Categoria: Bilanci e Finanza

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Rinvio termine dei bilanci di previsione al 30 luglio 2015

Queste le tematiche affrontate nel corso della Conferenza:

–          Attuazione del comma 418 legge di stabilità: a seguito degli accordi ANCI-GOVERNO sull’applicazione del comma alle Città Metropolitane, nei prossimi giorni il Ministero dell’Interno diffonderà il nuovo elenco recante i contributi richiesti alle Province e alle Città metropolitane per l’anno 2015 ai sensi della legge di stabilità;

–          Per quanto concerne i termini di approvazione dei bilanci di previsione 2015, e sulle difficoltà rappresentate dalle Province per la predisposizione di un bilancio pluriennale, unitamente alle altre scadenze previste a carico degli uffici di ragioneria degli enti locali, su richiesta delle Autonomie locali, il Governo ha acconsentito ad una proroga al 30 luglio 2015 della scadenza per la predisposizione di bilanci di previsione 2015

–          Sulle altre questioni inerenti la finanza locale,  il Governo ha preannunciato la prossima approvazione di un decreto d’urgenza; il decreto legge potrà essere dunque una fondamentale occasione  – anche per la  fase di conversione parlamentare – per tutte le questioni finanziarie principali relative a  Province Comuni e Città metropolitane.

L’analisi de Il Sole 24 Ore. tasse Province, al metà allo Stato

Il quotidiano Il Sole 24 Ore elabora i dati Sose e stila la classifica delle Province le cui tasse locali vengono sottratte ai territori per essere incorporate nella spesa pubblica centrale. “Il federalismo a ritroso: 1,6 miliardi di tasse provinciali allo Stato”

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Rinegoziazione mutui: la circolare predisposta dalla Cassa Depositi e Prestiti

In allegato, il testo della Circolare indirizzata a Province e Città metropolitane sulla rinegoziazione dei prestiti concessi attualemente in ammortamento. 

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Rinegoziazione mutui: Accordo quadro ABI – Presidenza del Consiglio dei Ministri

Si allega l’accordo che ABI e Dipartimento Presidenza del  Consiglio hanno siglato lo scorso 8 aprile relativo alle linee guida sulla base delle quali le banche aderenti daranno attuazione al comma 430 della Legge di stabilità 2015 sulla rinegoziazione mutui.

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DEF, il Governo conferma 5 miliardi di tagli su Province per 2016-17

“Con la Legge di stabilità 2015 ventitré Province su settantasei si vedranno ridotti  i bilanci in una percentuale che va dal 20 al 30 per cento della spesa corrente  in meno. La media nazionale è di oltre il 15%, che in valori assoluti significa quasi 9 milioni in meno a Provincia, con picchi che arrivano a quasi meno 35 milioni. E’ evidente che parlare di margini ulteriori di riduzioni per il prossimo biennio è del tutto impossibile. Vuol dire affossare la prima grande riforma istituzionale del Paese, la riforma degli enti di area vasta, proprio ad un anno dal suo varo”.

 

Lo dichiara il Presidente dell’Upi Alessandro Pastacci,  ricordando come “questi tagli arrivano quando l’attuazione della riforma delle Province, approvata esattamente un anno fa, l’8 aprile  2014, non è ancora neanche lontanatamene iniziata. Nel frattempo, con la legge finanziaria i nuovi enti sono stati messi nella condizione di non avere neanche le risorse sufficienti a coprire  le funzioni fondamentali che la Legge ha loro assegnato, dalla sicurezza delle strade provinciali alla gestione delle scuole superiori, dalla tutela dell’ambiente ai servizi di supporto e assistenza ai comuni.

 

Per molti enti – sottolinea Pastacci – questa stangata è la porta d’ingresso al dissesto, ma è evidente che se il Governo intende mantenere 2 miliardi di tagli per il 2016 e 3 miliardi di tagli per il 2017, anche quelle che riusciranno a chiudere il bilancio 2015 non saranno più in grado di fare nulla nei prossimi due anni.

 

Al Presidente del Consiglio – conclude il Presidente dell’Upi – chiederemo la disponibilità ad un incontro, dati alla mano, per verificare insieme i nostri conti e trovare quelle misure indispensabili per portare a termine la riforma senza pregiudicare la qualità del welfare locale e senza privare i cittadini e le imprese di servizi essenziali”.

 

Di seguito la tabella con le Province che dovranno versare un contributo dai 10 ai 35 milioni di euro.


