Categoria: Varie

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La Provincia di Brescia lancia il concorso “Passeggero consapevole”

Creare condizioni di sicurezza per la viabilità e accrescere la sensibilità sui temi dei corretti comportamenti sulle strade. La Provincia di Brescia porta avanti in parallelo i due impegni che hanno portato ad una nuova iniziativa rivolta ai ragazzi. È stata presentata stamattina a Palazzo Broletto la prima edizione del concorso riservato agli studenti di tutte le scuole superiori della provincia e dedicato alla valorizzazione della figura del passeggero consapevole. L’iniziativa rientra nel programma che la Provincia, attraverso un’apposita convenzione con contributo economico, ha condiviso con l’Associazione CONdividere la Strada della Vita, con il coinvolgimento dell’Ufficio Scolastico Territoriale, che nei mesi scorsi ha proposto corsi di guida sicura a Lumezzane e anche l’inaugurazione di un monumento, installato sulla rotatoria di ingresso a Sarezzo, a ricordo di Giorgio Botti, giovane rimasto vittima di un incidente stradale, da passeggero. Al ragazzo è dedicato il concorso “Consapevoli del viaggio senza essere piloti”, primo Memorial Giorgio Botti.

Gli studenti partecipanti – gruppi, intere classi o gruppi di classi dello stesso istituto – potranno presentare i loro elaborati in forma narrativa (lunghezza massima quattro cartelle di word, carattere 14 e margini predefiniti), oppure video, foto o banner, o, ancora, opere d’arte. Il tema da seguire è quello della sicurezza stradale, con particolare riferimento all’uso delle cinture, al rispetto dei limiti di velocità, con riflessioni sulle distrazioni alla guida – su tutte l’uso improprio del cellulare – e sull’importanza di non mettersi alla guida sotto l’effetto di alcool o droghe. Termine di consegna: le 16 del 31 marzo 2025.

Gli elaborati pervenuti saranno esaminati da rappresentanti della Provincia, dell’Associazione CONdividere la Strada della Vita e dell’Ufficio Scolastico Territoriale. Originalità e creatività, chiarezza del messaggio, capacità di sensibilizzazione e qualità della produzione saranno i principali criteri di valutazione.

Sarà stilata una classifica per ogni categoria. In palio premi in denaro che l’Associazione distribuirà ai primi tre classificati di ogni categoria: 400 euro per l’elaborato vincitore, 200 euro al secondo classificato e 100 per il terzo.

 

Nei prossimi giorni saranno diffusi ulteriori dettagli e pubblicati online dettagli del concorso e moduli di iscrizione. Per informazioni è possibile contattare l’Associazione CONdividere la Strada della Vita – [email protected].

 

 

 

 

 

Pari opportunità: la Provincia di Massa-Carrara lancia il progetto “Io sono io”

Il linguaggio del teatro e il metodo del dialogo per sensibilizzare, in una dimensione intergenerazionale, giovani e persone adulte alla parità di genere. È il progetto triennale rivolto a più generazioni promosso dalla Provincia di Massa Carrara e sostenuto dalla Regione nell’ambito del rifinanziamento della sua legge sulla cittadinanza di genere (l.r. 16/2009).

Si chiama IO SONO IO – Next Generation e coinvolgerà ogni anno fino al 2026 circa 3mila studentesse e studenti e 750 adulti. Verrà realizzato in collaborazione con i Centri Antiviolenza e la Fondazione Toscana Spettacolo (FTS) e l’Istituto Valorizzazione Castelli.

Il progetto è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Massa a Palazzo Ducale dall’assessora regionale alle pari opportunità Alessandra Nardini e dal presidente della Provincia Gianni Lorenzetti. Grazie alla partecipazione allo specifico bando regionale lanciato nella scorsa primavera, è finanziato con circa 428 mila euro e sarà avviato nei prossimi mesi.

Ragazze e ragazzi delle classi V delle primarie, delle terze delle secondarie di primo grado e del biennio delle superiori parteciperanno a laboratori teatrali gestiti da FTS per misurarsi con la decostruzione degli stereotipi di genere e la promozione di una cultura inclusiva. Allo stesso tempo, i Centri Antiviolenza organizzeranno seminari rivolti a insegnanti, genitori e dipendenti pubblici, con l’obiettivo di fornire strumenti per riconoscere e contrastare la violenza di genere, con l’obiettivo di dare una spinta a un cambiamento culturale duraturo.

I laboratori teatrali avranno una durata di 10 ore ciascuno (tra cui anche 2 ore di restituzione con psicologhe e psicologi) e saranno adattati all’età dei partecipanti. Per gli adulti è stato scelto il formato del seminario esperienziale articolato in più incontri. In totale saranno svolti 75 eventi seminariali realizzati in collaborazione con i Centri Antiviolenza coordinati da Istituto Valorizzazione Castelli.

