Categoria: Istituzioni e Riforme

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L’elenco dei Comuni a sostegno delle Province

Nel giugno del 2019, per sollecitare istituzioni nazionali e locali, forze economiche sociali e la stessa opinione pubblica rispetto alla necessità di avviare una revisione della riforma delle Province, avendone ormai colti tutti i limiti, l’Unione delle Province d’Italia ha voluto verificare l’opinione dei Comuni al riguardo.

A questo scopo è stata proposta ai Sindaci la sottoscrizione di un Ordine del Giorno in cui si evidenza l’urgenza di procedere verso il rafforzamento e la valorizzazione di queste istituzioni, non come astratta difesa di un sistema consolidato, ma per il ruolo e l’importanza che le Province rivestono per i Comuni nella quotidianità dell’azione amministrativa.

Il tema centrale non sono dunque le istituzioni in quanto tali, ma i servizi che devono essere garantiti ai cittadini e la necessità di assicurare agli Enti locali la possibilità di svolgere a pieno le funzioni assegnate dalle leggi, nel quadro disegnato dalla Costituzione.

Nel giro di pochi mesi l’ordine del giorno è stato accolto e sottoscritto dal 77% dei Sindaci dei Comuni delle 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario, e la sua discussione è stata l’occasione per dedicare a questi temi sedute dei Consigli Comunali e incontri pubblici con i cittadini.

Nelle pagine che seguono, scorrendo i nomi degli oltre 4.300 Comuni che hanno voluto aderire all’iniziativa, si percorre l’Italia di piccole e grandi realtà, di città che evocano la storia stessa del Paese.

E’ l’Italia delle Province, quella dove si costruisce buona parte della ricchezza del Paese. Ma è anche l’Italia delle aree interne, quella presidiata dai comuni per lo più piccoli e piccolissimi, delle montagne e delle valli, per cui le Province restano un sostegno forte e indispensabile.

Rispettando l’impegno preso con i tanti Sindaci e Consiglieri comunali che hanno voluto, attraverso questo ordine del giorno, far sentire la voce delle loro comunità, l’Unione delle Province d’Italia consegna l’elenco dei sottoscrittori all’attenzione delle massime cariche dello Stato, ribadendo così la richiesta dei territori di vedersi riconosciuta piena capacità istituzionale e di potere disporre delle risorse indispensabili a garantire per tutti i cittadini uguale accesso a servizi efficienti.

La pubblicazione con l’elenco dei Comuni sottoscrittori

Il testo dell’ordine del giorno a sostegno Province 2019

 

NB L’elenco è in continuo aggiornamento: per adesioni inviare una mail a [email protected] specificando nell’oggetto ADESIONE DEL COMUNE/SINDACO/amminsitratore comunale DI…….

 

Le foto dell’incontro tra la delegazione UPI e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Nel post pubblichiamo una galleria di foto scattate dal Servizio Fotografico del Quirinale in occasione dell’incontro tra la delegazione UPI e il Presidente della Repubblica per la consegna dell’elenco dei comuni che hanno sottoscritto l’Ordine del Giorno a sostegno delle Province.

 

Il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, Sindaco e Presidente di Ravenna, è stato accompagnato da:

Silvia Chiassai Martini, Presidente della Provincia di Arezzo; Stefano Marcon, Presidente della Provincia di Treviso; Vittorio Poma, Presidente della Provincia di Pavia; Antonio Pompeo, Presidente della Provincia di Frosinone; Pierluigi Peracchini, Presidente e Sindaco della Spezia; Federico Borgna, Presidente e Sindaco di Cuneo; Piero Marrese, Presidente della Provincia di Matera; Giorgio Magliocca, Presidente della Provincia di Caserta; Angelo Caruso, Presidente della Provincia dell’Aquila; Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce.

 

La consegna al Presidente della Repubblica della Pubblicazione con l’elenco dei Comuni che hanno sottoscritto l’ordine del giorno a sostegno delle Province

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Direttore generale UPI, Piero Antonelli

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Cuneo, Federico Borgna

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia della Spezia Pierluigi Peracchini

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Pavia, Vittorio Poma

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente dell’UPI Michele de Pascale

Le foto dell’incontro tra la delegazione UPI e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Nel post pubblichiamo una galleria di foto scattate dal Servizio Fotografico del Quirinale in occasione dell’incontro tra la delegazione UPI e il Presidente della Repubblica per la consegna dell’elenco dei comuni che hanno sottoscritto l’Ordine del Giorno a sostegno delle Province.

