Categoria: Ambiente e Territorio

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MALTEMPO, CORSI D’ACQUA IN PIENA E ALLAGAMENTI: LA PROVINCIA MONITORA COSTANTEMENTE STRADE E PONTI DI COMPETENZA

Le forti piogge che hanno colpito e continuano a colpire il territorio piacentino stanno causando importanti fenomeni di piena dei corsi d’acqua e significativi allagamenti di strade e di porzioni di pianura, in particolare nelle zone della bassa, media ed alta Val d’Arda interessate dai bacini dell’Arda, del Chiavenna e del Riglio.

Il servizio Viabilità della Provincia, che sta monitorando strade e ponti di competenza con ogni risorsa disponibile, informa che dal primo pomeriggio la circolazione stradale potrebbe essere critica soprattutto nei territori comunali di Fiorenzuola, Caorso, Cortemaggiore, San Pietro in Cerro, Besenzone e Villanova sull’Arda.

 

 

Zes Unica, Melucci: “Passi avanti, ora sciogliere i nodi pratici”

Importante appuntamento tecnico quest’oggi organizzato dall’Unione delle Province d’Italia, in relazione al tema della istituzione della Zona Economica Speciale unica e della redazione del suo piano strategico, quest’ultimo riferibile agli otto territori individuati dal Governo e ricadenti nelle Regioni del Mezzogiorno, che stanno selezionando le filiere da valorizzare ed internazionalizzare.

Alla riunione ha partecipato anche il Presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci, che ha potuto portare un contributo pratico sui lavori svolti dalla comunità ionica sino ad oggi nel contesto ZES.

A seguito dell’illustrazione generale offerta dai componenti tecnici della Struttura di missione del Ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, nonché della discussione sugli strumenti previsti dai Decreti Coesione e Sud, i rappresentanti dell’UPI hanno sollecitato uno stretto raccordo con i territori e gli Enti locali in relazione ai contenuti del piano strategico, atteso in approvazione per la fine del prossimo mese di luglio. Ulteriore invito è stato trasmesso dal vicepresidente di UPI Angelo Caruso, dal direttore generale dell’unione Piero Antonelli e dagli altri presidenti delle province meridionali con riguardo ai temi delle infrastrutture funzionali alla ZES unica e dei fabbisogni degli uffici provinciali interessati dalle procedure delle conferenze unificate.

“Lieti del coinvolgimento di UPI, che può offrire un efficace coordinamento delle azioni di rimodulazione e ripartenza della ZES unica, oltre che di orientamento alle direttrici di sviluppo del piano strategico per i singoli territori coinvolti – le parole del presidente ionico a margine del tavolo -.

Ci siamo premurati di trasmettere ai Commissari straordinari una riflessione su alcuni nodi irrisolti: dai corridoi doganali, alle aree sotto disciplina SIN, dall’armonizzazione degli incentivi locali ad una promozione univoca all’estero e sui mercati dello strumento ZES, fino a giungere al funzionamento dello sportello unificato per il sistema di imprese.

Se ben congegnata e gestita a regime la ZES unica può rappresentare un elemento di svolta per l’economia del Mezzogiorno, per il rilancio internazionale dell’intero Paese e finanche per la transizione in chiave innovativa e sostenibile dei modelli produttivi di territori sensibili come Taranto. Ora bisogna però affrettarsi a varare il piano strategico e dirimere gli aspetti generalisti o controversi dal punto di vista amministrativo ed operativo”.

Zes Unica, Melucci: “Passi avanti, ora sciogliere i nodi pratici”

Importante appuntamento tecnico quest’oggi organizzato dall’Unione delle Province d’Italia, in relazione al tema della istituzione della Zona Economica Speciale unica e della redazione del suo piano strategico, quest’ultimo riferibile agli otto territori individuati dal Governo e ricadenti nelle Regioni del Mezzogiorno, che stanno selezionando le filiere da valorizzare ed internazionalizzare.

Alla riunione ha partecipato anche il Presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci, che ha potuto portare un contributo pratico sui lavori svolti dalla comunità ionica sino ad oggi nel contesto ZES.

A seguito dell’illustrazione generale offerta dai componenti tecnici della Struttura di missione del Ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, nonché della discussione sugli strumenti previsti dai Decreti Coesione e Sud, i rappresentanti dell’UPI hanno sollecitato uno stretto raccordo con i territori e gli Enti locali in relazione ai contenuti del piano strategico, atteso in approvazione per la fine del prossimo mese di luglio. Ulteriore invito è stato trasmesso dal vicepresidente di UPI Angelo Caruso, dal direttore generale dell’unione Piero Antonelli e dagli altri presidenti delle province meridionali con riguardo ai temi delle infrastrutture funzionali alla ZES unica e dei fabbisogni degli uffici provinciali interessati dalle procedure delle conferenze unificate.