 

Questo progetto rappresenta una straordinaria opportunità per la nostra comunità, un’iniziativa che affronta con coraggio e determinazione il tema cruciale della parità di genere e della lotta contro ogni forma di discriminazione – ha dichiarato il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti. Siamo orgogliosi di promuovere un percorso educativo innovativo, attraverso laboratori teatrali che non sono semplici attività didattiche, ma veri e propri strumenti per destrutturare gli stereotipi di genere, stimolare una riflessione critica e favorire la crescita di una cultura basata sull’equità e sull’inclusione.

Ma questo progetto guarda anche agli adulti, coinvolgendo genitori, insegnanti in seminari organizzati dai Centri Antiviolenza: puntiamo a fornire competenze e strumenti concreti per riconoscere e contrastare la violenza di genere, diffondendo pratiche che valorizzino il rispetto reciproco e il dialogo.

Questo progetto triennale è una risposta chiara e decisa alle sfide culturali del nostro tempo. Crediamo fermamente che solo lavorando insieme, agendo sia sulle nuove generazioni che sugli adulti, possiamo costruire un cambiamento duraturo e significativo. Con questa iniziativa confermiamo il nostro impegno a essere promotori di equità e giustizia sociale, nella convinzione che una società migliore inizia dalla formazione e dal rispetto dei valori fondamentali.»

 

“Voglio sottolineare l’importanza di questo progetto e i buoni frutti che la sua precedente edizione ha portato al nostro territorio– ha detto a margine della conferenza Diana Tazzini, consigliera di parità provinciale. Il primo OSO- Io Sono Io- ha visto coinvolti gli studenti e le studentesse della nostra provincia in un importante lavoro sull’empatia e sulle emozioni, unica via veritiera di lotta agli stereotipi di genere.

Siamo in grado di continuare in questo percorso di crescita con il nuovo progetto, ampliato anche ad un pubblico adulto, proprio grazie al suo ulteriore finanziamento.

Ringrazio il presidente Lorenzetti, anche a conferma della stima che ci unisce e della sua attenzione agli aspetti legati alle politiche di genere e un grazie anche Alla Regione Toscana che, per mezzo dell’assessora Nardini ospite oggi nel nostro territorio, è da sempre sensibile a questo delicato tema”

Pari opportunità: la Provincia di Massa-Carrara lancia il progetto “Io sono io”

Il linguaggio del teatro e il metodo del dialogo per sensibilizzare, in una dimensione intergenerazionale, giovani e persone adulte alla parità di genere. È il progetto triennale rivolto a più generazioni promosso dalla Provincia di Massa Carrara e sostenuto dalla Regione nell’ambito del rifinanziamento della sua legge sulla cittadinanza di genere (l.r. 16/2009).

Si chiama IO SONO IO – Next Generation e coinvolgerà ogni anno fino al 2026 circa 3mila studentesse e studenti e 750 adulti. Verrà realizzato in collaborazione con i Centri Antiviolenza e la Fondazione Toscana Spettacolo (FTS) e l’Istituto Valorizzazione Castelli.

Il progetto è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Massa a Palazzo Ducale dall’assessora regionale alle pari opportunità Alessandra Nardini e dal presidente della Provincia Gianni Lorenzetti. Grazie alla partecipazione allo specifico bando regionale lanciato nella scorsa primavera, è finanziato con circa 428 mila euro e sarà avviato nei prossimi mesi.

Ragazze e ragazzi delle classi V delle primarie, delle terze delle secondarie di primo grado e del biennio delle superiori parteciperanno a laboratori teatrali gestiti da FTS per misurarsi con la decostruzione degli stereotipi di genere e la promozione di una cultura inclusiva. Allo stesso tempo, i Centri Antiviolenza organizzeranno seminari rivolti a insegnanti, genitori e dipendenti pubblici, con l’obiettivo di fornire strumenti per riconoscere e contrastare la violenza di genere, con l’obiettivo di dare una spinta a un cambiamento culturale duraturo.

I laboratori teatrali avranno una durata di 10 ore ciascuno (tra cui anche 2 ore di restituzione con psicologhe e psicologi) e saranno adattati all’età dei partecipanti. Per gli adulti è stato scelto il formato del seminario esperienziale articolato in più incontri. In totale saranno svolti 75 eventi seminariali realizzati in collaborazione con i Centri Antiviolenza coordinati da Istituto Valorizzazione Castelli.

 

Questo progetto rappresenta una straordinaria opportunità per la nostra comunità, un’iniziativa che affronta con coraggio e determinazione il tema cruciale della parità di genere e della lotta contro ogni forma di discriminazione – ha dichiarato il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti. Siamo orgogliosi di promuovere un percorso educativo innovativo, attraverso laboratori teatrali che non sono semplici attività didattiche, ma veri e propri strumenti per destrutturare gli stereotipi di genere, stimolare una riflessione critica e favorire la crescita di una cultura basata sull’equità e sull’inclusione.

