Categoria: Edilizia scolastica e Scuola

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Pola: la Provincia di Piacenza approva il piano organizzativo del lavoro agile

Il presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri, ha firmato il provvedimento di approvazione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA).

Insieme al progetto ‘Piacenza Provincia Smart’, presentato in risposta al Bando della Regione Emilia Romagna per il consolidamento e lo sviluppo del lavoro agile, e al Regolamento per la disciplina del lavoro agile, di futura adozione, il POLA costituirà uno strumento di programmazione dinamico che contribuirà, una volta terminato lo stato di emergenza sanitaria, allo sviluppo di una nuova metodologia di lavoro basata – oltre che sull’utilizzo ottimale delle nuove tecnologie – anche su un nuovo modo di organizzare lavoro e persone.

L’obiettivo primario dell’ente di corso Garibaldi è di utilizzare anche la leva del lavoro agile per rendersi sempre più efficace nell’erogazione di servizi verso cittadini e stakeholder, a vantaggio dell’intera comunità piacentina.

Dal punto di vista dei contenuti, il piano effettua una diagnosi della situazione tecnologica ed organizzativa dell’Ente, nell’ottica dell’adeguatezza all’implementazione dello smart working, ed indica le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale (anche dirigenziale) e gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei risultati conseguiti, anche in termini di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa, della digitalizzazione dei processi e della qualità dei servizi erogati.

“Con l’adozione di questo piano la Provincia – spiega il presidente Patrizia Barbieri – intende perseguire più propositi, tutti egualmente importanti: promuovere un’organizzazione del lavoro per obiettivi e finalizzata a stimolare l’autonomia e la responsabilità dei lavoratori e delle lavoratrici e a incrementare l’efficienza e la produttività; agevolare la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro; promuovere la diffusione delle tecnologie informatiche e in generale della digitalizzazione dei procedimenti; promuovere una politica di sostenibilità e tesa al contenimento dell’impatto ambientale, grazie alla riduzione degli spostamenti tra casa e sede di lavoro”.

Pola: la Provincia di Piacenza approva il piano organizzativo del lavoro agile

Il presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri, ha firmato il provvedimento di approvazione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA).

Insieme al progetto ‘Piacenza Provincia Smart’, presentato in risposta al Bando della Regione Emilia Romagna per il consolidamento e lo sviluppo del lavoro agile, e al Regolamento per la disciplina del lavoro agile, di futura adozione, il POLA costituirà uno strumento di programmazione dinamico che contribuirà, una volta terminato lo stato di emergenza sanitaria, allo sviluppo di una nuova metodologia di lavoro basata – oltre che sull’utilizzo ottimale delle nuove tecnologie – anche su un nuovo modo di organizzare lavoro e persone.

L’obiettivo primario dell’ente di corso Garibaldi è di utilizzare anche la leva del lavoro agile per rendersi sempre più efficace nell’erogazione di servizi verso cittadini e stakeholder, a vantaggio dell’intera comunità piacentina.

Dal punto di vista dei contenuti, il piano effettua una diagnosi della situazione tecnologica ed organizzativa dell’Ente, nell’ottica dell’adeguatezza all’implementazione dello smart working, ed indica le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale (anche dirigenziale) e gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei risultati conseguiti, anche in termini di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa, della digitalizzazione dei processi e della qualità dei servizi erogati.

“Con l’adozione di questo piano la Provincia – spiega il presidente Patrizia Barbieri – intende perseguire più propositi, tutti egualmente importanti: promuovere un’organizzazione del lavoro per obiettivi e finalizzata a stimolare l’autonomia e la responsabilità dei lavoratori e delle lavoratrici e a incrementare l’efficienza e la produttività; agevolare la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro; promuovere la diffusione delle tecnologie informatiche e in generale della digitalizzazione dei procedimenti; promuovere una politica di sostenibilità e tesa al contenimento dell’impatto ambientale, grazie alla riduzione degli spostamenti tra casa e sede di lavoro”.

