Categoria: Edilizia scolastica e Scuola

Esplora tutte le news

Edilizia scolastica ed istruzione

Gli investimenti sull’edilizia scolastica sono indifferibili, sia per garantire la sicurezza che per dare un nuovo volto alle scuole italiane e costruire aule in grado di accogliere gli studenti in ambienti sani, ecologicamente compatibili e dotati di strumentazioni tecnologicamente avanzate che permettano una migliore preparazione e fruizione delle lezioni. Lo hanno sottolineato gli assessori all’istruzione e all’edilizia scolastica, che si sono riuniti oggi a Roma, anche per fare il punto sulle risorse stanziate di recente dal Cipe per le ristrutturazioni degli edifici. A bloccare gli interventi, non solo la carenza di fondi a disposizione, ma anche il patto di stabilità interno che ne impedisce l’utilizzo. Per questo gli assessori hanno chiesto all’Upi di sollecitare al Governo la richiesta di consentire una deroga alle regole del patto, o , hanno detto “saremo costretti a vivere in una situazione di sostanziale illegalità”, visto lo scadere delle proroghe per il rispetto delle norme sulla sicurezza. Il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, intervenendo alla riunione, ha ricordato che uno dei punti qualificanti dell’accordo sottoscritto con il Governo la scorsa settimana, prevede proprio l’impegno, in autunno, a verificare la possibilità di liberare una percentuale di almeno il 4% dei residui passivi, per gli investimenti in opere pubbliche, prioritariamente proprio nelle scuole. Gli assessori, coordinati da Francesco Pinto, assessore della Provincia di Napoli, e dal responsabile per l’istruzione della Presidenza Upi, Giovanni Florido, Presidente della Provincia di Taranto, si sono dati appuntamento a settembre, per ridiscutere di questi temi e della riforma dell’istruzione secondaria superiore, che sta producendo effetti negativi soprattutto per le classi che ne sono interessate essendo già avanti nei corsi.

EDILIZIA SCOLASTICA: UN QUESTIONARIO RIVOLTO AGLI ASSESSORI ALL’ISTRUZIONE

Nella riunione del coordinamento Upi degli Assessori all’Istruzione e all’edilizia scolastica è emersa l’esigenza di realizzare un’indagine conoscitiva finalizzata all’individuazione del fabbisogno per interventi di edilizia scolastica.

Per questo l’Upi ha elaborato un breve questionario di rilevazione, che trovate in allegato, da compilare e restituire via fax all’Upi all’attenzione della Dr.ssa Palombo, n.fax 06/6873716 o via e.mail [email protected] entro lunedì 12 luglio p.v.

E’ infatti intenzione dell’Associaizone di organizzare, anche sulla base delle informazioni raccolte attraverso questa indagine conoscitiva, un’Assemblea nazionale degli Assessori provinciali all’Istruzione e all’edilizia scolastica (che dovrebbe svolgersi a Roma il 21 luglio p.v.) quale occasione di confronto e riflessione sul ruolo della Provincia nel settore dell’Istruzione e dell’edilizia scolastica.

In allegato, la lettera inviata dal responsabile della Presidenza per l’Istruzione e all’edilizia, Giovanni Florido (Presidente della Provincia di Taranto) e dal Coordinatore degli assessori all’istruzione e all’edilizia, Francesco Pinto, e il questionario.

Documenti allegati:

Bandi MIUR Edilizia Scolastica

Fondi Strutturali, programmazione 2007-2013 – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – Avviso congiunto MIUR – MATTM per la presentazione dei piani di interventi finalizzati alla riqualificazione degli edifici scolastici pubblici in relazione all’efficienza energetica, alla messa a norma degli impianti, all’abbattimento delle barriere architettoniche, alla dotazione di impianti sportivi e al miglioramento dell’attrattività degli spazi scolastici. Triennio 2010-2013. PON “Ambienti per l’apprendimento” – POIN “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico”. Ecco i link:

http://archivio.pubblica.istruzione.it/fondistrutturali/default2007.shtml

http://archivio.pubblica.istruzione.it/fondistrutturali/allegati/circ766710.pdf

http://archivio.pubblica.istruzione.it/fondistrutturali/allegati/linee_guida7667_10.pdf