 

Il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, Sindaco e Presidente di Ravenna, è stato accompagnato da:

Silvia Chiassai Martini, Presidente della Provincia di Arezzo; Stefano Marcon, Presidente della Provincia di Treviso; Vittorio Poma, Presidente della Provincia di Pavia; Antonio Pompeo, Presidente della Provincia di Frosinone; Pierluigi Peracchini, Presidente e Sindaco della Spezia; Federico Borgna, Presidente e Sindaco di Cuneo; Piero Marrese, Presidente della Provincia di Matera; Giorgio Magliocca, Presidente della Provincia di Caserta; Angelo Caruso, Presidente della Provincia dell’Aquila; Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce.

 

La consegna al Presidente della Repubblica della Pubblicazione con l’elenco dei Comuni che hanno sottoscritto l’ordine del giorno a sostegno delle Province

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Direttore generale UPI, Piero Antonelli

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Cuneo, Federico Borgna

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia della Spezia Pierluigi Peracchini

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Pavia, Vittorio Poma

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini

 

Il saluto tra il Presidente della Repubblica e il Presidente dell’UPI Michele de Pascale

“Piena adesione delle Province al Manifesto dei Sindaci proposto da ANCI Veneto”

“Da anni ormai, dopo gli effetti negativi della Legge Delrio e la bocciatura della riforma costituzionale da parte dei cittadini con il referendum del 2016, – continua Marcon – le Province avanzano le loro richieste per il ripristino della legalità costituzionale, attraverso il riconoscimento dell’autonomia organizzativa e finanziaria alle Province e della legittimazione democratica degli organi”.

Non si tratta di una battaglia per mantenere posizioni di privilegio, ma per garantire servizi e sicurezza ai cittadini, con i necessari interventi di manutenzione delle strade e delle scuole.

Le Province del Veneto devono tenere in sicurezza oltre 7200 km di strade e circa 550 istituti scolastici secondari di 2° grado con medie di oltre 9mila classi. Poi c’è la tutela dell’ambiente e la prevenzione dal dissesto idrogeologico, fortemente ridotti a seguito dei tagli dissennati e insostenibili alle risorse disponibili per le Province”.

“E’ urgente altresì – conclude Marcon – intervenire sulle modalità di elezione degli organi; il permanere dell’attuale sistema e il doppio ruolo come oggi imposto dalla Legge Delrio, impone ai Sindaci un enorme aggravio di responsabilità che non fa il bene dei cittadini”.

“Ribadisco dunque due punti essenziali del “manifesto” di ANCI Veneto, sottolineandone la grande valenza istituzionale:

“I Comuni devono fare squadra con le Province che sono anch’esse espressione di uno dei livelli fondamentali del governo locale, cariche di storia e nate dall’aggregazione di territori con un tessuto storico e culturale omogeneo. Vanno create le condizioni affinché possano essere esercitate al meglio le loro competenze: la cura degli interventi a difesa del suolo e il consolidamento delle aree a rischio; della viabilità di una capillare rete stradale che collega tra loro piccoli e piccolissimi centri con le città più grandi; della gestione delle scuole secondarie superiori, assicurandone sicurezza e funzionalità. I Sindaci ritengono che il consolidamento dell’esperienza della Provincia quale ambito di positivo riferimento per il livello comunale, vada accompagnato da un rilancio dell’autorevolezza istituzionale e della capacità di coordinamento del territorio Provinciale: obiettivo perseguibile con la previsione della legittimazione democratica della figura del Presidente, il ripristino di una forma collegiale e riconosciuta del suo esecutivo e l’elezione diretta del Consiglio Provinciale.

