Categoria: Bilanci e Finanza

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Legge di Bilancio: le Province incontrano il Ministro Giorgetti

La richiesta

Prevedere nella prossima Legge di Bilancio per il 2026 misure finanziarie che sostengano le Province, ne valorizzino il ruolo chiave per lo sviluppo locale e accompagnino il percorso di revisione delle norme, a partire dal TUEL, indispensabile e urgente per assicurare a queste istituzioni un quadro ordinamentale chiaro.

È stata questa la richiesta avanzata dal Presidente di UPI Pasquale Gandolfi in un incontro con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Gian Carlo Giorgetti, richiesto da UPI per fare il punto sulle questioni più urgenti che riguardano le Province.

Le parole del Presidente UPI Pasquale Gandolfi

“Al Ministro – dichiara il Presidente UPI al termine della riunione – abbiamo avanzato alcune proposte per la prossima Legge di Bilancio con l’obiettivo di dare stabilità ai bilanci delle Province, accelerare il percorso di rientro dallo squilibrio e aprire nuovi spazi agli investimenti locali. Ci sono alcune questioni che riteniamo strategiche, perché determinanti per promuovere lo sviluppo locale. Tra queste, abbiamo sottolineato la necessità di prevedere nella manovra economica un piano triennale per l’edilizia scolastica, considerato che con la fine del PNRR termineranno i fondi destinati alla messa in sicurezza e alla modernizzazione delle oltre cinque mila scuole secondarie superiori gestite dalle Province. Altrettanto urgente è la necessità di affrontare e risolvere il tema del rafforzamento della capacità amministrative delle Province, con misure mirate che permettano agli enti di assumere personale altamente specializzato. Con il Ministro Giorgetti abbiamo anche discusso dell’attuazione della delega sulla fiscalità locale, ribadendo che questa deve essere lo strumento attraverso cui assicurare alle Province una reale autonomia tributaria, in coerenza con il dettato costituzionale.

L’incontro – conclude Gandolfi – è stato positivo e ha confermato l’attenzione del Ministro rispetto alle questioni che abbiamo presentato. Per questo sono certo che nella prossima manovra economica si troveranno gli spazi opportuni per tradurre il confronto avuto in risposte concrete”.

Nel link, il documento illustrato al Ministro Giorgetti NOTA PER INCONTRO MINISTRO GIORGETTI (4 settembre 2025)

La Provincia di Isernia approva il rendiconto: gestione solida

Il Consiglio provinciale di Isernia ha approvato il rendiconto di gestione per l’anno 2024. Dall’analisi dei dati emergono risultati molto positivi: l’avanzo di amministrazione è pari a 7 milioni e 674 mila euro, fondi che verranno utilizzati per interventi rivolti alla collettività.

Ente virtuoso e riduzione dei debiti

Inoltre, la Provincia di Isernia non presenta alcun parametro di deficitarietà strutturale, una condizione che la colloca tra gli enti più virtuosi. Un altro dato importante riguarda lo stock di debiti, che nel 2024 ha registrato una riduzione rispetto al 2023. Di conseguenza, per il 2025 non è scattato l’obbligo di accantonamento al Fondo Garanzie Debiti Commerciali.

Le parole del Presidente Saia

“La fotografia che emerge da questi risultati – ha commentato il Presidente Daniele Saia – è quella di una Provincia in ottimo stato economico-finanziario. L’avanzo di amministrazione è un indicatore forte di efficacia nella gestione delle risorse. Grazie alle scelte programmatiche prese, possiamo rispondere con efficacia alle necessità dei cittadini. Ringrazio tutti i consiglieri e i dipendenti che hanno lavorato duramente per raggiungere tali traguardi”.

L’appello delle Province: risolvere la crisi finanziaria degli enti

Risolvere la crisi dei bilanci delle Province e assicurare a queste istituzioni stabilità finanziaria e una reale autonomia fiscale.

Richiesta del Comitato Direttivo UPI

È questa la richiesta avanzata dai Presidenti di Provincia riuniti oggi a Roma nel Comitato Direttivo UPI, presieduto dal Presidente Pasquale Gandolfi.

“Occorre sanare con urgenza lo squilibrio strutturale del comparto delle Province, stimato dalla Commissione sui fabbisogni standard del MEF in circa 1 miliardo di euro – sottolineano i Presidenti delle Province – e al contempo costruire su basi solide l’autonomia finanziaria delle Province”.

