“Nonostante la problematica relativa alle complesse e molteplici implicazioni derivanti dalla soppressione dell’Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali, sia stata su richiesta dell’ANCI e dell’UPI, più volte affrontata in questi mesi in sede di Conferenza Stato Città ed autonomie locali e nonostante il Governo abbia dato alcune rassicurazioni circa la possibilità di giungere ad una soluzione condivisa e praticabile, registriamo ancora una totale situazione di incertezza sulla gestione dell’Albo, sulla continuità delle attività di aggiornamento e di formazione dei segretari e del personale locale e sugli effetti ordinamentali sullo status dei segretari comunali e provinciali”.
E’ quanto scrivono il Presidente dell’Anci Sergio Chiamparino e il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, in una lettera inviata al Ministro dell’interno Roberto Maroni, al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti e al Ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli.
“Registriamo un diffuso e crescente malessere negli amministratori locali – scrivono i Presidenti Chiamparino e Castiglione – circa il protrarsi di questa situazione di incertezza, a fronte della quale – sottolineano – i Comuni e le Province hanno avanzato più volte proposte di soluzione, del tutto in aderenza con la finalità del provvedimento volto a ridurre costi di gestione, salvaguardando nel contempo i principi di autonomia organizzativa ed istituzionale, che dovrebbero trovare ulteriore rafforzamento nel processo di attuazione di un assetto istituzionale in senso federale”.
A fronte di questa situazione, i due Presidenti chiedono ai Ministri una proroga al termine del 30 marzo dell’Unità di missione, e ribadiscono “la necessità che nelle prossime settimane si trovi una soluzione condivisa. ‘’Consideriamo del tutto del tutto inopportuna – sottolineano Chiamparino e Castiglione – l’eventuale adozione in via unilaterale dei decreti previsti, in particolare quello relativo al taglio ai trasferimenti statali a Comuni e Province per finanziare una funzione che allo stato ritornerebbe in capo all’Amministrazione centrale e non sarebbe più gestita autonomamente dagli Enti locali”.