DPCM Covid: Scuola, l’UPI alla Cabina di Regia “Troppo caos: diamo risposte agli studenti in sciopero”

Scuola, concorsi pubblici e garanzia per gli esercenti di potere continuare almeno con l’asporto. Sono le questioni sollevate dal rappresentante dell’UPI Luca Menesini, Presidente nella Provincia di Lucca, alla riunione di regia Governo, Regioni, Province e Comuni che si è appena conclusa e nella quale sono state discusse le norme del nuovo DPCM che dovrà essere varato entro il 15 gennaio.

“Sono mesi che lavoriamo per assicurare un rientro nelle scuole in sicurezza – ha sottolineato Menesini – e oggi alcune Regioni hanno riaperto i cancelli agli studenti. E’ un risultato importante frutto dell’impegno di tutto: ora dobbiamo proseguire assicurando a tutti gli studenti di potere tornare in classe. Nelle Regioni gialle dove è tutto aperto anche le scuole possono essere aperte, almeno un giorno di scuola a settimana,ristabilendo una prima normalità nella didattica e nella socializzazione. E’ una risposta – ha sottolineato Menesini – che dobbiamo agli studenti che oggi stanno manifestando tutto il loro giusto malessere, con lo sciopero della DAD che sta coinvolgendo tutto il Paese” .

Quanto ai concorsi pubblici, che sono bloccati da un anno con ripercussioni pesanti soprattutto sugli organici di Province e Comuni, l’UPI propone di prevedere parametri differenziati “Non è più sostenibile una chiusura indistinta, che blocca il maxiconcorso di migliaia di persone e il piccolo concorso provinciale con 10 candidati – ha detto Menesini. “ Occorre introdurre dei distinguo che consentano di portare a termine le prove laddove i numeri dei partecipanti sono tali da potere garantire lo svolgimento in sicurezza e nel pieno rispetto delle prescrizioni su distanziamento e assembramenti”.

“Massima cautela – ha poi sottolineato Menesini – rispetto alle restrizioni su cui il Governo sta ragionando che impedirebbero l’asporto dagli esercizi commerciali, e in particolare dai Bar, nel pomeriggio. Il rischio di assembramenti è davvero minimo, mentre è altissimo l’impatto che avrebbe sulla possibilità di questi esercizi, che sono a gestione famigliare, di continuare a sopravvivere”.

DPCM Covid: Scuola, l’UPI alla Cabina di Regia “Troppo caos: diamo risposte agli studenti in sciopero”

Scuola, concorsi pubblici e garanzia per gli esercenti di potere continuare almeno con l’asporto. Sono le questioni sollevate dal rappresentante dell’UPI Luca Menesini, Presidente nella Provincia di Lucca, alla riunione di regia Governo, Regioni, Province e Comuni che si è appena conclusa e nella quale sono state discusse le norme del nuovo DPCM che dovrà essere varato entro il 15 gennaio.

“Sono mesi che lavoriamo per assicurare un rientro nelle scuole in sicurezza – ha sottolineato Menesini – e oggi alcune Regioni hanno riaperto i cancelli agli studenti. E’ un risultato importante frutto dell’impegno di tutto: ora dobbiamo proseguire assicurando a tutti gli studenti di potere tornare in classe. Nelle Regioni gialle dove è tutto aperto anche le scuole possono essere aperte, almeno un giorno di scuola a settimana,ristabilendo una prima normalità nella didattica e nella socializzazione. E’ una risposta – ha sottolineato Menesini – che dobbiamo agli studenti che oggi stanno manifestando tutto il loro giusto malessere, con lo sciopero della DAD che sta coinvolgendo tutto il Paese” .

Quanto ai concorsi pubblici, che sono bloccati da un anno con ripercussioni pesanti soprattutto sugli organici di Province e Comuni, l’UPI propone di prevedere parametri differenziati “Non è più sostenibile una chiusura indistinta, che blocca il maxiconcorso di migliaia di persone e il piccolo concorso provinciale con 10 candidati – ha detto Menesini. “ Occorre introdurre dei distinguo che consentano di portare a termine le prove laddove i numeri dei partecipanti sono tali da potere garantire lo svolgimento in sicurezza e nel pieno rispetto delle prescrizioni su distanziamento e assembramenti”.

