“Se venisse accolto l’emendamento al decreto-legge sulle elezioni che introduce lo scioglimento dei consigli provinciali e la mozione di sfiducia al Presidente di Provincia, senza modificare il sistema elettorale delle Province, si aggiungerebbe nuova instabilità ad una situazione già ora critica, a discapito dei cittadini, dei loro diritti, dei servizi essenziali. Siamo molto preoccupati perché ci sembra che, nonostante i tanti proclami, non solo non si portano a termine i tentativi di revisione delle norme sulle Province, ma si ritiene di intervenire in un decreto-legge con norme estemporanee su aspetti ordinamentali, andando tra l’altro contro a quanto più volte ribadito dalla Corte Costituzionale”.
Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, in merito all’emendamento presentato al cosiddetto Decreto Elezioni, che introduce disposizione in materia di decadenza dalla carica del Presidente della Provincia e scioglimento del consiglio provinciale, al vaglio della Commissione Affari costituzionali del Senato.
“Il sistema elettorale delle Province – ha ricordato Gandolfi- presenta molte anomalie, che da anni chiediamo di risolvere, attraverso una revisione complessiva del sistema elettorale che preveda l’elezione diretta degli organi e una durata del mandato di cinque anni analoga a tutte le altre cariche istituzionali. Nelle condizioni in cui siamo, con il Presidente di Provincia che dura in carica quattro anni, e il Consiglio Provinciale che ne dura solo due, non si può introdurre la previsione della mozione di sfiducia. C’è poi un dato politico di fondo: da anni ormai tutti i partiti dichiarano in Parlamento e al Governo che la legge che regola le Province è stato un errore che ha portato all’ indebolimento dei territori. Eppure, tutti i tentativi di riforma, sia parlamentari che governativi, non vanno avanti. Se davvero c’è questa consapevolezza, che si traduca in norme coerenti, in maniera organica e strutturata, come si deve ad una istituzione della Repubblica. Auspichiamo per questo che in Senato si comprendano le ragioni di queste preoccupazioni e che si ritiri l’emendamento”.
Redattore: Barbara Perluigi