In allegato, il testo del Protocollo d’Intesa teso a valorizzare le conoscenze e le abilità professionali certificate possedute dai cittadini.
In allegato, il testo del Protocollo d’Intesa teso a valorizzare le conoscenze e le abilità professionali certificate possedute dai cittadini.
In occasione della Giornata della memoria, il presidente della Provincia, Francesco Giangrandi, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Non sono molte le ricorrenze importanti e cariche di significato come il 27 gennaio. La giornata della memoria, istituita nel 2000 dal Parlamento italiano per commemorare le vittime dell’Olocausto, del nazismo e del fascismo, ha il potere di toccare le coscienze di tutti noi, anche di quanti non hanno vissuto quei momenti. Perché ci ricorda quanto sia preziosa la nostra libertà, la possibilità di vivere in una mondo dove non vi sia il timore di essere incarcerati o deportati perché si appartiene a una razza, a una cultura o a una religione diversa.
Tutti i Comuni della nostra provincia hanno organizzato iniziative per celebrare il 27 gennaio (sono elencate sul sito della Provincia, all’indirizzo http://www.racine.ra.it/memoria): ognuno cercando di testimoniare quanto la lezione che ci viene dal sacrificio delle vittime dell’Olocausto sia ancora attuale. Mostre, presentazione di libri, film e soprattutto incontri con chi in prima persona ha dovuto subire le deportazioni nei campi di sterminio nazisti.
Nonostante siano passati tanti anni da quella tragedia, ancora oggi è importante che non abbassiamo la guardia perché la libertà e i diritti civili vanno difesi ogni giorno. La giornata della memoria è l’occasione perché ognuno si impegni perché non ci sia più spazio per ideologie di sopraffazione e di umiliazione. E dove le differenze siano un fattore di forza e di coesione, non di debolezza. Una società moderna, che ha memoria del proprio passato e per questo è capace di non ripeterne gli errori.”
“In tema di misure di riduzione della spesa di funzionamento, prevediamo – annuncia il presidente della Provincia Gianna Gancia – un ricorso via via più incisivo al software cosiddetto open source. Un piano puntuale di azione potrà consentire risparmi significativi all’ente e, magari, qualche profitto in meno a multinazionali spesso tendenti al monopolio, come testimoniano diverse iniziative d’indagine della Commissione europea negli ultimi anni”. L’utilizzo di software libero nella pubblica amministrazione, promosso da normative e iniziative a livello regionale, nazionale ed europeo, vede la Provincia di Cuneo in posizione di avanguardia: i sistemi informativi dell’Ente, attivi dal 2001, hanno da sempre utilizzato tecnologie open source nello sviluppo di progetti interni. Attualmente sono in uso numerosi prodotti che toccano i differenti settori di attività: tra gli altri Apache per il server web, Drupal per la gestione del servizio Intranet a disposizione del personale, MySQL per la gestione del data base. Una scelta che ha fruttato, nel tempo, un risparmio pari a 82 mila euro, riferito al solo costo di acquisizione sul mercato di prodotti analoghi. A questo va aggiunta la spesa ricorrente per la manutenzione e aggiornamento degli applicativi quantificabile in 15 mila euro annui. A partire dal 2010 la dotazione sarà ulteriormente incrementata con l’adozione di OpenOffice, in grado di generale un risparmio minimo stimato per ciascuno dei prossimi cinque anni pari a 36 mila euro. Al positivo dato economico si uniscono gli indubbi vantaggi gestionali, culturali e sociali come spiega l’assessore con delega all’Informatica e riduzione del digital divide, Federico Gregorio: “Un elemento a favore dell’adozione su vasta scala è l’indipendenza dai fornitori, consistente nel poter affidare il supporto di un prodotto open source a un’azienda scelta dal cliente, valorizzando anche le piccole realtà locali con forti competenze tecnico-specialistiche nel campo del software libero. Contiamo inoltre sull’emulazione da parte di altri enti locali, con conseguente incremento di risparmio del denaro pubblico”.
L’agenzia di stampa Asca ha intervistato il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania, sulle tematiche più importanti riguardo alle Province. Ne riportiamo brevi stralci e, in allegato, il testo completo.
