Questo il ricordo del Presidente della Provincia di Bergamo, Valerio Bettoni.
“E’ con animo commosso e riconoscente che ricordo Giovanni Paolo II. Karol Wojtyla è il Papa che ha riservato a Bergamo il privilegio di essere la prima città in Lombardia ad accogliere un pontefice romano dopo 563 anni: cioè dal 1418, quando arrivò a Milano Papa Martino V.
Papa Giovanni XXIII inaugurò la felice abitudine dei viaggi col pellegrinaggio a Loreto e ad Assisi alla vigilia del Concilio nel 1962; Paolo VI si mise sulle strade del mondo partendo dalla Terra Santa, però il primo che veramente ha voluto prendere contatto con il maggior numero di diocesi italiane è stato Karol Wojtyla, giunto a Bergamo il 26 aprile del 1981.
Venne nella nostra terra per onorare il suo predecessore Giovanni XXIII, promotore di quel Concilio al quale egli stesso aveva partecipato da giovane vescovo di Cracovia. Qui ha richiamato i valori che furono alla base della tradizione del cattolicesimo bergamasco. Venti giorni dopo quell’incontro, soffrimmo con particolare angoscia i momenti dell’attentato con il Papa in Piazza S. Pietro, perché meno di tre settimane prima avevamo potuto vederlo nel pieno del suo vigore, particolarmente a Sotto il Monte e alla Fara, dove convennero oltre trentamila giovani da tutta la Lombardia.
E’ da tener presente che nel Novecento la nostra regione ha dato alla Chiesa ben tre Papi: Achille Ratti di Desio, Angelo Giuseppe Roncalli di Sotto il Monte e Giovanni Battista Montini, bresciano di Concesio.
Più tardi Giovanni Paolo II fu a Caravaggio, dove sostò per tre notti in occasione della sua visita alle diocesi di Crema, Cremona, Lodi e Pavia.
Non possiamo dimenticare in questo momento che fu Wojtyla a portare agli onori degli altari, nel cuore dell’anno giubilare del 2000, il nostro Papa Giovanni XXIII, del quale ha continuato l’opera, realizzando e portando in tutti i continenti i messaggi del Concilio.
Per noi la sua figura è stata molto cara anche perché ci ha ricordato i legami della terra bergamasca con la Polonia nell’Ottocento.
Personalmente mi sono sentito molto emozionato ed onorato di portargli l’omaggio della terra bergamasca in occasione della beatificazione di Papa Giovanni.
Con Karol Wojtyla ho avuto la gioia di diversi incontri, che ho impresso nella memoria e nel cuore, perché questo era un Papa che ti colpiva e ti segnava con la forza del suo sguardo, con la capacità straordinaria di arrivare al cuore delle persone, con il fascino di una spiritualità profonda. Lo sentivi subito uno di noi. Giovanni Paolo II ha ricordato ogni volta, a noi bergamaschi, l’importanza decisiva della fede, dell’identità religiosa, dei legami solidi con l’eredità morale dei nostri padri, dell’educazione a orizzonti alti per le nuove generazioni. A tutti i giovani Giovanni Paolo II quando ne ha avuto l’occasione ha indicato anche i valori formativi dello sport, che per altro egli stesso amava e praticava nei momenti di libertà, nelle discipline coltivate fin da ragazzo.
Un vecchio Papa con un animo coraggioso e dolce al tempo stesso: un Pontefice di una delicatezza e di una sensibilità rare con tutti, in particolare con i bambini, con i poveri, con gli ammalati.
Noi di Bergamo lo ricordiamo con commozione per l’affetto che ci ha dato in ogni incontro e per la vicinanza che ha avuto anche con i nostri emigranti bergamaschi sparsi nel mondo. A me resta un ricordo che porterò scolpito nella vita.
Valerio Bettoni
Presidente della Provincia
Mercoledì alle 16,30 il Presidente Bettoni, terrà una commemorazione di Giovanni Paolo II nella sala del Consiglio provinciale. Sono invitati a partecipare le istituzioni e i cittadini.