“Massima cautela – ha poi sottolineato Menesini – rispetto alle restrizioni su cui il Governo sta ragionando che impedirebbero l’asporto dagli esercizi commerciali, e in particolare dai Bar, nel pomeriggio. Il rischio di assembramenti è davvero minimo, mentre è altissimo l’impatto che avrebbe sulla possibilità di questi esercizi, che sono a gestione famigliare, di continuare a sopravvivere”.

Scuola: Upi al Governo – de Pascale “Rientro in classe fondamentale ma sia graduale. Serve equilibrio per dare certezza agli studenti”

“Comprendiamo e condividiamo  le intenzioni del Governo di riportare alla normalità la situazione delle scuole secondarie superiori, che stanno sopportando il peso di misure molto gravose dall’inizio della pandemia. Ma le misure e gli interventi straordinari che siamo stati costretti a prendere in questi mesi ci devono ispirare maggiore prudenza. Il continuo cambio di indirizzo sui due milioni e mezzo di studenti medi che ci ha fatto prima chiudere tutto, per poi far tornare tutti in presenza, salvo poi richiudere frettolosamente tutto di nuovo, con ripercussioni sui ragazzi, sulle loro famiglie e su tutto il mondo della scuola, non deve ripetersi. Abbiamo il dovere di trovare con equilibrio risposte efficaci e durature, che assicurino a tutti il ritorno in classe  fino alla fine dell’anno. Dobbiamo prima di tutto prendere atto che, le ragioni che sono alla base della limitazione al 50% della capienza del trasporto pubblico locale, non sono compatibili con una riapertura che preveda il rientro da subito degli studenti in presenza in classe al 75%. Le due misure non sono coerenti”.

E’ la posizione decisa dal Comitato Direttivo di UPI, che il Presidente, Michele de Pascale ha formalizzato in una lettera inviata ai Ministri Boccia, De Micheli, Azzolina, Lamorgese e Speranza, in vista della prossima riunione della Cabina di regia che dovrà varare le Linee guida sul rientro a scuola in presenza delle scuole superiori, previsto per il 7 gennaio.

“In queste settimane- scrive de Pascale – abbiamo collaborato molto positivamente con le Prefetture e in tutte le Province e le Città metropolitane sono stati aperti i tavoli di coordinamento, da cui sono emerse alcune criticità, che occorre affrontare prima del 7 gennaio, per dare risposte chiare agli studenti, alle famiglie e a tutto il mondo della scuola”. Criticità che l’UPI chiede al Governo siano risolte, a partire dal programmare l’avvio in presenza in maniera graduale, cominciando con un 50% – in linea con la capienza massima del trasporto pubblico – per aumentare poi in seguito al monitoraggio costante dell’andamento del virus. Si chiede poi di mettere a disposizione di Comuni e Province servizi di trasporto aggiuntivi ( Bus turistici, Auto di noleggio privato) riservando questi mezzi al solo utilizzo del trasporto scolastico e di assicurare per le scuole percorsi privilegiati e dedicati di contact tracing, per disporre di un monitoraggio continuo dell’andamento dell’epidemia all’interno dei plessi e permettere una risposta immediata da parte delle autorità sanitarie. Serve poi  prevedere risorse dirette  ai servizi aggiuntivi che saranno necessari sia per il trasporto pubblico locale che per il trasporto scolastico dedicato.

Scuola: Upi al Governo – de Pascale “Rientro in classe fondamentale ma sia graduale. Serve equilibrio per dare certezza agli studenti”

“Comprendiamo e condividiamo  le intenzioni del Governo di riportare alla normalità la situazione delle scuole secondarie superiori, che stanno sopportando il peso di misure molto gravose dall’inizio della pandemia. Ma le misure e gli interventi straordinari che siamo stati costretti a prendere in questi mesi ci devono ispirare maggiore prudenza. Il continuo cambio di indirizzo sui due milioni e mezzo di studenti medi che ci ha fatto prima chiudere tutto, per poi far tornare tutti in presenza, salvo poi richiudere frettolosamente tutto di nuovo, con ripercussioni sui ragazzi, sulle loro famiglie e su tutto il mondo della scuola, non deve ripetersi. Abbiamo il dovere di trovare con equilibrio risposte efficaci e durature, che assicurino a tutti il ritorno in classe  fino alla fine dell’anno. Dobbiamo prima di tutto prendere atto che, le ragioni che sono alla base della limitazione al 50% della capienza del trasporto pubblico locale, non sono compatibili con una riapertura che preveda il rientro da subito degli studenti in presenza in classe al 75%. Le due misure non sono coerenti”.

