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Province: il Consiglio regionale della Toscana approva risoluzione per risorse e riforme

La Commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana, presieduta da Marco Niccolai, ha presentato ieri, mercoledì 24 luglio, in Consiglio regionale una proposta di risoluzione riguardante i tagli ai fondi delle Province previsti nella legge finanziaria 2024 (Legge 30 dicembre 2023, n. 213 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026).

I tagli iniziati nel 2010 hanno comportato significativi trasferimenti di risorse al bilancio statale, sono proseguiti con il Decreto “Salva Italia” del 2011 e con le successive “spending review” del 2012 e del 2014. La legge di stabilità del 2015 ha ulteriormente ridotto le risorse, con tagli pari a 3 miliardi di euro negli anni 2015-2017. Questo ha portato a gravi problemi finanziari per 14 province su 76 a livello nazionale, sebbene nessuna di queste fosse in Toscana.

Nel 2017, lo Stato ha prelevato dalle Province e dalle Città metropolitane 5,8 miliardi di euro, rischiando di indurre un dissesto finanziario nel settore tanto che la Corte dei Conti, nel 2017, ha dichiarato: “La forte riduzione delle risorse destinate a funzioni esercitate con carattere di continuità ed in settori di notevole rilevanza sociale risulta manifestamente irragionevole proprio per l’assenza di proporzionate misure che ne possano in qualche modo giustificare”.

In questo contesto, Gianni Lorenzetti, Presidente dell’UPI Toscana, ha dichiarato: “Le Province svolgono un ruolo fondamentale nella gestione dei servizi essenziali e nella promozione del territorio. In risposta alla situazione attuale, l’UPI Toscana ha elaborato una serie di proposte di modifica alla normativa vigente. Queste includono: garantire risorse indispensabili per le funzioni fondamentali, eliminare le spending review digitali e lineari, neutralizzare gli oneri per i rinnovi contrattuali, estendere la possibilità di assumere personale specializzato e risolvere l’impatto dei costi degli interventi PNRR sui bilanci delle Province. Inoltre, è necessario prevedere un fondo per coprire le spese straordinarie e imprevedibili connesse ai progetti PNRR, stimato a oltre 25 milioni di euro per le sole Province della Toscana.”

Per Marco Niccolai, Presidente della Commissione Aree Interne e proponente della risoluzione: “I territori interni e montani della Toscana vedono come principale viabilità quella di competenza delle Province, ormai da anni in condizioni molto serie: era dunque dovere della Commissione Aree Interne chiedere al Consiglio Regionale di esprimersi affinché la Toscana ponga con forza al Governo la necessità di assicurare l’integrale finanziamento delle funzioni a loro assegnate, perché il taglio che è avvenuto negli anni ha avuto effetti devastanti su territori già di per sé fragili come quelli montani e interni. Il Consiglio Regionale si è espresso anche per il ritorno all’elezione diretta degli organi perché i cittadini hanno la necessità di scegliere direttamente chi svolge funzioni che impattano fortemente sulla vita delle famiglie, come le scuole superiori, e di tutti i cittadini e le imprese, come la viabilità provinciale. Abbiamo dato voce a tanti cittadini che chiedono alla politica di affrontare queste priorità: nessuna Regione può sostituirsi allo Stato, il Governo deve archiviare subito la stagione dei tagli alle Province che ha ripreso con la finanziaria 2024”.

Il Consiglio regionale con la risoluzione chiede al Governo di attivarsi per riprendere il percorso di ritorno alla stabilità finanziaria e assicurare i servizi nelle funzioni fondamentali e in quelle attribuite dalla Regione, anche in funzione degli interventi da attuare nelle aree marginali e interne del Paese e ridurre le disuguaglianze. L’Assemblea ha accolto anche due emendamenti della minoranza e si è inoltre espressa a favore di una riforma che riporti alla piena funzionalità organizzativa e istituzionale le Province con il ritorno all’elezione diretta degli organi.

Nel link, la risoluzione approvata risoluzione province consiglio regionale toscana

La Provincia di Brescia vara la nuova motovedetta della Polizia Provinciale

Dopo l’esperienza iniziata nel 2023 con il ripristino del Nucleo Nautico, nel corso dell’anno 2024 prosegue l’impegno dell’Amministrazione Provinciale per il potenziamento del Corpo di Polizia Provinciale, che oltre alla motovedetta, presente da sempre e dedicata al controllo e vigilanza ittico venatorio nelle acque del lago di Garda e alla motovedetta di servizio attivata nel 2023, si è dotata di una nuova motovedetta da destinare prioritariamente al controllo della navigazione e all’ausilio in situazioni di soccorso e/o emergenza.

