Categoria: Edilizia scolastica e Scuola

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Scuola: Saitta a Renzi “Servono interventi anche per le scuole superiori”

“Alle Province non è arrivata nessuna mail dal Presidente del Consiglio che chiede di presentare progetti per le scuole superiori,  ma siamo certi che Renzi non consideri cittadini di serie B i 2 milioni e 500 mila ragazzi che studiano nelle nostre 5.000 scuole”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, aggiungendo che “certamente è stata solo una dimenticanza, perciò noi Province ci siamo permesse di compilare un primo elenco di interventi di messa in sicurezza immediatamente cantierabili: sono gli oltre 250 progetti che le Province hanno presentato ai bandi regionali per il Decreto del Fare e che non hanno ricevuto finanziamenti perché i soldi a disposizione erano troppo pochi. Ce ne sono già inseriti nelle graduatorie di tutte le regioni: 45 in Lombardia per più di  27 milioni di euro, 30 in Veneto per oltre 7 milioni 396 mila euro, 40 nel Lazio per oltre 14 milioni 954 mila euro; 32 in Sicilia per oltre 16 milioni di euro e 23 in Piemonte per più di 4 milioni 985 mila euro; e questo solo citando i numeri più consistenti. Tra l’altro le Province hanno dato prova di avere davvero grandi professionalità tecniche, visto che, da un monitoraggio che abbiamo effettuato oggi, ci risulta che il 98% degli interventi finanziati dal Decreto del Fare sono già stati appaltati. Anche in questo caso, lo vogliamo sottolineare, la salute dei ragazzi e dei professori è stata considerata meno importante, visto che su 150 milioni a disposizione solo 19 sono stati assegnati alle scuole superiori, e che di oltre 550 progetti presentati dalle Province, solo 51 sono stati ammessi a finanziamento”.

Scuola: Saitta scrive al Presidente Renzi. Per la messa in sicurezza delle scuole ci sono già progetti per oltre 1 miliardo di euro. Cominciare da quelli.

“Caro Presidente, apprezzando molto la grande attenzione che ha deciso di dare alle politiche per la scuola, mi permetto di darle un consiglio da amministratore ad amministratore, che darebbe al Paese un segnale immediato che questa volta si passerà dalle parole ai fatti: i progetti immediatamente operativi per la messa in sicurezza delle scuole di Province e Comuni ci sono già, e sono quelli presentati dalle amministrazioni per  accedere ai 150 milioni di euro messi a disposizione dal Decreto del Fare. Cominciamo con quelli, e potremo aprire cantieri già dal 15 giugno prossimo”. Lo scrive il Presidente dell’Upi Antonio Saitta  in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, spiegando che “i progetti già presentati, e non finanziati perché le risorse a disposizione erano scarsissime, hanno il vantaggio di essere immediatamente cantierabili, quindi ci permettono di fare partire da subito il Piano per l’edilizia scolastica che è stato, con nostro pieno apprezzamento, annunciato come priorità dal Governo. Noi stimiamo che si tratti di investimenti per almeno 1 miliardo, tutti mirati a garantire la salute di studenti e lavoratori, a partire dagli interventi di bonifica dell’amianto. I progetti sono stati presentati alle Regioni, che hanno stilato graduatorie puntuali. Sarebbe un segnale molto importante se, invece di perdere tempo prezioso ricominciando di nuovo con procedure burocratiche, per una volta si partisse da quello che c’è già. Ma accanto alla messa in sicurezza, abbiamo bisogno di cominciare ad uscire dalla logica dell’emergenza e puntare a costruire nuove scuole o a rendere quelle esistenti più moderne, dotate di strutture al passo con i tempi. Per questo – annuncia Saitta al Presidente Renzi – ho chiesto a tutte le Province di farci avere un quadro dettagliato dei progetti innovativi immediatamente  cantierabili, pronti nei cassetti in attesa di finanziamento, che le invieremo in un foglio excell entro la prossima settimana. Un Governo che decide di investire insieme a Province e Comuni sulla scuola – conclude Saitta nella lettera a Renzi –  investe nel futuro. Noi siamo pronti”.

