Categoria: Bilanci e Finanza

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Spostamento termine bilanci e rendiconto al 31 maggio 2020

Il Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18 Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 prevede all’art 107 (Differimento di termini amministrativo – contabili la proroga del termine di adozione dei rendiconti o dei bilanci di esercizio relativi all’annualità 2019 al 31 maggio 2020.

Cassa Depositi e Prestiti: al via da oggi l’anticipazione dei pagamenti della Pubblica amministrazione

Cassa Depositi e Prestiti (CDP) comunica che è operativa da oggi la nuova Anticipazione di Liquidità per il 2020, che consentirà l’anticipazione dei pagamenti dovuti dalla Pubblica amministrazione al 31 dicembre 2019. Lo rende noto CDP in un comunicato stampa, nel quale si evidenzia che Cassa “fornirà il proprio contributo per l’anticipazione dei pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili – relativi a somministrazioni, forniture, appalti e obbligazioni per prestazioni professionali – dovuti sia dalle Regioni e dalle Province autonome (e dai rispettivi enti del Servizio sanitario nazionale), che da Comuni, Province e Città metropolitane.
Grazie a questa iniziativa – prosegue la nota – sarà possibile offrire un sostegno concreto alla Pubblica amministrazione, generando anche un impatto positivo per il tessuto economico e le comunità locali. CDP infatti accrediterà ai singoli enti la liquidità in un’unica soluzione, entro 7 giorni lavorativi dalla data della richiesta di erogazione, con obbligo di pagare tempestivamente le imprese creditrici entro 15 giorni (30 giorni per i debiti degli enti del Servizio sanitario nazionale) dal ricevimento delle somme.
Secondo quanto reso noto da CDP “La misura è in grado di fornire una risposta immediata ed efficace alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti: imprese, bilancio centrale ed Enti pubblici. In particolare, le imprese otterranno la liquidazione del proprio credito verso gli Enti, senza dover sostenere alcun costo accessorio, il bilancio centrale non subirà impatti sui saldi di finanza pubblica, e gli Enti godranno di un tasso finito variabile, al momento pari allo 0,475%, inferiore rispetto a quello previsto dalla direttiva 2011/7/UE (tasso di riferimento BCE +8%).
Gli enti interessati ad usufruire della nuova misura troveranno tutte le informazioni disponibili alla pagina cdp.it/anticipazioniPA2020 .
Il prodotto replica l’analoga iniziativa messa in campo nel 2019, che ha permesso a CDP di erogare oltre 900 milioni di euro in favore di circa 360 Enti per il saldo di circa 77.000 fatture.
Lo strumento – conclude la nota di cassa Depositi e Prestiti –  si aggiunge ai servizi offerti da SACE FCT per lo smobilizzo dei crediti, e si affianca ai tradizionali finanziamenti a medio-lungo termine ed alle anticipazioni di tesoreria di CDP, in favore degli enti locali per il supporto alla realizzazione di nuovi investimenti in tutto il territorio italiano”.

Cassa Depositi e Prestiti: al via da oggi l’anticipazione dei pagamenti della Pubblica amministrazione

Cassa Depositi e Prestiti (CDP) comunica che è operativa da oggi la nuova Anticipazione di Liquidità per il 2020, che consentirà l’anticipazione dei pagamenti dovuti dalla Pubblica amministrazione al 31 dicembre 2019. Lo rende noto CDP in un comunicato stampa, nel quale si evidenzia che Cassa “fornirà il proprio contributo per l’anticipazione dei pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili – relativi a somministrazioni, forniture, appalti e obbligazioni per prestazioni professionali – dovuti sia dalle Regioni e dalle Province autonome (e dai rispettivi enti del Servizio sanitario nazionale), che da Comuni, Province e Città metropolitane.
Grazie a questa iniziativa – prosegue la nota – sarà possibile offrire un sostegno concreto alla Pubblica amministrazione, generando anche un impatto positivo per il tessuto economico e le comunità locali. CDP infatti accrediterà ai singoli enti la liquidità in un’unica soluzione, entro 7 giorni lavorativi dalla data della richiesta di erogazione, con obbligo di pagare tempestivamente le imprese creditrici entro 15 giorni (30 giorni per i debiti degli enti del Servizio sanitario nazionale) dal ricevimento delle somme.
Secondo quanto reso noto da CDP “La misura è in grado di fornire una risposta immediata ed efficace alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti: imprese, bilancio centrale ed Enti pubblici. In particolare, le imprese otterranno la liquidazione del proprio credito verso gli Enti, senza dover sostenere alcun costo accessorio, il bilancio centrale non subirà impatti sui saldi di finanza pubblica, e gli Enti godranno di un tasso finito variabile, al momento pari allo 0,475%, inferiore rispetto a quello previsto dalla direttiva 2011/7/UE (tasso di riferimento BCE +8%).
Gli enti interessati ad usufruire della nuova misura troveranno tutte le informazioni disponibili alla pagina cdp.it/anticipazioniPA2020 .
Il prodotto replica l’analoga iniziativa messa in campo nel 2019, che ha permesso a CDP di erogare oltre 900 milioni di euro in favore di circa 360 Enti per il saldo di circa 77.000 fatture.
Lo strumento – conclude la nota di cassa Depositi e Prestiti –  si aggiunge ai servizi offerti da SACE FCT per lo smobilizzo dei crediti, e si affianca ai tradizionali finanziamenti a medio-lungo termine ed alle anticipazioni di tesoreria di CDP, in favore degli enti locali per il supporto alla realizzazione di nuovi investimenti in tutto il territorio italiano”.

