In allegato, l’indirizzo di saluto del Presidente Fabio Melilli al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha voluto ricevere oggi una delegazione ristretta dell’Upi nel suo Ufficio Privato.
In allegato, l’indirizzo di saluto del Presidente Fabio Melilli al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha voluto ricevere oggi una delegazione ristretta dell’Upi nel suo Ufficio Privato.
“Le misure previste in materia di personale della Pubblica Amministrazione dal Decreto Bersani destano forti preoccupazioni negli Enti locali, perché incidono in senso peggiorativo su Comuni e Province”.
A dichiararlo è il Responsabile per il settore personale dell’Upi, Maurizio Zingoni, che ricorda come “l’articolo 30 stabilisce, per quelle Province che non riescono a rispettare il limite del taglio dell’1% della spesa del personale, previsto dalla Finanziaria 2006, il divieto di assunzioni a qualunque titolo, chiamando anche in causa un controllo ulteriore della Corte dei Conti.
Ci sono poi provvedimenti, come quelli in materia di concorrenza della distribuzione nel commercio che, imponendo adeguamenti normativi e legislativi, ledono l’autonomia degli Enti locali.
Se questa è l’impostazione e l’atteggiamento di questo Governo nei confronti delle Autonomie – conclude Zingoni – allora chissà cosa ci dovremo aspettare per la prossima Finanziaria”.
“A nome di tutte le Province italiane voglio esprimere il profondo cordoglio del Paese per i giovani militari uccisi nell’attentato di Nassiriya e la nostra solidarietà ai familiari delle vittime, straziati da questa immensa pena”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, che sottolinea come “le Province si stringono attorno alle mogli, ai figli, alle madri, ai padri di questi uomini coraggiosi: il loro profondo dolore è il dolore di tutta l’Italia”.
Il “Progetto Governance – strategie e sviluppo delle Province” , realizzato in collaborazione tra il Dipartimento della Funzione Pubblica, l’Unione delle Province Italiane ed il Formez, è la nuova iniziativa creata per favorire lo sviluppo di modelli partecipati di governo, e che vede coinvolte le Province di Roma, Messina, Salerno, Rieti, Ancona e Vercelli.
Il progetto nasce dalla considerazione che, con il processo di decentramento e le nuove disposizioni della Costituzione, la Provincia è l’Ente che meglio risponde alle esigenze di governo di area vasta. La Provincia diventa quindi snodo decisivo per lo sviluppo di nuovi modelli partecipati ed è chiamata a realizzare un sistema a rete sul proprio territorio capace di favorire l’integrazione dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni, e a coordinare lo sviluppo locale.
Puntuali gli obiettivi che si pone, tra cui l’individuazione di soluzioni congruenti tra le amministrazioni centrali dello Stato, le Regioni e gli Enti locali nella cooperazione interistituzionale; l’individuazione a livello di governance provinciale, di un minimo comun denominatore che possa facilitare una omogeneità, nel rispetto dell’autonomia, per consentire il confronto e il dialogo tra le diverse Province e fra queste e le Amministrazioni regionali e centrali dello Stato; fornire al Dipartimento Funzione Pubblica e alle Province gli elementi per meglio valorizzare le risorse e le altre iniziative in materia di governance, promuovendo politiche convergenti verso i risultati attesi; diffondere e trasferire le buone pratiche sperimentate e condivise.
L’iniziativa propone azioni di Governance interna, riguardanti i sistemi per la pianificazione, la programmazione, la valutazione ed il controllo delle funzioni amministrative interne; di Governance esterna, sui sistemi informativi per la pianificazione, la programmazione, la valutazione ed il controllo in una logica di associazionismo tra soggetto pubblico e privati, alla gestione dei servizi pubblici locali ed ai rapporti con gli enti strumentali; di Governance interistituzionale, con sistemi per la programmazione dello sviluppo economico inseriti in una ottica di adeguatezza, sussidiarietà, proporzionalità e semplificazione.
A quasi tre anni dall’avvio del portale delle Province, www.provinceditalia.it, che è diventato ormai uno strumento di riferimento politico istituzionale per tutti i protagonisti della pubblica amministrazione e dell’informazione, decolla il nuovo sito di servizi dell’Associazione.
Si chiama www.servizi.upinet.it ed è una piattaforma pensata per potenziare le funzioni di assistenza alle Province, con servizi in rete che consentono alle amministrazioni di “fare sistema” e diffondere buone pratiche.
