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Melilli: “Che fine ha fatto il tavolo di confronto?”

“Che fine ha fatto il tavolo di confronto tanto promesso e sbandierato dal Ministro Siniscalco a luglio, quando, presentandoci un Dpef vuoto e inconsistente, ci assicurò che la vera discussione si sarebbe aperta e da subito sulla finanziaria? Se si fosse davvero aperto il dibattito per tempo ora non ci troveremmo a dovere di nuovo apprendere, e con modalità che nulla hanno a che fare con la normale dialettica tra istituzioni della Repubblica, della volontà del Governo di praticare un taglio insostenibile alle risorse di Regioni, Province e Comuni” .

Questa la reazione del Presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Fabio Melilli, alle notizie apparse sulla stampa, che indicano in 3 miliardi di euro i tagli previsti dalla finanziaria a carico di Regioni ed Enti locali.

“Non è così – prosegue Melilli –  non è imponendo riduzioni drastiche alle spese degli Enti locali  e quindi obbligando gli amministratori a ridurre i servizi ai cittadini, che si gettano le basi per la ripresa del Paese. Avevamo detto al Governo che c’era bisogno di ripensare la politica delle infrastrutture italiane, cominciando a dare priorità a quelle opere e a quegli investimenti che, intervenendo direttamente sul territorio, possono dare nuovo slancio all’imprenditoria e al tessuto economico locale, unico vero volano per lo sviluppo. E invece eccoci di nuovo a vederci imporre dall’alto l’ennesima finanziaria nella quale ci si obbliga a sopportare il  carico maggiore della crisi. I bilanci delle Province non sono in grado di reggere ad una stangata di queste proporzioni, senza mettere a rischio i servizi ai cittadini e alle imprese, dalla manutenzione delle scuole e delle strade, agli interventi per la viabilità, per il trasporto, per l’occupazione”.

“E’ una manovra impraticabile per le Province” commenta il responsabile delle finanze Upi e Vicepresidente della Provincia di Bologna, Andrea De Maria. “I tagli ai trasferimenti che abbiamo subito negli ultimi anni, la drastica riduzione delle entrate delle Province che si è verificata nel 2005, le assurde modifiche apportate al patto di stabilità nella passata finanziaria – aggiunge – hanno già messo a dura prova i bilanci di molte amministrazioni. Piuttosto che pensare a come tagliare risorse agli enti locali, il Ministro Siniscalco deve dirci cosa intende fare sul patto di stabilità interno. Le Province, insieme ai Comuni e alle Regioni, hanno chiesto una modifica sostanziale delle regole per il 2006, prima fra tutte l’esclusione dal calcolo delle spese degli investimenti e delle risorse derivanti dai trasferimenti dello Stato o delle Regioni per le competenze attribuite a seguito della riforma amministrativa”.

“Ora ci aspettiamo – conclude il Presidente Melilli – di essere convocati al più presto dal Governo, augurandoci però che questa volta la riunione non si riduca ad una mera presa d’atto di quanto già deciso, ma che si vogliano ascoltare le ragioni di chi ogni giorno fa i conti con le difficoltà di amministrare il Paese e di rispondere ai bisogni dei cittadini”.


 

CST per i piccoli Comuni

E’ stato pubblicato nella G.U. del 13 settembre 2005, n. 213, l’ Avviso per la selezione dei soggetti ammessi a presentare progetti finalizzati all’erogazione di servizi in forma associata per piccoli Comuni , promosso dal Cnipa col fine di selezionare soggetti aventi i requisiti per partecipare ad un successivo avviso che prevede un cofinanziamento di 13,5 milioni di euro per progetti di e-gov a favore dei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.

La linea di azione ha come obiettivo l’avvio di attività di sostegno verso i piccoli Comuni, per garantirne la partecipazione piena ai processi di innovazione dell’ e-gov. Le domande di partecipazione – che dovranno essere presentate entro il 31 ottobre 2005 – saranno valutate da un’ apposita Commissione e i soggetti ritenuti idonei saranno ammessi a partecipare al successivo avviso.

L’iniziativa mira a favorire la cooperazione e l’associazione dei piccoli Comuni attraverso la costituzione di CTS – Centri Servizi Territoriali, che hanno il compito di favorire la partecipazione dei Comuni meno organizzati ai procesi di e-government.