“Particolare attenzione – ha dichiarato il Presidente Moraschini –  è stata riservata dall’Amministrazione provinciale al tema della sicurezza sui laghi, in particolare sul Lago di Garda, anche in seguito a una riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi nella primavera del 2023, durante la quale sua eccellenza il sig. Prefetto di Brescia auspicò una maggiore sinergia tra tutti i soggetti istituzionali che, a vario titolo, operano sul lago di Garda, essendo questo uno dei posti in assoluto più frequentato dai turisti”.

Nell’estate 2023, sotto il coordinamento della Guardia Costiera, che è titolare del soccorso nelle acque del Lago di Garda, il nostro Servizio nautico ha effettuato 23 servizi di pattugliamento prevalentemente nei fine settimana, giornate che vedono la presenza di un alto numero di diportisti e bagnanti sul lago. L’esperienza maturata nell’anno scorso ha permesso di testare le capacità del personale, ma ha anche messo in  evidenza la necessità di un ulteriore mezzo in grado di garantire la mobilità su tutto il lago, soprattutto in base agli interventi in emergenza su richiesta della locale Guardia Costiera.

Il percorso di potenziamento del Corpo di Polizia Provinciale di Brescia, oltre alla formazione del proprio personale (solo lo scorso anno ben 11 Agenti/ufficiali del Corpo hanno conseguito la patente nautica, necessaria per la guida dei mezzi di servizio) passa anche attraverso l’acquisto di nuove dotazioni strumentali per lo svolgimento delle attività istituzionali del Comando.

 

Tra le più importanti vi è senza dubbio la motovedetta “850 PRO CABIN” prodotta dalla ditta MED DEFENSE di Cervia, di cui si indicano i dati salienti:

  • Lunghezza mt. 8.44
  • Larghezza mt. 3.02
  • Doppio motore Mercury da 200 cv/cad
  • Velocità max. circa 45 kts
  • Omologata per il trasporto di max. 14 persone

 

La motovedetta acquistata, progettata secondo le richieste della Polizia Provinciale, risponde perfettamente alle esigenze del servizio garantendo sicurezza e tempi ridotti di intervento. La potenza del motore permette l’agevole traino di imbarcazioni in panne da soccorrere e, in caso di necessità, a prua vi è la possibilità di adagiare un toboga per il trasporto di feriti.

“Siamo soddisfatti di poter inaugurare un mezzo indispensabile per dare un supporto concreto alle attività di vigilanza sul lago di Garda, grazie al grande lavoro di coordinamento della Guardia Costiera. Si tratta di un tassello importante che dimostra il rinnovato impegno della Polizia Provinciale nella vigilanza dei nostri laghi, a supporto dei cittadini e dei Comuni gardesani” dichiara Daniele Mannatrizio, Consigliere Delegato della Provincia di Brescia alla Sicurezza ed alla Polizia Provinciale.

 

La Provincia di Brescia vara la nuova motovedetta della Polizia Provinciale

Dopo l’esperienza iniziata nel 2023 con il ripristino del Nucleo Nautico, nel corso dell’anno 2024 prosegue l’impegno dell’Amministrazione Provinciale per il potenziamento del Corpo di Polizia Provinciale, che oltre alla motovedetta, presente da sempre e dedicata al controllo e vigilanza ittico venatorio nelle acque del lago di Garda e alla motovedetta di servizio attivata nel 2023, si è dotata di una nuova motovedetta da destinare prioritariamente al controllo della navigazione e all’ausilio in situazioni di soccorso e/o emergenza.

“Particolare attenzione – ha dichiarato il Presidente Moraschini –  è stata riservata dall’Amministrazione provinciale al tema della sicurezza sui laghi, in particolare sul Lago di Garda, anche in seguito a una riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi nella primavera del 2023, durante la quale sua eccellenza il sig. Prefetto di Brescia auspicò una maggiore sinergia tra tutti i soggetti istituzionali che, a vario titolo, operano sul lago di Garda, essendo questo uno dei posti in assoluto più frequentato dai turisti”.

Nell’estate 2023, sotto il coordinamento della Guardia Costiera, che è titolare del soccorso nelle acque del Lago di Garda, il nostro Servizio nautico ha effettuato 23 servizi di pattugliamento prevalentemente nei fine settimana, giornate che vedono la presenza di un alto numero di diportisti e bagnanti sul lago. L’esperienza maturata nell’anno scorso ha permesso di testare le capacità del personale, ma ha anche messo in  evidenza la necessità di un ulteriore mezzo in grado di garantire la mobilità su tutto il lago, soprattutto in base agli interventi in emergenza su richiesta della locale Guardia Costiera.

