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Innovazione informatica della PA: alla Provincia di Treviso 932 mila euro per la digitalizzazione

Ottimizzare la raccolta e l’archiviazione dei dati informatici, garantire la sicurezza e la correttezza dei sistemi, migliorare la tracciabilità e i processi di conservazione e archiviazione delle informazioni: in queste ore la Provincia di Treviso ha ricevuto dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri la comunicazione dell’ottenimento di 913.712 euro per le operazioni informatiche sopra elencate, previste dal bando destinato a Province e Città Metropolitane, promosso anche da UPI nazionale, per incentivare l’innovazione digitale nella Pubblica Amministrazione.

La Provincia, dunque, risultata beneficiaria del cospicuo finanziamento, riuscirà a ottimizzare le procedure informatiche e i sistemi di archiviazione dati per specifici servizi dell’Ente, ovvero la sicurezza e l’aggiornamento di applicazioni in cloud del Protocollo, dell’Albo pretorio, delle attività di contabilità e ragioneria, della gestione delle ordinanze e degli organi istituzionali.

Sinergia tra Sport e Salute e UPI per contrastare il disagio dei giovani

Mettere a sistema programmi e progetti per amplificarne gli effetti e offrire ai giovani sempre più opportunità di fruire di iniziative di inclusione e crescita attraverso la pratica sportiva, realizzare insieme eventi di promozione dello sport nelle scuole superiori e costruire una sinergia per ottimizzare e valorizzare le risorse a disposizione.

Sono questi gli obiettivi prioritari del protocollo d’Intesa siglato oggi dal Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma, e dal Presidente di UPI, Pasquale Gandolfi, per avviare una collaborazione fattiva tra le Province e la Società che si tradurrà in iniziative concrete sui territori.

Tra queste, ampio spazio sarà dato a progetti e programmi mirati prioritariamente ai giovani delle scuole secondarie superiori, per promuovere l’inclusione sociale tramite la pratica sportiva, per diffondere presso i giovani i principi di una sana e corretta alimentazione, per promuovere i corretti stili di vita e implementare attività sportive “di gruppo”, favorendo i legami sociali, riducendo l’isolamento e il disagio relazionale dei giovani e valorizzando lo scambio intergenerazionale.

Importante anche l’impegno per la costruzione dei saperi, con piani di formazione specifici sulle nuove competenze e sulle nuove tendenze in ambito, sportivo che saranno promossi dalla Scuola dello Sport di Sport e Salute.

L’UPI, inoltre, contribuirà all’attività di Sport e Salute di aggiornamento del Censimento Nazionale degli Impianti sportivi a titolarità delle Province, anche annessi agli edifici delle scuole secondarie di secondo grado.

“Crediamo molto nel valore della sinergia istituzionale – dice il Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma – soprattutto quando si traduce in atti capaci di incidere concretamente nella promozione del benessere dei cittadini, a partire dall’azione nelle scuole e in quei luoghi dove l’attività fisica può fare la differenza. Le Province, con la loro capacità di coordinamento e prossimità, sono partner ideali per questa missione. Ringrazio l’UPI per condividere un impegno che affrontiamo consapevoli che ogni passo in avanti è un investimento nel futuro del Paese”.

“Questo protocollo – dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi – è solo l’inizio di una collaborazione che, ne siamo certi, potrà incidere positivamente sulla vita dei tantissimi ragazzi e ragazze che coinvolgeremo. Il valore aggiunto è rappresentato dalla sinergia che attraverso questo atto avviamo e che ci permetterò di fare squadra con Sport e Salute e di moltiplicare gli effetti e potenziare i risultati sia a livello nazionale che locale”.

Protocollo di intesa_UPI_SPORT SALUTE

 

Riforma Province: al via il confronto con le Regioni Abruzzo e Molise Gandolfi “Serve un’alleanza tra le Regioni e le Province”

Riformare le Province partendo dai territori, attraverso la revisione delle Leggi regionali di attuazione della Legge Delrio e uno stretto raccordo tra Regioni, Province e Comuni. Questo l’obiettivo degli incontri che l’UPI sta tenendo in tutte le Regioni, e che oggi ha fatto tappa in Abruzzo nel Chiostro del Museo Aufidenate di Castel di Sangro, su input del Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso. L’incontro, a cui hanno preso parte i Presidenti delle Province di Abruzzo e Molise, ha visto il confronto tra il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e il Sottosegretario alla Giunta della Regione Molise, Vincenzo Niro, sul modello di proposta di legge regionale di riforma delle Province che l’UPI sta presentando a tutte le Regioni.