E’ la posizione decisa dal Comitato Direttivo di UPI, che il Presidente, Michele de Pascale ha formalizzato in una lettera inviata ai Ministri Boccia, De Micheli, Azzolina, Lamorgese e Speranza, in vista della prossima riunione della Cabina di regia che dovrà varare le Linee guida sul rientro a scuola in presenza delle scuole superiori, previsto per il 7 gennaio.

“In queste settimane- scrive de Pascale – abbiamo collaborato molto positivamente con le Prefetture e in tutte le Province e le Città metropolitane sono stati aperti i tavoli di coordinamento, da cui sono emerse alcune criticità, che occorre affrontare prima del 7 gennaio, per dare risposte chiare agli studenti, alle famiglie e a tutto il mondo della scuola”. Criticità che l’UPI chiede al Governo siano risolte, a partire dal programmare l’avvio in presenza in maniera graduale, cominciando con un 50% – in linea con la capienza massima del trasporto pubblico – per aumentare poi in seguito al monitoraggio costante dell’andamento del virus. Si chiede poi di mettere a disposizione di Comuni e Province servizi di trasporto aggiuntivi ( Bus turistici, Auto di noleggio privato) riservando questi mezzi al solo utilizzo del trasporto scolastico e di assicurare per le scuole percorsi privilegiati e dedicati di contact tracing, per disporre di un monitoraggio continuo dell’andamento dell’epidemia all’interno dei plessi e permettere una risposta immediata da parte delle autorità sanitarie. Serve poi  prevedere risorse dirette  ai servizi aggiuntivi che saranno necessari sia per il trasporto pubblico locale che per il trasporto scolastico dedicato.

DPCM: UPI , scuole “Sì alla proposta del Presidente Conte protocollo per la riapertura delle scuole superiori”

“Condividiamo e apprezziamo la proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di definire, Governo, Regioni, Province e Città metropolitane, un protocollo nazionale che sia da guida per la riapertura delle scuole superiori in presenza a partire dal 7 gennaio. Si tratta di un obiettivo prioritario che dobbiamo centrare tutti insieme, per restituire ai 2 milioni e mezzo di studenti la possibilità di ritornare piano piano alla normalità della didattica”.

E’ il commento del rappresentante UPI Luca Menesini in merito alla proposta avanzata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della riunione nella quale si sta discutendo del nuovo DPCM insieme a Regioni e Comuni.

“Quanto al DPCM – ha detto Menesini intervenendo al tavolo – apprezziamo che il Governo abbia accolto la nostra proposta di riaprire in maniera graduale le scuole superiori. Il 7 gennaio le scuole saranno pronte ad accogliere i 2 milioni e mezzo di studenti medi in presenza in sicurezza”.

“Durante l’estate – ha detto Menesini al Presidente Conte – le Province hanno fatto un grande lavoro con investimenti di edilizia leggera o affittando spazi attrezzature, per rendere le scuole in sicurezza in linea con le richieste del CTS e del Governo. La riapertura in presenza dal 7 gennaio al 50% è una misura di equilibrio che ci permette di tenere insieme le esigenze di salute con le necessità di socialità e didattica che devono essere considerate una priorità. Troviamo positiva l’istituzione del tavolo di coordinamento ed è corretto che sia a livello provinciale: è la situazione ideale per le scuole superiori perché ci sono grandi differenze tra le grandi città e le piccole e a livello provinciale riusciamo a risolvere meglio le criticità. Certo, serve la massima collaborazione tra istituzioni per trovare le soluzioni più utili, per questo auspichiamo che i tavoli si aprano subito, già dai prossimi giorni, per riuscire a risolvere con anticipo i problemi che potrebbero ostacolare la ripresa a gennaio.

