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Politiche giovanili: finanziato il progetto della Provincia di Salerno

Si chiama “InCOR – includere, crescere, orientare” il progetto che la Provincia di Salerno ha presentato all’UPI, come capofila di un importante partenariato, in risposta all’Avviso “Azione Province Giovani 2019” che consentiva alle Province italiane ed alle sezioni regionali dell’UPI di candidare progetti nell’ambito delle politiche giovanili entro il 18 dicembre scorso, data di scadenza.

“Proprio ieri – dichiara il Presidente della Provincia di Salerno, Michele Strianese – abbiamo ricevuto la conferma dal Direttore Generale dell’UPI, Piero Antonelli, dell’ammissione al finanziamento per un contributo di 39.600 euro. Il progetto “InCOR – includere, crescere, orientare” ha lo scopo di contrastare la dispersione scolastica, agendo sul doppio binario dell’inclusione e della motivazione, attraverso l’implementazione di “buone pratiche” facilmente (ed economicamente) replicabili a scala provinciale, regionale e nazionale.

All’avviso UPI hanno risposto 50 soggetti (tra Province, UPI regionali e sezioni ANCI regionali), ma solo 23 progetti sono stati ammessi a finanziamento e tra questi il nostro che è stato elaborato dal Settore Pianificazione Strategica e Sistemi Culturali, con il fondamentale supporto del Consigliere provinciale delegato alle Politiche Giovanili, Giovanni Guzzo.

Molto significativa è poi la composizione del partenariato di questo progetto, composto da: Ufficio Scolastico Regionale della Campania; Consorzio COSVITEC; Azienda Consortile “Agro solidale”; Centro Sportivo Italiano (CSI); Fondazione della Comunità Salernitana onlus; Associazione Fortis; Comuni di Albanella, Castelnuovo Cilento, Nocera Inferiore, Oliveto Citra, San Valentino Torio; Fondazione CARISAL quale sponsor co-finanziatore.

La scelta dei partner da coinvolgere è stata guidata dalla esigenza di costruire una sinergia solida tra soggetti interni ed esterni alle istituzioni, in grado di attivarsi per implementare azioni concrete di contrasto alla dispersione scolastica. La presenza dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania per esempio potrà consentire una puntuale diffusione dei risultati e delle pratiche sperimentate, oltre a favorire il dialogo con gli altri protagonisti della lotta alla dispersione (Procura, Servizi Sociali, Piani di Zona, etc.).

Noi come Provincia sicuramente cureremo e coordineremo le relazioni con tutti i 158 Comuni del territorio, primi interlocutori nella individuazione di una efficace strategia di contrasto della dispersione scolastica. I nostri giovani meritano la nostra attenzione anche ai fini di una maggiore occupabilità. Auguro a tutti buon lavoro.”

Politiche giovanili: finanziato il progetto dell’UPI Emilia Romagna

UPI Emilia-Romagna è stata ammessa al finanziamento di 60mila euro del bando “Azione ProvincEgiovani” promosso dal Dipartimento per le politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo di contrastare l’abbandono sportivo e la conseguente sedentarietà, sensibilizzando alla pratica dello sport e alla corretta alimentazione i ragazzi tra i 14 e i 20 anni.

Il progetto di UPI Emilia-Romagna, chiamato “No drop, no out”, è risultato essere il quinto in graduatoria nazionale e il primo come UPI regionale, tra le sessanta domande presentate le scorse settimane.

Per il Presidente di UPI Emilia-Romagna Gian Domenico Tomei “questo risultato dimostra che le Province possono svolgere a pieno un ruolo di coordinamento in azioni territoriali rivolte alle comunità locali. La capacità di coesione della nostra Regione ha tra le sue componenti fondamentali proprio le Province, che debbono assolutamente uscire dalla sola fase di gestione di strade e scuole per riaffermare con forza un ruolo di progettualità e prossimità territoriale”.

Il progetto di UPI punta, attraverso la formazione di gruppi di giovani, a dedicare due giornate agli sport di strada, come il parkour, la danza urbana, gli sport della glisse, le giocolerie, il basket 3×3, che prevederanno workshop e seminari specifici, laboratori e scambi di esperienze.

