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Parte il progetto FOCE: la Provincia di Forlì-Cesena punta a rafforzare le competenze sui Fondi Europei

Con una giornata introduttiva di orientamento alle politiche e opportunità europee per gli enti territoriali, tenutasi questa mattina (mercoledì 16 ottobre) nella Sala Ex-Consiglio, la Provincia di Forlì-Cesena ha avviato il progetto “FOCE: Formare e sviluppare le competenze del territorio di FOrlì-CEsena sui Fondi Europei”.

L’iniziativa, che prevede altri due workshop in presenza e due laboratori a distanza per un numero totale di dieci ore di lezione, si concluderà nel prossimo mese di dicembre e coinvolge gran parte delle amministrazioni locali del territorio provinciale (50 partecipanti tra dipendenti delle pubbliche amministrazioni e amministratori locali) in un percorso di sviluppo delle competenze e conoscenze sulle opportunità di finanziamento dell’Unione europea e sulle modalità di accesso alle risorse.

L’obiettivo del percorso formativo è quello di creare una rete territoriale attiva nell’elaborazione, candidatura e gestione di progetti, favorendo una partecipazione ai fondi europei strategica in grado di garantire una ricaduta sui territori e rispondere alle priorità individuate dalle amministrazioni locali.

Il percorso di rafforzamento istituzionale del progetto FOCE si struttura in diverse attività consequenziali e che seguiranno quella odierna, svolte con la collaborazione dei formatori di InEuropa srl.

I partecipanti sono suddivisi in tre gruppi territoriali e verrà realizzato un workshop per raccogliere e analizzare le priorità di azione di ciascuna area coinvolta. Questo consentirà l’elaborazione di una mappa delle potenziali progettualità del territorio rispetto alle opportunità di finanziamento europee, così da sviluppare una programmazione sui finanziamenti UE a medio-lungo termine.

Verrà realizzato un laboratorio progettuale pratico durante il quale ciascun gruppo sceglierà una priorità in base a quanto emerso nello step precedente e imposterà il percorso di progettazione che proseguirà a distanza.

A seguire sono previsti due workshop virtuali per elaborare una bozza progettuale per gruppo. Tali “draft” di progetto costituiranno un documento preliminare di partenza per la partecipazione a futuri bandi europei.

L’evento finale del progetto FOCE è previsto per il 12 dicembre, durante il quale sarà restituito il percorso svolto, l’analisi dei bisogni e le tre bozze progettuali sviluppate a livello congiunto dai gruppi di lavoro tematico-territoriali. L’evento sarà l’occasione per definire i futuri passi da intraprendere in sinergia tra la Provincia, i Comuni e le Unioni del territorio.

L’UPI alla presentazione della relazione annuale del CNEL sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni

Necessità di una riforma degli Enti locali, potenziamento delle Province e ascolto dei territori. Sono i temi di cui ha parlato Alessandro Romoli, Presidente dell’Unione Province d’Italia (UPI) – Lazio, nel corso della presentazione della relazione annuale del CNEL sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni che si è tenuta presso Villa Lubin a Roma.

All’importante evento hanno partecipato, tra gli altri, anche il Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e il presidente del CNEL Renato Brunetta. Nel corso del suo intervento, il Presidente Romoli ha ribadito l’urgenza di una revisione del ruolo delle Province nel sistema amministrativo italiano. L’attuale contesto, segnato da disservizi e inefficienze causate dalla riforma Delrio del 2014, richiede infatti una risposta legislativa immediata e concreta.

Le Province sono Enti fondamentali nel gestire competenze essenziali quali l’istruzione, la sostenibilità ambientale e la manutenzione delle infrastrutture stradali. Non solo, è importante sottolineare che oltre 3 miliardi di euro di appalti pubblici del PNRR sono stati gestiti tramite le centrali di committenza istituite proprio dalle Province, il che dimostra l’efficacia e la centralità di questi enti nel rilancio del Paese.

“Tuttavia – ha spiegato il Presidente di UPI Lazio, Alessandro Romoli -, il blocco del personale ha reso difficile garantire anche i servizi essenziali, quelli che i cittadini richiedono quotidianamente. È dunque cruciale che si avvii un processo di riorganizzazione delle funzioni provinciali, con l’obiettivo di adeguarle alle reali necessità delle comunità locali”.

“Chiediamo pertanto un ordinamento più attento alle peculiarità locali e una riforma oggettiva che ci permetta di affrontare le sfide attuali con maggiore efficienza e incisività – ha concluso il Presidente Romoli -. Solo così potremo garantire un futuro migliore per tutti i cittadini italiani”.