La piattaforma, gestita da Upi Editoria e Servizi, Società controllata direttamente dall’Upi, si distingue nettamente dal sito istituzionale: mentre il primo ha il compito di comunicare l’attività dell’Associazione ed ha un profilo più propriamente informativo, il secondo si focalizza sulla erogazione di servizi di supporto tecnico e di consulenza sui temi propri delle attività delle Province.
Uno strumento che, nelle intenzioni del Presidente Melilli, consentirà di mettere in rete e valorizzare le esperienze, le capacità e le professionalità delle diverse comunità professionali che operano nelle amministrazioni: segretari e direttori generali, dirigenti dei settori contabilità e finanza, personale, innovazione ed e-government, lavoro, istruzione e formazione, ambiente e territorio, sviluppo locale, assistenza ai piccoli Comuni, polizia locale, statistica. Nella scheda allegata, potrete avere tutti i dettagli sui contenuti e la struttura del portale.
L’accesso, salvo che per una parte della componente informativa, richiede una password e presuppone la sottoscrizione di un abbonamento annuale da parte dell’Ente di appartenenza.
Dopo la nascita, l’8 febbraio scorso a Roma, dell’Istituto per il Libro, proseguono le attrività di promozione della lettura organizzate dal Ministero dei Beni Culturali, Conferenza delle Regioni, Upi e Anci.
Il primo evento di questa campagna, che non a caso si svolge nell’anno in cui l’Unesco ha designato Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma 2006 (23 aprile 2006-22 aprile 2007), sarà il mese della lettura, in programma per il prossimo ottobre.
In occasione di questo importante evento, per rafforzarlo e rappresentare uno sforzo corale del nostro Paese sui temi della diffusione della cultura, Mibac, Regioni, Upi e Anci hanno proposto di organizzare, in tutta Italia, una serie di manifestazioni nelle sedi più diverse (piazze, teatri, scuole, centri per la terza età, strutture ospedaliere, comunità religiose, carceri, ecc), ricercando la partecipazione di cittadini, lettori e non lettori (notti bianche, distribuzione di un libro a tutti i cittadini, book crossing, incontri, cene letterarie, tornei sportivi ad ispirazione letteraria, ecc).
In allegato, pubblichiamo la lettera firmata dal Ministro Buttiglione e dai tre presidenti delle Associazioni delle Istituzioni locali, nella quale si invitano Presidenti di Regioni, di Provincia e Sindaci a prevedere iniziative specifica, da realizzare all’interno del calendario de “I luoghi della lettura”.
L’evento previsto dovrà essere comunicato, entro il 30 aprile 2006 , alla segreteria operativa appositamente creata, utilizzando il modulo di adesione scaricabile dall’home page del sito www.ilpianetalibro.it.
Il modulo di adesione, con il relativo progetto, deve essere inviato all’indirizzo di posta elettronica [email protected]
Avviare una nuova stagione di collaborazione tra Stato, Regioni, Province Comuni e; rivedere le norme della finanziaria per consentire la programmazione degli interventi; avviare un piano straordinario per le infrastrutture e la viabilità; puntare sulla scuola, sull’ innovazione e sulla ricerca tecnologica per assicurare lo sviluppo del Paese e la ripresa del lavoro.
Queste le priorità dettate dalle Province italiane al prossimo Governo e al Parlamento, raccolte dall’Upi in un numero speciale dell’Agenzia quindicinale dell’Associazione, inviato anche ai Candidati Premier.
“E’ un quadro del Paese reale quello che emerge da questo lavoro – dice il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli – dal quale appaiono chiare le aspettative degli amministratori locali e dei territori. E non è un caso se, al primo posto, a garanzia di buon governo, i Presidenti delle Province definiscano prioritaria la ripresa della collaborazione tra Stato, Regioni, Province e Comuni, in un nuovo patto tra le istituzioni attraverso cui definire con chiarezze compiti, funzioni e risorse di ognuno”.
Nelle interviste rilasciate da 47 Presidenti di Provincia, infatti, le voci “ cooperazione tra istituzioni, ridefinizione delle competenze, armonizzazione tra funzioni e risorse” sono indicate quale premessa necessaria da quasi tutti gli intervistati, mentre il 63% considera urgente rivedere le norme di definizione della legge finanziaria – in particolare cancellando i limiti alla spesa imposti dal patto di stabilità e introducendo il sistema dei saldi – , l’attuazione del federalismo fiscale e la gestione autonoma delle risorse, per assicurare stabilità alla programmazione.