 

INSEDIATO IL COORDINAMENTO DEGLI ASSESSORI ALL’ISTRUZIONE E ALL’EDILIZIA SCOLASTICA DELL’UPI

“La stragrande maggioranza delle Province convive ancora col drammatico problema della messa in sicurezza delle scuole che richiede ingentissime risorse”, – ha affermato oggi il Presidente della Provincia di Taranto Giovanni Florido, responsabile del settore Istruzione ed edilizia scolastica della Presidenza Upi in occasione della riunione di insediamento del nuovo coordinamento degli Assessori provinciali all’Istruzione e all’edilizia scolastica. “Pur apprezzando – ha continuato il Presidente Florido – i finanziamenti diretti a Comuni e Province sulla base del primo Programma straordinario stralcio relativo agli interventi urgenti sul patrimonio scolastico per la messa in sicurezza del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali degli edifici scolastici, constatiamo purtroppo il permanere di grandi zone d’ombra, aggravate dalla mancata esclusione dal Patto di Stabilità delle risorse connesse all’edilizia scolastica”. Su questo tema così delicato e urgente – ha continuato il Presidente Florido – daremo immediatamente il via ad una ricognizione tra tutte le Province degli interventi di somma urgenza da attivare organizzando nel mese di settembre una grande iniziativa nazionale per aprire un nuovo confronto con il Governo”.
“Come già evidenziato dall’Upi in diverse occasioni – ha inoltre dichiarato Francesco Pinto, coordinatore degli Assessori all’Istruzione dell’Upi (e Assessore della Provincia di Napoli) – è ormai fondamentale prevedere un Piano finanziario pluriennale che garantisca la certezza delle risorse da investire nei territori per l’ammodernamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture scolastiche”. L’assessore Pinto ha inoltre ribadito l’importanza dell’esclusione dai vincoli del patto di stabilità degli interventi dell’edilizia scolastica, poiché spesso gli Enti locali non possono spendere le risorse, anche quando sono disponibili. “In preparazione della grande iniziativa sull’edilizia scolastica di settembre, – ha riferito infine l’Assessore Pinto – il 6 luglio convocheremo a Roma un’Assemblea nazionale di tutti gli Assessori all’Istruzione e all’edilizia scolastica delle Province italiane“.

LE POLITICHE PER IL LAVORO A FORUM PA.

“Il Governo ha ritenuto importante affermare che le Province sono le istituzioni che meglio possono gestire le politiche attive per il lavoro. Un riconoscimento che si concretizzerà, a breve, con la sigla di un protocollo d’intesa con il Ministro del lavoro, Maurizio Sacconi”.
Lo ha annunciato il Presidente dell’UPI, Giuseppe Castiglione, in un convegno sui servizi pubblici e privati per il lavoro che si e’ svolto nell’ambito della manifestazione Forum Pa in corso a Roma.

“Grazie a questo accordo – ha detto Castiglione – predisporremo con il Ministro Sacconi delle Linee guida nazionali, per offrire, attraverso i 550 centri per l’impiego delle Province, un sistema di servizi uniforme su tutto il territorio, per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, offrire strumenti di orientamento ai giovani e a chi ha perso il lavoro, sostenere la ripresa occupazionale del Paese. E per proseguire nella sfida all’efficienza e alla modernizzazione, abbiamo intenzione di sperimentare la riforma della Pubblica Amministrazione del Ministro Brunetta anche nei Centri per l’impiego, con la valutazione delle performance sul livello di soddisfazione degli utenti, siano essi imprese che lavoratori.

Si tratta – ha concluso il Presidente Castiglione -di iniziative necessarie per dare nuovo impulso al mercato del lavoro, per la cui riuscita e’ determinante riavviare un lavoro di collaborazione, integrazione e sinergia tra i soggetti pubblici e i soggetti privati che operano nel settore”.