“Il prossimo anno potrebbe essere quello giusto per le Riforme. A cominciare dal Senato delle Regioni. Cosa c’e’ da aspettarsi?
E’ evidente che un Paese che si avvia a trasformare la propria fiscalità su basi federali, anche l’architettura statale, in tutte le sue articolazioni, debba essere modificata per poterne rispettare al meglio il disegno. Per questo riteniamo che sia arrivato il momento per l’Italia di superare il bicameralismo perfetto e le lentezze dell’iter di approvazione delle leggi, di prevedere una Camera politica che dia la fiducia al Governo e un Senato rappresentativo di tutte le autonomie territoriali, Regioni, Province e Comuni, in modo da assicurare un maggiore coordinamento tra il legislatore nazionale e i legislatori regionali e restituire al Parlamento la centralità nelle decisioni che riguardano il futuro del Paese. Ma, in attesa che questo processo di riforma compia il suo percorso, condivido l’idea del Ministro Calderoli di istituire una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, integrata con rappresentanti di Regioni e Autonomie locali.
Il suo mandato alla guida dell’Upi si è appena aperto. Cosa cambierà?
Proprio perché siamo ad un punto di svolta, credo che l’Upi si troverà ad affrontare nei prossimi anni alcune sfide decisive per le Province: abbiamo detto chiaramente che vogliamo essere in prima fila nella lotta agli sprechi, nell’opera di riforma del Paese, nella costruzione di una pubblica amministrazione sempre più moderna ed efficiente. Credo che per potere affrontare nodi così importanti sia indispensabile che l’Associazione sia sempre più unita al suo interno, e aperta alla collaborazione e al confronto con le altre associazioni delle Autonomie territoriali, prime fra tutte la Conferenza delle Regioni e l’Anci. Il Presidente Melilli, che ha guidato prima di me l’Upi, insieme al suo ufficio di Presidenza, è stato in questo esemplare. La nuova Presidenza proseguirà con la stessa determinazione. L’impegno per le Province è la priorità.
Clicca sul link per il testo completo
Gli Uffici dell’Unione Province d’Italia rimmarrano chiusi, in occasione delle festività, dal giorno 24 dicembre 2009 al giorno 3 gennaio 2010. Buone Feste!!!
“Voglio esprimere a nome delle Province italiane la piena solidarietà al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, vittima di un gesto di inconsulta violenza”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania, condannando “questo atto di violenza gravissima, che chiama a raccolta attorno al Premier tutte le istituzioni della Repubblica“.
Ecco i nuovi organismi direttivi dell’Upi, eletti all’unanimità dalla XXXII Assemblea Congressuale dell’Associazione
Presidente
Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania
Vicepresidenti Vicari
Dario Galli,Vicepresidente Vicario, Presidente della Provincia di Varese
Nicola Zingaretti, Vicepresidente Vicario, Presidente della Provincia di Roma
Vicepresidenti Giovanni Antoci ,Vicepresidente, Presidente della Provincia di Ragusa
Antonino Saitta,Vicepresidente, Presidente della Provincia di Torino
Componenti
Maria Teresa Armosino, Presidente della Provincia di Asti
Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze
Nicola Bono, Presidente della Provincia di Siracusa
Fabrizio Cesetti, Presidente della Provincia di Fermo
Nicolino D’Ascanio, Presidente della Provincia di Campobasso
Enrico Di Giuseppantonio, Presidente della Provincia di Chieti
Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia di Bologna
Giovanni Florido , Presidente della Provincia di Taranto
Piero Lacorazza, Presidente Provincia di Potenza
Giovanni Miozzi, Presidente della Provincia di Verona
Leonardo Muraro, Presidente della Provincia di Treviso
Altitonante Fabio, Assessore della Provincia di Milano
Paparo Andrea, Assessore Provincia di Piacenza
Cesare Pianasso, Consigliere Provincia Torino
Massimo Rossi. Consigliere Provincia Ascoli Piceno
Maurizio Zingoni, Consigliere Provincia di Livorno
Presidente Consiglio Direttivo
Fabio Melilli, Presidente della Provincia di Rieti
Direttore Generale
Piero Antonelli
In allegato gli elenchi del nuovo Ufficio di Presidenza, del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti.