Il 44% dei Presidenti di Provincia pone al primo posto un piano straordinario delle infrastrutture, dalla manutenzione delle grandi reti viarie al potenziamento dei porti e degli aeroporti, agli investimenti per il trasporto pubblico.
Secondo un 32% circa di Presidenti, poi, la prossima legislatura non dovrà trascurare la scuola, la formazione, la ricerca e l’innovazione, con interventi per l’edilizia scolastica – che colmino il deficit di aule e mettano in sicurezza le strutture esistenti – e progetti specifici a favore della costituzione di Poli tecnologici e per la promozione dell’e-government nella pubblica amministrazione.
Turismo, ambiente e cultura vengono considerati strettamente legati tra loro e vanno promossi e valorizzati per un 40% di Province, mentre un altro 20% sceglie tra le urgenze la coesione sociale, lo sviluppo economico e l’occupazione, anche in questo caso considerati come un unicum.
Lo speciale del Notiziario Upi, che raccoglie le 47 interviste rilasciate dai Presidenti delle Province, è pubblicato sul sito dell’Associazione, www.provinceditalia.it
LE RICHIESTE VOCE PER VOCE
Cooperazione istituzionale, armonizzazione tra risorse e funzioni e ridefinizione delle competenze.
E’ Asti a chiedere espressamente maggiore coesione istituzionale, mentre da Torino si chiede con ironia a Governo e Parlamento che verranno, di inserire nel loro vocabolario la parola ‘Provincia’; Taranto chiede processi decisionali che tengano in maggiore considerazione le Province, mentre Arezzo punta sulla piena attuazione della sussidiarietà, e Siracusa e Nuoro sulla necessità di riordinare le competenze e fare corrispondere le funzioni con le risorse. Secondo la Provincia di Lodi occorre un nuovo Patto fra istituzioni che consenta alle istituzioni locali di svolgere al meglio le proprie funzioni, mentre Perugia
Finanziaria, Federalismo fiscale e autonomia
Autonomia per scongiurare un neocentralismo regionale: è la richiesta che viene da Salerno, mentre molti parlano di riforma della legge finanziaria, a partire da Caserta e Teramo. Così Brescia chiede l’attuazione del federalismo fiscale e l’attribuzione di parte delle risorse economiche che il territorio produce, e Biella che si garantisca stabilità ai bilanci attraverso la partecipazione ad una imposta certa e prevedibile; esigenza condivisa da Sassari, che vuole un decentramento reale che permetta di disegnare autonomamente il proprio destino.
Infrastrutture e viabilità
Secondo la Provincia di Ragusa, il Paese ha bisogno di un deciso intervento per le infrastrutture. Tra le opere da realizzare, il collegamento tra Modena e Lucca segnalata da Livorno; la strategità del Corridoio Tirrenico per Latina mentre Viterbo chiede il completamento della Terni – Orte- Civitavecchia. Richiesti anche interventi su porti e aeroporti: è il caso di Perugia che chiede il potenziamento dell’aeroporto di Sant’Egidio, o di La Spezia e Mantova, che chiedono invece interventi per la riqualificazione dei porti. Per Pistoia serve un piano straordinario per il trasporto pubblico, mentre Cremona sottolinea l’esigenza di riportare l’attenzione sui sistemi integrati di trasporto fondati sulla navigabilità del Po.
Scuola, ricerca e innovazione
Le difficoltà delle Province ad assicurare la manutenzione delle scuole dopo l’azzeramento del fondo nazionale dell’edilizia scolastica e la carenza di aule che ne segue sono segnalate da Bologna e Modena, mentre Firenze definisce indispensabile rifinanziare questo fondo e considerare la scuola non un terreno di risparmio ma un investimento sulle nuove generazioni. Attenzione per i giovani e per le donne anche da Pesaro e Urbino, che li considera la prima risorsa per lo sviluppo del Paese, mentre Padova chiede un impegno per favorire l’istruzione e la formazione come risorse strategiche; Lecco vorrebbe invece fosse creato sul territorio un Campus Universitario di qualità. Pavia, punta sull’ innovazione e sugli interventi a favore dello sviluppo dei Poli tecnologici, e Prato, chiede il coinvolgimento degli Enti locali nei progetti nazionali e internazionali di ricerca. La Provincia di Pisa, che sta investendo molto nell’innovazione con la creazione di Polo scientifico di Navacchio, del Point Tech a Pontedera, del Polo del Conciario a Santa Croce e dell’incubatore rurale in Valdicecina, chiede politiche di sostegno ed incentivi fiscali per i temi dell’innovazione. A parlare di e-governance è Benevento che chiede di assicurare la promozione dell’alta tecnologia nella pubblica amministrazione.
