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Introdurre anche il Italia la flessibilità UE

Individuare una serie di misure per adattare le modifiche al Patto di stabilità, introdotte a livello europeo, anche al Patto di stabiltà interno.

E’ quanto auspicano Leonardo Domenici, Presidente dell’Associazione dei Comuni italiani (ANCI) e Fabio Melilli, Presidente dell’Unione delle Province (UPI).

‘’Visto che in sede europea sono stati introdotti criteri di maggiore flessibilità rispetto al Patto di stabilità, i Comuni e le Province italiane – affermano i due Presidenti – tornano a chiedere la introduzione di criteri analoghi anche per quanto riguarda il Patto di stabilità interno. Si tratterebbe – spiegano – di individuare una serie di interventi per adattare le nuove regole anche ai Comuni e alle Province’’.

In sostanza, secondo Domenici e Melilli, ‘’visto che a livello europeo gli Stati membri possono recuperare negli anni eventuali sforamenti, riteniamo che possano essere eliminate le attuali sanzioni previste dalle norme. Inoltre – proseguono – dovrebbero essere esclusi definitivamente dal rispetto dei vincoli del Patto tutti i piccoli Comuni fino a 5.000 abitanti e le Unioni di Comuni’’. Infine Melilli e Domenici richiedono che, dal complesso delle spese ‘’siano escluse quelle sostenute dagli Enti locali a fronte del decentramento amministrativo e per gli investimenti’’.

 

Il giudizio dell’Upi : “Territori esclusi dalle politiche di sviluppo”

“A causa dell’assenza dei rappresentanti dei Comuni, in polemica per gli stanziamenti assegnati agli interventi sullo smog, non ci è stato possibile esprimere le nostre posizioni sul decreto legge sulla competitività. Non abbiamo, cioè, potuto comunicare al Governo la nostra posizione critica per un provvedimento che esclude i territori, volano dello sviluppo del Paese, dagli interventi di rilancio della competitività”.

E’ il commento che ha voluto rilasciare il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, al termine della riunione della Conferenza Unificata, sospesa per l’Assenza dell’Anci, che avrebbe dovuto aprire l’esame del decreto legge sulla competitività. “Ci asteniamo dal giudicare le parti del provvedimento che non ci coinvolgono direttamente – ha aggiunto Melilli – ma non possiamo non rimarcare che il provvedimento presenta una struttura centralistica nella definizione degli interventi a favore dello sviluppo locale, in particolare per quanto riguarda gli interventi per il turismo e per le infrastrutture. Questo, quando tutti, dal Presidente della Repubblica al Presidente della Confindustria, non fanno che ricordare quanto la ripresa del Paese dipenda dal rilancio della competitività dei sistemi locali”.

“Alla riunione di oggi eravamo pronti a presentare le proposte che riteniamo determinanti al Governo. Si tratta  della costituzione di uno speciale Fondo rotativo per lo sviluppo locale,  per il finanziamento degli interventi finalizzati al rilancio produttivo e alla salvaguardia dei livelli occupazionali, con una dotazione pari a 50 milioni di euro; della richiesta di incentivi, con interventi diretti mirati a supportare gli investimenti, alle Province che riescano, entro il termine fissato del 30 giugno 2006, ad individuare i nuovi gestori del sistema idrico integrato; della destinazione di finanziamenti a favore di interventi mirati alla valorizzazione delle fonti rinnovabili e al risparmio energetico.

Sono questioni che noi riteniamo fondamentali – ha concluso Melilli –  per questo abbiamo chiesto al Ministro La Loggia di riportare all’ordine del giorno della Conferenza il provvedimento, prima che ne inizi la discussione in Parlamento”.

Melilli:”Coinvolgere le Autonomie locali per rilanciare la categoria”

Sottoscrivere un patto tra le Autonomie locali, una alleanza strategica per il rilancio della figura del Segretario comunale e provinciale.

E’ stata la richiesta presentata nel corso della Assemblea Nazionale dei Segretari comunali e provinciali riunita in Campidoglio a Roma.

Negli interventi che si sono succeduti è emerso chiramente lo stato di profonda incertezza della categoria, causato anche dal blocco delle assunzioni introdotto dalla Finanziaria 2005 che non permette alle Autonomie locali di incrementare nei propri organici queste nuove figure professionali.

