Categoria: Bilanci e Finanza

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On line sul portale del Progetto Fabbisogni Standard i due nuovi questionari per la rilevazione dei fabbisogni standard per due funzioni provinciali: istruzione e gestione del territorio.

Pubblichiamo il Comunicato stampa del SOSE su Costi e Fabbisogni Standard: inizia la terza fase del monitoraggio che porterà al superamento della spesa storica

Istruzione pubblica e gestione del territorio saranno al centro della nuova rilevazione

Il 23 febbraio saranno online sul portale https://opendata.sose.it/fabbisognistandard/ tre nuovi questionari, uno per i Comuni e due per le Province,  progettati da SOSE, con la collaborazione di IFEL e UPI, per continuare la rilevazione che determinerà i Fabbisogni Standard di Comuni, Città metropolitane e Province, come previsto dal D.Lgs. n.216/2010. Sarà possibile visionare i questionari e procedere alla loro compilazione utilizzando le credenziali di accesso già in possesso di Comuni, Unioni di Comuni e Province.

Istruzione pubblica per Comuni e Province e gestione del territorio per le Province saranno al centro di questa nuova rilevazione che vedrà nuovamente coinvolti tutti gli Enti Locali ad esclusione di quelli appartenenti alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano.

Gli Enti Locali avranno 60 giorni di tempo, a far data dalla prossima pubblicazione in G.U. del nuovo Decreto Direttoriale del Dipartimento delle Finanze, per restituirli a SOSE debitamente compilati.

I questionari quindi sono 3: uno per i Comuni e Unioni di Comuni e due per le Province e   riguardano i servizi previsti dalle “Funzioni di Istruzione Pubblica”, per i Comuni e le Province, e quelli previsti dalle “Funzioni riguardanti la gestione del territorio” per le sole Province.

I dati da rilevare, di natura contabile e strutturale, fanno riferimento all’anno 2010.

Per i Comuni, e quindi per le “Funzioni di Istruzione Pubblica”, è prevista la somministrazione di un unico questionario (FC03U) che rileverà i dati riguardanti i servizi di:

 

  • Scuola dell’infanzia;
  • Altri ordini di scuola (primaria e secondaria di 1° grado, secondaria di 2° grado);
  • Assistenza scolastica, trasporto, refezione e altri servizi.

Per le Province le funzioni sono due ed è prevista la somministrazione di due questionari.

Per le “Funzioni di Istruzione pubblica” il questionario (FP02U) è volto all’acquisizione delle informazioni utili alla determinazione dei Fabbisogni Standard per i servizi di:

  • Istituti di istruzione secondaria;
  • Istituti gestiti direttamente dalla Provincia;
  • Formazione professionale ed altri servizi inerenti l’istruzione.

Per le “Funzioni riguardanti la gestione del territorio” sarà somministrato un unico questionario (FP04U) che acquisirà informazioni per i servizi di:

  • Viabilità;
  • Urbanistica e programmazione territoriale.

Per i Comuni il secondo questionario  che riguarderà  le “Funzioni nel settore sociale” (FC06U) sarà online entro fine marzo.

I Comuni e le Unioni di Comuni possono ricevere assistenza nella compilazione dei questionari rivolgendosi al servizio di call-center predisposto da IFEL al numero telefonico 06 88816323. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 16.30, per tutta la durata del periodo previsto per la compilazione dei questionari, oppure è possibile inviare una email all’indirizzo  [email protected]

Le Province possono ricevere assistenza nella compilazione dei questionari contattando il servizio di call-center predisposto da SOSE al numero telefonico 06 508311. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 16.30, per tutta la durata del periodo previsto per la compilazione dei questionari.

Per eventuali problemi di accesso si può inviare una email all’indirizzo [email protected]

CERTIFICAZIONI DELLE SPESE SOSTENUTE DALLE PROVINCE PER SPESE DI RAPPRESENTANZA

Nel link, decreto relativo alle certificazioni delle spese sostenute dalle Province per spese di rappresentanza pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 febbraio 2012.

http://www.finanzalocale.interno.it/circ/dec1-12.html

Liberalizzazioni, Castiglione. Sulle Province il Governo si contraddice. Nel decreto servizi pubblici ottimali a livello provinciale

“Le Province devono sparire ma i servizi pubblici locali devono organizzarsi a livello provinciale, perché solo questo è l’ambito ottimale idoneo per massimizzare l’efficienza dei servizi. Una contraddizione assurda, che emerge dal decreto liberalizzazioni, che ancora di più chiarisce che il progetto che si ha in mente è di affidare a società e consorzi provinciali quanto oggi gestiscono le Province”.
Lo rileva il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, riferendosi all’articolo 25 del Decreto liberalizzazioni, che stabilisce che, quanto  alla gestione dei servizi  pubblici locali, le Regioni dovranno organizzarne lo svolgimento in ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei individuati in riferimento a dimensioni comunque non inferiori alla dimensione del territorio provinciale.
“E’ chiaro a tutti, anche al Governo Monti, quindi, che ci sono alcune determinanti funzioni di area vasta che non possono essere gestite né dalle Regioni né dai Comuni: l’intento è solo quello di cancellare la rappresentanza democratica e affidare la gestione di questi servizi essenziali a Consigli di Amministrazioni ben più costosi delle Province e lontani da qualunque controllo democratico”.