UPI Marche, eletto il nuovo consiglio direttivo

Eletto per acclamazione il nuovo Consiglio direttivo dell’Upi Marche. Riccardo Strano (consigliere della Provincia di Ancona), Antonio Riccio (consigliere della Provincia di Ascoli Piceno), Vincenzo Felicioli (consigliere della Provincia di Macerata), Endrio Ubaldi (consigliere della Provincia di Fermo) e Omar Lavanna (consigliere della Provincia di Pesaro-Urbino) sono i nuovi componenti dell’organo statutario che si completa con i presidenti delle cinque Province: Giuseppe Paolini (Pesaro-Urbino), Daniele Carnevali (Ancona), Sandro Parcaroli (Macerata), Michele Ortenzi (Fermo) e Sergio Loggi (Ascoli Piceno).

Eletto anche il nuovo collegio dei revisori dei conti, a presiederlo sarà Daniele Malandrino (consigliere della Provincia di Pesaro-Urbino), membri effettivi: Graziano Stacchiotti (consigliere della Provincia di Ancona) e Andrea Gentili (consigliere della Provincia di Macerata), componenti supplenti: Gino Micozzi (consigliere della Provincia di Ascoli Piceno) e Manolo Bagalini (consigliere della Provincia di Fermo).

Per acclamazione sono stati anche scelti i delegati che rappresenteranno l’Upi Marche all’Assemblea nazionale dell’Unione delle Province italiane, convocata a Roma il 10 e 11 dicembre prossimo per eleggere il presidente che raccoglierà il testimone di Michele De Pascale. Sono: Filippo Bartolucci per Ancona, Daniele Tonelli per Ascoli Piceno, Giulia Vagnozzi per Fermo, Tiziana Gazzellini per Macerata e Oriano Giovanelli per Pesaro-Urbino.

Nella seduta plenaria dei Consigli delle Province marchigiane sono state anche votate all’unanimità le modifiche allo Statuto dell’Upi Marche che, come sottolineato dalla direttrice dell’Upi regionale, Valeria Ciattaglia, «necessitava di una revisione e di un’attualizzazione rispetto all’attività dell’Upi Marche ed alle sue finanze».

Non solo giornata di adempimenti statutari – a seguito delle elezioni per il rinnovo dei Consigli provinciali dello scorso 29 settembre – la mattinata di lavori di oggi (14 ottobre) al SeePort Hotel di Ancona è stata soprattutto un momento di confronto sulle difficoltà di una riforma mancata e l’occasione per parlare del futuro di questi enti territoriali. «La legge Delrio, la 56/14, puntava a cancellare le Province all’interno di una riforma costituzionale che è stata bocciata dai cittadini. Di fatto dunque le Province non sono state eliminate ma declassate e questo impedisce loro di svolgere adeguatamente le funzioni, anche di primaria importanza per i cittadini, che tutt’oggi hanno». Così il presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali, nel fare gli onori di casa e nell’aprire i lavori. «In questi anniha preso la parola il presidente dell’Upi Marche e della Provincia di Pesaro-Urbino, Giuseppe Paoliniabbiamo cercato di mantenere vive e attive le Province. Dopo la riforma Delrio sembrava non ci fosse più bisogno di questi Enti ed invece la realtà dei fatti dimostra che sono indispensabili al territorio. Come Upi Marche ed insieme all’Upi nazionale continueremo con la nostra battaglia per far tornare le Province un ente primario. Nascono prima dell’Unità d’Italia e torneranno agli splendori, perché c’è bisogno di esse». Ne è convinto anche il direttore nazionale dell’Upi Piero Antonelli, presente alla giornata di lavori. «La legge 56 è ormai superata, presupponeva una riforma costituzionale che non c’è stata. Le Province vanno potenziate da un punto di vista delle funzioni, delle risorse finanziarie e del personale. È ormai un fatto che sono utili al territorio, ai Comuni ed al cittadino. Un Ente intermedio serve, non a caso in tutta Europa esistono. Da giugno 2023ha proseguito nella sua relazione il direttoreè in Senato il testo unico sulla riorganizzazione delle Province che ha riunito dieci disegni di legge, la politica deve mettere mano a questa situazione. Una situazione di transitorietà che ha creato danni, poiché le Province hanno dovuto abbassare il livello dei servizi erogati, dall’edilizia scolastica alla manutenzione delle strade, a causa della criticità finanziaria e di struttura. Le Provinceha concluso Antonellipossono essere un tassello fondamentale per lo sviluppo del territorio, possono essere l’Ente di semplificazione massima delle procedure amministrative ed il loro ruolo va legittimato tornando all’elezione popolare e dotandole di Giunta».

