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IlSole24Ore “Corsa degli appalti nelle Province: nel 2024 gare per 10 miliardi (+13,6%)

“Corsa degli appalti nelle Province: nel 2024 gare per 10 miliardi (+13,6%). Oltre duemila i Comuni convenzionati con gli enti di area vasta” Così titola oggi il quotidiano Il Sole24Ore in un articolo a firma Gianni Trovati che dà conto della forte spinta agli investimenti che le Province stanno imprimendo, soprattutto grazie al PNRR.

Le Province, scrive il giornalista “puntano a consolidare un ruolo di perno nel sistema amministrativo territoriale da far pesare anche quando, prima o poi, la riforma del Testo Unico degli enti locali abbandonerà la naftalina dove è finito”.

“Ai tavoli di confronto i Presidenti di Provincia potranno andare forti di qualche numero eloquente – sottolinea il giornalista evidenziando l’impennata del +156% del totale del valore degli appalti gestiti dalle SUA Provinciali dal 2020 ad oggi, un risultato, si evidenzia nell’articolo “figlio di una scelta di strategia avviata qualche anno fa”.

L’articolo riporta il commento del Presidente UPI Pasquale Gandolfi “Siamo orgogliosi perchè i dati attestano l’impatto positivo delle stazioni appaltanti delle Province sia sugli investimenti pubblici sia nel supporto ai Comuni. Ma siamo anche preoccupati che, in mancanza di una politica economica che punti sui territori questa spinta positiva si interrompa dopo il 2026. Servono risorse mirate e piani di investimento”.

 

Nel link che segue, il Monitoraggio con tutti i dati InfodataProvince – News aggiornamento – 29-genn-2205

IlSole24Ore “Corsa degli appalti nelle Province: nel 2024 gare per 10 miliardi (+13,6%)

“Corsa degli appalti nelle Province: nel 2024 gare per 10 miliardi (+13,6%). Oltre duemila i Comuni convenzionati con gli enti di area vasta” Così titola oggi il quotidiano Il Sole24Ore in un articolo a firma Gianni Trovati che dà conto della forte spinta agli investimenti che le Province stanno imprimendo, soprattutto grazie al PNRR.

Le Province, scrive il giornalista “puntano a consolidare un ruolo di perno nel sistema amministrativo territoriale da far pesare anche quando, prima o poi, la riforma del Testo Unico degli enti locali abbandonerà la naftalina dove è finito”.

“Ai tavoli di confronto i Presidenti di Provincia potranno andare forti di qualche numero eloquente – sottolinea il giornalista evidenziando l’impennata del +156% del totale del valore degli appalti gestiti dalle SUA Provinciali dal 2020 ad oggi, un risultato, si evidenzia nell’articolo “figlio di una scelta di strategia avviata qualche anno fa”.

L’articolo riporta il commento del Presidente UPI Pasquale Gandolfi “Siamo orgogliosi perchè i dati attestano l’impatto positivo delle stazioni appaltanti delle Province sia sugli investimenti pubblici sia nel supporto ai Comuni. Ma siamo anche preoccupati che, in mancanza di una politica economica che punti sui territori questa spinta positiva si interrompa dopo il 2026. Servono risorse mirate e piani di investimento”.

 

Nel link che segue, il Monitoraggio con tutti i dati InfodataProvince – News aggiornamento – 29-genn-2205

L’Italia delle donne: la Provincia di Lecce candida Anna Antonacci e Michela Doria Pastore

Anna Antonacci, fondatrice a Lecce dell’Istituto per l’istruzione e il ricovero di giovani ciechi, paladina dei diritti delle persone con disabilità in un periodo storico in cui tali tematiche erano spesso trascurate e Michela Doria Pastore, giovane dirigente dell’Archivio di Stato di Lecce, docente di Archivistica presso l’Università salentina, instancabile autrice di monografie, saggi, articoli, membro di comitati scientifici e associazioni, esempio di eccellenza femminile unico nel panorama culturale provinciale e regionale.

Sono le due donne poco conosciute, ma protagoniste con la propria storia del processo di emancipazione femminile, che la Provincia di Lecce ha scelto di candidare nell’ambito dell’Avviso pubblico “L’Italia delle donne”, lanciato dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri con l’obiettivo di individuare figure femminili da promuovere a livello nazionale e locale.

“La promozione della parità di genere, ad ogni livello, è una missione dell’Ente. Su input della consigliera delegata Loredana Tundo, abbiamo voluto cogliere l’opportunità di questa iniziativa per valorizzare sul nostro territorio e, al tempo stesso, far entrare nella memoria nazionale due donne che hanno stretto un legame profondissimo con il Salento e lasciato un’eredità significativa in termini di progresso sociale, civile, culturale. Anna Antonacci, esempio straordinario di determinazione nel perseguire un ideale di inclusione e istruzione per i non vedenti e Michela Doria Pastore, che ha scritto una pagina di eccellenza femminile nel mondo culturale meridionale, sono due donne diverse, vissute in un periodo storico diverso, su cui vogliamo proiettare nuova luce. Far emergere e diffondere la conoscenza del loro operato, del loro impegno civico, sociale e culturale, restituire il posto che meritano nella Storia, sono le ragioni per cui abbiamo voluto partecipare al progetto nazionale, d’intesa con gli organismi di parità provinciali”, spiega il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva.

La candidatura delle due figure femminili proposta dalla Provincia di Lecce, su iniziativa della consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità Loredana Tundo, è stata condivisa con la Commissione Pari opportunità provinciale, guidata da Anna Toma e con la Consigliera di parità Antonella Pappadà che, nei mesi scorsi, ha promosso la diffusione dell’avviso pubblico nazionale sul territorio provinciale. A sostegno della doppia candidatura anche l’associazione Fidapa BPW Italy – sezione Gallipoli, mentre la candidatura di Michela Doria Pastore è supportata dall’Archivio di Stato di Lecce con il direttore Donato Pasculli.

