Un protocollo per la legalità e la sicurezza dei territori, che favorisca la collaborazione tra le province, il Ministero della Giustizia e il Ministero dell’Interno per l’attuazione del Piano straordinario contro le mafie, approvato dal Parlamento con la legge 136/2010.
Questa la proposta lanciata oggi dal presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, a conclusione dei lavori dell’Assemblea NazIonale dell’Upi a Catania, e accolta con favore dal Ministro della Giustizia Angelino Alfano.
“Le Province – ha detto rivolgendosi al Ministro Alfano il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, chiudendo i lavori dall’Assemblea Nazionale delle Province di Catania – hanno consapevolezza che lo sviluppo dei territori non possa essere costruito senza la sicurezza e la legalità. Abbiamo esperienze importanti, costruite negli anni in collaborazione con le Prefetture, i Comuni e le Associazioni di volontariato: grazie al nostro contributo sono stati realizzati Stazioni Uniche Appaltanti e Osservatori sulla legalità e sulla trasparenza nel settore degli appalti, per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni criminali nelle opere pubbliche.
Abbiamo lavorato nelle scuole per promuovere una cultura della legalità tra i giovani, con progetti, iniziative, incontri, portando nei nostri istituti persone straordinarie, che rappresentano i simboli stessi della lotta alle mafie.
A partire da queste esperienze, e sulla base di quanto previsto dalla legge e dagli altri provvedimenti approvati dal Governo, vogliamo proporre un protocollo che ci consenta di intervenire al meglio su alcune problematiche che sono strettamente legate alle nostre funzioni”.
L’accordo proposto, che il Ministro Alfano ha voluto accogliere con pieno favore prevede:
– la costituzione, in tutte le Province, degli Osservatori per la legalità e la trasparenza degli appalti e dei relativi flussi finanziari;
– la valorizzazione delle competenze e delle esperienze delle Province in materia di Stazioni Uniche Appaltanti;
– il supporto delle polizie provinciali per il controllo degli automezzi adibiti al trasporto dei materiali;
– il supporto dei Centri per l’impiego per l’identificazione degli addetti ai lavori nei cantieri e per attuare le indicazioni previste nel piano contro il lavoro sommerso;
– l’utilizzo immediato dei beni confiscati alla mafia, attraverso un partenariato fra istituzioni pubbliche e soggetti privati per valorizzare il patrimonio e restituirlo alle comunità locali;
– la diffusione della conoscenza dei fenomeni criminali e la promozione della cultura della sicurezza e della legalità nelle scuole secondarie superiori.
Redattore: Barbara Perluigi