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Politiche di Coesione: la Conferenza europea dei poteri locali lancia un appello “I candidati alle elezioni Europee di tutti gli Stati chiariscano cosa intendono fare dei fondi di coesione”

I candidati alle elezioni europee di tutti i Paesi chiariscano subito che posizione avranno rispetto ai fondi di coesione e se intendono mantenere le politiche di coesione tra gli obiettivi prioritari della UE. E’ l’appello lanciato dai rappresentanti delle Province di tutta Europa, riuniti a a Lucca per l’Assemblea politica della Conferenza europea dei poteri intermedi locali, ospitata quest’anno dalla Provincia di Lucca e dall’Unione delle Province italiane , che ha visto l’intervento del Ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il PNNR Raffaele Fitto.

“La politica di coesione esiste nell’interesse dell’Unione Europea in quanto espressione del principio di sussidiarietà stabilito dai Trattati – ha detto il Presidente del Comitato Europeo delle Regioni, Vasco Cordeiro. “Per questo dobbiamo difenderla, pronti però a riformarla per raggiungere meglio il l’obiettivo principale di coesione economica, sociale e territoriale, un obiettivo che rimane ancora oggi fondamentale per tenere insieme l’UE”.

“La discussione sulla futura politica di coesione post 2027 – ha sottolineato il Presidente della Provincia di Lucca Luca Menesini, rappresentante delle Province nel Comitato delle Regioni – deve iniziare ora. Chiediamo che il prossimo parlamento europeo valorizzi il ruolo delle Province nella definizione delle priorità di sviluppo dei territori e nell’attuazione degli strumenti di coesione, perché è tramite le province che si intervenire nel contrasto alle disuguaglianze territoriali”.

“Le politiche di coesione sono un esempio unico di solidarietà tra le nazioni – ha sottolineato il Presidente di UPI Michele de Pascale. I cittadini d’Europa – ha detto – si muovono sugli obiettivi comuni come un unico grande popolo”. De Pascale ha poi ricordato il recente monito del Consiglio d’Europa all’Italia sulle Province “L’Unione europea è il luogo della democrazia: anche il ritorno all’elezione diretta delle Province e la garanzia delle risorse per le funzioni fondamentali e’ parte della visione europea”.

Il Presidente di CEPLI Andres Violà, ha ricordato come in Francia le Province abbiano un ruolo chiave nella gestione dei fondi strutturali “Grazie alla nostra prossimità – ha detto – possiamo dare un apporto essenziale per rendere efficaci gli interventi, gestendo in maniera rapida i fondi europea”.
Il documento politico con l’appello ai candidati alle prossime elezioni europee è’ stato sottoscritto dai Presidenti delle Associazioni che rappresentano le Province di Italia, Francia, Spagna, Germania, Polonia, Romania, Belgio.

Verso la nuova politica di coesione. Un approccio che parte dai territori

Lucca e Palazzo Ducale saranno al centro della Conferenza politica della rete europea delle province, CEPLI che si terrà martedì 23 aprile (9,30) nella sala Ademollo.

CEPLI è la prima confederazione europea che raggruppa 7 associazioni nazionali che rappresentano circa 900 enti locali intermedi di sette paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania e Spagna); ne fa parte anche una rete europea di enti locali intermedi, Partenalia.

Si tratta di un appuntamento istituzionale internazionale di grande importanza perché consentirà un confronto con le istituzioni europee e il governo sul tema centrale della governance multilivello e della sussidiarietà sia nell’attuazione, sia nella partecipazione alla politica di coesione UE che stabilisce le risorse finanziarie da attribuire alle regioni: i cosiddetti Fondi Strutturali Europei (FSE) che consentono di realizzare investimenti sui territori.

L’appuntamento è promosso dalla Provincia di Lucca, dall’Unione delle Province Italiane (UPI) dalla rete CEPLI in collaborazione con il Comitato Europeo delle Regioni.

La politica di coesione è la principale politica di investimento dell’Unione Europea, e sostiene la crescita economica, la creazione di posti di lavoro, la competitività delle imprese, lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente in tutti i territori.

L’evento di Palazzo Ducale si colloca in un momento particolare del dibattito europeo, a poche settimane dalle elezioni del Parlamento Europeo dell’8 e 9 giugno.

L’obiettivo della conferenza è avviare una riflessione sul futuro della politica di coesione post 2027, ma soprattutto è l’occasione per confermare e rafforzare il ruolo degli enti intermedi nella definizione delle priorità di sviluppo dei territori e nell’attuazione degli strumenti di coesione.