 Da qui, l’appello dei Segretari a dare vita ad un patto che possa favorire il rilancio della categoria, appello al quale hanno risposto positivamente Upi e Anci.

Il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli ha evidenziato l’importanza del Segretario, “una figura – ha detto – che deve essere valorizzata, non marginalizzata. Questa operazione deve partire da subito, con il coinvolgimento diretto di tutto il mondo delle autonomie locali, cui deve continuare ad essere garantita la gestione di tutto il sistema”.

“Siamo pienamente disponibili – ha detto il Presidente dell’ANCI, Leonardo Domenici –  a stabilire una forte intesa per il rilancio e la riqualificazione di queste figure professionali. Fondamentale in questa operazione – ha detto – è il ruolo dell’aggiornamento e della formazione del Segretario comunale e provinciale, per valorizzare quella professionalità che sono in grado di garantire al nostro Paese”.

Mauro Guerra, Coordinatore Nazionale Unioni di Comuni ANCI ha sollevato la questione del ruolo del Segretario nel contesto dei Piccoli Comuni. “Nella realtà dei Comuni minori – ha detto – è necessario valorizzare questa figura come una risorsa, e non come un aggravio economico, un motivo di spesa per i Comuni più piccoli.
 

Melilli scrive al Ministro Baccini:”Provvedimento incomprensibile”

Il blocco delle assunzioni dei segretari provinciali e comunali, previsto dalla legge finanziaria del 2005, è incomprensibile e in contrasto con il principio di autonomia organizzativa e finanziaria degli Enti locali.
Lo scrive oggi il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, in una lettera indirizzata al Ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini, per chiederne un intervento risolutivo.
“Il blocco – scrive il Presidente Melilli – è incomprensibile, perché i costi per la retribuzione dei segretari comunali e provinciali sono a totale carico degli Enti locali che sono comunque tenuti al rispetto delle norme del patto di stabilità previste dalla stessa legge finanziaria.
In questo modo si impedisce alle Province e ai Comuni senza segretario di coprire le sedi vacanti, in pieno contrasto con il principio dell’autonomia organizzativa e finanziaria di ogni ente.
Il vincolo imposto – aggiunge nella missiva Melilli – riguarda anche i giovani segretari, che stanno completando il corso di formazione per l’accesso all’albo, che vedrebbero pertanto vanificata una loro legittima aspettativa”.
 Il Presidente Melilli chiede quindi al Ministro Baccini di intervenire al più presto per “trovare quanto prima una soluzione adeguata e porre rimedio alla questione”.

 

 

Presentato in Provincia il progetto formativo di sostengo all’export . Torchio: “Sostenere le nostre imprese all’estero”