“Nei giorni scorsi – ha detto il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi – ho inviato al Presidente della Conferenza delle Regioni Massimo Fedriga la proposta di legge regionale che stiamo presentando, che mira a riordinare il sistema di governo locale in ambito regionale, in attuazione dei principi della Costituzione e della Carta europea delle autonomie locali, restituendo il protagonismo alle Province e superando le criticità attuali. La priorità è di ricostruire un efficace esercizio delle funzioni di livello provinciale, per assicurare ai cittadini e alle imprese servizi efficienti, un sistema burocratico affidabile e una semplificazione dell’amministrazione pubblica.Un obiettivo che necessita di una forte e leale alleanza tra Regioni e Province, per costruire un sistema regionale delle autonomie locali. Per questo è essenziale a livello nazionale il sostegno in questa azione della Conferenza delle Regioni, e a livello territoriale il raccordo tra le UPI regionali e le Regioni. La disponibilità mostrata oggi dal Presidente Marsilio e dal Sottosegretario Niro ad aprire tavoli di lavoro in Abruzzo e Molise è un passo in avanti essenziale”.

PA Digitale: 70 milioni alle Province per la migrazione su Cloud. Gandolfi“Investimenti strategici per innovare i processi”

“Grazie al lavoro di raccordo e alla collaborazione tra UPI e il Dipartimento per la trasformazione digitale le Province avranno a disposizione 70 milioni per migrare in cloud i propri dati e servizi sul cloud qualificato. Un traguardo che abbiamo raggiunto con il Sottosegretario Butti, che ha deciso di dedicare un Avviso pubblico espressamente dedicato a Province e Città metropolitane, colmando il vuoto determinato dall’esclusione di questi enti dai finanziamenti PNRR sulla digitalizzazione”. Lo ha detto il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi intervenendo al convegno “L’intelligenza Artificiale per la PA locale” in corso a Roma, promosso da UPI insieme ad ALI Lega delle Autonomie Locali e a fondazione PromoPA.
“Le risorse messe a disposizione daranno alle Province l’opportunità di partecipare all’evoluzione tecnologica della pubblica amministrazione – ha sottolineato Gandolfi –
e consentirà di confrontarsi su una strategia più complessiva di digitalizzazione anche dopo il 2026. Le Province – ha poi concluso – possono concorrere a promuovere uno sviluppo inclusivo e consapevole dell’IA nelle amministrazioni locali che eviti logiche di disintermediazione spinta e consenta di arricchire i nostri ecosistemi locali.
Per questo ci attiveremo per promuovere tra le Province, insieme agli enti locali del territorio, strategie di utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale, che permettano di rafforzare la capacità di presidiare lo sviluppo delle conoscenze, delle innovazioni, della produttività e dello sviluppo sostenibile locale”.

 

Riforma Province: al via il confronto con la Regione Abruzzo

Riformare le Province partendo dai territori, attraverso la revisione delle Leggi regionali di attuazione della Legge Delrio e uno stretto raccordo tra Regioni, Province e Comuni. È questo l’obiettivo dell’incontro in programma martedì 24 giugno, a partire dalle 18,00, nel Chiostro del Museo Aufidenate di Castel di Sangro, in Provincia dell’Aquila.

L’incontro, promosso dal Vicepresidente di UPI Angelo Caruso, Presidente della Provincia dell’Aquila, vedrà il confronto tra il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi e il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sul modello di proposta di legge regionale di riforma delle Province che l’UPI sta presentando a tutte le Regioni. Ad intervenire sarà inoltre il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, Presidente di ANCI Abruzzo, a sottolineare la necessità di una strategia comune di tutte le istituzioni per ricostruire quel quadro di sistema istituzionale che è stato reso fragile dalla Legge Delrio.

“A oltre dieci anni dall’entrata in vigore della Legge 56/14 – spiegano Gandolfi e Caruso – il perdurare dell’incertezza normativa sulle Province, non risolta da interventi legislativi nazionali più volte annunciati ma mai realizzati, continua ad avere effetti negativi sui sistemi territoriali.

Per questo abbiamo deciso di aprire un confronto con tutte le Regioni su un modello di proposta di legge elaborato da UPI, attraverso cui procedere ad una revisione delle leggi regionali di attuazione della Legge 56/14.