Il progetto, che partirà nei primi mesi del 2020, avrà una durata complessiva di 8 mesi e si svolgerà nelle quattro Province aderenti, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, dimostrando la forte capacità di coesione e di fare sistema delle Province emiliane, tutte presenti nel progetto, coinvolgendo anche i Comuni di Novellara, Polesine Zibello, Neviano degli Arduini, Boretto, Rio Saliceto, San Martino in Rio, San Polo d’Enza, Villa Minozzo, Castelnuovo di sotto, Polinago, Albinea e Cavriago: realtà territoriali di piccole dimensioni che non sempre possono intercettare offerte sportive strutturate.

Per l’iniziativa Azione ProvincEgiovani, il Dipartimento della Presidenza del Consiglio, mediante risorse del Fondo nazionale per le politiche giovanili, ha stanziato complessivamente 1,2 milioni di euro quale contributo per finanziare la realizzazione dei progetti presentati da Province o UPI Regionali.

 

Politiche giovanili: finanziato il progetto dell’UPI Emilia Romagna

UPI Emilia-Romagna è stata ammessa al finanziamento di 60mila euro del bando “Azione ProvincEgiovani” promosso dal Dipartimento per le politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo di contrastare l’abbandono sportivo e la conseguente sedentarietà, sensibilizzando alla pratica dello sport e alla corretta alimentazione i ragazzi tra i 14 e i 20 anni.

Il progetto di UPI Emilia-Romagna, chiamato “No drop, no out”, è risultato essere il quinto in graduatoria nazionale e il primo come UPI regionale, tra le sessanta domande presentate le scorse settimane.

Per il Presidente di UPI Emilia-Romagna Gian Domenico Tomei “questo risultato dimostra che le Province possono svolgere a pieno un ruolo di coordinamento in azioni territoriali rivolte alle comunità locali. La capacità di coesione della nostra Regione ha tra le sue componenti fondamentali proprio le Province, che debbono assolutamente uscire dalla sola fase di gestione di strade e scuole per riaffermare con forza un ruolo di progettualità e prossimità territoriale”.

Il progetto di UPI punta, attraverso la formazione di gruppi di giovani, a dedicare due giornate agli sport di strada, come il parkour, la danza urbana, gli sport della glisse, le giocolerie, il basket 3×3, che prevederanno workshop e seminari specifici, laboratori e scambi di esperienze.

Il progetto, che partirà nei primi mesi del 2020, avrà una durata complessiva di 8 mesi e si svolgerà nelle quattro Province aderenti, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, dimostrando la forte capacità di coesione e di fare sistema delle Province emiliane, tutte presenti nel progetto, coinvolgendo anche i Comuni di Novellara, Polesine Zibello, Neviano degli Arduini, Boretto, Rio Saliceto, San Martino in Rio, San Polo d’Enza, Villa Minozzo, Castelnuovo di sotto, Polinago, Albinea e Cavriago: realtà territoriali di piccole dimensioni che non sempre possono intercettare offerte sportive strutturate.

Per l’iniziativa Azione ProvincEgiovani, il Dipartimento della Presidenza del Consiglio, mediante risorse del Fondo nazionale per le politiche giovanili, ha stanziato complessivamente 1,2 milioni di euro quale contributo per finanziare la realizzazione dei progetti presentati da Province o UPI Regionali.

 

Borsa di studio UPI per Master Universitario di Secondo Livello “Amministrazione e Governo del Territorio” – LUISS

La Luiss School of Government mette a concorso 1 borsa di studio (intesa come esonero dal pagamento della tassa di iscrizione) finanziate dall’Unione delle Province d’Italia per amministratori locali, per dipendenti pubblici a tempo indeterminato presso amministrazioni provinciali e delle città metropolitane e per dipendenti dell’UPI per favorire la partecipazione al Master Universitario di Secondo Livello “Amministrazione e Governo del Territorio” per anno accademico 2019/2020.