Le proposte

“Ho avuto mandato dal Comitato Direttivo – dichiara a conclusione dei lavori il Presidente Gandolfi – di chiedere un incontro al Ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti, in vista della predisposizione della prossima Legge di Bilancio per il 2026, per aprire al più presto un confronto preventivo e costruttivo sulla manovra e poter illustrare le proposte delle Province italiane. Tra queste, ribadiamo la richiesta di prevedere per le Province un tributo sugli imbarchi nei porti e aeroporti. per ridurre lo squilibrio finanziario del comparto e assicurare stabilità ai bilanci”.

La Provincia di Lucca approva la variazione di bilancio: fondi per strade, scuole e manutenzioni

Una considerevole iniezione benefica di risorse sia per la spesa corrente della Provincia di Lucca sia per i progetti che riguardano l’edilizia scolastica, la viabilità e la manutenzione ordinaria.

E’ questo l’effetto che avrà la variazione di bilancio 2025-2027 e salvaguardia agli equilibri di bilancio approvata lunedì pomeriggio dal Consiglio provinciale di Lucca che si traduce, in sostanza, in un aggiornamento positivo della programmazione finanziaria dell’ente di Palazzo Ducale.

Una manovra che arriva ad un mese di distanza dall’approvazione, sempre da parte del Consiglio provinciale, del rendiconto di gestione 2024 che presentava importanti livelli di risorse riferibili all’avanzo accantonato (11,6 milioni di euro), a quello vincolato (11 milioni) e all’avanzo libero (1,8 milioni) che l’ente può reimmettere nel circuito finanziario.

Queste risorse, quindi, si uniscono alle maggiori entrate derivanti in particolare da una ripresa degli introiti dell’Ipt (Imposta di iscrizione al Pra) e della quota RC Auto. Per quanto riguarda le variazioni di natura corrente l’incremento di entrata e spesa è di 2,9 milioni di euro, mentre sul fronte investimenti l’incremento si attesta a 5,7 milioni di euro per il biennio 2025-2026.

Nonostante i continui ed esosi prelievi annuali dello Stato dalle casse della Provincia – commenta il presidente Marcello Pierucci – dal punto di vista finanziario siamo soddisfatti dello scatto in avanti che ci consente di tappare qualche falla, di coprire delle somme urgenze, ed integrare i quadri economici di alcuni interventi per le scuole superiori, per la viabilità di nostra competenza e soprattutto per la manutenzione ordinaria che è un settore in forte sofferenza da anni a causa dei continui tagli dei trasferimenti statali. La maggiore disponibilità finanziaria, inoltre, ci permette di fronteggiare l’aumento abbastanza diffuso dell’entità delle utenze che paghiamo sia per la gestione degli edifici scolastici sia per le sedi di nostra proprietà. L’importante è continuare ad avere la capacità di programmare, investire, progettare e scovare nuovi canali di finanziamento attraverso i bandi regionali, ministeriali e dell’Unione Europea. Da questo punto di vista la Provincia di Lucca è più viva che mai con decine di cantieri aperti sul territorio”.

Tra le risorse aggiuntive al bilancio provinciale dei prossimi anni sono da segnalare i 600mila euro in più per la manutenzione e il taglio erba lungo le strade; oltre 600mila euro per attrezzature dell’istituto Marconi di Viareggio; 219mila euro per la dismissione del moduli prefabbricati del ‘Paladini’ al Campo di Marte di Lucca, compreso l’intervento di ripristino del sito; oltre 1,3 milioni di euro per attrezzature ed interventi al Paladini, al Vallisneri al Fermi-Giorgi (edificio di via S.Chiara a Lucca) al Busdraghi di Mutigliano; in questo plafond spiccano i 550 mila euro destinati ai lavori di riqualificazione del Liceo Majorana di Capannori.

Sul fronte viabilità la variazione di bilancio effettuata dalla Provincia di Lucca consente di stanziare 1,5 milioni di euro per la progettazione del 3° Lotto della circonvallazione di Altopascio: 100 mila nel 2025; 200 mila l’anno successivo e 1,2 milioni nel 2027.