Occorre restituire alle Province funzioni chiare – sottolineano i due Presidenti – con le risorse necessarie per esercitarle, una governance che assicuri stabilità all’ente e la possibilità di assumere il personale altamente qualificato indispensabile per rafforzare le strutture. Noi crediamo – concludono Gandolfi e Caruso – che in questo processo le Regioni abbiano un ruolo fondamentale e la proposta di legge regionale che presentiamo al Presidente Marsilio ha l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto per definire una strategia comune. Si tratta di individuare gli interventi necessari per valorizzare le Province, restituendo le funzioni oggi regionalizzate che possono essere esercitate al meglio a livello provinciale, per assicurare ai cittadini e alle imprese servizi efficienti, una semplificazione della burocrazia e l’ottimizzazione delle risorse a disposizione”.

All’incontro interverranno i Presidenti delle Province dell’Abruzzo e del Molise, il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale del Molise, Vincenzo Niro e il Presidente di ANCI Molise, Gianfranco Paolucci.

Secondo appuntamento con il Progetto Province&Comuni: la gestione del personale

Sì svolgerà lunedì 23 giugno dalle ore  10.00 alle ore 12.00  nell’ambito del Progetto Province & Comuni la seconda call tematica sul settore Gestione del personale delle Province.
Il tema trattato dall’ esperto UPI in materia, Dott. Gianluca Bertagna, sarà “l’ incremento del Fondo personale non dirigente dopo il Decreto PA”.
Queste call sono organizzate da UPI come momenti di confronto, un’occasione per i referenti delle Province per approfondire i temi più attuali trattati attraverso le pubblicazioni (Blog, Forum, News, Newsletter e sezione documentale) sulla Piattaforma Pi.Co. (www.pi-co.eu) e per porre direttamente quesiti agli esperti su questioni di interesse specifico per le amministrazioni.
Di seguito il link per il collegamento:
https://us02web.zoom.us/j/81227568929?pwd=wpTdxt7csWGwfNstxxabLVasKwZijq.1
ID riunione: 812 2756 8929
Codice d’accesso: 642218
Per entrare nella call occorre scrivere il proprio nome, cognome e Provincia di appartenenza.

PNRR: tutte le Province, Città metropolitane e Liberi consorzi comunali migrano in cloud

Tutte le Province, le Città metropolitane e i Liberi consorzi comunali hanno aderito al nuovo Avviso pubblico promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, in linea con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per migrare i propri dati e servizi sul cloud qualificato nell’ambito della Misura 1.2 “Abilitazione al cloud per le PA locali”.
Con l’adesione di 103 enti tra Province, Città metropolitane e Liberi consorzi comunali si completa quindi il quadro della partecipazione delle pubbliche amministrazioni italiane alla messa in sicurezza dati e servizi pubblici in ambienti cloud certificati grazie agli Avvisi realizzati dal Dipartimento per la trasformazione digitale.
“L’adesione di tutte le Province, Città metropolitane e i Liberi consorzi comunali all’Avviso pubblico PNRR è un risultato straordinario per l’evoluzione delle nostre infrastrutture digitali. Il pieno coinvolgimento di questi enti rafforza la sicurezza informatica dei nostri territori a vantaggio di tutto il sistema Paese. Questa è una tappa chiave di un percorso del Dipartimento per la trasformazione digitale, per l’adozione del cloud qualificato e per l’erogazione di servizi digitali più sicuri, affidabili ed efficienti per cittadini e imprese. È la dimostrazione che il dialogo con i
territori è decisivo per l’innovazione” ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti.

Alla luce del successo dell’iniziativa, che ha registrato sulla piattaforma Pa Digitale 2026 richieste superiori alla dotazione iniziale da 70 milioni euro, il Dipartimento ha incrementato la disponibilità finanziaria con ulteriori 21 milioni per accogliere le richieste degli enti aderenti, per un totale di 90 milioni di euro. Questo importante passo si inserisce nel processo già intrapreso dalle amministrazioni centrali, i Comuni, le Scuole le strutture sanitarie, oggi attivamente impegnate nella migrazione dei propri dati e servizi verso ambienti cloud qualificati in linea con quanto previsto dalla Strategia Cloud Italia e il PNRR.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Le Misure 1.1 e 1.2 del PNRR mettono a disposizione fino a 1.9 miliardi di euro e prevedono un programma di supporto e incentivo per migrare sistemi, dati e applicazioni delle amministrazioni italiane verso servizi cloud qualificati.