D’accordo con Antonelli sugli scenari futuri, ma anche sulle criticità che gli Enti provinciali si trovano ad affrontare quotidianamente, i presidenti di Provincia. In particolare, Sergio Loggi, presidente della Provincia di Ascoli Piceno ha ricordato le difficoltà di gestire competenze e responsabilità delicate, come quelle legate alla viabilità in una cronica assenza di risorse e di personale. «Mi trovo nella condizione da un lato di dover chiudere ponti e viadotti perché non abbiamo sufficienti risorse, con ricadute pesanti sull’economia e sul traffico, dall’altro di non poter mettere a terra progetti, pur in presenza di finanziamenti, perché in Provincia ho solo due ingegneri che possono fare progettazione e non sono sufficienti». Un quadro ribadito anche dal presidente della Provincia di Fermo, Michele Ortenzi. «L’auspicioha detto Ortenziè che si possa finalmente fare un salto in avanti almeno sotto il profilo delle finanze e del personale per rispondere alle esigenze del territorio». Un auspicio condiviso anche dal presidente della Provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, a cui sono state affidate le conclusioni della mattinata. «Il fatto di essere unitiha sottolineato Parcarolie di aver lavorato sempre in sinergia ci dà la forza di fare massa critica nelle sedi nazionali per promuovere le nostre istanze, anche grazie all’aiuto dell’Upi».

A partecipare all’assemblea ed a prendere la parola anche l’europarlamentare Carlo Ciccioli, la deputata Irene Manzi, il presidente del Consiglio comunale di Ancona, Simone Pizzi.

 

 

UPI Marche, eletto il nuovo consiglio direttivo

Eletto per acclamazione il nuovo Consiglio direttivo dell’Upi Marche. Riccardo Strano (consigliere della Provincia di Ancona), Antonio Riccio (consigliere della Provincia di Ascoli Piceno), Vincenzo Felicioli (consigliere della Provincia di Macerata), Endrio Ubaldi (consigliere della Provincia di Fermo) e Omar Lavanna (consigliere della Provincia di Pesaro-Urbino) sono i nuovi componenti dell’organo statutario che si completa con i presidenti delle cinque Province: Giuseppe Paolini (Pesaro-Urbino), Daniele Carnevali (Ancona), Sandro Parcaroli (Macerata), Michele Ortenzi (Fermo) e Sergio Loggi (Ascoli Piceno).

Eletto anche il nuovo collegio dei revisori dei conti, a presiederlo sarà Daniele Malandrino (consigliere della Provincia di Pesaro-Urbino), membri effettivi: Graziano Stacchiotti (consigliere della Provincia di Ancona) e Andrea Gentili (consigliere della Provincia di Macerata), componenti supplenti: Gino Micozzi (consigliere della Provincia di Ascoli Piceno) e Manolo Bagalini (consigliere della Provincia di Fermo).

Per acclamazione sono stati anche scelti i delegati che rappresenteranno l’Upi Marche all’Assemblea nazionale dell’Unione delle Province italiane, convocata a Roma il 10 e 11 dicembre prossimo per eleggere il presidente che raccoglierà il testimone di Michele De Pascale. Sono: Filippo Bartolucci per Ancona, Daniele Tonelli per Ascoli Piceno, Giulia Vagnozzi per Fermo, Tiziana Gazzellini per Macerata e Oriano Giovanelli per Pesaro-Urbino.

Nella seduta plenaria dei Consigli delle Province marchigiane sono state anche votate all’unanimità le modifiche allo Statuto dell’Upi Marche che, come sottolineato dalla direttrice dell’Upi regionale, Valeria Ciattaglia, «necessitava di una revisione e di un’attualizzazione rispetto all’attività dell’Upi Marche ed alle sue finanze».