Come candidarsi:

  • allegare, tramite upload nella procedura sopraindicata, il modulo di adesione alla borsa di studio UPI (modulo da stampare, compilare ed allegare con upload);

Le candidature dovranno essere inviate esclusivamente attraverso l’apposita piattaforma online sul sito del master. In caso di problemi tecnici relativi all’invio delle candidature eventuali reclami saranno accettati solo se presentati entro la scadenza del bando. Le candidature pervenute oltre il termine di scadenza non verranno accettate.

I dettagli nel link che segue

La Provincia sostiene la candidatura di Trani a Capitale Italiana della Cultura 2021

 “Dai Sindaci della Provincia parte finalmente un nuovo messaggio di unità e di visione di insieme nell’esclusivo interesse dell’intero territorio”.
Lo afferma il Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Bernardo Lodispoto, dopo la decisione del Sindaco di Barletta Cosimo Cannito, di sostenere la candidatura della Città di Trani a Capitale Italiana della Cultura per il 2021.
“Ringrazio il Sindaco Cannito per il senso di responsabilità dimostrato – ha proseguito Lodispoto -. Come ripetuto nelle scorse settimane, quella di Trani era una candidatura di sistema dell’intero territorio provinciale. E’ innegabile che anche Barletta, Città della Disfida, le cui peculiarità storiche, artistiche e culturali sono sotto gli occhi di tutti, potesse avere le stesse aspirazioni, ma in questo momento la cosa più saggia da fare era mostrarsi uniti, sostenendo la prima candidatura partita da questa Provincia, vale a dire quella della Città di Trani. L’intesa raggiunta tra tutti i Sindaci, inoltre, prevede che il prossimo anno sarà proprio Barletta la Città candidata per questo territorio  a Capitale Italiana della Cultura per il 2022. Ringrazio dunque tutti i colleghi Sindaci per il messaggio di unità dimostrata in questa occasione, che sono certo potrà proseguire anche in futuro”.
A cominciare proprio da un’altra iniziativa che avrà proprio Barletta per protagonista. “Già dai prossimi giorni ci adopereremo per sostenere convintamente il riconoscimento di Canne della Battaglia come sito Unesco” ha poi concluso Lodispoto.

Nominato il nuovo Coordinatore nazionale dei Segretari Provinciali

Rinnovata l’organizzazione del Coordinamento nazionale dei segretari provinciali, a seguito delle dimissioni del Coordinatore nazionale: sarà Paolo Caracciolo, segretario generale della Provincia dell’Aquila a prendere il testimone da Angelo Macchia, segretario generale della Provincia di Vicenza, cui va il ringraziamento del Direttore Generale dell’UPI Piero Antonelli per l’impegno profuso come Coordinatore nazionale in questi anni difficili.

Complimenti e auguri di buon lavoro a Paolo Caracciolo per la disponibilità ad assumere l’impegno come nuovo Coordinatore nazionale.

Questa dunque  la nuova organizzazione del Coordinamento nazionale dei segretari provinciali:

Coordinatore nazionale: Paolo Caracciolo (L’Aquila)

Vicecoordinatore: Giulia Colangelo (Savona)

 

Comitato direttivo:

Stefano Bellotta (Isernia)

Francesco Loricchio (Viterbo)

Antonella Mollia (Vercelli)

Marina Savini (Arezzo)

Giacomo Scalzulli (Foggia)

 

Il nuovo Coordinatore nazionale provvederà ad individuare i nuovi referenti regionali in modo che il Coordinamento nazionale dei segretari provinciali si riunisca con cadenza mensile e, sulla base del lavoro svolto, si arrivi a convocare un’assemblea nazionale di tutti i segretari provinciali entro l’estate del 2020.

 

Politiche giovanili: le Province tornano a progettare

Oltre 50 Progetti presentanti per un fabbisogno di tre milioni di euro, a fronte di un fondo a disposizione di poco più di un milione, con iniziative su ambiente, territorio e sviluppo sostenibile, promozione degli sport sul territorio, contrasto alla dispersione scolastica e maggiore occupabilità.