 

La Strategia Cloud Italia

La Strategia Cloud Italia, realizzata dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), contiene gli indirizzi strategici per il percorso di migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione. La Strategia traccia un percorso guidato per accompagnare circa il 75% delle PA italiane nella migrazione dei dati e degli applicativi informatici verso il cloud entro il 2026, in coerenza con gli obiettivi del PNRR.

Incontro in Provincia di Crotone per trovare soluzione alle stabilizzazioni dei lavoratori precari

Su iniziativa del Presidente della Provincia – Sergio Ferrari – nella sala ‘Paolo Borsellino’ della Provincia di Crotone si è svolta, il 5 giugno, una importante riunione con tutti i sindaci, per discutere della precaria situazione lavorativa dei TIS del territorio crotonese. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil, Cisl e UIL.

In sala si è respirata aria di coesione tra primi cittadini che, nella riunione voluta dal presidente della Provincia Sergio Ferrari, che ha tenuto particolarmente ad organizzare questo incontro, hanno aperto la strada ad una visione futura che vede i TIS come lavoratori stabilizzati negli enti in cui prestano servizio da almeno 4 anni. I sindaci hanno dato massima disponibilità per cercare di trovare, al più presto, una soluzione per la loro stabilizzazione, partecipando alla manifestazione di interesse, con scadenza al prossimo 15 giugno.

“Questo incontro è un invito a confrontarci sull’opportunità di stabilizzare questi lavoratori che, per anni, sono stati invisibili pur dando il loro importante contributo alla macchina amministrativa dei vari enti. E’ giusto che abbiano la loro dignità – ha precisato il Presidente – perché garantiscono l’erogazione di servizi importanti per gli enti locali. Auspico che ogni comune, anche quelli che non hanno alcun tirocinante nel proprio ente, procedano ad aderire alla manifestazione di interesse, entro il 15 Giugno, oltre ovviamente ai comuni con le unità attualmente impiegate, pensando ad una successiva stabilizzazione tenendo conto, ovviamente, della propria capacita finanziaria. Ognuno deve fare la sua parte esprimendo la propria manifestazione di interesse. Sono certo che ci sia la giusta sensibilità nel nostro territorio, per non penalizzare più padri e madri di famiglia che, per molti anni, sono stati nell’ombra pur continuando a lavorare”.

Mobilità Sicura: la Provincia di Padova tra i vincitori del bando nazionale

È stata presentata oggi a Roma la graduatoria del progetto nazionale “Mobilità Sicura”, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche antidroga, in collaborazione con Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e Unione delle Province d’Italia (UPI), per sostenere azioni concrete finalizzate alla prevenzione degli incidenti stradali legati all’uso di alcol e sostanze stupefacenti.

 

Il progetto ha visto la partecipazione di numerose province italiane, con la selezione finale di 20 enti vincitori (su 50 partecipanti) che beneficeranno dei finanziamenti per l’attuazione di programmi educativi e preventivi sul territorio.

 

La Provincia di Padova si è classificata al terzo posto nella graduatoria nazionale, ottenendo un contributo di 100 mila euro. Le risorse saranno impiegate per lo sviluppo di percorsi di educazione stradale nelle scuole provinciali, campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani e azioni di contrasto ai comportamenti a rischio alla guida.

 

«Un risultato che premia l’impegno di cui la nostra Provincia si farà carico, nella promozione di una cultura della sicurezza stradale, soprattutto tra le nuove generazioni – il commento di Stefano Baraldo, consigliere della Provincia di Padova con delega alla Viabilità -. Grazie a questo finanziamento potremo rafforzare le sinergie tra istituzioni scolastiche, forze dell’ordine e realtà del territorio per prevenire situazioni di pericolo e salvaguardare vite umane. La sicurezza stradale è un tema di importanza collettiva e questo progetto rappresenta un importante passo avanti».

 

Il progetto “Mobilità Sicura” si prefigge l’obiettivo di ridurre il numero di incidenti stradali e promuovere comportamenti responsabili alla guida.

 

«Visti i dati statistici legati all’incidentalità stradale – aggiunge Baraldo -, poiché l’attività preventiva riveste un ruolo fondamentale per la riduzione del numero di incidenti, il progetto si focalizzerà sulla formazione alla sicurezza stradale per i ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. La fascia d’età è stata individuata perché sono loro, numericamente, i più numerosi in fatto di nuove patenti di guida».

