ORDINE DEL GIORNO RELATIVO AL RICONOSCIMENTO DELL’ACQUA COME BENE COMUNE E PATRIMONIO DELL’UMANITA’ E L’ACCESSO ALL’ACQUA POTABILE COME UN DIRITTO UMANO FONDAMENTALE DEGNO DI PROTEZIONE GIURIDICA
PREMESSO CHE
l’acqua rappresenta la principale fonte di vita insostituibile per tutti gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende la ricchezza e il benessere delle popolazioni;
ad oggi più di 1,4 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile e che, in prospettiva, le persone senza accesso all’acqua potabile diventeranno più di 3 miliardi nel 2020 se non interverranno adeguate politiche di utilizzo sostenibile;
anche l’Italia è interessata da frequenti periodi di emergenza idrica nonché da eventi alluvionali che evidenziano, oltre all’inadeguatezza dei sistemi di distribuzione dell’acqua potabile, anche la carenza di una efficace politica di pianificazione ambientale volta alla effettiva tutela e valorizzazione della risorsa;
CONSIDERATI
le numerose dichiarazioni e conferenze internazionali sul tema dell’acqua, dove tale risorsa viene riconosciuta come bene comune necessario e inalienabile, tra cui la Carta di Montreal (1990), la Dichiarazione di Parigi (1998), la Conferenza Internazionale di Bonn (2001), solo per citarne alcune;
i fenomeni di inquinamento e desertificazione che contribuiscono a rendere ancora più preziosa la risorsa acqua sul nostro pianeta, unitamente ad un uso non razionale e non sostenibile
le condizioni particolarmente critiche del nostro Paese, soprattutto nelle zone del Mezzogiorno, dove accanto al fabbisogno giornaliero di acqua potabile, vanno create le condizioni per sostenere adeguatamente le politiche agricole, settore economicamente trainante per tutta l’Italia creare le condizioni per assicurare l’accesso all’acqua, effettivo e sostenibile,
gli sforzi della Comunità Internazionale su questo specifico problema, accanto ai quali ogni singolo Stato deve sapersi impegnare, a partire da una forte campagna informativa e di sensibilizzazione, al fine di responsabilizzare l’opinione pubblica in materia di utilizzo, risparmio, condivisione e tutela dell’acqua;
il Ministero dell’Ambiente nel proprio documento “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia” (15 luglio 2002) nel capitolo dedicato alle risorse idriche sottolinea che per gli usi civili, riconoscendo l’acqua come un bene essenziale, sia giusto garantire a tutti la soddisfazione dei fabbisogni essenziali a condizioni pienamente sopportabili dal punto di vista economico;
i due eventi internazionali in cui il tema dell’acqua è stato al centro dei tavoli di lavoro costituiti dai rappresentanti di tutti i Paesi, sia quelli delle aree industrializzate che quelli in via di sviluppo: la Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg (agosto 2002) ed il Terzo Forum Mondiale sull’Acqua di Kyoto (marzo 2003);
RITENUTO
necessario ed urgente l’inserimento di una corretta la politica dell’acqua ai primi posti dell’agenda politica italiana locale e nazionale considerando tale risorsa come “bene comune pubblico” attraverso uno statuto di condivisione, gestione e protezione della risorsa e garantendo il “diritto di accesso” a tutte le popolazioni e alle generazioni future definendone gli usi, le pratiche e le regole per favorirne l’uso e la condivisione, in linea anche con i principi generali introdotti dall’art. 1 della Legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche) per cui:
tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e costituiscono una risorsa che deve essere salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà;
qualsiasi uso delle acque deve essere effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritte delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale;
gli usi delle acque sono indirizzati al risparmio ed al rinnovo delle risorse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell’ambiente, l’agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri ideologici;
di sostenere, condividere e di fare propri i contenuti del “Contratto Mondiale dell’Acqua” promosso dal Comitato Internazionale istituito a difesa del diritto all’acqua, che ha tra gli obiettivi fondamentali quelli di promuovere il diritto di accesso all’acqua potabile per tutti, all’informazione sulle sue problematiche e di far riconoscere l’acqua come bene comune e patrimonio dell’umanità;
di condividere i contenuti della “Carta dell’Acqua degli Enti locali e dei cittadini”, documento promosso e sostenuto dal suddetto Comitato evidenziando, la necessità di mantenere sotto il diretto controllo pubblico il ciclo integrato dell’acqua;
IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA PROVINCIALE
affinché vengano messe in atto tutte le iniziative per:
A) aderire alla Carta dell’Acqua degli Enti locali e dei cittadini al fine di impegnare la Provincia di …………….