Le Province, con le loro competenze istituzionali e la loro capacità organizzativa e di aggregazione, possono avere un ruolo fondamendale nella costituzione e nel funzionamento dei CST, promuovendo l’inclusione nei processi di e-government dei piccoli Comuni del loro territorio e coerenti strategie di associazionismo comunale.

Sono disponibili on line il seguenti documenti:

Linee guida per la costituzione e l’avvio dei CST

Guida alla presentazione della domanda

Modulo domanda (informazioni generali)

Modulo domanda (servizi)

Elenco servizi

Per ulteriori informazioni consultare il sito del Cnipa e contattare il seguiente indirizzo a cui è possibile inviare le richieste di chiarimenti: [email protected] .

 

 

 

 

 

Documenti allegati:

Melilli “Discriminante l’ineleggibilità dei Presidenti di Provincia”

Superare l’ineleggibilità dei Presidenti di Provincia e dei Sindaci dei Comuni superiori a 20.000 abitanti per le elezioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, considerata “discriminate e ingiusta”, e prevedere invece, come già accade per le elezioni europee, l’incompatibilità fra cariche.

Lo ha ribadito il Presidente dell’Upi Fabio Melilli al Ministro degli Affari Regionali Enrico La Loggia, in un incontro che era stato sollecitato dall’Unione delle Province, per trovare una soluzione rapida al problema, anche in vista delle prossime elezioni politiche.

“In questo momento nel nostro Paese – ha ricordato Melilli – esistono regole differenti per chi intenda concorrere alle elezioni nelle diverse cariche politiche: così, mentre ad un Presidente di Provincia o ad un Sindaco che vogliano candidarsi a diventare europarlamentari si pone la questione della incompatibilità, invece per la Camera dei Deputati e il Senato  ci si trova di fronte al blocco discriminante della ineleggibilità.

Chiediamo al Governo di affrontare quanto prima questo problema  e di intervenire al più presto con un provvedimento che, eliminando la questione della ineleggibilità e sostituendola con l’incompatibilità, riporti ad una certezza delle regole.

Un atto necessario ancora di più oggi visto che le elezioni politiche alle porte tendono a fare alzare il tono del dibattito, al punto di rischiare di tralasciare riforme come questa davvero urgenti e certamente condivisibili  sia dalla maggioranza che dall’opposizione”.

Protocollo d’intesa UPI – Federambiente

Nel luglio del 2004 l’Unione Province d’Italia e Federambiente, l’associazione delle imprese pubbliche d’igiene ambientale, hanno siglato un protocollo di intesa per ridurre la produzione di rifiuti ed il relativo impatto sull’ambiente.

Il protocollo prevede l’impegno reciproco a sviluppare attività di prevenzione e minimizzazione dei rifiuti, a diffondere nelle diverse realtà provinciali la conoscenza delle esperienze di operatori pubblici e privati, a individuare strategie e sinergie in grado di consentire lo sviluppo di azioni innovative finalizzate alla riduzione della produzione dei rifiuti, a diffondere tecniche e tecnologie ecocompatibili.

A tal fine l’UPI, attraverso la rete degli Osservatori provinciali rifiuti (OPR), e Federambiente hanno progettato un’attività di informazione e formazione dedicata ai funzionari ed ai tecnici delle province, dei comuni e della aziende di igiene urbana e rivolta anche a tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella gestione dei rifiuti sul territorio (enti locali, associazioni di categoria di settori produttivi e della distribuzione, associazioni di consumatori e cittadini, associazioni ambientaliste).

Il progetto di formazione sarà articolato in 3 moduli dedicati alle 3 aree geografiche della Penisola: Nord, Centro e Sud.

Il primo modulo, dedicato ad enti locali, associazioni ed imprese del Centro Italia, sarà finanziato dalla Provincia di Roma e da AMA Servizi s.r.l. e si svolgerà nell’arco di 2 incontri della durata di una giornata ciascuno.

Si allega il programma della prima giornata.

Il primo incontro si terrà a Roma il 13 ottobre prossimo presso la sala Conferenze della Provincia di Roma in via di Villa Pamphili 84, dalle 9,30 alle 19.00. La mattina sarà dedicata a tutti gli interlocutori, il pomeriggio solo agli enti locali.

