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Presentato nella Capitale lo stand che le quattro Province gestiranno alla Bit di Milano

L’Abruzzo del turismo promuove la sua immagine esaltando i gioielli ambientali e le migliori tipicità della tavola.

E’ il massaggio lanciato il primo febbraio scorso a Roma dai quattro presidenti delle Province abruzzesi, Giuseppe De Dominicis, Stafania Pezzopane, Ernino D’Agostino e Tommaso Coletti, che nella sala “Leonina” del residence Ripetta hanno presentato alla stampa specializzata i contenuti dello stand che dal 12 al 15 febbraio prossimo l’Unione delle Province italiane-Abruzzo allestirà alla Borsa internazionale del turismo di Milano. In quella, cioè, che è la principale rassegna continentale dedicata al tempo libero e alle vacanze.
Un messaggio che ha trovato il sostegno anche del presidente del Parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, Walter Mazzetti, arrivato nella Capitale per testimoniare «come proprio le aree protette, che coprono qualcosa come il 33% del territorio regionale, rappresentino il valore aggiunto nella strategia di comunicazione e promozione dell’Abruzzo».
«La scelta di promuovere insieme l’Abruzzo, dopo un’intensa opera di ascolto del territorio fatta in queste settimane, va nella direzione di rendere competitiva l’offerta turistica del territorio della regione, affermando una linea di promozione del “Prodotto Abruzzo” ispirata alla tipicità, in sintonia con le peculiarità dei territori e le espressioni culturali, artistiche ed eno-gastronomiche più autentiche. Ed esaltando, nello stesso tempo, le esigenze degli operatori del settore» ha detto il presidente dell’Upi Abruzzo, Giuseppe De Dominicis aprendo l’incontro.
All’offerta rappresentata dalle aree protette, hanno sottolineato i presidenti delle Province abruzzesi, passando in rassegna le diverse turistiche dei rispettivi territori, si è aggiunta «nel 2004 l’assegnazione di 11 bandiere blu ad altrettante località costiere. Nessun altro comprensorio turistico, in Europa, può vantare questi numeri, che per l’Abruzzo rappresentano un elemento assolutamente decisivo e strategico per il suo sviluppo economico. Il turismo è la seconda voce del Pil abruzzese: le 7.138 imprese turistiche registrate occupano stabilmente 30mila addetti». A sottolineare la novità rappresentata dalla promozione congiunta delle quattro Province abruzzesi, è arrivato il plauso del presidente nazionale dell’Upi, Fabio Melilli, che attraverso il direttore generale  Piero Antonelli, presente all’incontro romano, ha espresso «totale approvazione per questa nuova esperienza che rinnova lo spirito di coesione delle province abruzzesi».

Convegno a Pescara su tutte le novità per gli enti locali

“Legge finanziaria per il 2005, formazione dei documenti di programmazione nell’ente locale” è il tema del convegno che ha radunato nella sala dei marmi della Provincia di Pescara, attorno agli organizzatori dell’Unione delle Province Italiane Abruzzo, decine di amministratori locali, di tecnici, dirigenti e funzionari di Province e Comuni abruzzesi.
L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Ardel Abruzzo, l’associazione dei responsabili dei servizi finanziari degli enti locali, ha passato sotto la lente d’ingrandimento alcuni degli aspetti più significativi collegati allo strumento finanziario per il 2005: le spese correnti e il loro rapporto con il patto di stabilità interno; l’assetto dei trasferimenti erariali; la programmazione e la gestione degli enti locali; la programmazione dei lavori pubblici; le novità sui tributi locali; i controlli esercitati dalla Ragioneria generale dello Stato; i rinnovi contrattuali; la disciplina per l’assunzione del personale; il codice di autodisciplina.


