Categoria: Infrastrutture e Trasporti

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Finanziamento 43 Aree Interne – 50 milioni anni 2023/2024

Pubblichiamo il decreto di finanziamento di 50 milioni di euro (per il biennio 2023/2024) previsto dall’articolo 1, comma 418 della legge di bilancio 234/2021, per interventi di straordinaria manutenzione della rete viaria per il miglioramento dell’accessibilità delle aree interne, decreto che ha ricevuto l’intesa in Conferenza Stato Città Autonomie Locali in data 12 ottobre 2022.

Si tratta di un finanziamento importante, che riconosce le Province quali soggetti attuatori cui compete il coordinamento degli interventi da effettuare sul territorio dei Comuni interessati dalle nuove 43 Aree Interne individuate dalla Delibera CIPESS del 2 agosto 2022.

Si prega di prendere visione con attenzione delle procedure e delle scadenze previste dagli articoli 1 (convocazione Assemblea dei Sindaci per individuazione degli interventi prioritari sulla rete viaria del territorio dell’Area interna) e 2 (Cronoprogramma).

schema di decreto 50 milioni 43 aree interne

Allegato 1 al decreto _Nota metodologica 50 milioni 43 aree interne

Allegato 2 al decreto_calcolo indici 50 milioni 43 aree interne

Allegato 3 al decreto_piano di riparto 50 milioni 43 aree interne

SCARICA QUI IL DOSSIER “Il Piano Nazionale del fabbisogno della rete viaria provinciale 2020 – 2021”

Nei mesi tra dicembre 2019 e gennaio 2020 l’Unione delle Province d’Italia ha avviato un monitoraggio tra le 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario, per verificare la capacità degli enti di realizzare, qualora destinatari di risorse mirate con procedure semplificate, un Piano di messa in sicurezza, manutenzione e modernizzazione della rete viaria provinciale.

La rete viaria provinciale in gestione alle Province e alle Città metropolitane ammonta a 121 mila 911 chilometri, di cui  34 mila 763 chilometri in superficie montana.

Su questa rete viaria insistono circa 30.000 tra ponti, viadotti e gallerie

 

Agli Uffici tecnici delle Province è stato chiesto di compilare un’apposita scheda indicando il fabbisogno per investimenti cantierabili nel 2020 e 2021, escludendo i progetti già finanziati attraverso qualunque fonte: comunitaria, nazionale, regionale o propria.

 

Ogni scheda indica il tratto viario, il ponte, il viadotto o l’opera infrastrutturale viaria cui si riferisce la necessità di intervento, il tipo di opera segnalata come necessaria, il fabbisogno stimato e la possibilità di aprire il corrispettivo cantiere nel 2020 o 2021.

 

Questa opera di rilevazione ha consentito di comporre un Piano nazionale dei fabbisogni delle rete viaria provinciale italiane per il 2020 – 2021, che nel totale consta di

1.503 progetti per un fabbisogno totale di 1 miliardo 910 milioni

SCARICA QUI IL DOSSIER dossier strade gennaio 2020

DOSSIER UPI: MONITORAGGIO PONTI

Le Province delle Regioni a Statuto Ordinario (escluse le Città metropolitane) gestiscono circa 100 mila chilometri di strade su cui insistono almeno 30.000 tra ponti, viadotti e gallerie.

Il 27 agosto scorso, a seguito della richiesta alle Province operata dai Provveditori Regionali alle Opere Pubbliche di effettuare un monitoraggio sulle opere infrastrutturali in gestione e di trasmetterne i risultati, l’Upi ha inviato una lettera a tutte le Province chiedendo di far pervenire anche all’Associazione i risultati del monitoraggio.

Per agevolare la compilazione dei dati, l’Upi ha fornito alle Province una tabella con alcune indicazioni chiare.

Questo perché le richieste che i provveditori avevano inviato erano molto disomogenee per Regione: si andava da una richiesta di dati estremamente dettagliata, con relazioni tecniche di accompagno a più vaghe richieste di accertamento dello stato di conservazione delle opere. Con il rischio, dunque, che arrivassero informazioni troppo diverse per essere poi utilizzate.

