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Aree agricole di pregio, la Provincia di Padova traccia la mappa

La classificazione è stata trasmessa alla Regione Veneto e costituisce uno degli elementi di inidoneità

Ambiente e Territorio, News    10/07/2024

Il 96 per cento del territorio agricolo della provincia di Padova è di pregio. Sono state individuate in tutto il territorio provinciale padovano le Aree agricole di pregio (AAP). La mappa definitiva è stata approvata dal Consiglio nel corso dell’ultima assemblea e la documentazione inviata alla Regione.

Si conclude così il ruolo dell’Amministrazione provinciale nell’ambito del progetto di individuazione di aree adatte ad accogliere impianti fotovoltaici, anche se – come sottolineato in Consiglio – la mappatura non individua le aree idonee all’installazione degli impianti e neppure quelle non adatte, bensì evidenzia le aree agricole di pregio, che è uno dei 19 elementi di presuntiva inidoneità.

Il progetto di mappatura è stato avviato circa un paio di anni fa dalla Regione che ha trasmesso la delega alle Province, sentiti i Comuni, di individuare le aree che hanno quelle caratteristiche intrinseche che le fanno rientrare nella classificazione “pregio”.

I commenti

«Con l’approvazione in Consiglio si chiude questo capitolo che ha visto la Provincia farsi parte attiva nella realizzazione di uno strumento concertato con gli Enti locali – il commento di Daniele Canella, vicepresidente vicario della Provincia di Padova e consigliere delegato alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica -.  La mappatura così ottenuta dalla sovrapposizione di banche dati, oltre a essere uno strumento urbanistico che sarà utile alla Provincia, sarà trasmessa alla Regione che ne farà uno degli elementi di valutazione per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra. È opportuno ricordare che non si tratta della mappa che permette di individuare il 4% del territorio su cui si può installare il fotovoltaico, perché quest’ultima sarà messa a punto dalla Regione. Il nostro è, invece, un documento che dà indicazioni sull’andamento in termini di sostenibilità: dati, cartografie e tutele su cui possiamo confrontarci nell’ambito del governo del territorio».

Aggiunge Canella: «Dal punto di vista agricolo, ora abbiamo informazioni precise sull’utilizzo di tutto il suolo provinciale. Auspicabilmente, è un documento che dovrà restare vivo e tra qualche anno potrà essere aggiornato per confrontare le due fotografie e ricavarne in questo modo l’evoluzione del territorio».

Relativamente all’installazione di pannelli fotovoltaici, Canella ricorda che «Padova è stata una delle province italiane protagoniste di un vero e proprio boom di pannelli fotovoltaici negli ultimi tre anni. Basti citare l’esempio di Interporto Padova, una modalità straordinaria di utilizzo del fotovoltaico in ambito industriale, con 250 mila metri quadri di pannelli capaci di generare 16 Gigawattora/anno, una best practice inserita nel Quaderno Tecnico per gli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili stilato dalla Provincia di Padova. Puntare sulla salvaguardia del suolo e sulla tutela paesaggistica è possibile andando non solo a utilizzare le superfici esistenti (ad esempio i tetti degli edifici oppure i lati delle strade), ma sono convinto che nel prossimo futuro l’evoluzione della tecnologia fotovoltaica permetterà di avere a disposizione materiali innovativi che porteranno a nuove modalità di cattura dell’energia solare».

I fattori considerati

L’area agricola di pregio viene descritta con precisione dalla legge regionale: è una superficie caratterizzata dalla presenza di attività agricole consolidate, dalla loro continuità ed estensione, e che sono contraddistinte dalla presenza di paesaggi agrari identitari, di ecosistemi rurali e naturali complessi, anche con funzione di connessione ecologica.

Inoltre, per giungere alla stesura definitiva della mappa è stato necessario contemperare i valori dell’ambiente in generale, in funzione del conseguimento degli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili, con l’obiettivo della decarbonizzazione al 2050 e della riduzione della dipendenza energetica. Ecco dunque che, oltre alle caratteristiche proprie delle aree, i tecnici della Provincia hanno tenuto conto anche del patrimonio storico-artistico, delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità, della riduzione del consumo di suolo e della lotta ai cambiamenti climatici.

Tutte queste caratteristiche sono state divise in tre macro-ambiti: Patrimonio storico-architettonico e del paesaggio; Ambiente; Agricoltura e irrigazione. Nel complesso sono stati considerati 24 indicatori di pregio che indicano la non-idoneità delle aree all’installazione degli impianti. A seguire, sarà la Regione ad apporre dei vincoli territoriali con delibera propria.

I soggetti titolati a presentare le osservazioni sono stati i Comuni e le associazioni di categoria legate all’attività agricola.

L’iter

La bozza di mappatura è stata adottata con decreto del presidente della Provincia nel mese di febbraio di quest’anno ed è stata presentata il giorno successivo all’adozione, ai Comuni e alle principali associazioni agricole, per le eventuali osservazioni. In totale ne sono state depositate 10 da parte dei Comuni, una dall’Ufficio Pianificazione Territoriale-Urbanistica della Provincia e tre da parte delle associazioni agricole. Dopo la disanima, sono state accolte interamente quattro osservazioni dei Comuni (San Giorgio Delle Pertiche, Tribano, Vo, Cittadella), mentre altrettante hanno visto accoglimento parziale (Borgo Veneto, Montagnana, Galliera Veneta, Padova). Infine, è stata accolta una delle tre osservazioni presentate dalle associazioni agricole.

 



Redattore: Ufficio stampa Provincia Padova
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