Turismo, cultura e ambiente
Si parte da Venezia, che chiede la bonifica dei siti inquinati del Porto di Marghera, per passare a Napoli, che definisce questi settori “la via maestra della crescita del Mezzogiorno”; Ancona ricorda invece la necessità di assicurare finanziamenti per una sana manutenzione ambientale del territorio, mentre Ravenna sottolinea la necessità di avviare interventi per la modernizzazione del turismo.
Sviluppo economico, occupazione e coesione sociale
Lavoro al primo posto per la Provincia di Lucca, che chiede di rivedere la composizione della spesa sociale per sostenere i servizi alla persona e al lavoro, insieme a Ferrara che chiede l’impegno a favorire uno sviluppo legato alla giustizia sociale. Pescara sottolinea l’esigenza di azioni per favorire l’internazionalizzazione delle imprese, mentre Macerata chiede interventi straordinari per facilitare l’accesso al credito e fronteggiare la crisi del settore manifatturiero. Da Imperia, invece, viene la richiesta di modificare i vincoli alle assunzioni nel pubblico impiego, per stabilizzare e incentivare l’accesso ai giovani nella PA.
Specifiche, poi, alcune delle priorità elencate : se il Presidente della Provincia di Milano chiede l’istituzione della Città metropolitana, il Presidenti di Sondrio di Belluno, si apsettano interventi mirati per tutelare e preservare i territori delle piccole province montane, e L’Aquila chiede di riportare al centro degli interessi nazionali lo sviluppo delle aree interne e montane, dando un nuovo impulso alla legge sulla montagne e a quella sui parchi. Cagliari e Palermo guardano all’Europa, sottolineando la necessità di rafforzare in questo contesto i poteri locali e di assicurare ai territori l’accesso ai fondi.
Prot. n 347
A TUTTE LE PROVINCE
Loro sedi
Oggetto: nuovi orari di apertura degli uffici Upi
Si informano le Province che, a partire da lunedì 3 Aprile 2006, gli orari di apertura degli uffici dell’Upi cambieranno, per rispondere meglio alle esigenze e alle necessità delle Associate e offrire un servizio ancora più efficiente.
In funzione del nuovo orario, gli uffici resteranno infatti aperti:
dal lunedì al giovedì dalle ore 8,30 alle ore 18,30,
il venerdì dalle 8,30 alle 14,30.
Augurandomi di avere reso un servizio gradito, inoltro cordiali saluti.
Piero Antonelli
Nella riunione delle Conferenza Stato Città del 27 marzo scorso, l’Upi ha espresso parere favorevole al Decreto del Ministero degli Interni di proroga al 31 maggio del termine per la deliberazione del bilancio di previsione del 2006.
Il DM del 27 marzo 2006 è ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale 30 marzo 2006, n. 75.
Cfr. il testo del DM allegato
Il centro di ricerche Avanzi – idee, ricerche e progetti per la sostenibilità e l’Osservatorio gestione Conflitti Ambientali e Territoriali con il patrocinio dell’Unione delle Province d’Italia hanno avviato la seconda indagine sui processi decisionali inclusivi nella pianificazione ambientale e territoriale a livello provinciale.
I processi decisionali inclusivi in cui, secondo la definizione data dal Dipartimento della Funzione Pubblica “si cerca di giungere a un risultato condiviso, includendo un ampio numero di soggetti interessati ad un determinato problema e di farli partecipare alle scelte” (“A più voci”, a cura di Luigi Bobbio, Edizioni scientifiche, 2004), sembrano suscitare sempre maggiore attenzione in molte realtà locali e sono ormai diventati oggetto dell’agenda politica di molte amministrazioni pubbliche italiane.