L’improvvisa e urgente chiusura del ponte di Sant’Ansano a ponte a Moriano (Lucca) dallo scorso 5 giugno ha costretto la Provincia a stanziare 1 milione di euro in bilancio sia per i lavori di messa in sicurezza, sia per la copertura del servizio di trasporto gratuito attivato tra Sesto di Moriano e Ponte a Moriano.

Altre risorse sono destinate alla nuova rotatoria sulla strada provinciale n. 20 a Gallicano (1,3 milioni); per la nuova rotatoria sulla provinciale 26 (via di Sottomonte) nel comune di Capannori (700mila euro); 80 mila euro per nuovo svincolo stradale a Borgo a Mozzano; 48 mila euro per la manutenzione della sp 7 di Barga; 60 mila euro per la viabilità nel comune di Minucciano.

A queste risorse si aggiungono, infine, 50 mila euro per l’acquisto di attrezzature destinate al “Centro di valorizzazione della biodiversità vegetale in Garfagnana” di Camporgiano, ora di proprietà dell’Unione dei Comuni della Garfagnana.

Tagli strade: le Province convocate dal Ministro Salvini

“Il 3 giugno prossimo il Ministro Salvini ci ha convocati al Ministero per discutere insieme delle soluzioni che il Governo dovrà adottare per azzerare il taglio del 70% dei fondi destinati alla messa in sicurezza delle strade provinciali per il 2025 e 2026. Al Ministro porterò i risultati di un monitoraggio che stiamo realizzando come UPI in questi giorni per verificare lo stato della spesa delle Province sulle risorse che ci sono state assegnate, perché su questo occorre fare chiarezza. Da questa analisi risulta che a livello nazionale le Province hanno impegnato circa il 95% delle risorse che ci sono state assegnate e hanno speso oltre l’80% del totale e ciò che non è stato ad oggi speso è semplicemente perché diversi cantieri complessi sono ancora in corso. Tutto ciò nonostante le Province debbano lavorare con un personale estremamente ridotto, dimezzato nel 2015. Altroché inefficienze!” Lo ha annunciato il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, intervenendo agli Stati Generali della Mobilità sicura organizzati dalla Provincia di Treviso.

“Oggi – ha detto Gandolfi – siamo qui per parlare dei progetti delle Province per sostenere azioni e campagne di informazione sulla sicurezza stradale rivolta ai ragazzi e alle ragazze. Ma se è essenziale promuovere iniziative culturali per incidere sugli stili di vita dei giovani , abbiamo anche il dovere come istituzioni di rispondere ai cittadini che si aspettano strade sicure. Un impegno che le Province stanno portando avanti e che non deve essere interrotto. Di questo parleremo con il Ministro Salvini in pieno spirito di collaborazione istituzionale. La nostra priorità è di uscire dall’incontro con la certezza dell’azzeramento dei tagli per il 2025 e 2026 e l’apertura di un confronto sulle risorse per i programmi futuri”.

DFP 2025: l’allarme del Presidente della Provincia di Teramo

Nel nuovo Documento di Finanza Pubblica è “assente una strategia di investimenti sui territori” e “dopo il 2026 non ci sono fondi per strade e scuole” a rivelarlo è l’UPI  con il suo dossier di studio presentato in Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
La legge di bilancio 2025 ha ridotto drasticamente i contributi agli investimenti delle Province ed in particolare quelli per la manutenzione della rete viaria (vedi commi 539-540 della Legge di bilancio 2025).  A fronte di questa riduzione si è cambiata la ratio del contributo alla finanzia pubblica che si traduce, per le Province,  in un “autofinanziamento” ma con importi irrisori (nel 2026 la Provincia potrà contare su 42.795,00 per spesa di investimento se rispetta determinate condizioni). Dal 2025 al 2029 l’Ente è obbligato ad accantonare 641.925,00 euro.

Siamo molto lontani, quindi, dalle esigenze mappate dall’Ente se si considera che queste cifre devono coprire decine di edifici scolastici (la Provincia fra edifici propri e quelli in affitto gestisce 49 strutture) circa 1500 km di strade provinciali e oltre 200 ponti:
Le risorse stanziate dal Governo in favore della manutenzione ordinaria (non investimenti, quindi, e non opere di manutenzione straordinaria) sono rispettivamente 75.000,00 per le scuole e 575.000,00 per le strade. Cifre irrisorie rispetto al numero di km da gestire ed al numero dei mq2 di proprietà degli edifici adibiti a scuole.