La riforma istituzionale che ha interessato le Provincie italiane a partire dal 2015 e che, parallelamente, ha interessato anche altri stati europei seppure con modalità diverse, ha dimostrato, a distanza di quasi dieci anni, che si è trattato di una riforma che presenta molteplici criticità e che necessita di una rapida revisione.

Il programma della giornata prevede i saluti istituzionali (dalle 9.30) da parte del presidente della Provincia Luca Menesini e del sindaco del Comune di Lucca Mario Pardini, a sui seguiranno gli interventi di André Viola, presidente della CEPLI, di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, di Enrico Letta (intervento on line), presidente dell’istituto Jacques Delors, di Vasco Cordeiro, presidente del CDR e di Nicola De Michelis, direttore nella DG Regio della Commissione Europea.

La seconda sessione, che ha per titolo “Dall’UE a livello locale: il ruolo di Province e autorità intermedie nel definire una nuova politica di coesione per territori resilienti“, sarà aperta sempre dal presidente della Provincia Luca Menesini, membro del Comitato Europeo delle Regioni.

Interverranno Wiktor Szydarowky, direttore del programma ESPON, André Viola, membro dell’Associazione dei Dipartimenti di Francia, il presidente di UPI Michele De Pascale, Giorgio Magliocca, della Commissione europea delle Regioni di UPI e presidente della Provincia di Caserta, e altri autorevoli relatori tra cui rappresentanti della Rete europea Partenalia, dell’Associazione Landkreis tedeschi, dell’Associazione Province e Comuni rumeni; dell’associazione Province della Vallonia (Belgio) nonché dell’associazione dei Powiat Province della Polonia.

Da segnalare, infine, che a margine della conferenza di Palazzo Ducale, nel pomeriggio sarà organizzata una visita al Polo dell’innovazione e della tecnologia ‘Lucca In-tec’ di Sorbano, anche per far conoscere i distretti cartario e della nautica che rappresentano due settori trainanti dell’economia provinciale.

Province, de Pascale: “Sviluppo deve tornare ai territori con diritto di scelta ai cittadini”

 “È importante rivedere norme che sono state concepite come transitorie, in attesa del famoso referendum, che è fallito. Ritengo però importante non ridurre tutto alla sola questione del modello elettorale. Come Upi lo diciamo da dieci anni: ciò che interessa davvero cittadini e imprese è assicurare ai territori istituzioni in grado di rispondere alle loro esigenze perché dotate del personale e delle risorse necessari”.
Lo ha detto il Presidente di UPI Michele de Pascale in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Adnkronos in occasione del decennale dell’entrata in vigore della Legge 56/14, la cosidetta Legge Delrio.
“Le Province in questi dieci anni, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato di essere utili per il Paese. Siamo protagonisti nel Pnrr, dove ci è affidata una delle missioni più importanti: tutte le opere di costruzione di nuove scuole superiori, comprese le palestre. Nella mia terra, in Emilia-Romagna siamo protagonisti anche della ricostruzione post alluvione. Province e Città Metropolitane possono essere le istituzioni chiave di programmazione dello sviluppo locale e degli investimenti pubblici. Questa sarebbe la vera innovazione”.
 “Il Consiglio d’Europa raccomanda il ritorno al voto diretto ma evidenzia anche la necessità di garantire alle Province i fondi necessari per assicurare le funzioni fondamentali. Penso che per un ente locale il rapporto diretto con i cittadini elettori sia fondamentale e quindi propendo per il ritorno all’elezione diretta”.
“Questo Paese è fatto di poche grandi aree urbane e di tantissimi territori medio piccoli: è il luogo in cui vive il 70% della popolazione italiana. L’auspicio è che Governo e Parlamento, insieme e al di fuori dalle questioni politiche, tornino a puntare su questi territori e questi cittadini, che partecipano in gran parte alla costruzione del Pil nazionale, assicurando alle Province quella stabilità istituzionale ed economica indispensabile per continuare a programmare lo sviluppo”.

