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Si comunica che gli uffici dell’Unione resteranno chiusi dal giorno 9 agosto al giorno 23 agosto per le ferie estive.

Ria, maxiemendamento inutile e peggiore del decreto

                                         COMUNICATO STAMPA
                        Ria, maxiemendamento inutile e peggiore del decreto


“L’emendamento proposto dal Governo nel porre la fiducia sul provvedimento è più pasticciato del provvedimento iniziale, perché pone il vincolo ulteriore di rispettare il patto di stabilità a metà anno, cambiando le regole in corso d’opera”. Lo ha affermato Lorenzo Ria, Presidente dell’Unione delle Province d’Italia, all’Assemblea dei Presidenti di Provincia che si è svolta oggi a Roma.
“A quest’atto arrogante risponderemo riaffermando in tutte le forme la nostra autonomia garantita dalla Costituzione: le Province impegneranno tutte le risorse di bilancio prima dell’approvazione della legge di conversione del decreto.”
Nell’Assemblea i Presidenti hanno poi riaffermato la volontà e l’opportunità di abbandonare i tavoli di raccordo istituzionale per costruire un’iniziativa unitaria con tutto il sistema delle Autonomie  e riservandosi di valutare, comunque, ogni eventuale apertura da parte dell’Esecutivo.
“La manovra correttiva sui conti pubblici predisposta dal Governo con il Decreto legge 168/04 rischia di fatto,- afferma ancora Ria- di cancellare anche formalmente l’idea che Province e Comuni siano enti autonomi come previsto dalla Costituzione. Attraverso nuove forme di controllo sulle attività si riafferma una logica antiautonomista che vede le Autonomie locali come soggetti strumentali subordinati gerarchicamente allo Stato”.

Roma, 22 luglio ‘04

Ria: Il 22 luglio mobilitazione delle Province

                                  COMUNICATO STAMPA
 


                Mobilitazione delle Province contro la manovra correttiva
                       A Roma, il 22 Luglio, i 100 Presidenti di Provincia 
 
 
 
“Sarà la prima battaglia, in difesa dei cittadini e dei loro territori quella dei 100  Presidenti di Provincia dopo il rinnovo delle Amministrazioni avvenuto il 12 e 13 giugno” afferma Lorenzo Ria Presidente dell’Unione delle Province d’Italia “I tagli decisi dal Governo – dice ancora Ria- mortificano e paralizzano le Province che non saranno  più in grado di garantire servizi essenziali ai cittadini”. L’Upi, che già ha espresso il suo giudizio fortemente negativo nei confronti della manovra, sia per la metodologia adottata che per i contenuti del provvedimento, giovedì con tutti i Presidenti di Provincia individuerà le azioni politiche che le Province adotteranno nei confronti del Decreto Legge. “Andiamo a riaffermare-ribadisce Ria- che il decreto legge di contenimento della spesa pubblica, nella sua intera impostazione, rivela una tendenza fortemente centralista nei confronti del sistema delle Autonomie locali, in un’ottica che denuncia la più completa sfiducia nei confronti dell’operato politico-gestionale degli organi di governo delle comunità locali, peraltro legittimati dal voto dei cittadini e da questi controllati proprio attraverso il meccanismo elettorale. Il decreto, inoltre, anticipa per tutti gli Enti locali le sanzioni già previste dalla legge finanziaria 2004 per gli enti che non rispettano i vincoli del patto di stabilità interno. Si dimostra in sostanza la volontà di penalizzare indiscriminatamente tutti, indipendentemente dalla virtuosità e dalla capacità, finora invece dimostrata ampiamente, di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di contenimento della spesa pubblica ai fini del patto di stabilità e crescita europeo.

Roma, 19 luglio 2004

Nunes: una pesante ingerenza sulle autonomie locali

                                                 COMUNICATO STAMPA

                     Contro i tagli le Province intenzionate a non applicare la norma
                   A Roma, i 100 Presidenti per chiedere la restituzione della autonomia
  
L’insostenibilità della manovra, la pesante ingerenza sulla autonomia  e sulla attività gestionale degli Enti locali – ha affermato Gino Nunes  responsabile Finanza locale e componente dell’ufficio di presidenza dell’Unione delle Province d’Italia all’uscita dall’audizione in Commissione Bilancio della Camera – inibisce ogni iniziativa e impegno delle Province in particolare sugli interventi per garantire servizi e sicurezze ai cittadini”.