 

Edilizia scolastica: piano stralcio dal 350 milioni di euro

“Il dialogo e il confronto tra Governo, Regioni, Province e Comuni sulle risorse per la messa in sicurezza degli edifici scolastici ha dato buoni frutti: i 350 milioni di euro destinati dal Piano stralcio del Cipe agli interventi per le scuole saranno assegnati direttamente a Province e Comuni, come avevamo chiesto. Questo consentirà di intervenire in tempi brevi ad avviare quell’opera di ristrutturazione di cui le nostre scuole hanno urgente bisogno”.
Lo sottolinea il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania, intervenuto ieri all’incontro politico promosso dal Ministro delle Regioni, Raffaele Fitto, con Regioni Province e Comuni convocato in risposta alla richiesta di Upi, Anci e Regioni.
“E’ passato oltre un anno e mezzo dalla sigla dell’intesa sull’edilizia scolastica – ricorda Castiglione – e ormai siamo ad oltre l’80 per cento delle strutture scolastiche provinciali e comunali censite. E’ il momento di iniziare ad utilizzare i fondi: le nostre scuole hanno bisogno di interventi urgenti perché hanno problemi di staticità, di mancato adeguamento alla legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di rispetto delle norme antincendio. Una emergenza che ha bisogno di risposte immediate: non possiamo che essere soddisfatti dalla decisione presa dal Governo di procedere speditamente con le prime risorse”.
“Resta aperta – conclude il Presidente Castiglione – la questione dell’esclusione di queste spese dal patto di stabilità: non vorremmo trovarci nell’assurda condizione di avere risorse a disposizione e di essere impossibilitati a spenderle. Ricordiamo che già ora le Province dispongono di circa 1 miliardo di euro, risorse che potrebbero essere immediatamente spendibili se si sbloccassero i vincoli del patto. Per questo chiediamo al Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, di convocarci con urgenza, per trovare una soluzione adeguata”.

 

 

Edilizia scolastica, UPI: sbloccare i fondi CIPE

Sbloccare gli oltre 770 milioni di euro previsti dalla delibera CIPE del marzo 2009 per la messa in sicurezza delle scuole, trasferendoli direttamente a Comuni e Province per consentire interventi immediati.
Lo chiede in una lettera indirizzata ai Ministri Gelmini, Matteoli, Tremonti, Maroni, Fitto, Calderoli e al Sottosegretario Letta, il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania.

Nella lettera, Castiglione ricorda l’impegno delle Province sulle scuole: “Le Province – scrive – gestiscono 3.226 Istituti scolastici di scuola secondaria (licei, istituiti tecnici, etc..) ripartiti in  5.179 edifici scolastici composti di 117.348 classi che accolgono 2.596.031 alunni. Un patrimonio che  richiede non solo una manutenzione costante, ma uno sviluppo qualitativo e una collocazione sul territorio adeguati alla continua evoluzione delle dinamiche formative, culturali, economiche e sociali. Il 31 dicembre 2009 – aggiunge Castiglione – è poi scaduto il  termine per il completamento delle opere di messa in sicurezza e adeguamento degli edifici scolastici”. Ma per potere intervenire le Province hanno bisogno di adeguate risorse economiche.

Per questo, il Presidente Castiglione, ricordando anche l’Intesa sull’edilizia scolastica, sottoscritta dalla Conferenza Unificata nel gennaio 2008, a seguito della quale era stato stabilito di destinare 1 miliardo di euro alla sicurezza delle scuole, ridotto poi a 773.578.550 euro per  l’impegno di una parte delle risorse nella ricostruzione in Abruzzo, conclude la lettera definendo “ormai improrogabile sbloccare i fondi straordinari previsti dalla delibera CIPE trasferendoli direttamente a Comuni e Province, così da poter consentire di attivare immediatamente gli interventi più urgenti per la sicurezza dei nostri ragazzi”.

L’Upi inoltre chiederà al Ministro Maroni di porre questo tema all’ordine del giorno della prossima riunione della Conferenza Stato Città.