Per questioni organizzative è necessario dare conferma della partecipazione a [email protected] entro il 30 settembre prossimo indicando nome, cognome ed ente di provenienza (per informazioni rivolgersi al Servizio Tecnico di Federambiente, tel. 06 47865.311).

Documenti allegati:

Gli eventi in programma a Torino il 21 e 22 settembre

Dal 19 al 24 settembre 2005 si svolgeranno a Torino numerose iniziative con l’obiettivo di promuovere l’adozione in seno all’Assemblea delle Nazioni Unite, che si riunirà a novembre, di una risoluzione per una Tregua Olimpica in occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Torino 2006.

Due gli eventi promossi dall’Upi e dalle Province di Torino e di La Spezia, per dare rilievo all’elevato impegno che le Province esprimono in materia attraverso le loro iniziative  di cooperazione internazionale.

Nella prima, il 21 settembre,  si terrà un seminario dedicato ai temi della sicurezza alimentare in Africa  in vista delle celebrazioni ufficiali italiane per la giornata mondiale dell’alimentazione 2005 e alla luce dell’accordo UPI-FAO. Nell’occasione metteremo a confronto partner europei e italiani, fra cui molte Province che da tempo hanno attivato progetti in proposito.


Il secondo appuntamento si aprirà nel tardo pomeriggio della stessa giornata per proseguire in quella successiva e si focalizzerà, invece, su un Programma di Cooperazione Decentrata con il Governo del Brasile, denominato “Cento Città per Cento Progetti per il Brasile” mirato allo sviluppo della democrazia partecipata, del risanamento ambientale, della crescita occupazionale, della sicurezza alimentare, della difesa dell’infanzia. Il Programma ad oggi coinvolge molti Comuni italiani, ed alcune Province (oltre a la Spezia, Genova e Torino) e decine di città brasiliane, e rappresenta un elemento concreto di novità, ma anche di speranza, per i cittadini dei centri urbani del Brasile (si veda in proposito il sito www.progetto100citta.it).

In allegato, la lettera con le informazioni sugli eventi inviata a tutte le Province Italiane dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, dal Presidente della Provincia di Torino, Antonino Saitta, e dal Presidente della Provincia di La Spezia, Giuseppe Ricciardi.

 

Documenti allegati:

Pubblicato dal CNIPA l’avviso per la selezione dei CST per l’e-government nei piccoli Comuni.

Il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA) ha pubblicato sul suo sito ed avviato alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale un Avviso per la selezione dei soggetti ammessi a presentare progetti finalizzati all’erogazione di servizi in forma associata per piccoli Comuni‘, che prevede un cofinanziamento di 13,5 milioni di euro per progetti di e-Government a favore dei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti o il cui territorio faccia parte delle isole minori.

L’iniziativa intende dare esecuzione a quanto delineato nella linea di azione del Governo relativa all’inclusione dei piccoli Comuni nell’attuazione dell’e-Government, in cui si prevede di favorire la cooperazione e l’associazione dei piccoli Comuni attraverso la costituzione dei CTS-Centri Servizi Territoriali ed il ricorso ai servizi da essi erogati.

Le Province, con le loro competenze istituzonali e la loro capacità organizzativa e di aggregazione, possono avere un ruolo fondamendale nella costituzione e nel funzionamento dei CST, promuovendo l’inclusione nei processi di e-government dei piccoli Comuni del loro territorio.

Le domande di partecipazione al bando, che dovranno essere presentate entro il 31 ottobre 2005, saranno valutate da un’apposita Commissione e i soggetti ritenuti idonei verranno ammessi a partecipare al successivo avviso per il finanziamento dei progetti di costituzione dei CST e di erocazione dei servizi ai piccoli Comuni.

Per ulteriori informazioni cfr. il sito del Cnipa .

Gli uffici Upi saranno chiusi per la pausa estiva dall’11 al 26 agosto.

Si informa che gli uffici Upi resteranno chiusi per la pausa estiva da giovedì 11 a venerdì 26 agosto.

Le attività riprenderanno lunedì 29 agosto.

Buone vacanze a tutti!