Aperti da un saluto del presidente dell’Unione delle Province Italiane Abruzzo, Giuseppe De Dominicis, moderato da Mario Giaquinto, presidente della sezione di controllo della Corte dei Conti Abruzzo, il convegno è stato introdotto da una relazione del direttore generale della Provincia di Pescara, Mario Collevecchio.
Tra gli interventi, quello del presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, Vito Minerva, di Giovanni Benussi, Giampaolo De Paulis e Vincenzo Limone (ministero dell’Economia), di Giancarlo Verde (ministero dell’Interno), di Ebron D’Aristotile (Provincia di Pescara), di Giovanni Di Pangrazio (Provincia dell’Aquila) e di Francesco Delfino (Provincia di Prato).

Il Presidente Dall’Acqua”fortemente preoccupato”

“Ogni limite ha una pazienza”, diceva Totò scherzando. Scherza molto meno il presidente della Provincia, Pier Giorgio Dall’Acqua, che si dice “fortemente preoccupato per tutti quei lavori di competenza dell’Anas che tardano ad essere conclusi”.
L’indice è puntato non tanto sul compartimento regionale, quanto sui vertici nazionali e l’elenco non è breve.
“C’è stato pieno accordo in questi anni con il compartimento regionale– ha precisato Dall’Acqua – e dove è dipeso dalla Provincia i lavori si sono conclusi, come per la tangenziale Est e la viabilità del nuovo polo ospedaliero di Valle Oppio”.
Non è così, invece, per la Statale 16. Per quanto riguarda il primo stralcio (da S. Biagio di Argenta fino a Ponte Bastia), che vale oltre 59 milioni di euro, la progettazione è stata terminata il giugno 2001, il bando di appalto è stato pubblicato il dicembre 2002 e l’aggiudicazione definitiva è avvenuta nel febbraio 2004. Però i lavori non sono ancora stati consegnati dall’Anas per un problema di contenzioso sugli espropri. La Provincia si è anche resa disponibile a trovare una soluzione tra Anas e associazioni agricole, ma la questione è ora in mano al Tar da cui pende una decisione che rischia di far cominciare da zero tutto l’iter di aggiudicazione.
“Cosa sono 800.000 euro in più – si chiede Dall’Acqua – se un ritardo di anni può comportare una revisione prezzi ben più pesante sul costo finale dell’opera?”.
Le cose, poi, non vanno meglio per il secondo stralcio della Statale 16 (da Consandolo ad Argenta), il cui costo è di oltre 36 milioni di euro.
Anche in questo caso la progettazione è terminata (novembre 2002), è avvenuta la pubblicazione del bando di gara (luglio 2003), così come l’aggiudicazione definitiva. Eppure l’Anas non ha ancora stipulato il contratto con la ditta Rizzani da Eccher, vincitrice dell’appalto.
“Ricordo – ha aggiunto Dall’Acqua – che per la Statale 16 la Provincia ha partecipato alle spese di progettazione con circa 250.000 euro”.
La musica non cambia quando il presidente della Provincia tocca il tasto Cispadana e variante di Migliarino.
A seguito di un’intesa tra Emilia Romagna e Governo che risale al dicembre 2003 e che riguarda il trasferimento alla Regione di lavori e risorse in capo all’Anas, la stessa azienda propone alla Provincia di farsi carico del primo lotto Cispadana (Ferrara Sud – Poggio Renatico) e del secondo stralcio della Migliarino, con trasferimento delle risorse necessarie.
La Provincia accetta e già nel 2004 approva la convenzione, che a tutt’oggi Anas deve ancora sottoscrivere a causa di un rimpallo di responsabilità con il Ministero delle infrastrutture.
Nel frattempo entrambi i cantieri sono fermi.
“Anche qui ricordo – aggiunge Dall’Acqua –  che dove le cose dipendono dalla Provincia vengono puntualmente eseguite, come i lavori sulla Cispadana in corso a S. Carlo e in fase di appalto nel tratto da S. Agostino a Cento”.
La lista si allunga in modo impressionante con l’esempio del tunnel di Porto Garibaldi, per la cui progettazione era stato concordato di suddividere le spese di 1.300.000 euro in parti uguali fra Provincia e Anas.
La Provincia non solo ha messo la propria parte, ma ha anche anticipato la quota Anas. Ma non basta. È praticamente pronta la progettazione definitiva, mentre da Roma non è ancora arrivato il parere su quella preliminare.
Dall’Acqua termina la lunga lista con la Statale Romea (che nelle statistiche rientra tra le prime tre strade più pericolose in Italia), dove nonostante una nota Anas dell’anno scorso rimangono da compiere tutti i lavori più importanti di messa in sicurezza da Lido Spina fino al confine col Veneto, e con la superstrada, dove qualcosa è stato fatto ma non ancora tutto.
“L’elenco è lungo – continua Dall’Acqua – e mi preoccupa perché non vedo risposte concrete”.
Dalla lista ai motivi di un ritmo che si addice più ad un bradipo che ad un’azienda, il passo è breve.
“Mi sono interrogato – prosegue infatti il presidente della Provincia – sulle ragioni e mi sono dato delle risposte: o si tratta di inefficienza, o prende corpo l’ipotesi che i continui annunci di inizio lavori nascondano in realtà un grave problema di mancanza di risorse, oppure la scusa di una burocrazia contorta serve per far perdere tempo e dirottare gli interventi fuori dalla nostra regione”.
“Attendo risposte concrete dal presidente nazionale Vincenzo Pozzi, che sto cercando di contattare da almeno dieci giorni – conclude deciso Dall’Acqua – altrimenti vedrò di informare i sindaci della provincia per prendere altre decisioni”.