In allegato, il testo della  lettera

Documenti allegati:

EFFICIENZA DEI SERVIZI PUBBLICI PER L’IMPIEGO

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha incontrato questa sera il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, per concertare azioni e strumenti in grado di potenziare, valorizzare e rendere più efficienti i 550 Centri per l’impiego gestiti dalle Province. Nell’incontro si è stabilito di dare il via ad un tavolo tecnico che, nel giro di un mese, definirà linee guida con le indicazioni sui servizi di assistenza e sugli standard di informatizzazione necessari per mettere in rete la banca dati dei Centri.
L’intento è di arrivare alla definizione di un protocollo d’intesa volto, tra l’altro, a favorire la diffusione del voucher per il lavoro occasionale di tipo accessorio attraverso la rete delle Province italiane sia come strumento di attuazione di politiche attive sul territorio, sia come prestazione che i Servizi Pubblici per l’Impiego possono promuovere presso le realtà produttive locali e i lavoratori disoccupati.
La collaborazione ipotizzata con l’Upi rientra tra gli interventi che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali intende realizzare nei prossimi mesi per la mobilitazione attiva dei Servizi pubblici per l’impiego, nella fase di crisi, attraverso la diversificazione e l’aumento delle tipologie di servizi erogati a livello locale ai fini della facilitazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Per le Province, invece, rappresenta una preziosa occasione per valorizzare il ruolo di sostegno allo sviluppo locale e di qualificazione dei servizi offerti dalla rete dei Centri per l’impiego.

RIFORMA DELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE

In allegato:

lo schema di regolamento recante revisione dell’assetto Ordinamientale, organizzativo e didattico dei licei ai
Sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 Giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla
Legge 6 agosto 2008, n. 133;

lo schema di regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti professionali
Ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;

lo schema di regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti tecnici ai Sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133.

Documenti allegati:

Promuovere la cultura scientifica in Italia: come? L’esempio dell’ European Molecular Biology Laboratory (ELLS)

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), cui aderiscono 32 paesi europei ed extra-europei, ha sviluppato un programma internazionale per la valutazione degli studenti delle scuole superiori (Programme for International Student Assessment – PISA). I risultati italiani del PISA nel 2001 per quanto riguarda la preparazione dei nostri ragazzi nelle materie scientifiche sono scoraggianti: ci posizioniamo tra la 23esima e la 25esima posizione su 32 paesi membri dell’OCSE.

La proporzione di laureati in materie scientifiche sul totale dei laureati in Italia è in chiara e costante diminuzione (European Commission – Eurobarometer 55,2 – Europeans, Science and Technology). Per avere un’idea dell’entità del fenomeno, si noti che in Italia la percentuale di studenti universitari iscritti a corsi di laurea ad orientamento scientifico era di circa il 50% nell’anno accademico 1951/52 e di solo il 30% nell’anno accademico 2000/01.
Questo avviene a dispetto del fatto che i laureati in discipline scientifiche risultano tra i più richiesti dal nostro mercato del lavoro (Università e Lavoro 2004 www.istat.it/DATI/unilav2004/index.html), coerentemente con le principali tendenze dei mercati internazionali. C’è quindi un fabbisogno crescente, che nasce da una domanda attuale e che potrebbe innescare in prospettiva un circuito virtuoso di crescita della ricerca e dell’innovazione tecnologica autonoma.

Il numero ridotto di laureati in materie scientifiche è dovuto, tra le altre cose, alle poche iscrizioni presso facoltà scientifiche da parte di ragazzi/e che completano il corso di studi di istruzione secondaria. Un recente monitoraggio ha rivelato che tale numero é in calo (“Fuga dalle facoltà scientifiche, eppure convengono”, Corriere della Sera, 12 Ottobre 2003) ed alcuni atenei, tra i quali le Università di Bari e di Camerino, hanno cercato di “correre ai ripari”, offrendo ad esempio l’esenzione dalle tasse garantita a tutti coloro che si iscrivono a facoltà scientifiche “pure” (come matematica e fisica).

In realtà il problema non é solo italiano, ma si estende anche ad altri paesi europei. Molti giovani europei sono sempre più disinteressati allo studio delle materie scientifiche anche a scuola, creando difficoltà al mercato del lavoro per il reclutamento di ingegneri e scienziati, necessari a tenere in piedi una economia sempre più basata sulla tecnologia (European Commission – Europe needs more scientists: Report by the High Level Group on Increasing Human Resources for Science and Technology. Brussels. European Commission (2004).