Melilli “Il Governo ascolti critiche su finanziaria”

“La disciplina del patto di stabilità per il 2005, appiattito sul contenimento della spesa,  determina un significativo incremento del contributo richiesto alle Autonomie per il risanamento dei conti pubblici, incide sulle politiche di bilancio degli enti locali, comporta per le Province limitazioni allo svolgimento delle funzioni. Inoltre, non annoverare tra le esclusioni dalla spesa assoggettata al vincolo quella per l’esercizio di funzioni statali trasferite costituisce un ostacolo al proseguio del processo di trasferimento delle funzioni. E questa volta a dirlo non siamo noi, ma la Corte dei Conti, che mette nero su bianco queste affermazioni nel rapporto al Parlamento sulla gestione finanziaria degli Enti locali. Speriamo che questo serva al Governo, e che comprenda che le nostre critiche e le preoccupazioni che abbiamo più volte espresso sulle drammatiche conseguenze per i bilanci degli Enti e per lo stesso sviluppo del Paese causate dai nuovi vincoli del patto di stabilità interno, non erano di parte ma frutto di una attenta valutazione e conoscenza dello stato delle finanze delle Province”.

E’ il commento rilasciato dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, dopo avere esaminato il rapporto presentato ieri dalla Corte dei Conti al Parlamento, nel quale si attesta la virtuosità dei bilanci delle Province. Il rapporto, infatti, sottolinea quanto “nel 2004 si evidenzia che il saldo finanziario sopravanza l’obiettivo con un risultato positivo notevole, più elevato di quello registrato nel precedente esercizio”, e che nel 2004 “dai dati provvisori solo 2 Province su 100 non avrebbero raggiunto l’obiettivo”.

Dal documento inoltre, emerge chiaramente  la forte perplessità della magistratura contabile in merito ai meccanismi del Patto di stabilità interno previsto per il 2005, in quanto lontani dalla struttura prevista dall’Unione Europea, e perché “il controllo concentrato sulla spesa comporta limitazioni allo svolgimento delle funzioni” tanto da potersi ritenere “poco consono alla maggiore autonomia finanziaria e funzionale affermata dalla recente riforma costituzionale”.

Secondo la Corte dei Conti, poi “gli Enti locali sono stati, negli ultimi anni tra le componenti più dinamiche della pubblica amministrazione nella spinta al rilancio degli investimenti pubblici; il limite esteso alla spesa in conto capitale poterebbe incidere negativamente sul ciclo”. 

 “Dati assolutamente lusinghieri – sottolinea il Presidente Melilli – che confermano l’enorme sforzo compiuto dalla Province per contribuire a risanare le casse dello Stato, sebbene abbiano dovuto operare, come dice la Corte, ‘con una riduzione delle risorse finanziarie e della loro autonomia’, e ‘in una situazione di stallo e di incertezza causato dal rinvio della piena attuazione del federalismo fiscale’. E’ una necessità non più rinviabile e a cui il Governo non può continuare a rispondere offrendo, come si legge anche nel rapporto, ‘risposte insufficienti e frammentarie e sempre più orientate verso una limitazione della potestà normativa e tributaria delle Province e dei Comuni’.

Ancora di più oggi – conclude Melilli – alla luce dei risultati di questo rapporto, ci aspettiamo che il Governo rispetti gli impegni presi negli incontri avuti in questi giorni e che apra su questi temi, e sulle nostre richieste, una discussione seria e collaborativa con il sistema delle Autonomie locali, per definire una finanziaria che sia veramente efficace e in grado di fare raggiungere all’Italia quegli obiettivi di sviluppo e di ripresa che noi tutti, da uomini delle istituzioni, vogliamo contribuire a determinare”. 

“Un divieto assurdo e inaccettabile per le Province”

“Il Testo unico radiotelevisivo varato dal Governo introduce un divieto che ingessa il sistema e impedisce a Regioni, Province e Comuni di utilizzare tutti i mezzi a disposizione per offrire ai propri cittadini una informazione dettagliata sulle attività svolte quotidianamente dalle istituzioni locali”.

E’ il commento del Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, e del Presidente della Provincia di Firenze e responsabile Upi per la Comunicazione, Matteo Renzi, riferendosi all’art. 5 del Testo Unico del sistema Radiotelevisivo, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che vieta alle amministrazioni pubbliche, agli enti pubblici anche economici, alle società a prevalente partecipazione pubblica e alle banche di essere né direttamente, né indirettamente operatori di rete o fornitori di contenuti.