Ma questo progetto guarda anche agli adulti, coinvolgendo genitori, insegnanti in seminari organizzati dai Centri Antiviolenza: puntiamo a fornire competenze e strumenti concreti per riconoscere e contrastare la violenza di genere, diffondendo pratiche che valorizzino il rispetto reciproco e il dialogo.

Questo progetto triennale è una risposta chiara e decisa alle sfide culturali del nostro tempo. Crediamo fermamente che solo lavorando insieme, agendo sia sulle nuove generazioni che sugli adulti, possiamo costruire un cambiamento duraturo e significativo. Con questa iniziativa confermiamo il nostro impegno a essere promotori di equità e giustizia sociale, nella convinzione che una società migliore inizia dalla formazione e dal rispetto dei valori fondamentali.»

 

“Voglio sottolineare l’importanza di questo progetto e i buoni frutti che la sua precedente edizione ha portato al nostro territorio– ha detto a margine della conferenza Diana Tazzini, consigliera di parità provinciale. Il primo OSO- Io Sono Io- ha visto coinvolti gli studenti e le studentesse della nostra provincia in un importante lavoro sull’empatia e sulle emozioni, unica via veritiera di lotta agli stereotipi di genere.

Siamo in grado di continuare in questo percorso di crescita con il nuovo progetto, ampliato anche ad un pubblico adulto, proprio grazie al suo ulteriore finanziamento.

Ringrazio il presidente Lorenzetti, anche a conferma della stima che ci unisce e della sua attenzione agli aspetti legati alle politiche di genere e un grazie anche Alla Regione Toscana che, per mezzo dell’assessora Nardini ospite oggi nel nostro territorio, è da sempre sensibile a questo delicato tema”

Provincia di Ferrara: al via i lavori del nuovo ponte Pietropoli a Serravalle

Avranno inizio lunedì 13 gennaio i lavori per il nuovo ponte Pietropoli, cantiere della Provincia di Ferrara che prevede il completo rifacimento del ponte.

L’intervento comporta un investimento complessivo di 1,3 milioni di euro, interamente finanziati con fondi messi a disposizione con decreti del Ministero infrastrutture e trasporti, e consiste nella demolizione dell’attuale impalcato in calcestruzzo lungo 14 metri.

Sarà sostituito con uno in acciaio di 24 metri e con nuove spalle fuori dall’alveo del Canal Bianco, per migliorare le condizioni di sicurezza idraulica del corso d’acqua.

I lavori termineranno con la stesura del manto stradale, la posa delle barriere laterali e il collaudo del nuovo ponte.

Nella zona saranno ammessi solo i mezzi di cantiere, i residenti, i mezzi di soccorso, delle forze di polizia e della nettezza urbana, fino al punto di interruzione del transito.

Sul luogo l’amministrazione provinciale ha anche provveduto a installare la segnalazione di deviazione del traffico sulla Sp 17 Jolanda di Savoia-Berra e Sp 56 Contane-Serravalle.

La durata dei lavori è prevista, salvo imprevisti, in circa sei mesi.

 

Provincia di Ferrara: al via i lavori del nuovo ponte Pietropoli a Serravalle

Avranno inizio lunedì 13 gennaio i lavori per il nuovo ponte Pietropoli, cantiere della Provincia di Ferrara che prevede il completo rifacimento del ponte.

L’intervento comporta un investimento complessivo di 1,3 milioni di euro, interamente finanziati con fondi messi a disposizione con decreti del Ministero infrastrutture e trasporti, e consiste nella demolizione dell’attuale impalcato in calcestruzzo lungo 14 metri.

Sarà sostituito con uno in acciaio di 24 metri e con nuove spalle fuori dall’alveo del Canal Bianco, per migliorare le condizioni di sicurezza idraulica del corso d’acqua.

I lavori termineranno con la stesura del manto stradale, la posa delle barriere laterali e il collaudo del nuovo ponte.

Nella zona saranno ammessi solo i mezzi di cantiere, i residenti, i mezzi di soccorso, delle forze di polizia e della nettezza urbana, fino al punto di interruzione del transito.

Sul luogo l’amministrazione provinciale ha anche provveduto a installare la segnalazione di deviazione del traffico sulla Sp 17 Jolanda di Savoia-Berra e Sp 56 Contane-Serravalle.

La durata dei lavori è prevista, salvo imprevisti, in circa sei mesi.

