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Intelligenza Artificiale e pubblica amministrazione: il dibattito promosso da UPI e LUMSA

Una giornata di studio per riflettere sull’impatto dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione e per proseguire nell’impegno dell’UPI a disegnare un nuovo modello di Provincia, nella quale le funzioni di raccolta ed elaborazione dati sono centrali per la programmazione dello sviluppo territoriale.

E’ stato questo il tema centrale di “Provinc-IA. Le istituzioni locali nell’era dell’Intelligenza Artificiale” organizzato dall’ Unione delle Province d’Italia in collaborazione con Università LUMSA e Centro di Ricerca “Leopoldo Elia” (CREL), nell’ambito delle iniziative di “Province&Comuni”, il progetto promosso dall’UPI nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale e del Programma Operativo Complementare (POC) al PON GOV 2014-2020 del Dipartimento della Funzione Pubblica.

L’evento, che ha voluto fare il punto sull’utilizzo delle tecnologie dell’informazione nelle pubbliche amministrazioni locali e, in particolare, sulle strategie di digitalizzazione e di utilizzo dell’IA delle Province, è stato aperto dall’intervento del Magnifico Rettore della LUMSA Prof. Francesco Bonini, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra la LUMSA e le Province sull’innovazione nelle PA locali.

“Occorre ricostruire un profilo organizzativo efficace delle Province – ha detto il Direttore di UPI Piero Antonelli nel suo intervento introduttivo. Occasioni di riflessione come quella di oggi ci aiutano a disegnare nuove visioni: dobbiamo proiettare le Province verso il futuro” ha poi aggiunto.

QUI le slide dell’intervento del Direttore Piero Antonelli Le prospettive istituzionali delle nuove Province

“Il Dipartimento della Funzione Pubblica continua a credere al ruolo delle Province come garante della coesione territoriale – ha detto Paolo Vicchiarello, Capo Dipartimento della Funzione Pubblica, richiamando le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolineando poi il valore del progetto Province&Comuni e della piattaforma PI-CO come strumento di scambio di conoscenza, di crescita formativa e di costruzione di modelli di eccellenza e di buone pratiche.

Il prof. Alessandro Natalini (direttore CREL) nella sua relazione ha invece evidenziato l’opportunità di collegare la formazione universitaria con le nuove amministrazioni con i tirocini e di dottorati di ricerca, per alimentare il dibattito pubblico sulle riforme amministrative con analisi e proposte scientificamente fondate. (qui le slide del Prof. Natalini Universita e UPI per la PA)

A completare le relazioni introduttive vi è stato un illuminante intervento di padre Riccardo Lufrani (Università LUMSA) su Intelligenza artificiale ed evoluzione dei sistemi sociali ed istituzionali.

I lavori sono poi proseguiti con tre sessioni di studio –  Istituzionale; Statistica; Innovazione – a cui hanno preso parte esperti, accademici e dirigenti di istituzioni locali.

A chiudere la giornata di studo gli interventi di Fatima Farina (Università di Urbino) e di Paola Carrozzi (dirigente della Citta Metropolitana di Roma Capitale) in ricordo di Teresa Ammendola, sociologa già responsabile dell’Ufficio Statistica della Città Metropolitana di Roma Capitale.

A questo link, tutte le relazioni bit.ly/IAePubblicaAmministrazione

Link alla registrazione dell’evento https://www.youtube.com/watch?v=OJtK70OmkAo

 

Convegno UPI Emilia Romagna sui Servizi pubblici locali: grande partecipazione e dibattito di alto livello

Si è svolto questa mattina, presso la sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, il convegno sui Servizi pubblici locali, promosso da UPI Emilia-Romagna in collaborazione con ANCER, Fondazione Antonino Borghi e con il patrocinio della Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto e approfondimento, con la partecipazione di oltre cento spettatori.

Relatori di spicco, tra cui esponenti della Corte dei Conti, della Corte costituzionale e del mondo accademico, hanno animato un dibattito ricco di spunti e riflessioni. Al centro della discussione, le più recenti evoluzioni normative e giurisprudenziali che stanno ridefinendo la gestione dei servizi pubblici locali.