Nella tabella di rilevazione l’Upi ha chiesto alle Province di distinguere due tipologie di segnalazioni:
– quelle riguardanti le opere già sottoposte a monitoraggio o su cui siano stati avviati o programmati interventi, quindi con una fase di progettazione – quantomeno lo studio di fattibilità – già avviata e con una stima dei costi. Per queste opere è stata chiesta una indicazione di priorità.
– quelle relative alle opere su cui si ritiene necessario procedere con indagini tecnico-diagnostiche approfondite, con la stima media dei costi necessari.

ECCO LE RISPOSTE DELLE PROVINCE Dossier Province monitoraggio ponti

L’elenco dei progetti sulla viabilità cantierabili nel 2019 e 2020

Pubblichiamo l’elenco dei progetti delle Province sulla viabilità cantierabili nel 2019 e 2020, risultanti dal monitoraggio effettuato nel marzo 2019 tra le 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario.

L’elenco è stato trasmesso al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai Vicepresidenti Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e ai Ministri Erika Stefani, Giovanni Tria e Danilo Toninelli.

Le tabelle riportano, aggregate per Regione, i progetti delle Province per investimenti sulla viabilità i cui cantieri potrebbero essere aperti già nel 2019, se finanziati: si tratta di 1.712 progetti in tutta Italia per un fabbisogno totale 2,5 miliardi.

’UPI dispone del dettaglio e della relazione tecnica di ogni intervento (tratto stradale interessato, tipo di intervento proposto, opera interessata, motivo della necessità di intervento): un vero e proprio piano delle piccole opere, che potrebbe immediatamente dare avvio all’apertura di mille cantieri in tutto il Paese.

Gli effetti economici della destinazione di risorse a queste finalità sarebbero evidenti, considerato che, come ci spiegano gli istituti di ricerca, un investimento di 1 miliardo nel settore delle costruzioni ne attiva altri 2,9 miliardi in modo indiretto e indotto, e crea 21.419 posti di lavoro per addetti a tempo pieno per un anno, in modo diretto, indiretto e indotto.

Ma altrettanto importante è la valenza sociale della modernizzazione della rete viaria provinciale, poiché è indubbio che gli interventi in queste piccole opere producono maggiore sicurezza, innanzitutto, con la riduzione dei costi umani, sociali ed economici dovuti agli incidenti; minori tempi di spostamento, per la riduzione delle limitazioni di velocità e alla congestione derivante dai restringimenti di carreggiata; migliore accessibilità, nel pieno rispetti del diritto alla mobilità che deve essere garantito ai cittadini e alle cittadine in  tutto il Paese.

Monitoraggio UPI Progetti cantierabili Viabilità 2019

Monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere di competenza -MIT

In merito alle richiesta presentata dal Ministero delle Infrastrutture di monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere di competenza, pubblichiamo la lettera del Presidente UPI Achille Variati con le indicazioni operative e una scheda di rilevazione  secondo quanto richiesto dai provveditori interregionali per le opere pubbliche, sul modello di quanto già predisposto dall’Upi Lombardia.
Oltre che ai provveditori interregionali  secondo le modalità indicate nelle lettere ricevute dalle Province, la scheda dovrà essere inviata anche ad UPI per la predisposizione del quadro nazionale dei fabbisogni, entro il 3 settembre pv all’indirizzo [email protected]

Documenti allegati:

Viabilità, iniziati lavori asfaltatura e sostituzione barriere sicurezza su SR 71 fra Orvieto e Monteleone

Viabilità, iniziati lavori asfaltatura e sostituzione barriere sicurezza su SR 71 fra Orvieto e Monteleone Viabilità, iniziati lavori asfaltatura e sostituzione barriere sicurezza su SR 71 fra Orvieto e MonteleonevViabilità, iniziati lavori asfaltatura e sostituzione barriere sicurezza su SR 71 fra Orvieto e MonteleoneViabilità, iniziati lavori asfaltatura e sostituzione barriere sicurezza su SR 71 fra Orvieto e MonteleoneViabilità, iniziati lavori asfaltatura e sostituzione barriere sicurezza su SR 71 fra Orvieto e MonteleoneViabilità, iniziati lavori asfaltatura e sostituzione barriere sicurezza su SR 71 fra Orvieto e Monteleone Viabilità, iniziati lavori asfaltatura e sostituzione barriere sicurezza su SR 71 fra Orvieto e Monteleone