“Un divieto assurdo, che viene introdotto in un articolo che nel titolo si definisce quale norma dei principi ‘a salvaguardia del pluralismo e della concorrenza’, ma che invece, di fatto, agisce proprio come una barriera al pluralismo dell’informazione”.

“Le Province – dicono i due Presidenti – non hanno nessuna intenzione di mettersi in concorrenza con il sistema televisivo, tanto meno con quello locale, con il quale, invece, proprio le istituzioni del territorio hanno un rapporto di reciproca collaborazione. Si tratta, piuttosto, di avere la possibilità di mettere a disposizione dei cittadini e delle stesse emittenti locali, i nostri contenuti e i nostri servizi, anche per  avere una opportunità in più per fare girare la comunicazione  pubblica. Un obiettivo che ci accomuna certamente agli operatori dell’informazione”.


 

Tre nuovi fondi in favore di imprese, enti pubblici e cittadini per accompagnare e stimolare la vita economica delle comunità dal punto di vista architettonico, imprenditoriale e culturale.

FONDO PER LA VALORIZZAZIONE DEI CENTRI ANTICHI
è un fondo per il sostegno di progetti che riguardano prioritariamente iniziative volte al recupero, alla salvaguardia, alla rivitalizzazione, alla valorizzazione ed alla riqualificazione delle zone omogenee di tipo “A” dello strumento urbanistico generale comunale.

FONDO PER LE IMPRESE DANNEGGIATE DAI NUBIFRAGI
è un fondo per il sostegno delle imprese danneggiate dai nubifragi tra il 12 e il 14 novembre 2004.

FONDO PER LO SVILUPPO DELLE ATTIVITA’ DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA E AUDIOVISIVA
Film Fund è un fondo per il sostegno delle imprese locali dell’audiovisivo attraverso:
1. il finanziamento diretto;
2. favorendo le coproduzioni con imprese di altre realtà regionali;
3. favorendo l’inserimento di professionalità locali in produzioni che scelgono il Salento per le riprese.
 
PER INFORMAZIONI, CLICCARE SUL LINK

Definiti i bandi per i distretti della pelle, cuoio e calzature di Tolentino e del Fermano-Maceratese

La Regione Marche e le Province di Ascoli Piceno e Macerata hanno definito i bandi che assegneranno oltre 2 milioni di euro per il rilancio dei distretti della pelle, cuoio e calzature di Tolentino e del Fermano-Maceratese.

Nei giorni scorsi si sono concluse le consultazioni fra i tre Enti e la Giunta regionale ha deliberato le modalità operative.

I bandi saranno pubblicati dalle Province dopo l’estate.

Gli interventi dovranno essere realizzati entro dicembre 2006 e interessano principalmente le piccole e medie imprese dei due distretti. I fondi disponibili sono quelli del Programma operativo nazionale Obiettivo 3, che lo Stato ha assegnato alle Marche.

“Il ministero del Lavoro e la Regione – ricorda l’assessore regionale al lavoro Ugo Ascoli – hanno sottoscritto un protocollo per sperimentare, nelle Marche, progetti formativi di qualità, rivolti alle imprese che evidenziano segnali di debolezza sul mercato, a seguito di crisi settoriali e locali. I settori individuati sono stati quelli delle pelli, cuoio e calzature dei distretti di Tolentino e del Fermano-Maceratese. Gli interventi puntano a favorire il passaggio generazionale, i processi di ristrutturazione aziendale, le innovazioni, l’integrazione dei lavoratori immigrati, l’identità territoriale, la formazione dei titolari delle aziende e dei giovani tecnici. Un pacchetto coordinato di iniziative, che riteniamo sia idoneo a rilanciare l’economia dei territori interessati”.

I bandi che saranno pubblicati sono sette: cinque riguardano il distretto Fermano-Maceratese, due quello di Tolentino e saranno gestiti dalle rispettive Amministrazioni provinciali.

Le agevolazioni per il ricambio generazionale (i titolari delle aziende devono aver compiuto 55 anni, quelli subentranti un’età inferiore a 40 anni) saranno utilizzate nella formazione e nella consulenza aziendale. Quelle per le ristrutturazioni aziendali sosterranno la riqualificazione dei lavoratori in cassa integrazione, le consulenze e l’avvio di nuove attività. Anche l’innovazione aziendale sarà stimolata con la formazione dei dipendenti e dei titolari, e con consulenze. L’integrazione dei lavoratori immigrati verrà favorita formando gli interessati e le persone che dovranno guidare il loro inserimento sociale.

