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Sicurezza Stradale: le Province in audizione alla Camera

Un piano nazionale per la manutenzione e la messa in sicurezza delle strade più pericolose e una banca dati comune tra tutte le forze dell’ordine, che permetta un monitoraggio immediato  sulle condizioni delle strade e degli incidenti.
E’ la proposta presentata oggi dall’Assessore alle Politiche della Sicurezza e Protezione civile della Provincia di Roma, Ezio Paluzzi, intervenuto per l’UPI all’audizione in Commissione Trasporti Poste e Telecomunicazioni per una indagine conoscitiva sulla sicurezza nella circolazione stradale.
Paluzzi ha ricordato che le Province “gestiscono direttamente quasi 130 mila chilometri di strade, oltre l’80% del totale della rete stradale nazionale. Di questi, circa 25.000 chilometri sono stati acquisiti dalla Rete Anas. Gli interventi delle Province vanno dalle operazioni di manutenzione ordinaria della rete viaria alla progettazione e realizzazione di nuove strade o di opere straordinarie di infrastrutturazione viaria secondaria, tra le quali gli svincoli, le rotatorie, che sono ad oggi uno degli strumenti più efficaci nella riduzione degli incidenti stradali e delle morti sulle strade”.
Paluzzi ha poi sottolineato l’importanza di promuovere l’educazione stradale come materia di attività extracurriculare nei primi anni di scolarizzazione e, soprattutto, nell’ambito delle scuole secondarie superiori.
 “La Provincia di Roma – ha detto il rappresentante dell’Upi  – ha avviato progetti di formazione alla ‘Guida consapevole’ sia nelle scuole elementari che negli istituti superiori, utilizzando i fondi derivati dalle sanzioni alle infrazioni al Codice della strada. Riteniamo che questo possa essere una pratica importante per promuovere una nuova cultura della sicurezza, e che meriti di essere adottata a livello nazionale. Ma per fare questo c’è bisogno dell’accordo e della partecipazione del Ministero dei Trasporti e del Ministero dell’Istruzione”.
L’Upi ha consegnato alla Commissione un documento con le proposte delle Province

Roma, 10 dicembre 2008

 

 

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Edilizia scolastica: le Province in audizione al Senato

“Per mettere in sicurezza le scuole italiane serve un piano di interventi straordinari, ma soprattutto serve la certezza di risorse che consenta alle Province e ai Comuni di potere programmare un piano di azione almeno decennale”. Lo hanno detto la Coordinatrice degli assessori all’Istruzione delle Province, Angela Cortese, Assessore all’istruzione della Provincia di Napoli, e il Vice Presidente della Provincia di Venezia, Andrea Ferrazzi, intervenuti oggi per l’Upi in una audizione al Senato sulla questione della sicurezza nelle scuole.
“In questi anni – hanno ricordato i rappresentanti dell’Upi – le risorse dello Stato per l’edilizia scolastica non sono mai stati costanti: la legge 23 del 96, che avrebbe dovuto garantire i piani triennali, in realtà è stata finanziata a singhiozzo. Dopo i primi sei anni, il terzo triennio è stato finanziate solo per due annualità, e nel 2005 e 2006 non è stato stanziato niente. Le Province hanno continuato ad investire, utilizzando esclusivamente i fondi propri, nonostante i forti tagli che i nostri bilanci hanno subito finanziaria dopo finanziaria. Ora c’è bisogno di tornare a dare stabilità al flusso di finanziamenti destinati alla scuola, o non si riuscirà ad uscire dall’emergenza. Ma c’è anche bisogno – hanno detto – di escludere gli interventi per le scuole dal patto di stabilità interna, o gli amministratori, pur di fare investimenti per la sicurezza dei cittadini, si troveranno costretti a superare il patto, con tutte le conseguenze che da questa decisione derivano”. Per accelerare le procedure necessarie agli interventi, Ferrazzi e Cortese hanno chiesto di assegnare ai Presidenti di Provincia e ai Sindaci poteri straordinari.

PIANO PROGRAMMATICO DELLA SCUOLA

Pubblichiamo il documento con il Piano Programmatico del Ministero dell’istruzione e il Parere rilasciato dall’Upi nella conferenza unificata del 13 novembre 2008. Parere che, come ha sottolineato il Presidente della Provincia di Brescia e Vice Presidente dell’Upi, Alberto Cavalli, “è stato positivo, condizionato all’ apertura di un tavolo e di un regolamento sulla razionalizzazione dell’ edilizia scolastica. Impegno che il Ministro Gelmini ha confermato”.

