“E’ un documento declamatorio che fotografa una gravissima situazione debitoria del Paese, con un tasso di debito pari al 120% rispetto al pil, senza alcuna fiducia e speranza nella ripresa. Ricorda un po’ la presunzione dei costruttori del Titanic che pensavano di aver costruito una nave inaffondabile e invece sappiamo tutti come è andata”.
Lo ha detto il coordinatore nazionale Upi degli assessori al bilancio delle Province, Antonio Rosati, Assessore al Bilancio della Provincia di Roma, intervenuto ieri all’audizione in commissione Bilancio sul Documento di Economia e finanza.
L’assessore ha poi sollecitato modifiche al patto di stabilità interno.
“Il Patto di stabilità interno imposto alle Province – ha detto – ha fortemente penalizzato la spesa d’investimento ed è del tutto incompatibile con l’avvio del federalismo fiscale. Dobbiamo intervenire con modifiche che permettano alle amministrazioni di ricominciare ad investire in infrastrutture e opere pubbliche, stabilendo obiettivi più proporzionati tra i diversi livelli di governo, e favorendo un rapporto più equilibrato tra i vincoli della spesa corrente e quelli della spesa per investimenti”.
“C’è poi una questione di fondo – ha aggiunto. “Nel Def non c’è alcuna visione che possa restituire slancio alla crescita. C’è un continuo richiamo alla stabilità che somiglia troppo ad immobilismo. Invece il Paese ha bisogno di un quadro che indichi prospettive di crescita, di ripresa, che sia in grado di cogliere le potenzialità che Regioni, Province e Comuni possono mettere in campo per sostenere l’economia. Da una parte abbiamo il federalismo fiscale ci assegna autonomia e responsabilità, con la gestione diretta dei tributi per finanziare le funzioni. Dall’altra un Patto che ci vincola, e che è del tutto incompatibile con il sistema dei tributi assegnati dal decreto sul federalismo fiscale, che sono invece tutti fortemente vocati agli investimenti e allo sviluppo dei territori. Sarà difficile riuscire a sfruttarne a pieno le potenzialità, se sussisteranno i vincoli del Patto di stabilità. Ma la stessa filosofia che è alla base del federalismo – ha concluso Rosati – obbliga ad un ripensamento: se vogliamo infatti che trovi piena attuazione il legame tra tasse e azione amministrativa, deve essere lasciata agli amministratori locali la possibilità di scegliere come e dove utilizzare le risorse a disposizione”.