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UPI Veneto per i 60 anni dalla tragedia del Vajont il ministro Musumeci in visita a Longarone

Nel 60° anno dalla tragedia del Vajont, l’Unione Province del Veneto si è riunita a Longarone, sabato 15 aprile, per una giornata commemorativa alla presenza del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, in ricordo delle vittime e come omaggio ai gruppi provinciali di volontari che, sessant’anni fa come oggi, sono in prima linea per intervenire nei luoghi di emergenza. Insieme al ministro Musumeci, il presidente di UPI Veneto e presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, con la vice presidente delegata della Provincia di Treviso, Martina Bertelle, il vicepresidente UPI Veneto e presidente della Provincia di Belluno, nonché sindaco di Longarone, Roberto Padrin, che ha curato l’organizzazione della giornata, di concerto con l’assessore regionale delegato alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, il direttore generale Upi Veneto, Carlo Rapicavoli, il presidente della Provincia di Vicenza, Andrea Nardin, il vice presidente della Provincia di Padova, Daniele Canella, rappresentati della Regione Veneto, delle Province e dei Comuni limitrofi, oltre alle rappresentanze di tutti i gruppi di volontari delle Province del Veneto. Presente anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari, delegato a Territorio, Cultura e Sicurezza, la deputata della Repubblica Marina Marchetto Aliprandi il senatore Luca De Carlo. La visita è stata occasione per condividere con il ministro Musumeci un sintetico documento siglato da UPI Veneto contenente la richiesta di maggiore coinvolgimento delle Province nei tavoli operativi in materia di tutela territoriale, prevenzione dei fenomeni di desertificazione e dissesto, risanamento idrogeologico e messa in sicurezza delle situazioni di rischio, oltre che naturalmente in tema di Protezione Civile.

A dare avvio all’evento commemorativo, alle 9.30, l’incontro delle autorità al Cimitero Monumentale delle vittime del Vajont, dove il ministro e i presidenti sono intervenuti per dedicare un pensiero di cordoglio alle vittime e ai famigliari e ricordare le vicende accadute in quel tragico 9 ottobre 1963, quando una frana precipitata dal Monte Toc sulle acque del bacino provocò un’onda che finì per superare la diga e travolgere i paesi limitrofi, tra cui Longarone, causando la morte di migliaia di persone. A seguire questo primo momento, la visita nell’area della diga con i volontari di Protezione Civile e l’esercitazione in un ponte Bailey appositamente allestito per la giornata. A chiudere la visita, l’inaugurazione della 21^ edizione di “Caccia, pesca, natura” a Longarone Fiere Dolomiti.

«Essere accanto a voi è un grande privilegio per me – le parole del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci – È tornato il Ministero della Protezione Civile dopo 20 anni: questo non vuole aggiungere nulla alla qualità del nostro sistema, vuole semmai fungere da coordinamento per le cose che ancora servono, per le modifiche normative da portare avanti per costruire una cultura della prevenzione strutturale e far sapere ai cittadini le informazioni base sulla vulnerabilità del territorio. Anche il cittadino diventa parte importante del sistema di Protezione Civile in caso di emergenza. E vi riporto il legittimo orgoglio per il fatto che siamo invidiati da tanti Paesi per la forza della nostra Protezione Civile. Stamane al Vajont ho rivissuto la spinta emotiva che nel 1963 arrivò anche a noi, in Sicilia: fu una tragedia che colpì l’Italia intera. Al cimitero monumentale ho letto i nomi e l’età delle vittime e mi è tornata in mente l’emozione di quel giorno del ’63, quando avevo 8 anni. Oggi la necessità di prevenzione è irrinunciabile, come è irrinunciabile la formazione e l’aggiornamento costante dei volontari. In Veneto avete una grande Protezione Civile, anche grazie al ruolo vigile delle Province, che tengono alta l’attenzione a tutti i livelli. In alcune regioni ci sono ancora debolezze di uomini e mezzi, e lo Stato non si gira dall’altra parte. Il diritto alla sicurezza è diritto alla vita e non si discute».