Sommando questi “tagli” a quelli subiti dal 2014 in poi è chiaro che le Province sono lasciate sole ad affrontare una situazione difficile che è sempre più complicato spiegare ai cittadini.

A questa situazione finanziaria bisogna aggiungere quella relativa agli extracosti di cui si sono fatte carico le Provincie per portare a termine gli investimenti PNRR. Secondo le stime dell’ultimo monitoraggio effettuato nella prima settimana di aprile 2025 sempre da UPI, sugli oltre 1.700 progetti PNRR assegnati alle 86 Province – in maggior parte riferiti a investimenti per l’edilizia scolastica delle scuole secondarie superiori – il totale degli extracosti dovuti alla crisi globale con conseguenti aumenti di prezzi per materie prime ed elettricità ammonta ad almeno 150 milioni di euro.  Pur di rispettare gli impegni e chiudere le opere le Province hanno dovuto aggiungere una mole rilevante di risorse proprie a quelle assegnate dal PNRR e, ad oggi, sono fra gli enti più virtuosi: quasi l’80% degli interventi è già realizzato.

Considerate le decisioni del Governo Meloni, lo squilibrio finanziario complessivo delle Province, calcolato dall’UPI, è arrivato a 928 milioni.

Ed è l’allarme che lancia Camillo D’Angelo:La decisione di tagliare  1,7 miliardi i fondi per la manutenzione delle strade provinciali e di non prevedere risorse sull’edilizia scolastica, arrestano la grande opera di messa in sicurezza del patrimonio pubblico avviata con il PNRR e rendono vani gli sforzi fatti fino ad oggiL’ultimo taglio del Governo Meloni, che segue la spending review prevista nella legge di bilancio dello scorso anno, si somma a dieci anni di manovre finanziarie che hanno sempre penalizzato le Province, creando uno squilibrio finanziario ingestibile” sottolinea Camillo D’Angelo: “La difficoltà di garantire servizi adeguati è ormai strutturale e senza un intervento risolutivo da parte del Governo riusciamo a far fronte a ben poche necessità.  La manutenzione stradale è uno degli aspetti più evidenti del problema ma le difficoltà si ripercuotono anche sulla gestione dell’edilizia scolastica con l’aggravante che far comprendere questo meccanismo ai cittadini è impossibile”.

Provincia di Pavia: investimenti in crescita, superata quota 51 milioni di euro nel 2024

In occasione della seduta del 15 aprile 2025 del Consiglio Provinciale, l’Amministrazione ha presentato il Rendiconto di gestione 2024, che certifica un anno straordinario per la Provincia di Pavia sul fronte degli investimenti e della creazione di valore pubblico.

La spesa in conto capitale – quella destinata a opere pubbliche, infrastrutture, edilizia scolastica e mobilità – ha raggiunto quota € 51.345.406,05, segnando il risultato più alto dell’intero quinquennio 2020–2024. Una crescita netta anche sul piano della capacità di attuazione: l’impegnato netto da fondi pluriennali vincolati (FPV) è più che raddoppiato rispetto al 2023, passando da € 14,2 milioni a oltre € 28,3 milioni. Nel 2020 lo stesso valore era pari a € 16,3 milioni.

La tendenza è chiara e confermata dai numeri degli anni precedenti: oltre € 44 milioni impegnati nel 2022, € 46 milioni nel 2021, € 51 milioni nel 2024. Una progressione che racconta una Provincia in forte evoluzione, sempre più capace di tradurre la programmazione in interventi concreti, di intercettare risorse e di metterle a terra con efficacia e tempestività.

