Categoria: Bilanci e Finanza

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L’UFFICIO DI PRESIDENZA UPI INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA CAMERA ON GIANFRANCO FINI

 Il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, ha partecipato oggi, in qualità di membro dell’ufficio di presidenza dell’Upi, a un incontro tra l’Unione delle Province Italiane e il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Questa sera alle 18.30 invece, l’incontro col presidente del Senato, Renato Schifani.

“Oggi, assieme al presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione e agli altri membri dell’ufficio di presidenza abbiamo incontrato Gianfranco Fini – spiega Leonardo Muraro – Molti gli argomenti al centro del dibattito, primo su tutti ovviamente il Federalismo Fiscale.  Proprio nell’indagine presentata venerdì scorso nel corso di un evento organizzato dall’Urpv, l’Unione Regionale delle Province Venete, è emerso come i cittadini della nostra Regione pongano fiducia nelle Province e chiedano più poteri e competenze per le stesse. Senza dimenticare che il 90% dei veneti si è dichiarato federalista – chiude Muraro – L’incontro con Fini è servito anche a confrontarci sulle riforme istituzionali, perché il federalismo istituzionale dovrà accompagnare di pari passo l’attuazione del federalismo fiscale. Nel tardo pomeriggio incontreremo anche Renato Schifani, per un altro importante confronto. Le Province sono pronte a fare la propria parte nel processo federalista assieme a Comuni e Regioni”.

Dalle Province sostegno alle richieste dell’Anci

Pieno sostegno delle Province alle richieste espresse dal Presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, nella lettera al Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania, sottolineando come “il Decreto legge recante ‘Interventi urgenti concernenti enti locali e Regioni’ deve essere una occasione per ridiscutere le questioni relative alla finanza locale e riflettere in modo pacato sulle norme ordinamentali in esso contenute. L’allentamento dei vincoli del patto di stabilità – sottolinea Castiglione – era stato richiesto dalle Province già nella discussione sulla finanziaria.
Ci attendiamo che il Decreto Legge sia l’occasione anche per valutare la situazione finanziaria degli Enti locali e trovare soluzioni affinché i Comuni e le Province possano mettere in campo nel 2010 risorse e potenzialità a favore degli investimenti e della ripresa del Paese”.  

BILANCI DI PREVISIONE: TERMINE SLITTA AL 30 APRILE 2010

Non appena disponibile, pubblicheremo il testo della norma.

MANOVRA FINANZIARIA E MAXIEMENDAMENTO

“Non possiamo che definire allarmanti le notizie, che apprendiamo oggi dalla stampa, sugli interventi che il Governo avrebbe intenzione di inserire nel maxiemendamento alla finanziaria, a danno degli Enti locali”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, ricordando come “nell’ultimo incontro avuto con il Presidente del Consiglio avevamo avuto assicurazioni che ci sarebbe stato una nuova riunione insieme al Ministro dell’Economia, per trovare soluzioni alla nostra richiesta di modifica del patto di stabilità interna. Ad oggi, di questo incontro non c’è traccia.
Piuttosto, leggendo i quotidiani, apprendiamo che nel maxiemendamento, non solo non si allentano i vincoli del patto di stabilità, ma anzi ancora una volta il Governo sta immaginando di fare cassa sugli Enti locali, tagliando il fondo ordinario, con una riduzione per le Province di 60 milioni di euro nel triennio (4 milioni per il 2010, 23 milioni per il 2011, 33 milioni per il 2012).
Questo è assolutamente inaccettabile. I bilanci delle Province non sono in grado di sostenere alcun nuovo taglio: con le entrate tributarie crollate di oltre il 10% in un anno e il blocco degli investimenti dovuto ai vincoli imposti dal patto di stabilità, una manovra di questa portata impedirebbe qualunque attività.
Chiediamo poi che vengano stralciate le norme che riguardano la riduzione del numero degli assessori e dei Consiglieri provinciali, norme che andrebbero discusse all’interno della Carta delle Autonomie e che, così come sono, portano ad una modifica surrettizia del sistema elettorale delle Province, alzando di fatto la soglia di sbarramento“.