Il percorso di potenziamento del Corpo di Polizia Provinciale di Brescia, oltre alla formazione del proprio personale (solo lo scorso anno ben 11 Agenti/ufficiali del Corpo hanno conseguito la patente nautica, necessaria per la guida dei mezzi di servizio) passa anche attraverso l’acquisto di nuove dotazioni strumentali per lo svolgimento delle attività istituzionali del Comando.

 

Tra le più importanti vi è senza dubbio la motovedetta “850 PRO CABIN” prodotta dalla ditta MED DEFENSE di Cervia, di cui si indicano i dati salienti:

  • Lunghezza mt. 8.44
  • Larghezza mt. 3.02
  • Doppio motore Mercury da 200 cv/cad
  • Velocità max. circa 45 kts
  • Omologata per il trasporto di max. 14 persone

 

La motovedetta acquistata, progettata secondo le richieste della Polizia Provinciale, risponde perfettamente alle esigenze del servizio garantendo sicurezza e tempi ridotti di intervento. La potenza del motore permette l’agevole traino di imbarcazioni in panne da soccorrere e, in caso di necessità, a prua vi è la possibilità di adagiare un toboga per il trasporto di feriti.

“Siamo soddisfatti di poter inaugurare un mezzo indispensabile per dare un supporto concreto alle attività di vigilanza sul lago di Garda, grazie al grande lavoro di coordinamento della Guardia Costiera. Si tratta di un tassello importante che dimostra il rinnovato impegno della Polizia Provinciale nella vigilanza dei nostri laghi, a supporto dei cittadini e dei Comuni gardesani” dichiara Daniele Mannatrizio, Consigliere Delegato della Provincia di Brescia alla Sicurezza ed alla Polizia Provinciale.

 

Provincia di Padova: il personale assunto nei primi 6 mesi del 2024

Più della metà delle assunzioni previste per il 2024 già effettuate, l’integrazione dell’organico con ulteriori 16 persone a breve e altre sei nei prossimi mesi, nonché numerosi bandi per le progressioni di carriera: l’anno corrente procede a gonfie vele per quanto riguarda l’acquisizione di personale all’interno della Provincia di Padova. Come annunciato al termine del 2023, l’Ente prevede di chiudere quest’anno con un totale di 32 nuove assunzioni (erano state 44 nel 2023). Segreteria Generale, Ambiente, Edilizia, Viabilità i settori verso i quali è stata e sarà ancora destinata la maggior parte del nuovo personale.

 

PROCEDURE IN ITINERE – Attualmente l’organico in servizio in Provincia è composto da 218 persone di cui 116 maschi e 102 femmine, quasi totalmente inserite con contratto a tempo indeterminato. A costoro se ne stanno per aggiungere a breve altre 16 per le quali sono state attivate quattro procedure di mobilità e due concorsi pubblici, di cui due per dirigenti (uno dell’area Segreteria Generale e uno del settore Edilizia e Impianti), sette istruttori amministrativi (la procedura concorsuale è in itinere); due istruttori tecnici (in itinere); due funzionari amministrativi (uno per la Segreteria Generale e uno per l’Area Tecnica – le procedure di mobilità sono in itinere); tre funzionari tecnici (uno da destinare al settore Edilizia, uno all’Ufficio Impianti e uno alla Viabilità, per i quali le procedure di mobilità sono in itinere).

 

IN PROGRAMMA DA SETTEMBRE – Nell’ultima parte dell’anno, infine, sono previste ulteriori procedure di reclutamento tra mobilità e concorsi pubblici, per assumere altre sei persone: un funzionario amministrativo per l’Ufficio legale; un funzionario tecnico per l’Ambiente; un operatore esperto tecnico; tre esperti ad alta specializzazione a tempo determinato (uno per la Ragioneria, uno per l’Edilizia, uno per la Viabilità).

Annunciato dall’attuale Piano Triennale di Formazione e Progressione (PTFP), l’istituto della progressione di carriera nei vari settori dell’Ente riguarderà quest’anno 20 dipendenti che avranno così un’opportunità di crescita e sviluppo professionale, in un progetto di valorizzazione di competenze e talenti.

 

PROCEDURE CONCLUSE – Nel corso del primo semestre dell’anno sono entrate in servizio 17 persone, di cui due agenti di Polizia, quattro istruttori tecnici, due istruttori amministrativi, cinque operatori esperti tecnici, un funzionario amministrativo, due funzionari tecnici, un dirigente. Ha inoltre preso servizio il nuovo segretario generale (in convenzione con il Comune di Padova).