Cosa fare dunque? Oltre ad aumentare in maniera intelligente le risorse e i finanziamenti destinati alla ricerca pubblica [e non con inaugurazioni pompose di nuovi straordinari istituti che dovrebbero risollevare le sorti della ricerca italiana, come l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) nel 2005, o con un nuovo fantomatico CERN italiano (“Grande opera per attirare cervelli stranieri”, Corriere della Sera, 14 marzo 2009), ma che senza basi solide sono destinati a cadere nel vuoto], oggetto di molti accesi dibattiti, uno dei punti cardine su cui fare leva è senza dubbio la promozione della cultura scientifica nella scuola secondaria italiana.
In questo contesto, un esempio utile di ciò che andrebbe fatto è stato proposto dall’European Molecular Biology Laboratory (EMBL). L’EMBL è uno dei più prestigiosi istituti di ricerca di base in biologia molecolare. L’istituto è finanziato attraverso sovvenzioni pubbliche da parte di 20 stati membri (Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera) e dall’Australia, membro associato. L’EMBL ha cinque sedi: una sede centrale ad Heidelberg, l’Istituto Europeo di Bioinformatica (EMBL-IBI) ad Hinxton (Regno Unito) e le sedi di Amburgo Grenoble e Monterotondo in Italia. La sede di Monterotondo dell’EMBL (Mouse Biology Unit) è un centro di eccellenza ed innovazione in genetica murina e genomica funzionale. La stretta collaborazione con altre unità di ricerca dell’EMBL, con le strutture vicine dell’European Mutant Mouse Archive (EMMA) e del Centro Nazionale delle Ricerche (IBC-CNR), così come l’alleanza con numerosi istituti di ricerca italiani ed europei ha consentito lo sviluppo di nuove applicazioni della genetica murina. Queste collaborazioni hanno inoltre permesso la partecipazione dell’EMBL-Monterotondo a numerose iniziative europee finalizzate alla creazione di database internazionali di ricerca e di informazione.

Nel 2003 l’EMBL ha inaugurato una nuova struttura educativa, l’European Learning Laboratory for the Life Sciences (ELLS), all’interno del progetto “Continuing Education for European Biology Teachers (CeeBT)” finanziato dall’Unione Europea e coordinato dall’EMBO (European Molecular Biology Organization), associazione gemellata con l’EMBL. L’obiettivo del CeeBT era quello di fornire agli insegnanti delle scuole superiori un nuovo livello di formazione professionale, tenendo conto dell’importanza cruciale della categoria degli insegnanti per la futura crescita dell’Europa nei campi della ricerca e dello sviluppo. Il progetto si è concluso nel febbraio 2005 e l’ELLS è stato integrato nell’ampio settore dedicato alle attività di formazione avanzata all’interno dell’EMBL nella sede centrale di Heidelberg. Dal 2007 l’ELLS è presente anche nella sede italiana dell’EMBL di Monterotondo.

L’attività principale dell’ELLS è costituita dai LearningLABs, laboratori didattici per insegnanti provenienti da tutta Europa, caratterizzati da attività pratiche che vengono sviluppate dai membri dello staff ELLS insieme ai ricercatori dell’EMBL. Nel corso di tre giorni gli insegnanti hanno l’opportunità di affiancare autorevoli ricercatori in attività sperimentali, seminari, visite alle strutture dell’EMBL, corsi di bioinformatica, giochi educativi e forum di discussione su scienza e società. In Italia, negli ultimi 2 anni, l’ELLS ha organizzato corsi di formazione per insegnanti italiani ed europei a Monterotondo, a Torino, a Palermo e ha accolto numerose scuole di Roma e provincia, Napoli ed Alessandria per entusiasmanti esperienze pratiche rivolte agli studenti. Il materiale didattico sviluppato durante i LearningLABs è disponibile sul sito dell’ELLS (www.embl.it/training/ells). Oltre ad organizzare i LearningLABs, l’ELLS riveste un ruolo importante in tutte le attività di comunicazione dell’EMBL, come visite guidate e giornate aperte. I membri dell’ELLS partecipano regolarmente a numerosi festival e conferenze internazionali di educazione e comunicazione scientifica, in modo da stabilire contatti e scambiare esperienze e materiali. In Italia l’ELLS ha inoltre organizzato eventi in collaborazione con l’Istituto di Biologia cellulare del CNR (CNR-IBC), l’Universita’ di Napoli Federico II, l’Associazione Nazionale di Insegnanti di Scienze Naturali (ANISN), l’organizzazione milanese per la diffusione delle scienze CusMiBio, la Fondazione per le Biotecnologie di Torino e la stazione zoologica “A. Dohrn” di Napoli.