I Sindaci sono il motore dell’autonomia e del processo federalista; i processi di autonomia differenziata non debbono snaturare il ruolo delle Regioni come enti di legislazione, programmazione e indirizzo ma esaltare i principi costituzionali di autonomia e sussidiarietà attraverso il riconoscimento delle funzioni amministrative a Comuni, Province e Città metropolitane con i Comuni che possono svolgere un ruolo da protagonisti. Questo processo deve avvenire in un quadro coordinato e coerente di scelte del legislatore statale e dei legislatori regionali che portino ad una chiara definizione di compiti e responsabilità di ciascun livello di governo. Chiarezza di competenze, semplificazione delle procedure, eliminazione di strutture intermedie e di adempimenti consentono di dare risposte certe e tempestive a cittadini e imprese che richiedono alle Amministrazioni autorizzazioni e abilitazioni per svolgere la loro attività.”

“Piena adesione delle Province al Manifesto dei Sindaci proposto da ANCI Veneto”

“Da anni ormai, dopo gli effetti negativi della Legge Delrio e la bocciatura della riforma costituzionale da parte dei cittadini con il referendum del 2016, – continua Marcon – le Province avanzano le loro richieste per il ripristino della legalità costituzionale, attraverso il riconoscimento dell’autonomia organizzativa e finanziaria alle Province e della legittimazione democratica degli organi”.

Non si tratta di una battaglia per mantenere posizioni di privilegio, ma per garantire servizi e sicurezza ai cittadini, con i necessari interventi di manutenzione delle strade e delle scuole.

Le Province del Veneto devono tenere in sicurezza oltre 7200 km di strade e circa 550 istituti scolastici secondari di 2° grado con medie di oltre 9mila classi. Poi c’è la tutela dell’ambiente e la prevenzione dal dissesto idrogeologico, fortemente ridotti a seguito dei tagli dissennati e insostenibili alle risorse disponibili per le Province”.

“E’ urgente altresì – conclude Marcon – intervenire sulle modalità di elezione degli organi; il permanere dell’attuale sistema e il doppio ruolo come oggi imposto dalla Legge Delrio, impone ai Sindaci un enorme aggravio di responsabilità che non fa il bene dei cittadini”.

“Ribadisco dunque due punti essenziali del “manifesto” di ANCI Veneto, sottolineandone la grande valenza istituzionale:

“I Comuni devono fare squadra con le Province che sono anch’esse espressione di uno dei livelli fondamentali del governo locale, cariche di storia e nate dall’aggregazione di territori con un tessuto storico e culturale omogeneo. Vanno create le condizioni affinché possano essere esercitate al meglio le loro competenze: la cura degli interventi a difesa del suolo e il consolidamento delle aree a rischio; della viabilità di una capillare rete stradale che collega tra loro piccoli e piccolissimi centri con le città più grandi; della gestione delle scuole secondarie superiori, assicurandone sicurezza e funzionalità. I Sindaci ritengono che il consolidamento dell’esperienza della Provincia quale ambito di positivo riferimento per il livello comunale, vada accompagnato da un rilancio dell’autorevolezza istituzionale e della capacità di coordinamento del territorio Provinciale: obiettivo perseguibile con la previsione della legittimazione democratica della figura del Presidente, il ripristino di una forma collegiale e riconosciuta del suo esecutivo e l’elezione diretta del Consiglio Provinciale.

I Sindaci sono il motore dell’autonomia e del processo federalista; i processi di autonomia differenziata non debbono snaturare il ruolo delle Regioni come enti di legislazione, programmazione e indirizzo ma esaltare i principi costituzionali di autonomia e sussidiarietà attraverso il riconoscimento delle funzioni amministrative a Comuni, Province e Città metropolitane con i Comuni che possono svolgere un ruolo da protagonisti. Questo processo deve avvenire in un quadro coordinato e coerente di scelte del legislatore statale e dei legislatori regionali che portino ad una chiara definizione di compiti e responsabilità di ciascun livello di governo. Chiarezza di competenze, semplificazione delle procedure, eliminazione di strutture intermedie e di adempimenti consentono di dare risposte certe e tempestive a cittadini e imprese che richiedono alle Amministrazioni autorizzazioni e abilitazioni per svolgere la loro attività.”

Ordine del Giorno Associazioni Enti locali Lombardia, Veneto, Emilia Romagna

Pubblichiamo l’Ordine del Giorno delle Associazioni degli Enitl locali di Lombardia, Veneto, Emilia – Romagna, sul Processo di Attuazione del Regionalismo differenziato, approvato a Mantova il 19 giugno.

