Allentare i vincoli del patto di stabilità escludendo tutti gli investimenti effettuati per il ripristino dei danni sulle scuole e sulle infrastrutture colpite dal sisma. Queste la richiesta principale avanzata oggi dai Presidenti delle Province di Ferrara (Marcella Zappaterra), Modena (Emilio Sabattini) , Reggio Emilia (Sonia Masini) e Mantova, (Alessandro Pastacci), insieme all’assessore all’ambiente della Provincia di Bologna, Emanuele Burgini, nell’audizione alla Commissione ambiente della Camera dei Deputati sul decreto varato dal Governo sul sisma nel nord Italia.
“Non capiamo perché l’allentamento del patto di stabilità – ha detto il Presidente Sabattini – non sia previsto, come per i Comuni, anche per le Province che devono fronteggiare le opere di ripristino delle scuole e delle infrastrutture”. Sabattini ha poi ricordato come il sisma che ha colpito Emilia, Lombardia e Veneto sia “un terremoto unico ed esclusivo perché ha colpito in maniera drammatica il sistema produttivo. Il rischio – ha detto – è la deindustrializzazione. Abbiamo bisogno di strumenti fiscali che incentivino le aziende a rimanere e altre aziende a tornare ad investire”. Le Province hanno per questo chiesto che vengano messi in campo per il breve e medio periodo un pacchetto di misure che sul versante fiscale e del costo del lavoro possano sostenere le aziende presenti nei comuni del cratere e attirare ulteriori investimenti.
“Il decreto – ha poi detto il Presidente Pastacci – crea alcune criticità nella gestione della governance, perché non fornisce ai commissari indicazioni chiare su come si debbano organizzare le procedure rispetto all’intervento di Province e Comuni”. Pastacci ha poi chiesto criteri certi e comuni a tutte le zone toccate dal sisma rispetto al sostegno alle imprese e alle famiglie per la ricostruzione “perché non vorremmo trovarci con situazioni completamente diverse tra territorio e territorio”.
La necessità di coinvolgere l’Unione Europea, e in particolare la BEI e la BCE è stata invece sollevata dalla Presidente Masini, che ha sottolineato come il terremoto abbia colpito “un centro produttivo europeo, difficilmente delocalizzabile. E’ necessario che l’Europa si prenda carico si sostenere e investire per fare ripartire la capacità imprenditoriale di questi territori”. Tra le altre richieste presentate dall’Upi, lo slittamento anche per le Province della rata dei mutui, per liberare risorse per investimenti autofinanziati, la non applicazione di sanzioni nel caso di mancato rispetto del patto di stabilità e lo sblocco del turn over per Province e Comuni colpiti, per fare fronte alla necessità di reperire tecnici e personale altamente qualificato, indispensabile per gestire emergenza e ripresa.
Roma, 21 giugno 2012
Barbara Perluigi