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La commozione delle Province per Papa Francesco Gandolfi “Il Papa della pace. Non dimenticheremo le sue parole”

“Tutte le Province italiane si uniscono commosse al dolore del mondo per la morte di Papa Francesco. Un Papa che fino alla fine ha rivolto appelli ai governanti ad interrompere le guerre devastanti e a far vincere la pace. Quando lo incontrammo, nell’udienza che volle riservare alle Province nella sala Clementina, ci esortó a presidiare la cura della Casa Comune e a porre il servizio per i nostri territori come una delle questioni centrali della nostra missione di governo. Le sue parole restano scolpite nei nostri cuori” . È il messaggio di cordoglio del Presidente dell’UPI Pasquale Gandolfi, a nome di tutte le Province italiane.

La Provincia di Vicenza a Roma ricevuta dal Ministro Urso

“L’imposizione dei dazi da parte degli Stati Uniti sta mettendo sotto pressione i mercati e l’intera economia globale. In questo contesto è fondamentale mantenere sangue freddo ed equilibrio nelle decisioni: isterismi e polemiche di natura ideologica non solo risultano inutili, ma finiscono per alimentare un clima di incertezza dannoso per tutti”. Queste le parole che il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin ha condiviso questa mattina con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nel corso di un incontro a Palazzo Piacentini a Roma, sede del Mimit, alla presenza dell’onorevole vicentino Silvio Giovine.

“L’export vicentino verso gli Stati Uniti rappresenta una quota importante dell’economia locale – ha precisato Nardin – pensiamo al settore agroalimentare, a quello orafo e, più in generale, alla manifattura, che pagherebbero a caro prezzo l’introduzione di dazi, con ripercussioni negative sull’intera economia nazionale. Al di là e oltre i dazi, anche l’incertezza e il precario equilibrio geopolitico mondiale rischiano di minare la salute delle nostre imprese. Bene che il Governo italiano sia in prima linea per disinnescare quella ‘guerra commerciale’ che dobbiamo assolutamente evitare. Per questo è necessario fare fronte comune con l’Europa e facilitare il dialogo con l’America”.

Nel corso dell’incontro, il ministro Urso ha evidenziato al presidente Nardin come l’obiettivo resti quello di una condizione di zero-dazi-zero tra UE e USA, verso un’intesa di libero scambio euro-atlantica, magari estesa al Mercosur, che darebbe vita al più grande spazio commerciale e tecnologico del mondo. Serve al contempo un intervento in sede europea per rilanciare la competitività dell’industria del Continente, con risorse ad hoc, uno shock di sburocratizzazione e la sospensione delle regole del Green Deal che hanno soffocato le imprese UE, in particolare quella dell’auto. Urso ha infine sottolineato come la missione odierna a Washington della presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, potrà favorire il dialogo tra la Commissione europea e l’Amministrazione americana.

L’onorevole Giovine ha infine sottolineato: “La duplice sfida posta dalla presidente Meloni riguarda infatti da un lato il negoziato per l’azzeramento reciproco dei dazi sui prodotti industriali esistenti, secondo la formula ‘zero per zero’, e dall’altro la strategia per stimolare la domanda interna, anche attraverso una rimodulazione del PNRR a favore delle imprese, orientando così le risorse per mettere gli attori economici nelle condizioni di essere più competitivi”.

Fondi europei a gestione diretta, seminario a Brescia

Il Dipartimento per gli Affari Europei organizza il 28 aprile 2025 a Brescia (Sala delle Danze presso il Centro per le nuove culture – Palazzo MO.CA) il seminario formativo “Fondi europei a gestione diretta” con l’obiettivo di promuovere una maggiore conoscenza e diffusione dei programmi europei a gestione diretta.

L’iniziativa – promossa in partenariato con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e l’Ufficio in Italia del Parlamento europeo e in condivisione con l’Ufficio di Segreteria della Conferenza Stato città ed autonomie locali – è rivolta ai funzionari degli enti locali e ad altri soggetti interessati ed è realizzata in collaborazione con ANCI e UPI.