 

Congresso UPI: Pasquale Gandolfi eletto Presidente

E’ Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo, il nuovo Presidente dell’Unione delle Province d’Italia.
Ad eleggerlo all’unanimità sono stati gli oltre duecento delegati, Presidenti di Provincia e consiglieri provinciali provenienti da tutta Italia, nella prima giornata dei lavori dell’Assemblea Congressuale che si è aperta oggi nella Sala della Protomoteca del Campidoglio alla presenza del Presidente della Repubblica.
Gandolfi raccoglie il testimone da Michele de Pascale, neo Presidente della Regione Emilia Romagna, che ha guidato l’Associazione per cinque anni.
Classe 1975, il nuovo Presidente di UPI è stato eletto Presidente della Provincia di Bergamo nel dicembre 2021.

“ E’ davvero un onore per me ricevere l’incarico di guidare una associazione come l’UPI che dal 1908 rappresenta un punto di riferimento per gli amministratori provinciali e per i territori – ha detto Gandolfi nel suo primo discorso da Presidente di UPI.
“Oggi questa Assemblea mi ha dato un mandato chiaro: di riportare al centro del dibattito politico il tema della riforma delle Province. E’ un mandato per cui inizierò a lavorare da subito, aprendo un confronto con Governo e Parlamento”.

Chi è Pasquale Gandolfi
Inizia ad avvicinarsi alla politica nel 2009, prima come Consigliere del Comune di Treviolo, comune di oltre 10.000 abitanti, con il ruolo di capogruppo, poi come Sindaco dal 2014, oggi al terzo mandato.
Dal 2010 al 2013 è Responsabile Provinciale per il Partito Democratico delle tematiche inerenti il territorio, la mobilità e le infrastrutture, dal 2011 è parte della Segreteria e della Direzione Provinciale del Partito Democratico e dal 2013 al 2015 è Responsabile Provinciale per il lavoro e Vicesegretario Provinciale del Partito Democratico.
Impegnato in Provincia di Bergamo dal 2014, prima come Consigliere e dal 2016 come Vicepresidente, è eletto Presidente della Provincia di Bergamo nel dicembre 2021. Dal  2019 è componente del Comitato Direttivo UPI

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE Relazione Presidente Gandolfi 2024

35° Assemblea Congressuale: i video delle giornate, le relazioni e gli interventi, il manifesto programmatico

Si è conclusa con un indubbio successo la 35° Assemblea Congressuale delle Province, due giornate di lavoro molto intense, ricche di approfondimenti, di spunti programmatici all’insegna della concretezza e della promozione di una buona amministrazione.

Tantissimi gli interventi che si sono succeduti dal palco della Sala della Protomoteca di Roma, che ha ospitato quasi 300 delegati tra Presidenti di Provincia, Sindaci, Consiglieri provinciali e amministratori comunali.

A questi link è possibile ripercorrere le due giornate di lavoro

Cerimonia di apertura 10 dicembre 2024

L’Italia delle Province 11 dicembre 2024

– Video L’Italia delle Province

– Video Insieme con l’UPI, insieme per le Province

– La Relazione del Presidente UPI Pasquale Gandolfi

– Il Discorso del Presidente della Provincia di Viterbo in qualità di Presidente UPI Lazio Alessandro Romoli

-Intervento di saluto del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri

Intervento di saluto Presidente Regione Lazio Francesco Rocca

Il manifesto programmatico Assemblea Upi

L’intervento_del Ministro_dell’Interno Matteo Piantedosi_alla 35_assemblea_congressuale_province_italiane

L’intervento del Ministro della PA Paolo Zangrillo alla 35° Assemblea Congressuale UPI

L’intervento di saluto del Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga

L’intervento del Presidente dell’ANCI Gaetano Manfredi

L’intervento del Vicepresidente UPI e Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso

 

35° Assemblea Congressuale: i video delle giornate, le relazioni e gli interventi, il manifesto programmatico

Si è conclusa con un indubbio successo la 35° Assemblea Congressuale delle Province, due giornate di lavoro molto intense, ricche di approfondimenti, di spunti programmatici all’insegna della concretezza e della promozione di una buona amministrazione.

Tantissimi gli interventi che si sono succeduti dal palco della Sala della Protomoteca di Roma, che ha ospitato quasi 300 delegati tra Presidenti di Provincia, Sindaci, Consiglieri provinciali e amministratori comunali.

