“Non comprendiamo i motivi di questa accelerazione, proprio quando Regioni, Province e Comuni avevano annunciato la volonta’ di presentare una proposta di autoriforma delle istituzioni locali. Chiediamo di essere convocati subito per conoscere le intenzioni del Governo sul futuro assetto delle Province”. E’ la replica del Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, alla notizia che nel prossimo Consiglio dei Ministri sara’ presentato il disegno di legge costituzionale sulle Province. “Non accetteremo scelte calate dall’alto: su un tema cosi importante, su cui ogni errore di valutazione puo’ gettare il Paese nel caos, chiediamo di essere ascoltati e consultati”.
Secondo il Vicepresidente dell’Upi, Antonio Saitta: “Abolire tutte le Province e trasferirne le competenze alle Regioni provocherà un aumento di costi elevatissimo, che il Governo conosce perché lo ha già messo in guardia in tal senso anche l’ufficio studi del Senato. Ma Berlusconi ci ha individuato come un nemico da abbattere, senza nemmeno valutare le conseguenze: basti pensare che il contratto di lavoro dei circa 60mila dipendenti delle Province italiane passando alle Regioni avrà un costo maggiorato del 20%. Per non parlare delle funzioni delegate che svolgiamo da anni per conto proprio delle Regioni ad un costo di molto inferiore. Anche questa spesa tornerebbe a crescere”.
Il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, vicepresidente dell’Unione Province italiane, richiama il Governo alla responsabilità: “Vogliamo discutere come contenere la spesa pubblica e come accorpare le Province: è assurdo far credere agli italiani che abolendo le Province senza un disegno condiviso si possa ridurre il deficit del Paese”.