 

L’ANALISI – «Nell’ultimo biennio siamo finalmente riusciti a ridare slancio alla Provincia anche attraverso una intensa azione di reclutamento delle risorse umane, con 44 inserimenti nel 2023 e 40 nel corso dell’anno corrente – osserva Daniele Canella, vicepresidente della Provincia di Padova con delega al Personale -. Per diversi anni dopo l’entrata in vigore della riforma Delrio nel 2014, le Province sono state oggetto di un ampio processo di riordino durante il quale era loro vietato assumere. Questo ha portato, negli anni, a due conseguenze principali: la carenza di personale, vista l’impossibilità di reintegrare i posti liberati da chi aveva scelto di spostarsi in altri Enti o di chi nel frattempo aveva raggiunto l’età pensionabile; e l’acquisizione di competenze da parte di chi, invece, era rimasto e aveva nel frattempo assorbito i compiti assegnati precedentemente ad altri. Dopo una fase di stasi, pertanto, ora la Provincia di Padova sta ripartendo, con un programma di crescita e di premialità: quest’anno le 20 progressioni permetteranno di dare il giusto riconoscimento professionale ad altrettante persone. La Provincia sta, pertanto, tornando a essere un Ente titolare di un ruolo strategico e fondamentale nella gestione territoriale, a partire dai servizi che eroga a favore dei Comuni che impattano in modo sensibile sul benessere dei cittadini e sulla vivibilità dell’area di sua competenza».

Provincia di Padova: il personale assunto nei primi 6 mesi del 2024

Più della metà delle assunzioni previste per il 2024 già effettuate, l’integrazione dell’organico con ulteriori 16 persone a breve e altre sei nei prossimi mesi, nonché numerosi bandi per le progressioni di carriera: l’anno corrente procede a gonfie vele per quanto riguarda l’acquisizione di personale all’interno della Provincia di Padova. Come annunciato al termine del 2023, l’Ente prevede di chiudere quest’anno con un totale di 32 nuove assunzioni (erano state 44 nel 2023). Segreteria Generale, Ambiente, Edilizia, Viabilità i settori verso i quali è stata e sarà ancora destinata la maggior parte del nuovo personale.

 

PROCEDURE IN ITINERE – Attualmente l’organico in servizio in Provincia è composto da 218 persone di cui 116 maschi e 102 femmine, quasi totalmente inserite con contratto a tempo indeterminato. A costoro se ne stanno per aggiungere a breve altre 16 per le quali sono state attivate quattro procedure di mobilità e due concorsi pubblici, di cui due per dirigenti (uno dell’area Segreteria Generale e uno del settore Edilizia e Impianti), sette istruttori amministrativi (la procedura concorsuale è in itinere); due istruttori tecnici (in itinere); due funzionari amministrativi (uno per la Segreteria Generale e uno per l’Area Tecnica – le procedure di mobilità sono in itinere); tre funzionari tecnici (uno da destinare al settore Edilizia, uno all’Ufficio Impianti e uno alla Viabilità, per i quali le procedure di mobilità sono in itinere).

 

IN PROGRAMMA DA SETTEMBRE – Nell’ultima parte dell’anno, infine, sono previste ulteriori procedure di reclutamento tra mobilità e concorsi pubblici, per assumere altre sei persone: un funzionario amministrativo per l’Ufficio legale; un funzionario tecnico per l’Ambiente; un operatore esperto tecnico; tre esperti ad alta specializzazione a tempo determinato (uno per la Ragioneria, uno per l’Edilizia, uno per la Viabilità).

Annunciato dall’attuale Piano Triennale di Formazione e Progressione (PTFP), l’istituto della progressione di carriera nei vari settori dell’Ente riguarderà quest’anno 20 dipendenti che avranno così un’opportunità di crescita e sviluppo professionale, in un progetto di valorizzazione di competenze e talenti.

 

PROCEDURE CONCLUSE – Nel corso del primo semestre dell’anno sono entrate in servizio 17 persone, di cui due agenti di Polizia, quattro istruttori tecnici, due istruttori amministrativi, cinque operatori esperti tecnici, un funzionario amministrativo, due funzionari tecnici, un dirigente. Ha inoltre preso servizio il nuovo segretario generale (in convenzione con il Comune di Padova).

 

L’ANALISI – «Nell’ultimo biennio siamo finalmente riusciti a ridare slancio alla Provincia anche attraverso una intensa azione di reclutamento delle risorse umane, con 44 inserimenti nel 2023 e 40 nel corso dell’anno corrente – osserva Daniele Canella, vicepresidente della Provincia di Padova con delega al Personale -. Per diversi anni dopo l’entrata in vigore della riforma Delrio nel 2014, le Province sono state oggetto di un ampio processo di riordino durante il quale era loro vietato assumere. Questo ha portato, negli anni, a due conseguenze principali: la carenza di personale, vista l’impossibilità di reintegrare i posti liberati da chi aveva scelto di spostarsi in altri Enti o di chi nel frattempo aveva raggiunto l’età pensionabile; e l’acquisizione di competenze da parte di chi, invece, era rimasto e aveva nel frattempo assorbito i compiti assegnati precedentemente ad altri. Dopo una fase di stasi, pertanto, ora la Provincia di Padova sta ripartendo, con un programma di crescita e di premialità: quest’anno le 20 progressioni permetteranno di dare il giusto riconoscimento professionale ad altrettante persone. La Provincia sta, pertanto, tornando a essere un Ente titolare di un ruolo strategico e fondamentale nella gestione territoriale, a partire dai servizi che eroga a favore dei Comuni che impattano in modo sensibile sul benessere dei cittadini e sulla vivibilità dell’area di sua competenza».