 

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Al via il concorso nazionale WWF per premiare iniziative e prodotti turistici sostenibili nell’arco alpino

Il WWF  Italia, con il patrocinio, tra gli altri, dell’Unione Province d’Italia, lancia un concorso nazionale per valorizzare i privati e le amministrazioni pubbliche che operano nell’arco alpino con iniziative e prodotti turistici rispettosi dell’ambiente.
Il “PANDA D’ORO: Diploma per il turismo alpino” vuole premiare i soggetti che si adoperano per la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale delle regioni interessate, la pianificazione dei flussi turistici in particolare nelle aree protette, il recupero e l’uso degli edifici esistenti con criteri ecologici, il disincentivo della mobilità privata a favore dei mezzi pubblici, l’adozione di politiche di gestione  delle piste sciistiche integrate nel miglior modo possibile al paesaggio, tenendo conto degli equilibri naturali e della sensibilità dei biotopi, il  coinvolgimento delle comunità locali nelle decisioni e nelle pianificazioni di attività turistiche.
Tutti questi criteri rientrano pienamente nelle indicazioni del protocollo turismo all’interno della Convenzione delle Alpi, l’accordo internazionale che coinvolge gli otto paesi alpini e l’UE,  che si prefigge di tutelare uno dei più  vasti patrimoni di diversità biologia in Europa visto che le Alpi ospitando ben 30.000 specie animali e 13.000 vegetali
L’obiettivo generale previsto dal protocollo turismo è quello di contribuire, nell’ambito dell’ordinamento istituzionale vigente, a uno sviluppo sostenibile dell’area alpina grazie ad un turismo che tuteli l’ambiente, mediante specifici provvedimenti e raccomandazioni che tengano conto degli interessi della popolazione locale e dei turisti.  Nonostante il nostro paese non abbia ancora ratificato questo protocollo il WWF con il concorso Panda d’oro 2005 intende premiare le realtà che già ora stanno lavorando per un turismo alpino sostenibile.
Il diploma verrà assegnato in seguito all’esame del materiale fornito entro il 31marzo 2005 a:


PANDA D’ORO WWF Italia
Via Orseolo, 12 20144 Milano o inviata via email a: [email protected].
Il bando completo e la scheda di partecipazione sono disponibili sul sito www.wwf.it/alpi

Milano, 1 febbraio 2005
Ufficio stampa WWF Italia Sara Bragonzi tel. 0283133233 [email protected]

Potenziato il servizi di Mobilità Integrata

Divenuta esecutiva la  deliberazione proposta dall’assessore provinciale alle Politiche Sociali Pippo Midolo, è stato disposto il potenziamento del servizio MID (Mobilità Integrata disabili) con l’acquisto di un secondo pulmino.

