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A Lecce il 25 e 26 novembre l’Assemblea Nazionale delle Province italiane: il Presidente della Repubblica alla cerimonia di apertura

“Le Province, aperte al futuro!”: è questo il titolo dell’Assemblea Nazionale delle Province italiane che si terrà a Lecce – presso il Teatro Apollo – il 25 e 26 novembre prossimo: due giornate di incontro tra i Presidenti delle Province, i Sindaci e i consiglieri Provinciali delegati da tutta Italia, e i rappresentanti di Governo e Parlamento per fare il punto sulle questioni più urgenti.

“Protagonisti dell’Assemblea – dichiara il Presidente dell’UPI Pasquale Gandolfi – saranno le comunità e i territori di Provincia, che sono un tratto importante della storia di questo Paese e che vogliono contribuire a costruirne il futuro. Quest’anno, infatti, abbiamo deciso di porre al centro della discussione, la portata innovativa delle Province italiane – come emerge dal titolo “Le Province, aperte al futuro!”  – su questioni strategiche per il Paese: dal PNRR alle politiche territoriali per rispondere alla transizione demografica, dalle innovazioni tecnologiche e digitali per una PA sempre più efficiente alle Province come istituzioni al servizio delle aree interne per provare a riscriverne uno sviluppo socioeconomico equo e strutturato”.

L’Assemblea si aprirà martedì 25 novembre mattina con una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica. I lavori, che vedranno la partecipazione di Ministri ed esponenti delle istituzioni, proseguiranno poi nel pomeriggio del 25 e si concluderanno al termine della mattina del 26 novembre, giornata nella quale è previsto l’intervento del Vicepresidente della Commissione Europea Raffale Fitto.

Il presidente della Provincia di Lecce Fabio Tarantino dichiara: “Con grande soddisfazione per la prima volta a Provincia di Lecce ospita l’Assemblea nazionale delle Province italiane, e oltretutto dopo tanti anni nel Meridione. Un’occasione importante per il nostro territorio, voluta dall’Unione Province d’Italia, alla luce dell’impegno e delle attività di collaborazione che la Provincia di Lecce e l’UPI Puglia hanno profuso in questi anni. Lo slogan che annuncia la due-giorni sarà “Le Province, aperte al futuro!”, un auspicio e, per noi, anche una realtà che cerchiamo di praticare ogni giorno e che siamo entusiasti di mettere a confronto con le altre Province italiane”.

“Non possiamo non sottolineare quanto sia per noi un grande onore e una grande emozione avere la presenza del Presidente della Repubblica alla cerimonia di apertura dell’Assemblea”, concludono i due Presidenti.

Il programma completo dei lavori sarà diffuso nei prossimi giorni.

Gli accrediti stampa

La stampa che intendesse partecipare all’evento dovrà accreditarsi a questo link:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScT6HQKon7UhlIuPFu2onIngom7VwWVuSK0Im_2ZLpp3HY2Mg/viewform

I riferimenti dell’Ufficio stampa

Ufficio stampa UPI: Barbara Perluigi mob. 3357246489 [email protected]

Ufficio stampa Provincia di Lecce: Roberta Lomonaco mob. 3935517412 [email protected]; [email protected]

 

Lecce, 14 novembre 2025

Banda ultra larga, protocollo d’intesa tra UPI e Open Fiber

Open Fiber S.p.A., il principale operatore italiano nella creazione di reti di comunicazione elettronica in fibra ottica FTTH (fibra fino a casa), e l’Unione delle Province Italiane (UPI), rappresentanza istituzionale delle Province, annunciano la firma di un Protocollo d’Intesa triennale con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione per lo sviluppo della Banda Ultra Larga e per la salvaguardia del territorio.

L’accordo mira a ottimizzare i processi di realizzazione delle infrastrutture in fibra ottica sulle strade di competenza provinciale e si basa sul comune riconoscimento del ruolo cruciale dell’infrastrutturazione in fibra ottica per lo sviluppo socioeconomico e digitale dei territori.