Edilizia scolastica: plauso a Renzi dall’Upi

“Cogliamo con favore l’impegno del Presidente Renzi di dare il via ad un piano straordinario per l’edilizia scolastica. Da oltre due anni come Upi abbiamo lanciato un forte allarme sulla condizione delle scuole italiane, che fino ad oggi e’ rimasto inascoltato. Abbiamo dossier dettagliati sullo stato delle oltre 5.100 scuole superiori gestite dalle Province, e abbiamo progetti pronti nei cassetti non solo per garantire la sicurezza degli edifici, ma anche per renderli moderni, pronti ad ospitare al meglio ragazzi e ragazze che hanno il diritto ad avere strutture efficienti e all’avanguardia ed avere le stesse opportunita’ degli studenti dei Paesi piu’ avanzati. Il patto di stabilita’ e i tagli ai bilanci hanno di fatto bloccato tutti gli investimenti, aumentando il deterioramento delle strutture e frenando al contempo lo sviluppo economico delle imprese locali, che si fonda sulle piccole opere. Ma soprattutto e’ mancata l’attenzione dei Governi a porre questa della scuola come priorita’. Renzi ha detto che domani ci contattera’: visto che aspettiamo da almeno due anni, non possiamo che esserne soddisfatti. Le Province saranno pronte”.  Lo dichiara il Presidente dell’Upi Antonio Saitta, commentando le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio Matteo Renzi in Senato.

dpcm sui poteri derogatori rispetto alla normativa vigente per Sindaci e Presidenti di Provincia

Oggetto: DECRETO “DEL FARE” – trasmissione dpcm sui poteri derogatori rispetto alla normativa vigente per Sindaci e Presidenti di Provincia che operano in qualità di commissari governativi ai sensi dell’art.18 commi 8 e 8 ter del decreto legge 21 giugno 2013, n.69 convertito con legge 9 agosto 2013, n.98

 

Caro Presidente,

 

come sai il decreto del Miur del 5 novembre 2013 prot.n.906, ha assegnato direttamente agli enti locali 150 milioni di euro (di cui all’art.18, comma 8 ter) per l’attuazione di misure urgenti in materia di riqualificazione e di messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento a quelle in cui è stata censita la presenza di amianto, sulla base delle graduatorie predisposte e approvate dalle regioni competenti in virtù dei progetti esecutivi immediatamente cantierabili (di cui  Ti allego l’elenco degli interventi finanziati).

 

Il citato articolo 18 comma 8 ter prevedeva inoltre un’altra importante novità riconoscendo ai Sindaci e ai Presidenti di Provincia fino al 31 dicembre 2014 la possibilità di operare in qualità di commissari governativi, con poteri derogatori rispetto alla normativa vigente.

Tali deroghe  sono state finalmente definite con il dpcm (attualmente in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) che Ti invio. 

           

In particolare le principali semplificazioni introdotte dal decreto prevedono:

 

–         La possibilità di stipulare il contratto di appalto (e consegnare i  relativi lavori) immediatamente dopo l’aggiudicazione definitiva;

–         La semplificazione dei controlli sugli atti delle procedure di  affidamento (aggiudicazione e stipula/approvazione del contratto);

–         La riduzione dei termini di ricezione delle domande di  partecipazione e di ricezione delle offerte;

–         L’estensione dei casi in cui è possibile procedere agli interventi  edilizi in assenza di permesso di costruire

 

Mi preme infine ricordarTi che il mancato affidamento dei lavori entro il 28 febbraio 2014 comporta la revoca dei finanziamenti e le eventuali economie di spesa disponibili sono infatti riassegnate dal MIUR alle richieste che seguono nell’ordine della graduatoria.

 

RingraziandoTi per l’attenzione, Ti invio i miei più cordiali saluti.

 

 

IL DIRETTORE GENERALE

                                                                                              Piero Antonelli

                                                                                              

 

Documenti allegati:

Assemblea Assessori al lavoro delle Province

“La Garanzia Giovani è un’opportunità importantissima per l’Italia, ma se non si potenziano i servizi per l’impiego, che sono i centri operativi di tutto il sistema, si rischia di creare un gigante dai piedi d’argilla”. E’ l’allarme che ha lanciato oggi il Coordinatore Nazionale Upi degli Assessori al lavoro delle Province, Carlo Chiama, assessore della provincia di Torino, al termine dell’assemblea riunita a Roma per fare il punto sulle problematiche legate alle politiche per l’impiego.