 

Il fulcro del progetto sarà costituito dall’evento Expo Scuola 2025 che si terrà nelle giornate del 6, 7, 8 novembre in Fiera a Padova.

 

Grazie all’intervento di esperti del settore, come per esempio l’Associazione Professionale Polizia Locale d’Italia (ANVU) e l’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto, verrà presentato l’impatto devastante che l’uso di sostanze può avere sulla salute, sulle relazioni sociali, sulla vita professionale e sulla sicurezza, in particolar modo quella stradale. Saranno inoltre organizzati dei laboratori interattivi con appositi simulatori di guida, per far vivere ai giovani l’effetto distorsivo di alcol e droga sulla guida.

 

In passato la Provincia di Padova ha svolto numerose attività di promozione della mobilità sicura nel territorio e, per questa specifica iniziativa, è stato scelto un contesto formativo come quello di Expo Scuola, in quanto i ragazzi vi partecipano per scegliere la propria strada per il futuro (l’edizione dello scorso anno ha accolto circa 30 mila visitatori).

 

Data la multidisciplinarietà dell’argomento, il progetto sarà sviluppato dai Servizi della Provincia Trasporti e Mobilità, Polizia Provinciale e Pubblica Istruzione con la collaborazione del Settore Programmazione Finanziaria e Bilancio. Il Comune di Padova parteciperà tramite il Settore Polizia Locale.

 

Nella foto: Stefano Baraldo, consigliere della Provincia di Padova con delega alla Viabilità

Progetto Mobilità sicura: l’iniziativa di ANCI e UPI per contribuire a ridurre l’incidentalità

Ridurre l’incidentalità e contribuire al risultato di dimezzare il numero delle vittime e feriti gravi entro il 2030, in linea con gli obiettivi del PNSS 2030.

È questo l’obiettivo di “Mobilità Sicura”, il progetto realizzato in collaborazione tra il Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e l’Unione Province d’Italia.

A presentare l’evento sono stati il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, in una iniziativa alla Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il progetto– che coinvolge 10 Città Metropolitane e 20 Province maggiormente esposte al fenomeno dell’incidentalità stradale – intende sensibilizzare la popolazione grazie ad attività volte a favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza in merito ai principali fattori di rischio dell’incidentalità stradale, con particolare attenzione su incidenti alcol e droga correlati.

In particolare, destinatari principali dell’iniziativa sono i giovani, per i quali è forte l’esigenza di sensibilizzazione e informazione sui rischi e le conseguenze dei comportamenti irresponsabili.

Ma non solo. Le attività coinvolgono anche gli operatori dei vari settori interessati, come Forze dell’Ordine, Polizie Locali, Personale Sanitario e Personale Scolastico.

Tra gli obiettivi specifici del progetto rientrano la:

  • promozione e realizzazione di attività e azioni di prevenzione attraverso interventi educativi mirati e campagne di sensibilizzazione pubblica;
  • diffusione della cultura della sicurezza stradale sul territorio, al fine di rendere i giovani più consapevoli delle conseguenze delle loro azioni e fornire loro gli strumenti necessari per prendere decisioni responsabili sulla strada;
  • realizzazione di tavoli metropolitani per la sicurezza stradale con la partecipazione di diversi soggetti istituzionali e delle organizzazioni impegnate nella sicurezza stradale.

Stati Generali Mobilità Sicura nelle Province Venete: riparte dalla Provincia di Treviso il confronto su Viabilità e Prevenzione dagli Incidenti

L’Unione Province del Veneto ha organizzato oggi, in collaborazione con UPI nazionale, per la giornata di venerdì 30 maggio, nella sede istituzionale della Provincia di Treviso, gli “Stati Generali della Mobilità Sicura nelle Province Venete”: l’evento è stata occasione per parlare di viabilità sicura, declinata sia in termini di investimenti infrastrutturali sia di iniziative che si inquadrano nell’ambito della campagna nazionale “Mobilità Sicura”, promossa da UPI e dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri a valere sul “Fondo per l’incidentalità notturna”.

A introdurre i lavori, a partire dalle 10, Stefano Marcon, presidente dell’Unione Province del Veneto e presidente della Provincia di Treviso, che ha ricordato in sintesi le principali iniziative messe in campo negli ultimi anni dalle Province venete in tema di sicurezza stradale e prevenzione dall’incidentalità, l’impegno riservato dagli Enti per la realizzazione di interventi di riqualificazione della rete viaria del territorio e le progettualità future per sensibilizzare i cittadini, di tutte le età, sulle buone pratiche di guida sicura.