L’assoluta casualità del taglio della spesa, per l’Unione delle Province d’Italia- colpisce le Province con effetti comunque gravissimi e anche estremamente differenziati senza che questi corrispondano in alcun modo al tipo di servizi erogati, alla migliore o minore virtuosità degli Enti o alla qualità dei loro bilanci. “L’ambito di oscillazione della incidenza dei tagli, infatti- dice ancora Nunes- va dall’8%  di Biella e Terni al 56% di Bergamo con una media prevalente dal 18% al 25%” (cfr il Comunicato completo).

“E’ necessario- aggiunge Gino Nunes- inoltre, che le forze politiche e il Parlamento si facciano carico di ristabilire corretti rapporti istituzionali. La manovra rivela una tendenza fortemente centralista nei confronti del sistema delle Autonomie locali e denuncia la più completa sfiducia nei confronti dell’operato politico-gestionale degli organi di governo delle comunità locali, contraddicendo la stessa relazione, della Corte dei Conti, al Parlamento, in questi giorni, che riconosce  l’assoluta correttezza degli Enti locali nel rispetto del Patto di stabilità per gli anni 2002-2003 e la virtuosità gestionale delle Province.”

Per far fronte a questa ingestibile situazione l’Upi ha mobilitato i 100 Presidenti di Provincia convocati in una Assemblea Straordinaria, a Roma, giovedì 22 Luglio, alle 10 e 30 presso la  sala  delle Conferenze in piazza Montecitorio 123 A.

Roma, 20 Luglio 2004

479 milioni di euro: a rischio gli interventi su scuole, strade, territorio

                                     COMUNICATO STAMPA

           479 MILIONI DI EURO LA STANGATA SULLE PROVINCE
                  A rischio gli interventi su scuole, strade, territorio



Enti locali verso una paralisi generale. “La manovra correttiva, adottata su presupposti che cancellano ogni forma di seppur minimo confronto istituzionale- afferma il presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Lorenzo Ria- peserà, inevitabilmente, per quanto concerne le Province, sui servizi, sulle manutenzioni e sulla spesa corrente  per gli edifici scolastici, la sicurezza delle strade, la qualità dell’ambiente e la tutela dei territori, senza contare i processi di sviluppo dei centri per l’impiego che subiranno una pesante battuta d’arresto spegnendo ogni possibilità di intervento sul terreno sociale”  Viene così scaricata sul sistema delle Autonomie locali – per l’Upi-  la necessità di ridurre il rapporto deficit/pil, per rientrare dentro i margini  previsti da Maastricht pur in presenza delle assicurazioni del Governo che aveva escluso, anche in nella sede istituzionale della Conferenza Stato Città, che la manovra potesse riguardare in maniera diretta la finanza degli Enti locali.

“La riduzione  per il 2004 dei consumi intermedi pari al 10% della spesa annua mediamente sostenuta  nel triennio 2001-2003 è inaccettabile- dice ancora Ria- perchè fittizia: nella realtà la percentuale sale al 15% con punte fino al 20%. Le Province, secondo le prime stime dell’Upi dovranno tagliare 60 milioni di euro sugli interventi per le strade, 108 sulle scuole, 71 su ambiente e territorio.

Questa  è la posizione che l’UPI rappresenterà nel pomeriggio in sede di Conferenza Unificata.

Roma 15 luglio 2004   

Costituzione europea

La Costituzione europea recentemente approvata a Bruxelles è stata pubblicata anche in lingua italiana sul sito del Governo.

La traduzione del testo, inizialmente solo in inglese e francese, è stata curata dal Segretariato della Conferenza intergovernativa per venire incontro alle esigenze informative di quanti, in vista della firma solenne che si terrà a Roma nell’autunno prossimo, vogliono ‘cimentarsi’ nella lettura del voluminoso trattato.