 

 

 

PROVINCIA

CONTRIBUTO LEGGE STABILITA’ 2015

INCIDENZA % SPESA CORRENTE

Caserta

34.617.951

22,41 %

Salerno

24.554.623

20,99 %

Verona

23.553.210

30,24 %

Lecce

23.237.795

26,04 %

Brescia

23.149.908

21,49 %

Monza Brianza

19.385.812

30,24 %

Treviso

18.864.976

29,53 %

Bergamo

18.228.358

16,72 %

Latina

17.662.336

30,24 %

Padova

17.015.690

30,24 %

Vicenza

15.932.957

30,24 %

Avellino

15.575.313

30,24 %

Taranto

14.376.761

30,24 %

Modena

13.719.257

28,15 %

Pavia

13.114.465

23,09 %

Perugia

11.381.089

10,99 %

Mantova

11.063.194

21,38 %

Ravenna

10.014.853

29,59 %

 

 

 

 

 

 

                                                                                               

Fonte: Tabella riparto contributo Legge stabilità 2015 – Conferenza Stato Città Autonomie locali 31 marzo 2015 – su cui Upi ha espresso parere negativo.

Bilanci Province: stabilito quanto verseranno allo Stato i singoli enti

“Non possiamo che ribadire che la somma di oltre 1 miliardo richiesta a Province e Città metropolitane per il 2015 è abnorme e non è assolutamente sostenibile, anche perché si somma ai tagli previsti dalle passate manovre economiche, arrivando ad un totale di più di 2 miliardi. Andrà verificata ente per ente la concreta sostenibilità di questa nuova modalità di riparto, adottata dal Governo, che supera i tagli lineari e introduce i fabbisogni standard”.

Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, intervenendo in Conferenza Stato Città, sul decreto del Governo che stabilisce ente per ente la riduzione di spesa obbligata per il 2015,  insieme ai Presidenti  Daniele Bosone di Pavia, Claudio Casadio di Ravenna, Leonardo Muraro di Treviso e Carlo Riva Vercellotti, Vercelli.

“Per dare attuazione alla riforma delle Province e delle Città metropolitane – ha ribadito Pastacci – è necessario garantire l’equilibrio e la tenuta complessiva del comparto: con il miliardo che lo Stato si prende, la tenuta non è affatto assicurata.  Per questo – ha aggiunto il Presidente dell’Upi –  è davvero urgente un intervento straordinario del Governo attraverso un provvedimento eccezionale che possa garantire l’erogazione dei servizi ai cittadini e il mantenimento degli equilibri di bilancio.  

Come Upi chiediamo misure straordinarie che consentano alle Province di utilizzare gli avanzi di amministrazione per evitare il dissesto degli enti, e di usare i risparmi che potrebbero derivare dallo spostamento al 2016 del pagamento delle rate dei mutui, per garantire la copertura di servizi essenziali, a partire dalla sicurezza e dalla gestione delle strade provinciali e delle scuole superiori. 

Deve essere chiaro – ha concluso Pastacci – che dopo il prelievo delle imposte provinciali operato con questa manovra, le Province non hanno più alcun margine di spesa. I tagli previsti dalla Legge di stabilità per il 2016 e il 2017 sono del tutto inattuabili”.

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UPI Veneto: Chiesto il Rinvio del Prelievo Statale alle Province per Garantire i Servizi

Il presidente dell’UPI Veneto (Unione delle Province del Veneto) e della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, si è recato oggi a Roma alla Conferenza Stato Città accompagnando il presidente UPI Nazionale, Alessandro Pastacci, per discutere in merito ai tagli alle Province con i sottosegretari Bocci, Baretta e Bressa.

 

“Il prelievo statale che dovrebbe avvenire entro il 30 aprile è una mannaia per le Province, i servizi offerti e i cittadini – spiega Leonardo Muraro, presidente dell’UPI Veneto – In Veneto la situazione è la seguente: 18.890.000 euro per Treviso, 9,5 milioni per Venezia, 23.560.000 per Verona, 15.950.000 per Vicenza, 5.940.000 per Rovigo, 17.020.000 per Padova, 5.515.000 per Belluno. Il taglio medio rispetto alla spesa media 2010-2012 e al netto del fondo perequativo è di circa il 30%, tranne per Venezia e Belluno che sono interessate da Città Metropolitana e Specificità Montana.