“Ritengo che questo progetto sia di fondamentale importanza per valorizzare figure femminili dimenticate o poco celebrate e mi auguro che le nostre candidature vengano accolte. La Provincia di Lecce ha compiuto una scelta eccellente proponendo Anna Antonacci e Michela Doria Pastore. Sono convinta che queste due figure femminili possano essere d’ispirazione per le giovani generazioni e che la loro memoria debba essere preservata e valorizzata. Ringrazio il presidente Stefano Minerva per aver creduto in questo progetto, la presidente della Cpo provinciale Anna Toma, tutte le componenti e, in particolare, Giovanna Bino e Teresa Chianella per il loro fattivo contributo e al contempo la consigliera di Parità Antonella Pappadà per il sostegno”, evidenzia la consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità Loredana Tundo.

Fondamentale nell’iter di individuazione delle figure femminili da proporre è stato il contributo di Giovanna Bino, componente della Cpo provinciale, studiosa e specialista di storia di genere, in particolare, di quella pugliese e salentina. La partecipazione all’avviso nazionale è un ulteriore tassello che si aggiunge al progetto ‘I luoghi delle donne’, ideato e già avviato sul territorio dalla Cpo provinciale proprio con l’obiettivo di far conoscere ed emergere, a partire dalla comunità locale, donne sconosciute o poco conosciute, che hanno fatto la storia del Salento.

La vita di Anna Antonacci (Tricarico 1879- Lecce 1938) e quella di Michela Doria Pastore (Napoli 1920- Lecce 1983) sono legate indissolubilmente alla città di Lecce: la prima, segnata da una grave disabilità e la seconda, giovane dirigente statale dell’Archivio di Stato di Lecce.

Cieca sin dall’età di nove anni, Anna Antonacci sceglie il Capoluogo salentino con l’idea di fondare un istituto per il ricovero e l’istruzione di giovani ciechi, per elevarli alla dignità di cittadini. La sua esistenza si intreccia con il Palazzo Giaconìa. In un contesto storico lontano dall’idea di emancipazione femminile, Anna dichiara che la sua disabilità non può fermare il progetto. La sua vita è il simbolo di una lotta costante per l’inclusività, la formazione, il riscatto sociale dei più fragili.

Dal carattere schivo e semplice, Michela Doria Pastore giunge a Lecce per dirigere l’Archivio provinciale poi, Archivio di Stato di Lecce, il cui patrimonio documenta la vita dell’antica Provincia di Terra d’Otranto. Infaticabile, brillante archivista e rara presenza femminile nel Ministero, conscia della preziosità del patrimonio culturale salentino, precorre i tempi, promuovendo una rete di collaborazione con gli Enti locali, incentivando la democratizzazione della Storia. Riferimento scientifico non solo per la terra salentina, Michela Doria avvia le basi per la costruzione narrativa di una memoria identitaria, incentivando con i suoi studi e laboratori universitari, l’amore per le “carte”, patrimonio di tutti.

L’Avviso pubblico “L’Italia delle donne” punta ad individuare figure femminili che abbiano istituito un legame significativo con il territorio e che meritano di essere sottratte all’oblio e di far parte della memoria nazionale, con il coinvolgimento dei territori interessati. Il progetto viene realizzato in attuazione della Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026 che prevede, tra le misure di carattere trasversale, la diffusione di modelli femminili positivi e la promozione di role model per la parità di genere e per il superamento degli stereotipi.

I soggetti proponenti includono Regioni e Province autonome, Enti locali, Archivi di Stato, Biblioteche, Enti di ricerca e Università, invitati a presentare, con il contributo sia degli organismi di parità dove presenti (Consigliere/i, Commissioni e Comitati di parità e pari opportunità), sia di realtà territoriali, biografie di donne che si sono distinte nei campi delle lettere, delle arti teatrali e cinematografiche, e dell’impegno civico e istituzionale.

L’Italia delle donne: la Provincia di Lecce candida Anna Antonacci e Michela Doria Pastore

Anna Antonacci, fondatrice a Lecce dell’Istituto per l’istruzione e il ricovero di giovani ciechi, paladina dei diritti delle persone con disabilità in un periodo storico in cui tali tematiche erano spesso trascurate e Michela Doria Pastore, giovane dirigente dell’Archivio di Stato di Lecce, docente di Archivistica presso l’Università salentina, instancabile autrice di monografie, saggi, articoli, membro di comitati scientifici e associazioni, esempio di eccellenza femminile unico nel panorama culturale provinciale e regionale.

Sono le due donne poco conosciute, ma protagoniste con la propria storia del processo di emancipazione femminile, che la Provincia di Lecce ha scelto di candidare nell’ambito dell’Avviso pubblico “L’Italia delle donne”, lanciato dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri con l’obiettivo di individuare figure femminili da promuovere a livello nazionale e locale.

“La promozione della parità di genere, ad ogni livello, è una missione dell’Ente. Su input della consigliera delegata Loredana Tundo, abbiamo voluto cogliere l’opportunità di questa iniziativa per valorizzare sul nostro territorio e, al tempo stesso, far entrare nella memoria nazionale due donne che hanno stretto un legame profondissimo con il Salento e lasciato un’eredità significativa in termini di progresso sociale, civile, culturale. Anna Antonacci, esempio straordinario di determinazione nel perseguire un ideale di inclusione e istruzione per i non vedenti e Michela Doria Pastore, che ha scritto una pagina di eccellenza femminile nel mondo culturale meridionale, sono due donne diverse, vissute in un periodo storico diverso, su cui vogliamo proiettare nuova luce. Far emergere e diffondere la conoscenza del loro operato, del loro impegno civico, sociale e culturale, restituire il posto che meritano nella Storia, sono le ragioni per cui abbiamo voluto partecipare al progetto nazionale, d’intesa con gli organismi di parità provinciali”, spiega il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva.