Presnetato , presso la Sala Consiglio della Provincia di Cremona, il corso di formazione rivolto all’internazionalizzazione delle imprese cremonesi sui mercati esteri nella filiera agroalimentare , agrimeccanica e zootecnica, in particolar modo verso i Paesi dell’Est (oltre a Cina, Russia, Area Meda).
Il progetto, a sostegno dell’economia locale, è stato promosso e cofinanziato dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Cremona, dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero e dalla Regione Lombardia, nell’ambito dell’Accordo di Programma sottoscritto dal Ministero delle Attività Produttive e la Regione Lombardia.
L’iniziativa, di cui l’ICE ha curato e realizzato i contenuti formativi e didattici del corso, è rivolta alle  piccole e medie imprese della filiera agro-alimentare, agri-meccanica e zootecnia, con l’obiettivo di permettere di acquisire tutte quelle conoscenze e competenze necessarie per operare con efficacia in un mercato sempre più globale.
Il corso, destinato ad imprenditori, dirigenti e quadri d’azienda, prevede inizialmente una fase d’aula di circa tre mesi ed una successiva di due mesi, dove verrà realizzato un business plan relativamente ad un mercato di sbocco precedentemente individuato dalle aziende. La terza fase, di altri due mesi, verterà sull’elaborazione di tematiche economiche-commerciali tra cui opportunità di business, aspetti normativi, fiscali ed amministrativi, tecniche di negoziazione.  Nell’ultima fase, quella maggiormente operativa, sono previste visite nei paese oggetto degli studi ed organizzazione di incontri d’affari con la collaborazione degli uffici ICE nei paesi prescelti.
“Lo sviluppo integrato e sostenibile del territorio e la sempre maggiore concorrenza internazionale, impone di ricorre sempre più a strumenti quali innovazione, formazione e ricerca” – ha precisato il presidente della Provincia, on. Giuseppe Torchio – “Per questo stiamo attivando tutte le possibili iniziative, in accordo sinergico con le realtà istituzionali, categorie economiche ed imprenditori, per facilitare la competizione delle nostre aziende sul mercato globale. Questo si coniuga alla notizia positiva che va ad identificare Reindustria quale Agenzia Territoriale d’Area provinciale, grazie alla sintesi e alle sinergie attivate tra sfera pubblica e privata, mondo economico ed Associazioni di categoria. Noi non possiamo, infatti, assistere all’involuzione economica dovuta alla congiuntura attuale che ingessa l’economia locale, che vede il nostro territorio penultimo in Lombardia per l’export. Per far fronte a questo, per esempio, abbiamo attuato il Progetto Mediterraneo, con la presenza di più soggetti istituzionali pubblici e privati, dedicato alla cooperazione per lo sviluppo sostenibile del settore agroalimentare nel bacino del Mediterraneo oltre al censimento delle imprese della filiera agroalimentare, agrimeccanica e zootecnica del nostro territorio.
“Per questi motivi  – ha continuato il Presidente Torchio  – abbiamo avviato un progetto formativo di estrema importanza per la provincia, che vede coinvolti soggetti istituzionali di assoluto rilievo nel panorama economico italiano. Va rilevato, inoltre, come questa iniziativa pilota sia la seconda in assoluto attivata in Italia, grazie anche alla collaborazione diretta con l’ICE. Le nostre imprese stanno risentendo della negativa congiuntura attuale, in un’epoca economica post-industriale contraddistinta da una fase di transizione da un mercato chiuso ad uno libero e globalizzato, ma con regole che, se non saranno rispettate da tutti, danneggeranno soprattutto le nostre piccole e medie imprese. Si tratta quindi di sostenere, anche con azioni formative, gli imprenditori, elaborando per ogni impresa progetti mirati all’export. Ciò va a completare il disegno di sviluppo sostenibile che abbiamo ipotizzato per il nostro territorio, integrando il sistema-impresa cremonese con quello europeo ed internazionale, evitando i riflessi negativi dei dumpings socio-economici ed alimentando, invece, i possibili partenariati, in grado di portare benefici per il mercato globale stesso. Un agire che ricalca le linee guida del nostro “Patto per lo Sviluppo”.
Il Presidente della Camera di Commercio di Cremona ha precisato come: “vi sia l’esigenza di un’azione integrata di formazione e di affiancamento alle aziende per poter loro consentire di affacciarsi in modo sempre più adeguato sui mercati esteri. I dati, oggi parlano chiaro: nell’ultimo anno si sono importate merci per un valore di oltre 2.160 milioni di euro ed esportate per 1.537 mil/eur con una piccola contrazione rispetto all’anno precedente. L’attuale contesto economico è caratterizzato da continui mutamenti che, se da un lato portano alla creazione di sempre nuove opportunità, dall’altro possono costituire un ostacolo operativo se non ci si muove sui mercati esteri con la necessaria competenza e con le opportune conoscenze delle relative procedure e normative che li governano”.
Nel dibattito, a sostegno del progetto presentato e a supporto dello strumento della formazione per le PMI quale leva per la crescita economica, sono intervenuti, tra gli altri, il Consigliere regionale e Presidente di Artigiancassa, Gianni Rossoni, il Sen. Lamberto Grillotti, il segretario della UIL Cremona, Mino Grossi.
Sono poi intervenuti, coordinati dall’Assessore Provinciale, Agostino Savoldi, per le relative parti tecniche e di settore il dr. Giampaolo Chiappini Carpena, direttore sede regionale per la Lombardia e Coordinamento Nord Italia dell’ICE, il dr. Giorgio Gandellini, project manager dell’iniziativa ed il dr. Angelo Marioni, responsabile dei rapporti internazionali della Direzione Generale Formazione, Istruzione e Lavoro della Regione Lombardia.