Oggi proprio sul decreto liberalizzazioni il Coordinatore degli Assessori al Bilancio Upi, Antonio Rosati, Assessore al Bilancio della Provincia di Roma, è intervenuto in Audizione in Senato per presentare le richieste di modifiche dell’Upi.

In allegato, pubblichiamo il documento consegnato ai senatori. Tra le richieste principali: eliminare le norme che prevedono il ritorno alla Tesoreria unica e consentire alle Province di pagare i propri fornitori con tempestività.
“La norma sulla tesoreria unica è umiliante ed inaccettabile – ha detto Rosati – E’ una norma che riporta Regioni, Province e Comuni indietro di 30 anni – ha aggiunto – che limita qualunque autonomia e va nella direzione opposta a quella indicata proprio ieri dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha invitato il Paese ad andare avanti sulla strada del federalismo.
E’ evidente che il Governo sceglie invece la strada di accentrare e controllare le spese degli Enti, ci commissaria, e prende le nostre risorse per fare cassa. Per quanto riguarda le Province – ha detto Rosati – si tratta di circa 1 miliardo di euro.
Piuttosto – ha proseguito – il decreto sulle liberalizzazioni, che prevede anche norme per accelerare il pagamento ai creditori della Pubblica amministrazione, deve essere lo strumento per liberare le risorse bloccate dal patto di stabilità nelle Casse.
Il decreto prevede un fondo di 5,7 miliardi per fare fronte ai pagamenti dei fornitori della PA Centrale: noi chiediamo che almeno la metà di questo fondo sia destinato a Regioni ed Enti locali, che realizzano il 65% degli investimenti sui territori. Per quanto riguarda le Province, chiediamo di potere utilizzare almeno 500 milioni dei residui delle amministrazioni per pagare fornitori e imprese per opere già realizzate o in corso di completamento”.  

Documenti allegati:

IPT E REGIONI A STATUTO SPECIALE: LE PROVINCE SCRIVONO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

“Pur nella consapevolezza della garanzia costituzionale che, con particolare riferimento alle Province Autonome di Trento e Bolzano, i rispettivi Statuti hanno in materia di autonomia finanziaria, si ritiene debba allo stato attuale avviarsi una importante riflessione circa la possibilità che vengano ancora oggi autorizzate o quanto meno permesse forme neanche tanto surrettizie di dumping fiscale tra territori di uno stesso Paese, consentendo che determinate imprese, pur mantenendo la sede fiscale in Regioni a Statuto ordinario (dove si presume continuino, ad esempio, ad essere soggette all’IRAP), possano trarre indebiti vantaggi fiscali dall’utilizzo distorto, pur se non contrastante con alcune specifiche disposizioni, di strumenti idonei ad ottenere un risparmio fiscale”. Lo scrive il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, in una nota dettagliata inviata al Presidente del Consiglio, Mario Monti, sottolineando come “nella attuale situazione finanziaria, e nella consapevolezza della volontà e dello sforzo che il Governo sta attuando nella direzione delle liberalizzazioni, della ripresa della crescita economica e dell’equità fiscale, appare quanto meno singolare – e certamente anacronistico – il mantenimento di determinate posizioni di vantaggio in alcuni territori a scapito di altri, favorendo abuso del diritto così evidentemente distorsivo nei suoi effetti reali”.
In allegato, il testo della lettera.

Documenti allegati:

LE PROVINCE SCRIVONO AL GOVERNO MONTI: GRAVI DIFFICOLTA’ A PREDISPORRE I BILANC

“In queste settimane le Province sono impegnate nella predisposizione dei bilanci per il 2012, ed ovviamente rappresentano estreme difficoltà per gli equilibri di bilancio a fronte di questa imponente riduzione di risorse finanziarie”.  Lo sottolinea il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, in una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti, chiedendo “una riflessione circa la necessità di favorire, attraverso apposita norma di legge, l’espressa eliminazione della sospensione del potere di deliberare aumenti dei tributi e delle addizionali provinciali, previsto dall’art. 1, comma 123 della legge 13 dicembre 2010, n.220, con la quale si indicava nell’attuazione del federalismo fiscale il termine entro il quale restava confermata la sospensione di tale potere, essendo appunto stato emanato il decreto legislativo n.68/11”.
In allegato, il testo della lettera.