“Lieti del coinvolgimento di UPI, che può offrire un efficace coordinamento delle azioni di rimodulazione e ripartenza della ZES unica, oltre che di orientamento alle direttrici di sviluppo del piano strategico per i singoli territori coinvolti – le parole del presidente ionico a margine del tavolo -.

Ci siamo premurati di trasmettere ai Commissari straordinari una riflessione su alcuni nodi irrisolti: dai corridoi doganali, alle aree sotto disciplina SIN, dall’armonizzazione degli incentivi locali ad una promozione univoca all’estero e sui mercati dello strumento ZES, fino a giungere al funzionamento dello sportello unificato per il sistema di imprese.

Se ben congegnata e gestita a regime la ZES unica può rappresentare un elemento di svolta per l’economia del Mezzogiorno, per il rilancio internazionale dell’intero Paese e finanche per la transizione in chiave innovativa e sostenibile dei modelli produttivi di territori sensibili come Taranto. Ora bisogna però affrettarsi a varare il piano strategico e dirimere gli aspetti generalisti o controversi dal punto di vista amministrativo ed operativo”.

MALTEMPO, REPORT DELLA PROVINCIA SUI DANNI A EDIFICI SCOLASTICI E VIABILITA’: 1.940.130 EURO PER RIPRISTINARE STRADE E SCUOLE

In questi giorni la Provincia di Treviso ha completato le prime fasi di valutazione dei danni riportati a seguito delle violente ondate di maltempo che negli ultimi dieci giorni si sono abbattute sul territorio della Marca: ammontano complessivamente a 1.940.130 euro i danni subiti su edilizia scolastica superiore e viabilità provinciale, circa mezzo milione in più rispetto a quanto precedentemente stimato.

L’Ente ha comunicato alla Regione Veneto il valore dei danni subiti e delle opere necessarie per ripristinare le normali condizioni di sicurezza: per quanto riguarda gli edifici scolastici superiori colpiti, ovvero l’Istituto Maffioli ex ospedale di Castelfranco Veneto, l’Istituto Galilei e l’Istituto Rosselli, sempre a Castelfranco, e l’Istituto Pittoni di Conegliano, le spese di pulizia dai detriti, dal fango e di sgombero dall’acqua corrispondono complessivamente a 315.000 euro; molto più ingenti i danni sulle strade provinciali, per un importo totale di 1.625.130 euro, causati prevalentemente da frane, colate di detriti e crolli dovuti all’intensità delle piogge e dagli allagamenti.

Nel dettaglio, si tratta delle criticità registrate nelle strade:

  • Sp 6 a Castelcucco: opera di rimozione materiale franato
  • Sp 248 ad Asolo: intervento di protezione scarpata erosa
  • sp 102 variante di Catena a Villorba: rimozione materiale franato
  • Strade provinciali varie della zona pedemontana del Grappa (nei territori di Asolo, Maser, Monfumo, Pederobba, Cavaso del Tomba, Possagno, Pieve del Grappa: rimozione detriti dalle carreggiate
  • sp 422 a Fregona: rimozione materiale roccioso
  • strade provinciali varie Monte Grappa a Bordo del Grappa: rimozione detriti
  • sp 141, tratti a Pederobba, Cavaso del Tomba, Possano, Pieve del Grappa: rimozione detriti
  • sp 635 Passo San Boldo a Cison di Valmarino: ripristino dell’impianto semaforico e illuminazione gallerie
  • strade provinciali varie a Valdobbiadene: rimozione detriti
  • sp 150 a Monfumo (Via Farnea): ripristino dissesto stradale e valle
  • sp 248 Fonte e Asolo: ricostruzione scarpate erose
  • sp 36 a Valdobbiadene, via Madean, località Guia: sistemazioni dissesti sottoscarpa diffusi e messa in sicurezza
  • sp 53 a Cessalto: ripristino dissesto corpo argine stradale
  • sp 140 a Borso del Grappa: messa in sicurezza del versante (tratto km 10-11) con opere di difesa

 

“In questi giorni abbiamo completato il monitoraggio sulle aree del territorio colpite dai nubifragi della scorsa settimana e di quella precedente: a differenza del milione e mezzo valutato da una prima stima, solo approssimativa, siamo arrivati a quasi 2 milioni di euro – spiega il presidente della Provincia di Treviso – Come da procedura, quando viene dichiarato lo stato di calamità, abbiamo comunicato alla Regione il report dei danni: ora stiamo continuando con le opere di ripristino e con la progettazione degli interventi, soprattutto sulla rete viaria. Nei giorni scorsi i Tecnici della Provincia hanno effettuato anche le prove geognostiche necessarie sulle aree di frana, per esempio sulla sp 248 e sulla sp 150, in modo da definire le opere più adeguate. L’auspicio è che presto vengano stanziati i fondi necessari a coprire il costo dei danni, anche per i tanti cittadini che purtroppo hanno subito gravi conseguenze nelle proprie abitazioni o nelle attività produttive”.