Valore pubblico generato: numeri che parlano da soli

Accanto alla dimensione finanziaria e infrastrutturale, il Rendiconto 2024 dimostra una significativa crescita dell’impatto sociale dell’azione amministrativa. A titolo esemplificativo:

  • + 389 associazioni culturali supportate nel 2024, in aumento rispetto al 2023;
  • + 86,04% degli utenti dei Centri per l’Impiego avviati a politiche attive del lavoro;
  • 100% dei comuni coinvolti in insediamenti sovracomunali che applicano i criteri perequativi approvati dalla Provincia;
  • il 79,41% dei poli scolastici ha visto una implementazione degli spazi per attività sportive e di arricchimento;
  • il 95,79% degli impianti di depurazione pubblici adeguati al regolamento regionale;
  • -67% di incidenti sulle strade provinciali e -26% di violazioni ambientali grazie al rafforzamento dei controlli;

«Non si tratta solo di numeri, ma di cantieri, servizi e soluzioni concrete per il territorio. Un risultato frutto del lavoro coordinato dei nostri uffici, della visione strategica condivisa con i Sindaci e della capacità di utilizzare tutte le risorse disponibili, comprese quelle del PNRR e dei fondi europei», ha dichiarato Giovanni Palli, Presidente della Provincia di Pavia.

Verso il 2025 con fiducia

In questi primi mesi del 2025 stanno entrando già in piena operatività alcune nuove azioni previste dal Documento Unico di Programmazione (DUP), tra cui:

 

– la riduzione dei tempi di evasione delle istanze ambientali, già oggetto di monitoraggio;

– un ulteriore potenziamento dei progetti di riqualificazione dell’edilizia scolastica oltre allo sviluppo dei € 30 milioni di investimenti PNRR in corso di esecuzione in edilizia scolastica;

L’Amministrazione provinciale si conferma così come un ente in grado di crescere, pianificare e realizzare, con una gestione trasparente, misurabile e orientata all’impatto tangibile sulla vita dei cittadini.

Tempi di pagamento: la Provincia di Teramo azzera i ritardi sui pagamenti

 Fra gli obblighi previsti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza vi è quello dei pagamenti nei trenta giorni: un risultato invocato da tempo e da diversi provvedimenti ma che solo con gli adempimenti del PNRR sta trovando una vera attuazione.

Non si tratta di un risultato scontato anche perché prevede un rigido protocollo di organizzazione e controllo della spesa che la Provincia di Teramo ha implementato con una serie interventi per raggiungere un obiettivo che ha evidenti ricadute positive sull’economia delle imprese e di conseguenza sull’economia locale. Oltre al lavoro svolto dal settore Finanziario ha inciso anche il sistema di valutazione e misurazione di risultato della Segreteria Generale che ha posto come “strategico” il rispetto dei tempi di pagamento: una valutazione che ha ricadute anche sul salario accessorio dei dirigenti.

I dati del 2024 certificano che la Provincia paga puntualmente con un tempo medio ponderato di ritardo di meno 4,25 giorni: nel 2024 sono stati pagati entro i termini  34.941.073 euro; solo circa un milione di pagamenti ha superato di pochi giorni la media. Questi i meri dati statistici sulla base degli indicatori dati dalla finanza pubblica ma se si considera che tante fatture hanno scadenza a 60 giorni e che l’Ente paga comunque entro i 30 si comprende la portata dell’attività posta in essere.

“Un dato, questo, che al di là dei meri adempimenti, costituisce un elemento significativo per l’economia locale – commenta il presidente Camillo D’Angelo – il puntuale pagamento alle imprese e ai professionisti consente ai fornitori una pianificazione dei propri flussi finanziari a tutto vantaggio della propria organizzazione d’impresa. Ma anche la finanza pubblica se ne giova perché migliora il quadro generale del bilancio finanziario dell’ente”.

Di questi temi e dell’esperienza della Provincia di Teramo si parlerà a Roma il prossimo 4 marzo al Seminario Nazionale organizzato dall’UPI dal tema: “I responsabili finanziari e quelli tecnici protagonisti della nuova Provincia”. Per l’Ente interviene il funzionario del settore finanziario Remo Borghese insieme alla collega della Provincia di Bergamo, Roberta Vavassori, nella sezione: “Le esperienze delle Province sperimentatrici”.

“Questo risultato è stato possibile grazie ad una eccellente sinergia tra la segreteria generale e gli uffici finanziari – sottolinea la segretaria generale Maria Grazia Scarpone –  l’obiettivo da raggiungere era chiaro, le modalità e gli strumenti da utilizzare invece sono stati il frutto di una attività di studio e di analisi minuziosa dei processi che ci ha permesso di tracciare il percorso di ogni singola fattura, di individuare i nodi critici e quindi di azzerare i tempi morti nella liquidazione dei pagamenti”.