 

È chiaro che garantire i servizi con questo taglio è davvero improponibile. E ricordiamoci che al momento i dipendenti che offrono i servizi provinciali ai cittadini sono ancora incerti sul loro futuro e rimangono in carico ai bilanci delle Province prosciugate. Allora come UPI assieme a Pastacci abbiamo chiesto che sia concesso, perlomeno, di posticipare a fine maggio il prelievo da parte dello Stato, per concedere un po’ di tempo in più. Nell’interesse dei cittadini, dei servizi e dei dipendenti” chiude Muraro

Mutui Province e Città metropolitane: il Cda della Cassa Depositi e Prestiti delibera rinegoziazione

Roma, 26 marzo 2015 – Ammontano a oltre 15 miliardi di euro i mutui che Regioni, Province e Città metropolitane potranno rinegoziare con la Cassa depositi e prestiti. Grazie all’operazione potranno essere liberate in tre anni risorse fino a 1,6 miliardi da destinare alla realizzazione di nuovi investimenti o alla riduzione del debito.

Il Consiglio di amministrazione di CDP, riunitosi oggi sotto la presidenza di Franco Bassanini, ha infatti deliberato l’avvio del programma di rinegoziazione dei mutui 2015. Il programma si aggiunge a una serie di iniziative che Cassa depositi e prestiti ha messo in campo a supporto degli Enti pubblici, ai quali ha continuato ad assicurare – anche negli anni di crisi finanziaria – il proprio sostegno finanziario attraverso tassi di interesse in linea con i rendimenti dei titoli di Stato.

E’ allo studio un programma dedicato anche ai Comuni, con il quale gli Enti potranno rinegoziare i mutui ottenendo, grazie alle attuali condizioni di mercato, una riduzione del tasso di interesse.

In particolare, il programma deliberato oggi è così strutturato:

Regioni

L’operazione di rinegoziazione riguarda i prestiti ordinari – interamente erogati e con scadenza di ammortamento pari o successiva al 31 dicembre 2018 – con  importo residuo di almeno 20 milioni di euro: si tratta di un portafoglio di prestiti d’importo pari a circa 11 miliardi di euro.

Il programma consente, alle attuali condizioni di mercato, una riduzione del tasso di interesse medio con un beneficio fino a 1 miliardo di euro nel triennio 2015-18.

Grazie al programma, le Regioni possono richiedere:

  • la variazione della durata di ammortamento;
  • il pagamento delle sole quote interessi per le annualità 2015 e 2016;
  • la trasformazione in tasso fisso dei mutui a tasso variabile.

Province e Città metropolitane

L’operazione di rinegoziazione – che riguarda i prestiti ordinari e flessibili, a tasso fisso o variabile, concessi da CDP – permette di ridurre, alle attuali condizioni di mercato, il tasso di interesse medio applicato ai prestiti oggetto dell’operazione, pari a circa 4,6 miliardi di euro. Il programma di rinegoziazione consente a Province e Città metropolitane un beneficio fino a 600 milioni di euro nel triennio 2015-18.

Gli Enti possono avvalersi della possibilità di non corrispondere le rate dei prestiti per capitale e interessi relative all’anno 2015 e di modificare il periodo di rimborso del capitale.

Fatturazione elettronica, la Provincia di Udine pronta per l’entrata in vigore

A decorrere dal 31 marzo prossimo, le pubbliche amministrazioni non potranno più accettare fatture che non siano trasmesse in forma elettronica. Un passaggio che riguarderà anche la Provincia di Udine e permetterà di digitalizzare una consistente mole di documenti: sono circa 4 mila le fatture recapitate annualmente a palazzo Belgrado e un migliaio le bollette per le utenze dei vari edifici gestiti dall’Ente. 5 mila documenti, dunque, per quel che riguarda la Provincia di Udine, non saranno gestiti su supporto cartaceo ma il loro iter sarà unicamente quello digitale. In vista dell’entrata in vigore della nuova normativa, l’Ente ha effettuato per tempo tutti gli adempimenti necessari: dall’inserimento nell’indice della pubblica amministrazione della struttura organizzativa con relativi codici degli uffici destinatari della fatturazione alla comunicazione ai fornitori dei codici corretti per ogni contratto in essere. Le fatture, infatti, non giungono direttamente alla Provincia ma, come per tutte le pubbliche amministrazioni, a un centro di interscambio che le smista in base proprio al codice di fatturazione dell’ufficio destinatario (una sorta di indirizzo digitale). Al riguardo è stato creato un canale di Posta elettronica certificata (pec) dedicato alle fatture che si interfaccia con il sistema Iride, il programma che gestisce i flussi documentali e di protocollo dell’Ente. I funzionari della Provincia, attraverso Iride così come per gli altri atti ufficiali dell’Ente, possono intercettare le fatture elettroniche e seguire il loro iter. “L’ufficio informatica che ha curato la fase preparatoria, – fa sapere l’assessore provinciale all’informatica Elisa Battaglia – sta già valutando le misure da predisporre per automatizzare ulteriormente il processo una volta entrato a regime e per migliorarne le performance anche in aggiunta a quanto previsto dalla norma”. “La Provincia di Udine – conclude Battaglia – è dunque pronta per questo nuovo passaggio incluso nell’agenda digitale ed è a disposizione delle imprese e dei fornitori per eventuali richieste di chiarimento e informazioni sulle nuove procedure”.

