Categoria: Bilanci e Finanza

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Manovra, Province: Variati “Azzerata la finanziaria iniqua del 2015. Ripartono gli investimenti locali: scuole e strade priorità del Paese”

“Dopo anni di tagli indiscriminati che hanno fortemente penalizzato i servizi essenziali, finalmente con questa manovra si mette la parola fine sulla sciagurata ed iniqua legge finanziaria del 2015: l’azzeramento del taglio delle risorse destinate ai servizi per il 2018 e per gli anni a seguire traccia l’inizio di un percorso di ripresa. È una strada tutta in salita, perché arriva dopo un periodo di crisi che ha lasciato non poche emergenze sul territorio, e che ha intaccato direttamente i diritti dei cittadini, ma oggi le Province non sono più un tabù per la politica italiana”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi Achille Variati, commentando le misure sulle Province definite nella Legge di Bilancio 2018: “Si potrà tornare a definire programmi pluriennali, anche se non sarà semplice, vista la situazione di crisi in cui son stati ridotti i bilanci dopo anni di tagli. Si riafferma poi l’autonomia finanziaria degli enti, che è scritta nella Costituzione e che per le Province era stata disattesa: non più tagli e contributi, dunque, ma utilizzo dei tributi propri per la copertura delle funzioni fondamentali. Quanto alle risorse – prosegue il Presidente dell’Upi –  i 317 milioni assegnati per la spesa corrente dei servizi essenziali sommati alle risorse stanziate dalle manovre precedenti azzerano il taglio imposto dalla finanziaria del 2015. Anche se, è bene sottolinearlo, non finanziano ancora pienamente il costo dei servizi a fabbisogni standard. Ancora, si destinano 30 milioni annui per tre anni per aiutare ad uscire dallo squilibrio quelle Province i cui bilanci non hanno retto a causa dei tagli insostenibili.
Ma il risultato più importante è il rilancio degli investimenti locali, bloccati da anni di mancate risorse: con questa manovra infatti si istituisce, novità assoluta, un fondo pluriennale di 1 miliardo 620 milioni che servirà a restituire dignità alla viabilità provinciale e ad avviare il primo piano di investimenti sui 130 mila chilometri di strade e sui 30.000 ponti, gallerie, e viadotti gestiti da Province e Città metropolitane. Una misura strategica per il Paese, che abbiamo ottenuto grazie alla sensibilità del Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che ha voluto condividere con noi questa sfida per il rilancio delle infrastrutture locali. Anche per questo è estremamente importante l’avere cancellato l’assurdo blocco che impediva alle Province autonomia organizzativa sul personale: ora sarà possibile assumere in via prioritaria, in una logica di sostenibilità finanziaria, personale tecnico e amministrativo indispensabile per tornare a progettare e lavorare per le opere pubbliche”.
“Una manovra dunque – conclude il Presidente dell’UPI –  che restituisce dignità alle Province e che consente agli 850 sindaci e amministratori comunali impegnati in queste istituzioni di lavorare al meglio per assicurare i servizi fondamentali ai cittadini. Le Province non sono più un tabù”.

Province, Manghi: ‘Rilancio finalmente possibile’