“Quanto poi alle chiusure agli spostamenti previste in ambito comunale – ha sottolineato il rappresentante dell’UPI rivolgendosi al Presidente Conte –  meglio sarebbe anche in questo caso la dimensione provinciale: l’Italia ha oltre 8.000 Comuni, molto diversi. La dimensione territoriale aiuta chi vive nei tanti comuni piccoli e piccolissimi”.

 

DPCM: UPI , scuole “Sì alla proposta del Presidente Conte protocollo per la riapertura delle scuole superiori”

“Condividiamo e apprezziamo la proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di definire, Governo, Regioni, Province e Città metropolitane, un protocollo nazionale che sia da guida per la riapertura delle scuole superiori in presenza a partire dal 7 gennaio. Si tratta di un obiettivo prioritario che dobbiamo centrare tutti insieme, per restituire ai 2 milioni e mezzo di studenti la possibilità di ritornare piano piano alla normalità della didattica”.

E’ il commento del rappresentante UPI Luca Menesini in merito alla proposta avanzata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della riunione nella quale si sta discutendo del nuovo DPCM insieme a Regioni e Comuni.

“Quanto al DPCM – ha detto Menesini intervenendo al tavolo – apprezziamo che il Governo abbia accolto la nostra proposta di riaprire in maniera graduale le scuole superiori. Il 7 gennaio le scuole saranno pronte ad accogliere i 2 milioni e mezzo di studenti medi in presenza in sicurezza”.

“Durante l’estate – ha detto Menesini al Presidente Conte – le Province hanno fatto un grande lavoro con investimenti di edilizia leggera o affittando spazi attrezzature, per rendere le scuole in sicurezza in linea con le richieste del CTS e del Governo. La riapertura in presenza dal 7 gennaio al 50% è una misura di equilibrio che ci permette di tenere insieme le esigenze di salute con le necessità di socialità e didattica che devono essere considerate una priorità. Troviamo positiva l’istituzione del tavolo di coordinamento ed è corretto che sia a livello provinciale: è la situazione ideale per le scuole superiori perché ci sono grandi differenze tra le grandi città e le piccole e a livello provinciale riusciamo a risolvere meglio le criticità. Certo, serve la massima collaborazione tra istituzioni per trovare le soluzioni più utili, per questo auspichiamo che i tavoli si aprano subito, già dai prossimi giorni, per riuscire a risolvere con anticipo i problemi che potrebbero ostacolare la ripresa a gennaio.

“Quanto poi alle chiusure agli spostamenti previste in ambito comunale – ha sottolineato il rappresentante dell’UPI rivolgendosi al Presidente Conte –  meglio sarebbe anche in questo caso la dimensione provinciale: l’Italia ha oltre 8.000 Comuni, molto diversi. La dimensione territoriale aiuta chi vive nei tanti comuni piccoli e piccolissimi”.

 

Edilizia scolastica. La Provincia di Livorno presenta progetti per oltre 13 milioni di euro. Già finanziati dal Miur interventi per oltre 5 milioni

Ammonta ad oltre 13 milioni di euro il fabbisogno economico per i progetti che la Provincia ha presentato per l’ottenimento dei fondi messi a disposizione dal Ministero per l’Istruzione

I progetti presentati sono una decina, metà dei quali ha già ottenuto la certezza dei finanziamenti, per 5.330.696 euro, con il decreto del Ministero dell’Istruzione e del Ministero delle Finanze, che suddivide tra le province e le città metropolitane risorse pari a 855.000.000 milioni.

La ripartizione avviene sulla base di criteri precisi, quali il numero di studenti nelle scuole superiori del territorio e gli edifici pubblici ad uso scolastico della Provincia. Sulla base di questi, ogni provincia può presentare una serie di progetti che rientrano in quattro categorie: interventi già inseriti nell’ambito della programmazione unica triennale nazionale 2018-2020; interventi necessari a seguito delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti; opere urgenti per garantire l’agibilità delle scuole e il diritto allo studio in ambienti sicuri.