Revisione delle reti stradali di interesse nazionalale e regionale

Clicca qui per scaricare il testo dalla Gazzetta Ufficiale http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/04/28/18A02715/sg

FONDI PER LA PROGETTAZIONE: 200 MILIONI A CITTA’ METROPOLITANE, COMUNI, PROVINCE E AUTORITA’ DI SISTEMA PORTUALE

Una progettazione di qualità come primo passo indispensabile per realizzare opere pubbliche di qualità, dai costi certi, nel rispetto dei tempi di realizzazione previsti. Per dare concretezza a uno dei principi fondanti del Nuovo Codice dei Contratti, il Governo ha previsto contributi agli enti locali per realizzare progetti di buon livello. Due decreti del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, assegnano per i prossimi tre anni più di 200 milioni a città metropolitane, province, comuni, autorità di sistema portuale.
Con il “Fondo progettazione Enti locali”,  previsto dalla legge di bilancio, lo Stato cofinanzia con 90 milioni nel prossimo triennio gli enti locali nella progettazione di fattibilità tecnica ed economica relativa a opere pubbliche, tra cui adeguamenti antisismici ed edilizia scolastica.
Con il “Fondo progettazione Insediamenti Prioritari”, previsto dal Nuovo Codice dei Contratti, sono previsti 110 milioni, sempre nel triennio, destinati a diversi tipi di interventi proritari, dai Piani urbani della mobilità sostenibile alle opere nei porti.
“Queste risorse – afferma il Ministro Delrio – consentiranno agli enti locali di realizzare buone progettazioni. Dalla  messa in sicurezza di infrastrutture ed edifici pubblici, tra cui le scuole, alla revisione di progetti invecchiati, alla pianificazione strategica nelle città metropolitane, ai piani urbani della mobilità sostenibile, a progetti per la portualità. In questo modo si costituirà un buon parco progetti: progetti fattibili, pronti per essere finanziati, sopperendo alla carenza di progettazione efficace che impedisce o rallenta la realizzazione degli investimenti pubblici. Un’attività che potrà essere utile anche per consentire agli enti locali di  partecipare a bandi e finanziamenti”.
 
FONDO PROGETTAZIONE ENTI LOCALI: 90 MILIONI
Il decreto ministeriale per il “Fondo progettazione enti locali” riguarda  criteri e modalità di accesso, selezione e cofinanziamento per il triennio 2018-2020, previsti dalla legge di Bilancio 2018 e ha avuto ieri il parere favorevole della Conferenza Stato-Città.
Il “Fondo progettazione enti locali” ha l’obiettivo di cofinanziare con risorse statali la redazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica e la redazione dei progetti definitivi relativi alla messa in sicurezza degli edifici e delle strutture pubbliche, con priorità agli edifici e alle strutture scolastiche.
Sono ammessi anche progetti di demolizione e ricostruzione, pur mantenendo la stessa destinazione d’uso, così come i progetti finalizzati all’adeguamento degli edifici alla normativa sismica, o anche la messa in sicurezza edile ed impiantistica.
 
Le risorse stanziate sono 30 milioni di euro all’anno anno per il triennio 2018 – 2020 (90 milioni di euro) e sono suddivise, con una ripartizione massima di cofinanziamento statale pari all’80% per città metropolitane e province, in questo modo:
–      4.975.000 euro alle 14 città metropolitane. 
Con una quota fissa di 100.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale alla popolazione;
–      12.437.500 euro. alle 86 province
Con una quota fissa di 70.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile proporzionale alla popolazione;
–      12.437.500 di euro ai comuni, con bando.
I criteri di assegnazione prevedono una ripartizione su bando pubblico in base ad una graduatoria triennale 2018/2020, con priorità ai progetti di adeguamento alla normativa sismica degli edifici e delle strutture scolastiche, e un ammontare massimo di cofinanziamento statale a 60.000 euro. 
IN ALLEGATO, LE SLIDE DEL MINISTERO, CON LA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE PER ENTE
 