Piani Antenne 5G, la Provincia di Treviso chiede un Protocollo Enti locali-Infratel per l’Installazione degli Impianti

Nell’ambito delle attività previste dal Piano Italia 5G, che prevede l’installazione nel territorio, di impianti tecnologici di ultima generazione, prosegue anche nella Marca Trevigiana la redazione e l’aggiornamento dei piani comunali delle antenne: in parallelo, la Provincia raccoglie la sempre più urgente esigenza dei Comuni a un confronto con Infratel, società incaricata a livello nazionale che gestisce la distribuzione e la realizzazione effettiva dei sistemi 5G, per promuovere un protocollo condiviso tra Enti locali, Infratel stessa e le imprese a cui quest’ultima ha affidato gli appalti per la predisposizione delle antenne sul territorio di competenza. Obiettivo, agevolare la collaborazione tra Pubblica Amministrazione e società affinché vengano seguite con criterio le linee guida previste dai Piani Antenne istituzionali, che tengono conto delle esigenze della comunità e la tutela del territorio.

“In linea con le disposizioni ministeriali, abbiamo attivato negli ultimi anni un bando provinciale con incentivi per l’aggiornamento dei Piani Antenne comunali – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – contestualmente al bando, vengono precisate alcune indicazioni e criteri di cui tener conto per valutare la possibilità di installare l’impianto 5G in una determinata area piuttosto che in un’altra. Il compito fondamentale delle Istituzioni è proprio questo, porre al centro la tutela, la sicurezza e il benessere della propria comunità, tenendo pur conto delle esigenze di modernizzazione a cui è chiamato il Paese. In quest’ottica nasce la volontà di redigere un protocollo condiviso che crei un filo diretto tra Pubblica Amministrazione e società incaricate per la realizzazione degli impianti affinché tutte le esigenze del territorio e le istanze della cittadinanza vengano valutate e pesate nel modo opportuno”.

“Il PNRR ha previsto attraverso il Piano Italia 5G uno stanziamento di oltre 1,5 miliardi per la realizzazione degli impianti – specifica Fabio Maggio, vicepresidente della Provincia di Treviso con delega all’innovazione digitale – la società incaricata della gestione e’ Infratel, soggetto che fa capo al Ministero per lo Sviluppo Economico. Infratel ha poi appaltato la realizzazione degli impianti a diverse società, come INWIT, CELNEX ed anche la trevigiana Telebit. Per ottimizzare la predisposizione dei nuovi impianti e il loro corretto posizionamento nel territorio, emerge con urgenza la necessità di concordare un protocollo e delle linee guida condivise con Infratel e tutte le Tower Company incaricate: non c’è nessuna preclusione a nuovi impianti, anzi, questi servono soprattutto alle nostre imprese e ai servizi che necessitano di connessioni sempre più efficienti. Ma è fondamentale stabilire un contatto diretto con i Comuni, per evitare che prevalgano negoziati privati che eludono i regolamenti previsti dalle istituzioni per la tutela della comunità. Il percorso di modernizzazione è necessario, ma deve essere condiviso”.

Province toscane allo stremo: senza fondi a rischio strade, scuole e servizi essenziali

Anche l’ultima legge di bilancio, come quella dello scorso anno, rende evidente come ormai da dieci anni il principio fondamentale dell’autonomia e del decentramento sancito in Costituzione venga disatteso e calpestato, facendosi beffa dello sbandierato richiamo ai territori e ai servizi per i cittadini.

Così si sono espressi i Presidenti delle Province della Toscana, riuniti oggi nel Consiglio Direttivo di UPI Toscana, alle prese con l’ultimo riparto dei contributi alla finanza pubblica disposti dalla Legge di Bilancio 2025, presentato dalla Ragioneria dello Stato (Mef).

La situazione dei bilanci provinciali continua a essere estremamente critica. Manutenzione delle strade e dei ponti, scuole, assistenza sociale, trasporto pubblico: sono solo alcuni dei settori dove le Province non potranno garantire servizi essenziali e richiesti dalle comunità locali.

“Essendo anche sindaci, finiamo per essere colpiti su due lati: quello del Comune e quello della Provincia, ma non possiamo tacere il fatto che solo le nove province toscane verseranno a Roma, solo nel 2025, quasi 100 milioni di euro, una media di 11,1 milioni a ente” – ha affermato il Direttivo di UPI Toscana.