L’ampia partecipazione e l’elevata qualità degli interventi confermano l’importanza di momenti di confronto come questo, fondamentali per affrontare le sfide future del settore. A sostenerlo anche Valentina Palli, vicepresidente di UPI Emilia-Romagna e presidente della Provincia di Ravenna: «I servizi pubblici locali sono l’anima delle nostre comunità e di quanto le amministrazioni devono fare per i nostri cittadini; questo momento si è rilevato essenziale e di altissimo profilo».

La registrazione completa del convegno è disponibile sul canale YouTube di UPI Emilia-Romagna.

Guarda il video qui: https://www.youtube.com/live/6BCDSMIbBDs?feature=shared

Lorenzetti all’insediamento della Cabina di Regia Nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza

“L’adozione di un Piano Nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza è un passaggio indispensabile per il Paese, non solo perchè occorre dare seguito al Piano d’azione UE contro il razzismo: la presenza strutturata di cittadini stranieri, uomini donne e bambini, ci impone infatti di porre in campo ogni azione utile a favorire politiche di accoglienza e integrazione. La scelta del Ministero poi, di declinare questo Piano ponendo particolare attenzione all’integrazione di genere rende questo strumento particolarme innovativo.  Non possiamo che apprezzare la scelta di un pieno coinvolgimento di tutti i gli attori istituzionali – Governo, Regioni, Province e Comuni, in questa sfida che è strategica”.

L’ ha detto il rappresentante di UPI, Gianni Lorenzetti, Presidente di UPI Toscana e della Provincia di Massa-Carrara, intervenendo all’insediamento della Cabina di Regia per le politiche di prevenzione e controllo delle discriminazioni etnico-razziali, presieduta dalla Ministra per la Famiglia e le Pari opportunità, Eugenia Rocella.

“Come UPI – ha detto Lorenzetti –  daremo il nostro contributo sia nella Cabina politica che nel tavolo tecnico.

Ricordiamo che le Province in base alla Legge 56/14 detengono come funzione fondamentale il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Non solo: le Province gestiscono le oltre 5100 scuole superiori in cui studiano oltre 2 milioni e mezzo di ragazze e ragazzi.

In questo contesto – ha edivenziato il Presidente – UPI e Province possono e devono assumere un ruolo operativo nell’attuazione del Piano, accanto agli altri attori istituzionali in particolare rispetto alle azioni riguardanti la discriminazione sui luoghi dl lavoro, i progetti e le campagne di sensibilizzazione rivolti ai giovani studenti delle scuole secondarie superiori, la formazione e l’aggiornamento dei dipendenti delle Province, la promozione di reti territoriali antidiscriminazioni, partecipazione alla definizione e attuazione dei piani regionali e locali contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza”.

 

Lorenzetti all’insediamento della Cabina di Regia Nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza

“L’adozione di un Piano Nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza è un passaggio indispensabile per il Paese, non solo perchè occorre dare seguito al Piano d’azione UE contro il razzismo: la presenza strutturata di cittadini stranieri, uomini donne e bambini, ci impone infatti di porre in campo ogni azione utile a favorire politiche di accoglienza e integrazione. La scelta del Ministero poi, di declinare questo Piano ponendo particolare attenzione all’integrazione di genere rende questo strumento particolarme innovativo.  Non possiamo che apprezzare la scelta di un pieno coinvolgimento di tutti i gli attori istituzionali – Governo, Regioni, Province e Comuni, in questa sfida che è strategica”.

L’ ha detto il rappresentante di UPI, Gianni Lorenzetti, Presidente di UPI Toscana e della Provincia di Massa-Carrara, intervenendo all’insediamento della Cabina di Regia per le politiche di prevenzione e controllo delle discriminazioni etnico-razziali, presieduta dalla Ministra per la Famiglia e le Pari opportunità, Eugenia Rocella.

“Come UPI – ha detto Lorenzetti –  daremo il nostro contributo sia nella Cabina politica che nel tavolo tecnico.

Ricordiamo che le Province in base alla Legge 56/14 detengono come funzione fondamentale il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Non solo: le Province gestiscono le oltre 5100 scuole superiori in cui studiano oltre 2 milioni e mezzo di ragazze e ragazzi.

In questo contesto – ha edivenziato il Presidente – UPI e Province possono e devono assumere un ruolo operativo nell’attuazione del Piano, accanto agli altri attori istituzionali in particolare rispetto alle azioni riguardanti la discriminazione sui luoghi dl lavoro, i progetti e le campagne di sensibilizzazione rivolti ai giovani studenti delle scuole secondarie superiori, la formazione e l’aggiornamento dei dipendenti delle Province, la promozione di reti territoriali antidiscriminazioni, partecipazione alla definizione e attuazione dei piani regionali e locali contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza”.