FONDO PROGETTAZIONE INSEDIAMENTI PRIORITARI: 110 MILIONI
Il “Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nonché per la project review delle infrastrutture già finanziate”  è stato istituito dal Nuovo Codice dei Contratti e finanziato dal Fondo Investimenti 2016 con 500 milioni.
Il decreto del Ministro Delrio, firmato in queste ore, assegna 110 milioni di euro per il triennio dal 2018 al 2020, ripartiti in 25 milioni per il 2018; 35 milioni  per il 2019 e 50 milioni per il 2020.
 
Le risorse sono state assegnate in questo modo:
–      30 milioni di euro alle 15 Autorità di sistema portuale.
Il Decreto di riparto è stato predisposto attraverso la ricognizione dei fabbisogni delle singole Autorità di Sistema Portuale, valutato dalla Direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali del Ministero e da Ram, condiviso alla Conferenza nazionale dei presidenti.
–      25 milioni di euro alle 14 Città Metropolitane;
con una quota fissa di 800.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale sia alla popolazione (65%) che alla superficie territoriale (35%);
–      30 milioni ai 14 Comuni capoluogo di Città Metropolitane
con una quota fissa di 1.200.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale sia alla popolazione (65%) che alla superficie territoriale (35%);
–      25 milioni ai 36 Comuni capoluogo di Regione o di Provincia autonoma,
(non ricadenti in Città Metropolitana) o con popolazione superiore ai 100.000 abitanti.
Con una quota fissa di 200.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale sia alla popolazione (65%) che alla superficie territoriale (35%).
 
Le risorse destinate alle Città Metropolitane, ai Comuni capoluogo di Città Metropolitana e agli altri Comuni  andranno utilizzate prioritariamente per la predisposizione dei Piani Strategici Metropolitani (Psm) e dei Piani urbani della mobilità sostenibile (Pums).
Per chi ha già redatto i Psm o i Pums o già affidato l’incarico per la loro realizzazione, le risorse andranno utilizzate per la predisposizione di Progetti di Fattibilità o di Project Review riferiti ad opere contenute in tali strumenti di pianificazione o comunque di prioritario interesse nazionale, cioè coerenti con le strategie della nuova politica di pianificazione infrastrutturale e con i fabbisogni infrastrutturali individuati nell’Allegato al Def 2017.
Sono ammissibili solo le spese sostenute a valere su contratti e obbligazioni giuridicamente vincolanti stipulati dopo l’emanazione del decreto.

Documenti allegati:

Investimenti strade: la Conferenza Stato Città vara il riparto del fondo del Ministero delle Infrastrutture

Il 31 marzo 2018 è il nuovo termine per l’approvaizone dei bialanci. La decisione è stata presa nella riunione della Conferenza Stato Città del 7 febbraio scorso  presieduta dal Sottosegretario gli Affari Regionali Gianclaudio Bressa. 
La Conferenza ha inoltre è stato approvato il Decreto Ministeriale che ripartisce il fondo pluriennale di 1 miliardo 620 milioni previsto dalla Legge di Bilancio 2018, voluto dal Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio per gli interventi straordinari di manutenzione delle strade provinciali e metropolitane.
Il decreto, che trovate in allegato, riporta nell’ultima pagina la tabella con la ripartizione dei fondi per enti per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023, effettuata dal Ministero in base a criteri relativi a chilometri di strada in gestione, livelli di incidentalità e rischio idrogeologico.
“Si tratta – commenta il Presidente dell’Upi Achille Variati – di un fondo di 1 miliardo 620 milioni per interventi straordinari di manutenzione delle strade provinciali, risorse aggiuntive che come Upi ci siamo conquistati grazie alla collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e che ci permettono di impostare una prima programmazione pluriennale, pur sempre insufficiente, che prevede 120 milioni nel 2018 e 300 milioni per ogni anno dal 2019 al 2023. Abbiamo alle spalle anni di mancanza totale di manutenzione, che ci hanno costretto ad intervenire con misure che certo non favoriscono il diritto alla mobilità, dalle chiusure di migliaia di tratti di strada all’apposizione di limiti di velocità minimi – conclude Variati – Questi fondi sono un primo passo importante”.