Questi i dati che il rappresentante UPI Luca Menesini, Presidente della Provincia di Lucca, ha presentato oggi al tavolo della Conferenza Unificata a proposito del Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili, sul cui riparto la Conferenza è stata chiamata ad esprime intesa.

“Grazie all’impegno del Ministro per le Politiche giovanile Vincenzo Spadafora – ha sottolineato Menesini – le Province hanno potuto lanciare una nuova edizione dell’iniziativa Azione ProvincEgiovani, un segnale molto importante, che conferma il ritorno alla piena operatività degli enti.

Attraverso questi progetti sarà possibile sviluppare un partenariato diffuso coinvolgendo migliaia di ragazzi e ragazze: dai Comuni del territorio, agli Istituti Scolastici, dalle associazioni giovanili alle onlus ed organizzazioni non governative, dalle imprese sociali cooperative al mondo del no profit, agli sportelli Informagiovani ed Eurodesk.

Un modo per animare le comunità e per accendere iniziative soprattutto nei territori lontani dalle grandi aree urbane dove troppo spesso i ragazzi non trovano occasioni stimolanti di crescita e di condivisione”.

 

 

 

 

Le Province nel Comitato per l’organizzazione della Conferenza Stato Regioni e Consiglio Generale degli Italiani all’Estero

Definire nuove relazioni con la rete degli italiani all’estero definendo a loro favore servizi e azioni integrate e unitarie di tutte le istituzioni locali, regioni Province e Comuni. Questa una delle proposte sostenute dal rappresentante dell’UPI , Piero Marrese, Presidente della Provincia di Matera, nella prima riunione del Comitato Ristretto per l’organizzazione della “Conferenza permanente tra lo Stato, le Regioni, le Province autonome ed il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero che si è tenuta oggi presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

 

“Si tratta – dichiara Marrese al termine dell’incontro – di trovare soluzioni ad alcune delle questioni che incidono direttamente sulla vita dei nostri connazionali all’estero, dalla mobilità alla promozione della lingua e della cultura, e di garantire servizi e sportelli a tutela dei cittadini nei quali sia possibile per chi ci si rivolge ritrovare una rete unitaria di soggetti, dalle istituzioni locali e nazionali alle associazioni. Ma soprattutto, attraverso una azione congiunta di tutte le istituzioni nazionali e locali, si tratta di trovare risposte ai tanti ragazzi e ragazze che ogni anno lasciano l’Italia, cercando di creare per loro maggiori opportunità”.

 

 

UPI: Consegnato a Mattarella l’elenco dei 4.300 Comuni a favore delle Province

Sono 4.313 i Comuni che, per sollecitare istituzioni nazionali e locali, forze economiche sociali e la stessa opinione pubblica rispetto alla necessità di avviare una revisione della riforma delle Province, avendone ormai colti tutti i limiti, hanno voluto sottoscrivere un ordine del giorno in cui si evidenza l’urgenza di procedere verso il rafforzamento e la valorizzazione di queste istituzioni.

Un elenco che tiene insieme tutto il Paese, dai comuni più piccoli alle Città capoluogo,  e che oggi è stato consegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da una delegazione dell’UPI guidata dal Presidente Michele de Pascale.

“Una testimonianza importante, come ha rilevato lo stesso Presidente Mattarella – sottolinea de Pascale – di quanto le Province siano considerate una istituzione necessaria per le comunità dai Comuni, sia nelle Città capoluogo che per i piccoli comuni , perché assicurano a chi vive sia nelle aree interne che nei grandi centri abitati, uguale diritto ai servizi essenziali: temi questi che sono molto cari al Presidente della Repubblica”.

Tra i punti essenziali del documento si trova infatti il rilievo dell’importanza delle Province per le città, per la coesione e il governo dei territori e attraverso cui sono garantiti servizi essenziali ai cittadini, quali la sicurezza nelle scuole superiori, la gestione ed efficienza delle strade provinciali, gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico. Servizi che, si evidenzia nel documento sottoscritto dai Sindaci, sono diritti inalienabili che non possono essere assicurati a livello comunale ma che necessitano di un ente intermedio per l’erogazione ottimale.

