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DL PNRR, Province “Impegnato oltre l’80% delle risorse.Raggiungeremo nei tempi i target assegnati”

“Le Province hanno impegnato già oltre l’80% delle risorse assegnate; 1.326 delle 1.650 opere di edilizia scolastica delle scuole superiori sono state completate o sono in via di completamento. Questo vuol dire che, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, a partire dall’aumento spropositato dei costi di materie prime ed energia e la carenza di personale, le Province riusciranno a raggiungere i target loro assegnati. A fronte di questi risultati, chiediamo a Governo e Parlamento di rimuovere gli ostacoli che ancora rallentano la spesa per accelerare ulteriormente il processo di attuazione del PNRR”.

Lo ha detto il delegato UPI per l’istruzione e l’edilizia scolastica, Emanuele Ramella Pralungo Presidente della Provincia di Biella, intervenendo in audizione alla Commissione Cultura e Istruzione del Senato sul decreto-legge PNRR.

Ramella ha poi evidenziato le richieste prioritarie delle Province: “Per riuscire a realizzare questi risultati e non perdere la sfida del Piano – ha detto ai Senatori – le Province sono state costrette ad utilizzare risorse proprie per le spese non coperte dalle risorse assegnate, a partire dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’elettricità.

L’ammontare totale per le 86 Province è di oltre 150 milioni. Noi chiediamo che in questo decreto si trovi la soluzione per assicurare alle Province la copertura di questi extracosti rendicontabili per i progetti completati, in collaudo o in esecuzione.

Inoltre, chiediamo che siano introdotte tutte quelle misure che possono favorire l’accelerazione della spesa, a partire dall’utilizzo senza autorizzazione delle economie di gara per le varianti in corso d’opera, nel rispetto del Codice dei Contratti.

Su queste criticità – ha concluso Ramella – chiediamo la massima attenzione del Parlamento”.

Di seguito, il documento UPI con gli emendamenti, consegnati alla Commissione.

PNRR, scuole: le Province incontrano il Ministro Foti

Quasi 400 progetti conclusi e più di 700 in stato avanzato di esecuzione, con una spesa che supera 1 miliardo e 800 milioni totali. È il quadro emerso da un primo monitoraggio effettuato dall’UPI con le strutture PNRR delle Province relativo alla situazione dei progetti per le scuole secondarie superiori, presentato oggi dal Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo, insieme al Presidente della Provincia di Biella Emanuele Ramella, al Ministro per il PNRR Tommaso Foti, nel corso di una riunione convocata dallo stesso Ministro a seguito della Cabina di regia della scorsa settimana.

“Le Province – ha detto il Presidente – stanno procedendo spedite nella messa a terra delle opere per rispettare la tempistica del Piano ed assicurare alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori edifici moderni, accoglienti, efficienti. C’è però un problema di procedure che continua a rallentare la rendicontazione della spesa. Su questo abbiamo bisogno di stringere ancora di più il confronto tra Governo e Province, per trovare soluzioni rapide ai problemi che si presentano”.

Sono diverse le questioni sollevate dalle strutture PNRR delle Province, sia di tipo procedurale – lentezze nelle approvazioni delle varianti delle opere o mancate risposte legate alle richieste di saldo dei rendiconti – che difficoltà dovute all’aumento spropositato dei prezzi che ha inciso fortemente sui costi dei singoli cantieri: quasi 150 milioni in più che le Province hanno dovuto coprire con fondi propri e che ora mettono in crisi i bilanci.

“Abbiamo apprezzato la disponibilità all’ascolto del Ministro Foti – sottolinea il Presidente Gandolfi – tanto che ci siamo lasciati prevedendo una serie di ulteriori approfondimenti, con l’obiettivo anche di aprire dei tavoli regionali sulle Province in cui andare a risolvere anche i casi più specifici. Al Ministro abbiamo presentato una serie di proposte, su temi come lo sblocco delle varianti o l’utilizzo dei ribassi d’asta, che potrebbero trovare spazio nel decreto legge PNRR”.

Infiltrazioni negli appalti: le Province in audizione dalla Commissione Antimafia

“Il nuovo codice dei contratti ha introdotto misure per scongiurare il pericolo delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici che rispondono pienamente all’obiettivo. Occorre però rafforzare le stazioni appaltanti qualificate, a partire dalle 86 SUA provinciali che stanno garantendo performance di eccellenza,  perché è a partire dalla professionalità di queste strutture che nei fatti si garantisce trasparenza e prevenzione e si pratica la legalità”.