L’ultimo taglio del Governo Meloni, che segue la spending review prevista nella legge di bilancio dello scorso anno, si somma a dieci anni di manovre finanziarie che hanno sempre penalizzato le province, creando uno squilibrio finanziario ormai ingestibile.

Il Direttivo di UPI Toscana evidenzia che il taglio del 2025 di mezzo milione per le province toscane, che crescerà a 1,4 milioni nel 2026-2027-2028 e a 2,3 milioni nel 2029, si inserisce in un comparto già allo stremo da anni. Le risorse stanziate sono del tutto insufficienti: i bilanci toscani prevedono oggi solo 5,4 milioni di euro per la manutenzione ordinaria delle scuole superiori e 5,1 milioni per la manutenzione delle strade. Si tratta di risorse esigue se si considera che queste cifre devono coprire centinaia di edifici scolastici e oltre 7.000 km di strade provinciali con migliaia di ponti. Alcuni presidenti di provincia si trovano nella condizione di dover amministrare centinaia di chilometri di strade con budget di appena tre-quattrocentomila euro, una cifra del tutto insufficiente per garantire la sicurezza della rete viaria.

Nel corso del Direttivo, i Presidenti delle Province hanno approvato all’unanimità un documento da trasmettere a tutte le parti istituzionali e politiche coinvolte, per attirare l’attenzione su una situazione ormai insostenibile e pericolosa per la sicurezza pubblica. Inoltre, hanno denunciato la sparizione di alcuni fondi destinati agli investimenti provinciali dal bilancio statale.

La difficoltà di garantire servizi adeguati è ormai strutturale e, senza un intervento risolutivo da parte del Governo, le Province non potranno far fronte alle esigenze delle comunità locali. La manutenzione stradale è solo uno degli aspetti più evidenti del problema: le difficoltà si ripercuotono anche sulla gestione dell’edilizia scolastica, con istituti che necessitano di interventi urgenti ma per i quali non vi sono risorse sufficienti.

Il Direttivo di UPI Toscana ha ribadito come, con l’inflazione e gli attuali costi dei materiali, un chilometro di minima manutenzione stradale costi circa 150.000 euro. Questo significa che nel 2025 si potrà intervenire su meno di trentacinque chilometri di strade. Senza contare che nel 2029 saranno sottratti anche i fondi per i piani straordinari già programmati, pari a 19,5 milioni di euro.

La legge di bilancio 2025 ha proseguito nel percorso dei tagli agli enti locali. Lo scorso anno le province subirono 50 milioni di euro di spending review per il 2024 e il 2025, quest’anno i tagli sono di “soli” 10 milioni (in realtà un congelamento di fondi in avanzo, riutilizzabile per investimenti l’anno successivo) ed è stato previsto un contributo di 50 milioni di euro per le funzioni fondamentali delle province.

Nel 2025 l’accantonamento imposto sarà di 477.783 euro, mentre nel 2026-2028 crescerà a 1.433.348 euro, fino a raggiungere i 2.388.913 euro nel 2029. Sommando questi tagli a quelli subiti dal 2014 in poi, il comparto continua a soffrire più di altri enti locali.

I presidenti delle province toscane lanciano un appello: è necessario un intervento immediato per garantire ai cittadini servizi adeguati e preservare la sicurezza delle infrastrutture provinciali. Senza un’adeguata dotazione finanziaria, le Province non potranno più assicurare ai territori quelle funzioni fondamentali che la Costituzione stessa assegna loro.

Milleproroghe, Gandolfi: “Accolte richieste UPI che consentiranno di proseguire opere strategiche”

“Il testo del decreto Milleproroghe licenziato dalla Commissione Affari costituzionali del Senato ha accolto le richieste di modifica presentate da UPI su questioni molto importanti per le Province e per i territori, perché ci permetteranno di proseguire nella realizzazione di investimenti ed opere strategiche per le comunità. Siamo molto soddisfatti del risultato, perché la forte azione istituzionale dell’UPI ci ha portato ad essere ascoltati dai senatori di maggioranza e opposizione”. Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, all’indomani dal voto di fiducia sul testo del decreto cosiddetto “Milleproroghe” licenziato dalla Commissione Affari costituzionali del Senato, passato ora alla Camera per la definitiva conversione.