“Bisogna assolutamente invertire la tendenza che fino ad oggi ha condizionato il buon funzionamento dei Centri per l’impiego– ha detto Chiama – e cominciare ad investire in strumenti e risorse umane. Altrimenti  questi uffici, che dovranno materialmente erogare i servizi della Garanzia Giovani, non saranno in grado di sfruttare a pieno tutte le potenzialità offerte dai fondi europei, rischiando di depotenziarne gli effetti. Lo ribadiremo anche venerdì, nell’incontro fissato con il sottosegretario Dell’Aringa, all’apertura del tavolo di confronto con le Province sulla riforma dei servizi per l’impiego”. Diversi i nodi emersi dall’incontro con gli assessori,  a partire dalla necessità di affrontare il tema del personale precario presente nei centri per l’impiego, la cui stabilizzazione è stata esclusa solo per le Province. “Resta poi – ha concluso Chiama – la questione dei riflessi che avrebbe l’attuazione del disegno di legge sulle Province, che non assegna con chiarezza le funzioni legate alle politiche per l’impiego alle Province: una indeterminatezza che avrebbe ripercussioni gravissime sull’erogazione dei servizi proprio nel pieno dell’attuazione del programma Garanzia Giovani. Anche di questo parleremo al Sottosegretario, ribadendo la necessità che questi servizi restino in capo alle Province”. 

Scuola, il rapporto legambiente conferma l’allarme Upi Saitta

“Il rapporto di Legambiente sullo stato delle scuole italiane conferma l’allarme che ormai da due anni abbiamo lanciato, inascoltati”  Lo dichiara il Presidente dell’Upi Antonio Saitta, sottolineando che “se le scuole italiane sono in questa condizione e’ perche’ negli ultimi 10 anni i governi  non hanno investito 1 solo euro per la messa in sicurezza. Il Ministro Carrozza ci ha provato, ma i 150 milioni di euro che e’ riuscita a destinare a questi investimenti non possono essere considerati che un segnale. Per questo avevamo chiesto ripetutamente a Governo di riservare quel poco di spazio di patto di stabilita’ che e’ stato concesso alle Province e ai Comuni nella Legge di stabilita’ per consentirci di usare le risorse bloccate nelle casse esclusivamente per la messa in sicurezza delle scuole, ma il Parlamento ha scelto di non considerare prioritari questi interventi. La situazione e’ grave, ma si aggravera’ ancora nel prossimo anno perche’, nella furia mediatica abolizionista sulle Province, sta passando inosservata una questione che sembra solo un tecnicismo, ma invece avra’ un forte impatto sulla vita dei cittadini: il passaggio della gestione degli oltre 5000 edifici scolastici da 107 Province a piu’ di 1300 Comuni, con la moltiplicazione dei centri di spesa e l’aumento dei costi per  investimenti di manutenzione, messa in sicurezza e costruzione di nuove scuole. Secondo i nostri calcoli si tratta di almeno 650 milioni di euro in piu’ a partire dal prossimo anno scolastico, soldi che, considerato il blocco degli investimenti e i tagli continui agli enti locali, si ridurranno i risorse sottratte alle scuole.  Ma questo si tiene rigorosamente sotto silenzio”.

 

Scuole primarie e secondarie: un bando per un programma formativo per docenti sulla proprietà industriale

Su segnalazione del Ministero dell’istruzione, invitiamo a visitare al seguente link il  sito  del Ministero dello sviluppo economico  nel quale sono riportate tutte le informazioni rispetto al bando “La proprietà industriale entra nelle scuole” rivolto a docenti di scuola primaria e secondaria.

Il Bando congiunto vedrà 150 scuole di ogni ordine e grado sparse su tutto il territorio nazionale, destinatarie di un Programma formativo ed informativo su temi di grande attualità quali l’innovazione e gli strumenti di tutela della proprietà industriale, fattori di crescita del benessere economico e sociale del nostro Paese nonché veicoli di diffusionedel valore del“Made in Italy”.

Le scuole primarie e secondarie potranno presentare le domande per la partecipazione al bando fino al 30 di ottobre.

Scuola: Saitta “Spostare le scuole delle Province ai Comuni farebbe aumentare i costi”

Il trasferimento dalle Province ai Comuni delle competenze sul patrimonio edilizio scolastico, previsto daldisegno di legge Delrio, farebbe lievitare i costi relativi alla progettazione e al collaudo degli interventi. Lo ha sottolineato il presidente dell’Upi, Antonio Saitta, nel corso di una Conferenza stampa, ribadendo la necessità di modificare il provvedimento nel corso dell’iter parlamentare, al via a breve.  “Le Province – ha spiegato Saitta all’agenzia di stampa ANSA  – hanno avuto dai Comuni la competenza sull’edilizia scolastica nel 1986, allo scopo di realizzare delle economie di scala. Con un unico ufficio tecnico interno, sono in grado di fornire tutta la progettazione e il collaudo ad un costo pari al 4% dell’opera. I Comuni dovrebbero invece affidarsi a professionalità esterne, il cui costo è il 20% dell’opera. Inoltre facendo un solo contratto di riscaldamento, si spende meno rispetto ad avere un contratto per ogni Comune”. “Siamo preoccupati – ha rimarcato – e stiamo preparando i dati a sostegno della nostra richiesta di modificare il disegno di legge. Molti parlamentari sono stati consiglieri provinciali e conoscono la materia, confidiamo nel loro sostegno”.