 

Lorenzetti all’insediamento della Cabina di Regia Nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza

“L’adozione di un Piano Nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza è un passaggio indispensabile per il Paese, non solo perchè occorre dare seguito al Piano d’azione UE contro il razzismo: la presenza strutturata di cittadini stranieri, uomini donne e bambini, ci impone infatti di porre in campo ogni azione utile a favorire politiche di accoglienza e integrazione. La scelta del Ministero poi, di declinare questo Piano ponendo particolare attenzione all’integrazione di genere rende questo strumento particolarme innovativo.  Non possiamo che apprezzare la scelta di un pieno coinvolgimento di tutti i gli attori istituzionali – Governo, Regioni, Province e Comuni, in questa sfida che è strategica”.

L’ ha detto il rappresentante di UPI, Gianni Lorenzetti, Presidente di UPI Toscana e della Provincia di Massa-Carrara, intervenendo all’insediamento della Cabina di Regia per le politiche di prevenzione e controllo delle discriminazioni etnico-razziali, presieduta dalla Ministra per la Famiglia e le Pari opportunità, Eugenia Rocella.

“Come UPI – ha detto Lorenzetti –  daremo il nostro contributo sia nella Cabina politica che nel tavolo tecnico.

Ricordiamo che le Province in base alla Legge 56/14 detengono come funzione fondamentale il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Non solo: le Province gestiscono le oltre 5100 scuole superiori in cui studiano oltre 2 milioni e mezzo di ragazze e ragazzi.

In questo contesto – ha edivenziato il Presidente – UPI e Province possono e devono assumere un ruolo operativo nell’attuazione del Piano, accanto agli altri attori istituzionali in particolare rispetto alle azioni riguardanti la discriminazione sui luoghi dl lavoro, i progetti e le campagne di sensibilizzazione rivolti ai giovani studenti delle scuole secondarie superiori, la formazione e l’aggiornamento dei dipendenti delle Province, la promozione di reti territoriali antidiscriminazioni, partecipazione alla definizione e attuazione dei piani regionali e locali contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza”.

 

Insediato a Roma il nuovo Comitato Direttivo UPI

Sono ventisette i Presidenti delle Province italiane che affiancheranno il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi nel suo mandato alla guida dell’Associazione.

Si è infatti insediato il nuovo Comitato Direttivo, organo di indirizzo politico e programmatico dell’Associazione, composto dal Presidente dell’UPI e da ventisette Presidenti, tra cui i dodici Presidenti delle UPI Regionali.

Quattro i VicePresidenti dell’Associazione, Stefano Marcon, Presidente della Provincia di Treviso che assume la carica di Vicario, Angelo Caruso, Presidente della Provincia dell’Aquila, Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce e Claudio Scajola, Presidente della Provincia di Imperia. Definiti anche i nuovi rappresentanti UPI in Conferenza Unificata e Stato città: Enzo Lattuca, Presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Gianni Lorenzetti, Presidente della Provincia di Massa-Carrara, Emanuele Ramella, Presidente della Provincia di Biella e Alessandro Romoli, Presidente della Provincia di Viterbo. Confermato poi Piero Antonelli come Direttore Generale dell’UPI.

“Con l’insediamento del Direttivo – ha detto il Presidente Gandolfi – si avvia formalmente il nuovo mandato di questa Presidenza. Dovremo affrontare sfide molto complesse, prima fra tutti l’urgenza di riaprire con Governo, Parlamento e forze politiche un confronto serrato sull’emergenza dovuta al taglio delle risorse e del personale, che mettono a rischio i diritti dei cittadini. Resta aperta poi la questione della revisione delle norme sulle Province, su cui chiediamo risposte immediate. Per questo avvieremo da subito una serie di incontri con Ministri, Gruppi parlamentari e forze politiche, ma anche con le forze economiche e sociali del Paese, a cui chiediamo collaborazione per porre al centro il tema del protagonismo dei territori per una crescita sostenibile, equa e strutturata”.

