Decreto sicurezza, de Pascale UPI
“Perplessità sulla cancellazione della non punibilità per la “particolare tenuità del fatto”.”
“Ci associamo alle perplessità espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispetto alla cancellazione della non punibilità nei casi di ‘particolare tenuità del fatto’ prevista dal decreto sicurezza. Non si tratta di non sostenere la giusta pena per chi oppone violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, ma di consentire al giudice di valutare la reale portata della gravità del reato commesso. Il rischio è che aumenti il conflitto sociale tra chi, nella pubblica amministrazione, esercita il proprio compito di pubblico ufficiale a vari livelli, dalla polizia provinciale all’impiegato del catasto, e i cittadini. A tutto danno del sistema giudiziale che rischierebbe di essere ulteriormente intasato anche per questioni non pericolose e risolvibili con il buon senso. Su questo invitiamo il Parlamento a riflettere”. È il commento del Presidente dell’Upi Michele de Pascale, in merito a quanto previsto dall’articolo 16 lettera b) del cosiddetto Decreto sicurezza, che modifica l’art. 131 bis del codice penale, rendendo inapplicabile la causa di non punibilità per la “particolare tenuità del fatto” alle ipotesi di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e oltraggio a pubblico ufficiale “quando il reato è commesso nei confronti di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni”, su cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso forti perplessità.