 

In occasione della “giornata della donna”, l’assessorato alla Pari Opportunità della Provincia di Lecce ha attivato un forum sul tema della genitorialità

Tutti coloro che vorranno possono condividere la propria esperienza e stimolare una riflessione sul difficile ruolo della donna che lavora, sospesa tra figli, marito, vita personale e professionale.
Il precario equilibrio tra le varie situazioni e l’entusiasmo quotidiano per affrontarli saranno gli argomenti principali del dibattito on-line, incentrato su questa nuova sfida della vita in “rosa” e sul complesso e paziente impegno con i figli per essere presenti, capire, ascoltare ed accompagnare.
I contributi potranno essere inviati, alla promotrice dell’iniziativa, la vice presidente della Provincia di Lecce, con delega alle Pari opportunità, Loredana Capone al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected].
I migliori cinque contributi verrano premiati con delle targhe ricordo.
Il forum sarà attivo per tutto il mese di marzo e potrà essere visionato all’indirizzo www.provincia.le.it/esseregenitori

Il Consiglio Nazionale della Lega Calcio accoglie la candidatura avanzata dalla Provincia di Lecce.

La Provincia di Lecce, in collaborazione con l’U.S. Lecce, organizzerà le Finali del Campionato Primavera Tim 2004/2005 che si terranno nel Salento dal 2 al 9 giugno prossimo.

Le richieste presentate all’On. Violante e all’On. Giorgetti

Proseguono gli  incontri richiesti dall’Unione delle Province d’Italia, per sottolineare il grave stato di crisi dei bilanci delle Province e chiedere modifiche alla legge finanziaria, in particolare per quanto attiene le nuove norme sul patto di stabilità interno.
Il Vice presidente della Provincia di Bologna, Andrea De Maria, e il Consigliere della Provincia di Livorno, Maurizio Zingoni, responsabili finanza per l’Upi, hanno incontrato oggi il Capogruppo dei Ds alla Camera, On. Luciano Violante, insieme agli onorevoli Michele Ventura e Arnaldo Mariotti,  e il Presidente della Commissione bilancio della Camera, On. Giancarlo Giorgetti.
 
“Con questi incontri – hanno detto De Maria e Zingoni – abbiamo voluto portare all’attenzione del Parlamento la situazione di grave emergenza che stanno vivendo molte Province italiane, impossibilitate a chiudere i bilanci a causa delle modifiche al patto di stabilità introdotte dalla finanziaria. Le proposte che abbiamo presentato – hanno ribadito – non mirano a mettere in discussione l’impianto complessivo della finanziaria, che pure l’Upi non ha condiviso, ma ad affrontare nel quadro dato, problematiche assolutamente inderogabili.”

Le richieste, in particolare, riguardano l’esclusione dal patto di stabilità delle risorse derivate dai trasferimenti dello Stato o delle Regioni per le funzioni o a seguito del decentramento amministrativo per opere pubbliche, l’esclusione delle spese per gli investimenti e l’abrogazione della norma che introduce la riduzione del tasso di indebitamento dal 25% al 12%.

“Abbiamo avuto chiari segnali di comprensione sia da parte dell’On. Violante che dell’On. Giorgetti – hanno detto De Maria e Zingone al termine degli incontri.-  Entrambi, infatti, hanno ribadito di comprendere le preoccupazioni delle Province e di condividere almeno in parte le nostre richieste. Per questo il Presidente Violante si è impegnato a nome dei DS a presentare in aula, la prossima settimana, emendamenti che affrontino le problematiche segnalate dell’Upi, e il Presidente Giorgetti ha assicurato massima attenzione in sede di dibattito della Commissione competente, che dovrebbe svolgersi a partire dalla prossima settimana”.

Virtuosità dell’ente: come considerare le somme restituite allo Stato

Si riporta di seguito la chiarificazione del Ministero dell’Economia circa il calcolo della spesa media procapite, elemento utile ai fini della virtuosità dell’ente, nel caso in cui la Provincia abbia restituito allo Stato somme non recuperate sui trasferimenti statali a vario titolo.