Provincia Piacenza, la Presidente Patelli consegna al Ministro Salvini lettere con le priorità

In occasione dell’incontro – tenutosi oggi presso la sede del Comune di Piacenza – per la sottoscrizione del “Protocollo d’intesa tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Emilia-Romagna, Comune di Piacenza, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e F.S. Sistemi Urbani S.p.A. per la Rigenerazione urbana e la trasformazione in Hub Intermodale dell’ambito stazione e per la realizzazione del nuovo Hub del Ferro in zona Le Mose”, la presidente della Provincia di Piacenza Monica Patelli ha personalmente consegnato tre diverse lettere al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

La prima – firmata dal presidente di UPI Emilia-Romagna, Andrea Massari – rimarca il fatto che le Province dell’Emilia-Romagna, come tutte le Province italiane, sono impegnate nell’attuazione dei diversi programmi pluriennali di manutenzione delle strade di competenza, finanziati con vari provvedimenti, ed evidenzia un rischio legato ai decreti in vigore.

Per UPI l’attuale formulazione delle norme, che dispone la revoca delle corrispondenti risorse assegnate in caso di mancata realizzazione degli interventi entri i termini previsti dal dettato ministeriale, non tiene infatti conto della notevole differenza tra le opere più semplici e quelle più impattanti, che impongono molteplici e più complesse attività e comportano un ben più rilevante impegno temporale.

La richiesta è pertanto quella di diversificare i termini per la conclusione/collaudo degli interventi, armonizzandoli alle specificità dei differenti percorsi.

Le altre due lettere consegnate brevi manu da Monica Patelli al ministro Salvini sono a firma della stessa presidente dell’ente di Corso Garibaldi.

La prima riguarda una delle misure ipotizzate per ridurre al massimo l’impatto sui cittadini dei lavori di manutenzione straordinaria che interesseranno il ponte stradale sul Po tra Castelvetro Piacentino e Cremona.

In sostanza si chiede il concorso finanziario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per far fronte alla eventuale introduzione (limitatamente al periodo in cui i lavori sul ponte determineranno limitazioni alla circolazione stradale) della gratuità del percorso autostradale alternativo a quello che sarà interessato dai lavori, un’agevolazione i cui non trascurabili costi dovrebbero essere sostenuti anche dalla Provincia di Piacenza.

L’altra lettera della presidente Patelli è invece attinente alle criticità delle regole sui cosiddetti “autovelox”.

Nella missiva si chiede al Ministero di favorire un intervento normativo che elimini l’equivoco (legato alla sovrapponibilità o meno dei termini “approvato” e “omologato” in riferimento alla conformità degli strumenti di controllo della velocità) che è alla base della recente sentenza della Corte di Cassazione che ha sostanzialmente reso impossibile l’impiego della quasi totalità degli strumenti di questo tipo attualmente in uso sul territorio nazionale italiano.

Nella lettera si evidenzia come ciò stia provocando ripercussioni negative non soltanto sulla sicurezza della circolazione e sui bilanci degli Enti Locali, ma anche sull’attività di produzione/noleggio/vendita delle specifiche apparecchiature da parte delle ditte coinvolte.

 

La Provincia di Reggio Emilia promuove un patto straordinario tra sindaci per la legalità

Trentasei sindaci della provincia di Reggio nell’Emilia – gli altri, oggi impossibilitati a essere presenti, lo faranno nei prossimi giorni    hanno sottoscritto questa mattina in Provincia un “Patto straordinario per la legalità”, strumento che oltre ad alcuni impegni morali, dà anche alcune importanti indicazioni concrete. Contestualmente, i sindaci hanno sottoscritto anche la nuova Carta di Avviso pubblico, forse il più avanzato strumento volontario di autodisciplina sui temi della lotta per la legalità, contro le mafie e la corruzione. “Si tratta di un atto volontario, che i sindaci sono stati chiamati a sottoscrivere a titolo personale. Non si tratta di un protocollo di legalità, che ha effetti amministrativi, ma di un accordo di principio generale, in cui si stabilisce una linea politica al di là delle appartenenze partitiche”, hanno spiegato il presidente della Provincia, Giorgio Zanni, e  il coordinatore provinciale Anci e delegato regionale per la legalità, Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera. Scritto alla luce delle esperienze di questi ultimi anni mettendo nero su bianco impegni che vanno al di là delle norme e che dunque potevano essere assunti solo in questo modo, il “Patto straordinario per la legalità” era stato sottoscritto la prima volta – sempre contestualemente – lo scorso anno: oggi, dopo la tornata di elezioni amministrative dello scorso giugno, una nuova firma, con l’adesione dei nuovi sindaci a partire da quello del capoluogo, Marco Massari.