Il seminario sarà aperto dai saluti istituzionali di Tommaso Foti, Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, cui seguiranno gli interventi del Presidente UPI Pasquale Gandolfi, e del Presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini.

L’iniziativa ha l’obiettivo di fornire gli strumenti per favorire un più efficace accesso ai fondi diretti: lettura ‘strategica’ della call, ideazione di un ‘progetto europeo’, individuazione di attività e risorse, costruzione del budget, attuazione del progetto e disseminazione dei risultati. Risponde a un’esigenza particolarmente sentita dalle amministrazioni locali per agevolare una più efficace partecipazione ai bandi e un supporto operativo ai potenziali beneficiari, favorendo una strategia di sistema.

Il programma prevede inoltre due focus tematici dedicati ai programmi Horizon Europe e Invest EU.

Puoi iscriverti al seminario, compilando il modulo di registrazione!

Il seminario di Brescia è il secondo appuntamento di un ciclo di seminari formativi che si è aperto a Roma il 3 dicembre 2024.

Programma del seminario seminario-fondi-diretti_programma-brescia-new

 

Comitato delle Regioni e Commissione europea lanciano la rete per rafforzare la cooperazione con città e regioni

Il 10 aprile è stata lanciata ufficialmente una nuova rete per incoraggiare i politici eletti a livello locale e regionale a impegnarsi maggiormente con l’Unione europea, e a cogliere le opportunità che essa può apportare alle loro comunità. La rete dei consiglieri locali dell’UE, che conta già 3.000 partecipanti, si basa sul successo di due iniziative analoghe esistenti e mira ad avvicinare il progetto europeo ai cittadini coinvolgendo il livello di governo di cui si fidano di più.

Il progetto, gestito congiuntamente dal Comitato europeo delle Regioni e dalla Commissione europea, le cui iniziative parallele esistenti formano ora la nuova rete che mira ad avvicinare le tematiche dell’UE alle comunità locali, coinvolgendo più efficacemente i sindaci, i presidenti di regione e i consiglieri regionali e locali.

L’adesione alla rete è aperta ai politici eletti a livello locale o regionale di tutta l’UE. I membri beneficiano di una serie di prodotti e servizi, tra cui visite di studio a Bruxelles, sessioni di formazione e seminari per migliorare la comprensione dei processi dell’UE. Questi strumenti, che sono adattati alle loro esigenze e ai loro interessi, consentiranno ai membri di raggiungere in modo più efficace i loro elettori sulle questioni relative all’Unione. I membri si impegnano inoltre a garantire che le tematiche più importanti relative all’UE siano discusse all’interno delle loro comunità locali, ad esempio attraverso eventi o discussioni regolari nelle riunioni delle assemblee di cui fanno parte. I politici eletti a livello regionale e locale interessati ad aderire alla rete possono candidarsi tramite il sito web.

 

Maggiori informazioni

  • La rete dei consiglieri locali dell’UE è un’iniziativa europea che riunisce politici eletti a livello locale e regionale con l’obiettivo di migliorare la comunicazione sull’Unione europea attraverso un’alleanza innovativa con le istituzioni dell’UE. Riunisce i membri delle due iniziative precedentemente separate e conta già oltre 3.000 membri in tutti i paesi dell’UE.
  • L’adesione alla rete dei consiglieri locali dell’UE è aperta ai rappresentanti eletti a livello locale e regionale che si impegnano a dialogare con le loro comunità su questioni europee. I consiglieri interessati sono invitati a candidarsi attraverso la piattaforma ufficiale dell’iniziativa.