“Sono trascorsi 60 anni da quel drammatico giorno che, purtroppo, sconvolse il nostro territorio e le nostre comunità – sottolinea il presidente di UPI Veneto, Stefano Marcon – oggi ci siamo uniti nella memoria delle vittime, ma anche per ricordare il ruolo chiave dei volontari di Protezione Civile che, da sempre, con coraggio e lucidità sono pronti a dare il loro sostegno e a intervenire nei luoghi colpiti da emergenze e avversità. Voglio ringraziare il ministro Nello Musumeci per l’attenzione, la premura e l’interesse riservati nel ripercorrere insieme quei dolorosi avvenimenti e per la cura e l’impegno nel coordinamento di un risorsa strategica e fondamentale del nostro Paese, quale è la Protezione Civile: proprio per questo, abbiamo condiviso come UPI Veneto con il ministro una riflessione sulla necessità di ridefinire insieme il quadro ordinamentale definito con il decreto 1/2018, che ha di fatto esautorato gli Enti Provincia dalla pianificazione in materia di Protezione Civile a livello territoriale, i quali però rappresentano un interlocutore fondamentale non solo per l’autorità in materia di viabilità provinciale, ma anche per il cospicuo patrimonio informativo raccolto e consolidato con la lunga esperienza passata. Noi siamo pronti a lavorare in sinergia con il Governo per rivedere e reinquadrare il ruolo delle Province, dunque, anche in tema di Protezione Civile, così da rendere ancora più efficiente le attività di tutela e protezione di tutto il territorio”.

“L’evento commemorativo di oggi è stato un momento di ricordo, ma anche di riconoscimento del grande impegno che i volontari profondono per il territorio – afferma il vicepresidente UPI Veneto, Roberto Padrin – Ringrazio il ministro Musumeci – e la collaborazione dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin – per la disponibilità a partecipare a questa mattinata che per noi è molto significativa. Il sistema di Protezione Civile è fondamentale per l’intero Paese, ma lo è ancora di più in una provincia interamente montana, che deve fare i conti con le fragilità del territorio”.

UPI Veneto per i 60 anni dalla tragedia del Vajont il ministro Musumeci in visita a Longarone

Nel 60° anno dalla tragedia del Vajont, l’Unione Province del Veneto si è riunita a Longarone, sabato 15 aprile, per una giornata commemorativa alla presenza del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, in ricordo delle vittime e come omaggio ai gruppi provinciali di volontari che, sessant’anni fa come oggi, sono in prima linea per intervenire nei luoghi di emergenza. Insieme al ministro Musumeci, il presidente di UPI Veneto e presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, con la vice presidente delegata della Provincia di Treviso, Martina Bertelle, il vicepresidente UPI Veneto e presidente della Provincia di Belluno, nonché sindaco di Longarone, Roberto Padrin, che ha curato l’organizzazione della giornata, di concerto con l’assessore regionale delegato alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, il direttore generale Upi Veneto, Carlo Rapicavoli, il presidente della Provincia di Vicenza, Andrea Nardin, il vice presidente della Provincia di Padova, Daniele Canella, rappresentati della Regione Veneto, delle Province e dei Comuni limitrofi, oltre alle rappresentanze di tutti i gruppi di volontari delle Province del Veneto. Presente anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari, delegato a Territorio, Cultura e Sicurezza, la deputata della Repubblica Marina Marchetto Aliprandi il senatore Luca De Carlo. La visita è stata occasione per condividere con il ministro Musumeci un sintetico documento siglato da UPI Veneto contenente la richiesta di maggiore coinvolgimento delle Province nei tavoli operativi in materia di tutela territoriale, prevenzione dei fenomeni di desertificazione e dissesto, risanamento idrogeologico e messa in sicurezza delle situazioni di rischio, oltre che naturalmente in tema di Protezione Civile.

A dare avvio all’evento commemorativo, alle 9.30, l’incontro delle autorità al Cimitero Monumentale delle vittime del Vajont, dove il ministro e i presidenti sono intervenuti per dedicare un pensiero di cordoglio alle vittime e ai famigliari e ricordare le vicende accadute in quel tragico 9 ottobre 1963, quando una frana precipitata dal Monte Toc sulle acque del bacino provocò un’onda che finì per superare la diga e travolgere i paesi limitrofi, tra cui Longarone, causando la morte di migliaia di persone. A seguire questo primo momento, la visita nell’area della diga con i volontari di Protezione Civile e l’esercitazione in un ponte Bailey appositamente allestito per la giornata. A chiudere la visita, l’inaugurazione della 21^ edizione di “Caccia, pesca, natura” a Longarone Fiere Dolomiti.

«Essere accanto a voi è un grande privilegio per me – le parole del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci – È tornato il Ministero della Protezione Civile dopo 20 anni: questo non vuole aggiungere nulla alla qualità del nostro sistema, vuole semmai fungere da coordinamento per le cose che ancora servono, per le modifiche normative da portare avanti per costruire una cultura della prevenzione strutturale e far sapere ai cittadini le informazioni base sulla vulnerabilità del territorio. Anche il cittadino diventa parte importante del sistema di Protezione Civile in caso di emergenza. E vi riporto il legittimo orgoglio per il fatto che siamo invidiati da tanti Paesi per la forza della nostra Protezione Civile. Stamane al Vajont ho rivissuto la spinta emotiva che nel 1963 arrivò anche a noi, in Sicilia: fu una tragedia che colpì l’Italia intera. Al cimitero monumentale ho letto i nomi e l’età delle vittime e mi è tornata in mente l’emozione di quel giorno del ’63, quando avevo 8 anni. Oggi la necessità di prevenzione è irrinunciabile, come è irrinunciabile la formazione e l’aggiornamento costante dei volontari. In Veneto avete una grande Protezione Civile, anche grazie al ruolo vigile delle Province, che tengono alta l’attenzione a tutti i livelli. In alcune regioni ci sono ancora debolezze di uomini e mezzi, e lo Stato non si gira dall’altra parte. Il diritto alla sicurezza è diritto alla vita e non si discute».