Cosa prevede il protocollo

Le finalità principali includono:

  • Collaborare sulla semplificazione amministrativa per velocizzare il rilascio dei titoli autorizzativi da parte delle Province, nel rispetto del Codice delle Comunicazioni Elettroniche (CCE) e della normativa di settore.
  • Incentivare l’uso di tecniche a basso impatto ambientale promuovendo l’utilizzo di metodologie di scavo evolute, come la microtrincea che garantisce un’effrazione minima del manto stradale, un cantiere limitato nel tempo e nello spazio, riducendo al minimo l’impatto ambientale e i disagi per la circolazione stradale e per i cittadini.
  • Condividere misure per garantire l’esecuzione tempestiva e nei tempi richiesti dei ripristini definitivi a carico di Open Fiber, a tutela della sicurezza stradale.
  • Favorire l’uso di infrastrutture fisiche già presenti, anche di soggetti terzi, per la posa della fibra ottica in ambito provinciale.
  • Promuovere procedure e modelli standard per snellire l’iter di allacciamento delle utenze dei cittadini alla rete in fibra ottica (c.d. delivery), affinché la risposta alla domanda di servizi in banda ultra larga possa giungere in tempi breviai cittadini.

Per assicurare la corretta e puntuale attuazione degli impegni, è stata istituita una Cabina di Regia composta da due rappresentanti per ciascuna Parte, con il compito di coordinare la gestione e la comunicazione relative al Protocollo.

Open Fiber e UPI realizzeranno inoltre attività congiunte di promozione e comunicazione, anche attraverso road-show nelle province, per diffondere la conoscenza della tecnica della microtrincea e delle procedure semplificate.

Il Protocollo d’Intesa, che ha una durata triennale, è un passo importante per massimizzare l’efficacia degli investimenti in fibra, anche nell’ambito dei Piani Nazionali come il Piano BUL e il Piano Italia a 1 Giga (finanziato dal PNRR), garantendo allo stesso tempo la piena tutela del territorio e la sicurezza stradale.

Il commento di Open Fiber

Per Paola Martinez, Responsabile Affari istituzionali territorial di Open Fiber: “Portiamo avanti il nostro progetto della Banda Ultra Larga affinché porti a sempre più cittadini la velocità e l’affidabilità imbattibili della fibra ottica Fiber to the home. A oggi Open Fiber ha messo in vendibilità FTTH oltre 15 milioni di unità immobiliari costruendo un’infrastruttura che corre lungo circa 160mila km. La collaborazione con UPI è fondamentale perché ci consentirà di superare gli ostacoli con rapidità e di portare l’autostrada digitale del futuro in ogni Provincia. Non parliamo solo di cavi, ma di una trasformazione per la vita quotidiana: dalla possibilità per i nostri figli di studiare con la massima qualità anche da remoto, alla sanità a distanza, fino alla capacità per ogni impresa locale di competere sul mercato globale”.

Il commento di UPI

Per Piero Antonelli, Direttore Generale di UPI “Con questo accordo puntiamo a fornire alle Province strumenti innovativi per assicurare ai territori strutture e reti efficienti e performanti che permettano alle imprese l’accesso alla tecnologia, e garantiscano ai cittadini il diritto alla connessione. Non solo: le azioni previste dall’accordo trovano pieno accoglimento negli interventi necessari a favorire la trasformazione digitale delle istituzioni, soprattutto i piccoli comuni delle aree interne. Inoltre, l’impegno che prendiamo con Open Fiber ci permette di fare importanti passi in avanti nella copertura del digitale, riducendo al minimo l’impatto sulle strade provinciali. Un elemento, questo, essenziale perché tutela il patrimonio pubblico, evita di appesantire la viabilità e taglia i costi delle spese dei ripristini stradali“.

Legge di Bilancio, l’UPI in audizione “Dalle Province giudizio critico: mancano risposte e risorse per continuare ad investire”

“Il giudizio delle Province sulla manovra economica è critico, perché elude le richieste che come UPI avevamo avanzato al Governo e su cui ci aspettavamo risposte: non prevede le misure ormai indispensabili, per risolvere lo squilibrio finanziario del comparto delle Province, non prevede piani di investimento, interrompendo l’opera di manutenzione e messa in sicurezza del patrimonio pubblico in gestione in particolare quello delle scuole superiori; non affronta in alcun modo il nodo del rafforzamento del personale, ma addirittura esclude le Province dalle, seppur parziali, norme previste a favore della spesa per i contratti del personale negli enti locali, facendo gravare esclusivamente sulle casse delle Province il costo degli aumenti contrattuali:42 milioni l’anno, che limiteranno ancora di più la possibilità di nuove assunzioni “.

Lo ha detto il rappresentante di UPI, Enzo Lattuca, Presidente della Provincia di Forlì-Cesena, intervenendo in audizione in Senato sulla manovra di bilancio 2026-28.