La candidatura delle due figure femminili proposta dalla Provincia di Lecce, su iniziativa della consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità Loredana Tundo, è stata condivisa con la Commissione Pari opportunità provinciale, guidata da Anna Toma e con la Consigliera di parità Antonella Pappadà che, nei mesi scorsi, ha promosso la diffusione dell’avviso pubblico nazionale sul territorio provinciale. A sostegno della doppia candidatura anche l’associazione Fidapa BPW Italy – sezione Gallipoli, mentre la candidatura di Michela Doria Pastore è supportata dall’Archivio di Stato di Lecce con il direttore Donato Pasculli.

“Ritengo che questo progetto sia di fondamentale importanza per valorizzare figure femminili dimenticate o poco celebrate e mi auguro che le nostre candidature vengano accolte. La Provincia di Lecce ha compiuto una scelta eccellente proponendo Anna Antonacci e Michela Doria Pastore. Sono convinta che queste due figure femminili possano essere d’ispirazione per le giovani generazioni e che la loro memoria debba essere preservata e valorizzata. Ringrazio il presidente Stefano Minerva per aver creduto in questo progetto, la presidente della Cpo provinciale Anna Toma, tutte le componenti e, in particolare, Giovanna Bino e Teresa Chianella per il loro fattivo contributo e al contempo la consigliera di Parità Antonella Pappadà per il sostegno”, evidenzia la consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità Loredana Tundo.

Fondamentale nell’iter di individuazione delle figure femminili da proporre è stato il contributo di Giovanna Bino, componente della Cpo provinciale, studiosa e specialista di storia di genere, in particolare, di quella pugliese e salentina. La partecipazione all’avviso nazionale è un ulteriore tassello che si aggiunge al progetto ‘I luoghi delle donne’, ideato e già avviato sul territorio dalla Cpo provinciale proprio con l’obiettivo di far conoscere ed emergere, a partire dalla comunità locale, donne sconosciute o poco conosciute, che hanno fatto la storia del Salento.

La vita di Anna Antonacci (Tricarico 1879- Lecce 1938) e quella di Michela Doria Pastore (Napoli 1920- Lecce 1983) sono legate indissolubilmente alla città di Lecce: la prima, segnata da una grave disabilità e la seconda, giovane dirigente statale dell’Archivio di Stato di Lecce.

Cieca sin dall’età di nove anni, Anna Antonacci sceglie il Capoluogo salentino con l’idea di fondare un istituto per il ricovero e l’istruzione di giovani ciechi, per elevarli alla dignità di cittadini. La sua esistenza si intreccia con il Palazzo Giaconìa. In un contesto storico lontano dall’idea di emancipazione femminile, Anna dichiara che la sua disabilità non può fermare il progetto. La sua vita è il simbolo di una lotta costante per l’inclusività, la formazione, il riscatto sociale dei più fragili.

Dal carattere schivo e semplice, Michela Doria Pastore giunge a Lecce per dirigere l’Archivio provinciale poi, Archivio di Stato di Lecce, il cui patrimonio documenta la vita dell’antica Provincia di Terra d’Otranto. Infaticabile, brillante archivista e rara presenza femminile nel Ministero, conscia della preziosità del patrimonio culturale salentino, precorre i tempi, promuovendo una rete di collaborazione con gli Enti locali, incentivando la democratizzazione della Storia. Riferimento scientifico non solo per la terra salentina, Michela Doria avvia le basi per la costruzione narrativa di una memoria identitaria, incentivando con i suoi studi e laboratori universitari, l’amore per le “carte”, patrimonio di tutti.

L’Avviso pubblico “L’Italia delle donne” punta ad individuare figure femminili che abbiano istituito un legame significativo con il territorio e che meritano di essere sottratte all’oblio e di far parte della memoria nazionale, con il coinvolgimento dei territori interessati. Il progetto viene realizzato in attuazione della Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026 che prevede, tra le misure di carattere trasversale, la diffusione di modelli femminili positivi e la promozione di role model per la parità di genere e per il superamento degli stereotipi.

I soggetti proponenti includono Regioni e Province autonome, Enti locali, Archivi di Stato, Biblioteche, Enti di ricerca e Università, invitati a presentare, con il contributo sia degli organismi di parità dove presenti (Consigliere/i, Commissioni e Comitati di parità e pari opportunità), sia di realtà territoriali, biografie di donne che si sono distinte nei campi delle lettere, delle arti teatrali e cinematografiche, e dell’impegno civico e istituzionale.

Convegno “PROVINC-IA: le istituzioni locali nell’era dell’Intelligenza Artificiale

Il prossimo 10 febbraio 2025, l’UPI ha organizzato un convegno nazionale dal titolo “PROVINC – IA: le istituzioni locali nell’era dell’Intelligenza Artificiale”, che si svolgerà presso la sede LUMSA di Roma, Via di Porta Castello 44, e che ha l’obiettivo di offrire un contribuito specifico alle strategie di digitalizzazione e di utilizzo dell’IA delle Province, anche grazie alla collaborazione avviata con l’Università che ci ospita.

 

Il Convegno nasce come giornata di studio in memoria di Teresa Ammendola, Responsabile dell’Ufficio di statistica della Città metropolitana di Roma e Presidente del CUSPI recentemente scomparsa, ed è rivolto ai dirigenti e ai funzionari che, a diverso titolo, si occupano della funzione di “raccolta ed elaborazione dati” nelle Province con l’obiettivo di offrire un quadro di riferimento per la gestione dei dati, delle informazioni e dei processi di trasformazione digitale, attraverso l’interlocuzione con le diverse amministrazioni statali competenti: Dipartimento della funzione pubblica, Dipartimento per la trasformazione digitale, ISTAT, AGID.

Auspicando che l’argomento riscontri il vostro interesse, vi preghiamo di confermare la partecipazione al Convegno, entro il 6 febbraio 2025, compilando il seguente form https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc0J6S3wQjUTFWutqMKX3-EvVw9TxuTvPnp-Wyq8K1OsErcbw/viewform?usp=header

Anche sul sito della LUMSA è stata pubblicata la notizia del convegno: https://lumsa.it/it/newsroom/eventi/provinc-ia-le-istituzioni-locali-nellera-dellintelligenza-artificiale.