E’ Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania, il nuovo Presidente dell’Unione delle Province d’Italia. Lo ha eletto oggi all’unanimità la XXXII Assemblea Congressuale, al termine della tre giorni lavori, che ha visto oltre 900 amministratori di tutte le Province.
A votare il Presidente sono stati i 107 Presidenti di Provincia, i 107 Presidenti del Consiglio e oltre 300 tra assessori e consiglieri provinciali.
“Le Province – ha detto il Presidente Castiglione – si candidano a guidare la sfida per la riforma istituzionale del Paese. Entriamo a pieno titolo nel dibattito politico nazionale per costruire una Italia federalista, unita, con una pubblica amministrazione efficiente, capace di fornire risposte adeguate alla collettività, ai cittadini, alle imprese. Noi per primi ci impegneremo nella lotta agli sprechi, ma chiediamo che Governo e Parlamento, nella Carta delle Autonomie, proseguano con maggiore determinazione nella eliminazione di tutti quegli enti inutili, di quelle sovrastrutture, che oggi sono i veri luoghi dello spreco e della burocrazia, che assolvono funzioni che sono a pieno titolo delle Province. Quanto alla riforma del federalismo fiscale – ha aggiunto – siamo pronti a cogliere questa sfida, ma chiediamo che accanto alle nuove funzioni ci siano assegnate risorse certe”.
Il Presidente ha poi richiamato la necessità di portare a termine la riforma costituzionale del 2001, in particolare nel rafforzamento dei luoghi di confronto interistituzionale “Chiediamo – ha detto- la costituzionalizzazione della Conferenza Unificata, perché diventi la vera sede del confronto politico tra Governo, Regioni, Province e Comuni”. Castiglione ha proseguito sottolineando la necessità di stabilire un nuovo rapporto, da protagonista, delle Province in Europa: ” Dobbiamo porre la questione della rappresentanza di area vasta in Europa: possiamo farlo, insieme alla Confederazione Europea dei Poteri Locali, perché le risorse che con il nuovo programma del 2013 saranno a disposizione, possano sempre di più essere dirette alle politiche di sviluppo economico e sociale dei territori”. Il Presidente ha poi voluto porre un particolare accento sulla questione della difesa del suolo: “I drammi che abbiamo vissuto quest’anno in Abruzzo e a Messina ci impongono di non spegnere i riflettori su questo tema cruciale per la sicurezza e la salute dei nostri cittadini e del Paese”.
Il Presidente Castiglione ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità che su tutti questi temi sia sempre più forte la collaborazione e la cooperazione con le altre associazioni delle istituzioni locali, in particolare con l’Anci, e, nell’Upi, con le Unioni delle Province Regionali, che, ha detto “dovranno diventare i veri interlocutori delle Regioni sui territori”.
“La classe politica del nostro Paese deve dimostrare di essere finalmente pronta a fare autocritica, e ad affrontare nodi importanti come la riduzione del numero dei Parlamentari, dei consiglieri e degli assessori regionali, della razionalizzazione della disciplina delle ineleggibilità ed incompatibilità: solo a partire da queste premesse siamo disposti a tornare a discutere della riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori provinciali”. Questo un passaggio della relazione tenuta oggi dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli.
“Nel 2007 – ha proseguito Melilli – abbiamo siglato con il Governo allora in carica un patto per la riduzione dei costi della politica: quell’accordo prevedeva, tra l’altro, la riduzione del numero dei ministeri; la riduzione del numero dei consiglieri regionali in proporzione al numero degli abitanti; la riduzione del numero dei consiglieri provinciali e comunali; la riduzione del numero degli assessori regionali, provinciali e comunali in rapporto al numero dei consiglieri; la riduzione dei componenti e dei compensi degli amministratori delle società pubbliche statali; l’eliminazione delle duplicazioni di enti e associazioni di comuni che operano nello stesso territorio.
C’era poi l’impegno del Governo a promuovere le intese necessarie a favorire la riduzione del numero dei parlamentari e l’auspicio che le Camere, nella loro autonomia, adottassero le misure necessarie a rendere effettivo il contenimento dei costi della rappresentanza politica”.