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Sicurezza stradale: alle Province 35 milioni per i ponti del Po

Per mettere in sicurezza nove ponti sul fiume Po, dall’Emilia Romagna alla Lombardia al Piemonte, le Province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Cremona, Mantova, Pavia, Cuneo, Alessandria e Vercelli avranno a disposizione in totale 35 milioni. La decisione nasce dall’intesa raggiunta oggi in Conferenza Unificata, con l’assegnazione delle risorse per interventi di emergenza per le infrastrutture stradali sul fiume Po che erano state previste dal decreto fiscale approvato nel dicembre scorso.
 
“Si tratta – sottolinea Achille Variati, Presidente dell’Upi – di risorse essenziali che serviranno a porre fine a gravi situazioni di emergenza. Parliamo di ponti che si è stati costretti a chiudere o su cui sono in vigore ordinanze restrittive del transito: un danno sia per i cittadini sia per le imprese. Con questi fondi – aggiunge il Presidente dell’Upi – inizia l’opera di messa in sicurezza di tutta la rete viaria provinciale, che vedrà le Province impegnate da qui ai prossimi sei anni in un piano complessivo di rifacimento della viabilità, grazie al fondo di 1,6 miliardi stanziato nella legge di bilancio 2018. Un piano che avrà riflessi positivi immediati non solo sulla vita dei cittadini, che si vedranno restituiti servizi essenziali, ma sull’economia locale, grazie alle migliaia di cantieri che nei prossimi anni si apriranno sui territori. Proprio su questi temi come Upi intendiamo aprire da subito un confronto con le forze economiche e sociali”.
 

I 35 milioni sono così ripartiti:

 













PONTE

Importo

Provincia

Ponte Colorno

6.000.000

Parma e Cremona

Ponte Verdi

6.000.000

Parma e Cremona

Ponte Dosolo Guastalla

3.785.635

Mantova e Reggio Emilia

Ponte Castelvetro

7.571.270

Piacenza e Cremona

Ponte Pieve Porto Morone

5.586.080

Pavia

Ponte della Becca

1.514.255

Pavia

Ponte della Gerola

2.801.370

Pavia

Ponte Cardè

454.280

Cuneo

Ponte Trino Vercellese

1.287.110

Vercelli e Alessandria

 
 
 
 
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Provincia Modena, Viabilità, 100 tratti con limiti e divieti. Muzzarelli:”situazione ingestibile, più autonomia”

Sono oltre 100 i tratti di strade provinciali modenesi dove la Provincia ha introdotto limitazioni al traffico a causa del degrado del fondo che si traducono in quasi 200 chilometri con limiti di velocità per motivi di sicurezza, oltre cinque chilometri di strade  chiuse al transito per frana e 24 chilometri con divieto di transito a mezzi a due ruote.

E’ questa la fotografia del dissesto della rete di oltre mille chilometri di strade provinciali modenesi (vedi comunicato n. 316) denunciato, lunedì 31 luglio, nel corso di un incontro in Provincia con le associazioni di categoria del tavolo dell’economia, sindaci, parlamentari e consiglieri regionali, voluto dal presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli.