Le richieste delle Province

Lattuca ha poi illustrato le richieste prioritarie che le Province avanzano a Governo e Parlamento.

“Servono modifiche normative e interventi specifici per risolvere lo squilibrio finanziario di parte corrente delle Province, che ammonta ad oltre 920 milioni di euro. Ma soprattutto servono risorse strutturali per continuare ad investire sui territori. Per questo chiediamo di istituire un fondo pluriennale di 1,5 miliardi per gli investimenti nella modernizzazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici e un fondo pluriennale di 300 milioni annui per la realizzazione di un monitoraggio del rischio delle gallerie insistenti sulla rete viaria provinciale e per i conseguenti interventi di messa in sicurezza. Serve poi un piano di investimenti per la riduzione dei divari sociali, economici e infrastrutturali delle aree interne e marginali del Paese, che può essere costituito destinando a questo scopo parte dei fondi di coesione non utilizzati” .

“Resta ancora irrisolta – ha concluso il Presidente Lattuca – la situazione critica istituzionale delle Province, che Governo e Parlamento non sembrano più interessati a voler risolvere. Chiediamo di sapere se entro la fine della legislatura si interverrà, anche parzialmente, per restituire alle Province un quadro certo di funzioni e di governance. Un intervento che non serve agli amministratori locali: serve al Paese”.

Il Documento UPI con le richieste e le proposte delle Province

Ecco il documento con le richieste e le proposte delle Province illustrato in audizione Nota UPI audizione Legge di bilancio 2026

 

 

Contratto enti locali, UPI “Passo importante per i dipendenti delle Province”

“La firma della pre-intesa di accordo per il rinnovo del CCNL 2022/2024 del comparto Funzioni Locali avvenuta oggi in Aran è un segnale positivo ed importante per i dipendenti delle Province che, attendono da anni il rinnovo del contratto”.

Lo dichiara il presidente di UPI Pasquale Gandolfi, commentando la sigla della pre-intesa sul rinnovo dei contratti degli Enti locali avvenuto in ARAN.

“Purtroppo, la situazione di criticità finanziarie delle Province impedisce ancora di poter procedere all’assunzione di quel personale altamente specializzato che servirebbe agli enti per rispondere a pieno alla missione di istituzioni chiave per gli investimenti locali. Una questione che speriamo possa essere affrontata e risolta presto, con norme che consentano alle Province di affrontare dignitosamente la nuova stagione contrattuale 2025-27 senza destabilizzare ancora di più i bilanci degli enti”.

Riforma delle Province: al via il tavolo tra Conferenza delle Regioni e Province autonome e Unione Province d’Italia

Aprire una riflessione sulle leggi regionali di attuazione della Legge Delrio, per ricostruire un quadro omogeneo delle competenze sui territori e riordinare il sistema di governo in ambito regionale a sostegno delle autonomie locali, a partire dai Comuni.

È questo l’obiettivo del tavolo di lavoro unitario istituito dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome e da UPI, che si è insediato oggi.

Chi è presente al tavolo

A rappresentare la Conferenza delle regioni sono gli Assessori Marco Gabusi, Piemonte,  Roberto Santangelo, Abruzzo, Davide Baruffi, Emilia -Romagna e Massimo Sertori, Lombardia.

Per l’UPI i delegati al tavolo sono Angelo Caruso, Vicepresidente UPI, Presidente Provincia dell’Aquila,  Emanuele Ramella Pralungo, Presidente della Provincia di Biella, Luca Santambrogio, Presidente della Provincia di Monza Brianza, Giorgio Zanni, Presidente della Provincia di Reggio Emilia.

I prossimi passi

I lavori del tavolo proseguiranno anche a livello tecnico, monitorando la situazione attuale nelle diverse realtà, per arrivare alla definizione di una proposta unitaria da sottoporre a tutte le Regioni.

UPI – CEI : promuovere un percorso comune contro declino aree interne

Promuovere un percorso condiviso sui territori, Provincia per Provincia, per contrastare il declino delle Aree interne e valorizzarne le peculiarità.Questo l’obiettivo dell’incontro che si è svolto oggi, 22 ottobre, tra il Presidente e il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Card. Matteo Zuppi e Mons. Giuseppe Baturi, e Pasquale Gandolfi, Presidente dell’Unione Province Italiane (UPI).