Nel testo sono state inserite le modifiche concordate a Bruxelles il 18 giugno scorso dai Capi di Stato e di Governo, inerenti la definizione della maggioranza qualificata nei casi in cui solo alcuni membri del Consiglio hanno il diritto al voto.

In vista della ratifica, il testo del Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa sarà sottoposto al vaglio degli esperti linguisti/giuristi del Consiglio che predisporranno le 21 versioni linguistiche autentiche in base all’Articolo IV-10 del Trattato medesimo.

La redazione si concluderà entro la fine di settembre 2004.

Per ulteriori approfondimenti cfr. il sito sull’avvenire dell’Unione europea.

Giudizio dell’UPI sul taglio del 10% imposto dalla manovra correttiva del governo

COMUNICATO STAMPA

“UN DIKTAT CONTRO GLI ENTI LOCALI.
UNA SCELTA CHE LI PORTA ALLA PARALISI”


È il giudizio dell’Unione delle Province d’Italia sul taglio del 10% imposto dalla manovra correttiva del governo , espresso dal suo Presidente Lorenzo Ria


“Un taglio da 300 milioni di euro, questo il regalo che il governo ha fatto alle province italiane con la recente manovra finanziaria correttiva”. E’ questo il giudizio dell’UPI, sintetizzato dal suo  Presidente Lorenzo Ria,  che ne deduce anche le naturali conseguenze politiche ed operative.

 “È una manovra tecnicamente impossibile – afferma – perché è la premessa della paralisi generale degli enti locali. Si tratta, infatti, di un ulteriore taglio indiscriminato, che si somma al taglio di 488 milioni di euro già determinato dal governo con la finanziaria 2004”. 

 “Quello che più preoccupa nelle misure del governo – dichiara ancora il Presidente dell’Unione delle Province d’Italia – è l’idea  asfittica e regressiva di società che tali misure denunciano. Altro che innovazione e nuova crescita. Queste misure si ripercuoteranno  inevitabilmente sulla qualità degli edifici scolastici, sulla sicurezza delle strade, sulla qualità dell’ambiente, sulla messa in sicurezza dei territori. Queste stesse misure bloccheranno i grandi processi di trasformazione in atto dei Centri per l’Impiego e spegneranno ogni possibilità di intervento sul terreno sociale”.

 “Ci sono tre ragioni di metodo e di merito per bocciare senza appello le scelte del governo, conclude il Presidente dell’Unione delle Province d’Italia.
La prima. Questa scelta assume la forma di un diktat. Il governo ha, infatti, cancellato ogni forma di corretto rapporto istituzionale con gli enti locali.
La seconda. L’eventuale approvazione parlamentare del decreto  alimenterebbe un contenzioso infinito con le imprese private  che già sono affidatarie di servizi per l’intero anno e per gli importi già previsti dai bilanci approvati.
La terza. Il governo ha già autorizzato aumenti tra l’8 e il 10% per il rinnovo contrattuale del personale. Ora, che dobbiamo dire ai dipendenti provinciali! Che il governo ci ha tolto i soldi per i rinnovi contrattuali già approvati?

 L’assurdità di queste situazioni – conclude il Presidente dell’UPI Lorenzo Ria – rende chiari gli errori di scelta fatti dal governo”.  

 

Roma, 12.7.2004

Ria: necessario rafforzare i raccordi istituzionali

                                              COMUNICATO STAMPA
                      Federalismo, Ria: necessario rafforzare i raccordi istituzionali.


 

Giudizio negativo dell’Upi e di tutte le autonomie locali sul disegno di legge di riforma della Costituzione. Lo ha ribadito Lorenzo Ria, Presidente dell’Unione delle Province d’Italia, intervenendo oggi nell’audizione presso la Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati.

“Prescindendo da ogni valutazione politica – afferma Ria – la discussione su aspetti fondamentali della Carta costituzionale non può essere resa funzionale esclusivamente alla soluzione dei problemi interni ad una maggioranza.