MALTEMPO, REPORT DELLA PROVINCIA SUI DANNI A EDIFICI SCOLASTICI E VIABILITA’: 1.940.130 EURO PER RIPRISTINARE STRADE E SCUOLE

In questi giorni la Provincia di Treviso ha completato le prime fasi di valutazione dei danni riportati a seguito delle violente ondate di maltempo che negli ultimi dieci giorni si sono abbattute sul territorio della Marca: ammontano complessivamente a 1.940.130 euro i danni subiti su edilizia scolastica superiore e viabilità provinciale, circa mezzo milione in più rispetto a quanto precedentemente stimato.

L’Ente ha comunicato alla Regione Veneto il valore dei danni subiti e delle opere necessarie per ripristinare le normali condizioni di sicurezza: per quanto riguarda gli edifici scolastici superiori colpiti, ovvero l’Istituto Maffioli ex ospedale di Castelfranco Veneto, l’Istituto Galilei e l’Istituto Rosselli, sempre a Castelfranco, e l’Istituto Pittoni di Conegliano, le spese di pulizia dai detriti, dal fango e di sgombero dall’acqua corrispondono complessivamente a 315.000 euro; molto più ingenti i danni sulle strade provinciali, per un importo totale di 1.625.130 euro, causati prevalentemente da frane, colate di detriti e crolli dovuti all’intensità delle piogge e dagli allagamenti.

Nel dettaglio, si tratta delle criticità registrate nelle strade:

  • Sp 6 a Castelcucco: opera di rimozione materiale franato
  • Sp 248 ad Asolo: intervento di protezione scarpata erosa
  • sp 102 variante di Catena a Villorba: rimozione materiale franato
  • Strade provinciali varie della zona pedemontana del Grappa (nei territori di Asolo, Maser, Monfumo, Pederobba, Cavaso del Tomba, Possagno, Pieve del Grappa: rimozione detriti dalle carreggiate
  • sp 422 a Fregona: rimozione materiale roccioso
  • strade provinciali varie Monte Grappa a Bordo del Grappa: rimozione detriti
  • sp 141, tratti a Pederobba, Cavaso del Tomba, Possano, Pieve del Grappa: rimozione detriti
  • sp 635 Passo San Boldo a Cison di Valmarino: ripristino dell’impianto semaforico e illuminazione gallerie
  • strade provinciali varie a Valdobbiadene: rimozione detriti
  • sp 150 a Monfumo (Via Farnea): ripristino dissesto stradale e valle
  • sp 248 Fonte e Asolo: ricostruzione scarpate erose
  • sp 36 a Valdobbiadene, via Madean, località Guia: sistemazioni dissesti sottoscarpa diffusi e messa in sicurezza
  • sp 53 a Cessalto: ripristino dissesto corpo argine stradale
  • sp 140 a Borso del Grappa: messa in sicurezza del versante (tratto km 10-11) con opere di difesa

 

“In questi giorni abbiamo completato il monitoraggio sulle aree del territorio colpite dai nubifragi della scorsa settimana e di quella precedente: a differenza del milione e mezzo valutato da una prima stima, solo approssimativa, siamo arrivati a quasi 2 milioni di euro – spiega il presidente della Provincia di Treviso – Come da procedura, quando viene dichiarato lo stato di calamità, abbiamo comunicato alla Regione il report dei danni: ora stiamo continuando con le opere di ripristino e con la progettazione degli interventi, soprattutto sulla rete viaria. Nei giorni scorsi i Tecnici della Provincia hanno effettuato anche le prove geognostiche necessarie sulle aree di frana, per esempio sulla sp 248 e sulla sp 150, in modo da definire le opere più adeguate. L’auspicio è che presto vengano stanziati i fondi necessari a coprire il costo dei danni, anche per i tanti cittadini che purtroppo hanno subito gravi conseguenze nelle proprie abitazioni o nelle attività produttive”.

DUE CLASSI ‘SPECIALI’ SULLA VETTA DELLA PIETRA

Sette studenti con disabilità delle scuole superiori reggiane ed i loro compagni hanno vissuto ieri, mercoledì, una bellissima esperienza sul nostro Appennino grazie al progetto “A scuola di outdoor”  finanziato dalla Provincia di Reggio Emilia e promosso da G.a.s.t onlus insieme agli istituti Secchi di Reggio ed Einaudi di Correggio e al Parco nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano. Finalizzato a promuovere la pratica di attività motoria e sportiva in ambiente naturale da parte di studenti delle scuole secondarie di secondo grado, in particolare quelli con disabilità, il progetto mira ad offrire anche occasioni di crescita e di inclusione sociale attraverso le pratiche di ciclismo (anche attraverso utilizzo di mezzi speciali come tandem, hand bike e tricicli), trekking per tutti e, con la stagione invernale, attività sciistiche e escursioni in ambiente innevato.