Ecco di seguito il Comitato Direttivo UPI al completo

Presidente
Pasquale Gandolfi, Presidente Provincia di Bergamo
Vicepresidente Vicario
Stefano Marcon, Presidente Provincia di Treviso

Vicepresidenti
Angelo Caruso, Presidente Provincia dell’Aquila
Stefano Minerva, Presidente Provincia di Lecce
Claudio Scajola, Presidente Provincia di Imperia

Componenti
Massimiliano Angori, Presidente Provincia di Pisa
Agnese Carletti, Presidente Provincia di Siena
Enzo Lattuca, Presidente Provincia di Forlì-Cesena
Bernardo Lodispoto, Presidente Provincia di Barletta-Andria-Trani
Emanuele Pralungo Ramella, Presidente Provincia di Biella
Gerardo Stefanelli, Presidente Provincia di Latina
Roberta Cuneo, Presidente Provincia di Rieti
Daniele Garuti, Presidente Provincia di Ferrara
Davide Gilardino, Presidente Provincia di Vercelli
Massimo Flavio Pasini, Presidente Provincia di Verona
Rosaria Succurro, Presidente Provincia di Cosenza

PRESIDENTI UPI REGIONALI
Angelo Caruso, UPI Abruzzo
Christian Giordano, UPI Basilicata
Mario Amedeo Mormile, UPI Calabria
Rizieri Buonopane, UPI Campania
Giorgio Zanni, UPI Emilia-Romagna
Alessandro Romoli, UPI Lazio
Pierluigi Peracchini, UPI Liguria
Luca Santambrogio, UPI Lombardia

Giuseppe Paolini, UPI Marche
Daniele Saia, UPI Molise
Luca Robaldo, UPI Piemonte
Stefano Minerva, UPI Puglia
Gianni Lorenzetti, UPI Toscana
Marco Bruni, UPI Umbria
Stefano Marcon, UPI Veneto

 

Politiche giovanili, le province protagoniste: oltre 400 ragazzi a Roma per la chiusura di GameUPI

40 mila ragazze e ragazzi coinvolti, 147 scuole superiori che hanno partecipato attivamente ai progetti, più di 650 docenti che hanno colto il valore di questa iniziativa e si sono messi al servizio, più di 290 associazioni sportive che hanno
collaborato con le Province per tutto l’anno.
Oltre 300 Comuni, partner pubblici e partner privati. Sono questi i numeri che raccontano il successo di GaneUPI, l’iniziativa promossa dall’Unione delle Province d’Italia finanziata con il Fondo per le Politiche giovanili del Ministro per lo Sport e i giovani, che ha permesso la realizzazione di progetti dedicati ai temi dello sport e dell’inclusione in venti province. Oltre mille gli eventi che sono stati realizzati grazie al progetto, e che hanno permesso ai ragazzi di scoprire e cimentarsi in discipline olimpiche e paralimpiche, ma anche di seguire un percorso sulla corretta alimentazione degli sportivi.
“Questo progetto – ha detto il Presidente UPI Pasquale Gandolfi rivolgendosi agli oltre 400 ragazzi e ragazze in sala – ci rende molto orgogliosi, perché ha reso voi protagonisti di un percorso di crescita prima di tutto come cittadini e ci ha permesso di aprire un canale di comunicazione tra voi e le istituzioni.
Oggi si chiude GameUPI ma proprio in questi giorni abbiamo pubblicato risultati del bando GameUPI 2.0,, che permetterà nel 2025 di realizzare altri venti i progetti dedicati allo sport e all’orientamento professionale con un valore aggiunto: l’iniziativa mette in sinergia i Progetti delle Province con quelli già finanziati a livello nazionale dal Dipartimento per le Politiche giovanili. Un modo efficace per moltiplicare gli effetti e potenziare i risultati sia a livello nazionale che locale” .