L’ordine del giorno è stato accolto e sottoscritto da 4.313 Comuni delle 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario su 5.500 totali, in media il 77% del totale con Regioni, come l’Emilia-Romagna, la Liguria e la Puglia, dove si è superato il 90% dell’adesione.

“Noi oggi dal Presidente della Repubblica abbiamo idealmente rappresentato queste comunità che chiedono a Parlamento e Governo di risolvere, con urgenza, questa situazione di incertezza sia finanziaria che istituzionale che ormai si trascina da troppo. Ma anche di considerare le Province come le istituzioni che possono contribuire al rilancio dello sviluppo del territorio, attraverso un piano degli investimenti che ci permetta di essere orgogliosi delle scuole e delle infrastrutture del Paese. Nelle prossime settimane – conclude il Presidente dell’UPI –  consegneremo questo elenco anche a Governo e Parlamento, insieme ad un piano dettagliato delle opere pubbliche pronte per essere trasformate in cantieri. Siamo certi che su questi temi sentiremo forte il sostegno del Presidente della Repubblica”.

 

UPI: Consegnato a Mattarella l’elenco dei 4.300 Comuni a favore delle Province

Sono 4.313 i Comuni che, per sollecitare istituzioni nazionali e locali, forze economiche sociali e la stessa opinione pubblica rispetto alla necessità di avviare una revisione della riforma delle Province, avendone ormai colti tutti i limiti, hanno voluto sottoscrivere un ordine del giorno in cui si evidenza l’urgenza di procedere verso il rafforzamento e la valorizzazione di queste istituzioni.

Un elenco che tiene insieme tutto il Paese, dai comuni più piccoli alle Città capoluogo,  e che oggi è stato consegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da una delegazione dell’UPI guidata dal Presidente Michele de Pascale.

“Una testimonianza importante, come ha rilevato lo stesso Presidente Mattarella – sottolinea de Pascale – di quanto le Province siano considerate una istituzione necessaria per le comunità dai Comuni, sia nelle Città capoluogo che per i piccoli comuni , perché assicurano a chi vive sia nelle aree interne che nei grandi centri abitati, uguale diritto ai servizi essenziali: temi questi che sono molto cari al Presidente della Repubblica”.

Tra i punti essenziali del documento si trova infatti il rilievo dell’importanza delle Province per le città, per la coesione e il governo dei territori e attraverso cui sono garantiti servizi essenziali ai cittadini, quali la sicurezza nelle scuole superiori, la gestione ed efficienza delle strade provinciali, gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico. Servizi che, si evidenzia nel documento sottoscritto dai Sindaci, sono diritti inalienabili che non possono essere assicurati a livello comunale ma che necessitano di un ente intermedio per l’erogazione ottimale.

L’ordine del giorno è stato accolto e sottoscritto da 4.313 Comuni delle 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario su 5.500 totali, in media il 77% del totale con Regioni, come l’Emilia-Romagna, la Liguria e la Puglia, dove si è superato il 90% dell’adesione.

“Noi oggi dal Presidente della Repubblica abbiamo idealmente rappresentato queste comunità che chiedono a Parlamento e Governo di risolvere, con urgenza, questa situazione di incertezza sia finanziaria che istituzionale che ormai si trascina da troppo. Ma anche di considerare le Province come le istituzioni che possono contribuire al rilancio dello sviluppo del territorio, attraverso un piano degli investimenti che ci permetta di essere orgogliosi delle scuole e delle infrastrutture del Paese. Nelle prossime settimane – conclude il Presidente dell’UPI –  consegneremo questo elenco anche a Governo e Parlamento, insieme ad un piano dettagliato delle opere pubbliche pronte per essere trasformate in cantieri. Siamo certi che su questi temi sentiremo forte il sostegno del Presidente della Repubblica”.

 

Via libera in Conferenza unificata alle modifiche del Codice di Protezione Civile

La Conferenza Unificata ha dato  l’intesa sulle modifiche al Codice della protezione civile.