Informazioni dettagliate al riguardo sono state pubblicate sull’homepage del portale web dell’Ente (www.provincia.udine.it) nell’approfondimento “FatturaPA”.

Upi Veneto Scrive alla Corte dei Conti per Chiedere Incontro Urgente sui Tagli

L’Upi Veneto ha scritto una lettera alla sezione regionale della Corte dei Conti per ottenere un incontro urgente che serva a discutere in merito alla riduzione della spesa corrente per le Province e le Città Metropolitane, con diretti effetti sugli equilibri di bilancio, in seguito alla Legge di Stabilità.

 

La Legge di Stabilità infatti, prevede la riduzione della spesa corrente per le Province e Città Metropolitane pari ad un miliardo per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017, ripartita nella misura del 90 per cento  fra gli enti appartenenti alle regioni a statuto ordinario e del restante 10 per cento fra gli enti della Regione  siciliana  e  della  regione Sardegna. Entro il 31 marzo un decreto ministeriale stabilirà l’ammontare della riduzione della spesa corrente che ciascun ente deve conseguire e del corrispondente versamento (da effettuare entro il 31 maggio 2015) tenendo conto anche della differenza tra spesa storica e fabbisogni standard. L’UPI Veneto ricorda che i tagli previsti si aggiungono a quelli consistenti già subiti dalle Province e, da ultimo, quelli imposti dal D. L. 66/2014, che soltanto per l’esercizio 2014 hanno comportato un taglio ai bilanci delle Province del Veneto pari a € 23.981.671,42. Una simulazione effettuata sulla base del riparto imposto dalla Legge 89/2014 porta inoltre a stimare un taglio complessivo per le Province del Veneto, per l’esercizio 2015, pari ad € 77.837.773.

 

Di fronte a questi tagli, al ritardo nell’applicazione della riforma e della ripartizione delle competenze, quindi alla difficoltà di gestione dei bilanci Provinciali, le Province dell’UPI Veneto hanno rilevato la grave difficoltà nell’offrire i servizi minimi ai cittadini e il personale assegnato. Ecco perchè, nella lettera, hanno chiesto un incontro con la Corte dei Conti per evidenziare l’oggettiva e generalizzata situazione di difficoltà finanziaria, in cui gli equilibri di bilancio possono essere compromessi, e chiedere una collaborazione nel definire linee guida che aiutino a gestire l’attività, fornendo punti di riferimento comuni, sia rispetto alle competenze degli organi di indirizzo che delle strutture amministrative , in questa fase di assoluta emergenza.

 

“Ormai siamo alla canna del gas, ci stanno lentamente togliendo la spina ma allo stesso tempo le Province non mollano e continuano a voler offrire ai cittadini i servizi quotidiani – spiega Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso – la situazione di difficoltà a gestire i bilanci è però ormai così urgente che chiediamo alla Corte dei Conti un incontro per capire, insieme, come poter gestire una fase assolutamente delicata. Ancora una volta lo affermiamo: quello che ci sta a cuore è la nostra missione, cioè i servizi per i cittadini”.

 

Provincia di Brescia: il Presidente Mottinelli incontra il Sottosegretario Lotti

Il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, anche facendo seguito al lavoro parlamentare dell’ On. Guido Galperti, componente della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo, si è recato in data odierna a Roma per affrontare con il Sottosegretario Luca Lotti,  segretario del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe), alcuni temi strategici per il nostro territorio, come  l’Autostrada della Valtrompia e la T.A.V.

Il raccordo autostradale della Valtrompia, che dal casello di Ospitaletto raggiunge i Comuni di Concesio e Sarezzo, è certamente un’opera strategica per l’intero territorio bresciano.

 

«Si tratta di un lotto funzionale  – ha dichiarato il Presidente Mottinelli – con riflessi di assoluta priorità per la mobilità su gomma del comparto produttivo bresciano, che incide sull’economia del distretto industriale di Lumezzane e della Valtrompia».

 

Il finanziamento dell’intervento, che ammonta a circa 250 milioni di euro, è inserito nel Piano Finanziario della concessionaria Società Autostradale BS-PD, Serenissima.