“Finalmente la Provincia può contare su finanziamenti consistenti per portare avanti tutti quei lavori necessari a rendere le nostre scuole migliori e più sicure”, commenta la presidente Marida Bessi, che aggiunge: “Avevamo una serie di progetti preliminari già pronti rispondenti ai parametri richiesti, penso, per esempio, all’adeguamento dell’edificio di via Calafati, o i lavori da fare a seguito delle indagine sui solai o, ancora, il recupero di agibilità di aule. Siamo particolarmente soddisfatti, quindi, di poter dare risposte che le scuole attendono da tempo ma che non avevamo mai avuto la possibilità di programmare con risorse certe”.

Nell’annualità 2020, progetti quindi già finanziati, rientrano gli interventi all’ Ipsct Einaudi-Ceccherelli e all’Isis Carducci-Volta-Pacinotti, di Piombino, per complessivi 1.796.000 euro; all’Isis Marco Polo-Cattaneo di Cecina, per 904.000 euro; all’ITI Galilei e al Liceo Cecioni di Livorno, per oltre 2.800.000 euro. “Si tratta di interventi – aggiunge la presidente – che daranno soluzione alle tante criticità che attualmente affliggono i vari plessi, come per esempio le infiltrazioni d’acqua piovana, la manutenzione delle coperture e dei serramenti, il rifacimento delle facciate. I lavori di poter utilizzare pienamente le strutture disponibili. Inoltre, nel 2021 abbiamo buone probabilità di scorrere anche la graduatoria dei finanziamenti regionali per la nuova scuola di Portoferraio”.

Una prima parte dei 5,3 milioni di finanziamento sarà erogata a partire dai primi mesi dell’anno e consentirà di avviare la progettazione definitiva delle opere. Successivamente si aprirà la fase esecutiva degli interventi, riguardante le procedure di appalto e l’inizio effettivo dei lavori, che procederà sulla base del piano di programmazione pluriennale e delle quote di risorse ministeriali che saranno via via trasferite e rese disponibili.

L’assegnazione dell’altra ulteriore tranche di finanziamenti, per un totale complessivo di 7.845.974 euro, è attesa con l’annualità 2021. Il progetto più consistente riguarderà la ristrutturazione dell’edificio di Via Calafati, a Livorno  e, sempre nel capoluogo,  sono previste opere importanti anche all’ITN Cappellini e ancora all’ITI,  nonchè all’ IPSIA Volta di Piombino

La Provincia di Lucca ha approvato all’unanimità Piano offerta formativa superiore a.s. 2021-2022

Nuovi corsi serali, ulteriori indirizzi e qualche classe in più ai corsi didattici già attivi negli istituti superiori del territorio.

Sarà incrementata, infatti, l’offerta formativa sulla Rete scolastica del territorio provinciale secondo quanto prevede il Piano provinciale dell’offerta formativa e del dimensionamento scolastico 2021-2022 che contiene le indicazioni e gli indirizzi di programmazione della Rete scolastica, una competenza che la legge Delrio sulla riforma delle autonomie locali ha mantenuto alle Province.

La delibera collegata al Piano è stata approvata all’unanimità oggi (lunedì 30 novembre) dal Consiglio provinciale di Lucca (svoltosi in remoto con collegamento via web) con i voti favorevoli sia della maggioranza che della minoranza.

In merito ai nuovi corsi e agli indirizzi aggiuntivi delle varie realtà scolastiche autorizzati nell’ambito del Piano si segnalano – limitatamente alle scuole superiori – il nuovo indirizzo triennale di “Opzione tecnologie cartarie” all’istituto professionale Pertini di Lucca; il triennio di “Articolazione e gestione ambiente e territorio” all’istituto Campedelli di Castelnuovo Garfagnana; l’indirizzo triennale di “Scenografia” all’istituto Stagi di Pietrasanta.

Altre scelte autorizzate sono mirate ad arricchire l’offerta di materie all’interno degli indirizzi esistenti (senza creazione di nuovi indirizzi) o a favorire migliori condizioni di fruizione della didattica (classi meno affollate, sempre a parità di indirizzi presenti). In questa fascia di pertinenza sono stati approvati: “Curvatura biomedica del corso classico” al Liceo classico Carducci di Viareggio e una classe aggiuntiva del Liceo scientifico sportivo Piaggia di Viareggio.