Dalla Conferenza Stato Città slittamento bilanci al 31 marzo 2020

La Conferenza Stato Città di oggi, 11 dicembre ha stabilito lo slittamento del termine di approvazione dei bilanci di previsione degli Enti locali  al 31 marzo 2020.

Manovra: UPI chiede incontro urgente al Presidente Conte

Un incontro concreto e operativo, da tenersi prima del termine dei lavori in Senato sulla Legge di Bilancio, indispensabile per porre all’attenzione del Presidente del Consiglio alcune questioni prioritarie e che rischiano di non trovare soluzione. E’ la richiesta avanzata dal Presidente dell’UPI Michele de Pascale nella lettera inviata oggi al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per sottoporre all’attenzione del Capo del Governo le criticità ancora irrisolte.

“Da quanto emerge rispetto ai lavori sulla Legge di Bilancio all’esame in Senato – sottolinea de Pascale – non si stanno risolvendo alcune questioni prioritarie rispetto alla capacità delle Province di assicurare a tutti i cittadini servizi essenziali che spettano loro di diritto.  In questi mesi – sottolinea il Presidente de Pascale – abbiamo molto apprezzato la linea adottata dal Presidente Conte e dal Governo di un confronto continuo con le istituzioni locali, sui temi centrali come lo sviluppo, il rilancio degli investimenti o le politiche di promozione della crescita sostenibile. Per questo siamo certi che non si farà mancare la disponibilità ad un incontro, concreto ed operativo come nei nostri costumi, su questioni che impattano direttamente sulla vita delle comunità.  Mi riferisco in particolare alla possibilità di superare l’ormai del tutto incomprensibile blocco alle assunzioni di personale delle Province, svuotate dall’esodo imposto nel 2015. Si tratta di ricostruire al meglio dell’efficienza strutture strategiche, quali quelle destinate alla progettazione e alle verifiche di sicurezza dei 130 mila chilometri di strade, dei 30 mila ponti e viadotti, delle 7.400 scuole superiori, all’assistenza ai Comuni. Così come alla necessità di completare definitivamente il percorso di annullamento dei tagli iniqui subiti dalle Province con la Legge di stabilità del 2015. Riteniamo poi essenziale – conclude il Presidente de  Pascale – aprire con il Presidente del Consiglio una franca discussione sull’indispensabile opera di revisione profonda delle norme che interessano le Province, per restituire a questo ente piena stabilità istituzionale, organizzativa ed economica, come indicato dalla Costituzione”.

 

 

 

Manovra: UPI chiede incontro urgente al Presidente Conte

Un incontro concreto e operativo, da tenersi prima del termine dei lavori in Senato sulla Legge di Bilancio, indispensabile per porre all’attenzione del Presidente del Consiglio alcune questioni prioritarie e che rischiano di non trovare soluzione. E’ la richiesta avanzata dal Presidente dell’UPI Michele de Pascale nella lettera inviata oggi al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per sottoporre all’attenzione del Capo del Governo le criticità ancora irrisolte.