Dopo una prima fase, che proseguirà sino a fine anno scolastico con appuntamenti a cadenza settimanale in cui i ragazzi si cimentano in attività ciclistiche, mercoledì si è svolta una giornata di trekking con una entusiasmante salita sulla Pietra di Bismantova. Accolti dalla consigliera delegata della Provincia di Reggio Emilia Erica Spadaccini, dal presidente del Parco nazionale Fausto Giovannelli e dalla dirigente scolastica Beatrice Menozzi, 7 alunni speciali di Secchi ed Einaudi – accompagnati da una ventina di compagni di classe e dai docenti – sono partiti sotto la guida delle guide ambientali escursionistiche di Altri passi Daniele Canossini e Martina Bianchi con a disposizione anche 2 joelette, speciali ausili che permettono a persone con mobilità ridotta di essere trasportate su sentieri di montagna.

Gli studenti sono stati davvero fantastici: pian piano la timidezza iniziale ha lasciato posto a uno spirito collaborativo meraviglioso, con tutti i ragazzi impegnati a spingere e sostenere chi faticava di più. E così, alla fine, tutti sono riusciti a compiere questa “piccola, grande impresa” raggiungendo la sommità della Pietra grazie anche al vento che ha spazzato le nubi minacciose che al mattino si affacciavano dal Crinale.

“E’ stata davvero una giornata magnifica – ha commentato al termine dell’escursione, durante il pranzo al rifugio della Pietra, il presidente di G.a.s.t onlus Giacomo CibelliSiamo abbastanza abituati a situazioni in cui ci si mette in gioco davvero e si prova a superare quelli che crediamo possano essere i nostri limiti, ma oggi questo gruppo è stato davvero emozionante: tutti hanno dato il massimo, con lo spirito giusto e una disponibilità e un’attenzione assoluti. Per questo ringrazio veramente di cuore non solo la Provincia, che ha creduto nel progetto, ma anche i ragazzi, i docenti, gli accompagnatori e le guide che ci hanno regalato questa giornata così importante”.

 

 

 

DUE CLASSI ‘SPECIALI’ SULLA VETTA DELLA PIETRA

Sette studenti con disabilità delle scuole superiori reggiane ed i loro compagni hanno vissuto ieri, mercoledì, una bellissima esperienza sul nostro Appennino grazie al progetto “A scuola di outdoor”  finanziato dalla Provincia di Reggio Emilia e promosso da G.a.s.t onlus insieme agli istituti Secchi di Reggio ed Einaudi di Correggio e al Parco nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano. Finalizzato a promuovere la pratica di attività motoria e sportiva in ambiente naturale da parte di studenti delle scuole secondarie di secondo grado, in particolare quelli con disabilità, il progetto mira ad offrire anche occasioni di crescita e di inclusione sociale attraverso le pratiche di ciclismo (anche attraverso utilizzo di mezzi speciali come tandem, hand bike e tricicli), trekking per tutti e, con la stagione invernale, attività sciistiche e escursioni in ambiente innevato.

Dopo una prima fase, che proseguirà sino a fine anno scolastico con appuntamenti a cadenza settimanale in cui i ragazzi si cimentano in attività ciclistiche, mercoledì si è svolta una giornata di trekking con una entusiasmante salita sulla Pietra di Bismantova. Accolti dalla consigliera delegata della Provincia di Reggio Emilia Erica Spadaccini, dal presidente del Parco nazionale Fausto Giovannelli e dalla dirigente scolastica Beatrice Menozzi, 7 alunni speciali di Secchi ed Einaudi – accompagnati da una ventina di compagni di classe e dai docenti – sono partiti sotto la guida delle guide ambientali escursionistiche di Altri passi Daniele Canossini e Martina Bianchi con a disposizione anche 2 joelette, speciali ausili che permettono a persone con mobilità ridotta di essere trasportate su sentieri di montagna.

Gli studenti sono stati davvero fantastici: pian piano la timidezza iniziale ha lasciato posto a uno spirito collaborativo meraviglioso, con tutti i ragazzi impegnati a spingere e sostenere chi faticava di più. E così, alla fine, tutti sono riusciti a compiere questa “piccola, grande impresa” raggiungendo la sommità della Pietra grazie anche al vento che ha spazzato le nubi minacciose che al mattino si affacciavano dal Crinale.