“Sono trascorsi 60 anni da quel drammatico giorno che, purtroppo, sconvolse il nostro territorio e le nostre comunità – sottolinea il presidente di UPI Veneto, Stefano Marcon – oggi ci siamo uniti nella memoria delle vittime, ma anche per ricordare il ruolo chiave dei volontari di Protezione Civile che, da sempre, con coraggio e lucidità sono pronti a dare il loro sostegno e a intervenire nei luoghi colpiti da emergenze e avversità. Voglio ringraziare il ministro Nello Musumeci per l’attenzione, la premura e l’interesse riservati nel ripercorrere insieme quei dolorosi avvenimenti e per la cura e l’impegno nel coordinamento di un risorsa strategica e fondamentale del nostro Paese, quale è la Protezione Civile: proprio per questo, abbiamo condiviso come UPI Veneto con il ministro una riflessione sulla necessità di ridefinire insieme il quadro ordinamentale definito con il decreto 1/2018, che ha di fatto esautorato gli Enti Provincia dalla pianificazione in materia di Protezione Civile a livello territoriale, i quali però rappresentano un interlocutore fondamentale non solo per l’autorità in materia di viabilità provinciale, ma anche per il cospicuo patrimonio informativo raccolto e consolidato con la lunga esperienza passata. Noi siamo pronti a lavorare in sinergia con il Governo per rivedere e reinquadrare il ruolo delle Province, dunque, anche in tema di Protezione Civile, così da rendere ancora più efficiente le attività di tutela e protezione di tutto il territorio”.

“L’evento commemorativo di oggi è stato un momento di ricordo, ma anche di riconoscimento del grande impegno che i volontari profondono per il territorio – afferma il vicepresidente UPI Veneto, Roberto Padrin – Ringrazio il ministro Musumeci – e la collaborazione dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin – per la disponibilità a partecipare a questa mattinata che per noi è molto significativa. Il sistema di Protezione Civile è fondamentale per l’intero Paese, ma lo è ancora di più in una provincia interamente montana, che deve fare i conti con le fragilità del territorio”.

CDP lancia il nuovo piano di rinegoziazione mutui per 6.600 Enti Locali

Per la prima volta l’iter di adesione è interamente digitale. Rimodulato il profilo di rimborso di 130.000 prestiti, per un debito residuo di circa 24 miliardi
L’iniziativa coinvolge 6.600 Enti Locali, che potranno rinegoziare fino a 130.000 mutui per un debito residuo totale di circa 24 miliardi. È quanto prevede il nuovo piano di rinegoziazione dei mutui lanciato da CDP per sostenere i Comuni, le Province e le Città Metropolitane. Un’operazione che, attraverso una rimodulazione del profilo di rimborso dei prestiti, consentirà di liberare risorse rilevanti, utili a generare un sensibile impatto positivo sul territorio.
Nel periodo di adesione, che va dal 6 al 26 aprile 2023, CDP mette a disposizione l’elenco dei prestiti originari, rendendo note le relative condizioni economiche di rinegoziazione nella sezione dedicata alla Pubblica Amministrazione sul sito internet di Cassa Depositi e Prestiti.
Le modalità operative per procedere alla rinegoziazione da parte degli Enti sono delineate nella Circolare n.1303. In particolare, Comuni, Province e Città Metropolitane possono rimodulare il profilo di rimborso dei prestiti corrispondendo dal 30 giugno 2023 al 31 dicembre 2024 quote capitale pari allo 0,25% del debito residuo rinegoziato unitamente alle relative quote interessi. Dal 30 giugno 2025 e sino a scadenza dei prestiti, le rate di ammortamento semestrali, comprensive di capitale ed interessi, saranno costanti. Inoltre, per i soli prestiti con scadenza originaria successiva al 31 dicembre 2036, sarà possibile scegliere se mantenere la scadenza post rinegoziazione invariata o se ridurla di 3 anni. Il tasso d’interesse post rinegoziazione sarà fisso anche per i prestiti attualmente calcolati a tasso variabile.
Per la prima volta, l’iter di adesione può essere finalizzato con una modalità interamente digitale – dalla fase istruttoria fino a quella contrattuale – al fine di velocizzare e semplificare sensibilmente l’intero processo.
L’operazione consentirà agli Enti di liberare risorse immediatamente utilizzabili per sostenere i servizi sul territorio, ma anche per fronteggiare le emergenze legate all’attuale scenario macro-economico e geopolitico che ha prodotto sensibili incrementi dei costi energetici e delle materie prime.
Tutte le informazioni operative sono disponibili nella pagina dedicata: Rinegoziazione 2023