La rete offre ai consiglieri una serie di risorse e sostegno, tra cui:

  • Accesso a informazioni e materiali dell’UE: i membri ricevono informazioni aggiornate sulle politiche e le iniziative dell’UE, insieme a materiali di comunicazione per contribuire a informare le loro comunità.
  • Formazione e sviluppo delle capacità: la rete offre l’opportunità di effettuare visite di studio a Bruxelles, sessioni di formazione e seminari per migliorare la comprensione del funzionamento dell’UE da parte dei membri e aiutarli a comunicare in modo più efficace.
  • Opportunità di networking: i consiglieri possono mettersi in contatto con i loro omologhi in tutta l’UE per condividere esperienze, buone pratiche e collaborare alla ricerca di soluzioni a sfide comuni.
  • Sostegno alle azioni di comunicazione sul campo: la rete può assistere i membri nell’organizzazione di eventi locali, nello sviluppo di iniziative di comunicazione volte a informare i cittadini sull’UE e a incoraggiarne l’impegno.

Tutte le info qui https://cor.europa.eu/it/notizie/comitato-delle-regioni-e-commissione-europea-lanciano-la-rete-rafforzare-la-cooperazione-con-citta-e

Aree interne, UPI “Accettiamo la sfida del Ministro Foti. Le Province al fianco dei Comuni per dare assistenza nell’attuazione del Piano”

“Come UPI non possiamo che apprezzare e cogliere la sfida lanciata oggi dal Ministro Foti alle Province, di assumere un ruolo chiaro di assistenza tecnica ai piccoli e piccolissimi comuni delle Aree interne. È un compito che rivendichiamo e che, ne siamo convinti, è essenziale per permettere ai piccoli enti di utilizzare al meglio le opportunità del Piano. Anzi, come UPI ribadiamo la necessità di assegnare alle Province la programmazione e il coordinamento degli investimenti di questo Piano, per evitare che si disperdano risorse in micro-interventi inefficaci e slegati dalla strategia dello sviluppo territoriale”.

Lo ha detto il Vicepresidente di UPI, Angelo Caruso, presidente della Provincia dell’Aquila, intervenendo alla Cabina di Regia convocata dal Ministro Tommaso Foti per approvare il nuovo Piano delle Aree interne.

“Per le Province – ha detto poi Caruso – questo Piano è uno strumento di particolare importanza, perché impatta con le azioni di sviluppo territoriale programmate e coordinate da queste istituzioni.
Basti pensare alla viabilità provinciale e alle scuole secondarie superiori, servizi essenziali per le piccole comunità per assicurare la coesione territoriale, economica e sociale.

Per questo – ha detto o il Vicepresidente UPI al Ministro Foti – in fase di attuazione del Piano daremo seguito al suo invito e ci proporremo ai Comuni per dare assistenza tecnica nella messa a terra delle opere e per programmare gli investimenti, così da costruire politiche di sviluppo integrate, strutturate ed incisive, evitando interventi disallineati che non producono un vero cambiamento sui territori”.

Decreto elezioni, UPI: “Forti preoccupazioni per emendamento sui consigli provinciali”

“Se venisse accolto l’emendamento al decreto-legge sulle elezioni che introduce lo scioglimento dei consigli provinciali e la mozione di sfiducia al Presidente di Provincia, senza modificare il sistema elettorale delle Province, si aggiungerebbe nuova instabilità ad una situazione già ora critica, a discapito dei cittadini, dei loro diritti, dei servizi essenziali. Siamo molto preoccupati perché ci sembra che, nonostante i tanti proclami, non solo non si portano a termine i tentativi di revisione delle norme sulle Province, ma si ritiene di intervenire in un decreto-legge con norme estemporanee su aspetti ordinamentali, andando tra l’altro contro a quanto più volte ribadito dalla Corte Costituzionale”.

Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, in merito all’emendamento presentato al cosiddetto Decreto Elezioni, che introduce disposizione in materia di decadenza dalla carica del Presidente della Provincia e scioglimento del consiglio provinciale, al vaglio della Commissione Affari costituzionali del Senato.