Lo ha detto il rappresentante di UPI, Gerardo Stefanelli, Presidente della Provincia di Latina, intervenendo oggi in audizione alla Commissione Antimafia nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle “Infiltrazioni mafiose nelle istituzioni territoriali e negli enti locali” e su “Infiltrazione e condizionamento mafioso negli appalti e nei contratti pubblici”.

“Riguardo alle norme per lo scioglimento degli enti locali per infiltrazioni mafiose – ha detto il Presidente Stefanelli – chiediamo un intervento normativo, per assicurare certezza delle procedure e un contraddittorio preventivo tra il Ministero dell’Interno e le amministrazioni interessate, perché una misura così forte, che rompe il circuito di rappresentanza tra le comunità locali e gli organi di governo elettivi, non può prescindere da una collaborazione tra tutte le istituzioni”.

Stefanelli ha poi ricordato alcune iniziative delle Province per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, a partire dai protocolli con la Guardia di Finanza per i controlli sugli investimenti del PNRR e del PNC agli accordi con le associazioni datoriali e sindacali per assicurare la regolarità delle ditte coinvolte negli appalti pubblici rispetto ai diritti dei lavoratori e alla sicurezza del lavoro.

“Ma la prevenzione delle attività criminali – ha aggiunto in conclusione il rappresentante UPI – passa anche dalla diffusione della cultura della legalità,  attività su cui le Province si stanno molto spendendo con iniziative rivolte agli studenti delle scuole superiori che vanno dalle campagne di comunicazione alle attività di formazione ed educazione”.

DL PA, Province “Ridurre il gap retributivo per fermare la fuga dei dipendenti”

“Da anni come UPI lanciamo l’allarme sul grave depauperamento degli organici, che ha portato il totale dei dipendenti delle Province dalle 35 mila unità nel 2014 alle quasi 16 mila attuali. Questo decreto non solo non interviene a risolvere il problema, ma anzi introduce un nuovo ostacolo ad aggravare la crisi di personale nelle Province e in generale negli enti locali, consentendo il superamento dei limiti ai trattamenti economici accessori solo per dirigenti e dipendenti ministeriali, con 190 milioni di risorse aggiuntive. È evidente che così non si fa che aumentare quel gap retributivo, già più che evidente, tra dipendenti della PA centrale e dipendenti della PA locale”.

Lo ha detto il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, intervenendo in audizione alla Camera dei Deputati sul Decreto-legge Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni”.

“Per fermare la fuga dagli enti locali – ha detto Gandolfi – è necessario eliminare il tetto al salario accessorio per i dipendenti delle Province e degli enti locali, che causa una vera e propria discriminazione retributiva rispetto al resto del personale della PA. Ma occorre anche porre un limite, almeno triennale, alla possibilità dei neoassunti di fare ricorso alla mobilità, per evitare quel fenomeno che si verifica sempre più spesso di persone che utilizzano i concorsi delle Province per essere assunte nella PA e spostarsi poi nelle Regioni, in agenzie regionali, e nello Stato o in agenzie statali”.

“Per le Province – ha concluso il Presidente di UPI – resta poi l’urgenza di potenziare le strutture, attraverso assunzioni mirate di almeno 300 funzionari specializzati nella progettazione e realizzazione degli investimenti, nella gestione degli appalti anche a servizio dei Comuni. Ci auguriamo che il Parlamento colga queste proposte e che intervenga con modifiche mirate ad assicurare anche alle Province e agli enti locali le stesse opportunità che il decreto garantisce alla PA centrale”.

Stato di attuazione del federalismo fiscale: il documento UPI per la Commissione parlamentare

Pubblichiamo la nota UPI relativa all’audizione sullo stato di attuazione e le prospettive del federalismo fiscale del 5 marzo 2025, presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.

Bollettini UPI: “La verifica di anomalia dell’offerta”

Al via, con le Linee Guida su “La verifica di anomalia dell’offerta” il primo numero  della collana di Bollettini UPI,  pubblicazioni tecniche a cura degli esperti selezionati da UPI nei settori degli Appalti, delle Politiche europee, dell’Innovazione&Digitalizzazione nell’ambito di “Province&Comuni”, progetto strategico finanziato con le risorse del Programma Operativo Complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.