L’adesione impegna i primi cittadini reggiani a promuovere i valori del Patto e della Carta di Avviso pubblico all’interno dei municipi come codici di comportamento ai quali ispirare l’azione amministrativa. In particolare, i sindaci reggiani si impegnano personalmente “ad applicare, difendere ed innovare costantemente il sistema dei protocolli di legalità sviluppato di concerto con la Prefettura per prevenire e combattere l’infiltrazione mafiosa sul territorio” nonché “straordinarie cautele per la tutela dell’integrità delle amministrazioni comunali, esigendo le dimissioni o l’astensione dai procedimenti decisionali da parte di amministratori o funzionari che siano interessati da interdittive o da esclusione dalle white list, nonché da quanti siano colpiti da provvedimenti per reati connessi alla criminalità organizzata, applicando un “principio di precauzione”, nel rispetto delle norme vigenti”.

Il Patto prevede inoltre che i sindaci individuino “le migliori procedure per raccogliere e far pervenire segnalazioni dal territorio e dai sindaci su situazioni meritevoli di approfondimento”, offrano “la più ampia e franca collaborazione alle forze dell’ordine, alla Procura della Repubblica e alla Prefettura per le rispettive azioni di indagine, repressione e prevenzione del fenomeno mafioso sul nostro territorio” e si attivino “sempre ed in ogni caso, anche tramite l’ufficio legale convenzionato della Provincia, per valutare la proposta di costituzione di parte civile dei Comuni in caso di processi relativi a reati di mafia che riguardino il proprio territorio”.

La Provincia di Lucca inaugura il nuovo Ponte della Tambura

Taglio del nastro per il nuovo Ponte della Tambura, che insiste sulla Strada Provinciale 50 di Vagli nel comune di Vagli di Sotto e completamente ricostruito dalla Provincia di Lucca.

Alla cerimonia di inaugurazione della nuova infrastruttura erano presenti il presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini, accompagnato dal consigliere provinciale Andrea Carrari,  dall’ing. Pierluigi Saletti responsabile del Servizio provinciale; i rappresentanti della ditta ‘Vando Battaglia costruzioni srl’ di Gallicano che ha effettuato la ricostruzione del ponte. A far da cornice alla festa, le auto d’epoca dell’associazione ‘Amici in Garfagnana – Auto e Moto storiche’. Presente alla cerimonia anche il sindaco di Vagli, Mario Puglia, assieme a tutto il consiglio comunale, nonché i rappresentanti di alcune amministrazioni comunali limitrofe.

«Le inaugurazioni sono sempre momenti importanti per una comunità – commenta il presidente della Provincia, Luca Menesini – ma in questo caso è anche motivo di orgoglio per tutta la provincia, perché restituiamo al territorio un ponte strategico per la circolazione e, adesso, all’avanguardia dal punto di vista della sicurezza e della sostenibilità. Un grande lavoro che possiamo dire con sicurezza che è un’infrastruttura che guarda al futuro e alle prospettive di crescita economica e turistica del territorio, come dimostra il fatto che vi si sia inserito anche il percorso ciclo-pedonale».

Il Ponte della Tambura venne chiuso al transito nell’aprile 2020, per essere, poi, demolito dalla Provincia nel novembre di due anni dopo, nel 2022, in quanto non rispettava più quei requisiti minimi di sicurezza richiesti per una tale infrastruttura. A marzo sono terminati i lavori di varo dell’impalcato metallico, realizzati dalla ditta ‘Vando Battaglia costruzioni srl’: sono state, cioè, completate le travature portanti sopra le quali è stato, successivamente, realizzato l’impalcato, dove ha trovato sede la pavimentazione stradale e le relative pertinenze ed accessori.

Il nuovo Ponte della Tambura è stato realizzato per mezzo dell’installazione di travi in acciaio e soletta superiore in cemento armato, per una larghezza di circa 10 metri, organizzati con due corsie di circa 3 metri ciascuna, potette ai lati. A queste si aggiunge una corsia larga un metro e mezzo destinata ad essere il passaggio ciclo-pedonale, a beneficio sia di chi vive in quest’area e se ne serve per i suoi spostamenti quotidiani, sia per i sempre crescenti cicloturisti, che hanno dimostrato di apprezzare molto la zona.