“Il sistema elettorale delle Province – ha ricordato Gandolfi- presenta molte anomalie, che da anni chiediamo di risolvere, attraverso una revisione complessiva del sistema elettorale che preveda l’elezione diretta degli organi e una durata del mandato di cinque anni analoga a tutte le altre cariche istituzionali. Nelle condizioni in cui siamo, con il Presidente di Provincia che dura in carica quattro anni, e il Consiglio Provinciale che ne dura solo due, non si può introdurre la previsione della mozione di sfiducia. C’è poi un dato politico di fondo: da anni ormai tutti i partiti dichiarano in Parlamento e al Governo che la legge che regola le Province è stato un errore che ha portato all’ indebolimento dei territori. Eppure, tutti i tentativi di riforma, sia parlamentari che governativi, non vanno avanti. Se davvero c’è questa consapevolezza, che si traduca in norme coerenti, in maniera organica e strutturata, come si deve ad una istituzione della Repubblica. Auspichiamo per questo che in Senato si comprendano le ragioni di queste preoccupazioni e che si ritiri l’emendamento”.

 

Decreto elezioni, UPI: “Forti preoccupazioni per emendamento sui consigli provinciali”

“Se venisse accolto l’emendamento al decreto-legge sulle elezioni che introduce lo scioglimento dei consigli provinciali e la mozione di sfiducia al Presidente di Provincia, senza modificare il sistema elettorale delle Province, si aggiungerebbe nuova instabilità ad una situazione già ora critica, a discapito dei cittadini, dei loro diritti, dei servizi essenziali. Siamo molto preoccupati perché ci sembra che, nonostante i tanti proclami, non solo non si portano a termine i tentativi di revisione delle norme sulle Province, ma si ritiene di intervenire in un decreto-legge con norme estemporanee su aspetti ordinamentali, andando tra l’altro contro a quanto più volte ribadito dalla Corte Costituzionale”.

Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, in merito all’emendamento presentato al cosiddetto Decreto Elezioni, che introduce disposizione in materia di decadenza dalla carica del Presidente della Provincia e scioglimento del consiglio provinciale, al vaglio della Commissione Affari costituzionali del Senato.

“Il sistema elettorale delle Province – ha ricordato Gandolfi- presenta molte anomalie, che da anni chiediamo di risolvere, attraverso una revisione complessiva del sistema elettorale che preveda l’elezione diretta degli organi e una durata del mandato di cinque anni analoga a tutte le altre cariche istituzionali. Nelle condizioni in cui siamo, con il Presidente di Provincia che dura in carica quattro anni, e il Consiglio Provinciale che ne dura solo due, non si può introdurre la previsione della mozione di sfiducia. C’è poi un dato politico di fondo: da anni ormai tutti i partiti dichiarano in Parlamento e al Governo che la legge che regola le Province è stato un errore che ha portato all’ indebolimento dei territori. Eppure, tutti i tentativi di riforma, sia parlamentari che governativi, non vanno avanti. Se davvero c’è questa consapevolezza, che si traduca in norme coerenti, in maniera organica e strutturata, come si deve ad una istituzione della Repubblica. Auspichiamo per questo che in Senato si comprendano le ragioni di queste preoccupazioni e che si ritiri l’emendamento”.

 

Gandolfi “Il raccordo tra ANCI UPI e ALI dà forza alle autonomie”

“Comuni, Province e Città metropolitane sono le istituzioni più vicine ai territori e ai cittadini: il raccordo tra le associazioni che le rappresentano, ANCI e UPI insieme ad ALI è indispensabile per assicurare sempre più centralità alle questioni che riguardano le autonomie locali nella dialettica politica nazionale”.

Lo ha detto il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi intervenendo all’Assemblea Nazionale di ALI – Legautonomie. “Ringrazio il Presidente di Ali, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, per il sostegno alle Province che anche in questi giorni ha voluto ribadire. Restituire certezze a queste istituzioni, sia dal punto di vista ordinamentale che delle risorse per i servizi, significa rafforzare i territori e assicurare servizi ai cittadini, soprattutto nelle aree interne e lontano dalle grandi città, diritti essenziali e una amministrazione efficiente. Con ALI e insieme ad ANCI come UPI continueremo a portare avanti la richiesta di avviare una riforma strutturale delle norme di Province ed Enti locali, per mettere gli amministratori locali nelle condizioni di rispondere al meglio al loro servizio”.