“E’ stata davvero una giornata magnifica – ha commentato al termine dell’escursione, durante il pranzo al rifugio della Pietra, il presidente di G.a.s.t onlus Giacomo CibelliSiamo abbastanza abituati a situazioni in cui ci si mette in gioco davvero e si prova a superare quelli che crediamo possano essere i nostri limiti, ma oggi questo gruppo è stato davvero emozionante: tutti hanno dato il massimo, con lo spirito giusto e una disponibilità e un’attenzione assoluti. Per questo ringrazio veramente di cuore non solo la Provincia, che ha creduto nel progetto, ma anche i ragazzi, i docenti, gli accompagnatori e le guide che ci hanno regalato questa giornata così importante”.

 

 

 

CENTRALTA’ DEI SISTEMI MONTANI E VALLIVI BERGAMASCHI DI FRONTE ALLE SFIDE GLOBALI DELL’ABITARE

Oggi pomeriggio, nel corso di un workshop promosso dal Tavolo Bergamo 2030, è stato presentato alla presenza dell’Assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori, il Position Paper Centralità dei sistemi montani e vallivi bergamaschi di fronte alle sfide globali dell’abitare dedicato alla montagna bergamasca, un documento strategico frutto di un lungo lavoro di analisi e di condivisione tra i partner del Tavolo e i diversi stakeholders coinvolti nel percorso di elaborazione, tra cui i rappresentanti dell’Osservatorio per la montagna. Il Position Paper si propone quale documento di sintesi e indirizzo per orientare e supportare le scelte di chi governa i territori montani e vallivi e nasce dalla consapevolezza che, per garantire uno sviluppo sistemico e integrato dei territori orobici, occorre dotarsi non solo di una visione comune, ma anche di strumenti e metodologie di lavoro condivise. Tutto ciò nell’ottica di aiutare la montagna bergamasca ad affrontare le sfide del prossimo decennio quali lo spopolamento delle aree interne, la preservazione degli ecosistemi ambientali, il sostegno ai presidi industriali e all’occupazione, l’incentivazione di nuove economie per il potenziamento del sistema turistico locale.

Dopo una puntuale analisi delle principali sfide e delle opportunità che caratterizzano isistemi montani e vallivi orobici, il documento delinea i quattro principali assi strategici entro cui prevedere la futura attivazione degli interventi:
● IL POTENZIAMENTO DELLE DOTAZIONI (welfare, trasporti, infrastrutture digitali, nuove forme di governance, comunità energetiche);
● IL POTENZIAMENTO DEL SISTEMA TURISTICO LOCALE (rinnovo patrimonio immobiliare, ricettività contemporanea, sistema integrato di offerta turistica);
● IL RILANCIO AGROSILVOPASTORALE (strategia per la zootecnia, bosco, filiera del legno, distretto del cibo);
● L’ INDUSTRIA DI MONTAGNA (accordi di cosviluppo, accessibilità delle merci).

Un lavoro che nasce da numerose buone pratiche progettuali già in corso e condivise nell’ambito del Tavolo Bergamo 2030 (Bando MIC “Attrattività dei borghi storici” 2022, Smart Orobie, progetto strategico pluriennale del sistema camerale “Turismo”, Piano di sviluppo industriale del Comune di Valbrembilla, Orobie Slow Experience, Sport e turismo), a partire dalle quali si evidenzia la necessità di rafforzare un coordinamento generale di sistema che possa ricondurre le diverse sperimentazioni all’interno di una visione integrata.
La proposta delineata nel Paper è la creazione di una struttura tecnico-scientifica denominata OROBIE LAB: un organismo coordinato scientificamente dall’Università e supportato dal Tavolo Bergamo 2030 che avrà il compito di porsi non solo a sostegno delle esperienze in corso, ma anche di rispondere agli obiettivi declinati dal paper, curando la redazione di proposte progettuali candidabili su bandi europei, nazionali o regionali, nonché la promozione di progetti pilota anche in relazione all’attuazione delle strategie regionali. Il coordinamento generale di Orobie LAB sarà in capo all’Osservatorio per la montagna della Provincia di Bergamo, esempio di governance territoriale ed eccellenza del nostro territorio, forse unica anche a livello regionale, dove sono riuniti tutti gli amministratori delle principali istituzioni montane bergamasche, i quali sapranno individuare le priorità su cui direzionare i progetti. A seconda delle tematiche progettuali affrontate, Orobie LAB si occuperà anche di attivare momenti di confronto con esperti e rappresentanti del mondo associativo, imprenditoriale e istituzionale.

