Si chiude domenica 12 ottobre la prima tornata elettorale delle Province e dei Consigli metropolitani che la Legge di riforma 56/14 ha trasformato in istituzioni di secondo livello.
Al voto andranno 55 Province e i tre Consigli metropolitani di Torino, Napoli e Bari.
In tutto, per le 55 Province, voteranno 48.286 elettori, sindaci e consiglieri comunali di 3.991 comuni coinvolti, chiamati ad eleggere 652 consiglieri provinciali e 55 Presidenti di Provincia.
Per eleggere i 60 Consiglieri metropolitani di Torino (18), Napoli (24) e Bari (18), andranno a votare 6.703 sindaci e consiglieri comunali dei 441 comuni delle Province interessate.
Ieri si è votato nelle Province di Parma e di Avellino: a Parma, dove l’affluenza è stata dell’81,6%, è stato eletto Presidente il Sindaco di Salsomaggiore Filippo Frittelli. Ad Avellino, con un affluenza che è arrivata al 95,48%, il Presidente eletto è stato Domenico Gambarcorta, sindaco di Ariano Irpino.
Con le votazioni di domenica, si completa il quadro dei nuovi Presidenti e dei consiglieri provinciali e metropolitani eletti tra i sindaci e i consiglieri comunali delle 64 Province e 8 Città metropolitane coinvolte nel voto. In tutto, 986 nuovi eletti che amministreranno le Province e le Città metropolitane a titolo gratuito e senza ricevere alcuna indennità.
A partire dalla prossima settimana e fino al 31 dicembre 2014 i nuovi enti saranno impegnati nella definizione degli Statuti, che dovranno stabilire il funzionamento dei nuovi organismi, chiarendo il rapporto tra il Sindaco metropolitano e il Consiglio metropolitano, tra il Presidente di Provincia e Consiglio provinciale,
le modalità di approvazione dei procedimenti normativi delle Città metropolitane e delle Province rispetto ai temi attinenti le funzioni assegnate all’ente, gli strumenti gli strumenti necessari a dare corpo al nuovo rapporto tra Sindaci e Province. Un ruolo essenziale sarà assegnato alla Conferenza metropolitana nelle Città metropolitane e all’Assemblea dei Sindaci nelle Province, che hanno poteri propositivi e consultivi, esprimono il proprio parere sullo statuto e sul bilancio degli enti.
Quanto al riordino delle funzioni non fondamentali di Province e Città metropolitane, dopo l’insediamento dell’Osservatorio nazionale, si stanno avviando i lavori nelle Regioni. Ad oggi, l’insediamento dell’Osservatorio regionale è stato già deliberato da 9 Regioni sulle 15 interessate.
Redattore: Redazione Anci - Upi