BOLLETTINI UPI, 3: “Pillole di trasformazione digitale: La Gestione Documentale Parte 1”.

E’ stato pubblicato su Pi.Co. il terzo numero della collana di Bollettini UPI, a cura dell’esperto nel settore della Innovazione e Digitalizzazione, nell’ambito del progetto strategico “Province&Comuni”, dal titolo: “Pillole di trasformazione digitale: La Gestione Documentale Parte 1”.

Il documento ha lo scopo di illustrare alcuni punti relativi alla gestione documentale. Una buona gestione documentale deve consentire anche di gestire i processi di dematerializzazione degli archivi e la gestione corretta dei dati di propria competenza attraverso l’anonimizzazione dei dati personali e la generazione di indici sintetici.

L’obiettivo è  di sintetizzare e riassumere quanto previsto dalla normativa e dalle Linee Guida AgID relativamente ai processi di formazione e gestione della documentazione. La parte relativa ai processi di conservazione saranno oggetto di un approfondimento successivo.

Il documento è strutturato in quattro capitoli e racchiude le fasi della gestione documentale dalla formazione alla gestione dei documenti nell’archivio corrente.

1. Contesto normativo

2. Modello Organizzativo

3. Processi di gestione e Manuale

4. Schema di Manuale

SCARICA QUI IL BOLLETTINO Bollettino 3 – Pillole di trasformazione digitale La Gestione Documentale – parte 1

Stefano Bandecchi proclamato oggi nuovo Presidente della Provincia di Terni

Stefano Bandecchi, Sindaco di Terni, è il nuovo Presidente della Provincia. La proclamazione è avvenuta stamattina poco dopo le 10,00 in sala del Consiglio provinciale a seguito dei risultati ottenuti con voto ponderato nell’elezione di secondo grado svoltasi ieri domenica 30 marzo. A proclamare il nuovo Presidente è stato l’Ufficio elettorale della Provincia coordinato dal Segretario generale Paolo Ricciarelli.

Il Presidente Bandecchi ha ottenuto 38.523 voti ponderati.
“La Provincia deve essere un ente a servizio di tutti i Comuni e di tutti i Sindaci. A queste elezioni hanno vinto la buona politica, coloro che vogliono dare la giusta importanza ai vari enti territoriali e il partito della buona volontà e del buon fare”, ha dichiarato il Presidente Bandecchi commentando la sua elezione ed annunciando di volersi mettere subito al lavoro.

Elezioni Provinciali – Massimiliano Presciutti è il nuovo presidente della Provincia di Perugia

Con il 58%, corrispondente a 356 voti assoluti e 49794 ponderati Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino dal 2014 è il nuovo presidente della Provincia di Perugia.

Ricordiamo che potevano votare per il rinnovo del presidente i sindaci e i consiglieri comunali in carica dei Comuni compresi nel territorio della provincia di Perugia, per un totale di 830 “grandi elettori”.

“Questa vittoria – ha commentato a caldo il neo presidente – è frutto di un lavoro di squadra, non certo di un singolo. Una vittoria bella e larga, grazie al lavoro fatto da tante persone sul territorio. Sono contento di aver ricevuto anche consensi che non mi aspettavo”.

Le operazioni di voto si sono chiuse alle ore 20 presso il seggio costituito all’interno della Scuola Umbra di Amministrazione pubblica di Pila. Qui nell’arco dell’intera giornata si sono recati a votare 626 “grandi elettori”, ovvero il 75,42% degli aventi diritto.

 

Massimiliano Presciutti nato il 26 agosto del 1971 a Monthey in Svizzera, vive attualmente a Gualdo Tadino.