Non solo giornata di adempimenti statutari – a seguito delle elezioni per il rinnovo dei Consigli provinciali dello scorso 29 settembre – la mattinata di lavori di oggi (14 ottobre) al SeePort Hotel di Ancona è stata soprattutto un momento di confronto sulle difficoltà di una riforma mancata e l’occasione per parlare del futuro di questi enti territoriali. «La legge Delrio, la 56/14, puntava a cancellare le Province all’interno di una riforma costituzionale che è stata bocciata dai cittadini. Di fatto dunque le Province non sono state eliminate ma declassate e questo impedisce loro di svolgere adeguatamente le funzioni, anche di primaria importanza per i cittadini, che tutt’oggi hanno». Così il presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali, nel fare gli onori di casa e nell’aprire i lavori. «In questi anniha preso la parola il presidente dell’Upi Marche e della Provincia di Pesaro-Urbino, Giuseppe Paoliniabbiamo cercato di mantenere vive e attive le Province. Dopo la riforma Delrio sembrava non ci fosse più bisogno di questi Enti ed invece la realtà dei fatti dimostra che sono indispensabili al territorio. Come Upi Marche ed insieme all’Upi nazionale continueremo con la nostra battaglia per far tornare le Province un ente primario. Nascono prima dell’Unità d’Italia e torneranno agli splendori, perché c’è bisogno di esse». Ne è convinto anche il direttore nazionale dell’Upi Piero Antonelli, presente alla giornata di lavori. «La legge 56 è ormai superata, presupponeva una riforma costituzionale che non c’è stata. Le Province vanno potenziate da un punto di vista delle funzioni, delle risorse finanziarie e del personale. È ormai un fatto che sono utili al territorio, ai Comuni ed al cittadino. Un Ente intermedio serve, non a caso in tutta Europa esistono. Da giugno 2023ha proseguito nella sua relazione il direttoreè in Senato il testo unico sulla riorganizzazione delle Province che ha riunito dieci disegni di legge, la politica deve mettere mano a questa situazione. Una situazione di transitorietà che ha creato danni, poiché le Province hanno dovuto abbassare il livello dei servizi erogati, dall’edilizia scolastica alla manutenzione delle strade, a causa della criticità finanziaria e di struttura. Le Provinceha concluso Antonellipossono essere un tassello fondamentale per lo sviluppo del territorio, possono essere l’Ente di semplificazione massima delle procedure amministrative ed il loro ruolo va legittimato tornando all’elezione popolare e dotandole di Giunta».

D’accordo con Antonelli sugli scenari futuri, ma anche sulle criticità che gli Enti provinciali si trovano ad affrontare quotidianamente, i presidenti di Provincia. In particolare, Sergio Loggi, presidente della Provincia di Ascoli Piceno ha ricordato le difficoltà di gestire competenze e responsabilità delicate, come quelle legate alla viabilità in una cronica assenza di risorse e di personale. «Mi trovo nella condizione da un lato di dover chiudere ponti e viadotti perché non abbiamo sufficienti risorse, con ricadute pesanti sull’economia e sul traffico, dall’altro di non poter mettere a terra progetti, pur in presenza di finanziamenti, perché in Provincia ho solo due ingegneri che possono fare progettazione e non sono sufficienti». Un quadro ribadito anche dal presidente della Provincia di Fermo, Michele Ortenzi. «L’auspicioha detto Ortenziè che si possa finalmente fare un salto in avanti almeno sotto il profilo delle finanze e del personale per rispondere alle esigenze del territorio». Un auspicio condiviso anche dal presidente della Provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, a cui sono state affidate le conclusioni della mattinata. «Il fatto di essere unitiha sottolineato Parcarolie di aver lavorato sempre in sinergia ci dà la forza di fare massa critica nelle sedi nazionali per promuovere le nostre istanze, anche grazie all’aiuto dell’Upi».

A partecipare all’assemblea ed a prendere la parola anche l’europarlamentare Carlo Ciccioli, la deputata Irene Manzi, il presidente del Consiglio comunale di Ancona, Simone Pizzi.

 

 

L’UPI alla presentazione della relazione annuale del CNEL sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni

Necessità di una riforma degli Enti locali, potenziamento delle Province e ascolto dei territori. Sono i temi di cui ha parlato Alessandro Romoli, Presidente dell’Unione Province d’Italia (UPI) – Lazio, nel corso della presentazione della relazione annuale del CNEL sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni che si è tenuta presso Villa Lubin a Roma.

All’importante evento hanno partecipato, tra gli altri, anche il Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e il presidente del CNEL Renato Brunetta. Nel corso del suo intervento, il Presidente Romoli ha ribadito l’urgenza di una revisione del ruolo delle Province nel sistema amministrativo italiano. L’attuale contesto, segnato da disservizi e inefficienze causate dalla riforma Delrio del 2014, richiede infatti una risposta legislativa immediata e concreta.