Accordo sul patto di stabilità in Lombardia

“L’accordo sul patto di stabilità della Regione Lombardia è un esempio di come la buona collaborazione tra le istituzioni territoriali, che dovrà essere alla base del federalismo, riesca a produrre risultati ottimali per le comunità”. Lo afferma il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, commentando la decisione assunta dalla Regione Lombardia di premiare le Province e i Comuni virtuosi garantendo loro i fondi per gli investimenti. Un accordo che si è raggiunto anche grazie all’impegno e al lavoro dell’Unione delle Province Lombarde.
“Questo accordo – prosegue Melilli – è la riprova, se ce ne fosse bisogno, del fatto che il patto di stabilità interno deve essere modificato. Abbiamo ripetutamente chiesto al Governo di aprire un tavolo di lavoro per trovare insieme la strada che ci permetta di correggere gli assurdi meccanismi del patto di stabilità interno che impediscono a Comuni e Province di investire, e che tengono bloccate risorse complessive per oltre 15 miliardi di euro. Soldi che potrebbero essere spese in quelle opere di manutenzione, messa in sicurezza e infrastrutturazione del Paese di cui non solo c’è urgente bisogno, ma che sarebbero fondamentali per dare immediato ossigeno alla piccole e medie imprese, soffocate dalla crisi economica in atto.
Ci auguriamo che il Governo, anche prendendo atto della scelta del Presidente Formigoni, si convinca dell’urgenza di avviare il confronto con Province e Comuni“.

APPROVAZIONE BILANCI DI PREVISIONE 2010

In allegato, il testo della circolare Upi del 27 ottobre 2009, prot. n. 1132

Documenti allegati:

Finanziaria 2010: Province, rivedere il patto di stabilità

Il crollo delle entrate finanziarie rende impossibile per le Province fare fronte con i propri bilanci alla manovra Finanziaria 2010, se non si interviene subito a modificare gli obiettivi stabiliti per il patto di stabilità interno”.

Lo dichiara il Presidente dell’Upi Fabio Melilli, che questa mattina ha chiesto, in una lettera, al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, un incontro urgente per individuare un percorso che consenta di intervenire prioritariamente sui saldi e conseguentemente sui meccanismi e sulla tipologia del patto per il 2010 e 2011.

A poche ore dalla presentazione della manovra a Palazzo Chigi, Melilli ha voluto chiarire le richieste delle Province al Governo. “Abbiamo più volte segnalato al Governo – dice Melilli – che gli obiettivi previsti fissati per le Province per il 2010 e 2011 non sono raggiungibili. Ancora di più oggi, con la crisi economica, che ha fatto crollare le entrate dei tributi provinciali, che sono imposte connesse al settore dell’auto (RcAuto e Ipt,).
I cali delle entrate sono stati davvero notevoli: secondo i dati in nostro possesso (ndr: vedi tabelle allegate) dal 1° settembre 2008 al 1° settembre 2009 c’è stata una riduzione degli incassi IPT che ha sfiorato in diversi casi il -30% degli introiti. Ancora più pesante la situazione per l’RCA, dove nello stesso anno la riduzione è arrivata a superare il – 30%.
Con una diminuzione di questa portata delle entrate – conclude il Presidente dell’Upi – è impossibile chiederci di rispettare gli obiettivi fissati, che, lo ricordo, sono stati decisi tre anni fa, quando ancora la crisi economica globale non aveva iniziato a farsi sentire”.
Le Province devono concorrere alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per 555 milioni euro per il 2010 e 975 milioni euro per il 2011.

IN ALLEGATO, LE TABELLE CON I DATI SULLA
RIDUZIONE INCASSI IPT – CONFRONTO 1^ SEMESTRE 1008-1^ SEMESTRE 2009
RIDUZIONE INCASSI RCAUTO – CONFRONTO 1^ SEMESTRE 2008/1^ SEMESTRE 2009

Documenti allegati:

Ministero dell’Interno: sbloccato il fondo Iva Trasporti per gli Enti locali

Il ministero dell’Interno, Dipartimento affari interni e territoriali, Direzione finanza locale, è riuscito a sbloccare il Fondo Iva Trasporti e ha provveduto al pagamento del 70% della quota 2009 spettante agli Enti Locali a tale titolo, a seguito delle certificazioni presentate.

E’ quanto reso noto, in un comunicato stampa, dal sottosegretario all’Interno Michelino Davico.

Patto di stabilità per le Province con più di 5.000 abitanti

E’ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 156 dell’8 luglio 2009 il DECRETO 15 giugno 2009 “Obiettivi programmatici relativi al Patto di stabilita’ interno per il triennio 2009-2011 delle province e dei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti. (09A07632)” 

 