Autonomia differenziata – Ordine del Giorno Enti locali Lombardia Veneto Emilia Romagna

 

 

Milleproroghe, confermato da Commissioni no ad election day Province

“Le Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali hanno respinto gli emendamenti che permetterebbero di svolgere tutte le prossime elezioni delle Province in un’unica data. Non ci sarà quindi un election day per le Province che andranno al voto in più giornate: il 31 ottobre si voterà per 47 Presidenti e 27 Consigli Provinciali, e a gennaio per i 43 Consigli provinciali rimasti.  Una scelta irragionevole e foriera di sprechi di cui non comprendiamo le motivazioni”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Achille Variati, all’indomani della votazione nelle Commissioni alla Camera dei Deputati sul decreto milleproroghe, nella quale sono stati respinti gli emendamenti che prevedono di realizzare un vero election day per le 70 Province che andranno al voto entro gennaio 2019.
“Tra ottobre e gennaio dunque -ribadisce Variati – i Sindaci e i Consiglieri Comunali saranno chiamati più volte a votare, prima per il Presidente e poi, dopo due mesi, per il Consiglio provinciale, e siccome non è stata nemmeno cancellata l’assurda regola che non consente ai Sindaci con meno di 12 mesi di mandato di candidarsi, è confermata anche la limitazione della rappresentanza democratica e territoriale.
Resta il nodo dell’emergenza finanziaria delle Province– conclude poi il Presidente dell’UPI – alcune delle quali non sono ancora riuscite ad approvare i bilanci a causa della mancanza delle risorse per assicurare i servizi essenziali, a partire dalla garanzia della sicurezza di scuole, strade e ambiente. Risposte che il Governo dovrà dare nella prossima Legge di Bilancio e su cui aspettiamo di essere chiamati quanto prima da Palazzo Chigi, per avviare un confronto costruttivo e presentare le nostre proposte”.

Il Presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi nuovo Vice Presidente Upi

È Nicola Valluzzi, il Presidente della Provincia di Potenza, il nuovo Vice Presidente dell’Upi. A nominarlo è stato il Presidente Achille Variati sottolineando come “il Presidente Valluzzi è ormai da anni un punto di riferimento dell’Associazione, protagonista nelle occasioni di confronto con Governo e Parlamento,  e impegnato a seguire alcuni dei temi più importanti all’ordine del giorno a partire dalle riforme istituzionali.
In questo nuovo incarico non potrà che assicurare, con la sua autorevolezza, un contributo ancora più determinante ai tavoli di lavoro cui l’Upi è chiamata ad intervenire per restituire dignità alle Province e assicurare ai territori e alle comunità servizi e diritti essenziali”.

Province, Variati al Ministro Salvini “Election day il 31 gennaio e apertura tavolo per revisione profonda della riforma”.

“Ieri il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha fatto dichiarazioni importanti sulle Province, che come Upi abbiamo molto apprezzato. Dopo anni di silenzio, finalmente il Ministero dell’Interno torna ad occuparsi delle Province, preannunciando la volontà di rivedere profondamente la riforma della Legge 56/14 e di restituire dignità e coerenza a questa istituzione”.
Lo ha detto il Presidente dell’Upi Achille Variati intervenendo al Viminale alla riunione della Conferenza Stato Città che ha poi sottolineato come questo intento rischia di essere compromesso dalla norma del milleproroghe appena varata dal Governo che, fissa le elezioni provinciali al 31 ottobre, anticipando a quella data la votazione dei Consigli provinciali che scadranno entro dicembre.
“Il 31 ottobre, quindi – ha spiegato Variati –  si voterà per 47 Presidenti e 27 Consigli Provinciali, e a gennaio si tornerà a votare per i restanti 43 Consigli provinciali. Questo vuol dire non solo che non ci sarà un election day, ma che in 32 Province, si voterà il 31 ottobre per il Presidente e a gennaio per il Consiglio, consolidando la confusione creata dalla riforma.
Per questo come Upi proporremo al Parlamento di modificare questa data con il 31 gennaio 2019, in modo da arrivare ad un vero “election day” che coinvolgerà 70 province sulle 76 totali.
Resta per noi essenziale – ha poi concluso Variati – una revisione profonda delle attuali norme che regolano le Province che, in linea con la Costituzione, consolidi queste istituzioni non solo da punto di vista degli organi, ma soprattutto per le competenze e le relative risorse, per assicurare i servizi ai cittadini nell’ottica della semplificazione. Su questi temi chiediamo al Ministro Salvini un incontro, per presentare le nostre proposte e trovare insieme le soluzioni migliori ad uscire dal caos in cui sono stati lasciati i territori”.