Le parole del Card. Zuppi

“Dobbiamo guardare al futuro delle Aree interne: oggi più che mai è fondamentale costruire alleanze sociali per la speranza”, ha affermato il Card. Zuppi. “Questo tema ci sta molto a cuore perché è in gioco la tenuta delle comunità: lì dove l’uomo vive deve godere di tutti i diritti costituzionali. Occorre trovare risposte articolate, basate sulla sussidiarietà e non sulla logica dell’assistenza, che vedano le comunità protagoniste del loro riscatto”, ha sottolineato Mons. Baturi. “Nessuno può farcela da solo: è necessario creare strategie, ognuno attraverso il proprio contributo specifico, per il bene delle Aree interne e dell’intero Paese”, ha chiosato Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento, promotore degli incontri annuali tra Presuli delle aree segnate dallo spopolamento, dalla povertà educativa e sanitaria, dalla mancanza di infrastrutture, impegnati in un rilancio di queste zone, in dialogo costante con le Istituzioni.

Incontro Zuppi Gandolfi

Il commento del Presidente UPI Gandolfi

“Le Province – ha detto il Presidente Gandolfi, che è stato accompagnato dal responsabile UPI per le Aree interne Daniele Saia, Presidente della Provincia di Isernia, – raccolgono e fanno proprio l’appello lanciato dai Vescovi, che molto lucidamente hanno indicato la necessità di fondare le politiche a favore delle aree interne sull’ascolto dei bisogni e sulla mappatura partecipata delle risorse locali. Occorre valorizzare le specificità preziose di questi territori, rilanciando e integrando gli interventi speciali e aggiuntivi nel quadro più generale delle politiche di sviluppo dei territori”.

In quest’ottica, si è deciso di avviare una strategia partecipata, a più livelli, con il coinvolgimento di una pluralità dei soggetti e delle comunità locali, per favorire e sostenere possibili esperienze di rigenerazione coerenti con le originalità locali e in grado di rilanciare l’identità dei territori interessati.

Confronto UPI CEI

Province & Comuni: la giornata di studio sulle politiche del personale

PA, UPI “Supportare le Province per valorizzare il personale”

“La PA locale continua a essere in sofferenza, perché la scarsa attrattività non favorisce l’assunzione di nuovo personale altamente specializzato, di cui le Province avrebbero invece molto bisogno. Il Ministro della PA Paolo Zangrillo ha introdotto alcuni interventi indispensabili per provare a sanare il gap retributivo tra gli enti locali e le altre amministrazioni pubbliche, che è tra le cause principali della scarsa partecipazione di candidati ai concorsi pubblici locali. Ma ci sono anche interventi di sistema che possono favorire un cambiamento, dai percorsi formativi mirati per la Pa locale, alla realizzazione di una programmazione integrata delle politiche del personale, fino alla realizzazione di concorsi associati per Comuni e Province. In questo contesto, le Province possono diventare hub territoriali per la valorizzazione del capitale umano, anche a fianco ai Comuni”.

Lo ha detto il Direttore di UPI Piero Antonelli intervenendo alla giornata di studio sul “Rafforzamento delle politiche del personale delle Province a supporto dei Comuni” realizzata in collaborazione con il Dipartimento della Funzione pubblica, che ha visto la presentazione di analisi e studi di Docenti delle Università LUMSA e Roma Tre.

L’intervento del Direttore Generale UPI Piero Antonelli

“Oggi – ha aggiunto Antonelli – il 53% delle Province offre ai Comuni servizi di supporto in materia di politiche del personale, ma il 65% degli enti identifica il supporto ai Comuni tra gli obiettivi di valore pubblico. Per questo servono strumenti normativi e risorse che ci permettano di consolidare le esperienze avanzate e supportare le Province nel percorso”.

L’intervento del Capo Dipartimento della Funzione Pubblica Paolo Vicchiarello

“Con il PNRR il Paese ha potuto avviare importanti investimenti per migliorare l’efficienza della PA locale – ha detto Paolo Vicchiarello, Capo Dipartimento della Funzione Pubblica- sia attraverso interventi normativi per favorire le nuove assunzioni, sia promuovendo strumenti di valorizzazione e sviluppo delle competenze del personale. Noi crediamo che le Province possano essere sul territorio le istituzioni in grado di promuovere questi percorsi anche presso i piccoli enti, che spesso non hanno gli strumenti per cogliere le opportunità offerte.
La Pubblica Amministrazione continua ad essere molto attrattiva – ha poi aggiunto il Capo Dipartimento- L’impegno che abbiamo davanti è di costruire in sinergia percorsi integrati affinché anche la PA locale riconquisti la stessa aspettativa di attrazione da parte dei candidati ai concorsi pubblici, in questa direzione il Ministro Zangrillo, sta lavorando per ridurre lo spread tra retribuzioni della PA centrale ed Enti Locali. Si tratta di un tema su cui il Governo pone massima attenzione “.