Per le Province, gli emendamenti accolti intervengono in particolare su questioni riguardanti l’edilizia scolastica, la viabilità, la messa in sicurezza dei ponti del Po, le norme per le assunzioni e le prerogative per la candidatura alla presidenza delle Province.

È stata accolta la richiesta UPI di prorogare al 31 dicembre 2027 il termine ultimo per l’adeguamento alla normativa antincendio per gli edifici scolastici, permettendo così alle Province di garantire il completamento degli interventi.  Grazie ad una modifica sulle norme relative al programma di interventi per la messa in sicurezza dei ponti del Po, si consente alle stazioni appaltanti delle Province di completare l’iter necessario per l’aggiudicazione degli interventi e di realizzare le opere. Importante poi la richiesta di far valere fino al 30 marzo 2026 la disciplina transitoria sulle autorizzazioni al transito per i trasporti eccezionali, che concede tempo per la programmazione degli investimenti necessari sulla rete viaria provinciale.

Quanto alle assunzioni nelle Province, il decreto approvato al Senato proroga di un anno la norma che consente alle amministrazioni di procedere ad assunzioni, senza previo svolgimento delle procedure di mobilità, in caso di procedure concorsuali bandite, permettendo di proseguire con maggiore rapidità nella riorganizzazione delle strutture.

Da ultimo, è stata accolta la richiesta UPI di proroga per il 2025 e 2026 della deroga ai 18 mesi di mandato  da Sindaco previsti dalla Legge 56/14 per la candidatura in Provincia,  che si rende necessaria considerato il sistema elettorale delle Province e visto che nei prossimi due anni ci saranno turni amministrativi comunali significativi.

 

Milleproroghe, Gandolfi: “Accolte richieste UPI che consentiranno di proseguire opere strategiche”

“Il testo del decreto Milleproroghe licenziato dalla Commissione Affari costituzionali del Senato ha accolto le richieste di modifica presentate da UPI su questioni molto importanti per le Province e per i territori, perché ci permetteranno di proseguire nella realizzazione di investimenti ed opere strategiche per le comunità. Siamo molto soddisfatti del risultato, perché la forte azione istituzionale dell’UPI ci ha portato ad essere ascoltati dai senatori di maggioranza e opposizione”. Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, all’indomani dal voto di fiducia sul testo del decreto cosiddetto “Milleproroghe” licenziato dalla Commissione Affari costituzionali del Senato, passato ora alla Camera per la definitiva conversione.

Per le Province, gli emendamenti accolti intervengono in particolare su questioni riguardanti l’edilizia scolastica, la viabilità, la messa in sicurezza dei ponti del Po, le norme per le assunzioni e le prerogative per la candidatura alla presidenza delle Province.

È stata accolta la richiesta UPI di prorogare al 31 dicembre 2027 il termine ultimo per l’adeguamento alla normativa antincendio per gli edifici scolastici, permettendo così alle Province di garantire il completamento degli interventi.  Grazie ad una modifica sulle norme relative al programma di interventi per la messa in sicurezza dei ponti del Po, si consente alle stazioni appaltanti delle Province di completare l’iter necessario per l’aggiudicazione degli interventi e di realizzare le opere. Importante poi la richiesta di far valere fino al 30 marzo 2026 la disciplina transitoria sulle autorizzazioni al transito per i trasporti eccezionali, che concede tempo per la programmazione degli investimenti necessari sulla rete viaria provinciale.

Quanto alle assunzioni nelle Province, il decreto approvato al Senato proroga di un anno la norma che consente alle amministrazioni di procedere ad assunzioni, senza previo svolgimento delle procedure di mobilità, in caso di procedure concorsuali bandite, permettendo di proseguire con maggiore rapidità nella riorganizzazione delle strutture.

Da ultimo, è stata accolta la richiesta UPI di proroga per il 2025 e 2026 della deroga ai 18 mesi di mandato  da Sindaco previsti dalla Legge 56/14 per la candidatura in Provincia,  che si rende necessaria considerato il sistema elettorale delle Province e visto che nei prossimi due anni ci saranno turni amministrativi comunali significativi.

 

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