Documenti allegati:

BILANCI DI PREVISIONE: PROROGA AL 31 MARZO 2012

L’approvazione dei bilanci di previsione 2012 delle Province e degli altri Enti locali è stata prorogata al 31 marzo 2012. La Conferenza Stato-Città, che si é riunita questa mattina, ha infatti deciso di approvare la richiesta avanzata dagli Enti locali.

MANOVRA ECONOMICA. TUTTI I DOCUMENTI UPI

In allegato:

La nota di lettura dell’Upi sulla manovra economica

Lo studio sui bilanci delle Province

Le proposte per rilanciare gli investimenti

Documenti allegati:

FEDERALISMO: REGIONI ANCI E UPI

Convocare il Comitato dei dodici rappresentanti delle autonomie territoriali presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, in occasione dell’ audizione dei Ministri dell’Economia e della Semplificazione normativa. Lo hanno chiesto, con una lettera indirizzata al Presidente della Commissione Enrico La Loggia, i Presidenti della Conferenza delle Regioni, dell’Upi e dell’Anci, Vasco Errani, Giuseppe Castiglione e Osvaldo Napoli.
“Abbiamo appreso dalla stampa – scrivono a La Loggia i Presidenti – della sua decisione di convocare il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, e il Ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, in un’ audizione presso la Commissione da lei presieduta, per fare il punto sulla riforma federalista in atto e sugli eventuali impatti che su di essa potrebbero avere le misure economiche che il Governo sta adottando per fronteggiare la crisi”.
Si tratta di una “iniziativa apprezzabile –scrivono Errani, Castiglione e Napoli – considerato che proprio su questo tema la Conferenza delle Regioni, l’Upi e l’Anci si sono espresse unitariamente, sottolineando proprio come il susseguirsi di manovre economiche fortemente recessive – che impongono tagli e continue limitazioni alla capacità di programmazione e alla stessa autonomia delle istituzioni locali – abbia di fatto compromesso il percorso fino ad oggi condiviso verso l’attuazione del federalismo fiscale”.
Errani, Castiglione e Napoli ricordano poi “le numerose scelte unilaterali” del Governo e, conseguentemente, “il gravissimo stato delle relazioni interistituzionali. Le manovre economiche decise dal Governo – sottolineano i Presidenti – sono state definite senza che vi sia stata alcuna possibilità di condivisione” e “invece di cogliere le pressanti richieste di Regioni, Province e Comuni di ridurre i tagli e attuare modifiche correttive al patto di stabilità interno, è stato deciso un ulteriore inasprimento, bloccando di fatto la capacità delle autonomie di intervenire sulle economie locali con investimenti sul territorio”. A tutto ciò – prosegue la lettera – “si aggiungano le misure di carattere istituzionale inserite, in maniera del tutto impropria, nella manovra economica di agosto e il DDL costituzionale sulla soppressione delle Province”.
Per questi motivi Errani, Castiglione e Napoli, nel sottolineare l’importanza dell’audizione dei Ministri Tremonti e Calderoli, dinanzi alla Commissione, chiedono che in tale occasione sia convocato anche il ‘Comitato dei 12’.

Manovra: manifestazione Unitaria di Province Regioni e Comuni

“Servono soluzioni condivise: Regioni Province e Comuni sono qui insieme con l’unico obiettivo di dare servizi ai cittadini” Lo ha detto il Presidente dell’Upi Umbria Marco Vinicio Guasticchi, Presidente della Provincia di Perugia  aprendo i lavori della mobilitazione organizzata oggi da Conferenza delle Regioni, da Upi e da Anci per contrastare gli effetti della manovra economica. “Siamo tutti uniti contro una manovra che ancora una volta penalizza i cittadini, tagliando servizi essenziali. Regioni, Province e Comuni faranno fronte comune per portare avanti le nostre proposte, per fare ripartire la crescita”.