Chiediamo alla simpatica e competente Dr. Rossana De Lorenzi (nella foto, senza camice, ritratta durante un LearningLAB), responsabile delle attività dell’ELLS per l’EMBL di Monterotondo:
-quale pensi che possa essere l’impatto dei Learning LABs a lungo termine sulla cultura scientifica dei ragazzi italiani?
“L’ELLS nasce come una struttura rivolta principalmente agli insegnanti di scienze delle scuole superiori, quindi l’impatto sugli studenti è indiretto, ma non per questo minore. Gli insegnanti che partecipano ai nostri corsi si impegnano a trasferirne i contenuti alle proprie classi, utilizzando o adattando il materiale che forniamo loro per introdurre nelle lezioni argomenti spesso non ancora presenti sui libri di testo. Il nostro obiettivo finale sono naturalmente gli studenti, ma siamo convinti che lavorare con gli insegnanti ci permetta di raggiungere un maggior numero di studenti in maniera più efficace. I nostri corsi approfondiscono argomenti scientifici di grande interesse ed attualità attraverso seminari teorici ed esperienze pratiche. Puntiamo sulla qualità dei corsi – che richiedono una preparazione lunga e complessa – per questo li circoscriviamo ad un massimo di 20 partecipanti. Lo stesso lavoro, se fosse fatto per gli studenti, avrebbe un impatto decisamente irrilevante. Il secondo vantaggio di lavorare con gli insegnanti è che gli argomenti dei corsi vengono da loro adattati alle esigenze delle singole classi ed inseriti in un contesto appropriato nell’ambito del programma scolastico. Abbiamo tuttavia avvertito l’esigenza, soprattutto in Italia, di sviluppare un programma di attività dedicato esclusivamente agli studenti. Al contrario di quello che succede in altri Paesi europei, gli studenti italiani hanno infatti poche occasioni per “sperimentare” la scienza sia nelle scuole – spesso non attrezzate – sia in strutture esterne, ancora poco presenti sul territorio italiano. Per questo motivo nella sede dell’ELLS di Monterotondo abbiamo previsto anche un ciclo di attività per gli studenti, che consistono in una giornata dedicata esclusivamente ad esperienze pratiche. In molti casi abbiamo inoltre organizzato un incontro tra studenti e ricercatori, allo scopo di “riscattare” la figura del ricercatore, in molti casi ancora vittima di pregiudizi, e di discutere sulle prospettive e le reali opportunità offerte da una formazione scientifica.
L’impatto sulla scelta universitaria degli studenti che in maniera diretta o indiretta entrano in contatto con le nostre attività credo sia rilevante, anche se non abbiamo mai effettuato una stima in merito. Siamo però consapevoli del fatto che spesso la scelta della facoltà universitaria sia fortemente condizionata dall’esperienza scolastica e dall’entusiasmo degli insegnanti, il nostro scopo è dunque quello di mantenere vivo questo entusiasmo!”