Il convegno, strutturato in due talk, è stata occasione per approfondire i progetti Mobilità Sicura delle Province di Treviso, Padova, Vicenza e Verona (vincitrici del Bando nazionale) e in generale le altre iniziative delle Province, Belluno, Rovigo e Città Metropolitana di Venezia, per formare e informare i cittadini sul tema, con il coinvolgimento tutte le forze in campo, Governo, Regione del Veneto, Province, Parlamentari, ANCI, Aulss, Ufficio Scolastico Regionale, Prefettura e Forze dell’Ordine, creando un’occasione di dialogo e confronto fra tutti coloro che a vario titolo, sono presidio di sicurezza, soccorso e tutela della comunità. L’appuntamento ha evidenziato, al contempo, i piani strategici di Viabilità e gli investimenti realizzati dalle Province e dalla Città Metropolitana per la valorizzazione e l’efficienza della rete viaria territoriale di competenza.

Nel primo talk, dal titolo “I progetti di Mobilità Sicura e la viabilità per la sicurezza stradale”, sono intervenuti Daniele Canella, Vicepresidente della Provincia di Padova, Barbara Sardella, Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, Alberto Mazzurana, Consigliere Ambiente e Politiche Energetiche Provincia di Verona, Francesco Benazzi, Direttore Generale ULSS2 Marca Trevigiana, Maria Cristina Franco, Consigliera all’Istruzione Provincia di Vicenza, Angelo Sidoti, Prefetto di Treviso ed Enrico Ferrarese, Presidente della Provincia di Rovigo.

A seguire, il collegamento in diretta con le classi dell’Istituto Obici di Oderzo, che proprio questa mattina stavano partecipando alla lezione strategica di sicurezza stradale a cura della Provincia di Treviso con il formatore incaricato Marino Biscaro. Studentesse e studenti hanno condiviso alcune riflessioni sulle emergenze che si trovano ad affrontare alla guida, anche in moto, con i Presidenti e le Autorità presenti in sala al convegno UPI.

Nel secondo talk, intitolato “Gli Stati Generali della viabilità in Veneto”, sono intervenuti, Stefano Marcon, Vicepresidente vicario UPI con delega a Infrastrutture e Viabilità, Roberto Padrin, Vicepresidente UPI Veneto e Presidente della Provincia di Belluno, Mario Conte, Presidente ANCI Veneto, Silvia Susanna, Vicesindaco della Città Metropolitana di Venezia, Francesco Calzavara, Assessore agli Enti Locali Regione del Veneto, e i Parlamentari On. Dimitri Coin, On. Marina Marchetto Aliprandi e On. Rachele Scarpa.

A chiudere il secondo tavolo di confronto due contributi: la lettera inviata dal Ministro all’Istruzione e al Merito, Giuseppe Valditara, che nel ringraziare UPI per l’importante momento di confronto organizzato sul tema della prevezione dall’incidentalità, ha sottolineato l’importanza dei percorsi di educazione stradale realizzati nelle scuole, letta dalla Consigliera delegata on. Angela Colmellere; il videomessaggio del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che ha ricordato le numerose campagne shock e di contrasto all’incidentalità condotte in Veneto proprio con l’obiettivo di creare maggiore consapevolezza nella comunità sui rischi di comportamenti pericolosi alla guida.

A sugellare l’evento, la firma simbolica dell’accordo di collaborazione tra Stefano Marcon, presidente dell’Unione Province del Veneto, e Alberto Laggia, giornalista incaricato per la Formazione dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, per realizzare attività formative ad hoc, dedicate al mondo dell’informazione, in materia di sicurezza stradale, tenendo conto anche degli effetti dei social nella comunicazione e delle implicazioni dell’intelligenza artificiale nella professione giornalistica.