Il mezzo, il cui costo è di circa 60 mila euro, ha una cilindrata di 2500 cc ed è dotato di pedana elettroidraulica per il sollevamento degli utenti in carrozzina e di dispositivi di ancoraggio rapido per carrozzine.

Il servizio M.I.D. costituisce uno strumento finalizzato ad incrementare il livello di accessibilità alle strutture territoriali, a favorire l’integrazione sociale dei disabili e ad aumentare la opportunità di vita indipendente del disabile, che potrà accedere alle attività lavorative, a quelle scolastiche, a quelle sanitarie e sociali, a quelle culturali e persino a quelle ricreative, senza dover dipendere dal familiare o dal conoscente di buona volontà.


Nello stesso tempo è stato predisposto l’istituzione di altre squadre di personale per garantire il servizio di mobilità anche nei giorni festivi e l’informatizzazione delle procedure di richiesta.
L’automezzo consentirà di ampliare l’utenza che com’è noto è composta di disabili che non hanno la possibilità di spostarsi autonomamente.
I soggetti accreditati usufruiranno del servizio gratuitamente e consentirà loro di essere accompagnati presso centri riabilitativi, sede di lavoro, scuole, centri culturali o per svolgere attività ricreative e tempo libero.
L’autoveicolo disporrà di climatizzatore, sedili regolabili, impianto stereo con microfono, radiotelefono e due estintori
         

Le Province coinvolte nella definizione del Quadro

Nella stesura del Quadro strategico nazionale per la politica di coesione 2007-2013 Governo, Regioni, Province e Comuni lavoreranno in piena collaborazione, già nella fase istruttoria. E’ il risultato raggiunto oggi, nella riunione della Conferenza Unificata, dall’Upi, che ha visto accolta una propria proposta che prevede per l’approvazione del Quadro strategico nazionale, anche il parere delle Autonomie Locali.

“Abbiamo apprezzato – ha detto il Presidente dell’Upi Fabio Melilli nel suo intervento in Conferenza Unificata – il fatto che il Governo abbia condiviso la nostra preoccupazione per la prima stesura del documento, tanto da avere accettato di modificare il testo, accogliendo emendamenti dell’Upi che rendono esplicito il ruolo delle Autonomie locali quali istituzioni strategiche per lo sviluppo del territorio. Grazie alle innovazioni che abbiamo apportato,  siamo riusciti a modificare un documento, la cui impostazione risultava troppo spostata sull’asse Governo – Regioni.”

 

Nessun limite alle collaborazioni coordinate e continuative

L’UPI ribadisce che, secondo quanto stabilito dall’art.1, comma 116, per gli enti locali che hanno rispettato il patto di stabilità nel 2004, non esistono restrizioni sulle assunzioni a tempo determinato o con convenzioni o con contratti di collaborazione coordinata e continuativa.

Allo stesso tempo, si sottolinea che il comma 42 impone particolare attenzione agli incarichi di studio o ricerca, ovvero di consulenze a soggetti estranei all’amministrazione, incarichi che devono essere adeguatamente motivati con espresso riferimento all’assenza di strutture organizzative o professionalità interne all’ente in grado di assicurare i medesimi servizi.

Tale precisazione nasce dalla necessità di fugare ogni dubbio circa la diversità degli incarichi di studio o ricerca dalle cosiddette co.co.co., che si configurano come prestazioni di servizi, che richiedono azioni ripetitive nel tempo e sono funzionali ad integrare, qualificare o sviluppare le attività proprie della struttura responsabile della realizzazioni di prodotti/servizi ben definiti, sia nel risultato che nelle modalità di attuazione, facendo riferimento a quanto previsto nella circolare della funzioni pubblica n.4/04 del 20 luglio 2004.