CDP lancia il nuovo piano di rinegoziazione mutui per 6.600 Enti Locali

Per la prima volta l’iter di adesione è interamente digitale. Rimodulato il profilo di rimborso di 130.000 prestiti, per un debito residuo di circa 24 miliardi
L’iniziativa coinvolge 6.600 Enti Locali, che potranno rinegoziare fino a 130.000 mutui per un debito residuo totale di circa 24 miliardi. È quanto prevede il nuovo piano di rinegoziazione dei mutui lanciato da CDP per sostenere i Comuni, le Province e le Città Metropolitane. Un’operazione che, attraverso una rimodulazione del profilo di rimborso dei prestiti, consentirà di liberare risorse rilevanti, utili a generare un sensibile impatto positivo sul territorio.
Nel periodo di adesione, che va dal 6 al 26 aprile 2023, CDP mette a disposizione l’elenco dei prestiti originari, rendendo note le relative condizioni economiche di rinegoziazione nella sezione dedicata alla Pubblica Amministrazione sul sito internet di Cassa Depositi e Prestiti.
Le modalità operative per procedere alla rinegoziazione da parte degli Enti sono delineate nella Circolare n.1303. In particolare, Comuni, Province e Città Metropolitane possono rimodulare il profilo di rimborso dei prestiti corrispondendo dal 30 giugno 2023 al 31 dicembre 2024 quote capitale pari allo 0,25% del debito residuo rinegoziato unitamente alle relative quote interessi. Dal 30 giugno 2025 e sino a scadenza dei prestiti, le rate di ammortamento semestrali, comprensive di capitale ed interessi, saranno costanti. Inoltre, per i soli prestiti con scadenza originaria successiva al 31 dicembre 2036, sarà possibile scegliere se mantenere la scadenza post rinegoziazione invariata o se ridurla di 3 anni. Il tasso d’interesse post rinegoziazione sarà fisso anche per i prestiti attualmente calcolati a tasso variabile.
Per la prima volta, l’iter di adesione può essere finalizzato con una modalità interamente digitale – dalla fase istruttoria fino a quella contrattuale – al fine di velocizzare e semplificare sensibilmente l’intero processo.
L’operazione consentirà agli Enti di liberare risorse immediatamente utilizzabili per sostenere i servizi sul territorio, ma anche per fronteggiare le emergenze legate all’attuale scenario macro-economico e geopolitico che ha prodotto sensibili incrementi dei costi energetici e delle materie prime.
Tutte le informazioni operative sono disponibili nella pagina dedicata: Rinegoziazione 2023

ALESSANDRO ROMOLI ELETTO PRESIDENTE DI UPI LAZIO

Nella giornata di ieri si è svolta l’Assemblea generale dell’UPI Lazio, alla presenza dei Presidenti delle Province laziali e dei Consiglieri provinciali membri dell’Assemblea.

Ad aprire i lavori il Presidente uscente Antonio Pompeo, che ha ringraziato tutti i Presidenti e Consiglieri provinciali e la struttura dell’Upi Lazio per “i quattro anni ricchi di soddisfazioni per gli obiettivi raggiunti e per il difficile lavoro svolto nei momenti particolari legati all’attuazione della Legge Delrio”.

Dopo gli interventi dei componenti dell’Assemblea, si è proceduto all’approvazione del Regolamento per l’elezione degli organi e alle modifiche dello Statuto di UPI Lazio.

A seguire, l’Assemblea ha eletto come nuovo Presidente di UPI Lazio Alessandro Romoli, Presidente della Provincia di Viterbo, e Vicepresidente Luca Di Stefano, Presidente della Provincia di Frosinone.

“È un onore ricoprire questo ruolo e rappresentare le Province del Lazio – ha commentato Alessandro Romoli –. Un doveroso e sincero ringraziamento va ad Antonio Pompeo e Mariano Calisse che hanno guidato l’associazione fino ad oggi e alla struttura tecnica di UPI Lazio. Ringrazio in particolare tutti gli amministratori provinciali del Lazio che hanno creduto in me”.

Desidero esprimere la mia più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito alla mia elezione a vicepresidente dell’Upi Lazio. Sono consapevole delle sfide che ci aspettano, – ha detto Luca Di Stefanoma sono anche convinto che in sinergia possiamo superarle e raggiungere grandi risultati per tutte le Province”.