Dalle Province parere positivo all’intesa con il Governo sull’edilizia scolastica

“Siamo convinti che questo accordo sull’edilizia scolastica, definito oggi con il Governo, possa rappresentare un passo in avanti importante per assicurare risorse immediate da destinare alla messa in sicurezza delle scuole, emergenza su cui le Province sono impegnate in prima fila”.  E’ il commento del Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, al termine della Conferenza Unificata nella quale si è dato il via libera ad una intesa che semplifica le procedure e permette l’accesso immediato dei fondi all’insegna della semplificazioni. 

“E’ una intesa dai contenuti fortemente innovativi, all’insegna della semplificazione – sottolinea Saitta , spiegando come – grazie a questo accordo, frutto di un ottimo lavoro di collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione ed enti locali, si consente a Province e Comuni l’accesso diretto ai fondi per gli investimenti della messa in sicurezza delle scuole. Si tagliano cioè tutti quei procedimenti burocratici che, come l’Upi ha più volte denunciato, hanno finora tenuto bloccate le risorse nei passaggi tra ministeri e Cipe. Importante poi è l’avere inserito il criterio della cantierabilità: si consente di finanziare prioritariamente quei progetti che sono cioè immediatamente cantierabilo, evitando anche in questo caso che risorse preziose restino bloccate in attesa dei progetti esecutivi. Ancora, sempre per garantire l’utilizzo immediato dei fondi a disposizione, abbiamo stabilito che per quest’anno i finanziamenti saranno ripartiti secondo le graduatorie già definite: nel frattempo si completerà l’anagrafe degli edifici e dal prossimo anno si procedere a ripartire i fondi secondo le nuove necessità che emergeranno.  Questo consentirà di potere intanto partire con i cantieri nelle scuole già censite, senza dovere aspettare la nuova rilevazione. Per ora i fondi a disposizione sono ancora insufficienti a coprire  tutte le necessità –conclude Saitta –  ma ci auguriamo che il Governo, nella prossima manovra economica, riesca trovare nuove risorse da aggiungere ai 150 milioni che sono oggi a disposizione”.

 

Centri per l’impiego: l’Upi incontra il Sottosegretario Dell’Aringa

“Siamo nel pieno di una drammatica emergenza, ma abbiamo l’opportunità che ci viene offerta dai fondi europei per l’occupazione dei giovani: non è il momento di rimettere in discussione un sistema, come quello dei Centri per l’impiego delle Province,  che esiste in tutta Italia ed è pronto ad intervenire nell’immediato. Se perdiamo tempo a costruire nuove agenzie federate, a destrutturare i servizi o a frazionare le funzioni tra più istituzioni, sprechiamo l’opportunità dei fondi Ue. L’Italia non se lo può permettere”. Lo ha detto il rappresentante dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi, Piero Lacorazza, Presidente della Provincia di Potenza, intervenuto oggi ad un incontro sull’utilizzo delle risorse che arriveranno all’Italia dal fondo YOUTH GARANTEE con il Sottosegretario al Lavoro Carlo Dell’Aringa, insieme al Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Piero Celani, e agli assessori al lavoro della Provincia di Torino, Carlo Chiama, della Provincia di Pisa Anna Romei, della Provincia di Pescara, Antonio Martorella.

“I 570 Centri per l’impiego – ha detto Lacorazza – hanno certamente standard diversi: piuttosto che perdere tempo a disgregare questi presidi per creare nuove strutture, è necessario potenziarli perché siano in  grado di offrire gli stessi servizi su tutto il territorio. Quello che fino ad oggi è mancato in  Italia sono stati gli investimenti statali e  una normativa unica in grado di dettare livelli generali di prestazione ottimali, standard qualitativi e omogeneità nelle prestazioni garantite. Il sistema deve essere migliorato, ma è evidente che avviare ora una destrutturazione degli uffici, a  pochi mesi dalla scadenza dell’utilizzo dei fondi Ue, non comporti uno spreco inaudito di risorse. E’ necessario piuttosto che Stato, Regioni e Province utilizzino il poco tempo rimasto per dare maggiore solidità ai centri per l’impiego, in modo che siano pronti ad offrire ai cittadini e ai disoccupati quegli strumenti che saranno messi a disposizione dall’Unione Europea”.


