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Il Presidente dell’Upi incontra il Ministro Baccini Melilli: “Lavoriamo insieme per la modernizzazione del Paese”
Semplificazione dei procedimenti amministrativi, modernizzazione della pubblica amministrazione, sostegno alle politiche di innovazione tecnologica delle Province: queste le priorità presentate oggi dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli al Ministro della Funzione pubblica, Mario Baccini.
“I cittadini che si rivolgono alle istituzioni – ha sottolineato il Presidente Melilli – hanno bisogno di risposte certe, efficaci e soprattutto, rapide il più possibile. Per questo c’è bisogno che le nostre strutture amministrative siano pronte a seguire percorsi burocratici ‘leggeri’, attraverso procedure semplificate, assistiti in questo dalle nuove tecnologie. E’ una sfida che ci vede impegnati in prima linea e su cui chiediamo al Governo un sostegno, attraverso la definizione di strategie di progetti comuni che possano favorire la modernizzazione del sistema”.
Il presidente Melilli ha poi sottolineato al Ministro il problema delle norme sulla incompatibilità e ineleggibilità “sulle quali – ha detto – è necessario che si torni a definire una linea nazionale comune. Non possiamo, su questo tema, lasciare che si definiscano norme diverse da Regione a Regione”.
Il Ministro Baccini ha dato la sua piena disponibilità ad affrontare le richieste presentate dall’Upi, e ha ribadito come la modernizzazione e il miglioramento dei livelli di efficienza della Pubblica Amministrazione siano obiettivi prioritari del suo programma di lavoro. Per questo il Ministro ha sollecitato a sua volta le Province a raccogliere la sfida del ‘silenzio-assenso’, che può assicurare ai cittadini risposte certe dalla pubblica amministrazione. “Siamo pronti – ha risposto Melilli – a dare seguito a questa richiesta del Ministro, anche individuando nei regolamenti delle Province, tutte quelle norme sulle quali è possibile attuare questo principio”.
IN ALLEGATO, LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELL’UPI, FABIO MELILLI, ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE PROVINCE D’ITALIA, IN PROGRAMMA A FIRENZE DAL 22 AL 24 OTTOBRE.
L’ Assessorato per il Supporto ai Comuni partecipa a Dire&Fare2005 per presentare i nuovi servizi di ReForm, il Portale della Pubblica Amministrazione, e, soprattutto, la Consulta provinciale dei piccoli comuni, un nuovo strumento di governance per lo sviluppo locale.
La Provincia di Pisa è stata, infatti, la prima in Italia a dar vita, insieme ai 13 Comuni con meno di 3mila abitanti presenti sul suo territorio, alla Consulta Provinciale dei Piccoli Comuni, con l’intento di realizzare uno strumento innovativo per promuovere la collaborazione, lo scambio di esperienze, la condivisione di problematiche e soluzioni tra i Comuni aderenti.
Sempre dedicato ai Piccoli Comuni, il 18 novembre dalle 9.30 alle 13.00 presso la Sala Viola, si svolgerà il convegno, organizzato dall’assessorato Supporto ai Comuni, sul tema:
“Piccoli Comuni: una grande risorsa per uno sviluppo di qualità”
Intervengono
Andrea Pieroni, presidente della Provincia di Pisa
“La scelta della Provincia di Pisa a sostegno dei piccoli Comuni”
Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola
“La qualità dei territori come sfida per la crescita del Paese”
Secondo Amalfitano, Anci, coordinatore Consulta Piccoli Comuni
“Rispetto per l’ambiente e riqualificazione urbana nei piccoli comuni”
Enzo Risso, ricercatore Publica.swg, ricerche e comunicazione Trieste
“Italia 2005, la voglia di futuro di un Paese disorientato e in stand by. Le città e i piccoli comuni.”
Anna Rita Bramerini, assessore al turismo Regione Toscana”
“Il turismo. Una strada percorribile per lo sviluppo dei Piccoli comuni”
Milo Campagni, Coordinamento Nazionale UPI per la Cultura e il Turismo
“Il ruolo delle province nello sviluppo delle reti locali”
Tiziano Lanzini, Anci, coordinatore Settore Piccoli Comuni e cooperazione interistituzionale
“Una proposta toscana per i Piccoli Comuni”
Caro Presidente,
sono spiacente di informarti che purtroppo, a causa di impegni precedentemente assunti, non potrò prendere parte all’Assemblea generale delle Province d’Italia.
Stiamo attraversando un periodo difficile, segnato da una contraddizione: da un lato viene approvata la devolution, riforma costituzionale che presume di contenere una promessa di Federalismo “Forte”, mentre, a nostro giudizio, rischia do spaccare l’Italia aumentando il divario tra regioni ricche e regioni povere e contestualmente di creare venti neo-centralismi, anziché un sistema federale efficiente. Dall’altro lato, la finanziaria 2006 si presenta con un carnet di tagli agli enti locali che va esattamente nella direzione opposta a quella propagandata con la devolution. Inoltre è stata approntata con un metodo che non riconosce realmente agli enti locali il ruolo che loro compete.
In poche parole, il governo ha deciso di scaricare costi e responsabilità sugli enti locali senza coinvolgerli minimamente nella determinazione degli obiettivi e degli strumenti che caratterizzano la manovra economica.
Noi riteniamo che, proprio tenendo in considerazione la gravità della situazione economica, la strategia per uscire dalla crisi debba essere il frutto di un lavoro comune tra i diversi livelli istituzionali. L’Italia possiede le risorse e le energie che occorrono, ma deve mettersi in condizione di “fare sistema” per essere competitiva nei nuovi scenari dell’economia globalizzata.
I temi che saranno al centro della vostra discussione sono i capitoli principali di un vasto programma di sviluppo, che deve essere caratterizzato da un forte investimento sulla qualità della vita, sulla conoscenza e sui saperi, sulla capacità di stimolare l’innovazione nei processi produttivi. In sintesi, si tratta di valorizzare quelle caratteristiche della specificità italiana che non sono delocalizzabili e che possono quindi costituire una forte leva di sviluppo, di ricchezza e di benessere. Ma un disegno di questo genere non può non prevedere un forte protagonismo delle istituzioni locali, con il conseguente riconoscimento di una funzione specifica e delle risorse che occorrono per esercitarla.
Per tutti questi motivi, con la certezza che dalla vostra assemblea verrà un contributo importante per tutto il Paese, una delegazione del mio Partito seguirà l’insieme dei vostri lavori.
Cordialmente,
Piero Fassino