Dpef e DL anticrisi: le Province all’incontro con il Governo

“Le Province stanno mettendo in campo misure anticicliche per contrastare la crisi economica sui territori, coordinando gli interventi con le parti sociali e con gli altri enti locali, ma se non si allentano i vincoli del Patto di stabilità non si potranno pagare le imprese e il Paese resterà bloccato da una paralisi pressoché totale degli investimenti “.
Lo ha detto l’assessore al Bilancio della Provincia di Roma, Antonio Rosati, intervenendo per l’Upi a Palazzo Chigi nell’incontro in corso sul Dpef con il Governo.
“Il decreto anticrisi – ha sottolineato Rosati – non potrà portare nessun risultato incisivo sull’economia del Paese, perché continua a tenere ferme nelle casse di Province e Comuni le risorse degli Enti locali dai quali dipende quasi l’80% degli investimenti in opere pubbliche del Paese. Per le Province si tratta di quasi 5 miliardi, che dovrebbero essere utilizzate per pagare gli stati di avanzamento di opere, che lo ricordo, sono già stati realizzate dalle imprese.
La crisi che stiamo attraversando non ci consente di lasciare ancora questa mole di risorse ferma: il Governo deve modificare il patto di stabilità interna, allentando quei vincoli che impediscono a Province e Comuni di sostenere la ripresa, dando così ragione a chi sostiene, me compreso, che così com’è il patto è semplicemente stupido”.

La Provincia di Torino esce dal Patto di stabilità

“E’ una scelta politica di cui mi assumo la responsabilità. Disobbedisco consapevolmente a Tremonti perché non voglio che le imprese, piccole e grandi, che hanno lavorato per la Provincia di Torino a costruire scuole o strade falliscano perché non le possiamo pagare. I soldi in cassa ci sono, è denaro pubblico per gli investimenti ed è giusto che la Provincia lo versi a chi ne ha diritto. Per questo ho deliberato di avviare l’uscita dal patto di stabilità”.
Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino ha fatto la scelta che meditava da settimane: “la Provincia di Torino ha 28 milioni di euro fermi che non può versare a causa dei vincoli del patto di stabilità: oggi ho deciso di sbloccarli e mi autodenuncio. Entro il 2009 dovremo pagare investimenti pubblici per 95 milioni di euro, 16 li abbiamo liquidati ad inizio anno, ora siamo fermi da mesi e le ditte falliscono. Non posso e non voglio contribuire a mandare in rovina chi ha vinto una gara pubblica ed deve pagare i suoi operai”.
Tra i pagamenti bloccati nelle casse della Provincia di Torino che Saitta oggi ha scelto di sbloccare, tra gli altri i lavori per la circonvallazione di Venaria e la variante di Borgaretto, la circonvallazione di Volpiano, la strada del Gran Paradiso nel tratto di Rivarolo e la provinciale delle Valli di Lanzo, la strada di Castagnole Piemonte e quella di Quincinetto, la strada di Avigliana più tutti gli interventi per i ripristini stradali dopo l’alluvione di maggio 2008 e la manutenzione straordinaria nelle scuole, su tutte l’adeguamento antisismico del Porro di Pinerolo: almeno 600 mandati di pagamento tutti di una certa consistenza.
“Sulle conseguenze politiche del mio gesto rispondo personalmente – commenta Saitta – e voglio proprio vedere se il Governo deciderà di penalizzare la Provincia di Torino impedendole nel 2010 di fare investimenti. Il Governo ha l’occasione di dimostrare se vuole sostenere davvero l’economia: non colpisca tutte le Province e i Comuni d’Italia che escono dal patto di stabilità per pagare gli investimenti effettuati. Basta casi come Catania, Berlusconi aiuti gli enti virtuosi, non quelli che sprecano!”
A convincere Saitta anche la recente sentenza del Tribunale di Torino che ha condannato la Provincia di Torino a pagare ad una impresa per la prima volta gli interessi passivi e le spese legali: “ci siamo difesi in Tribunale – spiega Saitta – motivando il blocco dei pagamenti a causa del patto di stabilità, ma i giudici hanno correttamente applicato la legge ed entro 30 giorni siamo costretti a pagare. Oggi avvio l’uscita dal Patto per evitare all’Ente che presiedo di doversi fare carico degli interessi passivi di tutti i creditori. Sarebbe un disastro!”

 “Il Governo non ha voluto ascoltare l’allarme che più e più volte gli abbiamo ripetuto, anche insieme al Parlamento: la difficile scelta della Provincia di Torino non è che la prima immediata conseguenza della sordità che ha accompagnato su questo fronte ogni proposta e richiesta che Province e Comuni insieme hanno rivolto al Governo”.
commenta il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli.
“Nessuno si mostri sorpreso se le Province sono costrette a prendere questa drammatica decisione – sottolinea Melilli – da tempo sollecitiamo il Governo a trovare una soluzione tecnica, perché non è ammissibile che in una crisi così drammatica restino nelle casse delle Province, senza possibilità di essere spesi, quasi 5 miliardi di euro.
Non escludo che dopo questo primo passo compiuto dal Presidente Saitta, altre amministrazioni decidano di seguirne la stessa strada. Siamo ancora in tempo per trovare una soluzione condivisa: il Governo ci convochi subito.”

 

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