Le Province sono Enti fondamentali nel gestire competenze essenziali quali l’istruzione, la sostenibilità ambientale e la manutenzione delle infrastrutture stradali. Non solo, è importante sottolineare che oltre 3 miliardi di euro di appalti pubblici del PNRR sono stati gestiti tramite le centrali di committenza istituite proprio dalle Province, il che dimostra l’efficacia e la centralità di questi enti nel rilancio del Paese.

“Tuttavia – ha spiegato il Presidente di UPI Lazio, Alessandro Romoli -, il blocco del personale ha reso difficile garantire anche i servizi essenziali, quelli che i cittadini richiedono quotidianamente. È dunque cruciale che si avvii un processo di riorganizzazione delle funzioni provinciali, con l’obiettivo di adeguarle alle reali necessità delle comunità locali”.

“Chiediamo pertanto un ordinamento più attento alle peculiarità locali e una riforma oggettiva che ci permetta di affrontare le sfide attuali con maggiore efficienza e incisività – ha concluso il Presidente Romoli -. Solo così potremo garantire un futuro migliore per tutti i cittadini italiani”.

Delegazione Italiana al Comitato delle Regioni: al centro del dibattito competitivita’, agricoltura e transizione industriale giusta

 

La riunione della Delegazione italiana, tenutasi martedì 8 ottobre, ha affrontato temi di rilievo legati alle priorità del nostro paese nel quadro degli Orientamenti politici della Commissione europea 2024-29 e al dibattito previsto durante la Sessione plenaria del Cdr. In particolare, l’ospite della riunione, il Rappresentante Permanente aggiunto d’Italia presso l’Ue, Stefano Verrecchia, ha approfondito temi di grande importanza per i nostri territori: la competitività delle imprese europee, la transizione industriale giusta, con particolare riferimento ai target ambientali e produttivi del settore automotive, la revisione della Politica Agricola Comune e il tema dell’etichettatura dei prodotti alimentari (“Nutriscore”). I numerosi interventi dei Membri della nostra Delegazione hanno sottolineato l’importanza del ruolo delle regioni e delle città nella definizione delle priorità nazionali e hanno ribadito la necessità di muoversi in maniera coordinata, sottolineando anche l’importanza del loro lavoro all’interno dei network che propone il Comitato delle regioni, come ad esempio l’Automotive Regions Alliance (ARA). Da segnalare che alcuni interventi hanno espresso forte preoccupazione sul futuro della politica di coesione, in particolare sul tentativo di centralizzazione da parte della Commissione UE e sul rischio di definanziamento a vantaggio di altre priorità, sottolineando che invece la Commissione UE dovrebbe ripartire dai territori e dalle loro caratteristiche.

Nel link, la Newsletter a cura del Coordinatore tecnico della Delegazione italiana al CdR Newsletter plenaria CdR – Delegazione Italiana – 7-9 ottobre 2024

Delegazione Italiana al Comitato delle Regioni: al centro del dibattito competitivita’, agricoltura e transizione industriale giusta

 

La riunione della Delegazione italiana, tenutasi martedì 8 ottobre, ha affrontato temi di rilievo legati alle priorità del nostro paese nel quadro degli Orientamenti politici della Commissione europea 2024-29 e al dibattito previsto durante la Sessione plenaria del Cdr. In particolare, l’ospite della riunione, il Rappresentante Permanente aggiunto d’Italia presso l’Ue, Stefano Verrecchia, ha approfondito temi di grande importanza per i nostri territori: la competitività delle imprese europee, la transizione industriale giusta, con particolare riferimento ai target ambientali e produttivi del settore automotive, la revisione della Politica Agricola Comune e il tema dell’etichettatura dei prodotti alimentari (“Nutriscore”). I numerosi interventi dei Membri della nostra Delegazione hanno sottolineato l’importanza del ruolo delle regioni e delle città nella definizione delle priorità nazionali e hanno ribadito la necessità di muoversi in maniera coordinata, sottolineando anche l’importanza del loro lavoro all’interno dei network che propone il Comitato delle regioni, come ad esempio l’Automotive Regions Alliance (ARA). Da segnalare che alcuni interventi hanno espresso forte preoccupazione sul futuro della politica di coesione, in particolare sul tentativo di centralizzazione da parte della Commissione UE e sul rischio di definanziamento a vantaggio di altre priorità, sottolineando che invece la Commissione UE dovrebbe ripartire dai territori e dalle loro caratteristiche.

