“La convocazione dei Consigli Provinciali di tutta Italia sollecitata dall’Upi intende riportare nei giusti binari una discussione, quella sulla possibile abolizione delle Province, che si sta sviluppando con molto disordine e molta demagogia.
Il nostro parere è che l’abolizione delle Province sia una risposta sbagliata ad un’esigenza giusta, che è quella della razionalizzazione dei diversi livelli di governo e di una più precisa definizione dei loro compiti.
Va spiegato innanzitutto che l’abolizione delle Province non permetterebbe di risparmiare i dieci miliardi di cui si favoleggia; il personale delle 104 Province italiane sarebbe trasferito ad altri Enti e i compiti attualmente assegnati alle Province verrebbero svolti da altre istituzioni. Spenderemmo cioè la stessa cifra per un servizio meno legato al territorio e più burocratizzato. Quanto ai Consigli e alle Giunte Provinciali, costano tutte insieme in Italia centodiciannove milioni di euro all’anno.
È falso che le Province siano una specificità italiana. In Francia, in Germania, in Spagna e in generale in Europa ci sono enti intermedi fra Comuni e Regioni, e tutti prevedono un Consiglio eletto dai cittadini. È altrettanto falso che in Italia ci sia la corsa alla proliferazione delle Province: è vero invece che è in programma l’abolizione delle nove Province attualmente esistenti nelle nove aree in cui è prevista l’istituzione delle città metropolitane.
La nostra posizione è quella di sollecitare un riordino delle competenze, che a volte non sono chiaramente definite, causando conflitti di attribuzione, spreco e inefficienza. Per questo chiediamo che il Governo e il Parlamento diano rapidamente corso alla scrittura della nuova Carta delle autonomie locali”.
Redattore: Enrico Santaniello, Presidente del Consiglio Provinciale Foggia