Nel nuovo Piano dell’offerta formativa 2021-2022, inoltre, sono state autorizzate anche le richieste relative ai corsi serali: all’istituto professionale “Giorgi” di Lucca per l’indirizzo Odontotecnico; e all’ISI di Barga per la prima e la seconda annualità del corso di Enogastronomia in partenariato con CPIA articolazione Castelnuovo di Garfagnana; nonché il nuovo indirizzo serale “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” dell’ISI Marconi di Viareggio.

In relazione invece alle scelte di programmazione dell’offerta formativa dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado effettuate dalla Conferenze di Zona, la Provincia ha rispettato totalmente le deliberazioni di tali soggetti, esprimendo una graduatoria finale che è espressione di una valutazione circa le priorità e le necessità dei territori. Da sottolineare, comunque, che tale graduatoria è il risultato di un processo di concertazione che ha pienamente coinvolto le zone stesse e che non ha fatto emergere divergenze di sostanza

La consigliera provinciale con delega all’istruzione Maria Teresa Leone che ha illustrato al Consiglio i contenuti del documento ‘di sintesi’ – si è dichiarata soddisfatta del percorso partecipativo. Un percorso che, pur nella non facile fase di riapertura delle scuole dopo il primo lockdown, è cominciato a settembre con il lavoro degli uffici provinciali insieme con le istituzioni scolastiche. Poi le proposte sono state concertate con le Conferenze zonali, i sindacati della scuola e, successivamente, vagliate con gli organi politici e tecnici regionali competenti, arrivando poi sui tavoli della 3ª Commissione provinciale “Politiche scolastiche, culturali e sociali”.

Il Piano dell’offerta formativa e del dimensionamento scolastico – ha detto Leone – è un aggiornamento annuale importante perché in base agli andamenti demografici e alle scelte effettuate dagli studenti sui vari indirizzi scolastici modula, appunto, l’articolazione dei percorsi di studio con l’obiettivo di offrire sempre opportunità specifiche, adeguate e calzanti anche con la realtà lavorativa del nostro territorio”.

Dopo il via libera del consiglio provinciale, il Piano dell’offerta formativa sarà inviato in Regione Toscana, la cui giunta dovrà approvarlo entro il 31 dicembre. Poi sarà trasmesso al Ministero dell’istruzione e della ricerca (Miur) a cui spetta l’ultima parola in merito all’erogazione dei fondi per i nuovi indirizzi scolastici.

La Provincia di Lucca ha approvato all’unanimità Piano offerta formativa superiore a.s. 2021-2022

Nuovi corsi serali, ulteriori indirizzi e qualche classe in più ai corsi didattici già attivi negli istituti superiori del territorio.

Sarà incrementata, infatti, l’offerta formativa sulla Rete scolastica del territorio provinciale secondo quanto prevede il Piano provinciale dell’offerta formativa e del dimensionamento scolastico 2021-2022 che contiene le indicazioni e gli indirizzi di programmazione della Rete scolastica, una competenza che la legge Delrio sulla riforma delle autonomie locali ha mantenuto alle Province.

La delibera collegata al Piano è stata approvata all’unanimità oggi (lunedì 30 novembre) dal Consiglio provinciale di Lucca (svoltosi in remoto con collegamento via web) con i voti favorevoli sia della maggioranza che della minoranza.

In merito ai nuovi corsi e agli indirizzi aggiuntivi delle varie realtà scolastiche autorizzati nell’ambito del Piano si segnalano – limitatamente alle scuole superiori – il nuovo indirizzo triennale di “Opzione tecnologie cartarie” all’istituto professionale Pertini di Lucca; il triennio di “Articolazione e gestione ambiente e territorio” all’istituto Campedelli di Castelnuovo Garfagnana; l’indirizzo triennale di “Scenografia” all’istituto Stagi di Pietrasanta.