“Già all’inizio del mio mandato, grazie al supporto del Consigliere Fabio Ferrari, abbiamo da subito rilanciato con forza l’Osservatorio della Montagna. Oggi finalmente l’Osservatorio può arricchirsi di un importante supporto tecnico-scientifico grazie alla nascita di Orobie LAB, un utile strumento sia per dare attuazione alle priorità politiche istituzionali degli amministratori territoriali locali sia per attrarre importanti finanziamenti attraverso l’elaborazione di proposte progettuali concrete”. Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo.
“In sede di Tavolo Bergamo 2030, la disamina delle priorità effettuata attraverso la stesura del position paper ha mostrato l’opportunità di dotarsi di uno strumento tecnico, Orobie LAB, a supporto dell’Osservatorio per la Montagna nella predisposizione di proposte progettuali trasversali e nella promozione di progetti pilota, al fine di rispondere in modo sempre più integrato ai bandi e alle opportunità messe a disposizione da Regione Lombardia”, ha commentato Carlo Mazzoleni, Presidente della Camera di Commercio di Bergamo.
“L’Università degli studi di Bergamo ha sviluppato una consolidata attenzione alla montagna lombarda in chiave multidisciplinare. Sono state coinvolte istituzioni pubbliche e private e sono stati creati forti legami tra il campus in città e le aule territoriali nelle aree montane, trovando proprio nella Montagna uno degli ambiti strategici a cui dedicare le tre missioni che muovono il lavoro quotidiano della comunità accademica: didattica, ricerca, terza missione. E’ per me una priorità far nascere all’interno del nostro Ateneo, in collaborazione con il Tavolo Bergamo 2030, un laboratorio scientifico e di supporto tecnico alle comunità delle valli bergamasche, per monitorare e studiare la vulnerabilità di questi territori di fronte alle sfide globali e per contribuire a creare un tavolo di co-progettazione che possa ispirare scelte sostenibili, attraverso un dialogo costante con le comunità, le istituzioni e i privati con i quali tessere relazioni a diverse scale su specifici interventi” Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo.

CENTRALTA’ DEI SISTEMI MONTANI E VALLIVI BERGAMASCHI DI FRONTE ALLE SFIDE GLOBALI DELL’ABITARE

Oggi pomeriggio, nel corso di un workshop promosso dal Tavolo Bergamo 2030, è stato presentato alla presenza dell’Assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori, il Position Paper Centralità dei sistemi montani e vallivi bergamaschi di fronte alle sfide globali dell’abitare dedicato alla montagna bergamasca, un documento strategico frutto di un lungo lavoro di analisi e di condivisione tra i partner del Tavolo e i diversi stakeholders coinvolti nel percorso di elaborazione, tra cui i rappresentanti dell’Osservatorio per la montagna. Il Position Paper si propone quale documento di sintesi e indirizzo per orientare e supportare le scelte di chi governa i territori montani e vallivi e nasce dalla consapevolezza che, per garantire uno sviluppo sistemico e integrato dei territori orobici, occorre dotarsi non solo di una visione comune, ma anche di strumenti e metodologie di lavoro condivise. Tutto ciò nell’ottica di aiutare la montagna bergamasca ad affrontare le sfide del prossimo decennio quali lo spopolamento delle aree interne, la preservazione degli ecosistemi ambientali, il sostegno ai presidi industriali e all’occupazione, l’incentivazione di nuove economie per il potenziamento del sistema turistico locale.

Dopo una puntuale analisi delle principali sfide e delle opportunità che caratterizzano isistemi montani e vallivi orobici, il documento delinea i quattro principali assi strategici entro cui prevedere la futura attivazione degli interventi:
● IL POTENZIAMENTO DELLE DOTAZIONI (welfare, trasporti, infrastrutture digitali, nuove forme di governance, comunità energetiche);
● IL POTENZIAMENTO DEL SISTEMA TURISTICO LOCALE (rinnovo patrimonio immobiliare, ricettività contemporanea, sistema integrato di offerta turistica);
● IL RILANCIO AGROSILVOPASTORALE (strategia per la zootecnia, bosco, filiera del legno, distretto del cibo);
● L’ INDUSTRIA DI MONTAGNA (accordi di cosviluppo, accessibilità delle merci).