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Le Province Italiane: funzioni, risorse e territorio

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L’Evoluzione demografica delle Province dal 1861 a oggi

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Porti: le Province in Audizione al Senato

“La riforma della legge sui porti deve essere attuata con la definizione di una proposta condivisa e non a colpi di decreti: c’è bisogno di un riordino complessivo delle norme senza però rivoluzionare l’assetto attuale”.

Lo ha detto il Presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto, intervenendo in rappresentanza dell’Upi oggi ad una audizione alla Commissione Trasporti del Senato sulle proposte di riordino della legislazione in materia portuale.

“Il Presidente della Commissione, il Senatore Grillo – ha detto al termine dell’incontro Repetto – ci ha garantito l’infondatezza della notizia che il Ministro Matteoli stia predisponendo un disegno di legge o un decreto legge su questo tema. Questo ci rassicura, perché siamo convinti che qualunque intervento di adeguamento o di modifica della normativa in materia portuale deve essere realizzato in Parlamento, dove trova spazio il dibattito e dove è possibile intervenire con proposte ed emendamenti e con il contributo fattivo delle istituzioni locali, Regioni, Province e Comuni”.
Quanto ai testi in discussione, il Presidente Repetto ha dettato alcuni temi prioritari per le Province: “Innanzitutto – ha detto – qualunque riforma deve assolutamente tenere conto della necessità di salvaguardare le professionalità e i livelli occupazionali dei porti italiani. Le Province poi rivendicano un ruolo primario nella definizione del piano regolatore portuale, perché questo strumento deve essere elaborato in accordo con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Infine c’è bisogno di intervenire con più coraggio nella composizione del comitato portuale, per evitare il conflitto di interessi che scaturisce dall’eccessivo peso del voto delle imprese. La presenza delle istituzioni con il diritto di voto garantirebbe il mantenimento di un equilibrio e limiterebbe questo conflitto. “

Federalismo fiscale: l’UPI alla Commissione bicamerale Affari Regionali

“La Commissione bicamerale per gli Affari regionali, se fosse integrata dai rappresentanti delle Regioni, delle Province e dei Comuni, come vuole la Costituzione, potrebbe diventare il luogo principe del confronto tra il Parlamento e le Autonomie territoriali, soprattutto quando inizierà il confronto per la scrittura dei decreti attuativi del federalismo fiscale”.
Lo ha detto il Presidente dell’Upi Fabio Melilli, nell’audizione alla Commissione bicamerale per gli Affari regionali avuta nell’ambito della Indagine conoscitiva sul federalismo fiscale avviata dalla commissione. “Questa – ha aggiunto – è la Commissione nella quale, insieme potremo dare attuazione a una riforma che ormai tutti riteniamo ineludibile”
Melilli ha poi ribadito la necessità di dare piena attuazione al federalismo fiscale, in modo che tutte le funzioni esercitate dalle Province e dalle altre istituzioni del territorio possano essere finanziate attraverso tributi propri e di compartecipazioni, abbandonando il sistema della finanzia derivata.
Rispondendo poi alle sollecitazioni dei senatori e dei deputati presenti Melilli ha sottolineato l’importanza di fare procedere in parallelo la riforma del fisco con il Codice delle Autonomie “perché si possa finalmente arrivare ad una vera semplificazione del sistema pubblico, senza sovrapposizioni di competenze e con responsabilità chiare per ogni livello di governo”.

DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI FEDERALISMO FISCALE

Pubblichiamo in allegato lo Schema di disegno di legge “Attuazione dell’Articolo 119 della Costituzione: delega al Governo in materia di Federalismo fiscale”, nella versione approvata dal Consiglio dei ministri dell’11 settembre 2008, il documento con il parere positivo rilasciato da Anci e Upi nel corso delle Conferenza Unificata del 3 ottobre scorso, con gli ementamenti richiesti, e i documenti UPI consegnati nella Conferenza unificata del 18 settembre 2008.

 

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Trimestrale di cassa: la nota della Ragioneria

In allegato il testo in oggetto.

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Riforma dell’istruzione: le Province in audizione alla Camera