 

 

Politiche giovanili, le province protagoniste: oltre 400 ragazzi a Roma per la chiusura di GameUPI

40 mila ragazze e ragazzi coinvolti, 147 scuole superiori che hanno partecipato attivamente ai progetti, più di 650 docenti che hanno colto il valore di questa iniziativa e si sono messi al servizio, più di 290 associazioni sportive che hanno
collaborato con le Province per tutto l’anno.
Oltre 300 Comuni, partner pubblici e partner privati. Sono questi i numeri che raccontano il successo di GaneUPI, l’iniziativa promossa dall’Unione delle Province d’Italia finanziata con il Fondo per le Politiche giovanili del Ministro per lo Sport e i giovani, che ha permesso la realizzazione di progetti dedicati ai temi dello sport e dell’inclusione in venti province. Oltre mille gli eventi che sono stati realizzati grazie al progetto, e che hanno permesso ai ragazzi di scoprire e cimentarsi in discipline olimpiche e paralimpiche, ma anche di seguire un percorso sulla corretta alimentazione degli sportivi.
“Questo progetto – ha detto il Presidente UPI Pasquale Gandolfi rivolgendosi agli oltre 400 ragazzi e ragazze in sala – ci rende molto orgogliosi, perché ha reso voi protagonisti di un percorso di crescita prima di tutto come cittadini e ci ha permesso di aprire un canale di comunicazione tra voi e le istituzioni.
Oggi si chiude GameUPI ma proprio in questi giorni abbiamo pubblicato risultati del bando GameUPI 2.0,, che permetterà nel 2025 di realizzare altri venti i progetti dedicati allo sport e all’orientamento professionale con un valore aggiunto: l’iniziativa mette in sinergia i Progetti delle Province con quelli già finanziati a livello nazionale dal Dipartimento per le Politiche giovanili. Un modo efficace per moltiplicare gli effetti e potenziare i risultati sia a livello nazionale che locale” .

 

 

Riforma TUEL, Gandolfi “Riprendere con urgenza il percorso bloccato”

“Il Testo unico degli Enti locali è stato continuamente modificato in questi 25 anni da interventi normativi introdotti con decreti e norme che rispondevano a logiche emergenziali. Non tiene conto della riforma costituzionale del 2001 e tantomeno degli stravolgimenti introdotti per le Province dalla legge Delrio.  Serve un nuovo TUEL, che consenta alle Province di avere un quadro di riferimento che ne valorizzi la nuova missione di istituzioni di semplificazione amministrativa, gli investimenti del territorio e di supporto assistenza ai Comuni.  E’ urgente riprendere il confronto sul testo con le associazioni delle autonomie locali e avviare al più presto l’iter parlamentare”.

Lo ha detto il Presidente dell’UPI Pasquale Gandolfi, intervenendo alla Sala della Regina della Camera dei Deputati al convegno “Riflessioni sulla revisione della disciplina dei segretari comunali e provinciali in vista della riforma del TUEL” organizzato dall’Unione Nazionale dei segretari Comunali e Provinciali.

“L’obiettivo che dobbiamo porci – ha detto Gandolfi – è quello di riordinare, semplificare e rilanciare tutto il sistema di governo locale, a partire dalle Province che aspettano ormai da anni una revisione delle norme che assicuri certezza di funzioni, garanzia di risorse per i servizi ai cittadini e un riassetto organizzativo. Una volta avviato l’iter normativo in Parlamento, sarà possibile apportare tutte le modifiche al testo che si riterranno necessarie”.

Riforma TUEL, Gandolfi “Riprendere con urgenza il percorso bloccato”

“Il Testo unico degli Enti locali è stato continuamente modificato in questi 25 anni da interventi normativi introdotti con decreti e norme che rispondevano a logiche emergenziali. Non tiene conto della riforma costituzionale del 2001 e tantomeno degli stravolgimenti introdotti per le Province dalla legge Delrio.  Serve un nuovo TUEL, che consenta alle Province di avere un quadro di riferimento che ne valorizzi la nuova missione di istituzioni di semplificazione amministrativa, gli investimenti del territorio e di supporto assistenza ai Comuni.  E’ urgente riprendere il confronto sul testo con le associazioni delle autonomie locali e avviare al più presto l’iter parlamentare”.

Lo ha detto il Presidente dell’UPI Pasquale Gandolfi, intervenendo alla Sala della Regina della Camera dei Deputati al convegno “Riflessioni sulla revisione della disciplina dei segretari comunali e provinciali in vista della riforma del TUEL” organizzato dall’Unione Nazionale dei segretari Comunali e Provinciali.

“L’obiettivo che dobbiamo porci – ha detto Gandolfi – è quello di riordinare, semplificare e rilanciare tutto il sistema di governo locale, a partire dalle Province che aspettano ormai da anni una revisione delle norme che assicuri certezza di funzioni, garanzia di risorse per i servizi ai cittadini e un riassetto organizzativo. Una volta avviato l’iter normativo in Parlamento, sarà possibile apportare tutte le modifiche al testo che si riterranno necessarie”.