A questi link è possibile ripercorrere le due giornate di lavoro

Cerimonia di apertura 10 dicembre 2024

L’Italia delle Province 11 dicembre 2024

– Video L’Italia delle Province

– Video Insieme con l’UPI, insieme per le Province

– La Relazione del Presidente UPI Pasquale Gandolfi

– Il Discorso del Presidente della Provincia di Viterbo in qualità di Presidente UPI Lazio Alessandro Romoli

-Intervento di saluto del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri

Intervento di saluto Presidente Regione Lazio Francesco Rocca

Il manifesto programmatico Assemblea Upi

L’intervento_del Ministro_dell’Interno Matteo Piantedosi_alla 35_assemblea_congressuale_province_italiane

L’intervento del Ministro della PA Paolo Zangrillo alla 35° Assemblea Congressuale UPI

L’intervento di saluto del Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga

L’intervento del Presidente dell’ANCI Gaetano Manfredi

L’intervento del Vicepresidente UPI e Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso

 

Congresso UPI: Pasquale Gandolfi eletto Presidente

E’ Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo, il nuovo Presidente dell’Unione delle Province d’Italia.
Ad eleggerlo all’unanimità sono stati gli oltre duecento delegati, Presidenti di Provincia e consiglieri provinciali provenienti da tutta Italia, nella prima giornata dei lavori dell’Assemblea Congressuale che si è aperta oggi nella Sala della Protomoteca del Campidoglio alla presenza del Presidente della Repubblica.
Gandolfi raccoglie il testimone da Michele de Pascale, neo Presidente della Regione Emilia Romagna, che ha guidato l’Associazione per cinque anni.
Classe 1975, il nuovo Presidente di UPI è stato eletto Presidente della Provincia di Bergamo nel dicembre 2021.

“ E’ davvero un onore per me ricevere l’incarico di guidare una associazione come l’UPI che dal 1908 rappresenta un punto di riferimento per gli amministratori provinciali e per i territori – ha detto Gandolfi nel suo primo discorso da Presidente di UPI.
“Oggi questa Assemblea mi ha dato un mandato chiaro: di riportare al centro del dibattito politico il tema della riforma delle Province. E’ un mandato per cui inizierò a lavorare da subito, aprendo un confronto con Governo e Parlamento”.

Chi è Pasquale Gandolfi
Inizia ad avvicinarsi alla politica nel 2009, prima come Consigliere del Comune di Treviolo, comune di oltre 10.000 abitanti, con il ruolo di capogruppo, poi come Sindaco dal 2014, oggi al terzo mandato.
Dal 2010 al 2013 è Responsabile Provinciale per il Partito Democratico delle tematiche inerenti il territorio, la mobilità e le infrastrutture, dal 2011 è parte della Segreteria e della Direzione Provinciale del Partito Democratico e dal 2013 al 2015 è Responsabile Provinciale per il lavoro e Vicesegretario Provinciale del Partito Democratico.
Impegnato in Provincia di Bergamo dal 2014, prima come Consigliere e dal 2016 come Vicepresidente, è eletto Presidente della Provincia di Bergamo nel dicembre 2021. Dal  2019 è componente del Comitato Direttivo UPI

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE Relazione Presidente Gandolfi 2024

Buone feste dall’Unione delle Province d’Italia

Nell’augurarvi di trascorrere serene festività, vi informiamo che gli uffici UPI saranno chiusi dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Le attività riprenderanno martedì 7 gennaio.

Buone feste a tutte e tutti dall’Unione delle Province d’Italia!|

“La Provincia di oggi, la Provincia di domani: dopo 10 anni dalla Legge Delrio il ruolo attuale delle Province e le prospettive dell’annunciata riforma”

Riparte da Padova il dibattito tecnico e politico sul ruolo delle Province all’interno dell’ordinamento italiano con il convegno dal titolo “La Provincia di oggi, la Provincia di domani: a 10 anni dalla Legge Delrio il ruolo attuale delle Province e le prospettive dell’annunciata riforma” promosso da UPI Veneto in collaborazione con la Provincia di Padova e con la presenza delle Province venete.

 

Ad aprire i lavori congressuali è stato Daniele Canella, vicepresidente vicario della Provincia di Padova che ha osservato: «Le Province erano un modello di buona gestione, sussidiarietà, autonomia nel nostro territorio e hanno subito questa riforma che però non è stata mai portata a termine. L’appuntamento di oggi possa dare una nuova visione cominciando a ricostruire dal basso una nuova idea di gestione del territorio che attualmente vede una forte alleanza tra sindaci che si prendono carico degli Enti provinciali che mai come in questo momento sono centrali nella vita amministrativa del territorio. Basti citare, in tal senso, la gestione nell’ambito del PNRR, come centri di coordinamento soprattutto per i piccoli Comuni, grande spunto per ripensare al ruolo delle Province».