Di seguito il programma:

Programma_PROVINC-IA_10febbraio2025

Di seguito la registrazione dell’evento:

Provincia di Vicenza, soddisfazione del Presidente Nardin per i fondi per danni da maltempo

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato martedì sera la dichiarazione dello stato di emergenza per gli eventi meteorologici eccezionali che si sono verificati il 23 e 24 settembre nei territori di Vicenza e Verona stanziando un fondo di 2 milioni di euro.

In particolare, il fondo sarò ripartito tra i Comuni di Arcugnano, Barbarano Mossano, Castegnero, Longare, Nanto e Villaga della provincia di Vicenza e del Comune di San Giovanni Ilarione della provincia di Verona.

Un bel risultato per il territorio vicentino – commenta il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin- un segnale concreto da parte del Governo, che arriva in tempi brevi, a quattro mesi dal maltempo.

Sicuramente i due milioni stanziati non coprono l’intero ammontare degli ingenti danni subiti dal territorio, ma sono un primo importante segnale. Al di là e oltre l’ammontare, credo che vada sottolineato il lavoro di squadra che è stato fatto a tutti i livelli e che è stato il motore di questo risultato.

A livello dei Comuni, che sono intervenuti con prontezza in emergenza e che hanno saputo fare squadra poi, rappresentando le loro istanze a Provincia e Regione e arrivando, assieme, fino a Roma.

Ringrazio il Governo e tutti coloro che si sono dati da fare per arrivare a questo stanziamento. Confido ora che, in una fase successiva, ce ne potranno essere degli altri a ristoro completo dei danni che ci sono stati.”

Provincia di Vicenza, soddisfazione del Presidente Nardin per i fondi per danni da maltempo

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato martedì sera la dichiarazione dello stato di emergenza per gli eventi meteorologici eccezionali che si sono verificati il 23 e 24 settembre nei territori di Vicenza e Verona stanziando un fondo di 2 milioni di euro.

In particolare, il fondo sarò ripartito tra i Comuni di Arcugnano, Barbarano Mossano, Castegnero, Longare, Nanto e Villaga della provincia di Vicenza e del Comune di San Giovanni Ilarione della provincia di Verona.

Un bel risultato per il territorio vicentino – commenta il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin- un segnale concreto da parte del Governo, che arriva in tempi brevi, a quattro mesi dal maltempo.

Sicuramente i due milioni stanziati non coprono l’intero ammontare degli ingenti danni subiti dal territorio, ma sono un primo importante segnale. Al di là e oltre l’ammontare, credo che vada sottolineato il lavoro di squadra che è stato fatto a tutti i livelli e che è stato il motore di questo risultato.

A livello dei Comuni, che sono intervenuti con prontezza in emergenza e che hanno saputo fare squadra poi, rappresentando le loro istanze a Provincia e Regione e arrivando, assieme, fino a Roma.

Ringrazio il Governo e tutti coloro che si sono dati da fare per arrivare a questo stanziamento. Confido ora che, in una fase successiva, ce ne potranno essere degli altri a ristoro completo dei danni che ci sono stati.”

Provincia di Vibo Valentia: sopralluogo del Presidente L’Andolina lungo le strade provinciali

«A distanza di un anno dalla data dell’apposito provvedimento amministrativo provinciale, attraverso il quale sono state assegnate le risorse per la SP 10 “Dinami-Mileto” e per la Sp 79 “C.da Fornelli – C.da Capitano” che collega anche la località Umbro, il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Corrado Antonio L’Andolina, è venuto ad effettuare un sopralluogo con il consigliere Carmine Mangiardi. A nome di tutta l’amministrazione comunale ringrazio pertanto il presidente, con l’auspicio, però, di un intervento sull’arteria provinciale che collega Dinami con Mileto prima della festa della “Madonna della Catena”, che si terrà domenica 13 luglio. Per tali festeggiamenti tanti fedeli giungono a piedi in pellegrinaggio, in particolare da Paravati dove vi è il santuario voluto da Mamma Natuzza, nonché dalla cattedrale di Mileto, sede vescovile». Queste le dichiarazioni a caldo del sindaco di Dinami, Nino Di Bella, che assieme al vice sindaco, Antonino Greco, all’assessore, Sebastiano Gargano, e ai consiglieri Giovanni Grupico, Antonio Campagna e Giovanni Urzia ha ricevuto, stamattina, in Comune il presidente L’Andolina e il consigliere provinciale Mangiardi.

Il sindaco Di Bella, nella chiosa finale del suo intervento, ha voluto inoltre ringraziare «per la vicinanza avuta il vescovo di Mileto, monsignor Attilio Nostro, nonché il parroco di Dinami, don Rocco Suppa, quello di Monsoreto e Melicuccà, don Angiolino Solano e il brigadiere Domenico Ciurleo della caserma dei carabinieri di Dinami», quest’ultimi tre presenti in Comune all’incontro con il presidente L’Andolina.

 

Il presidente L’Andolina, in merito a tale programmazione, si è soffermato, in particolare, sulla S.P. 10

«Con gli interventi programmati che vedranno nell’arco di un paio d’anni la loro definizione, si risolve una criticità storica su un tratto stradale di primaria importanza che collega realtà importanti da molteplici punti di vista. Essa, da un lato contribuirà a rendere percorribile tale tracciato, dall’altro implementerà un’arteria fondamentale per il pellegrinaggio verso i due Comuni interessati. Rivendico con orgoglio tale risultato, reso possibile grazie a un’attenta programmazione dell’attuale Presidenza e alle risorse rese disponibili dall’emendamento Mangialavori».