“Codesta Provincia, con e-mail del 14 febbraio 2005, ha sollevato alcune problematiche nell’applicazione del patto di stabilità interno per l’anno 2005 relativamente alla individuazione della “virtuosità” dell’ente e alle spese per le elezioni del Consiglio Provinciale da restituire ai comuni.
In particolare, per il primo quesito, viene segnalato che nel determinare la spesa media pro-capite del triennio 2001-2003 – basata sui pagamenti correnti sostenuti dall’ente in tale periodo (art. 1, comma 22 della legge n. 311 del 2004) – tra le spese erogate nel 2003 sono registrati pagamenti per circa € 67,6 milioni a favore del Ministero dell’interno per la restituzione di somme non recuperate sui trasferimenti statali a titolo di maggiori gettiti per addizionale ENEL, per imposta RC Auto e per Imposta Provinciale di trascrizione nonché per il costo del personale ATA, in applicazione dell’articolo 31, commi 12, 13 e 14, della legge n. 289 del 2002.
Tale consistente quota di pagamenti correnti a favore dello Stato fa crescere la spesa media pro-capite del triennio 2001-2003 della Provincia che, quindi, risulta essere superiore alla spesa media pro-capite per la propria classe di riferimento stabilita dal D. M. del 26 gennaio 2005
. Ciò determina, sulla base di quanto disposto dal comma 22 della legge finanziaria 2005, che l’obiettivo programmatico 2005 di codesta Provincia viene determinato incrementando il complesso delle spese, di cui al comma 24 della citata legge finanziaria, del 10% anziché dell’11,5% qualora i pagamenti in questione non fossero stati considerati nella base di calcolo.
Al riguardo, si ritiene che
, data la particolare natura della spesa che è stata erogata sulla base della norma sopra citata, le erogazioni in questione possono non essere considerate ai fini dell’applicazione del comma 22 dell’art. 1 della legge finanziaria 2005.


In ordine alla seconda problematica relativa alle spese per l’elezione del Consiglio Provinciale da restituire ai Comuni, non risulta chiaro se la richiesta di sterilizzazione di tali spese sia rivolta per l’applicazione del comma 22 o del comma 24.
Qualora fosse il primo caso
, la richiesta non può trovare un accoglimento positivo in quanto non ha rilevanza il trasferimento verso AA.PP. mentre, nel secondo caso, le spese possono essere portate in detrazione se figurano – come rilevabile dalla lett. d) del comma 24 – quali trasferimenti.

   

 

Neolaureati in aziende maceratesi con ‘assegni’ della Provincia

Cinquantasette giovani neolaureati stanno per essere inseriti in aziende o associazioni Onlus del maceratese, usufruendo degli “assegni di ricerca” concessi dalla Provincia di Macerata.

I loro progetti, tutti della durata di sei mesi, erano stati presentati entro il novembre scorso in risposta al bando emanato dall’assessorato provinciale alle Politiche del lavoro nell’ambito degli interventi finanziabili con il Fondo sociale europeo.

Ai giovani, ammessi in base alla graduatoria stilata da un apposito nucleo di valutazione, sarà ora corrisposto un assegno mensile di 750 euro per la propria esperienza lavorativa.

Si tratta di laureati in Economia bancaria (7), Giurisprudenza (6), Lettere e Filosofia (7), Lingue straniere (4), Scienze politiche (4), Biologia (4), Scienze biologiche (4), Economia e commercio (3), Ingegneria (2), Psicologia (2), Chimica (2), Scienze naturali (2), Conservazione dei beni culturali (2), Fisica (1), Scienze geologiche (1), Scienze della comunicazione (1), Scienze ambientali (1), Sociologia (1), Matematica (1), Assistente sociale (1), Scienze agrarie (1).

Le aziende che ospiteranno i singoli progetti di ricerca sono dislocate in diciotto Comuni della provincia: Macerata, Civitanova Marche, Recanati, Tolentino, San Severino, Corridonia, Potenza Picena, Porto Recanati, Camerino, Treia, Pollenza, Appignano, Montecosaro, Castelraimondo, Urbisaglia, Fiuminata, Montelupone e Belforte del Chienti.

Spiccano i nomi di industrie importanti come “Guzzini” e “Clementoni”, ma anche di consorzi e società di servizi, come ad esempio “Contram SpA”. Sei sono le cooperative sociali, quattro le associazioni Onlus. Numerose le imprese che operano nei settori del turismo e dell’ambiente.

Centocinquanta sono state le domande presentate agli uffici della Provincia per l’adesione all’iniziativa.

I neolaureati ammessi sono residenti a Macerata (18), Tolentino (9), Civitanova (6), Recanati (4), Camerino (4), Potenza Picena (3), Montelupone (2), Cingoli (2), Fiuminata (2), Treia (1), Morrovalle (1), Corridonia (1), Visso (1), San Severino (1), Serravalle di Chienti (1) e Castelraimondo (1).

