RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
Il programma quotidiano del Gr1 “Zapping”, condotto da Aldo Forbice, insieme a Amnesty International, Terre des Hommes, Unicef Italia, Fondazione Ignazio Silone e il Comune di Valmontone (in rappresentanza degli oltre 8000 Comuni italiani) ha promosso una nuova campagna sui diritti umani in Cina.
Sono già oltre 10.000 le adesioni alla campagna di “Zapping” (il programma quotidiano del GR1 condotto da Aldo Forbice), “La Cina non è vicina per i diritti umani”. Fra le firme pervenute quelle di 50 parlamentari di tutte le formazioni politiche, di centinaia di comuni, province e associazioni religiose e culturali.
La Repubblica Popolare Cinese è, come è noto, un paese-continente di oltre un miliardo 300 milioni di abitanti, che sta conoscendo, come è noto, una crescita economica travolgente e che sta facendo, dopo l’ingresso nel WTO, nel 2001, ogni sforzo per accreditarsi come un “paese normale”.
Da qui il grande interesse della Cina per la moda occidentale, per l’organizzazione delle Olimpiadi a Pechino nel 2008 e, in generale, per le grandi gare sportive internazionali. Si tratta di un paese protagonista di una delle più imponenti crescite economiche che la storia abbia mai registrato (dal 1996 al 2004, 7-9 punti all’anno di incremento del pil, 20 % l’anno di aumento della produzione industriale).
Tutto questo però ha comportato una gigantesca razionalizzazione della produzione, pagata duramente dalla popolazione, in termini di milioni di licenziamenti, di perdita di tutela scolastica, sanitaria e previdenziale. Oggi milioni di contadini poveri si ammassano nelle città in cerca di un lavoro che viene pagato con salari bassissimi.
Se si guarda oltre la muraglia dell’ufficialità si scoprono facilmente grandi drammi sociali, come le tremende epidemie della Sars e dell’Aids, con centinaia di migliaia di vittime (che si è cercato sempre di occultare), le esecuzioni capitali (i due terzi del totale mondiale), l’uso diffuso della tortura nelle carceri, il traffico degli organi dei condannati a morte (denunciato anche da medici cinesi dissidenti), la repressione delle minoranze etniche e religiose (dai tibetani agli uighuri), la pesante censura di Internet e di tutti i media non allineati col regime, la persecuzione dei sindacalisti e di ogni forma di dissidenza.
Per non parlare della rigida politica demografica (un figlio per famiglia), che costringe spesso le madri a uccidere le proprie figlie appena nate perché si preferisce il maschio. Tutte le organizzazioni di tutela dei diritti umani hanno denunciato, anche di recente, gli orrori della Cina.
La Cina è ormai vicina all’Occidente per le conquiste economiche, ma ancora lontana, molto lontana, per gli standard di democrazia e di civiltà e, in particolare, per le violazioni dei fondamentali diritti umani.
Vi propongo, quindi di aderire a questa campagna con una lettera, una e – mail, un fax o con una apposita mozione.
Aldo Forbice
(Curatore e conduttore di “Zapping”)
Redazione “ZAPPING”
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