 «I prelievi dello Stato – ha evidenziato Muzzarelli – anche quest’anno arriveranno a 37 milioni su circa 61 milioni di entrate dell’ente; dal 2103 abbiamo versato allo Stato oltre 125 milioni di euro provenienti dalle imposte pagate dai cittadini modenesi, in particolare automobilisti, visto che si tratta di quote di Rcauto e di Ipt, che avrebbero tutto il diritto di usufruire di una viabilità adeguata.  Una viabilità in queste condizioni – ha aggiunto Muzzarelli – penalizza un territorio che sta facendo enormi sforzi per uscire dalla crisi e intercettare la ripresa oltre a ridurre i margini di sicurezza, a fronte delle pesanti responsabilità per gli amministratori previste dalla nuova legge sull’omicidio stradale. La situazione delle Province – ha ricordato Muzzarelli – è ormai diventata un caso nazionale che deve esser affrontata dal Parlamento per adeguare il quadro istituzionale al risultato del referendum, senza ritornare alle vecchie Province, ma consentendoci di funzionare. In questi ultimi anni abbiamo assistito a un rinnovato centralismo fiscale e burocratico che penalizza i territori. E bene ha fatto il presidente Bonaccini – ha concluso Muzzarelli – a riaprire con il Governo il confronto sul tema dell’autonomia nei rapporti con lo Stato, un’azione che sosteniamo come territorio».

Nel dettaglio sullo stato delle viabilità, come ha illustrato Alessandro Manni, direttore dell’area lavori pubblici della Provincia, attualmente nel modenese è chiusa al transito, per dissesto idrogeologico, la provinciale 36 tra Serramazzoni e Pavullo, mentre sono chiuse alle due ruote per degrado del fondo la sp 9 a Mirandola, la sp 413 tra Carpi e  Novi, la sp 26 a Pavullo e la sp 7 diramazione Ponte dei Rossi.

Nel corso dell’incontro sono state fornite anche le cifre su quanto servirebbe per restituire alla rete la piena funzionalità: per il ripristino una tantum dei tratti degradati servirebbero quasi 60 milioni, per mantenere in efficienza la rete servono oltre nove milioni all’anno, prevedendo anche oltre un milione e mezzo all’anno per interventi di manutenzione straordinaria e circa un altro milione e mezzo in media per l’attività di sgombero neve e l’acquisto del sale.

A fronte di queste necessità, di quanto dispone la Provincia? Per manutenzioni, sfalci, tappeti, risagomature e trattamenti superficiali il budget è sceso dagli oltre sei milioni all’anno del 2004 al milione e mezzo del 2016.

Per il 2017 le risorse a disposizione sono leggermente aumentate solo grazie alla vendita di immobili di proprietà, ma comunque insufficienti.

E aderendo a una campagna di denuncia promossa dall’Unione delle Province d’Italia (Upi), Muzzarelli nelle scorse settimane ha presentato un esposto cautelativo alla Procura della Repubblica e Prefettura di Modena e alla Corte dei conti di Bologna sulla situazione finanziaria dell’ente, dove Muzzarelli ha giudicato i prelievi una violazione della Costituzione, nonché del principio di buon andamento della pubblica amministrazione, riprendendo una recente relazione della Corte dei Conti che ha giudicato i tagli alle Province «illegittimi e irragionevoli, tali da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni istituzionali».

Documenti allegati:

Provincia Terni, viabilità: sbloccato fondo Anas per messa in sicurezza ponti danneggiati da sisma

I ponti danneggiati dalle scosse di terremoto dei mesi scorsi saranno oggetto di interventi di consolidamento e messa in sicurezza stradale. L’amministrazione provinciale, nell’ambito delle proprie competenze e in coordinamento con Regione Umbria e protezione civile, ha infatti ottenuto il via libera per un fondo di oltre 700mila euro dall’Anas per l’esecuzione di interventi urgenti di messa in sicurezza e ripristino della viabilità delle infrastrutture stradali interessate dagli eccezionali eventi sismici. I fondi rientrano nel pacchetto emergenza previsto per il terremoto nelle regioni di Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo. I lavori saranno eseguiti con urgenza, così come previsto dai protocolli di intervento stilati per le aree colpite dal sisma. Cinque le strade interessate ai progetti di sistemazione esaminati nel corso dell’incontro definitivo svoltosi ieri nella sede della Provincia di Ascoli Piceno ed indetto dal Dipartimento della Protezione civile. Si tratta della SP 8 Amelia-Orte, della SR 418 Spoletina, della SP 31 di Giove, della SP 113 Tiberina e della SR 205 Amerina. Le aree territoriali interessate sono quelle ricadenti nelle zone di Acquasparta, Amelia, Giove e parte dell’amerino.

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