 

Provincia di Vibo Valentia: sopralluogo del Presidente L’Andolina lungo le strade provinciali

«A distanza di un anno dalla data dell’apposito provvedimento amministrativo provinciale, attraverso il quale sono state assegnate le risorse per la SP 10 “Dinami-Mileto” e per la Sp 79 “C.da Fornelli – C.da Capitano” che collega anche la località Umbro, il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Corrado Antonio L’Andolina, è venuto ad effettuare un sopralluogo con il consigliere Carmine Mangiardi. A nome di tutta l’amministrazione comunale ringrazio pertanto il presidente, con l’auspicio, però, di un intervento sull’arteria provinciale che collega Dinami con Mileto prima della festa della “Madonna della Catena”, che si terrà domenica 13 luglio. Per tali festeggiamenti tanti fedeli giungono a piedi in pellegrinaggio, in particolare da Paravati dove vi è il santuario voluto da Mamma Natuzza, nonché dalla cattedrale di Mileto, sede vescovile». Queste le dichiarazioni a caldo del sindaco di Dinami, Nino Di Bella, che assieme al vice sindaco, Antonino Greco, all’assessore, Sebastiano Gargano, e ai consiglieri Giovanni Grupico, Antonio Campagna e Giovanni Urzia ha ricevuto, stamattina, in Comune il presidente L’Andolina e il consigliere provinciale Mangiardi.

Il sindaco Di Bella, nella chiosa finale del suo intervento, ha voluto inoltre ringraziare «per la vicinanza avuta il vescovo di Mileto, monsignor Attilio Nostro, nonché il parroco di Dinami, don Rocco Suppa, quello di Monsoreto e Melicuccà, don Angiolino Solano e il brigadiere Domenico Ciurleo della caserma dei carabinieri di Dinami», quest’ultimi tre presenti in Comune all’incontro con il presidente L’Andolina.

 

Il presidente L’Andolina, in merito a tale programmazione, si è soffermato, in particolare, sulla S.P. 10

«Con gli interventi programmati che vedranno nell’arco di un paio d’anni la loro definizione, si risolve una criticità storica su un tratto stradale di primaria importanza che collega realtà importanti da molteplici punti di vista. Essa, da un lato contribuirà a rendere percorribile tale tracciato, dall’altro implementerà un’arteria fondamentale per il pellegrinaggio verso i due Comuni interessati. Rivendico con orgoglio tale risultato, reso possibile grazie a un’attenta programmazione dell’attuale Presidenza e alle risorse rese disponibili dall’emendamento Mangialavori».

 

Palasport di Piobbico, la Provincia di Pesaro e Urbino firma la convenzione con il Comune e l’Istituto Alberghiero

Il presidente Giuseppe Paolini e il direttore generale Marco Domenicucci hanno siglato in mattinata la convenzione con il Comune di Piobbico e l’Istituto Omnicomprensivo Celli-Michelini Tocci relativa all’utilizzo del palazzetto dello sport di proprietà della Provincia in località Isola  per la palestra della scuola e per le associazioni e società sportive autorizzate dall’amministrazione comunale.

La firma è avvenuta all’interno dell’Istituto Alberghiero, alla presenza del sindaco Alessandro Urbini, del segretario comunale Valeria Avaltroni, del responsabile tecnico Monia Ceccarelli, del consigliere comunale Walter Pazzaglia, del dirigente scolastico Luciano Antonelli e della vicepreside Antonella Painelli.  «Con l’occasione – spiegano il presidente e il direttore – abbiamo fatto anche il punto sui lavori della Provincia per la nuova sede dell’Istituto Alberghiero.

Dopo un anno e mezzo di cantiere l’intervento è in dirittura d’arrivo, in linea con i tempi.

Nel mese di febbraio sono previsti i collaudi e a breve i ragazzi potranno entrare nella nuova scuola. Completamente antisismica, in legno e all’avanguardia sul piano dell’efficientamento energetico grazie alla classificazione ‘Nzeb’: un’operazione virtuosa che ci consentirà di risparmiare sull’affitto attuale, consegnando ai ragazzi una scuola sicura. Una bella notizia per un Istituto importante per l’entroterra», sottolineano Paolini e Domenicucci.

L’investimento è di oltre cinque milioni di euro, con progetto finanziato grazie al Piano triennale regionale per l’edilizia scolastica. Dalla vecchia palestra, in aggiunta, sarà ricavata un’aula polivalente per la scuola.

Soddisfatto il sindaco Urbini, che commenta così la firma odierna: «Abbiamo condiviso il progetto sul palasport nella sua interezza. C’era una difficoltà da parte del Comune per il mantenimento dell’impianto e la Provincia versava già un contributo per le attività dell’Alberghiero. Abbiamo quindi preferito non creare altre strutture ma valorizzare il palasport esistente, cedendolo alla Provincia in diritto di proprietà a fronte di un corrispettivo (250mila euro, ndr). Oggi arriviamo alla fine del percorso anche sul suo utilizzo che sarà a vantaggio della scuola e della comunità. Per questo ringrazio la Provincia per la collaborazione».

Provincia di Lucca, nuovo ponte sul Serchio: ad aprile il Varo

Con il varo delle prime due grandi campate da 80 e 100 metri previsto da Fincantieri per i primi giorni di aprile, il nuovo ponte sul fiume Serchio, a Lucca, sarà realmente visibile nella sua forma costruttiva definitiva.

La conferma arriva dal sopralluogo sul cantiere svoltosi oggi – martedì 28 gennaio 2025 – convocato dalla Provincia di Lucca, soggetto titolare della grande opera pubblica, a cui hanno partecipato il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani con l’assessore alle infrastrutture Stefano Baccelli, il presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci con il consigliere provinciale Luca Menesini, affiancati dal Rup dell’intervento, arch. Francesca Lazzari, e dal dirigente del Servizio viabilità dell’ente di Palazzo Ducale, ing. Pierluigi Saletti, e dai rappresentanti di Fincantieri Infrastructure Spa: il dott. Alessandro Pelosini con il project manager Ing. Michele Bacilieri e l’ing. Antonio Galuppo.