Scarica dai link seguenti i documenti illustrati dai relatori

Intervento Direttore Generale UPI – Piero Antonelli

Intervento Fondazione Promo PA – Ioletta Pannocchia

Intervento Segretario Generale Provincia Monza e Brianza – Sandro De Martino

Intervento LUMSA – Alessandro Natalini

Intervento Università Roma Tre – Gianfranco D’Alessio e Francesca Di Lascio

Intervento Segretario Generale Provincia Reggio Emilia – Anna Lisa Garuti

Riordino Polizia locale: le Province in audizione alla Camera “Recuperare il ritardo e concludere in tempi certi la riforma”

“Il riordino dell’ordinamento dei corpi di polizia locale ha accumulato un ritardo macroscopico: i lavori parlamentari devono concludersi in tempi certi e rapidi”.

Lo ha detto il Vicepresidente UPI Claudio Scajola, Presidente della Provincia di Imperia intervenuto a rappresentare le Province nell’audizione presso la Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati sul riordino delle polizie locali.

La polizia provinciale

“Per quanto riguarda la polizia provinciale – ha poi aggiunto – è indubbio l’urgenza di rafforzamento di un corpo chiamato ad assicurare presidi di sicurezza su oltre 130 mila chilometri di strade e più di 30 mila ponti e gallerie. Ad oggi, su 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario, 70 hanno una struttura specifica di polizia provinciale, con una media di circa 15 dipendenti in ogni ente: in tutto sono in servizio 970 dipendenti che si occupano di polizia locale, polizia stradale e funzioni di polizia ambientale, faunistica e venatoria.
Numeri troppo bassi, considerato che in questi anni la necessità di un corpo di polizia provinciale anche a supporto dei corpi nazionali è stata confermata con chiarezza in ogni emergenza, durante il COVID come nei tanti interventi nei disastri ambientali che si sono verificati nel Paese. Per questo serve accompagnare il riordino con un fondo nazionale, che possa permettere assunzioni mirate al rafforzamento dei corpi e servizi di polizia locale, non solo in ambito provinciale, ma anche comunale e metropolitano.

Riforma Delrio

“Occorre poi– ha aggiunto il Vicepresidente Scajola – fare chiarezza nella grande confusione che si è aperta con la cosiddetta riforma Delrio, che ha portato il caos sui territori anche riguardo ai servizi di polizia provinciale. Per questo chiediamo che sia riconosciuta la polizia locale tra le funzioni fondamentali delle Province, assegnando ai corpi e servizi di polizia provinciale le competenze di polizia ambientale, di polizia venatoria ed ittica e di polizia stradale, oltre a quelle di polizia amministrativa locale. Solo così sarà possibile ristabilire una situazione di omogeneità nei corpi di polizia provinciale in tutto il Paese”.

 

Ecco la nota illustrata alla Commissione Documento UPI audizione Polizia locale

Aree Interne: le Province alla Cabina di Regia a Palazzo Chigi

Necessità di azioni rapide e coordinate

“Se le politiche di sostegno alle aree interne non verranno calate nei territori in modo rapido, si rischia di fare un lavoro vano. Chiediamo prontezza ed efficacia e per questo come Province ci candidiamo ad essere partner attivi della nuova programmazione e ad avere un ruolo operativo al fianco dei Comuni”.

Lo ha detto il responsabile UPI per le Aree interne, Daniele Saia, Presidente della Provincia di Isernia, intervenendo alla riunione della Cabina di regia per lo sviluppo delle Aree Interne, convocata dal Ministro Tommaso Foti alla Sala Verde di Palazzo Chigi.

Il ruolo strategico delle Province

“Le Province – ha aggiunto Saia – sono le istituzioni territoriali che possono assicurare quella visione strategica necessaria per coordinare gli interventi, realizzare politiche strutturate ed incisive e produrre nei tempi rapidi necessari all’attuazione del piano, un vero cambiamento sui territori.