“Oggi siamo ripartiti proprio dalla Provincia di Treviso per parlare di Viabilità e di Sicurezza Stradale nelle Province, dopo l’annuncio dell’apertura, da parte del Governo e dal Ministero, alla revisione dei tagli alla viabilità provinciale previsti inizialmente dalla Legge di Bilancio 2025, con un incontro programmato con il Ministro Salvini per il 3 giugno in cui parlaremo proprio della riassegnazione delle risorse – le parole di Marcon – è stato un onore accogliere qui nella nostra sede istituzionale il presidente UPI nazionale Pasquale Gandolfi, i colleghi Presidenti di Provincia, i delegati, tutte le Istituzioni e le Autorità presenti in questo particolarmente sensibile per le Province e per affrontare un tema caro a tutti noi, quello della mobilità sicura: purtroppo, in tutto il Paese, il numero di cittadini e cittadine che perdono la vita proprio in queste circostanze è ancora drammaticamente elevato: i più recenti dati ISTAT registrano, nel 2023, 3.039 decessi in incidenti stradali in Italia, di cui 309 in Veneto. La distrazione e l’utilizzo del cellulare alla guida restano ancora le prime cause di incidente mortale. Le analisi sull’andamento di questo fenomeno ci dicono anche che, nei decenni, l’impegno costante delle Istituzioni sul fronte della sensibilizzazione della comunità sui rischi alla guida sta avendo un effetto positivo con una diminuzione dell’incidentalità mortale nel lungo periodo. Questo naturalmente non basta: ogni vittima della strada è una dolorosa e inaccettabile perdita per le famiglie, per la società civile e per le Istituzioni stesse, come ha giustamente sottolineato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata in memoria delle vittime della strada. Nel ricordare con profondo cordoglio quanti hanno perso la vita, oggi abbiamo ripercorso le tappe costruite finora assieme con l’obiettivo di creare una “via sicura”, che tenesse conto delle soluzioni trovate per riqualificare la viabilità, delle nuove progettualità che necessiterebbero di essere attuate e, parallelamente, di tutte le iniziative di promozione di una “cultura diffusa della sicurezza” che dia ai cittadini, di tutte le età, giovani, adulti e anziani, gli strumenti e la consapevolezza necessari ad affrontare la guida, e la strada, con il giusto approccio e un’adeguata sensibilità rispetto ai rischi a cui si può incorrere adottando comportamenti non consoni”.

“Lo faremo con il progetto SOS Guida Sicura in Provincia di Treviso, con gli altri 3 progetti delle Province di Padova, Verona e Vicenza, con le altre innumerevoli iniziative di Belluno, Rovigo e Venezia. Se oggi riusciamo a ottenere questi risultati è grazie al grande sforzo che tutte le Province hanno fatto a seguito delle legge Delrio: se penso alla Provincia di Treviso, dal 2018 (post riforma 56/2014), al 2024 siamo riusciti ha destinato in tal senso oltre 17 milioni di euro a supporto dei Comuni, oltre 64 milioni per la manutenzione e la sicurezza delle nostre strade provinciali. Siamo passati dalle “zero risorse” del 2016, 2 milioni di euro investiti quell’anno (per tutti i settori che avevano lasciato in carico alla Provincia!), passando al 2024, in 8 anni, a 100 milioni di euro complessivi di investimenti fatti per migliorare la viabilità. Un risultato straordinario”

“Il 3 giugno prossimo il ministro Salvini ci ha convocati al ministero per discutere insieme delle soluzioni che il Governo dovrà adottare per azzerare il taglio del 70% dei fondi destinati alla messa in sicurezza delle strade provinciali per il 2025 e 2026. Al ministro porterò i risultati di un monitoraggio che stiamo realizzando come Upi in questi giorni per verificare lo stato della spesa delle Province sulle risorse che ci sono state assegnate, perché su questo occorre fare chiarezza. Da questa analisi risulta che a livello nazionale le Province hanno impegnato circa il 95% delle risorse che ci sono state assegnate e hanno speso oltre l’80% del totale e ciò che non è stato ad oggi speso è semplicemente perché diversi cantieri complessi sono ancora in corso. Tutto ciò nonostante le Province debbano lavorare con un personale estremamente ridotto, dimezzato nel 2015. Altroché inefficienze”. Lo ha annunciato il presidente di Upi, Pasquale Gandolfi, intervenendo agli Stati Generali della Mobilità sicura

organizzati dalla Provincia di Treviso.

“Oggi – ha aggiunto Gandolfi – siamo qui per parlare dei progetti delle Province per sostenere azioni e campagne di informazione sulla sicurezza stradale rivolta ai ragazzi e alle ragazze. Ma se è essenziale promuovere iniziative culturali per incidere sugli stili di vita dei giovani , abbiamo anche il dovere come istituzioni di rispondere ai cittadini che si aspettano strade sicure. Un impegno che le Province – ha sottolineato il presidente Upi – stanno portando avanti e che non deve essere interrotto. Di questo parleremo con il ministro Salvini in pieno spirito di collaborazione istituzionale. La nostra priorità è di uscire dall’incontro con la certezza dell’azzeramento dei tagli per il 2025 e 2026 e l’apertura di un confronto sulle risorse per i programmi futuri”.