Province, de Pascale: “Sviluppo deve tornare ai territori con diritto di scelta ai cittadini”

 “È importante rivedere norme che sono state concepite come transitorie, in attesa del famoso referendum, che è fallito. Ritengo però importante non ridurre tutto alla sola questione del modello elettorale. Come Upi lo diciamo da dieci anni: ciò che interessa davvero cittadini e imprese è assicurare ai territori istituzioni in grado di rispondere alle loro esigenze perché dotate del personale e delle risorse necessari”.
Lo ha detto il Presidente di UPI Michele de Pascale in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Adnkronos in occasione del decennale dell’entrata in vigore della Legge 56/14, la cosidetta Legge Delrio.
“Le Province in questi dieci anni, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato di essere utili per il Paese. Siamo protagonisti nel Pnrr, dove ci è affidata una delle missioni più importanti: tutte le opere di costruzione di nuove scuole superiori, comprese le palestre. Nella mia terra, in Emilia-Romagna siamo protagonisti anche della ricostruzione post alluvione. Province e Città Metropolitane possono essere le istituzioni chiave di programmazione dello sviluppo locale e degli investimenti pubblici. Questa sarebbe la vera innovazione”.
 “Il Consiglio d’Europa raccomanda il ritorno al voto diretto ma evidenzia anche la necessità di garantire alle Province i fondi necessari per assicurare le funzioni fondamentali. Penso che per un ente locale il rapporto diretto con i cittadini elettori sia fondamentale e quindi propendo per il ritorno all’elezione diretta”.
“Questo Paese è fatto di poche grandi aree urbane e di tantissimi territori medio piccoli: è il luogo in cui vive il 70% della popolazione italiana. L’auspicio è che Governo e Parlamento, insieme e al di fuori dalle questioni politiche, tornino a puntare su questi territori e questi cittadini, che partecipano in gran parte alla costruzione del Pil nazionale, assicurando alle Province quella stabilità istituzionale ed economica indispensabile per continuare a programmare lo sviluppo”.

BOX ANSA: “A 10 anni dalla legge 56 le Province ancora nel guado”

A dieci anni dall’entrata in vigore della Legge Delrio, un box dell’agenzia di stampa ANSA ricorda come “Con quella legge le Province diventavano enti di secondo grado, con la cancellazione dell’elezione diretta dei Presidenti e degli amministratori, con un taglio netto a funzioni e personale. E pur essendo nata con un carattere transitorio quella disposizione ancora oggi regola le attività delle Province sul territorio” .
L’Agenzia di Stampa cita il monito del Presidente della Repubblica all’ultima Assembleaa UPI “le norme attualmente in vigore, che disegnano strutture e ambiti delle Province, sono legate a una transizione interrotta”.. “creano vuoti e incertezze che non possono prolungarsi, rischiando che cittadini e comunità paghino il prezzo di servizi inadeguati, di competenze incerte, di lacune nelle funzioni di indirizzo e di coordinamento”.
 Ansa prosegue riportando il richiamo del Consiglio d’Europa che “ha chiesto a Roma di ampliare il campo d’azione delle Province una volta reintrodotti gli organi eletti direttamente, garantendo risorse finanziarie adeguate e proporzionate, nel
rispetto della Carta Europea delle autonomie locali.
 L’articolo evidenzia i progetti di legge in Parlamento evidenziando come “la politica italiana è conscia dell’impasse e per sbrogliare la matassa già a inizio legislatura maggioranza e opposizione hanno tentato di intervenire con una decina di disegni di legge depositati in Senato” su cui “la discussione è dapprima avanzata velocemente e si è poi bruscamente interrotta”.
In chiusura si ricorda l’appuntamento del 29 settembre prossimo, con l’ election day in almeno 41 Province.

BOX ANSA: “A 10 anni dalla legge 56 le Province ancora nel guado”

A dieci anni dall’entrata in vigore della Legge Delrio, un box dell’agenzia di stampa ANSA ricorda come “Con quella legge le Province diventavano enti di secondo grado, con la cancellazione dell’elezione diretta dei Presidenti e degli amministratori, con un taglio netto a funzioni e personale. E pur essendo nata con un carattere transitorio quella disposizione ancora oggi regola le attività delle Province sul territorio” .
L’Agenzia di Stampa cita il monito del Presidente della Repubblica all’ultima Assembleaa UPI “le norme attualmente in vigore, che disegnano strutture e ambiti delle Province, sono legate a una transizione interrotta”.. “creano vuoti e incertezze che non possono prolungarsi, rischiando che cittadini e comunità paghino il prezzo di servizi inadeguati, di competenze incerte, di lacune nelle funzioni di indirizzo e di coordinamento”.
 Ansa prosegue riportando il richiamo del Consiglio d’Europa che “ha chiesto a Roma di ampliare il campo d’azione delle Province una volta reintrodotti gli organi eletti direttamente, garantendo risorse finanziarie adeguate e proporzionate, nel
rispetto della Carta Europea delle autonomie locali.
 L’articolo evidenzia i progetti di legge in Parlamento evidenziando come “la politica italiana è conscia dell’impasse e per sbrogliare la matassa già a inizio legislatura maggioranza e opposizione hanno tentato di intervenire con una decina di disegni di legge depositati in Senato” su cui “la discussione è dapprima avanzata velocemente e si è poi bruscamente interrotta”.
In chiusura si ricorda l’appuntamento del 29 settembre prossimo, con l’ election day in almeno 41 Province.