Nel link, la Newsletter a cura del Coordinatore tecnico della Delegazione italiana al CdR Newsletter plenaria CdR – Delegazione Italiana – 7-9 ottobre 2024

Assunzioni Enti locali nei crateri sismici, il Vicepresidente UPI Caruso in Conferenza unificata

“Questa mattina abbiamo esaminato e approvato, nel corso della seduta della Conferenza Unificata presieduta dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, la modifica all’elenco previsto nel decreto di riparto delle risorse per l’assunzione a tempo indeterminato in vari enti locali, comprese le unioni dei Comuni ricompresi nei crateri dei sismi del 2002, del 2009, del 2012 e del 2016, nonché gli Enti Parco nazionali”.

Ad annunciarlo è il presidente della Provincia dell’Aquila e vicepresidente nazionale dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), Angelo Caruso, che ha espresso parere favorevole su diversi provvedimenti approvati.

“È stata una seduta proficua in cui sono stati affrontati diversi temi con importanti ricadute sui territori. In particolare – precisa il presidente Caruso – in un’ottica di cooperazione tra l’attività statale e il sistema delle autonomie territoriali, abbiamo espresso parere favorevole al provvedimento che modifica all’elenco previsto nel decreto di riparto delle risorse per le assunzioni nei Comuni singoli e associati, inserendo un Comune della provincia di Ascoli Piceno. Via libera anche al riparto del Fondo minoranze linguistiche, che ammonta circa a 2,8 milioni di euro per il 2024, già approvato all’interno del Comitato tecnico consultivo”.

Il vicepresidente dell’Upi nazionale, sottolinea poi l’importanza del punto in discussione sulla conversione in Legge del decreto legge numero 113 del 9 agosto 2024, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico. “Il provvedimento, all’esame del Senato, presenta tre proposte emendative proposte dall’Upi – ricorda il presidente Caruso – accolte sia in sede di Conferenza unificata sia in Parlamento: ripartizione nell’anno 2024 del fondo di 20 milioni di euro per Province e Città Metropolitane in base alla riduzione gettito IPT (Imposta provinciale di trascrizione) e RC auto nel 2023 rispetto al 2019, anziché rispetto al 2022; per gli enti in dissesto e pre dissesto il recupero coattivo tramite Agenzia delle Entrate avviene solo su RC auto e dunque non più su entrambi i tributi; e infine la proroga al 2027 della facoltà di libero utilizzo delle economie da rinegoziazione di mutui e prestiti”.

Soddisfazione, infine, è stata espressa dal presidente Caruso per “l’inserimento di una norma da parte del Governo, condivisa dall’Upi che dispone che le Amministrazioni centrali titolari degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) provvedono al trasferimento delle occorrenti risorse finanziarie fino al limite cumulativo del 90 per cento del costo dell’intervento a carico del Pnrr, entro il termine di 30 giorni dal ricevimento della richiesta di trasferimento”. Nel corso della seduta è stato poi rinnovato per ulteriori dodici mesi il Protocollo di intesa, sottoscritto il 3 settembre 2020, per il coordinamento delle attività inerenti alla rilevazione statistica sull’incidentalità stradale.

Delegazione UPI Toscana a Bruxelles per la Settimana Europea delle Regioni e delle Città (7-9 ottobre 2024)

Dal 7 al 9 ottobre 2024, una delegazione di UPI Toscana sarà a Bruxelles in occasione della 22ª edizione della Settimana Europea delle Regioni e delle Città (EWRC), uno dei principali appuntamenti europei dedicati ai territori e al loro ruolo nel processo decisionale dell’Unione Europea. Questo evento rappresenta un’occasione cruciale per approfondire e per discutere le politiche europee e il loro impatto diretto sui territori locali.

In un contesto dove le sfide e le opportunità future avranno un forte impatto nelle scelte politiche e finanziarie europee e nazionali, con ricadute importanti a livello di sviluppo locale – dalla nuova PAC, al patto di stabilità e crescita, dai temi dell’ambiente e dell’energia alla transizione digitale, dalla cultura alle PMI,  e molto altro – la presenza attiva delle province toscane a Bruxelles con questa missione dimostra l’impegno dei territori toscani nel cercare di capire e anticipare i prossimi sviluppi nell’interesse delle comunità locali. La partecipazione a questo evento permette di portare la voce delle realtà provinciali direttamente nei tavoli europei, ribadendo il ruolo chiave che le amministrazioni locali ricoprono nella definizione e implementazione delle politiche europee, e consente di riportare nei territori toscani quello che sta maturando nelle sedi decisionali europee.