Buone feste dall’Unione delle Province d’Italia

Nell’augurarvi di trascorrere serene festività, vi informiamo che gli uffici UPI saranno chiusi dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Le attività riprenderanno martedì 7 gennaio.

Buone feste a tutte e tutti dall’Unione delle Province d’Italia!|

“La Provincia di oggi, la Provincia di domani: dopo 10 anni dalla Legge Delrio il ruolo attuale delle Province e le prospettive dell’annunciata riforma”

Riparte da Padova il dibattito tecnico e politico sul ruolo delle Province all’interno dell’ordinamento italiano con il convegno dal titolo “La Provincia di oggi, la Provincia di domani: a 10 anni dalla Legge Delrio il ruolo attuale delle Province e le prospettive dell’annunciata riforma” promosso da UPI Veneto in collaborazione con la Provincia di Padova e con la presenza delle Province venete.

 

Ad aprire i lavori congressuali è stato Daniele Canella, vicepresidente vicario della Provincia di Padova che ha osservato: «Le Province erano un modello di buona gestione, sussidiarietà, autonomia nel nostro territorio e hanno subito questa riforma che però non è stata mai portata a termine. L’appuntamento di oggi possa dare una nuova visione cominciando a ricostruire dal basso una nuova idea di gestione del territorio che attualmente vede una forte alleanza tra sindaci che si prendono carico degli Enti provinciali che mai come in questo momento sono centrali nella vita amministrativa del territorio. Basti citare, in tal senso, la gestione nell’ambito del PNRR, come centri di coordinamento soprattutto per i piccoli Comuni, grande spunto per ripensare al ruolo delle Province».

 

«Il convegno di oggi ha anticipato per il Veneto il grande tema della necessità di riforma delle Province, tema che sarà affrontato anche a Roma, martedì 10 dicembre, in occasione dell’Assemblea nazionale UPI alla presenza del Presidente della Repubblica – le parole di Stefano Marcon, vicepresidente vicario UPI nazionale e presidente di UPI Veneto –  siamo impegnati ormai da un decennio a livello nazionale per riformare una legge che ha mutato profondamente l’assetto dei nostri Enti, privandoli di risorse economiche e umane adeguate. Nonostante le enormi difficoltà, le Province non si sono mai arrese introducendo servizi a sostegno dei Comuni come le stazioni uniche appaltanti e i concorsi unici per l’assunzione del personale, ma anche dimostrando capacità strategica e di investimento con il PNRR. Tutto in un’ottica resiliente di semplificazione amministrativa. A dire che le Province servono e devono essere potenziate a beneficio del territorio non sono solo i Presidenti veneti – continua Marcon – come racconta il docufilm UPI Veneto che oggi abbiamo lanciato in anteprima a Padova, lo dicono anche cittadine, cittadini, stakeholder che gravitano attorno all’attività dei nostri Enti e che, come noi, auspicano che il Governo porti avanti l’iter di revisione della Delrio già avviato l’anno scorso, con il Testo Unico depositato alla Commissione Affari Costituzionali in Senato. Siamo fiduciosi che presto la discussione sarà riaperta».

 

L’onorevole Alberto Stefani, presidente della Commissione bicamerale per l’Attuazione del federalismo fiscale ha commentato: «Dopo la Legge Delrio le Province sono diventate come delle “scatole vuote”, con funzioni da svolgere anche importanti, ma prive della giusta struttura anche dal punto di vista finanziario. Dobbiamo ripristinare le province come Enti di primo livello, come degli hub di innovazione territoriale che possono garantire la migliore expertise della Pubblica Amministrazione nei confronti di cittadini e Comuni. Questo è il salto di qualità che il nostro territorio può fare e che deve essere esteso ovviamente a tutto il Paese, con una riforma di carattere nazionale.

Tutto ciò rappresenta il modello da percorrere per garantire anche una responsabilità e una legittimazione adeguate dei rappresentanti della Pubblica amministrazione, soprattutto dei rappresentanti politici della Provincia. Il cittadino deve sapere a chi può rivolgersi per quanto riguarda l’edilizia scolastica, la manutenzione delle strade e tutte le altre funzioni che spettano alla Provincia, con un rapporto diretto che può derivare soltanto dall’elezione diretta da parte dei cittadini, degli organi politici provinciali.