“La Legge di Bilancio 2018 torna finalmente a dare dignità e, soprattutto, risorse finanziarie alle Province, e questa è una buona notizia in primo luogo per i cittadini che dalla Finanziaria 2015 in poi erano stati costretti a subire una inevitabile penalizzazione di molti servizi essenziali a causa di tagli indiscriminati”. E’ quanto dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia e presidente regionale dell’Upi Giammaria Manghi commentando le misure sulle Province definite nella Legge di Bilancio 2018.
“La possibilità di tornare a definire programmi pluriennali e l’azzeramento del taglio delle risorse destinate ai servizi per il 2018 e per gli anni a seguire lasciano finalmente intravedere una ripresa, seppur non semplice, a causa della la situazione di estrema difficoltà in cui son stati ridotti i bilanci delle Province dopo anni di tagli”, aggiunge il presidente Manghi. “Nel Paese sono ben 13 le Province in dissesto o in pre-dissesto e quella di Reggio Emilia, pur avendo sempre avuto i conti in ordine, solo nell’ultimo quinquennio ha dovuto restituire allo Stato quasi 100 milioni di euro, 100 milioni in meno innanzitutto per la sicurezza di strade e scuole”, continua Manghi, salutando dunque positivamente “i 30 milioni annui per tre anni destinati ad aiutare ad uscire dallo squilibrio quelle Province i cui bilanci non hanno retto a causa dei tagli insostenibili”, ma soprattutto  “il rilancio degli investimenti, sostanzialmente bloccati da anni di mancate risorse, che sarà ora possibile grazie a un fondo pluriennale di 1 miliardo 620 milioni che servirà a restituire dignità alla viabilità provinciale in tutta Italia e ad avviare un primo piano di investimenti anche sui 960 chilometri di strade e sui 650 ponti, gallerie e viadotti gestiti dalla Provincia di Reggio Emilia”.
“Si tratta di una misura strategica per il Paese, ottenuta grazie alla sensibilità del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che ha voluto condividere con le Province questa sfida per il rilancio delle infrastrutture locali”, conclude il presidente Manghi sottolineando anche l’importanza “della fine dell’assurdo blocco che impediva alle Province autonomia organizzativa sul personale: in una logica di sostenibilità finanziaria, sarà ora infatti possibile sostituire il personale tecnico e amministrativo indispensabile per garantire servizi fondamentali ai cittadini a partire dalla sicurezza di strade e scuole”.

Manovra: l’appello delle Province ai Deputati:“Al Paese servono strumenti per far fronte alle emergenze”

Una lettera appello firmata all’unanimità dal Comitato direttivo nazionale Upi, in rappresentanza di tutte le Province italiane, inviata ai Capigruppo della Camera dei Deputati per sottolineare la necessità di trovare lo spazio in manovra per interventi sui servizi essenziali, dalla messa in sicurezza delle strade provinciali alla gestione delle scuole superiori.
L’appello è stato inviato in vista dell’avvio della discussione della manovra alla Commissione Bilancio della Camera, per chiedere risposte su misure – scrivono o Presidenti  “che non sono a favore di una istituzione, di un territorio, di una rappresentanza di interessi di categoria: sono per l’insieme delle comunità. Risposte cui il Parlamento, caduto ormai ogni alibi, deve fare fronte nella Legge di bilancio 2018 e la cui soluzione è assegnata al senso di responsabilità che voi deputati saprete mostrare”.
Nel testo i Presidenti ricordano come 130 mila chilometri di strade provinciali, la rete viaria che tiene insieme il Paese, è senza adeguate risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria da tre anni, tanto che ormai in molti tratti non è consentito ai cittadini di muoversi senza ostacoli in sicurezza. Ancora, nelle 5.100 scuole superiori che accolgono due milioni e 500 mila ragazzi e ragazze, in molti casi senza sufficienti garanzie di sicurezza, si fa fatica a sostenere le spese per il riscaldamento.
“Emergenze nazionali e non particolariste – scrivono i Presidenti –  che ogni giorno incidono sulla qualità della vita e sulla stessa sicurezza dei nostri cittadini, che su questi temi ci interrogano e ci chiedono risposte. Diritti essenziali che sono messi a rischio perché alle Province, nonostante siano state le istituzioni più virtuose nell’operare una rigorosa spending review tagliando la spesa inutile, come certificato dal recente rapporto del Ministero dell’economia, è stato chiesto tre anni fa un contributo alla finanza pubblica iniquo e insostenibile”. La lettera chiude ricordando che queste richieste debbono essere considerate priorità nazionale perché rispondono ad una emergenza che interessa tutto il Paese, non un territorio o una categoria di interessi “Rispondono ad un mandato che coinvolge noi, come Sindaci e Presidenti di Provincia chiamati ad amministrare città e territori – chiude l’appello –  quanto Voi come Parlamentari, chiamati ad operare responsabilmente per il bene e l’interesse del Paese”. 
In allegato, la lettera appello.