 

L’augurio del Presidente Melilli a nome delle Province italiane

Le Province italiane seguono con apprensione e guidati da un sentimento di profondo affetto le notizie sulle condizioni di salute di Papa Giovanni Paolo II.

L’augurio del Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, a nome delle Province, è che si possa in breve giungere ad una pronta guarigione, affinché il Santo Padre possa riprendere presto, con il coraggio, la determinazione e la grande vitalità che da sempre Lo accompagnano, la Sua instancabile opera in difesa della pace, delle persone emarginate e sole, dei più deboli.


 

Melilli: “Le Province italiane sono il laboratorio del Paese”

Le politiche di sviluppo della competitività del Paese devono essere fortemente legate alle realtà locali, o si traducono in interventi inefficaci e inattuabili. Lo hanno detto oggi al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, i rappresentanti dell’Unione delle province d’Italia,  nell’incontro al Quirinale che il Capo dello Stato ha concesso ad una delegazione di Presidenti, Assessori e Consiglieri Provinciali, guidati dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli.
“Siamo – ha detto Melilli nel suo saluto al Presidente Ciampi – il vero laboratorio dello sviluppo del Paese: un laboratorio che spesso opera in silenzio, senza grandi pubblicità, senza alzare troppo la voce e lasciando spazio a tutti gli attori coinvolti, che siano le altre istituzioni locali o le loro forze economiche e sociali. Questo perché crediamo fermamente che il recupero della competitività italiana passi dalla capacità di dare vita a solidi sistemi di sviluppo locale, capaci, grazie alla collaborazione tra Regioni, Province e Comuni, di sostenere il tessuto imprenditoriale con gli strumenti necessari ad affrontare la sfida dell’Europa e dei mercati internazionali.”
Melilli ha quindi sottolineato la necessità di coinvolgere le Province nella definizione dei provvedimenti a favore dell’imprenditoria: “Il Governo in questi giorni si appresta a varare un provvedimento sulla competitività del Paese – ha detto al Presidente Ciampi – Noi riteniamo che, qualunque intervento teso ad assicurare al Paese le capacità di competere, e di vincere la sfida dei mercati internazionali, non possa che essere fondato su politiche decentrate, che assegnino un ruolo da protagonista ai sistemi locali e ai nostri territori. A chiedercelo sono gli stessi imprenditori italiani, che, lamentando la mancanza delle infrastrutture, piccole e grandi, ribadiscono la necessità di un sostegno mirato e puntuale nelle nostre realtà.”
Il Presidente Melilli ha voluto toccare anche il tema del rilancio del Mezzogiorno: “Non dimentichiamo il nostro Mezzogiorno – ha detto – Qui lo Stato ha il dovere di essere ancora presente, di assicurare un sostegno, con interventi aggiuntivi e mirati, che permetta di restare al passo e di riprendere la strada dello sviluppo con più ricerca, più tecnologia, più sostegno alle imprese virtuose. D’altronde non vi è altro modo: se il Mezzogiorno resta indietro, l’Italia non può sperare in una ripresa”.
Melilli ha poi concluso il suo discorso ricordando il grande impegno che il Capo dello Stato ha sempre mostrato a difesa della centralità delle comunità locali e dei territori “ Nel nostro lavoro – ha detto – ci conforta avere la certezza che la più alta espressione della Repubblica e della unità del Paese sia comunque al nostro fianco e non manchi mai di riservarci attenzione e sostegno”.