“Le Province del Lazio – conclude Alessandro Romoli in questi anni si sono impegnate a dare risposte concrete alle loro comunità anche nelle difficoltà legate alla loro situazione istituzionale. Nella prospettiva di una legge di revisione della disciplina ordinamentale oggi all’attenzione del Parlamento, che auspichiamo sia al più presto approvata, avvieremo fin da subito un confronto con il Presidente Rocca, l’Assessore Regimenti  e le altre Associazioni delle autonomie locali per rafforzare il ruolo delle Province nella Regione Lazio”.

 

ASSEMBLEA GENERALE UPI LAZIO – IERI LA NOMINA DEL PRESIDENTE E DEL VICEPRESIDENTE

L’assemblea generale dell’Upi Lazio, riunitasi presso l’aula consiliare, Giorgio Fregosi,  di Palazzo Valentini a Roma, si è conclusa da poco, nominando  il nuovo Presidente e Vicepresidente.

Presenti in aula Gianluca Quadrini, Presidente del Consiglio Provinciale, insieme alla vicepresidente della Provincia, Valentina Cambone delegata anche da Mosticone, Di Stefano e Pittiglio ed ai consiglieri provinciali Luigi Vacana, Stefania Furtivo, Riccardo Ambrosetti e Andrea Amata. Gli altri assenti hanno delegato per essere rappresentati.

“Quella di oggi era un’assemblea importante e fondamentale per l’approvazione del regolamento e  delle modifiche statutarie oltre che naturalmente per la nomina del Presidente e Vicepresidente ai quali porgo le miei più sentite congratulazioni, con l’auspicio di spendersi per la nostra terra, la nostra gente e le istituzioni che sono chiamati a rappresentare. Ho partecipato alla scorsa riunione come uditore, delegato dal Presidente Di Stefano, per approvare il nuovo regolamento e il bilancio della vecchia gestione presidenziale.  Ricordo che  l’Upi è un organismo fondamentale per coordinare le azioni tra le varie Province per rilanciare gli enti e i territori. Il mio auspicio è che si renda la provincia di Frosinone protagonista. Auguri ancora si buon lavoro al Presidente Romoli, al Vice Presidente Di Stefano ed un grazie sentito al Presidente di Latina Gerardo Stefanelli che con il suo supporto ha fatto si che si potesse ottenere questo altro bellissimo risultato” Al momento del voto i Consiglieri Furtivo,  Ambrosetti delegato anche dalla Di Pucchio ed Amata delegato anche da Pizzuti, hanno abbandonato l’aula in contrasto con questo assetto istituzionale composto ormai da giorni.” Così in una nota il Presidente del Consiglio Provinciale, Gianluca Quadrini.

FONDO ADEGUAMENTO PREZZI MATERIALI 2023: DAL 1 APRILE 2023 APERTA LA PIATTAFORMA PER LE RICHIESTE DI ACCESSO

I nuovi commi 6 bis, 6 ter e 6 quater del DL 50/22, come introdotti dall’art.1 comma 458 della legge di bilancio, hanno esteso il contributo agli appalti pubblici di lavori aggiudicati fino al 31 dicembre 2022 e alle lavorazioni eseguite nel 2023, e hanno previsto un’unica procedura di accesso al fondo sia per gli appalti pubblici di lavori finanziati con fondi PNRR, Fondo complementare o per i quali siano stati nominati comm. Straordinari, sia per quelli che utilizzano altre fonti di finanziamento.

Le domande di accesso al Fondo dovranno essere presentate tramite la piattaforma gestita dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti all’indirizzo web https://adeguamentoprezzi.mit.gov.it, all’interno di quattro finestre temporali individuate tra il 1° aprile 2023 e il 31 gennaio 2024.

Con Decreto Ministeriale n.16 del 1 febbraio 2023, riportato in allegato, sono state definite le modalità attuative per la presentazione delle nuove istanze di accesso al fondo, prevedendo nel 2023 le seguenti finestre di presentazione:

  1. finestra temporale: da sabato 1 aprile 2023 alle ore 12:00 a domenica 30 aprile 2023 alle ore 23:59;
  2. finestra temporale: da sabato 1 luglio 2023 alle ore 12:00 a lunedì 31 luglio 2023 alle ore 23:59;
  3. finestra temporale: da domenica 1 ottobre 2023 alle ore 12:00 a martedì 31 ottobre 2023 alle ore 23:59;
  4. finestra temporale: da lunedì 1 gennaio 2024 alle ore 12:00 a mercoledì 31 gennaio 2024 alle ore 23:59;

Le stazioni appaltanti potranno presentare le istanze per le lavorazioni eseguite nel corso del 2023 sia usufruendo di tutte le predette finestre temporali, in relazione al progressivo avanzamento dei lavori, ovvero in alternativa tramite una o più delle predette finestre temporali, cumulando in questo caso i periodi di riferimento delle lavorazioni eseguite fino alla data di presentazione dell’istanza.

