In allegato il documento
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In allegato l’O.d.g.
In allegato, la relazione del Prof. Stelio Mangiameli “Il livello provinciale nell’ordinamento italiano e la comparazione con le forme di governo intermedio di Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Polonia”.
Andrà in onda sabato 18 ottobre, all’interno della trasmissione “Quello che, rubrica settimanale della testata Rai Parlamento” alle ore 10,45, lo speciale della rubrica “Regioni” dedicato all’Assemblea Generale dell’Upi e alle Province.
Il programma, di circa 20′, partirà dall’Assemblea dell’Upi per raccontare, con servizi e interviste, i lavori dell’assemblea di Torino, ma anche cosa fanno le Province in Italia e in Europa e ascoltare gli umori della gente sulle nuove Province. Il commento in studio è del Presidente dell’Upi, Fabio Melilli.
In allegato l’intervento
“Il Ministro Maroni ha con nettezza ribadito la necessità che il Paese sia organizzato in Comuni, Province e Regioni, mettendo la parola fine al dibattito sulle Province, ribadendo come i livelli di governo del nostro Paese debbano restare quelli previsti dalla nostra Costituzione. “.
E’ il commento del Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, alle dichiarazioni espresse dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni, nel suo intervento ai lavori dell’Assemblea Generale delle Province d’Italia che si chiude oggi a Torino.
“A nessuno sfugge la necessità di riorganizzare e semplificare il sistema, per renderlo più funzionale alle esigenze del Paese. Noi ribadiamo che in questa sfida, che è prioritaria, il Governo troverà le Province, come i Comuni e le Regioni, pronte a fare la loro parte”.
Con i lavori di oggi si è conclusa l’Assemblea generale delle Province italiane, cui hanno preso parte quasi mille amministratori delle Province, Presidenti, Assessori, presidenti di Consiglio e Consiglieri provinciali, in una “tre giorni di lavori” molto intensa, che ha visto gli interventi di più oltre 50 ospiti e rappresentanti delle Province e delle Autonomie locali.
Il presidente della Provincia di Napoli Dino Di Palma, nel corso dell’assemblea nazionale dell’Upi in corso di svolgimento a Torino ha dichiarato: “Il rischio, parlando di città metropolitana, è quello di raccontare una bellissima storia, ormai ripetuta tante volte, ma senza mai vederne la fine, il compimento, la attuazione.
Tutti abbiamo perso il conto di quanti anni la città metropolitana è al centro del dibattito politico, di convegni, conferenze, tavole rotonde, gruppi di lavoro. Ogni volta sembra quella decisiva, sempre fino ad oggi, senza alcuna concretizzazione. Ad attuali norme le città metropolitane non si realizzeranno mai. All’inizio dell’attuale legislatura è poi ricominciato l’indegno balletto sulle Province da parte di tante forze politiche di centrodestra e di centrosinistra sull’abolizione delle Province. Senza contare che alle prossime amministrative andremo a votare invece addirittura per altre nuove Province – volute dal centrodestra e dal centrosinistra, a secondo degli interessi territoriali”.
“Le città metropolitane possono essere uno strumento utile per i nostri territori? A questa domanda possiamo rispondere positivamente ma soltanto ad alcune condizioni irrinunciabili: innanzitutto i tempi per la istituzione della città metropolitana devono essere rapidissimi con sostanziale modifica delle attuali norme, portando attraverso strumenti legislativi a far coincidere la scadenza dei mandati dei comuni capoluogo con quella delle amministrazioni provinciali. Se si vuole dare attuazione al dettato costituzione questo è certamente il momento. Per realizzare la città metropolitana deve scomparire sia il comune capoluogo che la provincia. Anche questo passaggio, non da tutti condiviso, è fondamentale. Nessuno pensi di attuare le città metropolitane semplicemente determinando la scomparsa della Provincia, caricando sul comune capoluogo il ruolo guida. Questa non sarebbe una riforma condivisa, in particolare in realtà complesse come per esempio il Napoletano e il Milanese, dove vi sono decine di comuni con popolazioni superiore ai cinquantamila abitanti e che vedrebbero un ‘capoluogo-centrismo’ che hanno sempre combattuto. Non si possono istituire le città metropolitane se non si attua un confronto serrato con le Regioni e con l’Anci. Si deve passare necessariamente attraverso una redistribuzione di funzioni e di ruoli. Senza questo non c’è città metropolitana. Infine è necessario che le assemblee delle città metropolitane siano elettive: si deve eleggere il sindaco o il presidente e i consiglieri. Senza questo lavoro credo che per le città metropolitane non vi sarà alcun futuro”. Così ha concluso il presidente Di Palma.
In allegato. il testo della relazione del Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e Vice Presidente dell’Upi, Massimo Rossi sul Codice delle Autonomie locali.
CLicca per accedere allo streaming on line dei lavori dell’Assemblea Generale delle Province d’Italia, in svolgimento a Torino dal 13 al 15 ottobre 2008.
In allegato, la relazione che il Presidente dell’Upi Fabio Melilli, ha pronunciato, aprendo i lavori dell’Assemblea generale delle Province d’Italia a Torino.
Pubblichiamo il discorso inviato dal Presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano, in occasione dell’apertura dei lavori dell’Assemblea.
“I temi che verranno affrontati a Torino, dall’Assemblea Generale dell’Unione delle Province italiane sono di grande rilevanbza e attualità ai fini del riordino del sistema delle autonomie locali e del relativo fianziamento. Le esigenze di razionalizzazione dei livelli di decsione e di responsabilità, richiedono proposte chiare e coragiose che, scevre da visioni, particolaristiche, abbiano l’obiettivo di semplificare l’architettura istituzionale, evitando dannose sovrapposizini di competenze e ottimizzando l’impiego delle limitate risorse disponibili.
Con l’auspicio che dai lavori della vostra assemblea emergano utili analisi ed approfondimenti a tal fine, anche sulla base delle esperienze degli altri Paese, invio a Lei, ai Presidenti delle Province e a tutti i convenuti un cordiale augurio di buon lavoro.
Giorgio Napolitano”.
Pubblichiamo il messaggio inviato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, in occasione dell’apertura dell’Assemblea Generale delle Province a Torino.
“Caro Presidente Saitta,
in apertura dell’Assemblea Generale delle Province italiane accolgo con piacere l’inviot di fare pervenire a Lei, agli amministratori localie agli illustri ospiti un messaggio di saluto con gli auguri di proficuo lavoro.
Abbiamo dato avvio al grande progetto di riforma federale dello Stato con il contributo attivo dell’Upi, di cui ho apprezzato il senso di responsabilità ed il convinto impegno nel dare una svolta significativa alle urgenti modifiche da apportare al funzionamneto del sistema politico istituzionale.
Facciamo tesoro di questa esperienza con la consapevolezza che l’attuale momnto di crisi internazionale sarà sicuramente superato con un confronto sereno di idee e di interessi, seppure severo e rigoroso, ma sempre indirizzato al bene generale del Paese.
Con questo spirito intendo continuare a lavorare per ridare fiducia e slancio all’Italia e Voi tutti siete chiamati a coparteicpare a questo sforzo comune, ciascuno nel suo ambito e ciascuno con la propria parte di responsabilità.
Dialettica e confronto debbono guidare i nostri passi per creare una nuova crescita e nuovi traguardi.
Un grazie di cuore pe ril lavoro che svolgete e per la competenza che dimostrate nella quotidiana attività amministrativa.
Silvio Berlusconi”.