Roma Capitale: le Province in audizione alla Camera. Romoli“A Roma servono poteri e risorse, ma la riforma deve essere di sistema”

“La Città di Roma, in quanto Capitale d’Italia, ha bisogno di strumenti normativi che permettano all’amministrazione capitolina di disporre, nell’immediato, di poteri e risorse. Un risultato che si potrebbe ottenere se si desse finalmente attuazione al federalismo fiscale. Con interventi complessi su troppi articoli della Costituzione, c’è invece a nostro parere il rischio di non raggiungere l’obiettivo, soprattutto in questa fase della legislatura. È poi essenziale inserire le modifiche di Roma Capitale in un quadro armonioso di riforma, che tenga conto di tutto il sistema delle istituzioni locali, a partire dalle Province e dalle Città metropolitane. Non si può agire su singole istituzioni di governo locale, senza un disegno generale di riforma, altrimenti senza una strategia chiara si destabilizza il sistema di amministrazione locale, come è accaduto con le Province. Per questo non possiamo che ribadire alla Commissione Affari costituzionali l’urgenza di procedere alla revisione del TUEL e della Legge 56/ e, parallelamente, utilizzare tutti gli strumenti già esistenti per dare alla Città risorse e poteri straordinari da subito”.

È quanto ha detto il Presidente della Provincia di Viterbo e di UPI Lazio, Alessandro Romoli, intervenendo in Commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati sui disegni di legge costituzionali di riforma di Roma Capitale come delegato UPI.

“Bisogna anche considerare un altro aspetto – dichiara Romoli – ovvero l’equilibrio tra Roma capitale, la Città metropolitana e le Province del Lazio, tema che richiede una visione integrata per affrontare le sfide di crescita, sviluppo e servizi per i cittadini. Le Province e la Città metropolitana di Roma capitale, anche nella prospettiva della riforma costituzionale su Roma capitale, continueranno a svolgere funzioni importanti per gli enti locali e per le loro comunità territoriali. Un approccio equilibrato è essenziale per garantire che tutti i territori beneficino delle potenzialità di questa riforma.”

PA Digitale 2026: i finanziamenti PNRR aperti alle Province

Sul sito PA Digitale 2026 è stato pubblicato un Avviso che consente di finanziare le Province rispetto alla misura PNRR “2.2.3 Digitalizzazione delle procedure (SUAP e SUE)” come enti terzi che collaborano al buon funzionamento degli sportelli unici comunali.

 

https://areariservata.padigitale2026.gov.it/Pa_digitale2026_dettagli_avviso?id=a01J7000006vQCiIAM

 

Le Province interessate possono presentare la domanda di candidatura entro e non oltre le ore 23:59 del 28 marzo 2025, esclusivamente online sulla piattaforma dedicata, accedendo all’area riservata e previa autenticazione tramite identità digitale.

 

Semplificazione e digitalizzazione PA: le Province in audizione alla Camera

“Le Province possono diventare le istituzioni chiave della semplificazione amministrativa e della digitalizzazione, ma servono investimenti mirati per creare strutture specializzate nella raccolta ed elaborazione dati, nell’assistenza tecnica e amministrativa, nella semplificazione e digitalizzazione dell’amministrazione locale. Sono funzioni strategiche, che sono state assegnate alle Province, ma su cui finora non sono state assegnate risorse né per rafforzare le strutture dal punto di vista tecnologico né per reclutare personale qualificato o valorizzazione le professionalità presenti. Anzi, le Province sono state escluse dalla possibilità di accedere ai fondi PNRR destinati a questi obiettivi. Una mancanza grave, dal punto di vista strategico, per il Paese”.
Lo ha detto il rappresentante dell’UPI, Emanuele Ramella, Presidente della Provincia di Biella, intervenendo alla Commissione bicamerale per la semplificazione, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione.
“Per le Province – ha evidenziato il rappresentante di UPI – è essenziale poter accedere a finanziamenti per la dematerializzazione degli archivi, la migrazione al Cloud, la digitalizzazione delle procedure, l’interoperabilità dei sistemi informatici, così come è necessario l’accesso alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati, alla Piattaforma notifiche digitali.
Le Province potranno così diventare veri e propri centri di competenza per accompagnare e assistere i processi di trasformazione digitale dei Comuni, soprattutto di quelli più piccoli.
L’evoluzione delle tecnologie – ha concluso Ramella – deve incidere profondamente anche nella Pubblica Amministrazione, semplificando le procedure tra Stato, Regioni Province e Comuni che oggi sono spesso la causa di rallentamenti, duplicazioni e sovrapposizioni di adempimenti”.