ANAS ha proceduto a bandire la gara per i lavori di costruzione del lotto aggiudicandoli provvisoriamente nel 2012 all’ATI ICS Grandi Lavori Spa/Carena Spa. Nel dicembre 2013 ANAS ha quindi concluso l’acquisizione bonaria delle aree necessarie alla realizzazione dell’infrastruttura, provvedendo al loro pagamento e successivamente al loro frazionamento e alla loro volturazione.

 

«La procedura di aggiudicazione definitiva della gara per l’affidamento dei lavori è sospesa a causa dell’indisponibilità dei fondi da parte della Società Serenissima – ha ricordato il Presidente Mottinelli – le risorse del Piano Finanziario sono infatti a oggi congelate, in attesa della proroga fino al 2026 dell’attuale Concessione Autostradale, in scadenza tra circa tre mesi. Il provvedimento, a Palazzo Chigi, – ha sottolineato il Presidente Mottinelli –  è seguito dall’ On. Lotti, al quale ho fatto presente la necessità di sbloccare i fondi per la realizzazione dell’opera».

 

La proroga è subordinata all’approvazione del Progetto definitivo dell’autostrada “Valdastico nord”, opera inserita nella Legge Obiettivo.

 

Per quanto riguarda la Linea ad Alta Velocità, il confronto con il Sottosegretario Luca Lotti ha dato modo al Presidente Mottinelli di esprimere le aspettative di tutta la brescianità: quest’opera deve dare un valore aggiunto al nostro territorio, garantire un miglioramento della qualità della vita per i nostri cittadini, con ricadute positive sull’aeroporto di Montichiari. Nessuna cava di prestito dunque, ha ribadito la Provincia di Brescia: il nostro territorio è già stato sufficientemente utilizzato; meglio puntare sui bacini estrattivi individuati nel Piano.

 

«Vediamo con favore la realizzazione dell’alta velocità, ma bisogna ridurre al minimo l’impatto paesistico, la connessione tra Brescia e Montichiari e il modello di esercizio della Tav, che aumenti i collegamenti per Brescia. Non dimentichiamo poi che l’aeroporto insiste sul nostro territorio e il collegamento con la  T.A.V, metterebbe a disposizione un’infrastruttura unica in Italia.  Sono certo che, dopo questo colloquio – ha continuato il Presidente Mottinelli – si terrà conto delle nostre osservazioni, visto che la nostra provincia è fortemente interessata a questa grande opera e ho auspicato che il Cipe si esprima in merito nel più breve tempo possibile».

 

Nel corso del colloquio a Palazzo Chigi, il Presidente Mottinelli ha posto particolare attenzione rispetto al pagamento degli indennizzi ai proprietari di terreni e agli agricoltori, causa gli espropri per la creazione della Brebemi e della variante, detta “Corda Molle”, tra la A4 e la A21.

 

L’incontro tra il Presidente Mottinelli e l’On. Lotti è stato oggetto di confronto anche per quanto riguarda la viabilità di competenza ANAS relativa all’Alta Vallecamonica, con la variante di Edolo,  e all’Alto Garda. Tra i temi affrontati, molto importante per l’ambiente e il turismo bresciano,  anche la depurazione del lago di Garda, il maggiore bacino idrico d’Italia, che interessa la Provincia di Trento, Regione Lombardia e Regione Veneto.

 

«La Provincia di Brescia, quale Casa dei Comuni – ha concluso il Presidente Mottinelli – ricopre il ruolo di coordinamento affinché le esigenze dei territori e delle comunità siano non solo ascoltate, ma anche accolte e tradotte in azioni concrete. Oggi abbiamo sicuramente fatto un altro  passo importante in questo senso».

“Finanza provinciale e riordino istituzionale: sostenibilità della manovra finanziaria e riequilibrio”

Pubblichiamo i documenti presentati dai relatori in occasione del Seminario Nazionale Upi – Upi Lombardia su “Finanza provinciale e riordino istituzionale: sostenibilità della manovra finanziaria e riequilibrio” che si è svolto il 26 febbraio a Milano.

In allegato trovate gli interventi di:

Piero Antonelli, Direttore Generale Upi “Il riordino istituzionale”
Prof. Francesco Delfino, Esperto finanza locale “Equilibrio e disequilibrio finanziario: analisi e procedure”
Rocco Conte, Ragioniere Capo Città metropolitana Firenze “Un dissesto indotto”
Vittorio Boccaletti, Area Programmazione Risorse Finanziarie e di Bilancio Città metropolitana Milano “Prospettive per il 2015”
Giancarlo Moca, Dirigente Provincia Chieti- Slides riordino e situazione economica

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