Per questo come UPI coglieremo l’invito del Ministro Foti a rafforzare il ruolo delle Province come hub a sostegno dei Comuni nelle aree interne”.

 

 

UPI e DFP rafforzano la sinergia su reclutamento, formazione e innovazione organizzativa

Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha sottoscritto con il presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Pasquale Gandolfi, un protocollo d’intesa per valorizzare il ruolo e le funzioni delle Province nell’assetto istituzionale.

Obiettivi e contenuti

Il protocollo ha come obiettivo principale quello di rafforzare la collaborazione tra il Dipartimento della funzione pubblica e l’Unione delle Province italiane su temi strategici per il funzionamento delle amministrazioni pubbliche. “Le Province rappresentano un punto di contatto fondamentale non solo tra i comuni e le regioni ma anche per tutti i cittadini. Il ruolo di questi enti intermedi è centrale nonostante le tentazioni che si sono susseguite di volerle eliminare con un mero tratto di penna. Le province, infatti, non solo sono vive ma sono attive e proiettate al futuro come centri propulsori di pianificazione e di investimenti per rispondere alle esigenze della comunità” sottolinea il ministro Zangrillo.

Durata e impegni

Con questo protocollo, che ha validità triennale, le parti si impegnano a promuovere l ’attuazione di interventi sul reclutamento, sul rafforzamento delle competenze del personale e sull’innovazione organizzativa con l’obiettivo di migliorare le performance e il raggiungimento degli obiettivi.

Dichiarazioni di Gandolfi e Zangrillo

“Con questo protocollo facciamo un passo in avanti nella costruzione della nuova Provincia, ente che assume valore strategico all’interno del percorso di innovazione della PA che il Ministro Zangrillo sta perseguendo con determinazione” evidenzia il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi.  “Una Provincia che ha un ruolo di regia e coordinamento nei territori, semplifica l’amministrazione locale, supporta gli altri enti, a partire dai piccoli Comuni, e promuove la crescita degli investimenti. Grazie al raccordo con il DFP potremo consolidare le esperienze avanzate e supportare il personale con percorsi formativi mirati, investendo sulla leadership amministrativa e sulla valorizzazione delle professionalità”.

“Il protocollo rappresenta un ulteriore segno di attenzione verso gli enti territoriali. Abbiamo messo in campo iniziative significative volte a instaurare un rapporto di collaborazione con le istituzioni più prossime ai nostri utenti, cittadini e imprese. Va in questa direzione il percorso di “Facciamo semplice l’Italia” con cui stiamo attraversando il Paese con l’obiettivo di ascoltare, dialogare e confrontarci con chi vive ogni giorno i territori e mettere in campo strumenti e progetti per una Pubblica amministrazione sempre più efficiente e moderna” conclude il ministro.

Ecco il protocollo siglato Protocollo dintesa Ministro PA – UPI_DEF

UPI e Lega Ciclismo Professionistico insieme per promuovere sport e territori

Le iniziative

Promuovere tra i giovani i valori del ciclismo come sport e come strumento per favorire l’educazione e la formazione stradale, attraverso iniziative e percorsi didattico-formativi; consolidare il legame tra il movimento del ciclismo professionistico nazionale e internazionale e le Province per valorizzare i territori a livello turistico, culturale ed ambientale attraverso iniziative ed eventi mirati; fornire una formazione alle strutture delle Province sull’organizzazione delle gare ciclistiche su strada, per migliorare la sicurezza degli eventi, degli atleti e del pubblico, favorendo una collaborazione efficace tra istituzioni e organizzatori delle gare ciclistiche.

Sono questi gli obiettivi prioritari del protocollo d’intesa siglato oggi tra il Presidente della Lega Ciclismo Professionistico, Roberto Pella, e il Presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Pasquale Gandolfi.

Le dichiarazioni

“In ciclismo in Italia è molto più che uno sport: è parte della cultura e della storia del Paese. Attraverso questo protocollo – sottolinea il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi – vogliamo rendere strutturato il legame che da sempre tiene insieme le manifestazioni ciclistiche con le Province. Ma soprattutto vogliamo arrivare agli studenti delle scuole secondarie superiori per promuovere i temi del valore del ciclismo, della pratica sportiva, dell’etica, della cultura e della storia del ciclismo, come strumenti di inclusione sociale e di promozione di sani stili di vita e corretti modelli alimentari. Siamo grati al Presidente Pella per avere creduto nell’importanza delle Province e siamo certi che la sinergia con la Lega Ciclismo Professionistica si tradurrà in atti capaci di incidere direttamente sul benessere dei cittadini e sulla valorizzazione del Paese”.