Nel merito del disegno di legge, la disposizione sul Senato presentato come federale è incondivisibile, poiché esso, come l’attuale Senato, rappresenterebbe la popolazione nella stessa misura della Camera dei Deputati, e non invece le regioni e i governi locali. Per riformare il Parlamento in senso federale occorre invece introdurre un Senato delle Autonomie, come Camera rappresentativa delle Regioni, delle Province e dei Comuni, ovvero individuare all’interno del Parlamento una sede unitaria in cui i diversi soggetti costitutivi della Repubblica possano trovare una più profonda ricomposizione unitaria della sovranità nel rispetto dei principi del federalismo e dell’autonomia.

Di fronte al modello di Parlamento proposto – continua Ria – i Comuni e le Province ritengono comunque necessario rafforzare e riequilibrare il sistema dei raccordi istituzionali, prevedendo una Commissione federale delle autonomie nel Senato rinnovato composta dai rappresentanti delle autonomie territoriali e il riconoscimento  costituzionale della Conferenza unificata, nonché rafforzando il ruolo dei Consigli regionali delle autonomie locali. Deve inoltre essere riconosciuto ai Comuni e alle Province il diritto di accesso alla Corte costituzionale contro le leggi che ledano la loro autonomia costituzionale.

Il testo su Roma capitale  – conclude Ria – è confuso e rappresenta un evidente errore in quanto non è compito della Regione Lazio definire lo spazio di governo proprio della Città di Roma come capitale della Repubblica”.

Roma 30 giugno 2004

Comunicato congiunto Anci, Upi Uncem, Conferenza Presidenti Regioni

                                               COMUNICATO CONGIUNTO

ANCI, UPI, UNCEM E CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE GIUNTE REGIONALI

Comuni, Regioni, Province e Comunità montane ritengono necessario un incontro immediato con il Governo sulla manovra di contenimento del deficit e sul Documento di Programmazione Economica e finanziaria 2005-2008.

Ritengono che le eventuali manovre correttive del deficit tendenziale del 2004 – necessario per rispettare i parametri del patto di stabilità europeo – non devono penalizzare i bilanci delle autonomie territoriali già fortemente colpiti dalle leggi finanziarie degli ultimi anni.

Manifestano grande allarme per l’insostenibilità della situazione finanziaria del servizio sanitario nazionale e del trasporto pubblico locale.

Auspicano che il DPEF sia il frutto di una concertazione istituzionale ampia ed aperta che individui nella crescita, nella stabilità e nello sviluppo i criteri portanti della programmazione economica dei prossimi anni.

A tal fine ritengono necessario escludere le spese per investimento dal calcolo del patto di stabilità per evitare un onere ingestibile per i comuni e le province che non riuscirebbero a rispettare il patto con evidenti contraccolpi sull’economia nazionale. Allo stesso modo le regioni richiamano l’attenzione sull’art. 3 della finanziaria 2004 che rischia di produrre gli stessi effetti sugli investimenti regionali.

Invitano il Governo a prendere atto e riconoscere con i fatti il valore del sistema delle istituzioni locali e delle regioni ed il contributo che esse possono dare allo sviluppo del paese. Per questo ripropongono al Governo un patto fra le istituzioni che veda nelle autonomie e nelle regioni il perno su cui investire per una ripresa effettiva ed immediata dell’economia nazionale, in piena attuazione della carta costituzionale e del federalismo fiscale.

Roma, 1 luglio 2004

Domenici e Ria: “E ora Giunte al femminile”

COMUNICATO STAMPA

Dopo l’importante risultato elettorale ottenuto alle recenti elezioni europee ed amministrative delle candidate donne che finalmente vede una presenza femminile significativa nel Parlamento Europeo ed in numerosissimi consigli comunali e provinciali nonché Sindaci e Presidenti di Provincia, è necessario ora fare un ulteriore passo per non disperdere questo patrimonio. Sentiamo quindi di poter rivolgere un invito perché le nuove giunte che si stanno formando e che si completeranno anche dopo i ballottaggi, vedano una significativa presenza di assessori donna. Questo l’invito rivolto dal Presidente dell’Associazione dei Comuni (ANCI), Leonardo Domenici e dal Presidente dell’Unione delle Province (UPI), Lorenzo Ria ai colleghi Sindaci ed amministratori locali, richiamandoli al forte impegno profuso in questi anni dalle due Associazioni per raggiungere un importante traguardo, quello cioè di una paritaria presenza nelle Istituzioni.