-sei a conoscenza se attività simili sono organizzate da atenei od organizzazioni italiane, anche in altri ambiti scientifici?
“In Italia esistono diverse realtà interessanti che si occupano di promuovere le scienze della vita, rivolte soprattutto agli studenti. Molte università, istituti di ricerca e musei scientifici organizzano periodicamente visite o conferenze per le scuole. Esistono poi gruppi più strutturati per la diffusione delle scienze come il CusMiBio a Milano (www.cusmibio.unimi.it), o il network dei Life Learning Centre” (www.llc.it), una rete di centri presenti in diverse città italiane (Bari, Napoli, Bologna, Torino, Trieste). Le attività offerte agli studenti sono in genere sviluppate insieme agli insegnanti e consistono in esercitazioni sperimentali su diversi argomenti che prevedono l’utilizzo delle principali tecniche di biologia molecolare. Una delle missioni fondamentali dell’ELLS è quella di interagire con strutture preesistenti a livello italiano ed europeo e di promuovere lo scambio di materiali ed esperienze in modo da arricchire l’offerta formativa complessiva. D’altra parte l’ELLS sostiene la creazione ed il mantenimento di nuove strutture dedicate alla formazione di studenti ed insegnanti in Europa sia contribuendo allo sviluppo delle attività sperimentali, sia coinvolgendo i ricercatori dell’EMBL che sono interessati a comunicare con un pubblico più ampio, magari nel proprio Paese d’origine. Vorrei segnalare inoltre delle iniziative che in maniera diversa dall’ELLS mirano comunque a promuovere la cultura scientifica attraverso competizioni organizzate a livello nazionale ed internazionale. Un esempio è quello delle Olimpiadi di scienze naturali organizzate dall’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali (ANISN), un’iniziativa particolarmente meritevole che ha riscosso un grande successo anche tra gli studenti italiani che l’anno scorso, nella selezione finale che si è tenuta in India, si sono aggiudicati ben 2 medaglie di bronzo! Per quanto riguarda la fisica e la matematica la mia conoscenza è più limitata, so che anche per queste due discipline esistono le olimpiadi a livello internazionale, così come associazioni per sostenere la didattica (ad esempio l’associazione ScienzaVIVA: www.scienzaviva.it) e numerosi Musei che propongono agli studenti semplici attività sperimentali.”

-quale e’ la tua opinione sulle possibilità di sbocchi lavorativi per gli scienziati italiani come “divulgatori” di scienza? Tu come ti sei trovata a passare da ricercatrice a divulgatrice?
“In Italia è molto difficile trovare sbocchi lavorativi nel campo dell’educazione scientifica. La figura del “formatore” o “educatore” non è chiaramente riconosciuta, tanto che non esiste nemmeno un termine in italiano per indicarlo! C’è una chiara esigenza di formazione e di aggiornamento da parte degli insegnanti, perchè la ricerca va veloce ed è difficile rimanere al passo coi tempi senza avere un contatto diretto e costante con chi fa ricerca. Purtroppo conosciamo bene i problemi dei nostri Istituti di ricerca, che difficilmente possono permettersi il “lusso” di reclutare personale dedicato esclusivamente alla diffusione. La divulgazione scientifica in Italia è spesso affidata ad una nicchia di ammirevoli volontari, spinti dalla consapevolezza che “educare” in materia scientifica sia oggi essenziale. Di recente sono nati dei master in comunicazione della scienza, come quello celebre della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, che si propongono di formare soprattutto giornalisti destinati alla radio, TV, internet o stampa scientifica. Questo però è un percorso diverso da quello dell’educatore, che deve secondo me avere una solida base scientifica e seguire da vicino il mondo della ricerca ed i suoi sviluppi.
Sono anche convinta che la scuola sia il contesto ideale in cui fare formazione e diffusione in modo da rendere la scienza parte integrante della cultura generale di ogni cittadino.
Io ho avuto il privilegio di svolgere il mio dottorato di ricerca all’EMBL, dove ho potuto scoprire un mondo che altrimenti avrei ignorato – quello dell’educazione scientifica, appunto, che mi ha immediatamente conquistato. La possibilità di trasmettere il mio amore per la ricerca a persone desiderose di sapere e la prospettiva di contribuire, seppure in minima parte, alla formazione scientifica delle nuove generazioni, sono gli elementi che mi hanno convinto ad intraprendere questa nuova strada che fino ad ora mi ha regalato delle bellissime soddisfazioni e mi stimola a continuare con grande entusiasmo.”