Per la presentazione delle richieste di accesso al Fondo riferite alle lavorazioni eseguite e contabilizzate nel 2023, la piattaforma sarà attiva per la prima finestra temporale da sabato 1 aprile 2023 alle ore 12:00 e fino a domenica 30 aprile 2023 alle ore 23:59, previa nuova registrazione dell’utente. Le richieste compilate nella piattaforma devono essere scaricate, firmate digitalmente dal legale rappresentante (o dal delegato) della Stazione appaltante ed inviate all’indirizzo PEC [email protected] entro domenica 30 aprile 2023 alle ore 23:59, pena esclusione.

DM FONDO ADEGUAMENTO PREZZI 2023

FONDO ADEGUAMENTO PREZZI MIT: Pubblicato Decreto MIT 2 marzo 2023 – Approvazione opere PNRR secondo semestre

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 marzo 2023, n. 74, l’allegato Decreto MIT 2 marzo 2023  recante “Approvazione delle istanze ammissibili presentate dalle Stazioni Appaltanti con riferimento alle lavorazioni eseguite dal 1° agosto 2022 al 31 dicembre 2022. Il decreto elenca le istanze ammesse al contributo per la revisione prezzi per l’aumento dei costi da materiali di costruzione per opere PNRR, rispetto ai SAL inerenti il periodo 1° agosto 2022 – 31 dicembre 2022, ai sensi dell’articolo 26, comma 4 lettera a) del DL 50/2022. Le somme saranno liquidate con successivi decreti di pagamento.

Allo stesso tempo riteniamo utile allegare un quadro riepilogativo della normativa, le procedure e le scadenze per la presentazione delle domande a valere sul Fondo adeguamento prezzi 2022.

Decreto-MIT-02.03.23-Approvazione-opere-ammissbili-sta.-appaltanti-da-ago22-a-dic22

Riepilogo sintetico Fondo adeguamento prezzi MIT 2022

L’UPI a Parma per un seminario sui servizi economici finanziari: qui tutto il materiale

Le Provincie d’Italia ripartono da Parma. La città ducale è stata capitale per la due giorni di lunedì 27 e martedì 28 marzo del seminario di formazione per i responsabili delle Province del Belpaese, con l’obiettivo fondamentale di rimettere al centro del dibattito politico e sociale le funzioni di questo ente, chiamato a dipanare alcuni dei temi economici e fiscali più importanti per le sorti del cittadino. Le 76 Province d’Italia si sono date appuntamento in città a palazzo della Provincia, per delineare profilo e strategie de “La nuova Provincia e il ruolo del servizio economico finanziario”.

Promosso dall’Unione delle Province d’Italia, nell’ambito del progetto “Province&Comuni”, finanziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica – PON Governance 2014-2020, l’appuntamento ha portato in città dirigenti e funzionari dei servizi economici finanziari di tutte le province del territorio, oltre a docenti universitari e rappresentanti istituzionali del Governo e del Mef, Ministero di Economia e Finanza.

Pianificazione degli investimenti, conoscenza del nuovo Codice dei Contratti, programmazione finanziaria legata alle più recenti sfide del PNRR: la Provincia d’Italia studia e cambia pelle, con la missione di semplificare il sistema e rendere più efficienti le amministrazioni, riducendo sprechi di risorse e di tempo.

“Parma fa provincia e fa squadra: ne siamo onorati. L’obiettivo del seminario è raffinare le competenze della programmazione dello sviluppo locale, attraverso la formazione di personale altamente specializzato”, ha spiegato in apertura lavori, Andrea Massari, Presidente della Provincia di Parma e di UPI Emilia–Romagna.

«Si tratta di una tappa fondamentale di aggiornamento e crescita professionale in un momento in cui le Province tornano al centro del dibattito pubblico. La politica  ci consegnerà una Provincia nuova,  che torna ad essere elettaama soprattutto con funzioni chiare: noi dobbiamo essere pronti a svolgerle al meglio.Le Province sono un riferimento per i  Comuni – ha aggiunto- per questo abbiamo bisogno di momenti di formazione continua. La PA è una dei settori strategici del Paese: serve un corpo di funzionari e dirigenti preparato e formato per far muovere le azioni politiche in maniera efficace ed efficiente”.» ha spiegato Massari.

” Il PNRR è  la sfida del Paese – ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale -e come Paese dobbiamo essere in grado di coglierla: in questa dinamica serve una chiara programmazione  che non può essere efficace se si traduce in ottomila progetti. Recuperare  il ruolo delle Province significa recuperare il livello  di programmazione e  pianificazione dello sviluppo territoriale.  Le Province sono una risposta di sistema del Paese per semplificare la Pa al servizio dei territori e dei cittadini “.