Documenti allegati:

Conti Pubblici, dal Mef la conferma di spesa virtuosa di Province. Variati “La manovra assicuri i fondi per finanziare i servizi”

“Lo studio del MEF conferma che le Province in questi anni sono state in grado di effettuare una spending review virtuosa, contribuendo così al risanamento dei conti pubblici. Nelle Province non ci sono sprechi. Ora è tempo di rifinanziare adeguatamente i servizi essenziali che queste istituzioni erogano, e assicurare nella discussione alla Camera dei Deputati nella Legge di bilancio gli interventi in termini di risorse e norme in grado di ripristinare l’autonomia organizzativa e finanziaria”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Achille Variati, commentando i risultati del report sulla Spending Review presentato oggi da Ministero dell’Economia.

Manovra, Variati “Dal Senato nessuna risposta a emergenza servizi: ancora rinvii su risorse per sicurezza di strade e scuole”

“In una manovra in cui in Senato si trovano spazi per finanziarie le più svariate misure, non arriva nessuna risposta per risolvere l’emergenza gravissima dei fondi per mettere in sicurezza e gestire le strade provinciali e le scuole superiori. Così, mentre dal Senato si decide l’ennesimo rinvio alla Camera della discussione delle misure per i territori, nelle Province e nelle Città metropolitane siamo alle prese per il terzo anno consecutivo con la definizione di piani neve e con il riscaldamento delle aule delle scuole superiori, senza soldi”.
E’ il commento del Presidente dell’Upi, Achille Variati, alla decisione presa dalla Commissione Bilancio del Senato di spostare la discussione sulle misure avanzate dalle Province, che riguardano tra l’altro fondi per assicurare la gestione ordinaria delle 5.100 scuole superiori, a partire dalla spesa per il riscaldamento degli edifici,  l’assegnazione di risorse nazionali ad un piano triennale di investimenti per il 130 mila chilometri di strade provinciali, la possibilità per le Province di tornare a coprire i buchi in organico che si sono creati dopo tre anni di esodo forzato del personale”.
“Nonostante i Senatori di tutte le forze politiche – sottolinea Variati – abbiano depositato i nostri emendamenti e li abbiano segnalati quando si è andati alla scrematura delle misure da discutere, non si è ritenuto di volere rispondere già in Senato nemmeno a una di queste emergenze. Prendiamo atto che Governo e Senato hanno preferito optare per il rinvio della discussione alla Camera dei deputati: questo però non può tradursi in alcun modo nell’abbandono di servizi così essenziali per la vita e la sicurezza dei cittadini. Chiediamo al Governo e alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati di aprire subito un tavolo di confronto su tutte le misure che sono state prima considerate prioritarie e poi respinte dal Senato – conclude il Presidente dell’Upi – per arrivare a definire risposte a questioni prioritarie per il Paese, che devono necessariamente essere trovate in questa legge di bilancio”.

Riforma Province: taglio del 20% dei fondi per il trasporto pubblico alle Regioni che non assicurano risorse per le funzioni traferite

