Sono 47 le Stazioni Uniche Appaltanti delle Province già operative e a tutti gli effetti funzionanti, a cui sono aggregati 1.035 Comuni.
Questo il dato che emerge dal un report sullo stato di attuazione della Stazione Unica Appaltante nei 76 Enti di Area Vasta riformati dalla Legge 56/14, che l’Upi ha consegnato all’ANAC e ha inviato al Governo.
“La dimostrazione tangibile – sottolinea il Presidente dell’Upi Achille Variati, Sindaco di Vicenza – che, malgrado le pesanti difficoltà economiche e le criticità che hanno attraversato gli Enti alle prese con la riorganizzazione e la ristrutturazione interna, i Sindaci alla guida delle Province hanno tenuto ben salda la rotta, cogliendo a pieno lo spirito fortemente innovativo della Legge 56/14. Una riforma – sottolinea Variati – che ci chiedeva di traghettare le vecchie Province verso una nuova missione istituzionale: di essere l’ente in grado di assistere e sostenere i Comuni, soprattutto i più piccoli, per efficientare le procedure e rendere la pubblica amministrazione più moderna, efficace e trasparente su tutto il territorio, anche lontano dalle grandi aree urbane”.
L’indagine condotta dall’Upi, realizzata attraverso un sistema informatico di questionari diretti ai dirigenti tecnici dei singoli Enti, disegna un quadro che conferma e attesta questo impegno.
Ad oggi, infatti, in 47 Province su 76 la Stazione Unica Appaltante è una realtà funzionante a tutti gli effetti, a cui hanno già aderito 1.035 Comuni, di dimensione piccola o medio piccola.
Si tratta di strutture stabili e organizzate per le esigenze specifiche, quali la progettazione tecnica, di cui gli Enti di Area Vasta sono dotati; uffici che nel 65% dei casi hanno definito una modulistica standard e unitaria a garanzia della trasparenza e della massima efficienza e che stanno sperimentando, attraverso il sostegno di Upi, la condivisione di esperienze e know. I servizi offerti ai Comuni, quasi esclusivamente a titolo gratuito, accompagnano gli enti lungo tutta il processo della gara di appalto, dalle fasi preparatorie antecedenti alla gara (predisposizione dei capitolati ecc.) alla redazione dei documenti tecnici necessari fino all’assistenza legale anche nei contenziosi.
“Una esperienza – conclude Variati – che non può e non deve essere dispersa, e che ci auguriamo venga piuttosto valorizzata nella fase di attuazione della delega appalti, quando dovranno essere disegnate le nuove Stazioni Uniche Appaltanti, sia rispetto all’ambito territoriale che in quanto ai requisiti tecnici organizzativi delle strutture”.
Redattore: Barbara Perluigi