«È un momento fondamentale di aggiornamento e crescita professionale di dirigenti e funzionari che diventa ancora più strategico in questo momento»: ha commentato Piero Antonelli, direttore generale dell’Unione delle Province di Italia.

Il tavoli di lavoro: le slide dei docenti

TAVOLO 1 – I controlli finanziari della Corte dei conti sull’attuazione del PNRR e il rapporto con gli Enti locali

Tematiche e finalità: Luisa Gottardi, Responsabile Finanza Ufficio studi UPI

Leggi l’abstract: Abstract tavolo 1

Scarica le slide del Prof. Tiziano Tessaro, Consigliere della Corte dei conti Slide Consigliere Tessaro Tavolo 1 

TAVOLO 2-  La programmazione finanziaria, le politiche del personale e il PIAO: il modello organizzativo della nuova Provincia  

Tematiche e finalità: Roberto Gerardi, Segretario Generale Provincia di Lucca; Gaetano Palombelli, Resp. Politiche del Personale Ufficio studi UPI

Leggi l’abstract: Abstract tavolo 2

Scarica le slide del Prof. Luca Bisio, Università degli studi di Milano – Bicocca Slide Prof Bisio Tavolo 2

 

TAVOLO 3 – La contabilità pubblica nella prospettiva della nuova Provincia: finalità e sistemi, lettura e interpretazione dei dati.

Tematiche e finalità: Francesco Delfino, Esperto UPI finanza locale

Leggi l’abstract: Abstract tavolo 3

Scarica le slide del Prof. Marcello Degni, Consigliere Corte dei conti Slide Prof. Degni Tavolo 3

La relazione del Direttore Generale dell’UPI Piero Antonelli La nuova Provincia: il ridisegno dell’ente e la situazione finanziaria

La relazione della D.ssa Sonia Caffù – Ragioneria Generale dello Stato Il punto sul PNRR: lo stato dell’arte, le prossime scadenze e la delicata gestione della revisione prezzi 

Il servizio economico finanziario: funzioni e compiti nella prospettiva della nuova Provincia

Ecco il materiale dell’evento di formazione realizzato dall’UPI nell’ambito del Progetto Prodel progetto “Province&Comuni”, finanziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica – PON Governance 2014-2020.

La relazione introduttiva del Direttore Generale UPI Piero Antonelli La nuova Provincia: il ridisegno dell’ente e la situazione finanziaria

Tavolo 1 –  I controlli finanziari della Corte dei conti sull’attuazione del PNRR e il rapporto con gli Enti locali

Abstract tavolo 1

Presentazione del Prof Tiziano Tessaro Consigliere della Corte dei Conti

Tavolo 2 – La programmazione finanziaria, le politiche del personale e il PIAO: il modello organizzativo della nuova Provincia  

Abstract tavolo 2

Presentazione Prof. Luca Bisio Università degli studi di Milano – Bicocca

Tavolo 3 – La contabilità pubblica nella prospettiva della nuova Provincia: finalità e sistemi, lettura e interpretazione dei dati.

Abstract tavolo 3

Presentazione Prof. Marcello Degni Consigliere Corte dei Conti

Relazione D.ssa Sonia Caffù, Ragioneria Generale dello Stato: Il punto sul PNRR: lo stato dell’arte, le prossime scadenze e la delicata gestione della revisione prezzi

 

Il servizio economico finanziario: funzioni e compiti nella prospettiva della nuova Provincia

Ecco il materiale dell’evento di formazione realizzato dall’UPI nell’ambito del Progetto Prodel progetto “Province&Comuni”, finanziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica – PON Governance 2014-2020.

La relazione introduttiva del Direttore Generale UPI Piero Antonelli La nuova Provincia: il ridisegno dell’ente e la situazione finanziaria

Tavolo 1 –  I controlli finanziari della Corte dei conti sull’attuazione del PNRR e il rapporto con gli Enti locali

Abstract tavolo 1

Presentazione del Prof Tiziano Tessaro Consigliere della Corte dei Conti

Tavolo 2 – La programmazione finanziaria, le politiche del personale e il PIAO: il modello organizzativo della nuova Provincia  

Abstract tavolo 2

Presentazione Prof. Luca Bisio Università degli studi di Milano – Bicocca

Tavolo 3 – La contabilità pubblica nella prospettiva della nuova Provincia: finalità e sistemi, lettura e interpretazione dei dati.