Milleproroghe 2024: la nota dell’Ufficio studi UPI

La nota dell’Ufficio studi UPI sulle misure principali di interesse delle province nel decreto-legge 27 dicembre 2024 n. 202 recante “disposizioni urgenti in materia di termini normativi”.

LEGGE DI BILANCIO ’25: I DECRETI DI RIPARTO PER PROVINCE E CITTA’ METROPOLITANE

Si comunica che in data 23 gennaio 2025 è stata espressa intesa in Conferenza Stato Città Autonomie locali, su due provvedimenti importanti per la programmazione triennale dei bilanci. Nello specifico:

 

  • Decreto di riparto per “accantonamento” previsto dalla legge di bilancio quale nuova misura di contenimento della finanza pubblica. Si tratta di 10 milioni per il 2025, 30 milioni per ciascuno degli anni 2026/2028 e 50 milioni nel 2029. Nei files allegati (Allegato D – comma 788..; Allegato B Nota metodologica Province…, e schema dm commi 784…) troverete il riparto, la nota metodologica e il testo del decreto. Relativamente a questa misura va sottolineato come a breve sarà disponibile sulla pagina Arconet, il decreto con cui la Commissione Arconet ha aggiornato gli allegati agli schemi di bilancio, ed ha formulato anche degli esempi di impostazione contabile per meglio supportare gli enti nella gestione e utilizzazione di questi nuovi accantonamenti a decorrere dal 2026. Non appena disponibili ve ne daremo notizia.

 

  • Decreto di riparto del fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali di province e città metropolitane, per il triennio 2025/2027, incrementato secondo quanto previsto dalla legge di bilancio 2025 (50 milioni annui fino al 2029. Nei files allegati (nota metodologica fondi province….; proiezione degli effetti del disegno di legge…., e schema DM fondi parte corrente…..) troverete il testo del decreto, la nota metodologica e il riparto come definito in sede di Commissione Tecnica Fabbisogni Standard.

Allegato D – comma 788_LB 207_2024_ Obiettivi di finanza pubblica _PROVINCE e CM

Allegato_B_Nota_Metodologica_Province_CM

Nota metodologica fondi province e citta metropolitane (triennio 2025-2027)

Proiezione degli effetti del disegno di legge di bilancio su perequazione province e CM

schema DM commi 784_794 art 1 legge 207 del 2024 _ 20 genn 2025

Schema DM fondi parte corrente concorso finanza pubblica triennio 25-27

Nota UPI su decreto correttivo codice contratti pubblici

Il 31 dicembre 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il primo correttivo al Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 209/2024), al fine di razionalizzare le disposizioni del d.lgs. 36/2023.

L’intervento normativo in analisi è stato elaborato per risolvere talune criticità applicative concernenti alcune norme del Codice dei contratti pubblici, recependo i principali orientamenti giurisprudenziali formatisi e tenendo conto delle indicazioni fornite dall’ANAC e pervenute anche dalle associazioni degli enti locali, attraverso la formulazione di proposte normative e, da ultimo,  di emendamenti puntuali che sono stati portati all’attenzione della Conferenza unificata e del Parlamento.

In considerazione del ruolo importante che le Province stanno svolgendo come enti di investimento e quali stazioni uniche appaltanti a servizio dei Comuni e degli enti locali del territorio, pubblichiamo la nota di lettura elaborata dallo Studio Gandino Paire Avvocati per l’UPI che illustra sinteticamente le aree tematiche maggiormente coinvolte dal d.lgs. 209/2024 entrato in vigore il 31 dicembre 2024.

Nella nota è stato infine inserito anche un link ad un testo on line del decreto legislativo 36/23 coordinato con le modifiche normative introdotte dal correttivo.

Nota UPI sul d.lgs. 209_2024

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