Un lavoro che nasce da numerose buone pratiche progettuali già in corso e condivise nell’ambito del Tavolo Bergamo 2030 (Bando MIC “Attrattività dei borghi storici” 2022, Smart Orobie, progetto strategico pluriennale del sistema camerale “Turismo”, Piano di sviluppo industriale del Comune di Valbrembilla, Orobie Slow Experience, Sport e turismo), a partire dalle quali si evidenzia la necessità di rafforzare un coordinamento generale di sistema che possa ricondurre le diverse sperimentazioni all’interno di una visione integrata.
La proposta delineata nel Paper è la creazione di una struttura tecnico-scientifica denominata OROBIE LAB: un organismo coordinato scientificamente dall’Università e supportato dal Tavolo Bergamo 2030 che avrà il compito di porsi non solo a sostegno delle esperienze in corso, ma anche di rispondere agli obiettivi declinati dal paper, curando la redazione di proposte progettuali candidabili su bandi europei, nazionali o regionali, nonché la promozione di progetti pilota anche in relazione all’attuazione delle strategie regionali. Il coordinamento generale di Orobie LAB sarà in capo all’Osservatorio per la montagna della Provincia di Bergamo, esempio di governance territoriale ed eccellenza del nostro territorio, forse unica anche a livello regionale, dove sono riuniti tutti gli amministratori delle principali istituzioni montane bergamasche, i quali sapranno individuare le priorità su cui direzionare i progetti. A seconda delle tematiche progettuali affrontate, Orobie LAB si occuperà anche di attivare momenti di confronto con esperti e rappresentanti del mondo associativo, imprenditoriale e istituzionale.

“Già all’inizio del mio mandato, grazie al supporto del Consigliere Fabio Ferrari, abbiamo da subito rilanciato con forza l’Osservatorio della Montagna. Oggi finalmente l’Osservatorio può arricchirsi di un importante supporto tecnico-scientifico grazie alla nascita di Orobie LAB, un utile strumento sia per dare attuazione alle priorità politiche istituzionali degli amministratori territoriali locali sia per attrarre importanti finanziamenti attraverso l’elaborazione di proposte progettuali concrete”. Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo.
“In sede di Tavolo Bergamo 2030, la disamina delle priorità effettuata attraverso la stesura del position paper ha mostrato l’opportunità di dotarsi di uno strumento tecnico, Orobie LAB, a supporto dell’Osservatorio per la Montagna nella predisposizione di proposte progettuali trasversali e nella promozione di progetti pilota, al fine di rispondere in modo sempre più integrato ai bandi e alle opportunità messe a disposizione da Regione Lombardia”, ha commentato Carlo Mazzoleni, Presidente della Camera di Commercio di Bergamo.
“L’Università degli studi di Bergamo ha sviluppato una consolidata attenzione alla montagna lombarda in chiave multidisciplinare. Sono state coinvolte istituzioni pubbliche e private e sono stati creati forti legami tra il campus in città e le aule territoriali nelle aree montane, trovando proprio nella Montagna uno degli ambiti strategici a cui dedicare le tre missioni che muovono il lavoro quotidiano della comunità accademica: didattica, ricerca, terza missione. E’ per me una priorità far nascere all’interno del nostro Ateneo, in collaborazione con il Tavolo Bergamo 2030, un laboratorio scientifico e di supporto tecnico alle comunità delle valli bergamasche, per monitorare e studiare la vulnerabilità di questi territori di fronte alle sfide globali e per contribuire a creare un tavolo di co-progettazione che possa ispirare scelte sostenibili, attraverso un dialogo costante con le comunità, le istituzioni e i privati con i quali tessere relazioni a diverse scale su specifici interventi” Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo.

SALENTO PIU’ VERDE: SU INVITO DELLA PROVINCIA DI LECCE 23 COMUNI HANNO INDICATO AREE IDONEE AL RIMBOSCHIMENTO

Riforestazione sì: 23 Comuni salentini hanno risposto all’invito che la Provincia di Lecce ha lanciato per coinvolgere il territorio nel progetto di rimboschimento degli spazi urbani ed extraurbani.

Obiettivo: puntare alla sostenibilità ambientale, trasformare il Salento in un territorio più green coinvolgendo tutti i Comuni, con l’obiettivo di riqualificare il verde urbano, mitigare le emissioni inquinanti, favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici e ricostruire il paesaggio post xylella.

A seguito del Protocollo d’intesa per il rimboschimento con Fondazione Sylva e del Protocollo di adesione a “Mosaico Verde”, Campagna nazionale per la forestazione di aree urbane ed extraurbane e la tutela di boschi ideata da AzzeroCO2, la Provincia di Lecce aveva promosso un incontro informativo (lo scorso 11 gennaio), nel quale si chiedeva ai sindaci di comunicare la disponibilità di eventuali aree potenzialmente idonee ad ospitare interventi di forestazione urbana ed extraurbana, per programmare gli interventi successivi.

Ad oggi, hanno aderito, trasmettendo i riferimenti delle aree disponibili per la riforestazione, il recupero e la valorizzazione del paesaggio, i seguenti Comuni: Alezio, Caprarica, Carpignano, Castro, Galatone, Gallipoli, Giuggianello, Lecce, Leverano, Morciano, Nociglia, Novoli, Otranto, Palmariggi, Racale, Ruffano, Salice Salentino, Santa Cesarea Terme, Sogliano Cavour, Spongano, Tuglie, Veglie, Vernole.