Abstract tavolo 3

Presentazione Prof. Marcello Degni Consigliere Corte dei Conti

Relazione D.ssa Sonia Caffù, Ragioneria Generale dello Stato: Il punto sul PNRR: lo stato dell’arte, le prossime scadenze e la delicata gestione della revisione prezzi

 

L’UPI a Parma per un seminario sui servizi economici finanziari: qui tutto il materiale

Le Provincie d’Italia ripartono da Parma. La città ducale è stata capitale per la due giorni di lunedì 27 e martedì 28 marzo del seminario di formazione per i responsabili delle Province del Belpaese, con l’obiettivo fondamentale di rimettere al centro del dibattito politico e sociale le funzioni di questo ente, chiamato a dipanare alcuni dei temi economici e fiscali più importanti per le sorti del cittadino. Le 76 Province d’Italia si sono date appuntamento in città a palazzo della Provincia, per delineare profilo e strategie de “La nuova Provincia e il ruolo del servizio economico finanziario”.

Promosso dall’Unione delle Province d’Italia, nell’ambito del progetto “Province&Comuni”, finanziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica – PON Governance 2014-2020, l’appuntamento ha portato in città dirigenti e funzionari dei servizi economici finanziari di tutte le province del territorio, oltre a docenti universitari e rappresentanti istituzionali del Governo e del Mef, Ministero di Economia e Finanza.

Pianificazione degli investimenti, conoscenza del nuovo Codice dei Contratti, programmazione finanziaria legata alle più recenti sfide del PNRR: la Provincia d’Italia studia e cambia pelle, con la missione di semplificare il sistema e rendere più efficienti le amministrazioni, riducendo sprechi di risorse e di tempo.

“Parma fa provincia e fa squadra: ne siamo onorati. L’obiettivo del seminario è raffinare le competenze della programmazione dello sviluppo locale, attraverso la formazione di personale altamente specializzato”, ha spiegato in apertura lavori, Andrea Massari, Presidente della Provincia di Parma e di UPI Emilia–Romagna.

«Si tratta di una tappa fondamentale di aggiornamento e crescita professionale in un momento in cui le Province tornano al centro del dibattito pubblico. La politica  ci consegnerà una Provincia nuova,  che torna ad essere elettaama soprattutto con funzioni chiare: noi dobbiamo essere pronti a svolgerle al meglio.Le Province sono un riferimento per i  Comuni – ha aggiunto- per questo abbiamo bisogno di momenti di formazione continua. La PA è una dei settori strategici del Paese: serve un corpo di funzionari e dirigenti preparato e formato per far muovere le azioni politiche in maniera efficace ed efficiente”.» ha spiegato Massari.

” Il PNRR è  la sfida del Paese – ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale -e come Paese dobbiamo essere in grado di coglierla: in questa dinamica serve una chiara programmazione  che non può essere efficace se si traduce in ottomila progetti. Recuperare  il ruolo delle Province significa recuperare il livello  di programmazione e  pianificazione dello sviluppo territoriale.  Le Province sono una risposta di sistema del Paese per semplificare la Pa al servizio dei territori e dei cittadini “.

«È un momento fondamentale di aggiornamento e crescita professionale di dirigenti e funzionari che diventa ancora più strategico in questo momento»: ha commentato Piero Antonelli, direttore generale dell’Unione delle Province di Italia.

Il tavoli di lavoro: le slide dei docenti

TAVOLO 1 – I controlli finanziari della Corte dei conti sull’attuazione del PNRR e il rapporto con gli Enti locali

Tematiche e finalità: Luisa Gottardi, Responsabile Finanza Ufficio studi UPI

Leggi l’abstract: Abstract tavolo 1

Scarica le slide del Prof. Tiziano Tessaro, Consigliere della Corte dei conti Slide Consigliere Tessaro Tavolo 1 

TAVOLO 2-  La programmazione finanziaria, le politiche del personale e il PIAO: il modello organizzativo della nuova Provincia  

Tematiche e finalità: Roberto Gerardi, Segretario Generale Provincia di Lucca; Gaetano Palombelli, Resp. Politiche del Personale Ufficio studi UPI

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Scarica le slide del Prof. Luca Bisio, Università degli studi di Milano – Bicocca Slide Prof Bisio Tavolo 2

 

TAVOLO 3 – La contabilità pubblica nella prospettiva della nuova Provincia: finalità e sistemi, lettura e interpretazione dei dati.

Tematiche e finalità: Francesco Delfino, Esperto UPI finanza locale

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Scarica le slide del Prof. Marcello Degni, Consigliere Corte dei conti Slide Prof. Degni Tavolo 3

La relazione del Direttore Generale dell’UPI Piero Antonelli La nuova Provincia: il ridisegno dell’ente e la situazione finanziaria

La relazione della D.ssa Sonia Caffù – Ragioneria Generale dello Stato Il punto sul PNRR: lo stato dell’arte, le prossime scadenze e la delicata gestione della revisione prezzi 

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