“Da quanto emerge rispetto ai lavori sulla Legge di Bilancio all’esame in Senato – sottolinea de Pascale – non si stanno risolvendo alcune questioni prioritarie rispetto alla capacità delle Province di assicurare a tutti i cittadini servizi essenziali che spettano loro di diritto.  In questi mesi – sottolinea il Presidente de Pascale – abbiamo molto apprezzato la linea adottata dal Presidente Conte e dal Governo di un confronto continuo con le istituzioni locali, sui temi centrali come lo sviluppo, il rilancio degli investimenti o le politiche di promozione della crescita sostenibile. Per questo siamo certi che non si farà mancare la disponibilità ad un incontro, concreto ed operativo come nei nostri costumi, su questioni che impattano direttamente sulla vita delle comunità.  Mi riferisco in particolare alla possibilità di superare l’ormai del tutto incomprensibile blocco alle assunzioni di personale delle Province, svuotate dall’esodo imposto nel 2015. Si tratta di ricostruire al meglio dell’efficienza strutture strategiche, quali quelle destinate alla progettazione e alle verifiche di sicurezza dei 130 mila chilometri di strade, dei 30 mila ponti e viadotti, delle 7.400 scuole superiori, all’assistenza ai Comuni. Così come alla necessità di completare definitivamente il percorso di annullamento dei tagli iniqui subiti dalle Province con la Legge di stabilità del 2015. Riteniamo poi essenziale – conclude il Presidente de  Pascale – aprire con il Presidente del Consiglio una franca discussione sull’indispensabile opera di revisione profonda delle norme che interessano le Province, per restituire a questo ente piena stabilità istituzionale, organizzativa ed economica, come indicato dalla Costituzione”.

 

 

 

Manovra: UPI ribadite in Conferenza Unificata le priorità

Superare i vincoli alle assunzioni, per restituire alle Province la piena efficienza del personale, e concedere a tutte le istituzioni locali, Province, Comuni e Città metropolitane, l’accesso al fondo di 2,7 miliardi per la progettazione previsto dalla Legge di Bilancio.

Queste le richieste ribadite oggi dai rappresentanti UPI in Conferenza Unificata, Silvia Chiassai Martini Presidente della Provincia di Arezzo e Luca Menesini, Presidente della Provincia di Lucca.

“Riteniamo positivi alcuni segnali contenuti nella manovra – hanno detto i rappresentanti delle Province – ma non ancora sufficienti. Le Province devono tornare ad essere pienamente operative, e per questo ci deve essere consentito di assumere il personale necessario, eliminando i vincoli come previsto per tutte le altre istituzioni.

Accogliamo invece con favore la scelta del Ministero dell’Istruzione, che ha ascoltato le nostre richieste di semplificazione delle procedure e ha deciso di assegnare direttamente alle Province le risorse disponibili per l’adeguamento alle norme antincendio delle 7.400 scuole superiori.

Anche rispetto alla messa in sicurezza degli edifici scolastici però – hanno concluso Chiassai Martini e Menesini – ci aspettiamo da Governo e Parlamento più coraggio: ad oggi nella legge di bilancio c’è meno dell’1% del fabbisogno di ciò che servirebbe per rendere davvero sicure, moderne e accoglienti le scuole superiori italiane”.

 

Manovra: UPI ribadite in Conferenza Unificata le priorità

Superare i vincoli alle assunzioni, per restituire alle Province la piena efficienza del personale, e concedere a tutte le istituzioni locali, Province, Comuni e Città metropolitane, l’accesso al fondo di 2,7 miliardi per la progettazione previsto dalla Legge di Bilancio.

Queste le richieste ribadite oggi dai rappresentanti UPI in Conferenza Unificata, Silvia Chiassai Martini Presidente della Provincia di Arezzo e Luca Menesini, Presidente della Provincia di Lucca.

“Riteniamo positivi alcuni segnali contenuti nella manovra – hanno detto i rappresentanti delle Province – ma non ancora sufficienti. Le Province devono tornare ad essere pienamente operative, e per questo ci deve essere consentito di assumere il personale necessario, eliminando i vincoli come previsto per tutte le altre istituzioni.

Accogliamo invece con favore la scelta del Ministero dell’Istruzione, che ha ascoltato le nostre richieste di semplificazione delle procedure e ha deciso di assegnare direttamente alle Province le risorse disponibili per l’adeguamento alle norme antincendio delle 7.400 scuole superiori.

Anche rispetto alla messa in sicurezza degli edifici scolastici però – hanno concluso Chiassai Martini e Menesini – ci aspettiamo da Governo e Parlamento più coraggio: ad oggi nella legge di bilancio c’è meno dell’1% del fabbisogno di ciò che servirebbe per rendere davvero sicure, moderne e accoglienti le scuole superiori italiane”.

