Venerdì prossimo scade il termine per la presentazione degli emendamenti alla carta delle autonomie.
I due relatori, Bianco e Pastore, hanno presentato un pacchetto di emendamenti, che disegnano, tra l’altro, le funzioni delle Province.
Se fosse questo il testo definitivo, alle Province spetterebbero le funzioni su:
ambiente, pianificazione territoriale, pianificazione del trasporto pubblico locale, gestione delle strade, pianificazione d’urgenza in materia di protezione civile, cooperazione in favore dei comuni.
Rispetto a quanto previsto dalla Legge sul federalismo fiscale, restano quindi fuori tutte le funzioni riguardanti il mercato del lavoro, i centri per l’impiego, l’istruzione e l’edilizia scolastica, oltre alla funzione di amministrazione e controllo.
Il testo prevede l’abolizione di tutti gli enti intermedi e il passaggio delle funzioni a Province e Comuni, secondo i principi di sussidiarietà ed adeguatezza.
C’è poi la definizione delle funzioni delle Città metropolitane e la definizione degli organi e del sistema elettorale di queste istituzioni, secondo la formula che già era stata preannunciata, cioè elezione diretta, salvo i casi in cui la Città metropolitana, con proprio statuto, preveda l’elezione di secondo livello.
E’ prevista la gestione associata delle funzioni per le Province con meno di 300.000 abitanti (200.000 per le zone prevalentemente montane).
L’Ufficio di Presidenza dell’Upi ha oggi approvato una serie di sub emendamenti, che sono stati consegnati alla Commissione Affari Costituzionali del Senato.
In allegato, il documento con gli emendamenti dei relatori e i sub emendamenti elaborati dall’Upi