UPI Emilia– Romagna a Bruxelles presenta il Progetto Uffici Europa

Una due giorni di visita alle Istituzioni europee che ha visto coinvolti Presidenti di Provincia, Consiglieri, Sindaci, e ancora Dirigenti e Funzionari degli Enti locali degli Uffici Europa, per un concreto e serrato confronto con le realtà istituzionali del Parlamento europeo (Parlamento, Consiglio delle Regioni), la Delegazione della Regione emilia Romagna a Bruxelles.
La visita è stata l’occasione per approfondire con quali meccanismi le politiche europee agiscono e possono accogliere le istanze dei territori sul tavolo Europei soprattutto in vista delle nuove programmazioni.
La delegazione ha visitato la sede del Parlamento europeo e ha poi presentato, presso la sede della rappresentanza della Regione Emilia-Romagna a Bruxelles, gli esiti del Progetto della ri-costituzione degli Uffici Europa nelle Province, illustrato dal Presidente di UPi Andrea Massari e dalla Direttrice Luana Plessi.
Il Progetto, realizzato da Upi Emilia-Romagna – il primo in Italia, ha l’obiettivo di ridare centralità e strategia all’Ente Provincia, vocato alla pianificazione strategica territoriale e al coordinamento degli enti locali .
Andrea Massari, Presidente di UPI Emilia-Romagna sostiene che “le Province, dopo anni in cui sono state relegate ai margini del dialogo istituzionale, hanno nuovamente riacquistato presenza e coinvolgimento nel panorama politico. Questo vale anche per quanto riguarda le politiche europee e l’uso dei fondi messi a disposizione dall’UE. Per parte nostra siamo convinti che l’ente Provincia sia cruciale nell’attuazione delle politiche di sviluppo europeo, sia per i territori che rappresentano che per il supporto che possono offrire ai comuni piú piccoli”.

UPI Emilia– Romagna a Bruxelles presenta il Progetto Uffici Europa

Una due giorni di visita alle Istituzioni europee che ha visto coinvolti Presidenti di Provincia, Consiglieri, Sindaci, e ancora Dirigenti e Funzionari degli Enti locali degli Uffici Europa, per un concreto e serrato confronto con le realtà istituzionali del Parlamento europeo (Parlamento, Consiglio delle Regioni), la Delegazione della Regione emilia Romagna a Bruxelles.
La visita è stata l’occasione per approfondire con quali meccanismi le politiche europee agiscono e possono accogliere le istanze dei territori sul tavolo Europei soprattutto in vista delle nuove programmazioni.
La delegazione ha visitato la sede del Parlamento europeo e ha poi presentato, presso la sede della rappresentanza della Regione Emilia-Romagna a Bruxelles, gli esiti del Progetto della ri-costituzione degli Uffici Europa nelle Province, illustrato dal Presidente di UPi Andrea Massari e dalla Direttrice Luana Plessi.
Il Progetto, realizzato da Upi Emilia-Romagna – il primo in Italia, ha l’obiettivo di ridare centralità e strategia all’Ente Provincia, vocato alla pianificazione strategica territoriale e al coordinamento degli enti locali .
Andrea Massari, Presidente di UPI Emilia-Romagna sostiene che “le Province, dopo anni in cui sono state relegate ai margini del dialogo istituzionale, hanno nuovamente riacquistato presenza e coinvolgimento nel panorama politico. Questo vale anche per quanto riguarda le politiche europee e l’uso dei fondi messi a disposizione dall’UE. Per parte nostra siamo convinti che l’ente Provincia sia cruciale nell’attuazione delle politiche di sviluppo europeo, sia per i territori che rappresentano che per il supporto che possono offrire ai comuni piú piccoli”.