E’ rimandata alla prossima settimana l’intesa tra Governo, Regioni, Province e Città Metropolitane, che dovrebbe sbloccare il 20% dei fondi del Trasporto Pubblico Locale per quelle Regioni che hanno integralmente finanziato le spese per le funzioni non fondamentali trasferite a seguito della Legge Delrio, a Province e Città metropolitane dal 2015 ad oggi. Una norma che è prevista dall’articolo 39 del dl 50/17, la cosiddetta manovrina approvata nel maggio scorso. La decisione è stata presa nella riunione di oggi della Conferenza Unificata.
“In attesa di potere vedere il monitoraggio che stanno operando le Regioni – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi, rappresentante dell’Associazione delle Province in Conferenza Unificata – vogliamo che sia chiaro che se non avremo la certezza che queste risorse sono state correttamente erogate alle Province l’Upi non darà parere favorevole all’intesa. Sappiamo benissimo che il blocco del 20% del fondo TPL per le Regioni e gli enti locali rappresenta una criticità, ma noi siamo chiamati, tra l’altro nel pieno dell’emergenza finanziaria, a chiudere i bilanci entro il 30 settembre, e non è ammissibile che ci sia chiesto di garantire l’erogazione di servizi essenziali per conto delle Regioni, senza che ci siano assegnati i fondi necessari a coprirne le spese.
Dal 2015 ad oggi siamo stati fin troppo responsabili e nonostante la crisi abbiamo cercato di tenere aperti uffici che erogano servizi ai cittadini – ha aggiunto Valluzzi – ma non abbiamo alcuna intenzione di distogliere le pochissime risorse che abbiamo disposizione per garantire la sicurezza delle scuole superiori e delle strade provinciali, per erogare servizi che non sono più di nostra competenza, come i centri per l’impiego, l’agricoltura, il turismo, la cultura, lo sport.
Le Regioni ancora inadempienti – ha poi concluso –  seguano l’esempio delle altre Regioni che si sono sempre comportate nel pieno della correttezza istituzionale”.

Province, Variati “Dal Governo impegno per emergenza servizi’

“Cogliamo come una buona notizia il tweet della Sottosegretaria Maria Elena Boschi che annuncia l’impegno del Governo a garantire 100 milioni per Province e Città metropolitane”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Achille Variati, commentando il tweet lanciato dalla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi in cui annuncia la decisione di assegnare 100 milioni per Province e Città metropolitane. “È un segnale molto positivo, questo, che arriva dal Governo ai territori provinciali e metropolitani– afferma Variati –  e dimostra la consapevolezza della situazione in cui si trovano queste istituzioni.  Ogni risorsa aggiuntiva – aggiunge poi il Presidente Variati – sarà destinata a garantire esclusivamente ai cittadini il rispetto di diritti essenziali”.  

 

CRISI CITTA’ METROPOLITANE E PROVINCE Decaro (Anci) e Variati (Upi): “Servizi a rischio, Gentiloni ci incontri”

Un incontro per rappresentare la situazione di emergenza attuale di Città metropolitane e Province è stato richiesto dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e dal presidente dell’Upi Achille Variati, con una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Manifestiamo tutta la preoccupazione che ci deriva dall’impossibilità di assicurare servizi essenziali alle comunità amministrate – scrivono Decaro e Variati a nome dei sindaci presidenti delle Città metropolitane e delle Province – a causa dei prelievi forzosi operati ai bilanci degli enti dalle manovre economiche negli anni passati”. 
“Una condizione di crisi finanziaria – concludono sottolineando l’urgenza dell’incontro –  che nelle Città metropolitane e nelle Province non ci consente di dare seguito ai compiti che la Costituzione e le leggi ci hanno assegnato, né di approvare i bilanci per l’anno corrente in equilibrio”.

Province: dall’Upi mancata intesa in Conferenza Stato Città su riparto risorse manovra

Nessuna intesa con il Governo da parte dell’Unione delle Province d’Italia sui 180 milioni che la manovra appena approvata ha assegnato alle Province per tentare di risolvere la grave crisi finanziaria di questi enti, dopo i prelievi insostenibili operati dalle manovre economiche.
“Non possiamo dare l’intesa sulla ripartizione di una cifra gravemente insufficiente e del tutto inadeguata a colmare la mancanza di risorse che non ci permette di assicurare i servizi essenziali – ha detto il Presidente Achille Variati intervenendo ai lavori della Conferenza Stato Città al Ministero dell’Interno.

Province, Emergenza finanza: riunione nazionale a Bologna

“I servizi che non possono più essere svolti, perché le strade mettono a rischio gli automobilisti o le scuole non sono sicure, saranno chiusi. Non possiamo essere noi a prenderci colpe delle scelte sbagliate di Governo e Parlamento che non hanno voluto assicurare con la manovra le risorse necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini'”. Lo ha detto il presidente dell’ Upi Achille Variati aprendo a Bologna i lavori del seminario nazionale sullo stato della finanza delle Province.