La delegazione toscana, guidata dal presidente di UPI Toscana, Gianni Lorenzetti, è composta da rappresentanti istituzionali e da dirigenti e funzionari delle province, con una larga rappresentanza di tutta la Toscana, tutti impegnati in incontri di alto livello con le istituzioni dell’Unione Europea.

La missione includerà anche momenti di confronto con eurodeputati toscani, come Susanna Ceccardi, Dario Nardella e Francesco Torselli, con rappresentanti istituzionali della Regione Toscana stessa, nonché con figure dirigenziali delle istituzioni europee. Questi incontri, che sono resi possibili grazie alla collaborazione e al prezioso lavoro svolto dall’Ufficio di rappresentanza della Regione Toscana a Bruxelles, con il quale è attivo un Protocollo di intesa per lo sviluppo di iniziative e azioni in tema di unione europea, offriranno alla delegazione l’opportunità di esaminare e comprendere le priorità strategiche della nuova Commissione Europea, esplorando il ruolo delle autorità locali nel contesto delle nuove direttive politiche e finanziarie dell’UE.

La presenza di UPI Toscana all’EWRC rafforza l’importanza di un confronto diretto con le istituzioni europee, con l’auspicio che il contributo delle province al rafforzamento della coesione territoriale e alla promozione di politiche locali sostenibili sia sempre più riconosciuto per politiche innovative e in linea con gli obiettivi strategici dell’Unione Europea.

 

Assunzioni Enti locali nei crateri sismici, il Vicepresidente UPI Caruso in Conferenza unificata

“Questa mattina abbiamo esaminato e approvato, nel corso della seduta della Conferenza Unificata presieduta dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, la modifica all’elenco previsto nel decreto di riparto delle risorse per l’assunzione a tempo indeterminato in vari enti locali, comprese le unioni dei Comuni ricompresi nei crateri dei sismi del 2002, del 2009, del 2012 e del 2016, nonché gli Enti Parco nazionali”.

Ad annunciarlo è il presidente della Provincia dell’Aquila e vicepresidente nazionale dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), Angelo Caruso, che ha espresso parere favorevole su diversi provvedimenti approvati.

“È stata una seduta proficua in cui sono stati affrontati diversi temi con importanti ricadute sui territori. In particolare – precisa il presidente Caruso – in un’ottica di cooperazione tra l’attività statale e il sistema delle autonomie territoriali, abbiamo espresso parere favorevole al provvedimento che modifica all’elenco previsto nel decreto di riparto delle risorse per le assunzioni nei Comuni singoli e associati, inserendo un Comune della provincia di Ascoli Piceno. Via libera anche al riparto del Fondo minoranze linguistiche, che ammonta circa a 2,8 milioni di euro per il 2024, già approvato all’interno del Comitato tecnico consultivo”.

Il vicepresidente dell’Upi nazionale, sottolinea poi l’importanza del punto in discussione sulla conversione in Legge del decreto legge numero 113 del 9 agosto 2024, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico. “Il provvedimento, all’esame del Senato, presenta tre proposte emendative proposte dall’Upi – ricorda il presidente Caruso – accolte sia in sede di Conferenza unificata sia in Parlamento: ripartizione nell’anno 2024 del fondo di 20 milioni di euro per Province e Città Metropolitane in base alla riduzione gettito IPT (Imposta provinciale di trascrizione) e RC auto nel 2023 rispetto al 2019, anziché rispetto al 2022; per gli enti in dissesto e pre dissesto il recupero coattivo tramite Agenzia delle Entrate avviene solo su RC auto e dunque non più su entrambi i tributi; e infine la proroga al 2027 della facoltà di libero utilizzo delle economie da rinegoziazione di mutui e prestiti”.

Soddisfazione, infine, è stata espressa dal presidente Caruso per “l’inserimento di una norma da parte del Governo, condivisa dall’Upi che dispone che le Amministrazioni centrali titolari degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) provvedono al trasferimento delle occorrenti risorse finanziarie fino al limite cumulativo del 90 per cento del costo dell’intervento a carico del Pnrr, entro il termine di 30 giorni dal ricevimento della richiesta di trasferimento”. Nel corso della seduta è stato poi rinnovato per ulteriori dodici mesi il Protocollo di intesa, sottoscritto il 3 settembre 2020, per il coordinamento delle attività inerenti alla rilevazione statistica sull’incidentalità stradale.

Assunzioni Enti locali nei crateri sismici, il Vicepresidente UPI Caruso in Conferenza unificata

“Questa mattina abbiamo esaminato e approvato, nel corso della seduta della Conferenza Unificata presieduta dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, la modifica all’elenco previsto nel decreto di riparto delle risorse per l’assunzione a tempo indeterminato in vari enti locali, comprese le unioni dei Comuni ricompresi nei crateri dei sismi del 2002, del 2009, del 2012 e del 2016, nonché gli Enti Parco nazionali”.