10 anni dalla riforma delle Province, UPI Veneto “Serve orizzonte sicuro e democratico”

Il 7 aprile 2024 ricorrono i 10 anni dalla legge 56/2014, la riforma Delrio, che tagliò alle Province risorse economiche e umane lasciando però in carico agli Enti competenze fondamentali come scuole superiori, viabilità provinciale e ambiente. A dieci anni di distanza, Stefano Marcon, presidente dell’Unione Province del Veneto, ricorda il percorso compiuto dalle Amministrazioni, la capacità di resilienza anche nei periodi più complessi, come la pandemia, sottolineando l’urgenza di concretizzare quanto prima la nuova proposta di legge, già sottoposta all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato, che conferirebbe nuova dignità istituzionale alle Province migliorandone l’efficienza, sia nel dialogo diretto con il territorio sia in termini di maggiore tutela della sicurezza dei cittadini.

 

“Il 7 aprile 2014 le Province hanno toccato l’abisso, a causa di una riforma che secondo il Governo di allora avrebbe apportato un notevole risparmio – sottolinea Stefano Marcon, presidente UPI Veneto – furono tagliati 3 miliardi alle Province per servizi essenziali ai cittadini, quali scuole, strade e ambiente. Un tale depauperamento di risorse che impedì di svolgere interventi di manutenzione fondamentali per la sicurezza e il benessere di tutte le nostre comunità. Ebbene, dati alla mano, come già ribadito più volte in occasione delle Assemblee nazionali dal presidente UPI Michele De Pascale, a fronte di quei 3 miliardi tagliati ai nostri Enti la riforma delle Province è valsa 26 centesimi di risparmio annuo a cittadino, ovvero lo 0,001 della spesa pubblica. Parliamo di 52 milioni in totale, che corrispondevano alle indennità degli organi politici. C’è da contare, però, anche il transito del personale delle Province nelle Regioni e nei Ministeri: quello costò circa 40 milioni. Al netto, la riforma permise di risparmiare dunque poco più di 10 milioni, l’equivalente di un’opera di costruzione di una singola nuova scuola”.

 

“Ora, al 7 aprile 2024, stiamo affrontando ancora difficoltà e strascichi di quella riforma che non possiamo colmare se non con l’attuazione, urgente, della proposta di legge a cui siamo arrivati con UPI nazionale l’anno scorso, che riunisce i disegni dei gruppi di maggioranza e minoranza: risultato di una compattezza, da parte tutte le parti politiche, sulla necessità di un riordino delle Province, nonché sulla convinzione espressa dai Ministri Calderoli e Salvini e ribadita chiaramente dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a L’Aquila il 10 e 11 ottobre scorso. Oggi quella proposta è ancora all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato: abbiamo dato prova, in questi 10 anni e con l’efficiente utilizzo delle risorse PNRR, di saper amministrare bene le nostre Province, ma soprattutto che abbiamo la capacità per poterlo fare ancora meglio. L’auspicio è che, dopo le Europee, il Governo ci dia una tabella di marcia e un orizzonte sicuro e democratico per iniziare concretamente questa seconda vita per i nostri Enti”.

Cooperazione e sviluppo, UPI “Dal bando 2024 occasione straordinaria per le Province”

“Il Bando 2024 è una straordinaria occasione per valorizzare le iniziative di cooperazione realizzate dagli enti locali, perché pone al centro della strategia i partenariati territoriali. Le Province non possono che sostenere questa logica del fare sistema promossa dal Ministero degli esteri, che rafforza il coordinamento tra le attività di rilievo internazionale degli enti locali e l’azione estera dell’Italia”.

Lo ha detto la rappresentante dell’UPI Laura Pernazza, Presidente della Provincia di Terni, intervenendo oggi al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale alla presentazione del nuovo Bando la Cooperazione allo Sviluppo, che assegna agli enti locali, associati in partenariato, una dotazione di 60 milioni di euro.

“Grazie a questo bando – ha sottolineato la rappresentante di UPI – le Province potranno promuovere partenariati tra Comuni e organizzazioni della società civile, costruendo reti in grado di fare sintesi dei vari interventi in campo e mettendo in sinergia le risorse umane e finanziarie disponibili, evitando inutili sovrapposizioni. Le Province, dunque, oltre a presentare i loro progetti, avranno un ruolo chiave nel supporto, in qualità di partner, dei Comuni del loro territorio, coordinando e mettendo a sistema le diverse proposte. Un percorso che sarà sostenuto e promosso da UPI”.