Le grandi ‘torri’ provvisorie blu che svettano nell’area di cantiere sono la testimonianza che i prossimi 3-4 mesi costituiranno la fase effettiva del varo del ponte a tre arcate. Un’infrastruttura che collegherà la Sp1 ‘Francigena’ (via per Camaiore) con la Statale n.12 del Brennero, e destinata a diventare la principale via di unione tra le due sponde del Serchio alle porte della città. La terza campata, quella orientata sul lato via Francigena, sarà varata successivamente alle prime due nel mese di maggio.

Nei mesi estivi, dopo la realizzazione dei pali secanti sull’argine lato Brennero e il varo del viadotto di accesso, sono stati trasportati nell’area di cantiere i numerosi “conci” di acciaio della lunghezza di 12 metri che costituiscono la struttura dell’impalcato delle prime due campate del ponte che sono state poi saldati tra loro per essere installati sui sostegni definitivi. Inoltre sono in corso in questi giorni i trasporti delle porzioni delle arcate, anch’esse realizzate con grandi tubolari in acciaio (del diametro esterno di circa 1,40 metri) che, una volta composte a terra, saranno issate per essere installate sulle torri provvisorie già predisposte e ben visibili sul posto.

Le due campate hanno rispettivamente una configurazione degli archi di tipo concavo per la campata centrale e di tipo convesso per la campata laterale, fatto che caratterizza il progetto di questo ponte che raggiunge, con la sommità degli archi, un’altezza di circa 30 metri dal piano viario.

Tutti i componenti metallici che costituiscono il ponte arrivano in cantiere già verniciati nel colore bianco puro (N.d.r.: RAL 9010 che è il colore utilizzato per molti grandi ponti in acciaio) e sull’area di cantiere gli operatori specializzati dell’impresa provvedono alla ripresa del colore solo in corrispondenza dei punti di saldatura a vantaggio della migliore riuscita dell’opera e della velocizzazione delle lavorazioni.

L’operazione di varo delle campate (costituite da tratti dell’impalcato con le relative arcate) sarà effettuata mediante l’impiego di specifici “carrelloni” attraverso cui saranno sollevate le singole componenti dell’infrastruttura dal basso per poi essere posizionate sulle pile in cemento armato già realizzate nell’area di golena del fiume. Una modalità che consente di sollevare ed installare ogni singola campata nel giro di una sola giornata e dà, al contempo, ampi margini di manovra nei confronti della sicurezza idraulica.

Nei prossimi giorni, intanto, la Provincia di Lucca affiderà formalmente anche ulteriori lavorazioni non previste nell’appalto originario e che riguarderanno opere complementari da realizzare nella fase finale dei lavori: ovvero la stesura del manto di usura ed alcune opere di segnaletica. Verrà predisposto, altresì, un progetto illuminotecnico sviluppato con maggior dettaglio per meglio rispondere alle richieste dell’Amministrazione Provinciale ed affinché siano garantiti, da una parte, i necessari requisiti di sicurezza per gli utenti che potranno percorrere il ponte nelle ore serali e notturne e, dall’altra, di limitare i fenomeni di inquinamento luminoso al fine di non arrecare disturbo agli animali e alle piante che costituiscono l’habitat naturale del contesto fluviale. 

Il 2025 sarà l’anno del nuovo Ponte sul fiume Serchio – afferma il presidente della Provincia Pierucci -, l’avanzamento dei lavori è tangibile e dopo il varo delle campate potremo vedere il ponte che attraversa 2/3 del fiume in tutta la sua maestosità architettonica. Gli interventi procedono spediti e quindi non manca molto al completamento della grande opera viaria strategica per la città di Lucca certamente sotto il profilo della viabilità, ma anche della sicurezza idrogeologica e della vivibilità di alcuni quartieri. Colgo l’occasione per ringraziare la Regione Toscana per il contributo fattivo sia nella fase iniziale sia, soprattutto, quando si è reso necessario l’adeguamento del quadro economico a causa del vertiginoso aumento dei prezzi dei materiali”.

“Oggi il nuovo ponte sul Serchio si vede e presto sarà utilizzato, facendo così vivere meglio tante persone – dice il consigliere provinciale Menesini -. È un’opera di cui sono molto orgoglioso, e che dimostra che il coraggio deve far parte del patrimonio di un amministratore. Quando abbiamo deciso di rifare la gara di appalto abbiamo sentito la diffidenza di alcuni attori della politica locale, e adesso tutti i cittadini vedono che avevamo ragione noi.
 Sono convinto che il nuovo Ponte sul Serchio sia anche il simbolo della rinascita della Provincia, ente maltrattato che a Lucca è volano dell’economia del territorio, con investimenti mai visti prima. Ringrazio il presidente della Regione Giani e l’assessore regionale Baccelli per il sostegno dato e faccio gli auguri al nuovo presidente della Provincia Pierucci perché i lavori procedano al meglio e nell’interesse di tutti”.

Il progetto, lo ricordiamo, prevede la costruzione di un viadotto in acciaio con impalcato sostenuto da tre arcate in sequenza, di luce rispettivamente: 80 m, 100 m e 80 m che si susseguono con andamento alternato. Il collegamento viario è completato da una tratta di viadotto per l’attraversamento della golena sinistra e di rilevato di collegamento alla via per Camaiore (sp n. 1 Francigena) in sponda destra. Sia sulla Sp n. 1 che sulla Ss12 saranno realizzate rotatorie di innesto alle viabilità esistenti. Al percorso veicolare del ponte si affiancherà, inoltre, una pista ciclopedonale per ogni lato posta in sede separata e protetta che collega le due direttrici e si integra ai percorsi ciclopedonali già esistenti sul parco fluviale di Lucca. I piani viari saranno dotati di asfalto fono-assorbente di ultima generazione.

Alle estremità del nuovo ponte sono previste le opere di connessione con la viabilità esistente costituite dalle rotatorie: la prima che s’innesta sulla SP1 via per Camaiore all’altezza del ponte sulla Freddana e l’altra sulla SS12 del Brennero in corrispondenza dell’attuale rotatoria con via della Canovetta. 