 

“La scuola al centro delle istituzioni”

Siglato oggi dal Presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Dirigenti e alte Professionalità della Scuola) Giorgio Rembado e dal Presidente dell’UPI Antonio Saitta, il protocollo d’intesa che favorisce la cooperazione tra Province e Istituzioni scolastiche superiori al fine di ottimizzare la gestione delle risorse e degli edifici.

L’accordo dedica particolare attenzione al contenimento della spesa e al miglior impiego delle risorse disponibili, puntando a rendere più incisiva la gestione del patrimonio edilizio esistente e la progettazione del nuovo.

Nello specifico, le parti si prefiggono di:

  1. Affrontare con maggiore efficacia la questione della sicurezza delle persone che frequentano gli edifici scolastici, in maggioranza non adeguati alla vigente normativa. Basti pensare che quasi il 50% delle scuole sono state costruite prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica. 
  2. Rendere più tempestivi ed efficienti gli interventi di manutenzione ordinaria, affidandoli direttamente alle scuole.
  3. Perseguire obiettivi di risparmio energetico.
    1. Favorire la progettazione di nuovi edifici in coerenza con una impostazione più moderna della didattica.

Quale strumento attuativo del protocollo, ANP e UPI si impegnano a costituire un apposito osservatorio per valutarne gli effetti.

I sottoscrittori dell’accordo studieranno la possibilità di ricorrere ai fondi europei per finanziare appositi progetti in tema di ammodernamento del patrimonio edilizio.

ANP e UPI, infine, intendono coinvolgere la società civile attraverso gli Ordini professionali, i Consorzi di aziende, le Associazioni di categoria.

In sintesi, l’odierno protocollo fornisce un accordo-quadro che dovrà essere concretizzato dalle Province e dalle scuole superiori operanti sul territorio, al fine di interpretare le istanze di oltre due milioni e mezzo di studenti e delle loro famiglie.

In allegato, il protocollo e la lettera di trasmissione inviata alle Province

Documenti allegati:

Centri per l’impiego: l’Upi incontra il Ministro Giovannini

Avviare una ricognizione delle buone pratiche dei Centri per l’impiego delle Province per definire, attraverso un progetto nazionale, che consenta a tutte le realtà territoriali di innalzare gli standard dei servizi pubblici per chi cerca lavoro e per le imprese che lo offrono. 

E’ quanto è emerso dall’incontro avuto oggi tra il Ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, e una delegazione della Presidenza dell’Upi composta dal Presidente del Consiglio Direttivo, Leonardo Muraro, dal Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e dal coordinatore Upi degli assessori Provinciali al lavoro Carlo Chiama, assessore della Provincia di Torino.

I dati sull’efficienza dei Centri per l’impiego, hanno spiegato i rappresentanti dell’Upi al Ministro, sono molto variegati e sono fortemente legati alla complessità delle funzioni che le Regioni hanno assegnato alle Province sul lavoro.

In Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Basilicata, dove le Province hanno il compito di seguire tutto l’iter dell’occupazione, dalla formazione professionale all’orientamento, fino all’incontro tra domanda e offerta, i disoccupati che trovano lavoro attraverso i centri per l’impiego sono il 20% del totale, una cifra da standard europeo.

In queste Regioni le banche dati dei Centri per l’impiego sono connesse a quelle dell’Inps, delle Camere di Commercio, delle Imprese e c’è un coordinamento costante tra i servizi pubblici e le agenzie private per l’impiego.

L’intenzione emersa dall’incontro è di costruire, a partire da queste eccellenze,  un modello ideale da trasferire, sia in termini di mezzi che di competenze su tutto il territorio, per offrire a chi cerca e a chi offre lavoro la più alta disponibilità possibile di scambio di informazioni e conoscenze su tutto il territorio nazionale.

Una proposta del Ministero che dà seguito alla richiesta dell’Upi di potenziare e valorizzare le 550 strutture provinciali, per innalzare gli standard qualitativi di un servizio essenziale che deve essere considerato un presidio pubblico irrinunciabile in tutti i territori.

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