 

«Il convegno di oggi ha anticipato per il Veneto il grande tema della necessità di riforma delle Province, tema che sarà affrontato anche a Roma, martedì 10 dicembre, in occasione dell’Assemblea nazionale UPI alla presenza del Presidente della Repubblica – le parole di Stefano Marcon, vicepresidente vicario UPI nazionale e presidente di UPI Veneto –  siamo impegnati ormai da un decennio a livello nazionale per riformare una legge che ha mutato profondamente l’assetto dei nostri Enti, privandoli di risorse economiche e umane adeguate. Nonostante le enormi difficoltà, le Province non si sono mai arrese introducendo servizi a sostegno dei Comuni come le stazioni uniche appaltanti e i concorsi unici per l’assunzione del personale, ma anche dimostrando capacità strategica e di investimento con il PNRR. Tutto in un’ottica resiliente di semplificazione amministrativa. A dire che le Province servono e devono essere potenziate a beneficio del territorio non sono solo i Presidenti veneti – continua Marcon – come racconta il docufilm UPI Veneto che oggi abbiamo lanciato in anteprima a Padova, lo dicono anche cittadine, cittadini, stakeholder che gravitano attorno all’attività dei nostri Enti e che, come noi, auspicano che il Governo porti avanti l’iter di revisione della Delrio già avviato l’anno scorso, con il Testo Unico depositato alla Commissione Affari Costituzionali in Senato. Siamo fiduciosi che presto la discussione sarà riaperta».

 

L’onorevole Alberto Stefani, presidente della Commissione bicamerale per l’Attuazione del federalismo fiscale ha commentato: «Dopo la Legge Delrio le Province sono diventate come delle “scatole vuote”, con funzioni da svolgere anche importanti, ma prive della giusta struttura anche dal punto di vista finanziario. Dobbiamo ripristinare le province come Enti di primo livello, come degli hub di innovazione territoriale che possono garantire la migliore expertise della Pubblica Amministrazione nei confronti di cittadini e Comuni. Questo è il salto di qualità che il nostro territorio può fare e che deve essere esteso ovviamente a tutto il Paese, con una riforma di carattere nazionale.

Tutto ciò rappresenta il modello da percorrere per garantire anche una responsabilità e una legittimazione adeguate dei rappresentanti della Pubblica amministrazione, soprattutto dei rappresentanti politici della Provincia. Il cittadino deve sapere a chi può rivolgersi per quanto riguarda l’edilizia scolastica, la manutenzione delle strade e tutte le altre funzioni che spettano alla Provincia, con un rapporto diretto che può derivare soltanto dall’elezione diretta da parte dei cittadini, degli organi politici provinciali.

Oggi i rappresentanti delle Province sono eletti in “secondo grado”, direttamente dai consiglieri comunali. Dobbiamo arrivare invece a un rapporto simbiotico tra il territorio e organi provinciali.

La Provincia ha una fortuna (l’ha avuta nella sua storia, l’avrà nel suo futuro): poter rappresentare un territorio identitario. Il cittadino padovano è orgoglioso di essere padovano; il cittadino veronese è orgoglioso di essere tale e di appartenere alla sua provincia, e così per tutti i territori. E questa capacità di rappresentare l’identità di un territorio deve diventare capacità di rappresentare un’identità politica e la Provincia può farlo. Io credo molto in questo organo che avrà tanto futuro e potrà dare grandi vantaggi ai nostri territori».

 

Piero Antonelli, direttore generale UPI Italia: «Gli effetti di una riforma, qual è stata quella della legge 56 sul sistema finanziario delle province del Veneto, sono molto pesanti. Nel 2024 le province del Veneto versano al bilancio dello Stato 122 milioni di euro come contributo alla finanza pubblica. O meglio, sono le entrate che le Pprovince incassano per i due tributi che gestiscono: Imposta Provinciale di Trascrizione IPT e Imposta Rcauto, che vengono riversati al bilancio dello Stato. Noi dobbiamo superare questa anomalia del sistema, lasciare i tributi sul territorio».

 

Carlo Rapicavoli, direttore generale UPI Veneto ha aggiunto: «UPI Veneto, insieme alla provincia di Padova, hanno voluto organizzare questo momento di confronto anche in prossimità dell’Assemblea nazionale di UPI, che si svolgerà la prossima settimana, per fare il punto della situazione dopo 10 anni dalla legge Delrio. Ormai si vedono fortemente tutte le conseguenze di un sistema che non regge più, che era stato introdotto nel 2014 in attesa della riforma costituzionale e che adesso abbisogna certamente di un superamento. Vuole essere l’occasione per sollecitare il legislatore a livello nazionale a riprendere l’esame dei disegni di legge che sono in Commissione affari costituzionali del Senato per arrivare entro il prossimo anno al superamento della Delrio».

 

IL CONVEGNO

 

Al convegno padovano sono intervenuti anche Giulia Millevoi, direttore UO Enti locali della Regione Veneto; Guido Rivosecchi, professore ordinario di Diritto costituzionale, Università degli Studi di Padova e Luciano Sandonà, presidente Commissione Affari istituzionali della Regione del Veneto,

 

Il convegno è stato preceduto dai saluti dei rappresentanti istituzionali di Provincia e UPI  nonché di Mario Conte, presidente ANCI Veneto ed Ennio Vigne, presidente UNCEM. Ha moderato la giornalista Angela Pederiva.