Grazie a queste modifiche sarà migliorato anche l’accesso alle proprietà private in prossimità della rotatoria sulla SP1 e disciplinato l’accesso dell’edificio privato in corrispondenza della rotatoria sul Brennero. 

Il quadro economico complessivo dell’opera è di 27 milioni di euro garantiti per 4,1 milioni dalla Regione Toscana con fondi propri di bilancio; 18,1 milioni circa dal Ministero delle Infrastrutture a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione destinato ad interventi infrastrutturali della Regione Toscana e che la stessa li ha destinati alla Provincia di Lucca per la realizzazione di quest’opera mediante la sottoscrizione di un Accordo di Programma che disciplina risorse e tempi di esecuzione; ed infine 4,7 milioni della Provincia di Lucca. 

Il nuovo ponte – progettato dallo studio Itec di Sarzana in collaborazione con gli arch. Lucchesi e Mencacci e il geol. Buchignani di Lucca – sarà realizzato a monte dell’attuale ponte di Monte S. Quirico e unirà la sp n.1 Francigena (via per Camaiore), poco prima del ponte sul Torrente Freddana, con la statale n. 12 del Brennero all’altezza della rotatoria esistente con via Dianda. A completamento dell’infrastruttura il Comune di Lucca ha programmato la costruzione di una nuova viabilità tra le due arterie extraurbane che dalla rotatoria sul Brennero si andrà a innestare sulla via Pesciatina all’altezza della rotonda nei pressi dell’Esselunga dell’Arancio costituendo il cosiddetto asse sub-urbano di Lucca.

​Da segnalare, infine, che da lunedì 3 febbraio, collegati all’intervento per il nuovo ponte sul Serchio, prenderanno il via i lavori di ampliamento della rotatoria sulla via del Brennero dove s’innesterà la grande infrastruttura della Provincia. L’Anas, che è titolare della SS12 del Brennero, sta predisponendo insieme al Comune di Lucca l’ordinanza che regolerà la nuova circolazione provvisoria durante il periodo di apertura del cantiere che durerà fino all’inizio di giugno, visto e considerato che tra i lavori in programma c’è anche il taglio dell’argine che affianca la statale in questo punto. Particolare attenzione è stata data alla circolazione sulla SS 12 del Brennero che non sarà mai interrotta se non per alcune fasi lavorative notturne e per periodi estremamente limitati.

L’altra rotatoria di svincolo sul lato della via per Camaiore, invece, sarà realizzata a partire da maggio.

Provincia di Lucca, nuovo ponte sul Serchio: ad aprile il Varo

Con il varo delle prime due grandi campate da 80 e 100 metri previsto da Fincantieri per i primi giorni di aprile, il nuovo ponte sul fiume Serchio, a Lucca, sarà realmente visibile nella sua forma costruttiva definitiva.

La conferma arriva dal sopralluogo sul cantiere svoltosi oggi – martedì 28 gennaio 2025 – convocato dalla Provincia di Lucca, soggetto titolare della grande opera pubblica, a cui hanno partecipato il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani con l’assessore alle infrastrutture Stefano Baccelli, il presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci con il consigliere provinciale Luca Menesini, affiancati dal Rup dell’intervento, arch. Francesca Lazzari, e dal dirigente del Servizio viabilità dell’ente di Palazzo Ducale, ing. Pierluigi Saletti, e dai rappresentanti di Fincantieri Infrastructure Spa: il dott. Alessandro Pelosini con il project manager Ing. Michele Bacilieri e l’ing. Antonio Galuppo.

Le grandi ‘torri’ provvisorie blu che svettano nell’area di cantiere sono la testimonianza che i prossimi 3-4 mesi costituiranno la fase effettiva del varo del ponte a tre arcate. Un’infrastruttura che collegherà la Sp1 ‘Francigena’ (via per Camaiore) con la Statale n.12 del Brennero, e destinata a diventare la principale via di unione tra le due sponde del Serchio alle porte della città. La terza campata, quella orientata sul lato via Francigena, sarà varata successivamente alle prime due nel mese di maggio.

Nei mesi estivi, dopo la realizzazione dei pali secanti sull’argine lato Brennero e il varo del viadotto di accesso, sono stati trasportati nell’area di cantiere i numerosi “conci” di acciaio della lunghezza di 12 metri che costituiscono la struttura dell’impalcato delle prime due campate del ponte che sono state poi saldati tra loro per essere installati sui sostegni definitivi. Inoltre sono in corso in questi giorni i trasporti delle porzioni delle arcate, anch’esse realizzate con grandi tubolari in acciaio (del diametro esterno di circa 1,40 metri) che, una volta composte a terra, saranno issate per essere installate sulle torri provvisorie già predisposte e ben visibili sul posto.

Le due campate hanno rispettivamente una configurazione degli archi di tipo concavo per la campata centrale e di tipo convesso per la campata laterale, fatto che caratterizza il progetto di questo ponte che raggiunge, con la sommità degli archi, un’altezza di circa 30 metri dal piano viario.

Tutti i componenti metallici che costituiscono il ponte arrivano in cantiere già verniciati nel colore bianco puro (N.d.r.: RAL 9010 che è il colore utilizzato per molti grandi ponti in acciaio) e sull’area di cantiere gli operatori specializzati dell’impresa provvedono alla ripresa del colore solo in corrispondenza dei punti di saldatura a vantaggio della migliore riuscita dell’opera e della velocizzazione delle lavorazioni.

L’operazione di varo delle campate (costituite da tratti dell’impalcato con le relative arcate) sarà effettuata mediante l’impiego di specifici “carrelloni” attraverso cui saranno sollevate le singole componenti dell’infrastruttura dal basso per poi essere posizionate sulle pile in cemento armato già realizzate nell’area di golena del fiume. Una modalità che consente di sollevare ed installare ogni singola campata nel giro di una sola giornata e dà, al contempo, ampi margini di manovra nei confronti della sicurezza idraulica.