“Dal 2007 al 2010 le Province hanno diminuito le spese del 10 percento, hanno raggiunto e superato gli obiettivi del patto di stabilita per oltre 1,8 miliardi, nonostante manovre che hanno ridotto i nostri bilanci di oltre 3.5 miliardi di euro. E qual’e’ stata la risposta alla nostra virtuosita’? Ancora manovre con tagli che dal 2011 al 2013 ci ridurranno la capacita’ di spesa di altri 5.4 miliardi”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Direttivo dell’Upi, Fabio Melilli, intervenendo alla giornata di mobilitazione contro la manovra economica organizzata dalla Conferenza delle Regioni, dall’Anci e dall’Upi a Perugia. “Mentre la spesa pubblica centrale continua crescere, da 353 miliardi del 2001 agli oltre 460 miliardi del 2010, i bilanci di Regioni, Province e Comuni sono tutti in continua diminuzione. I nostri sforzi per rispettare e migliorare il patto di stabilita’ sono stati usati per finanziare  lo sfondamento della spesa pubblica. E oggi subiamo una manovra come non ne avevamo mai avute. La situazione  e’ drammatica, ma la  sensazione e’ che ad essere chiamati a rispondere e contrastare la crisi economica siamo solo noi”.

“La manovra produce danni incredibili, soprattutto perché non produce sviluppo. Siamo un Paese che non cresce, e senza crescita corriamo il rischio di non venirne fuori” Lo ha detto il Presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, nel suo intervento alla mobilitazione di Regioni, Province e Comuni a Perugia. “Una leva su cui possiamo agire sono gli investimenti locali – ha detto, ricordando che : “nel triennio 2008 2013 le Province hanno subito una contrazione del 23 per cento in meno di spese in investimenti.  Tutti noi abbiamo presente la situazione delle imprese locali: quelle che gia’ non hanno chiuso, rischiano di chiudere a breve. Se si sbloccano gli investimenti degli Enti locali avremo una ripresa sia dell’economia che dell’occupazione. Dobbiamo avere l’opportunita’ di lavorare per lo sviluppo del territorio. Certo che non bastera, ma con i tagli e le tasse non andiamo da nessuna parte”.

“Da luglio ad oggi noi ci siamo trovati davanti a ben quattro manovre, tutte fortemente centrate sui tagli a Regioni, Province e Comuni, senza mai avere avuto modo di discuterne i contenuti e di dare il nostro contributo. Mi chiedo davvero  perche’ il Governo non abbia voluto darci ascolto, nonostante il grande senso di responsabilita’ che Regioni, Province e Comuni hanno mostrato, e che oggi, in questa giornata di mobilitazione unitaria, stanno confermando”. Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, intervenendo alla giornata di mobilitazione contro gli effetti della manovra, promossa a Perugia dalla Conferenza delle Regioni, dall’Upi e dall’Anci. “Il Governo – ha detto – ha deciso di non ascoltarci. Eppure proprio Regioni, Province e Comuni possono mettere in campo strumenti capaci di fare ripartire il paese. Sindaci,  Presidenti di Province, Presidenti di Regioni non sanno fare solo protesta: vogliono fare proposte. Noi vogliamo parlare di quello che i cittadini rischiano di perdere. Vogliamo parlare di welfare, di sviluppo, di messa in sicurezza di strade e scuole, di investimenti. Noi vogliamo liberare quelle risorse che ci servono per affrontare tutte queste questioni, che sono la chiave di volta per il futuro del Paese. Se c’e’ da tagliare gli sprechi della spesa pubblica, non e’ nei nostri bilanci che si deve andare a guardare”.

Documenti allegati:

MOBILITAZIONE UNITARIA DI REGIONI, PROVINCE E COMUNI CONTRO GLI EFFETTI DELLA MANOVRA ECONOMICA.

Proseguono le iniziative di mobilitazione unitaria della Conferenza delle Regioni, dell’Anci e dell’Upi, per contrastare gli effetti della manovra economica sui bilanci delle Autonomie territoriali e riportare al centro della dialettica politica i temi del rilancio dello sviluppo economico, del nuovo patto di stabilità, della tutela delle politiche sociali, della ripresa degli investimenti e della garanzia dei servizi essenziali ai cittadini.
    
Regioni, Province e Comuni hanno quindi indetto una nuova giornata di mobilitazione per venerdì 23 settembre a partire dalle ore 11,00 a Perugia, nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori (Piazza 4 Novembre) per ribadire e dare forza alla piattaforma di richieste unitarie presentata al Governo.
    
Al centro del dibattito saranno i temi legati agli interventi per lo sviluppo economico, le richieste di  modifica del Patto di stabilità interno, il percorso per il riordino istituzionale nazionale e territoriale.
    
L’incontro sarà aperto dagli indirizzi di saluto dei rappresentanti delle istituzioni locali: la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi e il Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali.

Seguiranno interventi di rappresentanti della Conferenza delle Regioni, dell’Upi e dell’Anci. Interverranno, tra gli altri, il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini; il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno; il Presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli, il Sindaco di Bari, Michele Emiliano; il Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero; il Sindaco di Livorno Alessandro Cosimi.

Le conclusioni saranno affidate al Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, e al Vice Presidente Vicario dell’Anci, Graziano Delrio.

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