Milleproroghe: secondo indiscrezioni stampa il Govenro penserebbe ad elezioni Province il 14 ottobre 2018

“La norma che prorogherebbe i mandati di Presidenti di Provincia e Consigli Provinciali fino ad ottobre 2018 fissando nel 14 ottobre la data unica per le elezioni provinciali, che secondo la stampa sarebbe contenuta nel decreto milleproroghe all’esame del Consiglio dei Ministri, è sbagliata e dannosa. Se confermata, tra ottobre 2018 e gennaio 2019 rischieremo di avere almeno tre tornate elettorali per i Consigli provinciali, altro che election day”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi Achille Variati, sottolineando come “probabilmente la norma nasce dalla mancata conoscenza del caos istituzionale creato dalla legge 56/14: un quadro frastagliato e disomogeneo, che da qui al gennaio 2019 vedrà la scadenza dei mandati di 48 Presidenti di Provincia e 70 Consigli provinciali, in date tutte diverse. Se si confermasse il 14 ottobre, entro quella data si potrebbero tenere le elezioni di solo 12 Consigli Provinciali su 70, perché il mandato dei restanti 58 scadrà tra novembre 2018 e gennaio 2019.
Questa delle scadenze diversificate è una delle incongruenze della Legge 56/14 – prosegue Variati – che devono essere risolte, come la limitazione della candidabilità a Presidente di Provincia dei Sindaci con meno di 18 mesi di mandato, che, a causa della importante tornata amministrativa del 2019, non permetterebbe ad oltre il 60% dei sindaci di candidarsi. Abbiamo esempi di Province, come Biella in cui ad ottobre avrebbero legittimità a competere per la presidenza della Provincia solo 13 Sindaci su 78; a Reggio Emilia, 10 su 42; a Siena 6 su 35, ma la situazione è complessa in tutto il Paese.  Il risultato è la grave limitazione della rappresentanza democratica e territoriale in istituzioni della repubblica che si occupano, ricordiamolo, di temi chiave per le comunità: dalle scuole superiori alle strade, all’ambiente, solo per citare quelle che interessano la stessa sicurezza dei cittadini.
Per questo – conclude Variati – chiediamo al Governo di fermarsi, di non inserire norme di proroga organi nel decreto legge e di aprire immediatamente un confronto nel merito per individuare la soluzione migliore.  La riforma delle Province deve essere profondamente modificata: prima di arrivare alle elezioni, bisogna avere chiaro cosa dovrà fare, con quali responsabilità, e con quali risorse, questa istituzione. O gli errori commessi saranno confermati da questo Governo”. 

Le Province incontrano il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani

Trovare soluzioni alla difficile situazione finanziaria delle Province ed intervenire con una revisione della Legge Delrio, per tornare a dare risposte alle comunità e ai territori. Di questo si è parlato nell’incontro avuto oggi tra il Ministro degli Affari Regionali Erika Stefani e una delegazione dell’Ufficio di Presidenza Upi composta dal Presidente Achille Variati, e dai Presidente Nicola Valluzzi, Provincia di Potenza, e Giammaria Manghi, Provincia di Reggio Emilia.
 
“La situazione di emergenza causata dai tagli ai bilanci ingiustificati subiti negli anni passati è tutt’altro che risolta – hanno detto i Presidenti al Ministro – e i servizi per i cittadini continuano a risentirne: ancora diverse Province non sono state in grado di approvare i bilanci triennali. C’è poi da sciogliere i nodi più critici della riforma delle Province, che a quattro anni dall’entrata in vigore mostra pesanti lacune sia per quanto riguarda le funzioni che per gli organi politici. Nodi che saranno evidenti se non si interviene al più presto quando, tra settembre gennaio prossimo, scadranno i mandati di 48 Presidenti di Provincia e di 71 Consigli provinciali. Per non dire della confusione sui territori, dove invece che semplificare sono stati creati ulteriori enti intermedi che stanno causando complicazioni e sovrapposizioni di burocrazia.
 