Per questo motivo per il 2006 Avanzi e l’Osservatorio Gestione Conflitti Ambientali e Territoriali si propongono di realizzare la seconda indagine con i seguenti obiettivi:
confrontare lo stato dell’arte con quanto rilevato nel 2002;
comprendere più a fondo gli obiettivi, le aspettative, le modalità, le difficoltà e i risultati raggiunti dai processi di pianificazione inclusivi;
comprendere meglio i fattori che scoraggiano molte province dall’intraprendere percorsi di pianificazione inclusivi;
individuare delle politiche e iniziative che favoriscano le pratiche di coinvolgimento degli attori nelle processi di pianificazione provinciale.
Tra questi ad esempio la formazione, la messa in rete di buone pratiche, il benchmarking, etc…
L’indagine verrà realizzata attraverso un questionario che sarà somministrato a tutte le Province italiane, realizzazione di casi studio e interviste a testimoni privilegiati (presidenti di province, esperti di pianificazione, rappresentanti di Ministeri e degli attori coinvolti nei processi).
I risultati dell’indagine, che verranno pubblicati entro l’estate 2006, verranno inviati agli enti che partecipano all’indagine e saranno presentati in occasione di un evento pubblico nel corso di quest’anno di cui, non appena definiti i dettagli, verrà data comunicazione.
Per ulteriori informazioni contattare la dott.ssa Federica Maino, e-mail: [email protected]
COMUNICATO STAMPA
Ratificato il Contratto dipendenti enti locali
Melilli: ora occorre rivedere il sistema di contrattazione
Il Comitato di Settore del Comparto Regioni ed Autonomie locali ha ratificato oggi l’ipotesi di accordo dell’8 Febbraio 2006 relativo al rinnovo del CCNL dei dipendenti degli enti locali per il biennio economico 2004-2005.
“Abbiamo ritenuto necessaria la ratifica dell’ipotesi di accordo – ha dichiarato il Presidente dell’UPI Fabio Melilli, intervenuto nella riunione del Comitato di settore –anche nelle difficoltà economiche in cui versano gli enti locali, perché siamo responsabili e riteniamo opportuno dare il via libera ai riconoscimenti economici per i dipendenti, che attendono il contratto da molti mesi.
In ogni caso, anche il percorso travagliato di questo contratto conferma l’urgenza di adeguare il sistema di contrattazione alle disposizioni del titolo V, parte II, della Costituzione, superando l’intermediazione dell’Aran nella gestione dei contratti degli enti locali e prevedendo un confronto diretto e rapido tra i rappresentanti delle autonomie locali e i sindacati per la conclusione dei futuri contratti. Sarà questo uno degli impegni prioritari che chiederemo al nuovo Governo”.
Roma, 28 marzo 2006
“Caro Presidente, sulla delega ambientale è necessario trovare un ulteriore momento di riflessione, per recuperare, almeno in parte, il processo di costruzione condivisa di un testo normativo di tale importanza per il nostro sistema Paese”.
Lo hanno scritto in una lettera inviata oggi al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il Presidente dell’Upi Fabio Melilli e il responsabile Upi per l’ambiente e Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi.
Nella lettera-appello, i due Presidenti ribadiscono come , nonostante “l’importanza che la completa rivisitazione della normativa in materia riveste per le Province, storicamente impegnate in importanti compiti di tutela e salvaguardia del patrimonio ambientale” le stesse Province si siano viste “completamente esautorate da qualsivoglia processo di coinvolgimento nella predisposizione dello schema di decreto legislativo”.
Melilli e Rossi ricordano poi le riserve espresse dalle Aunomie loclai e dalle Regioni sul testo in questione “per le Province in particolare – scrivono – viene meno l’importante funzione di governo e programmazione del servizio di smaltimento dei rifiuti sul territorio, permanendo invece tutte le incombenze amministrative di controllo, ma soprattutto viene cancellata l’addizionale provinciale alla Tarsu senza che vi sia alcuna forma di compensazione”.
“Ma andando oltre le puntuali osservazioni che già l’UPI ha diffusamente manifestato nei riguardi del testo dello schema di decreto legislativo – concludono i Presidenti – riteniamo doveroso richiamare la Sua attenzione sulla necessità che su tutta la materia si possa avere un ulteriore momento di riflessione, tale da poter recuperare, almeno in parte, il processo di costruzione condivisa di un testo normativo di tale importanza per il nostro sistema Paese”.