 

Manovra: UPI chiede incontro urgente al Presidente Conte

Un incontro concreto e operativo, da tenersi prima del termine dei lavori in Senato sulla Legge di Bilancio, indispensabile per porre all’attenzione del Presidente del Consiglio alcune questioni prioritarie e che rischiano di non trovare soluzione. E’ la richiesta avanzata dal Presidente dell’UPI Michele de Pascale nella lettera inviata oggi al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per sottoporre all’attenzione del Capo del Governo le criticità ancora irrisolte.

“Da quanto emerge rispetto ai lavori sulla Legge di Bilancio all’esame in Senato – sottolinea de Pascale – non si stanno risolvendo alcune questioni prioritarie rispetto alla capacità delle Province di assicurare a tutti i cittadini servizi essenziali che spettano loro di diritto.  In questi mesi – sottolinea il Presidente de Pascale – abbiamo molto apprezzato la linea adottata dal Presidente Conte e dal Governo di un confronto continuo con le istituzioni locali, sui temi centrali come lo sviluppo, il rilancio degli investimenti o le politiche di promozione della crescita sostenibile. Per questo siamo certi che non si farà mancare la disponibilità ad un incontro, concreto ed operativo come nei nostri costumi, su questioni che impattano direttamente sulla vita delle comunità.  Mi riferisco in particolare alla possibilità di superare l’ormai del tutto incomprensibile blocco alle assunzioni di personale delle Province, svuotate dall’esodo imposto nel 2015. Si tratta di ricostruire al meglio dell’efficienza strutture strategiche, quali quelle destinate alla progettazione e alle verifiche di sicurezza dei 130 mila chilometri di strade, dei 30 mila ponti e viadotti, delle 7.400 scuole superiori, all’assistenza ai Comuni. Così come alla necessità di completare definitivamente il percorso di annullamento dei tagli iniqui subiti dalle Province con la Legge di stabilità del 2015. Riteniamo poi essenziale – conclude il Presidente de  Pascale – aprire con il Presidente del Consiglio una franca discussione sull’indispensabile opera di revisione profonda delle norme che interessano le Province, per restituire a questo ente piena stabilità istituzionale, organizzativa ed economica, come indicato dalla Costituzione”.

 

 

 

Manovra, Scuole, la Fondazione Agnelli conferma la richiesta UPI

“Serve un piano di investimenti per le scuole superiori. In manovra nemmeno l’1% del fabbisogno”

 

“Il Rapporto della Fondazione Agnelli non fa che confermare le richieste che da mesi stiamo ponendo a Governo e Parlamento: le scuole italiane hanno bisogno di un piano di investimenti, che ci permetta non solo di metterle in sicurezza, ma anche di renderle moderne, accoglienti, in grado di assolvere al ruolo educativo che gli ambienti scolastici hanno, con strutture in linea con i programmi didattici”.

E’ il commento del Presidente dell’UPI Michele de Pascale sui risultati del Rapporto sull’edilizia scolastica della Fondazione Giovanni Agnelli, riportato dai quotidiani, che segnala un fabbisogno di 200 miliardi di investimenti per le scuole italiane.

“Chiaro che una cifra di questo tipo, che non è certo ordinaria, può muovere solo dalla scelta di tutti di considerare la scuola come una delle priorità del Paese – sottolinea de Pascale.  Stando ai dati diffusi dalla Fondazione Agnelli – aggiunge il Presidente dell’UPI –  in media gli investimenti su ogni scuola italiana dovrebbero essere pari a 5 milioni, che per le 7.400 scuole superiori significa un fabbisogno stimato pari a circa 37 miliardi. La legge di bilancio 2020 per le scuole superiori prevede un fondo di 450 milioni in 3 anni, 13 mila euro a scuola, meno dell’1% della stima indicata dal Rapporto: davvero troppo poco perché non si possa continuare a pretendere uno sforzo da parte del Governo e del Parlamento per offrire una risposta che sia almeno credibile. Stiamo parlando di un patrimonio pubblico strategico, al pari delle infrastrutture viarie, talmente fragile da essere reso insicuro ad ogni ondata di maltempo, tanto che ormai le ordinanze di Sindaci e Presidenti di Provincia di chiusura delle scuole durante le allerta meteo è quasi scontata. Un patrimonio che merita un piano di investimenti, su cui chiediamo in particolare al Presidente Conte di darci pieno sostegno”.