“Auspichiamo che in futuro si precisino meglio le funzioni di protezione civile a livello locale e si tenga conto del ruolo che le Province di fatto svolgono in questo settore a supporto delle richieste che provengono dai Comuni del territorio”.

Lo ha detto il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, rappresentante UPI in Conferenza.

Provincia di Monza Brianza: nasce il primo Comitato provinciale per le pietre di inciampo

Dalla Colonia (Germania) alla Brianza nel segno della memoria: con la posa di 21 nuove pietre d’inciampo anche la Provincia di Monza Brianza  partecipa alla costruzione del più grande monumento diffuso d’Europa, nato su iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, per ricordare le vittime della Shoah e della deportazione.
Le pietre di inciampo, infatti, sono installazioni che hanno la forma di piccoli blocchi quadrati di pietra (10×10 cm.), ricoperti di ottone lucente, che vengono posti davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza (nel selciato del posto di lavoro o di arresto) un deportato nei campi di sterminio nazisti per ricordarne il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione e la data di morte. Queste installazioni diffuse in diverse città dell’Europa rappresentano metaforicamente delle tessere per costruire un grande mosaico della memoria.

Dal 16 gennaio al 1° febbraio in 17 Comuni MB sono programmate 17 cerimonie di posa per ricordare i cittadini della Brianza che non fecero più ritorno a casa.

La prima cerimonia si terrà a Monza giovedì 16 gennaio alle 11 in via Prina, dove c’era la dimora dei coniugi Alessandro Colombo e Ilda Zamorani, italiani ebrei, morti ad Auschwitz nelle camere a gas.

L’arrivo delle pietre di inciampo è il risultato del lavoro promosso dal Comitato nato lo scorso anno su iniziativa di Aned, Anpi, Associazione Senza Confini di Seveso.
Si tratta del primo Comitato a valenza provinciale che si è costituito in Italia con l’obiettivo di realizzare una rete della memoria coinvolgendo le istituzioni e le associazioni locali.

Ne è Presidente Milena Bracesco, figlia di un deportato, Vice Presidente Aned Monza- Sesto San Giovanni, Vice Presidente Fabio Lopez, Figlio di un salvato dalla Shoah, segretaria Roberta Miotto, vice Presidente di “Senza confini” e consigliere Loris Maconi, Presidente sezione Provinciale di Anpi.

La Provincia MB ha aderito al progetto nel 2019 per allargare la partecipazione a tutti i Comuni MB portando all’attenzione dell’Assemblea dei Sindaci il progetto Europeo promosso dall’artista tedesco.
Lo scorso gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, sono state posate le prime pietre di inciampo a Cesano Maderno, Lissone, Seregno.
Quest’anno, oltre ai primi tre Comuni, hanno aderito altri 14 Comuni in cui saranno posate le nuove installazioni: Monza, Bernareggio, Bovisio Masciago, Briosco, Brugherio, Cogliate, Desio, Limbiate, Meda, Nova Milanese, Sovico, Sulbiate, Verano Brianza, Villasanta.

La volontà di costruire una rete provinciale della memoria si è concretizzata nella realizzazione del 1° Open data “Stolpersteine – Pietre di inciampo” in cui è possibile geolocalizzare la distribuzione delle pietre d’inciampo posate nei Comuni MB e ricostruire idealmente il mosaico delle installazioni che si realizzerà nel corso degli anni nel territorio.

L’Open data è il primo ad essere stato pubblicato nella sezione del portale dedicato ai dati aperti di Regione Lombardia e nelle pagine del portale Agid dati.gov.it.