Oggi i rappresentanti delle Province sono eletti in “secondo grado”, direttamente dai consiglieri comunali. Dobbiamo arrivare invece a un rapporto simbiotico tra il territorio e organi provinciali.

La Provincia ha una fortuna (l’ha avuta nella sua storia, l’avrà nel suo futuro): poter rappresentare un territorio identitario. Il cittadino padovano è orgoglioso di essere padovano; il cittadino veronese è orgoglioso di essere tale e di appartenere alla sua provincia, e così per tutti i territori. E questa capacità di rappresentare l’identità di un territorio deve diventare capacità di rappresentare un’identità politica e la Provincia può farlo. Io credo molto in questo organo che avrà tanto futuro e potrà dare grandi vantaggi ai nostri territori».

 

Piero Antonelli, direttore generale UPI Italia: «Gli effetti di una riforma, qual è stata quella della legge 56 sul sistema finanziario delle province del Veneto, sono molto pesanti. Nel 2024 le province del Veneto versano al bilancio dello Stato 122 milioni di euro come contributo alla finanza pubblica. O meglio, sono le entrate che le Pprovince incassano per i due tributi che gestiscono: Imposta Provinciale di Trascrizione IPT e Imposta Rcauto, che vengono riversati al bilancio dello Stato. Noi dobbiamo superare questa anomalia del sistema, lasciare i tributi sul territorio».

 

Carlo Rapicavoli, direttore generale UPI Veneto ha aggiunto: «UPI Veneto, insieme alla provincia di Padova, hanno voluto organizzare questo momento di confronto anche in prossimità dell’Assemblea nazionale di UPI, che si svolgerà la prossima settimana, per fare il punto della situazione dopo 10 anni dalla legge Delrio. Ormai si vedono fortemente tutte le conseguenze di un sistema che non regge più, che era stato introdotto nel 2014 in attesa della riforma costituzionale e che adesso abbisogna certamente di un superamento. Vuole essere l’occasione per sollecitare il legislatore a livello nazionale a riprendere l’esame dei disegni di legge che sono in Commissione affari costituzionali del Senato per arrivare entro il prossimo anno al superamento della Delrio».

 

IL CONVEGNO

 

Al convegno padovano sono intervenuti anche Giulia Millevoi, direttore UO Enti locali della Regione Veneto; Guido Rivosecchi, professore ordinario di Diritto costituzionale, Università degli Studi di Padova e Luciano Sandonà, presidente Commissione Affari istituzionali della Regione del Veneto,

 

Il convegno è stato preceduto dai saluti dei rappresentanti istituzionali di Provincia e UPI  nonché di Mario Conte, presidente ANCI Veneto ed Ennio Vigne, presidente UNCEM. Ha moderato la giornalista Angela Pederiva.

 

LA RIFORMA DELLE PROVINCE

 

Il 7 aprile sono ricorsi 10 anni dalla legge Delrio (dal nome del ministro che la istituì, legge n° 56/2014), che riformò le Province e le Città Metropolitane.

 

La legge Delrio era idealmente pensata come “transitoria” fino al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 indetto dal Governo di allora per il compimento definitivo del processo di riforma attraverso l’eliminazione della parola “Province” dalla Costituzione.

 

I cittadini votarono in maggioranza “no” all’abolizione delle Province, bloccando, di fatto, l’iter del processo di riforma iniziato dalla legge Delrio e dando il via a una nuova fase di riflessioni sul ruolo di queste istituzioni. Da Enti di secondo livello depotenziati, le Province si sono trovate nuovamente in discussione per effetto di un esito referendario.

 

Oggi, a distanza di dieci anni, si possono pertanto tirare le fila sugli effetti che la Delrio ha avuto sugli Enti Provincia e sulle conseguenze nella gestione amministrativa locale. Da qui, attraverso un video prodotto da UPI Veneto che sarà condiviso anche nell’ambito dell’Assemblea nazionale UPI a Roma, sono partite le riflessioni tecniche del convegno di Padova, per fare il punto sulla situazione attuale, e tratteggiare i possibili scenari futuri.

 

 

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Qui il link al video UPI (estratto):

https://youtu.be/GlH1lIc6QcE

 

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