 

LA RIFORMA DELLE PROVINCE

 

Il 7 aprile sono ricorsi 10 anni dalla legge Delrio (dal nome del ministro che la istituì, legge n° 56/2014), che riformò le Province e le Città Metropolitane.

 

La legge Delrio era idealmente pensata come “transitoria” fino al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 indetto dal Governo di allora per il compimento definitivo del processo di riforma attraverso l’eliminazione della parola “Province” dalla Costituzione.

 

I cittadini votarono in maggioranza “no” all’abolizione delle Province, bloccando, di fatto, l’iter del processo di riforma iniziato dalla legge Delrio e dando il via a una nuova fase di riflessioni sul ruolo di queste istituzioni. Da Enti di secondo livello depotenziati, le Province si sono trovate nuovamente in discussione per effetto di un esito referendario.

 

Oggi, a distanza di dieci anni, si possono pertanto tirare le fila sugli effetti che la Delrio ha avuto sugli Enti Provincia e sulle conseguenze nella gestione amministrativa locale. Da qui, attraverso un video prodotto da UPI Veneto che sarà condiviso anche nell’ambito dell’Assemblea nazionale UPI a Roma, sono partite le riflessioni tecniche del convegno di Padova, per fare il punto sulla situazione attuale, e tratteggiare i possibili scenari futuri.

 

 

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Qui il link al video UPI (estratto):

https://youtu.be/GlH1lIc6QcE

 

“La Provincia di oggi, la Provincia di domani: dopo 10 anni dalla Legge Delrio il ruolo attuale delle Province e le prospettive dell’annunciata riforma”

Riparte da Padova il dibattito tecnico e politico sul ruolo delle Province all’interno dell’ordinamento italiano con il convegno dal titolo “La Provincia di oggi, la Provincia di domani: a 10 anni dalla Legge Delrio il ruolo attuale delle Province e le prospettive dell’annunciata riforma” promosso da UPI Veneto in collaborazione con la Provincia di Padova e con la presenza delle Province venete.

 

Ad aprire i lavori congressuali è stato Daniele Canella, vicepresidente vicario della Provincia di Padova che ha osservato: «Le Province erano un modello di buona gestione, sussidiarietà, autonomia nel nostro territorio e hanno subito questa riforma che però non è stata mai portata a termine. L’appuntamento di oggi possa dare una nuova visione cominciando a ricostruire dal basso una nuova idea di gestione del territorio che attualmente vede una forte alleanza tra sindaci che si prendono carico degli Enti provinciali che mai come in questo momento sono centrali nella vita amministrativa del territorio. Basti citare, in tal senso, la gestione nell’ambito del PNRR, come centri di coordinamento soprattutto per i piccoli Comuni, grande spunto per ripensare al ruolo delle Province».

 

«Il convegno di oggi ha anticipato per il Veneto il grande tema della necessità di riforma delle Province, tema che sarà affrontato anche a Roma, martedì 10 dicembre, in occasione dell’Assemblea nazionale UPI alla presenza del Presidente della Repubblica – le parole di Stefano Marcon, vicepresidente vicario UPI nazionale e presidente di UPI Veneto –  siamo impegnati ormai da un decennio a livello nazionale per riformare una legge che ha mutato profondamente l’assetto dei nostri Enti, privandoli di risorse economiche e umane adeguate. Nonostante le enormi difficoltà, le Province non si sono mai arrese introducendo servizi a sostegno dei Comuni come le stazioni uniche appaltanti e i concorsi unici per l’assunzione del personale, ma anche dimostrando capacità strategica e di investimento con il PNRR. Tutto in un’ottica resiliente di semplificazione amministrativa. A dire che le Province servono e devono essere potenziate a beneficio del territorio non sono solo i Presidenti veneti – continua Marcon – come racconta il docufilm UPI Veneto che oggi abbiamo lanciato in anteprima a Padova, lo dicono anche cittadine, cittadini, stakeholder che gravitano attorno all’attività dei nostri Enti e che, come noi, auspicano che il Governo porti avanti l’iter di revisione della Delrio già avviato l’anno scorso, con il Testo Unico depositato alla Commissione Affari Costituzionali in Senato. Siamo fiduciosi che presto la discussione sarà riaperta».

 

L’onorevole Alberto Stefani, presidente della Commissione bicamerale per l’Attuazione del federalismo fiscale ha commentato: «Dopo la Legge Delrio le Province sono diventate come delle “scatole vuote”, con funzioni da svolgere anche importanti, ma prive della giusta struttura anche dal punto di vista finanziario. Dobbiamo ripristinare le province come Enti di primo livello, come degli hub di innovazione territoriale che possono garantire la migliore expertise della Pubblica Amministrazione nei confronti di cittadini e Comuni. Questo è il salto di qualità che il nostro territorio può fare e che deve essere esteso ovviamente a tutto il Paese, con una riforma di carattere nazionale.

