Costruire da subito un clima di dialogo costruttivo, indispensabile per fare le riforme di cui il Paese ha bisogno. E’ con questo obiettivo che il Presidente dell’Anci, Leonardo Domenici e il Presidente dell’Upi Fabio Melilli, hanno chiesto ai Candidati Premier, in una lettera inviata oggi, un incontro per definire impegni comuni e per porre le basi per avviare una legislatura per le riforme. Insieme alla lettera, Anci e Upi hanno inviato il documento unitario “Liberiamo lo sviluppo”, attraverso il quale le associazioni dei Comuni e delle Province hanno indicato le proposte e le priorità per la crescita del Paese.
In sintesi, Comuni e Province sottolineano la necessità di rinnovare le istituzioni attraverso:
– la semplificazione e la razionalizzazione del sistema istituzionale, da realizzarsi attraverso una strategia condivisa che colpisca le reali inefficienze in tutte le amministrazioni;
– la piena attuazione della Costituzione, definendo con chiarezza i ruoli e riportando in capo ai Comuni e alle Province le funzioni amministrative e di gestione;
– un riordino complessivo dell’amministrazione centrale dello Stato con il trasferimento dei compiti e delle strutture alle autonomie territoriali e l’accorpamento delle funzioni residue in un unico ufficio territoriale a livello provinciale;
– il trasferimento delle funzioni e delle strutture amministrative delle Regioni a Comuni e Province, e il blocco all’istituzione di soggetti ed enti di amministrazione e di gestione come Consorzi, Agenzie, etc;
– la promozione dell’associazionismo comunale per i piccoli comuni e la definizione di un unico modello di gestione associata plurifunzionale delle competenze comunali sulla base dell’esperienza delle Unioni dei Comuni;
– la definizione organica del ruolo delle Province intorno alle funzioni di governo di area vasta, di programmazione e di pianificazione territoriale e ai compiti che non possono essere svolti adeguatamente a livello comunale;
– il blocco all’istituzione di nuove Province e la previsione di meccanismi di revisione delle circoscrizioni provinciali in conseguenza all’istituzione delle Città metropolitane;
– l’istituzione delle Città metropolitane;
– la riduzione nel numero degli organi di governo di tutte le istituzioni;
– una riforma concertata delle public utilities.
Per assicurare un salto di qualità delle relazioni istituzionali, in modo da arrivare alla integrazione delle politiche per prevenire i conflitti, dare più forza alle scelte e coordinare gli incentivi, si chiede:
– la previsione di una unica Conferenza di confronto istituzionale:
– la presenza delle autonomie territoriali nelle sedi, come il Cipe, dove sono assunte decisioni fondamentali sullo sviluppo territori;
– l’istituzione immediata della Commissione bicamerale per le questioni regionali integrata con i rappresentanti di Regioni e Autonomie locali;
– che il Senato delle Autonomie rappresenti tutti i soggetti costitutivi della Repubblica.
Quanto ai temi della finanza locale e nazionale Province e Comuni chiedono:
– l’attuazione del federalismo fiscale, in modo che possa garantire ai Comuni, alle Province autonomia finanziaria, responsabilità, certezza dei flussi e capacità di programmazione;
– che la partecipazione e il contributo di ciascun livello di governo al raggiungimento degli obiettivi del Patto di stabilità interno si fondino su criteri e grandezze proporzionate al peso finanziario ed economico di ciascuno;
Per dare impulso allo sviluppo, Province e Comuni propongono:
– un Progetto straordinario sulle tematiche ambientali con una chiara individuazione degli obiettivi, delle competenze e delle responsabilità di ciascuno;
– una legge obiettivo per realizzare un Piano Nazionale per la mobilità 2008 – 2013;
– investimenti sulle grandi arterie e sulle strade comunali e provinciali;
– investimenti sulle infrastrutture immateriali, per la diffusione della banda larga e il superamento del digital divide;
Scuola, formazione e lavoro sono temi prioritari per i quali Upi e Anci chiedono:
– un piano straordinario per l’ammodernamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture scolastiche, che consenta di rilanciare la centralità della scuola e renda le strutture scolastiche veri poli di riferimento dei territori;
– di costruire un forte legame tra politiche dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro, per aumentare l’occupazione in qualità e quantità.
– Province e Comuni si impegnano a mettere in rete i Centri per l’Impiego con gli sportelli attivati dai Comuni per avviare una azione sinergica sulle politiche del lavoro.
In merito alle politiche di sicurezza e welfare, Province e Comuni chiedono:
– una ristrutturazione del welfare, che riconosca in capo ai Comuni un ruolo unico di coordinamento e attuazione, in modo da razionalizzare le risorse e assicurare un effettivo miglioramento dei servizi e dei livelli delle prestazioni;
– il riconoscimento ai Comuni di un ruolo di regia nelle politiche per la casa;
– un maggiore coinvolgimento dei Comuni e delle Province nella programmazione socio – sanitaria nazionale e regionale;
– il riordino complessivo della normativa sull’immigrazione con il trasferimento ai Comuni di competenze e risorse per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno;
– l’estensione del diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative ai cittadini stranieri legalmente residenti sul territorio italiano da più anni;
– di proseguire la strada dei “patti di sicurezza” che realizzano il raccordo delle attività di controllo del territorio con le competenze locali;
– una riforma che precisi e valorizzi le funzioni e attribuzioni della polizia locale e permetta il coordinamento delle funzioni di polizia locale con le funzioni di sicurezza e ordine pubblico riservate alle forze di polizia nazionali.
Roma, 10 marzo 2008