Ria: dal voto un governo locale rafforzato

                                    COMUNICATO STAMPA

                        Ria: dal voto un governo locale rafforzato.
                  Ora il rilancio della concertazione con l’Esecutivo


“ Con i ballottaggi del 26 e 27 giugno si è conclusa la tornata di elezioni dei Presidenti e dei Consigli provinciali, che ha coinvolto 63 Province su 100.
Dal voto – dice il presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Lorenzo Ria – emerge un quadro consolidato e rafforzato delle Province, quali istituzioni di governo che sono e nei prossimi anni saranno ancor più il naturale riferimento istituzionale per i cittadini e per le imprese rispetto alle politiche di area vasta e di sviluppo del territorio.
Ci auguriamo, ora, che questo nuovo quadro istituzionale porti anche al rilancio della concertazione tra le Autonomie locali ed il Governo nel momento stesso in cui saranno affrontati, nei prossimi giorni, temi importanti come le Riforme costituzionali e il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria”.

Roma 28 giugno 2004

Intervista del Presidente della Camera dei Deputati

                                     COMUNICATO STAMPA

PROVINCE ESSENZIALI  IN UN FEDERALISMO SOLIDALE
Intervista  del Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini a Le Province 



 “In un Paese di forti tradizioni locali è essenziale la funzione di un ente intermedio come la Provincia.” Lo afferma il Presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini in una lunga intervista rilasciata a Le Province, la rivista nazionale dell’Unione delle Province d’Italia. Un ritratto inedito, quello che offre il Presidente Casini, in un racconto che ripercorre, con nostalgia, la propria iniziazione politica legata- il padre Tommaso è stato consigliere provinciale per più di 25 anni a Bologna- proprio alla Provincia. “La dimensione provinciale- dice inoltre il presidente della Camera- è profondamente radicata nella percezione collettiva dei cittadini e nella tradizione civica italiana. La Provincia è l’Ente che associa le città ai paesi e alle campagne e li collega alle dimensioni più ampie delle Regioni e dello Stato. Per questo il nostro federalismo non può essere a due livelli ma, dovrà integrare diversi spazi di autonomia”. La provincia inoltre è per Casini “la dimensione nella quale si cominciano ad avvertire in modo consapevole le differenze tra il nostro ambiente di origine e quello circostante ed insieme la continuità che li lega. E questo, in termini politici, non è altro che l’avvio di una educazione alla democrazia, non astratta, che parte dalla conoscenza del rispetto del territorio e delle diverse comunità che lo abitano”.


FEDERALISMO: PROVINCE PROTAGONISTE
Assumono grande rilevanza, in questo momento – dice Ria- le parole
del Presidente Pier Ferdinando Casini”


“Nel momento in cui il federalismo è al primo posto della agenda politica- dichiara Lorenzo Ria, presidente dell’Unione delle Province d’Italia- assume grande rilevanza quanto ribadito dal presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini in una intervista rilasciata alla rivista nazionale dell’Upi, Le Province. “Casini- sottolinea Ria- riafferma la funzione essenziale assunta nel nostro ordinamento da un Ente intermedio come  la Provincia” “La dimensione provinciale – come  ha sottolineato il Presidente della Camera dei Deputati- è profondamente radicata nella percezione collettiva dei cittadini e nella tradizione civica italiana” Nel momento che l’esame delle Riforme riprende alla Camera, dice il presidente Ria “importante è l’affermazione della centralità di Province e Comuni che nel passaggio al Senato erano stati sottovalutati e mortificati nel loro ruolo istituzionale e quali enti primari  nel rapporto con i cittadini

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