“Siamo orgogliosi di essere riusciti a creare una rete della memoria lavorando in sinergia tra Comuni ed altri enti coinvolti grazie all’iniziativa di tutto il Comitato per le pietre di inciampo Monza e Brianza – spiega Luca Santambrogio il Presidente della Provincia MB – La memoria è un patrimonio che ci appartiene e che abbiamo la responsabilità di trasmettere ai giovani. Le pietre di inciampo sono un modo per portare il ricordo nella quotidianità legandolo ad un nome e ad un luogo. Ogni cerimonia ci porterà a ridare dignità ad un nostro concittadino riportando il suo ricordo nei luoghi che gli sono appartenuti. E’ un ritorno a casa. L’idea della geolocalizzazione nasce proprio dalla volontà di avere in piccolo il nostro mosaico della memoria sapendo dove poter inciampare nel ricordo di chi ha subito le barbarie della Shoah e delle deportazioni politiche”.

“La memoria è un vaccino che ci fa essere cittadini migliori” – ha detto il Sindaco di Monza Dario Allevi citando la Senatrice Liliana Segre per annunciare la posa delle Pietre d’Inciampo fissata per il prossimo mercoledì, 16 gennaio alle ore 10.30 in via Manara. “Siamo onorati di poter ospitare l’artista Gunter Demnig il prossimo 16 gennaio alla posa delle prime pietre d’inciampo nel nostro capoluogo: sarà una cerimonia densa di significato, alla quale invito fin d’ora a partecipare numerosi. Insieme ai familiari dei deportati abbiamo invitato una rappresentanza degli studenti monzesi e le massime autorità istituzionali del territorio per confermare che la città di Monza, dove nel 2018 abbiamo inaugurato il Bosco della Memoria, non dimentica. Anzi custodisce la Memoria e coltiva il valore del rispetto per i diritti umani e della convivenza civile”.

Per l’ideazione del logo e dell’immagine grafica coordinata del Comitato per le pietre di inciampo Monza e Brianza è stato deciso di coinvolgere i sette istituti che insegnano arte visiva grafica nel territorio attraverso un concorso di idee.

Sono stati raccolti 145 elaborati accuratamente selezionati da una Commissione ad hoc che ha scelto 13 proposte meritevoli di valutazione. Fra i 13 selezionati la Commissione ha ritenuto, unanime, vincitrice del concorso l’opera denominata “La memoria non è per un solo giorno” di Chiara Mafrica del Liceo Meroni di Lissone, che sarà utilizzata dal Comitato per tutte le iniziative. Il progetto vincitore sintetizza in pochi segni essenziali le Pietre d’Inciampo, associandole immediatamente all’idea del binario ferroviario, quel Binario 21 della Stazione Centrale di Milano da cui sono stati tradotti i martiri di gran parte del nord Italia.

“Le adesioni al bando sono state numerose e ci hanno piacevolmente sorpreso. Ogni elaborato ha dimostrato sensibilità e competenza. Il compito di selezionare non è stato facile, abbiamo cercato di prendere in considerazione quei lavori che meglio hanno rappresentato visivamente la complessità delle Deportazioni tutte. Congratulazioni vivissime a tutti quegli studenti che si sono cimentati in un lavoro così complesso e delicato. A nome del Comitato ringrazio studenti, insegnanti, la Provincia, i Comuni, le Associazioni protagonisti di questa bella riuscita del primo Concorso indetto. Ne seguiranno molto probabilmente altri negli anni a venire per un sempre importante coinvolgimento di tutte le realtà presenti nel territorio.” Spiega Milena Bracesco, Presidente del Comitato per le Pietre d’Inciampo, Vice Presidente Aned Monza, Sesto S. Giovanni. La vincitrice del concorso di idee e gli ideatori degli altri 12 progetti degni di menzione saranno premiati alla presenza del Prefetto Patrizia Palmisani.
Si ringrazia il professor Raffaele Mantegazza – docente di pedagogia interculturale all’Università di Milano-Bicocca – per il dono del volume “Al di là del niente”.
Il Parco delle Groane e della Brughiera Briantea dove risiede anche il “Bosco dei Giusti”, protocollo d’intesa tra il Parco, “Senza confini” e Gariwo – la foresta dei Giusti, ha donato ai partecipanti alcuni gadgets come segno della partecipazione alle iniziative del Comitato.
Nell’atrio della sede provinciale – in Via Grigna 13 a Monza – fino a fine mese sono esposti i lavori delle scuole che hanno ricevuto la menzione.

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