“Plasmare” l’insegnamento della cultura scientifica (senza imporre, però, un piano di studi rigido e prestabilito) nei giovani in età scolare è uno sforzo e un progetto a lungo termine. Iniziative come l’ELLS aiuteranno senza dubbio a sviluppare dei metodi didattici che gli insegnanti delle scuole secondarie potranno adottare per permettere ai ragazzi di comprendere appieno il fascino e la complessità delle sfide scientifiche del nostro tempo.
Di Manlio Vinciguerra

http://www.progetto-rena.it/public/post/laboratorio-italia/78-promuovere-la-cultura-scientifica-in-italia–come–l’esempio-dell’-european-molecular-biology-laboratory-(ells).asp

 

 

 

 

 

Concorso Europa alla Lavagna 2009

Presentiamo il concorso “Europa alla Lavagna 2009”, rivolto agli studenti degli istituti di istruzione secondaria superiore di ogni tipologia ed indirizzo presenti in Italia, con l’obiettivo di stimolare l’interesse degli studenti per la storia, i valori, le politiche e l’avvenire dell’Unione europea, permettendo ai partecipanti, attraverso la realizzazione dei loro progetti, di acquisire gli strumenti necessari per diventare cittadini europei attivi.
Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e dall’Unione Province d’Italia, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Rai-Segretariato Sociale, che intende premiare i migliori spot video e audio sull’Unione europea.
L’iniziativa rientra nella campagna di informazione e comunicazione  rivolta ai giovani in vista delle elezioni del Parlamento Europeo che UPI, con la collaborazione dell’associazione TECLA, sta realizzando in vista della imminente scadenza elettorale.
Il concorso è stato presentato in occasione del Convegno “Cittadini in Provincia, Cittadini in Europa” dello scorso 23 Marzo, promosso dalla Provincia di Roma, UPI e TECLA, con l’obiettivo di promuovere un confronto con le Istituzioni nazionali ed europee sul ruolo delle Province nel favorire la partecipazione dei cittadini, in particolare dei giovani, alla costruzione dell’Europa attraverso processi di democrazia partecipativa.

Convinti che la cultura, la scuola e le istituzioni locali possano fornire un contributo determinante alla creazione ed al sostegno del sentimento europeo tra i giovani e dunque alla formazione del cittadino europeo e alla stessa crescita dell’idea di Europa, con la presente siamo a chiedervi di dare massima visibilità a tale iniziativa, attraverso la pubblicazione del concorso sul sito web ufficiale dell’ente, attraverso la promozione dello stesso presso le scuole secondarie della vostra Provincia e ogni altra attività di sensibilizzazione rivolta ai giovani che il vostro Ufficio Europa sta già promuovendo.
Si inviano in allegato il bando e la scheda di partecipazione al Concorso, che troverete già online sul sito web della Commissione Europea, dell’UPI e di TECLA.

In allegato il Bando di Concorso e la scheda di partecipazione

Documenti allegati:

EDILIZIA SCOLASTICA: ANCI E UPI SCRIVONO AI MINISTRO FITTO E GELMINI

‘’Attivare quanto prima il tavolo di monitoraggio e valutazione delle attivita’, previsto dalla Intesa raggiunta il 28 gennaio scorso, in sede di Conferenza Unificata tra il Governo, le Regioni e province autonome e le Autonomie locali, sugli ‘indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi anche non strutturali negli edifici scolastici”’. E’ questa la richiesta contenuta in una lettera che i Presidenti di ANCI e Upi, Leonardo Domenici e Fabio Melilli hanno inviato ai Ministri Fitto e Gelmini.
Nel rappresentare ai Ministri ‘’l’urgenza di conoscere l’entita’ dei finanziamenti disponibili per i lavori che si renderanno necessari successivamente alla rilevazione” Domenici e Melilli segnalano che da parte di Comuni e Province ‘’giungono, infatti, forti e motivate preoccupazioni circa la possibilita’ reale di intervenire senza avere risorse dedicate agli interventi che si rendessero necessari a seguito della rilevazione che sta per essere avviata”.
‘’Riteniamo, pertanto, opportuno – concludono i due Presidenti – attivare quanto prima il tavolo di monitoraggio e valutazione delle attivita’, previsto dalla stessa Intesa, come la sede opportuna per la definizione dei criteri per l’assegnazione delle risorse che saranno rese disponibili per il pieno raggiungimento delle finalita’ sottese all’iniziativa”.

Cerca