‘Verso la Nuova Politica di Coesione. Un approccio che parte dai territori’ 

La politica di coesione è la principale politica di investimento dell’Unione Europea, sostenendo la crescita economica, la creazione di posti di lavoro, la competitività delle imprese, lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente in tutti i territori. 

Siamo a metà del periodo di programmazione 2021-2027 e già abbiamo visto come questi fondi, messi a sistema con quelli del PNRR, possano essere decisivi nel dare attuazione ad interventi sul territorio da parte degli enti locali. A Bruxelles, il dibattito sulla futura politica di coesione post-2027 è già iniziato. In questo momento è più importante che mai che gli enti locali, le province facciano sentire la loro voce affinché le risorse, le opportunità di finanziamento continuino ad arrivare a tutti i territori.

Le Province Italiane intendono essere in prima fila con UPI, assieme alle associazioni di rappresentanza di altri paesi facenti parte della Confederazione Europea degli Enti Locali Intermedi – CEPLI, dando un contributo a questo dibattito. Un dibattito che vedrà a Lucca il Presidente del Comitato Europeo delle Regioni Vasco Cordeiro, il Ministro per la Coesione Raffaele Fitto, il Direttore Generale della DG REGIO della Commissione Europea Nicola De Michelis.

Si tratta dunque di un evento di estrema importanza, perché consentirà un confronto con le istituzioni europee ed il governo sul tema centrale della governance multi-livello e della sussidiarietà sia nell’attuazione sia nella partecipazione alla politica di coesione UE. 

Per le iscrizioni compilare il link seguente https://cepli.eu/registration

Sito della Conferenza: https://cepli.eu/cepli-political-conference-towards-a-territorial-approach-to-the-future-cohesion-policy-a-local-intermediate-perspective

L’esperienza degli Uffici Europa nelle Province: buone pratiche e governance a servizio dei territori

Il convegno L’ESPERIENZA DEGLI UFFICI EUROPA NELLE PROVINCE: BUONE PRATICHE E GOVERNANCE A SERVIZIO DEI TERRITORI che si terrà il 5 aprile a Bologna, sarà l’occasione per mettere a confronto l’esperienza degli Uffici Europa delle Province emiliano-romagnole con i massimi esponenti in Italia dell’Unione Europea e con il Comitato Europeo delle Regioni (che porterà l’esperienza di altri territori d’Europa).

Il convegno si svilupperà con una serie di interventi autorevoli e inquadrerà la realtà dei territori alla luce di un’idea di governance territoriale multi-livello, dove il protagonismo non è accentrato su un unico attore, bensì si sviluppa attraverso una interazione virtuosa a vantaggio, soprattutto, dei cittadini e dei loro Enti di riferimento.

Al fine di immaginare una politica di coesione maggiormente inclusiva per i territori ed i cittadini, UPI Emilia-Romagna intende consolidare un modello di riposizionamento degli Uffici Europa interni alle Amministrazioni Provinciali, proponendosi come progetto pilota già in parte consolidato e replicabile.

Ci confronteremo su un’idea di modello di governance regionale, replicabile a livello nazionale, dove sia garantita la sussidiarietà nell’ottica europea in cui nessuno deve essere lasciato indietro, in particolare i piccoli Comuni, che necessitano di supporto e aiuto nelle dinamiche relazionali delle politiche europee: gli Uffici Europa delle Province hanno anche questo intento.

Ne discuteranno insieme : Il presidente di UPI Emilia-Romagna Andrea Massari, l’Assessore al Bilancio, Personale, Patrimonio, Riordino Istituzionale, Rapporti con UE della Regione Emilia-Romagna, Paolo Calvano, con Carlo Corazza, Capo dell’Ufficio di rappresentanza del Parlamento Europeo in Italia, Massimo Pronio, Responsabile Comunicazione della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Lorenza Badiello, Responsabile della Delegazione della Regione Emilia-Romagna presso l’Unione europea, Monica Tiberi, Portavoce del Presidente del Comitato Europeo delle Regioni, e con altri autorevoli esponenti dei territori.

Le conclusioni saranno a cura di Francesco Raphael Frieri, Direttore Generale alle Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna.

Coordina e modera Caterina Brancaleoni, Responsabile del settore Coordinamento delle politiche europee, programmazione, riordino istituzionale e sviluppo territoriale.

Vi invitiamo ad iscrivervi qui: https://forms.gle/yeeVQYmqD1J6kSsC6 ed a partecipare attivamente al dibattito.

QUI il programma dell’evento Programma Progetto Europa UPI ER

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