Possiede una Laurea in Scienze Politiche ed ha accumulato nel corso degli anni una lunga esperienza sindacale, nella cooperazione sociale e nel campo della formazione.

Oltre ad essere Sindaco di Gualdo Tadino dal giugno 2014, ricopre anche altri ruoli. Dal 2020 è Presidente ALI Umbria (Autonomie Locali Italiane) con nomina a Responsabile alla Cooperazione Internazionale per ALI Nazionale dal 2023.

 

Antenne 5G, trovato accordo tra Provincia di Treviso e Infratel.

Si è svolto oggi al Sant’Artemio un incontro tra la Provincia di Treviso, Infratel, Comune di Pederobba, Centro Studi Amministrativi Marca Trevigiana e Contarina per trovare un accordo che consenta di facilitare le comunicazioni e l’operatività tra Enti locali e Infratel stessa per il posizionamento delle antenne 5G. Dopo aver condiviso le criticità, già emerse nelle scorse settimane, tutte le parti hanno concordato di organizzare un Tavolo di lavoro, coordinato dalla Provincia, che permetterà di velocizzare il confronto tra i Comuni e le imprese detentrici degli appalti per il territorio provinciale. Presto sarà dunque stabilito un calendario di incontri durante i quali sindaci e tecnici potranno interloquire agilmente con le imprese incaricate per individuare i possibili punti in cui installare i nuovi sistemi 5G tenendo conto anche delle esigenze della comunità e pertanto dei piani comunali, senza sovrapposizioni.

“Un incontro molto positivo che abbiamo fortemente voluto come Provincia per dipanare i dubbi e le criticità sulle modalità operative di predisposizione delle antenne – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – come Ente di riferimento per i Comuni sul territorio abbiamo raccolto le istanze dei sindaci e cercato di fare sintesi. Ringrazio l’Amministratore delegato di Infratel, Pietro Piccinetti, che ci ha dato celere disponibilità per affrontare la questione. Il Tavolo operativo sarà un punto di equilibrio tra le esigenze che, come Paese, dobbiamo perseguire nell’ottica della transizione e innovazione digitale tenendo però saldi la tutela dei cittadini e la compatibilità di queste tecnologie con l’assetto geografico dei nostri Comuni. Sarà mia premura, inoltre, come presidente UPI Veneto e come vicepresidente UPI nazionale, condividere questa buona pratica partita in Provincia di Treviso anche a Roma, condividendola con l’Unione nazionale delle Province quale modello operativo di esempio per la Pubblica Amministrazione”.

“Un primo importante risultato – continua Fabio Maggio, vicepresidente della Provincia di Treviso con delega all’innovazione digitale – nelle scorse settimane abbiamo preso contatti con Infratel per trovare un accordo e definire delle linee guida che permettessero di calzare al meglio le esigenze del nostro territorio nella definizione dei piani antenne. La strada del confronto e del dialogo è sempre la chiave: a breve condividere le giornate operative aperte ai Comuni per fare in modo che vengano ascoltate e definite insieme le urgenze e la messa a terra degli impianti, con i giusti criteri a beneficio dei cittadini”.

“L’incontro ha avviato un dialogo costruttivo tra le parti interessate – sottolinea l’ing. Pietro Piccinetti, Amministratore delegato di Infratel – per trovare soluzioni condivise che garantiscano sia la modernizzazione delle infrastrutture digitali, fondamentale per la crescita economica e l’innovazione, sia il rispetto del decoro urbano e della sicurezza pubblica. Infratel Italia è consapevole dell’importanza di un equilibrio tra sviluppo tecnologico e tutela del territorio e per questo ritiene necessario e fondamentale un confronto con le amministrazioni locali. Infratel conferma il proprio impegno a collaborare con gli enti locali per garantire un’implementazione trasparente e regolamentata della rete 5G, nel rispetto delle normative vigenti e delle esigenze della comunità”.

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