E’ un giudizio preoccupato quello espresso oggi da Angela Cortese, Assessore alla scuola della Provincia di Napoli e Andrea Ferrazzi, Vice Presidente della Provincia di Venezia, intervenuti in rappresentanza dell’Upi all’audizione alla Camera dei Deputati sul disegno di legge di riforma dell’Istruzione presentato dal Ministro Maria Stella Gelmini.
Una proposta giudicata preoccupante perché – hanno detto – “taglia i costi senza immaginare alcun piano di investimento che miri al miglioramento della qualità della scuola. Invece il Paese ha un gran bisogno di una scuola di qualità, che assicuri le stesse opportunità per ciascun cittadino”. Secondo i rappresentanti delle Province, le ripercussioni maggiori si avranno dal taglio del tempo scuola “i cui costi in termini di servizi aggiuntivi per i bambini, ricadranno prima sulle famiglie e poi sugli Enti locali. Ancora di più al sud, dove la percentuale di bambini che frequentano il tempo pieno è ancora minima”.
“Siamo convinti che sia possibile operare risparmi sulle spese della scuola, senza per questo impedire di fare crescere la qualità. C’è bisogno di un piano di investimenti, a partire dagli interventi per la manutenzione e la costruzione di edifici scolastici, le cui risorse a dispozione ad oggi sono pari a ‘0′. Come servono risorse per assicurare dotazioni informatiche e nuove tecnologie alle nostre scuole – risorse che in questo momento sono impropriamente stanziate dagli enti locali – e garantire efficienti servizi che consentano la piena integrazione degli alunni diversamente abili. Le Province – hanno concluso Cortese e Ferrazzi – investono in media ogni anno 2,5 miliardi di euro per la scuola, il 20% circa delle risorse in bilancio. Riteniamo di avere pieno titolo per potere chiedere la discussione in Conferenza Unificata dell’articolo 4, quello sul tempo scuola e sul maestro unico”. 

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Riforma del Pubblico Impiego: le Province in audizione al Senato

Condivisione con gli intenti espressi dal Governo con la legge delega per la riforma del pubblico impiego, purchè si rispettino gli impegni presi in Conferenza Unificata e si accolgano le richieste espresse dalle Province e dalle le altre Autonomie territoriali.
Lo hanno detto l’Assessore al Personale della Provincia di Torino, Alessandra Speranza, e il consigliere della Provincia di Livorno Maurizio Zingoni, rappresentanti Upi nel Comitato di settore, nel corso dell’Audizione che si è svolta oggi alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, nella quale hanno sottolineato come “efficientamento, modernità e miglioramento della pubblica amministrazione sono temi su cui le Province sono già impegnate, ma la delega consente margini molto ampli al Governo e non contiene indicazioni specifiche di indirizzo. Per questo abbiamo chiesto di definire d’intesa con Regioni, Province e Comuni i decreti legislativi che attueranno la delega. Nel testo all’esame del Senato questa norma non è presente: ci aspettiamo che il Governo presenti questo e gli altri emendamenti che erano stati concordati in Conferenza Unificata”. Speranza e Zingoni hanno poi sottolineato la necessità che la delega non mortifichi gli attuali strumenti di autonomia delle regioni e degli Enti locali “gli statuti e i regolamenti degli enti, che hanno permesso di avviare già da anni percorsi e strumenti di efficienza nella pubblica amministrazione locale”. Determinante, hanno detto i rappresentanti dell’Upi, è la modifica del quadro delle relazioni “oggi il sistema della contrattazione è assolutamente inefficiente: è necessario rivedere gli strumenti della Contrattazione Nazionale e della Contrattazione decentrata e rimettere in discussione il ruolo dell’Aran, rafforzando e potenziando il ruolo delle rappresentanze delle Regioni, dei Comuni e delle Province.
In conclusione Speranza e Zingoni hanno ribadito l’invito a non prevedere con la delega l’istituzione di nuovi enti : “per modernizzare il pubblico impiego – hanno detto – non è necessario istituire nuove Authority, che altro non produrrebbero se non l’ennesimo spreco di risorse”. 

Manovra: l’Upi in Conferenza Unificata

“Vogliamo dare il parere su un testo definitivo. Ad ora questo testo ancora non c’è, consdierato che il Governo ha presentato una trentina di emendamenti in Parlamento”. 

Lo ha detto ai giornalisti il Vice Presidente dell’Upi e Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, al termine della Conferenza Unificata, nerlla quale Regioni ed Enti locali avrebbero dovuto esprimere il proprio parere sulla manovra finanziaria 2009 – 2011.

“Questa è una manovra pesante – ha poi detto Rossi – che non tiene conto del fatto che Comuni e Province hanno superato gli obiettivi del Patto, producendo risultati migliori per un miliardo di euro. Questo deve portare dei benefici”.

Rossi ha poi detto chein Conferenza si è stabilito di istituire un nuovo tavolo tecnico – politico per studiare gli emendamenti alla manovra “che – ha detto – servirà a recuperare il deficit di confronto che ci è stato finora. Anche perchè nel corso della conferenza unificata di oggi non era presente aklcun rappresentante del Ministero dell’economia: un fatto che non ha precedenti”.

In allegato, il documento dell’Upi e gli emendamenti allla manovra consegnati oggi.

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