AzzeroCo2, azienda leader nel settore, in questi giorni sta provvedendo a contattare i riferimenti comunicati da ogni Comune, per programmare un sopralluogo e definire le successive determinazioni per interventi che mirano ad un Salento sempre più verde.

“La cabina di regia-Provincia continua a funzionare, anche rispetto agli interventi di ripristino ambientale. Ci siamo posti a sostegno dei processi di rinaturalizzazione delle aree e, in maniera pratica, abbiamo presentato il progetto ai sindaci del nostro territorio, così da poter individuare le aree del Salento potenzialmente idonee ad ospitare interventi di forestazione urbana ed extraurbana. Ora via alle azioni concrete da intraprendere per creare nuovi polmoni verdi sul territorio e migliorarne la gestione”, dichiara Stefano Minerva, presidente della Provincia.

SALENTO PIU’ VERDE: SU INVITO DELLA PROVINCIA DI LECCE 23 COMUNI HANNO INDICATO AREE IDONEE AL RIMBOSCHIMENTO

Riforestazione sì: 23 Comuni salentini hanno risposto all’invito che la Provincia di Lecce ha lanciato per coinvolgere il territorio nel progetto di rimboschimento degli spazi urbani ed extraurbani.

Obiettivo: puntare alla sostenibilità ambientale, trasformare il Salento in un territorio più green coinvolgendo tutti i Comuni, con l’obiettivo di riqualificare il verde urbano, mitigare le emissioni inquinanti, favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici e ricostruire il paesaggio post xylella.

A seguito del Protocollo d’intesa per il rimboschimento con Fondazione Sylva e del Protocollo di adesione a “Mosaico Verde”, Campagna nazionale per la forestazione di aree urbane ed extraurbane e la tutela di boschi ideata da AzzeroCO2, la Provincia di Lecce aveva promosso un incontro informativo (lo scorso 11 gennaio), nel quale si chiedeva ai sindaci di comunicare la disponibilità di eventuali aree potenzialmente idonee ad ospitare interventi di forestazione urbana ed extraurbana, per programmare gli interventi successivi.

Ad oggi, hanno aderito, trasmettendo i riferimenti delle aree disponibili per la riforestazione, il recupero e la valorizzazione del paesaggio, i seguenti Comuni: Alezio, Caprarica, Carpignano, Castro, Galatone, Gallipoli, Giuggianello, Lecce, Leverano, Morciano, Nociglia, Novoli, Otranto, Palmariggi, Racale, Ruffano, Salice Salentino, Santa Cesarea Terme, Sogliano Cavour, Spongano, Tuglie, Veglie, Vernole.

AzzeroCo2, azienda leader nel settore, in questi giorni sta provvedendo a contattare i riferimenti comunicati da ogni Comune, per programmare un sopralluogo e definire le successive determinazioni per interventi che mirano ad un Salento sempre più verde.

“La cabina di regia-Provincia continua a funzionare, anche rispetto agli interventi di ripristino ambientale. Ci siamo posti a sostegno dei processi di rinaturalizzazione delle aree e, in maniera pratica, abbiamo presentato il progetto ai sindaci del nostro territorio, così da poter individuare le aree del Salento potenzialmente idonee ad ospitare interventi di forestazione urbana ed extraurbana. Ora via alle azioni concrete da intraprendere per creare nuovi polmoni verdi sul territorio e migliorarne la gestione”, dichiara Stefano Minerva, presidente della Provincia.

Al via GSE in-FORMA 2024 programma di formazione gratuito e digitale

Il prossimo 14 marzo ripartirà GSE in–FORMA 2024, il programma di formazione continuo, gratuito e digitale, nato per formare e aggiornare amministratori locali, funzionari pubblici e professionisti sulla disciplina e sugli incentivi legati al settore energetico.

Il programma di Formazione del GSE, che ha ottenuto il Patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed è organizzato con il Patrocinio di ANCI, UPI e RENAEL, espanderà per il 2024 la propria proposta verso i tre cluster di PA, Servizi Pubblici locali e Imprese, e fornirà ai discenti una formazione qualificata, in particolare sul Decreto CACER, le sue Regole Operative e gli incentivi PNRR, consolidando le giornate dedicate alla riqualificazione dell’edilizia pubblica, illuminazione pubblica, distribuzione dell’energia elettrica, procedimenti autorizzativi per le FER, servizi di pubblica utilità connessi al mondo della gestione dei rifiuti, della mobilità e del sistema idrico integrato.

 La qualità della formazione di  GSE in-FORMA è assicurata, oltre che dagli specialisti del GSE, dalla partecipazione di partner istituzionali come CDP, CONSIP ed ENEA, nonché certificata dalla sinergia con il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati, il Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati, il Collegio Provinciale dei Geometri e dei Geometri Laureati di Grosseto, l’Ordine degli Architetti di Macerata.

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