Ad annunciarlo è il presidente della Provincia dell’Aquila e vicepresidente nazionale dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), Angelo Caruso, che ha espresso parere favorevole su diversi provvedimenti approvati.

“È stata una seduta proficua in cui sono stati affrontati diversi temi con importanti ricadute sui territori. In particolare – precisa il presidente Caruso – in un’ottica di cooperazione tra l’attività statale e il sistema delle autonomie territoriali, abbiamo espresso parere favorevole al provvedimento che modifica all’elenco previsto nel decreto di riparto delle risorse per le assunzioni nei Comuni singoli e associati, inserendo un Comune della provincia di Ascoli Piceno. Via libera anche al riparto del Fondo minoranze linguistiche, che ammonta circa a 2,8 milioni di euro per il 2024, già approvato all’interno del Comitato tecnico consultivo”.

Il vicepresidente dell’Upi nazionale, sottolinea poi l’importanza del punto in discussione sulla conversione in Legge del decreto legge numero 113 del 9 agosto 2024, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico. “Il provvedimento, all’esame del Senato, presenta tre proposte emendative proposte dall’Upi – ricorda il presidente Caruso – accolte sia in sede di Conferenza unificata sia in Parlamento: ripartizione nell’anno 2024 del fondo di 20 milioni di euro per Province e Città Metropolitane in base alla riduzione gettito IPT (Imposta provinciale di trascrizione) e RC auto nel 2023 rispetto al 2019, anziché rispetto al 2022; per gli enti in dissesto e pre dissesto il recupero coattivo tramite Agenzia delle Entrate avviene solo su RC auto e dunque non più su entrambi i tributi; e infine la proroga al 2027 della facoltà di libero utilizzo delle economie da rinegoziazione di mutui e prestiti”.

Soddisfazione, infine, è stata espressa dal presidente Caruso per “l’inserimento di una norma da parte del Governo, condivisa dall’Upi che dispone che le Amministrazioni centrali titolari degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) provvedono al trasferimento delle occorrenti risorse finanziarie fino al limite cumulativo del 90 per cento del costo dell’intervento a carico del Pnrr, entro il termine di 30 giorni dal ricevimento della richiesta di trasferimento”. Nel corso della seduta è stato poi rinnovato per ulteriori dodici mesi il Protocollo di intesa, sottoscritto il 3 settembre 2020, per il coordinamento delle attività inerenti alla rilevazione statistica sull’incidentalità stradale.

Il ruolo centrale delle Province nel processo di programmazione della rete scolastica sui territori

“Anche a seguito della Riforma dell’organizzazione del sistema scolastico in attuazione del PNRR (Missione 4 – Componente 1 – Riforma 1.3) le Province continuano a svolgere un ruolo centrale nel processo di programmazione della rete scolastica sui territori, con particolare riferimento alle scuole secondarie di secondo grado.”

Lo ha affermato Tiziana Zanni, Responsabile del Servizio Istruzione della Provincia di Modena, intervenuta in rappresentanza dell’UPI al proficuo incontro seminariale organizzato dalla CISL lo scorso 27 settembre a Roma sui temi del dimensionamento scolastico, dell’orientamento e dell’offerta formativa

“E’ evidente – continua Zanni – che vi sono istituzioni scolastiche di secondo grado che hanno dimensioni importanti per storia consolidata e altre che hanno dimensioni più ridotte in relazione a indirizzi relativi a specifiche aree economiche e di professionalità. E’ importante che coesistano entrambe.

La rappresentante dell’UPI ribadisce inoltre che “I Tavoli Tecnici Provinciali, che invitiamo a convocare su tutti i territori, sono uno strumento efficace per reale programmazione territoriale, rispondente ai fabbisogni, un corretto raccordo scuola territorio e il rispetto di tutte le specificità, da quelle vocazionali (istituti agrari con azienda agraria) a quelle socioeconomiche.

Nel complesso processo del dimensionamento scolastico sono vari i soggetti interessati e gli attori coinvolti sul territorio: dagli enti locali alle scuole e agli uffici scolastici provinciali, dalle associazioni sindacali e di categoria. Il lavoro di confronto non è sicuramente di poco conto”.

 

Di seguito il link alle slides presentate:

Seminario 27 settembre 2024 CISL

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