Ma di cosa si occuperanno questi giovani “borsisti”? I progetti sono fra i più vari: si va dalla creazione del primo Osservatorio regionale delle fonti rinnovabili o dell’Osservatorio sul turismo in campagna fino alla realizzazione di un archivio informatico provinciale di tutti gli antichi mestieri diffusi sul territorio. A Civitanova Marche verrà riordinato l’archivio storico comunale (anni 1913-1948). C’è poi chi effettuerà uno screening sull’applicazione della normativa per l’abbattimento delle barriere architettoniche; chi approfondirà gli aspetti scientifici del recupero delle bucce d’uva per la “produzione di estratti ad alto contenuto di resveratrolo per il settore nutraceutico”; oppure chi progetterà barriere antirumore con l’utilizzo di materiale a basso impatto ambientale. Molti altri progetti riguardano i settori enogastronico, turistico, ambientale, sociale, finanziario, fiscale, del commercio elettronico e così via.

La graduatoria è consultabile sul sito www.formazionelavoro-mc.it.

Per informazioni: 0733.248315.

 

Slitta al 31 marzo l’approvazione dei bilanci delle Province

Convertito il d.l. 314/04, il cosidetto “milleproroghe”.

Tra le principali novità lo slittamento dei termini al 31 marzo per l’approvazione del bilancio di previsione 2005.

Ulteriore proroga (al 31.4.05) per la comunicazione, da parte degli enti locali, al CIPE e alla Cassa Depositi e Prestiti per l’accesso al fondo previsto dal comma 27 dell’art. 1  della legge finanziaria (spese in conto capitale).

Specificate, inoltre, le modalità di individuazione degli destinatari dei contributi suddetti.

Upi: “Situazione paradossale, chiediamo un incontro urgente”

Le Province italiane tornano a chiedere un intervento urgente del Governo per modificare le regole del patto di stabilità stabilite dalla finanziaria 2005.

Lo ha stabilito oggi l’Ufficio di Presidenza dell’Upi, che ha votato all’unanimità un ordine del giorno nel quale si ribadisce lo stato di gravissima sofferenza dei bilanci delle Province e la impossibilità per molti Enti, di rispettare il patto si stabilità.

A rendere ancora più urgente un nuovo incontro, un episodio recente che ha acuito le preoccupazioni dell’Upi: nei giorni scorsi il Governo ha presentato alla Commissione Bilancio del Senato un emendamento che accoglieva, seppure in minima parte, le richieste presentate dall’Upi. Emendamento che il Presidente della Commissione ha respinto, adducendo la mancanza della necessaria copertura finanziaria. “E’ paradossale – ha detto il responsabile finanza dell’Upi, Andrea De Maria – che si arrivi a definire un provvedimento e non se ne accerti la copertura finanziaria”.
“Al di là dell’episodio in sé – ha proseguito De Maria – vogliamo sottolineare che l’emendamento proposto dal Governo comunque non ci soddisfaceva, perché mirava solo ad escludere dal tetto previsto dal patto di stabilità le spese sostenute a fronte di trasferimenti a decorrere dal 2004. Una proposta che corrisponde solo in parte alle stesse posizioni manifestate dal Governo nel recente incontro con la Presidenza Upi”.

Le richieste di modifica ritenute dalle Province inderogabili sono infatti : l’esclusione dal patto di stabilità delle risorse derivate dai trasferimenti dello Stato o delle Regioni per le funzioni o per opere pubbliche a seguito del decentramento amministrativo, l’esclusione delle spese per gli investimenti e la riduzione del tasso di indebitamento, che è stato portato dal 25% al 12%.

“Avevamo avuto su questi temi un preciso impegno – ha concluso il presidente dell’Upi Fabio Melilli –  l’assicurazione  che il Governo, compreso il problema, si sarebbe assunto la responsabilità di trovare una soluzione adeguata. Le risposte che abbiamo avuto fino ad oggi sono del tutto insoddisfacenti. Per questo nell’Ufficio di Presidenza abbiamo deciso di chiedere un nuovo incontro urgente di chiarimento con il Governo e con i Gruppi parlamentari, e di promuovere una Assemblea straordinaria delle Province, per aprire il confronto su questa emergenza e sul tema della finanza locale in generale”. 


 

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