L’incontro di oggi – hanno concluso i rappresentanti dell’Upi – è stato certamente positivo: con il Ministro Stefani si è da subito impostato il confronto in un clima di rispetto istituzionale e collaborazione. Ora ci auguriamo che si riesca a trovare le prime risposte già nei prossimi provvedimenti del Governo ma riteniamo essenziale che si sia aperta, da oggi, una fase di dialogo e confronto costruttivo”.
 
 

L’appello dei Presidenti e “Restituire dignità, autonomia e autorevolezza alle Province”

“Tra i prossimi mesi di settembre e gennaio scadrà il mandato di 48 Presidenti di Provincia e di 70 Consigli Provinciali su 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario. 
Il sistema elettorale adottato dalla legge 56/14, pensato come transitorio, presenta evidenti criticità. Occorre che Parlamento e Governo prendano una decisione: tornare ad un sistema a suffragio universale di elezione diretta o mantenere l’elezione di secondo grado, che deve però essere rivisto totalmente”. A quattro anni dall’  entrata in vigore della Legge 56/14 i Presidenti di Provincia riuniti in Assemblea a Bergamo chiedono una profonda revisione della riforma , che restituisca autorevolezza, funzioni certe e risorse a queste istituzioni. 
“Bisogna restituire autorevolezza alle Province – dichiara il Presidente dell’Upi Achille Variati aprendo i lavori dell’Assemblea –  Bisogna tornare ad assicurare autonomia finanziaria e risorse per assicurare i servizi ai cittadini. Serve personale qualificato per fare ripartire la macchina amministrativa. La crisi finanziaria causata dai tagli manifestamente irragionevoli delle manovre finanziarie, è tutt’altro che risolta: 3 Province sono in dissesto,  11 Province sono in pre-dissesto; non tutte le Province hanno ancora approvato il bilancio 2018 -2020;  le Province che hanno approvato il bilancio triennale, sono riuscite a farlo solo con operazioni contabili, senza garantire la piena copertura delle spese per le funzioni fondamentali e i servizi ai cittadini. 
Mancano a regime 280 milioni, 90 milioni nel 2018,  che sono il totale di risparmio eccessivo di spesa per personale a seguito del riordino delle funzioni, calcolato in maniera errata nel 2014″.

Il presidente Variati ha poi presentato le richieste delle Province da risolvere nell’immediato attraverso il DL omnibus.

Assegnazione alle Province di 90 milioni destinati all’esercizio delle funzioni fondamentali e per il conseguimento degli equilibri di parte corrente risorse per l’anno 2018;

Evitare l’azzeramento dei flussi finanziari delle Province che si sta verificando per i recuperi che lo Stato opera, a fronte dei mancati versamenti dei tagli imposti dalle manovre economiche, a valere sull’imposta RCAuto e sull’imposta Provinciale di Trascrizione

Disapplicazione delle sanzioni per le Province per il mancato saldo di finanza pubblica 2017, anche per non vanificare le opportunità relative allo sblocco del turn over, dopo oltre 5 anni di blocco totale.

Fondo sperimentale di riequilibrio per province e città metropolitane, copertura che si rende necessaria ed improcrastinabile al fine di garantire l’immediata assegnazione delle rispettive risorse ai singoli enti.

Una norma che, in coerenza con le disposizioni della Costituzione, riconduca pienamente, nell’immediato, la disciplina delle Province nell’ambito dell’ordinamento degli enti locali, con l’obiettivo di dare una prospettiva certa all’assetto e al funzionamento delle Province quali istituzioni costitutive della Repubblica, al pari dei Comuni e delle Città metropolitane.

La proroga degli organi dei mandati dei Presidenti di Provincia e dei Consigli in scadenza fino al gennaio 2019, in attesa di una disciplina organica sul sistema elettorale delle Province, coerente con la Costituzione. 

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