La Provincia dell’Aquila presenta i risultati del percorso partecipato del nuovo piano territoriale

Negli ultimi vent’anni, la provincia dell’Aquila ha perso circa 10.000 residenti e, secondo le previsioni Istat, ne perderà altri 22.000 nei prossimi due decenni. Solo il capoluogo abruzzese e Calascio mostrano un lieve aumento della popolazione, grazie soprattutto all’arrivo di nuovi residenti. Al contrario, città come Avezzano, Montereale, Navelli e Castelvecchio Subequo stanno vivendo un forte spopolamento. È quanto emerso dal convegno che si è tenuto questa mattina presso l’Auditorium Ance dell’Aquila, in occasione della presentazione dei primi risultati del percorso partecipato per la redazione del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento provinciale. Un piano con il quale la Provincia dell’Aquila si candida a diventare un modello nazionale di innovazione amministrativa e pianificazione territoriale, con un approccio concreto, capace di rispondere alle sfide dello sviluppo, della coesione sociale e della sostenibilità.

“L’elaborazione del nuovo Piano – ha sottolineato il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso – ci affida una responsabilità cruciale: innovare le modalità di governo del territorio, superando la frammentazione normativa e costruendo un modello basato sulla dinamicità della promozione per rispondere alle sfide che l’era della digitalizzazione ci impone. Vogliamo fare della nostra provincia un caso di studio, un laboratorio nazionale da cui partire per definire nuove pratiche di pianificazione a livello Paese, in un momento storico in cui l’Italia stessa è chiamata a ripensare gli strumenti di governo del territorio”.

Ad aprire i lavori l’ingegnere Andrea De Simone, dirigente del settore Territorio e Urbanistica dell’Ente provinciale, che ha illustrato le direttrici operative del nuovo Piano, sottolineando come la semplificazione amministrativa rappresenti uno dei punti cruciali per rispondere alle sfide del futuro.

Al centro del convegno la presentazione dei risultati dell’analisi ambientale e socio-economica, base scientifica del nuovo Piano Territoriale, condotta da un team interdisciplinare composto da Paolo Veneri e Fabiano Compagnucci (GSSI – Gran Sasso Science Institute), Francesco Zullo e Alessandro Marucci (Università dell’Aquila), Michele Campagna (Università di Cagliari).

Secondo quanto emerso dall’analisi, l’indice di vecchiaia è molto alto: in media è quattro volte il numero di giovani, con punte preoccupanti in comuni come San Benedetto in Perillis, Campotosto e Villalago. Si registrano anche presenze significative di comunità straniere: a Trasacco e Pescina gli immigrati africani rappresentano fino al 9% della popolazione, mentre nella zona dell’Aquila la comunità romena arriva all’11%.

Dopo il sisma, l’economia si è orientata soprattutto verso l’edilizia (25%) e il turismo (12%), mentre è calata la manifattura. I maggiori poli occupazionali restano L’Aquila e Castel di Sangro, quest’ultima in particolare si distingue per dinamismo turistico e crescita dell’occupazione. Più in difficoltà, invece, Avezzano e Sulmona. Il turismo è in netta crescita, con un +24% di arrivi dal 2014. Spiccano Castel di Sangro (+149% di pernottamenti), Santo Stefano di Sessanio (+118%) e Rivisondoli (+113%). In calo invece Scoppito, Montereale e Villalago.

Cresce anche il turismo dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti, Canada e Europa occidentale, legato anche al fenomeno del “turismo delle radici”. Tra i servizi, si segnala una contrazione in Sanità e Istruzione, mentre il welfare è stabile o in miglioramento. Alcuni comuni come L’Aquila, Avezzano, Navelli e Pescina si stanno affermando come centri di cooperazione istituzionale.

L’Aquila, Castel di Sangro, Rocca di Mezzo, Calascio e San Demetrio si distinguono inoltre per la capacità di attrarre fondi europei e del Pnrr. In difficoltà in questo ambito Trasacco, Montereale, Scanno e Castelvecchio Subequo. A conclusione dell’evento il presidente Caruso ha lanciato l’obiettivo da raggiungere con il nuovo Piano: esorcizzare le potenzialità dei territori della provincia rimaste finora inespresse.

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