Esteticamente, la nuova infrastruttura ha un aspetto simile a quello realizzato negli Anni Cinquanta, in quanto sia da un punto di vista architettonico, sia da quello paesaggistico il Ponte rappresenta un elemento caratterizzante della stessa valle e, per tale ragione, costruendo il nuovo ponte. si è scelto di rimanere quanto più possibile fedeli all’opera originale.

Il Ponte della Tambura ha visto la Provincia di Lucca investire 2,8 milioni di euro per la sua demolizione e ristruzione, fondi che provengono dal Mims, il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile (Mims).

 

Scuole, Provincia di Teramo: oltre 13 milioni e mezzo di lavori tutti appaltati

Sono aperti i termini per la presentazione delle domande per l’assegnazione di spazi in uso temporaneo e in orario extrascolastico nelle palestre delle scuole superiori.

Sono quattordici le strutture a disposizione per le associazioni (in fondo l’elenco) fra Teramo, Nereto, Atri, Giulianova e Castelli. La richiesta va presentata entro il 18 Luglio con le modalità reperibili sull’home page del sito “Avviso pubblico”.

Sono, invece, ventitrè, gli interventi del PNRR destinati alle scuole: la Provincia ha presentato progetti a valere su misure diverse fra manutenzioni straordinarie e spazi per attività fisica e sportiva. Interventi che non vanno confusi con quelli previsti con i Fondi Sisma (oltre 100 milioni di euro in fase di progettazione da parte di Invitalia come da ordinanza 31 del Commissario Sisma).

Laddove era necessario siamo intervenuti sulle palestre con i fondi del PNRR quindi restituiamo alla comunità didattica e a quella associativa strutture decisamente migliorate da una manutenzione straordinaria – spiega la consigliera delegata al PNRR e all’edilizia scolastica, Libera D’Amelio che aggiunge – in questa circostanza va sottolineata l’attenzione che l’ente ha posto nei confronti dell’attività motoria degli studenti come di quella sportiva e agonistica. Si tratta dei primi progetti finanziati e fra questi vanno segnalati le opere ex novo al Levi di Sant’Egidio e al Crocetti di Giulianova, due scuole che finalmente avranno una palestra a disposizione. Molto interessante il lavoro che si sta realizzando all’Ipsaa Rozzi di Nepezzano. La spesa complessiva, di lavori tutti appaltati, è di circa 13 e mezzo milioni”.

Molti interventi sono già completati, come nel caso delle strutture nuove, sono un cantiere aperto. Le manutenzioni straordinarie si completeranno durante l’estate in maniera da non incidere sull’andamento didattico alla riapertura delle scuole.

“A Nepezzano, sito di allenamento della nota società calcistica, – sottolinea il presidente Camillo D’Angelo – restituiremo un impianto sportivo polivalente con un manto in erba sintetica, un potente sistema di illuminazione, la rivisitazione degli spalti con comodi sedili. Gli ampi spazi circostanti saranno abbelliti con una nuova plantumazione. A completare l’opera la nuova recinzione”.

Le strutture sportive disponibili per le associazioni:

Palestra  I.T.I.S Alessandrini Te;
Palestra  I.T.C. “Pascal” Te;
Palestra  I.P.C. “Di Poppa” Te;
Palestra  I.T.G. “Forti” Te;
Palestra  I.T.C. “Comi” Te;
Palestra  Istituto Agrario Rozzi, Teramo;
Palestra  Liceo Scientifico – Teramo;
Palestra  I.T.I.S. Giulianova;
Palestra  LICEO Giulianova;
Palestra  LICEO Nereto;
Palestra  I.T.C. Nereto;
Palestre  I.T.C. Roseto;
Palestra I.T.C. Atri;
Palestra  Istituto D’Arte & Design di Castelli

 

Provincia di Lecce: al via i lavori della strada Maglie – Leuca

“Oggi è una giornata epocale per il Salento, perché a distanza di 30 anni dalla prima progettazione, si realizza la consegna dei lavori del primo dei tre stralci in cui è suddiviso il primo lotto della strada statale 275 Maglie-Leuca, un’opera pubblica attesa e strategica”.

“Come Provincia di Lecce siamo orgogliosi e ci sentiamo parte fondamentale di questo risultato, perché per raggiungerlo abbiamo svolto con perseveranza la nostra fondamentale funzione di coordinamento dei sindaci del territorio”.