In allegato il testo del discorso pronunciato dal Presidente Melilli

Documenti allegati:

Lunedì 31 gennaio 2005

COMUNICATO STAMPA
Le Province incontrano il Presidente della Repubblica,
Carlo Azeglio Ciampi


 

Lunedì 31 gennaio, alle ore 17,00
una delegazione di  amministratori Provinciali,
composta da Presidenti di Provincia,  Assessori e Consiglieri provinciali,
guidata da Fabio Melilli, Presidente dell’Unione delle Province d’Italia e Presidente della Provincia di Rieti,
sarà ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

Roma, 28 gennaio 2005

“I trasferimenti fuori dalle spese del patto di stabilità”

Le risorse derivate dai trasferimenti dello Stato o delle Regioni per le funzioni o per grandi opere pubbliche non devono  essere conteggiate nel patto di stabilità.

E’ la richiesta che l’Upi presenterà la prossima settimana in un incontro con il Sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas, e che è stata formulata oggi, in una Assemblea che si è svolta a Roma tra gli assessori al bilancio delle 100 Province italiane.

 “Tecnicamente – ha detto il responsabile per la finanza dell’Upi, Andrea De Maria, Vice Presidente della Provincia di Bologna – vuol dire che se la Regione o lo Stato trasferiscono ad una Provincia  risorse finanziarie per un investimento rilevante o per funzioni trasferite, queste risorse vengono conteggiate nel tetto di spesa, impedendo, di fatto, il rispetto del patto di stabilità. ”
 
“E’ una situazione inaccettabile – ha evidenziato il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli – che danneggia prima di tutto i cittadini. L’assurdo di questa norma è che impedisce a Province,  che hanno a disposizione risorse per svolgere nuove competenze o per realizzare importanti opere pubbliche, di spenderle o impegnarle, se non vogliono uscire dal Patto di stabilità .”

“Il Sottosegretario Vegas – ha detto in conclusione De Maria – si è reso disponibile ad incontrarci: ci auguriamo che la riapertura di un confronto possa portare frutti positivi”.

 

L’intervento del Presidente Zoggia al seminario di Roma

 Le Province vogliono essere coinvolte nella definizione dei decreti attuativi della Legge La Loggia e del Testo Unico degli Enti Locali. A ribadirlo è stato il Presidente della Provincia di Venezia e componente dell’Ufficio di presidenza dell’Upi, Davide Zoggia, intervenendo al seminario “Legge La Loggia: lavori in corso. Le deleghe al Governo e l’attuazione   dell’art.118  della Costituzione” organizzato dal Commissario straordinario del Governo per l’attuazione del Federalismo amministrativo – Ufficio per il Federalismo Amministrativo.

“E’ inutile – ha detto il Presidente Zoggia – discutere di modifiche del Titolo V e di Legge La Loggia come momento di coesione politica, considerata la conflittualità che ne ha segnato l’approvazione: dobbiamo invece ragionare sul come queste riforme possano essere davvero utili per gli Enti Locali e per i cittadini, attraverso i decreti attuativi e il Testo Unico”.

Per quanto riguarda la definizione del Testo Unico per gli Enti locali, Zoggia ha sottolineato che “come Province immaginiamo che questo debba riportare il massimo rispetto dei principi di autonomia. Per questo – ha sottolineato – consideriamo debba muoversi su due livelli: un primo livello, nel quale siano fissate norme di principio valide in via generale, ed un secondo livello, costituito da norme cedevoli, in grado cioè di adattarsi ai ruoli diversi che assumono gli Enti locali nei territori in base alla loro particolare entità e dimensione.

Un testo snello, quindi, realmente innovativo, capace di rappresentare la realtà in un quadro di unità nazionale, nel quale sia ben chiaro il principio di sussidiarietà: alle Regioni, quindi, il potere di legiferare e determinare gli atti di indirizzo, agli Enti locali quello di coordinare e gestire le politiche sul territorio.

Le Province poi – ha concluso il Presidente Zoggia –  grazie alle loro funzioni di governo di area vasta, devono vedersi riconosciute anche il ruolo di dialogo e di coordinamento degli interventi con il tessuto imprenditoriale e sociale locale”.



 

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