Altre scelte autorizzate sono mirate ad arricchire l’offerta di materie all’interno degli indirizzi esistenti (senza creazione di nuovi indirizzi) o a favorire migliori condizioni di fruizione della didattica (classi meno affollate, sempre a parità di indirizzi presenti). In questa fascia di pertinenza sono stati approvati: “Curvatura biomedica del corso classico” al Liceo classico Carducci di Viareggio e una classe aggiuntiva del Liceo scientifico sportivo Piaggia di Viareggio.

Nel nuovo Piano dell’offerta formativa 2021-2022, inoltre, sono state autorizzate anche le richieste relative ai corsi serali: all’istituto professionale “Giorgi” di Lucca per l’indirizzo Odontotecnico; e all’ISI di Barga per la prima e la seconda annualità del corso di Enogastronomia in partenariato con CPIA articolazione Castelnuovo di Garfagnana; nonché il nuovo indirizzo serale “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” dell’ISI Marconi di Viareggio.

In relazione invece alle scelte di programmazione dell’offerta formativa dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado effettuate dalla Conferenze di Zona, la Provincia ha rispettato totalmente le deliberazioni di tali soggetti, esprimendo una graduatoria finale che è espressione di una valutazione circa le priorità e le necessità dei territori. Da sottolineare, comunque, che tale graduatoria è il risultato di un processo di concertazione che ha pienamente coinvolto le zone stesse e che non ha fatto emergere divergenze di sostanza

La consigliera provinciale con delega all’istruzione Maria Teresa Leone che ha illustrato al Consiglio i contenuti del documento ‘di sintesi’ – si è dichiarata soddisfatta del percorso partecipativo. Un percorso che, pur nella non facile fase di riapertura delle scuole dopo il primo lockdown, è cominciato a settembre con il lavoro degli uffici provinciali insieme con le istituzioni scolastiche. Poi le proposte sono state concertate con le Conferenze zonali, i sindacati della scuola e, successivamente, vagliate con gli organi politici e tecnici regionali competenti, arrivando poi sui tavoli della 3ª Commissione provinciale “Politiche scolastiche, culturali e sociali”.

Il Piano dell’offerta formativa e del dimensionamento scolastico – ha detto Leone – è un aggiornamento annuale importante perché in base agli andamenti demografici e alle scelte effettuate dagli studenti sui vari indirizzi scolastici modula, appunto, l’articolazione dei percorsi di studio con l’obiettivo di offrire sempre opportunità specifiche, adeguate e calzanti anche con la realtà lavorativa del nostro territorio”.

Dopo il via libera del consiglio provinciale, il Piano dell’offerta formativa sarà inviato in Regione Toscana, la cui giunta dovrà approvarlo entro il 31 dicembre. Poi sarà trasmesso al Ministero dell’istruzione e della ricerca (Miur) a cui spetta l’ultima parola in merito all’erogazione dei fondi per i nuovi indirizzi scolastici.

Scuola: UPI sì al ritorno in presenza ma con gradualità

“Le Province sono al lavoro da luglio per assicurare l’apertura delle scuole superiori in presenza a tutti i 2 milioni e 500 mila studenti medi, con interventi di piccola edilizia, acquistando banchi e affittando nuovi spazi dove necessario.

Siamo ovviamente favorevoli al ritorno in classe dei ragazzi e delle ragazze, ma per le scuole superiori deve avvenire con gradualità ed equilibrio, in modo da evitare di dovere intervenire con frenate brusche.

Stiamo passando troppo frequentemente da un eccesso all’altro, prima tutti in didattica a distanza, poi tutti in presenza, poi di nuovo tutti in DAD e ora di nuovo tutti in presenza? Occorre muoversi per fasi, raggiungendo di volta in volta la più alta percentuale possibile in presenza, ma continuando anche ad utilizzare, a turno, gli strumenti di didattica digitale integrata che consentono di evitare le situazioni a più alto rischio di diffusione del contagio.

Partiamo potenziando quanto già si sta facendo sulle attività laboratoriali o per le ragazze e i ragazzi con bisogni educativi speciali, che non possono essere gli unici in presenza, con chiari rischi di discriminazione.”

Lo dichiara il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, in merito alla proposta di riapertura delle scuole in presenza a partire dal 9 dicembre prossimo prospettata ai Sindaci dalla Ministra dell’istruzione Lucia Azzolina.

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