 

Il Commento del Presidente della Provincia di Trieste, Scoccimarro

L’ultimo tentativo prima del varo da parte della Giunta Regionale del disegno di legge sul sistema degli Enti Locali nel Friuli Venezia Giulia (previsto durante la riunione dell’Esecutivo Regionale del prossimo 3 agosto) per evitare una rottura che determinerebbe il pressoché immediato ricorso da parte dell’Unione delle Province del Friuli Venezia Giulia (U.P.F.V.G.) ai competenti organismi nazionali.

Sono state queste le motivazioni con cui la delegazione delle Amministrazioni Provinciali (formata dal Presidente del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Unione Province d’Italia e della Provincia di Trieste Fabio Scoccimarro, dal Presidente dell’U.P.F.V.G. Elio De Anna e da quello della Provincia di Gorizia Giorgio Brandolin) si sono presentate all’odierno incontro con l’Assessore Regionale Franco Iacop (estensore del disegno di legge sopra richiamato,ndr).

Nel corso della riunione, svoltasi in un clima costruttivo, gli esponenti delle Province hanno unanimemente sostenuto la necessità di una diversa formulazione delle previsioni di devoluzione da parte della Regione delle funzioni amministrative e gestionali agli Enti Locali, evitando che le Amministrazioni Provinciali, non potendo essere soppresse in quanto costituzionalmente garantite e riconosciute, vengano di fatto svuotate delle loro competenze.

“Anche nella riunione di ieri a Roma – ha affermato il Presidente Scoccimarro – dell’Ufficio di Presidenza dell’U.P.I., da parte dei colleghi Presidenti, Assessori e Consiglieri Provinciali delle altre zone del nostro Paese non si faceva che ironizzare sull’anomala situazione che si sta venendo a creare nel Friuli Venezia Giulia. Se da parte della Giunta Regionale esiste sul serio la volontà di riconoscere il nostro ruolo,  non  possiamo  che  attenderci  decisioni  conseguenti.  Questo,  non  mi stancherò mai di ripeterlo, non è un discorso a tutela di una parte politica, o addirittura di carattere personale. Bensì nel totale interesse dei cittadini, in quanto non posso che condividere il giudizio di Brandolin sul fatto che i nostri territori, se questa riforma dovesse giungere a compimento senza modifiche sostanziali, tornerebbero indietro”.

E proprio il Presidente della Provincia di Gorizia non ha esitato a lanciare un appello all’Assessore Iacop in merito a quella che ha definito “l’inutilità dell’introduzione degli Ambiti di sviluppo territoriale (Aster)”. “Nel resto dell’Italia – ha sottolineato Brandolin – gli Aster hanno fallito. Perché dovremmo adesso ripetere un percorso che si è già visto che non porta da nessuna parte? Gli Enti idonei a garantire efficaci iniziative di pianificazione e coordinamento tra i Comuni sono proprio le Province. Da parte nostra possiamo e vogliamo mettere a disposizione soprattutto delle Amministrazioni Comunali più piccole competenze, relazioni, professionalità e strutture. L’auspicio è che se ne tenga conto per davvero”.

L’Assessore Iacop, dal canto suo, dopo aver escluso che da parte della Regione esisterebbe la volontà di mettere nell’angolo le Province, ha posto l’accento sul fatto che quello del prossimo 3 agosto sarà soltanto il primo passo ufficiale dell’iter del disegno di legge. “E siccome l’ultima parola – ha rilanciato Iacop – spetterà comunque al Consiglio Regionale, ritengo che non mancheranno nuove opportunità di positivo confronto durante la fase di concertazione, la quale andrà in ogni caso avanti”.

“Rimane comunque lo sconcerto – ha dichiarato Scoccimarro – per quanto sta avvenendo, specie se consideriamo che il Presidente della Regione inizialmente voleva perfino una nuova e forte Provincia, quella dell’Alto Friuli. Salvo poi cambiare completamente idea dopo la pesante sconfitta subita al referendum”.

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