in prospettiva locale:
a utilizzare, proteggere, conoscere e promuovere l’acqua come bene comune, nel rispetto dei principi fondamentali della sostenibilità integrale (ambientale, economica, politica e istituzionale);
a mantenere sotto controllo pubblico il ciclo integrato dell’acqua compresi il capitale ed i servizi ad essa collegati (infrastrutture e insieme dei servizi di captazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione);
a garantire la sicurezza dell’accesso all’acqua, nelle quantità e qualità necessarie alla vita, a tutti i membri della comunità locale, in solidarietà con le altre comunità e con le generazioni future: la quantità minima indispensabile alla vita quotidiana è stimata intorno ai 40 litri di acqua al giorno per ogni persona. Tale quantità dovrà essere garantita come diritto e di conseguenza il costo essere commisurato alla necessità di mettere tutti i cittadini in condizione di poter fruire di tale diritto;
per meglio dare corso all’indirizzo suesposto del Ministero dell’Ambiente ed al fine di garantire pari accesso alla risorsa in termini di qualità e di quantità a tutti i cittadini della nostra Provincia, ad applicare un sistema tariffario giusto e solidale, fondato sul principio di sostenibilità e sulla lotta all’abuso: chi sovrautilizza risorsa dovrà sostenere costi più elevati;
a contribuire alla riduzione sul nostro territorio, e per quanto di propria competenza, dei prelievi eccessivi e sconsiderati sia in campo agricolo e zootecnico sia industriale;
a favorire la riduzione, al di sotto dei livelli di concentrazione massima ammissibile, delle sostanze inquinanti nelle acque superficiali e sotterranee, come previsto dalla legge n° 152/1999;
a promuovere le forme più innovative di partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche dell’acqua a livello locale tramite gli strumenti della democrazia rappresentativa, partecipativa e diretta e tramite un’intensa opera di formazione e informazione dei cittadini in materia d’acqua;
a promuovere il ritorno dell’acqua nei luoghi pubblici, (re)introducendo “punti acqua” di ristoro, informazione e cultura nei luoghi di incontro sociale (piazze, stazioni, giardini, aeroporti, stadi…) al fine di contrastare il consumo di acqua in bottiglia, così deleterio per l’ambiente, e di incentivare una nuova cultura dell’acqua;
in una prospettiva internazionale e mondiale:
ad operare affinché si destini, per ogni metro cubo d’acqua fatturato, una piccola percentuale al finanziamento di progetti di cooperazione internazionale che perseguono modelli sostenibili di gestione dell’acqua nei paesi sofferenti di penuria di acqua potabile (in attuazione dei principi esposti in Agenda 21);
a sostenere, a livello di cooperazione decentrata, il finanziamento di progetti di cooperazione e di scambio di esperienze tra abitanti delle nostre comunità e quelli di popolazioni africane, latino americane ed asiatiche, a livello di gestione dell’acqua;
a stimolare ed incentivare lo studio di soluzioni innovative per la realizzazione del diritto all’accesso all’acqua per tutti entro il 2020;
B) presentare formale proposta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente, affinché venga approvata ed adottata a livello nazionale la “Carta dell’Acqua” riconoscendo l’acqua come “bene comune e patrimonio dell’umanità “ e l’accesso all’acqua potabile come un diritto umano fondamentale degno di protezione giuridica;
C) inviare il presente ordine del giorno a tutti i Comuni della provincia invitandoli ad assumere la stessa iniziativa al fine di garantire sull’intero territorio la stessa politica di condivisione della risorsa;
D) promuovere nell’ambito di una campagna di informazione/sensibilizzazione della Provincia sul Risparmio Idrico la divulgazione dei contenuti relativi al presente Ordine del Giorno.