“La Provincia è il primo ambito territoriale nel quale è fondamentale la concertazione fra vari soggetti, dove quotidianamente disegnare lo sviluppo del territorio passa attraverso il dialogo fra Comuni, imprese, cittadini alla ricerca di obbiettivi comuni e azioni di intervento coordinate. Per questo oggi la Provincia è un vero laboratorio per moderne strategie di sviluppo che nascono dal basso, dalle vocazioni territoriali, invece di essere imposte dall’alto”.
Lo affermato il presidente della Provincia di Palermo, Francesco Musotto intervenendo ai lavori dell’Assemblea Generale delle Province Italiane, organizzata a Roma dall’Unione Province d’Italia. Musotto ha partecipato alla tavola rotonda “La Provincia dei cittadini per lo sviluppo del Paese”, coordinata da Bruno Vespa. Con Musotto sono intervenuti Giancarlo Elia Valori (Confindustria Lazio), Sergio Billè (Confcommercio), Paolo Nerozzi (Cgil), Carlo Sangalli (Unioncamere) e Gino Nunes, presidente della Provincia di Pisa. Al centro del dibattito lo studio dell’Ispo di Renato Mannheimer, presentato prima della tavola rotonda, sull’immagine che le Province hanno conquistato nell’opinione dei cittadini.
“La forte fiducia nell’istituzione Provincia – ha sottolineato Musotto – che emerge dall’indagine di Mannheimer, dimostra che il ruolo di coordinamento sovracomunale di questo Ente viene sempre più avvertito dalla gente. Ci conforta, tra l’altro, vedere che le priorità che ci indicano i cittadini sono le stesse che noi ci poniamo: tutela dell’ambiente, valorizzazione delle risorse idriche e energetiche, viabilità, trasporti e scuola”.
“Anche nella complessa architettura dell’Unione Europea – ha aggiunto Musotto – il ruolo di programmazione e coordinamento della Provincia acquista una grande importanza per consentire alle imprese e agli altri soggetti pubblici e privati che operano nel territorio di modulare le loro azioni in modo da potere essere inserite nei piani di sviluppo disegnati a Bruxelles. Solo in questo modo si riesce a intercettare la totalità dei fondi comunitari e ad utilizzarli per investimenti che creano un reale effetto moltiplicatore nel nostro tessuto economico”.