Nei prossimi giorni, intanto, la Provincia di Lucca affiderà formalmente anche ulteriori lavorazioni non previste nell’appalto originario e che riguarderanno opere complementari da realizzare nella fase finale dei lavori: ovvero la stesura del manto di usura ed alcune opere di segnaletica. Verrà predisposto, altresì, un progetto illuminotecnico sviluppato con maggior dettaglio per meglio rispondere alle richieste dell’Amministrazione Provinciale ed affinché siano garantiti, da una parte, i necessari requisiti di sicurezza per gli utenti che potranno percorrere il ponte nelle ore serali e notturne e, dall’altra, di limitare i fenomeni di inquinamento luminoso al fine di non arrecare disturbo agli animali e alle piante che costituiscono l’habitat naturale del contesto fluviale. 

Il 2025 sarà l’anno del nuovo Ponte sul fiume Serchio – afferma il presidente della Provincia Pierucci -, l’avanzamento dei lavori è tangibile e dopo il varo delle campate potremo vedere il ponte che attraversa 2/3 del fiume in tutta la sua maestosità architettonica. Gli interventi procedono spediti e quindi non manca molto al completamento della grande opera viaria strategica per la città di Lucca certamente sotto il profilo della viabilità, ma anche della sicurezza idrogeologica e della vivibilità di alcuni quartieri. Colgo l’occasione per ringraziare la Regione Toscana per il contributo fattivo sia nella fase iniziale sia, soprattutto, quando si è reso necessario l’adeguamento del quadro economico a causa del vertiginoso aumento dei prezzi dei materiali”.

“Oggi il nuovo ponte sul Serchio si vede e presto sarà utilizzato, facendo così vivere meglio tante persone – dice il consigliere provinciale Menesini -. È un’opera di cui sono molto orgoglioso, e che dimostra che il coraggio deve far parte del patrimonio di un amministratore. Quando abbiamo deciso di rifare la gara di appalto abbiamo sentito la diffidenza di alcuni attori della politica locale, e adesso tutti i cittadini vedono che avevamo ragione noi.
 Sono convinto che il nuovo Ponte sul Serchio sia anche il simbolo della rinascita della Provincia, ente maltrattato che a Lucca è volano dell’economia del territorio, con investimenti mai visti prima. Ringrazio il presidente della Regione Giani e l’assessore regionale Baccelli per il sostegno dato e faccio gli auguri al nuovo presidente della Provincia Pierucci perché i lavori procedano al meglio e nell’interesse di tutti”.

Il progetto, lo ricordiamo, prevede la costruzione di un viadotto in acciaio con impalcato sostenuto da tre arcate in sequenza, di luce rispettivamente: 80 m, 100 m e 80 m che si susseguono con andamento alternato. Il collegamento viario è completato da una tratta di viadotto per l’attraversamento della golena sinistra e di rilevato di collegamento alla via per Camaiore (sp n. 1 Francigena) in sponda destra. Sia sulla Sp n. 1 che sulla Ss12 saranno realizzate rotatorie di innesto alle viabilità esistenti. Al percorso veicolare del ponte si affiancherà, inoltre, una pista ciclopedonale per ogni lato posta in sede separata e protetta che collega le due direttrici e si integra ai percorsi ciclopedonali già esistenti sul parco fluviale di Lucca. I piani viari saranno dotati di asfalto fono-assorbente di ultima generazione.

Alle estremità del nuovo ponte sono previste le opere di connessione con la viabilità esistente costituite dalle rotatorie: la prima che s’innesta sulla SP1 via per Camaiore all’altezza del ponte sulla Freddana e l’altra sulla SS12 del Brennero in corrispondenza dell’attuale rotatoria con via della Canovetta. 

Grazie a queste modifiche sarà migliorato anche l’accesso alle proprietà private in prossimità della rotatoria sulla SP1 e disciplinato l’accesso dell’edificio privato in corrispondenza della rotatoria sul Brennero. 

Il quadro economico complessivo dell’opera è di 27 milioni di euro garantiti per 4,1 milioni dalla Regione Toscana con fondi propri di bilancio; 18,1 milioni circa dal Ministero delle Infrastrutture a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione destinato ad interventi infrastrutturali della Regione Toscana e che la stessa li ha destinati alla Provincia di Lucca per la realizzazione di quest’opera mediante la sottoscrizione di un Accordo di Programma che disciplina risorse e tempi di esecuzione; ed infine 4,7 milioni della Provincia di Lucca. 

Il nuovo ponte – progettato dallo studio Itec di Sarzana in collaborazione con gli arch. Lucchesi e Mencacci e il geol. Buchignani di Lucca – sarà realizzato a monte dell’attuale ponte di Monte S. Quirico e unirà la sp n.1 Francigena (via per Camaiore), poco prima del ponte sul Torrente Freddana, con la statale n. 12 del Brennero all’altezza della rotatoria esistente con via Dianda. A completamento dell’infrastruttura il Comune di Lucca ha programmato la costruzione di una nuova viabilità tra le due arterie extraurbane che dalla rotatoria sul Brennero si andrà a innestare sulla via Pesciatina all’altezza della rotonda nei pressi dell’Esselunga dell’Arancio costituendo il cosiddetto asse sub-urbano di Lucca.

​Da segnalare, infine, che da lunedì 3 febbraio, collegati all’intervento per il nuovo ponte sul Serchio, prenderanno il via i lavori di ampliamento della rotatoria sulla via del Brennero dove s’innesterà la grande infrastruttura della Provincia. L’Anas, che è titolare della SS12 del Brennero, sta predisponendo insieme al Comune di Lucca l’ordinanza che regolerà la nuova circolazione provvisoria durante il periodo di apertura del cantiere che durerà fino all’inizio di giugno, visto e considerato che tra i lavori in programma c’è anche il taglio dell’argine che affianca la statale in questo punto. Particolare attenzione è stata data alla circolazione sulla SS 12 del Brennero che non sarà mai interrotta se non per alcune fasi lavorative notturne e per periodi estremamente limitati.

L’altra rotatoria di svincolo sul lato della via per Camaiore, invece, sarà realizzata a partire da maggio.

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