Manovra, Scuole, la Fondazione Agnelli conferma la richiesta UPI

“Serve un piano di investimenti per le scuole superiori. In manovra nemmeno l’1% del fabbisogno”

 

“Il Rapporto della Fondazione Agnelli non fa che confermare le richieste che da mesi stiamo ponendo a Governo e Parlamento: le scuole italiane hanno bisogno di un piano di investimenti, che ci permetta non solo di metterle in sicurezza, ma anche di renderle moderne, accoglienti, in grado di assolvere al ruolo educativo che gli ambienti scolastici hanno, con strutture in linea con i programmi didattici”.

E’ il commento del Presidente dell’UPI Michele de Pascale sui risultati del Rapporto sull’edilizia scolastica della Fondazione Giovanni Agnelli, riportato dai quotidiani, che segnala un fabbisogno di 200 miliardi di investimenti per le scuole italiane.

“Chiaro che una cifra di questo tipo, che non è certo ordinaria, può muovere solo dalla scelta di tutti di considerare la scuola come una delle priorità del Paese – sottolinea de Pascale.  Stando ai dati diffusi dalla Fondazione Agnelli – aggiunge il Presidente dell’UPI –  in media gli investimenti su ogni scuola italiana dovrebbero essere pari a 5 milioni, che per le 7.400 scuole superiori significa un fabbisogno stimato pari a circa 37 miliardi. La legge di bilancio 2020 per le scuole superiori prevede un fondo di 450 milioni in 3 anni, 13 mila euro a scuola, meno dell’1% della stima indicata dal Rapporto: davvero troppo poco perché non si possa continuare a pretendere uno sforzo da parte del Governo e del Parlamento per offrire una risposta che sia almeno credibile. Stiamo parlando di un patrimonio pubblico strategico, al pari delle infrastrutture viarie, talmente fragile da essere reso insicuro ad ogni ondata di maltempo, tanto che ormai le ordinanze di Sindaci e Presidenti di Provincia di chiusura delle scuole durante le allerta meteo è quasi scontata. Un patrimonio che merita un piano di investimenti, su cui chiediamo in particolare al Presidente Conte di darci pieno sostegno”.

Manovra, Scuole, la Fondazione Agnelli conferma la richiesta UPI

“Serve un piano di investimenti per le scuole superiori. In manovra nemmeno l’1% del fabbisogno”

 

“Il Rapporto della Fondazione Agnelli non fa che confermare le richieste che da mesi stiamo ponendo a Governo e Parlamento: le scuole italiane hanno bisogno di un piano di investimenti, che ci permetta non solo di metterle in sicurezza, ma anche di renderle moderne, accoglienti, in grado di assolvere al ruolo educativo che gli ambienti scolastici hanno, con strutture in linea con i programmi didattici”.

E’ il commento del Presidente dell’UPI Michele de Pascale sui risultati del Rapporto sull’edilizia scolastica della Fondazione Giovanni Agnelli, riportato dai quotidiani, che segnala un fabbisogno di 200 miliardi di investimenti per le scuole italiane.

“Chiaro che una cifra di questo tipo, che non è certo ordinaria, può muovere solo dalla scelta di tutti di considerare la scuola come una delle priorità del Paese – sottolinea de Pascale.  Stando ai dati diffusi dalla Fondazione Agnelli – aggiunge il Presidente dell’UPI –  in media gli investimenti su ogni scuola italiana dovrebbero essere pari a 5 milioni, che per le 7.400 scuole superiori significa un fabbisogno stimato pari a circa 37 miliardi. La legge di bilancio 2020 per le scuole superiori prevede un fondo di 450 milioni in 3 anni, 13 mila euro a scuola, meno dell’1% della stima indicata dal Rapporto: davvero troppo poco perché non si possa continuare a pretendere uno sforzo da parte del Governo e del Parlamento per offrire una risposta che sia almeno credibile. Stiamo parlando di un patrimonio pubblico strategico, al pari delle infrastrutture viarie, talmente fragile da essere reso insicuro ad ogni ondata di maltempo, tanto che ormai le ordinanze di Sindaci e Presidenti di Provincia di chiusura delle scuole durante le allerta meteo è quasi scontata. Un patrimonio che merita un piano di investimenti, su cui chiediamo in particolare al Presidente Conte di darci pieno sostegno”.

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