“Il protagonismo della Provincia è storia scritta. Grazie alle riunioni e agli incontri sulle tempistiche per la gara convocate da noi, grazie ai tavoli istituzionali di coordinamento che abbiamo tenuto negli ultimi due anni, siamo riusciti a portare all’unanimità la volontà dei sindaci, sia rispetto al tracciato, sia rispetto alla condivisione dell’importanza dell’opera. Senza tutti questi passaggi e questo intenso lavoro di regia dell’Ente di Area Vasta non si sarebbe arrivati oggi a questo momento memorabile”.

“Come presidente della Provincia di Lecce, in rappresentanza di tutti i sindaci del territorio, sono orgoglioso perché siamo riusciti, insieme a tutti gli altri enti, Regione, Governo, Anas e Amministrazioni locali, a collaborare proficuamente per il raggiungimento di questo risultato, nell’esclusivo interesse delle Comunità del Salento”.

Congratulazioni a Christian Giordano, nuovo Presidente di UPI Basilicata

Nel corso dell’Assemblea dell’Unione Province Italiane di Basilicata, che si è svolta nella Sala del Consiglio Provinciale di Potenza, è stato eletto il nuovo presidente.

Si tratta di Christian Giordano, Presidente della Provincia di Potenza dal settembre del 2022 e sindaco del Comune di Vietri di Potenza dal 2017. Giordano subentra a Piero Marrese (in carica dal 2019), neo eletto consigliere regionale.

«Prima di ogni cosa ringrazio, per il lavoro svolto, il Presidente uscente Piero Marrese e tutti i consiglieri provinciali per la fiducia che hanno voluto esprimermi- ha detto Giordano- Con il medesimo impegno e dedizione che ho provato a garantire nelle diverse istituzioni che mi onoro di guidare, allo stesso modo rappresenterò le due Province al fine di assicurare alle nostre comunità la rilevanza che meritano sui tavoli Nazionali dell’Upi e del Governo».

Vice presidenti sono Piero Marrese e Giovanni Barbuzzi.

«In questi anni siamo riusciti a fare un ottimo lavoro e voglio ringraziare l’assemblea dell’impegno e del lavoro svolto- ha detto

Marrese- Non sono stati anni facili, penso anche al difficile periodo della pandemia Covid ma grazie ad ognuno di voi e allo sforzo sinergico, siamo riusciti a lavorare insieme al di là di qualsiasi appartenenza politica»

LE SFIDE NEL PROSSIMO FUTURO SONO TANTE.

A cominciare da quello che il Consiglio d’Europa ha espresso nel quarto Rapporto di monitoraggio sull’applicazione in Italia della Carta europea dell’autonomia locale che riporta, tra i punti chiave per le Province, la raccomandazione di ampliare il campo d’azione delle Province, una volta reintrodotti gli organi eletti direttamente e di garantire alle Province risorse finanziarie adeguate e proporzionate, ai sensi dell’articolo 9 della Carta Europea delle autonomie locali.

 

La Provincia di Chieti nomina l’amministratore unico di OPS SPA

Marcello Salerno, professore associato di diritto pubblico dell’università “Aldo Moro” di Bari, è il nuovo amministratore unico della OPS spa.

Salerno, 49 anni, sindaco di Ari per due mandati fino allo scorso 10 giugno, dottore di ricerca in diritto europeo e comparato dell’impresa e del mercato presso l’università D’Annunzio di Chieti-Pescara, vanta una corposa esperienza in materia di diritto pubblico ed è stato membro del consiglio d’amministrazione del Consorzio comprensoriale del Chietino per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Fara Filiorum Petri (Chieti).

Salerno è stato nominato amministratore unico con decreto firmato questa mattina dal Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, sentito il Sindaco di Chieti Diego Ferrara, a seguito dell’avviso pubblico per la raccolta delle manifestazioni di interesse a ricoprire l’incarico di amministratore unico della società Organizzazione Progetti e Servizi (OPS spa) partecipata dalla Provincia di Chieti (89,7%) e dal Comune di Chieti (10.3%).

La nomina è stata ratificata dall’assemblea ordinaria dei soci convocata questa mattina nella sede della società in via Padre Ugo Frasca a Chieti. Nel corso dell’assemblea è stato approvato anche il nuovo compenso dell’amministratore unico, che rimarrà in carica per il triennio 2024-2026 e che percepirà 25.000 euro lordi ed omnicompresivi annui più il rimborso per le spese di viaggio. I soci hanno quindi ridotto la spesa complessivamente sostenuta dalla Ops per l’organo di amministrazione uscente che era pari a 32.000 euro annui.

La OPS si occupa per i soci del sistema informativo provinciale integrato, del sistema informativo territoriale provinciale, del servizio di controllo per l’accertamento dell’effettivo stato di manutenzione e di esercizio degli impianti termici, articolata nel progetto VIT-Verifica Impianti Termici, nonché del servizio di controllo dell’Attestazione di Prestazione Energetica (APE) degli edifici.

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