“La Lega Ciclismo vuole avviare una intensa sinergia con tutte le Province italiane, e insieme a loro con UPI, per portare il ciclismo professionistico su tutte le strade d’Italia e sui banchi di scuola, con il racconto delle imprese storiche vissute nel nostro Paese e insieme a tutti i valori che possono essere condivisi con i ragazzi:  passione, spirito di squadra, fatica, tenacia e impegno.” – ha commentato Roberto Pella, Presidente della Lega del Ciclismo Professionistico, a margine della sottoscrizione del Protocollo d’intesa. “Siamo alla vigilia di un mondiale, il primo organizzato nel continente africano, a Kigali, che ci potrà riservare grandi soddisfazioni specie nel ciclismo femminile e che potrà far sviluppare nuove potenzialità proprio attraverso il rafforzamento delle relazioni tra i territori”.

Ecco il protocollo siglato protocollo UPI e LEGA CICLISMO

L’UPI al Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale.

“L’UPI in questi anni ha promosso un’azione di supporto alle Province sulla digitalizzazione attraverso il progetto Province&Comuni che punta a rafforzare le Province nelle azioni di supporto agli enti locali del territorio. Per questo grazie al Memorandum d’intesa sottoscritto da UPI con il Sottosegretario Butti nel novembre del 2023 è stata riportata nel Paese la necessaria attenzione sulla situazione delle Province relativamente ai processi di trasformazione digitale.
La collaborazione con il Dipartimento è stata preziosa per individuare un percorso per reperire risorse specifiche per la digitalizzazione delle Province”.

Lo ha detto il Presidente della Provincia di Massimiliano Angori, delegato del Comitato Direttivo UPI, intervenendo alla riunione del Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale, presieduto dal Sottosegretario Alessio Butti.

“Grazie alla collaborazione avviata con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale – ha ricordato Angori – nel mese di aprile 2025 è stato pubblicato sul portale PA DIGITALE 2026 del Dipartimento l’Avviso pubblico dedicato a Province, Città metropolitane e Liberi consorzi comunali che ha messo a disposizione 70 milioni di euro per migrare in cloud e mettere in sicurezza i propri dati e servizi sul cloud qualificato. Tra il mese di maggio e il mese di giugno 2025 tutte le Province e le Città metropolitane si sono attivate ed hanno fatto richiesta di accedere ai fondi per la migrazione al cloud, sia per rimborsare attività di migrazione già svolte, sia per promuoverne di nuove. Sulla base di questa grande adesione riscontrata il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha aumentato le risorse disponibili per l’avviso a 90 milioni di euro per soddisfare tutte le richieste pervenute. A partire dai progetti presentati le Province e il Dipartimento, anche dopo il 2026, potranno valutare insieme ciò che è stato fatto e come si possono mettere a fattor comune gli investimenti sul digitale nelle Province e nelle PA locali.
Come UPI ci attiveremo per promuovere a livello locale processi di trasformazione digitale e strategie di utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale che permettano di rafforzare la capacità di presidiare lo sviluppo delle conoscenze, delle innovazioni, della produttività e dello sviluppo sostenibile locale, a partire dalle funzioni di raccolta ed elaborazione dati e di assistenza tecnica ed amministrativa agli enti locali del loro territorio che l’ordinamento italiano assegna alle Province come nostre essenziali funzioni fondamentali.  La priorità dell’Associazione – ha sottolineato il rappresentante UPI – è dper valorizzare la capacità delle Province di fare sistema attraverso una collaborazione più strutturata con il Dipartimento, che promuova l’accesso agli archivi di interesse nazionale (come l’Anagrafe Nazionale delle Persone Residenti), favorisca l’interoperabilità dei dati (tra le amministrazioni locali, regionali e centrali), valorizzi progetti innovativi delle Province (in particolare sugli appalti e sulla gestione dei dati territoriali) che possono far avanzare lo sviluppo dell’innovazione e delle conoscenze in tutto il Paese. Un modello di lavoro positivo che si auspica possa andare avanti con la collaborazione tecnica e politica del Dipartimento per la Trasformazione Digitale”.

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