Tutto ciò rappresenta il modello da percorrere per garantire anche una responsabilità e una legittimazione adeguate dei rappresentanti della Pubblica amministrazione, soprattutto dei rappresentanti politici della Provincia. Il cittadino deve sapere a chi può rivolgersi per quanto riguarda l’edilizia scolastica, la manutenzione delle strade e tutte le altre funzioni che spettano alla Provincia, con un rapporto diretto che può derivare soltanto dall’elezione diretta da parte dei cittadini, degli organi politici provinciali.

Oggi i rappresentanti delle Province sono eletti in “secondo grado”, direttamente dai consiglieri comunali. Dobbiamo arrivare invece a un rapporto simbiotico tra il territorio e organi provinciali.

La Provincia ha una fortuna (l’ha avuta nella sua storia, l’avrà nel suo futuro): poter rappresentare un territorio identitario. Il cittadino padovano è orgoglioso di essere padovano; il cittadino veronese è orgoglioso di essere tale e di appartenere alla sua provincia, e così per tutti i territori. E questa capacità di rappresentare l’identità di un territorio deve diventare capacità di rappresentare un’identità politica e la Provincia può farlo. Io credo molto in questo organo che avrà tanto futuro e potrà dare grandi vantaggi ai nostri territori».

 

Piero Antonelli, direttore generale UPI Italia: «Gli effetti di una riforma, qual è stata quella della legge 56 sul sistema finanziario delle province del Veneto, sono molto pesanti. Nel 2024 le province del Veneto versano al bilancio dello Stato 122 milioni di euro come contributo alla finanza pubblica. O meglio, sono le entrate che le Pprovince incassano per i due tributi che gestiscono: Imposta Provinciale di Trascrizione IPT e Imposta Rcauto, che vengono riversati al bilancio dello Stato. Noi dobbiamo superare questa anomalia del sistema, lasciare i tributi sul territorio».

 

Carlo Rapicavoli, direttore generale UPI Veneto ha aggiunto: «UPI Veneto, insieme alla provincia di Padova, hanno voluto organizzare questo momento di confronto anche in prossimità dell’Assemblea nazionale di UPI, che si svolgerà la prossima settimana, per fare il punto della situazione dopo 10 anni dalla legge Delrio. Ormai si vedono fortemente tutte le conseguenze di un sistema che non regge più, che era stato introdotto nel 2014 in attesa della riforma costituzionale e che adesso abbisogna certamente di un superamento. Vuole essere l’occasione per sollecitare il legislatore a livello nazionale a riprendere l’esame dei disegni di legge che sono in Commissione affari costituzionali del Senato per arrivare entro il prossimo anno al superamento della Delrio».

 

IL CONVEGNO

 

Al convegno padovano sono intervenuti anche Giulia Millevoi, direttore UO Enti locali della Regione Veneto; Guido Rivosecchi, professore ordinario di Diritto costituzionale, Università degli Studi di Padova e Luciano Sandonà, presidente Commissione Affari istituzionali della Regione del Veneto,

 

Il convegno è stato preceduto dai saluti dei rappresentanti istituzionali di Provincia e UPI  nonché di Mario Conte, presidente ANCI Veneto ed Ennio Vigne, presidente UNCEM. Ha moderato la giornalista Angela Pederiva.

 

LA RIFORMA DELLE PROVINCE

 

Il 7 aprile sono ricorsi 10 anni dalla legge Delrio (dal nome del ministro che la istituì, legge n° 56/2014), che riformò le Province e le Città Metropolitane.

 

La legge Delrio era idealmente pensata come “transitoria” fino al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 indetto dal Governo di allora per il compimento definitivo del processo di riforma attraverso l’eliminazione della parola “Province” dalla Costituzione.

 

I cittadini votarono in maggioranza “no” all’abolizione delle Province, bloccando, di fatto, l’iter del processo di riforma iniziato dalla legge Delrio e dando il via a una nuova fase di riflessioni sul ruolo di queste istituzioni. Da Enti di secondo livello depotenziati, le Province si sono trovate nuovamente in discussione per effetto di un esito referendario.

 

Oggi, a distanza di dieci anni, si possono pertanto tirare le fila sugli effetti che la Delrio ha avuto sugli Enti Provincia e sulle conseguenze nella gestione amministrativa locale. Da qui, attraverso un video prodotto da UPI Veneto che sarà condiviso anche nell’ambito dell’Assemblea nazionale UPI a Roma, sono partite le riflessioni tecniche del convegno di Padova, per fare il punto sulla situazione attuale, e tratteggiare i possibili scenari futuri.

 

 

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Qui il link al video UPI (estratto):

https://youtu.be/GlH1lIc6QcE

 

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