Dal 2013 al 2016 le entrate delle Province sono scese del -43% e la spesa complessiva si è quasi dimezzata, arrivando a -47%. L’82% delle entrate proprie vengono sottratte dai territori e trattenute nel bilancio dello stato, invece di finanziare, come prescritto dall’art. 119 della Costituzione, i servizi locali.
“Un quadro scoraggiante – ha detto Variati – che oltre a rappresentare chiaramente lo stato di crisi finanziaria delle Province dimostra come da tre anni a questa parte ci sia stato impedito di fare programmazione. La nostra capacità di investimento è crollata del 62% e il patrimonio pubblico che gestiamo, 130 mila chilometri di strade e tutte le 5.100 scuole superiori italiane, si sta deteriorando in maniera pericolosa. Per questo giovedì prossimo in Conferenza Stato Città non intendiamo dare l’intesa sulla ripartizione dei fondi del tutto insufficienti riservati dalla manovra alla sicurezza di strade e scuole. Non vogliamo abituarci, come qualche volta ci sembra di cogliere nei nostri interlocutori istituzionali, a navigare tra le macerie”.

Manovra: con approvazione niente garanzie per servizi delle Province

“Prendiamo atto che è mancata la volontà di risolvere la grave emergenza per i servizi assicurati dalle Province: una emergenza causata da tagli irragionevoli e ingiustificati di cui evidentemente ancora non si vuole ammettere l’errore. Saranno i mancati servizi che inevitabilmente ne deriveranno, i diritti allo studio, alla mobilità, alla sicurezza, negati in questo modo ai cittadini, a mettere Governo e Parlamento di fronte alle loro responsabilità”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Achille Variati, alla notizia dell’approvazione in Senato della Legge di  Conversione del dl50/17, la cosiddetta “Manovra”, nella quale non sono state date risposte in grado di risolvere la grave crisi finanziaria delle Province, impossibilitate ormai a garantire i servizi essenziali assegnati dalla legge, primi fra tutti la gestione, manutenzione e messa in sicurezza  di 130 mila chilometri di strade  e delle 5.100 scuole superiori italiane.

Manovra, Province: l’appello a Parlamento e Governo

“Oggi si discuteranno in Commissione Bilancio le misure destinate a risolvere la grave emergenza causata dai tagli irragionevoli ai servizi ai cittadini assegnati alle Province: ci rivolgiamo al Governo e al Parlamento facendo appello al loro senso di responsabilità. È l’ultima occasione che le istituzioni hanno per dimostrare di volere davvero garantire a tutti i cittadini il diritto allo studio, alla mobilità e alla sicurezza”.
È l’appello rivolto dal Presidente dell’Upi Achille Variati, alla vigilia della discussione degli emendamenti sulle Province al Dl 50/17, la cosiddetta manovrina, che dovrebbero contenere le misure necessarie ad assicurare a queste istituzioni le risorse aggiuntive indispensabili per la copertura delle funzioni fondamentali.
“Risorse – ribadisce il Presidente Variati – che non servono a mantenere un ente, ma a garantire i diritti delle comunità e dei territori che noi Sindaci alla guida delle Province siamo chiamati, senza alcun compenso, ad erogare.
In questi giorni – conclude Variati – abbiamo raccolto il sostegno a questa nostra battaglia di civiltà dei cittadini che amministriamo, dei rappresentanti delle imprese, di tutto il mondo della scuola e della società civile.
Negli incontri con il Governo, con il Parlamento, con i partiti politici c’è stata, a parole, una presa d’atto dell’errore commesso con i tagli irragionevoli alle Province e la comprensione delle pesanti ripercussioni che stanno per questo subendo i cittadini: è il momento che dalle parole si passi ai fatti. Oggi dal Governo e dal Parlamento ci aspettiamo risposte chiare.”

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