In allegato, la versione integrale della relazione del Presidente Fabio Melilli
“Per quello che concerne il Dipartimento per gli Affari Regionali sono convinto che si sia fatto un buon lavoro. Le innovazioni poste in essere dal P.O.R.E., nell’ambito del terzo avviso del Programma ELISA, sono un fatto estremamente positivo”. Esprime soddisfazione il Ministro per l’avvio della terza edizione del programma di finanziamenti destinato a progetti per l’innovazione di sistema degli Enti locali coordinato dal P.O.R.E.
“Avere privilegiato nella progettualità la collaborazione tra i diversi livelli del governo locale e la preferenza indicata verso modelli a forte innovazione tecnologica e operativa – ha sottolineato – costituiscono un ulteriore passo verso una maggiore qualità del sostegno agli investimenti per gli Enti Locali. In proposito – ha concluso – va rilevata l’importanza della netta semplificazione dell’iter amministrativo legato alla gestione dei finanziamenti che, mi auguro, stimoli ulteriormente la costituzione di rappresentative aggregazioni di Enti Locali in grado di operare per nuove qualità dei servizi al cittadino”.
Nel corso delle prime due edizioni sono già stati messi in campo ben 75 milioni grazie al finanziamento congiunto del Governo, degli Enti locali e delle Regioni per dare impulso alla modernizzazione delle Autonomie locali e del Sistema Paese.
Con il terzo Avviso vengono stanziati oltre 11 milioni di euro per progetti che riguardano traffico e mobilità, qualità dei servizi, lavoro, fiscalità e catasto con alcune sostanziali novità.
Tra queste, una maggiore valorizzazione, in sede di valutazione dei progetti, delle aggregazione tra gli Enti locali, del livello di integrazione con i servizi infrastrutturali già presenti sui territori, della coerenza con i piani regionali e del positivo parere dell’ANCI, dell’UPI e dell’UNCEM. Anche l’iter amministrativo legato alla gestione del finanziamento è stato semplificato. Tutto ciò per evitare sprechi e duplicazioni, stimolando progetti creativi e innovativi capaci di portare benefici tangibili ai cittadini e alle imprese.
I progetti dovranno essere inviati esclusivamente on line collegandosi al sito http://www.pore.it.
Superata per la Provincia dell’Aquila la fase più critica legata agli interventi dell’immediato dopo sisma, ricomincia con slancio all’azione di ricostruzione. Per organizzare al meglio le operazioni, la Provincia ha costituito “l’Ufficio Unico per la Ricostruzione”, che si occuperà tra l’altro di gestire le donazioni pervenute da parte delle Province italiane.
L’Ufficio ha predisposto un elenco di interventi di ricostruzione, essenziali per la rinascita della Provincia: da quelli per rendere sicuri ed efficienti gli edifici scolastici e gli uffici provinciali (quasi 9 milioni per i primi e più di 3 milioni per i secondi), agli interventi sui beni culturali della Provincia ( per cui si prevede un costo di 7 milioni 350 mila euro).
“Ma per ricostruire l’Aquila abbiamo bisogno di mettere in campo anche progetti legati al sociale e al mondo del lavoro – dichiara la Presidente dell’Aquila Stefania Pezzopane – Penso a centri di aggregazione per giovani e per gli anziani, a luoghi polifunzionali dove sia possibile permettere la socializzazione”. Per queste strutture saranno necessari circa 700 mila euro. Ancora, 140 mila euro servono per garantire strade sicure, soprattutto ora che le prime nevicate hanno iniziato a rendere poco praticabili le strade provinciali. 200 mila euro serviranno per opere per l’ambiente mentre con 390 mila euro la Provincia riattiverà i servizi a favore del lavoro.
“Le Province – dichiara il Presidente dell’Upi Fabio Melilli – si sono attivate immediatamente al fianco della Provincia dell’Aquila, ed hanno avviato raccolte di fondi per sostenere la ricostruzione. L’elenco degli interventi predisposti potrà aiutare a gestire al meglio la destinazione delle risorse, e a rendere ancora più stringente il legame tra le Province e l’Aquila”.
In allegato, la circolare inviata dall’Upi a tutti i Presidenti di Provincia